Gran finale per lo Skialpdeiparchi
Gran finale, per la prima volta oltre la metà di aprile, sulle nevi di Campo Imperatore della stagione agonistica dello Skialpdeiparchi, circuito griffato La Sportiva e SkiTrab: in calendario la ormai classica gara FISI a coppie Gran Sasso Twin Cup, organizzata dallo Sci Club Paganica e il coordinamento tecnico della Guida alpina Leandro Giannangeli.
Clima primaverile e ancora tanta neve, con un percorso divertente, circa 10 km, con 850 metri di dislivello, suddiviso in due salite e altrettante discese. Partenza in discesa dall’Hotel Rifugio Campo Imperatore, sede dell’arrivo del Giro d’Italia il prossimo 13 maggio. Discesa boardercross di oltre tre km fino al primo cambio assetto, dove attraversata la strada che percorre l’altopiano appenninico, iniziava la prima suggestiva salita verso il Monte Scindarella. In vetta, nuovo cambio assetto e discesa per lo splendido e ripido pendio dell’anfiteatro glaciale dello Schioppaturo. Chiusura dell’anello con la risalita verso il punto di partenza della gara.
Vittoria della coppia Urbani-Coccia, che con il tempo di 1h10’55” ha preceduto il duetto Colaianni padre e figlio (1h12’30”) e l’accoppiata Novaria-Panepucci (1h15’00”). Tra le coppie miste (non hanno partecipato coppie di sole donne) vittoria di Raffaella Tempesta e Alessandro Mazzilli che hanno chiuso con il tempo di (1h18’33”). Tutti i partecipanti allo Skialpdeiparchi, gli sponsor e i singoli organizzatori, si ritroveranno sabato 5 maggio a L’Aquila per la premiazione finale.
I protagonisti delle gare del fine settimana
Diamo uno sguardo alle gare del fine settimana: tutte le classifiche on line nella pagina del nostro sito dedicata al calendario outdoor running.
DIVINNOSIOLA ECORUNNING - Luca Miori ha concesso il bis alla gara trentina, salendo sul gradino più alto del podio nella distanza Marathon di 42 chilometri e 860 metri di dislivello: primo in 3h02’00”, con un margine di 28’47” su Daniele Stonfer e di 32’14” su Stefano Zamboni. Al femminile a segno Lorenza Beatrici in 3h44’25”
Nella Half Marathon (21 chilometri con 590 metri di dislivello), successi di Francesco Trenti e Sabrina Malacarne.
ORNA TRAIL - Sigillo di Alberto Comazzi sui 34 km e 2200 metri di dislivello della prova di Ornavasso, nel Verbano: 3h09’13” il suo tempo davanti a Giulio Ornati (3h19’02”) e Riccardo Montani (3h26’14”). Nella gara rosa affermazione di Cecilia Pedroni (4h03’48”) su Lisa Borzani (4h24’49”) e Giulia Torresi (4h39’01).
TUSCANY CROSSING - Gabriele Farra si aggiudica l’edizione 2018 della ultra toscana: 9h53’18” il suo crono dopo 103 km sul traguardo di Castiglione d'Orcia. Piazza d’onore per Daniele Donna in 10h09’15”, terzo Roberto Martini in 10h26’08”. Ottava assoluta e prima al femminile Michela Urh (11h43’32”) su Caterina Corti (12h35’30”) ed Elisa Bordin (12h52’20”).
LAIVES TRAIL - Tripletta tedesca sui 51 km della gara altoatesina: primo Johannes Klein (4h36’43”), secondo Benjamin Bublak (4h44’41”), terzo Christoph Lauterbach (4h44’42”), quindi Christian Modena (4h47’38”) e Jimmy Pellegrini (4h52’29”). Al femminile gradino più alto del podio per Anna Pedevilla (5h42’27”), davanti alla svizzera Luzia Buhler (5h45’30”) e a Laura Besseghini (6h03’00”). Nella prova da 21 km vittorie di Andreas Reiterer e di Elena Sassudelli.
GARGANO RAID - Giovanni Ruocco a segno nella 80 km dell’happening pugliese in 8h25’06” su Marco Troni ed Elio Gaetani (9h00’58”). Quarta e quinta le prime due donne, Lidia Mongelli e Katia Figini, al traguardo rispettivamente in 9h01’39” e 9h50’51”, con terza Graziana Pe’, decima assoluta in 10h34’06”.
Sci Alpinistica Monte Canin a Christof Niederwieser e Alex Salvadori
Sessantaduesima edizione della Sci Alpinistica Monte Canin domenica a Sella Nevea. Nella prova a coppie si sono imposti Christof Niederwieser e Alex Salvadori con 9’35” su Marco Del Missier e Michele Maccabelli, terzi a 10’59” Gerhard Tritscher e Philip Schrempf. Al femminile affermazione di Alba e Martina De Silvestro. La gara individuale ha visto il successo di Niklas Kroehn con 2’59” su Alex Di Lenardo e 4’25” su Giovanni Meloni.
Roda vince in modo netto. Una sconfitta sonora per Claudio Ravetto
Flavio Roda è stato eletto per la terza volta alla Presidenza della Federazione Italiana Sport Invernali al termine dell'Assemblea Elettiva svoltasi a Milano. Nato a Lizzano in Belvedere (Bo) il 22 agosto 1948 e residente a Vidiciatico (Bo), tesserato per lo Sci Club Val Carlina, ha raccolto 73.495 voti pari al 79,10%, contro i 10157 voti di Claudio Ravetto (10,94%), gli 8139 voti di Maurizio Paniz (8,77%) e i 970 voti di Franco Vismara (1,04%). I voti validamente espressi sono stati 92829, le schede bianche 68 pari allo 0,07%.
Il nuovo Consiglio Federale sarà invece costituito da Pietro Marocco, Carmelo Ghilardi, Angelo Dalpez, Stefano Longo, Enzo Sima, Dante Berthod e Alfons Thoma come laici, Gabriella Paruzzi e Mauro Mottini in quota atleti (nel rispetto della norma che prevede la presenza di un uomo e una donna) e Carlo Dal Pozzo per i tecnici. Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti è stato confermato Elio Grigoletto.
Antonioli-Boscacci-Eydallin da record alla Patrouille des Glaciers
Una notte di passione in Svizzera, alla PdG. Con una festa tutta azzurra a Verbier per il successo di Robert Antonioli, Matteo Eydallin e Michele Boscacci che chiudono i 53 km della traversata da Zermatt in 5 ore, 35 minuti e 27 secondi, nuovo best crono della gara… Prima volta per Antonioli, la seconda per Eydallin e Boscacci che avevano vinto nel 2014, con Damiano Lenzi, assente quest’anno, ma presente sul percorso a fare assistenza ai compagni.
Vittoria netta quella del team del Centro Sportivo Esercito: piazza d’onore per Martin Anthamatten, Rémi Bonnet e Werner Marti con un distacco di 10 minuti (5h45’28”), terzi William Bon Mardion, Jakob Herrmann e Xavier Gachet (5h31'38").
Quarto posto Manfred Reichegger, Nadir Maguet e Davide Magnini (6h10'09"), quinti Yannick Ecoeur, Andreas Steindl e Iwan Arnold (6h10'55"), quindi Alexis Sévennec, Valentin Favre e Didier Blanc, Yoann Sert, Joris Perillat Pessey e Samuel Equy, Filippo Beccari, Martin Stofner e Lars Erik Skjervheim, Fabio Pasini, Daniel Antonioli e Richard Tiraboschi, Mirco Pervangher, Luca Morelli e Cristian Minoggio a completare la top ten.
Gara rosa a Jennifer Fiechter, Axelle Mollaret e Laetitia Roux in 7h15’34” su Séverine Pont Combe, Victoria Kreuzer e Katia Tomatis in 7h31’11”.
Bilancio finale della Coppa Italia 2017-2018
Bilancio finale della Coppa Italia 2017-2018. A tirare le fila del circuito Franco Collè. «Non so se lo farò ancora nei prossimi anni, in questo periodo vorrei dedicare più tempo per allenarmi per la stagione estiva (Quest’estate farà tutte le gare ultra delle World Series, oltre al Tor…). Ma sono pronto ad affiancare all’inizio chi seguirà la Coppa in futuro».
A festeggiare la Coppa Italia Bianca Balzarini e Manfred Reichegger, oltre a Samantha Bertolina e Matteo Sostizzo nei Cadetti, Giorgia Felicetti e Andrea Prandi negli Junior, Giulia Compagnoni e Francesco Leoni negli Espoir, Monica Sartogo e Ivan Antiga tra i Master.
«Le ottime condizioni di innevamento hanno permesso per la prima stagione di fare tutte le dieci gare senza modifiche di calendario. Un ringraziamento va fatto ai tre sponsor Camp, Scarpa e Karpos: senza di loro non sarebbe stato possibile premiare gli atleti e i club con un montepremi complessivo di 6500 euro».
Un altro dato è quello delle presenze. «Più di 900 atleti - ancora Collè - hanno preso parte al circuito spalmati tra le diverse categorie. Un numero importante che fa ben sperare per il futuro. In questi ultimi tre anni non abbiamo mai registrato così tanti partecipanti: un aumento degli atleti del 15% rispetto alla stagione agonistica 2016/2017 e del 38% rispetto a quella 2015/2016. Analizzando le presenze degli ultimi cinque anni nelle categorie giovanili, si può constatare che il numero complessivo degli atleti ha avuto un incremento dal 2012 al 2016, mentre si è stabilizzato negli ultimi due, intorno alle 160 unità».
La Coppa Italia vuole essere anche un trampolino di lancio. « Il livello agonistico è alto, grazie al fatto che le quattro prove del campionato italiano fanno parte del calendario del circuito. Allo stesso modo, però la Coppa Italia è riuscita anche a dare la giusta importanza ad alcuni atleti di ‘seconda fascia’ che hanno seguito con costanza le gare della Coppa Italia, riuscendo a conquistare un posticino nella graduatoria finale tra i ‘big’. Quest’anno, come già sperimentato lo scorso anno, è stato organizzato un evento di due giorni in concomitanza della tappa finale di Macugnaga, inserendo una sprint al sabato che precede la consueta prova individuale finale della domenica. Scelta apprezzata dai concorrenti e soprattutto dal pubblico, mantenendo fino all’ultimo i giochi aperti nella classifica generale. Infine per garantire miglior visibilità al movimento giovanile tutte le tappe, ad eccezione di quella di apertura e di quella di chiusura, sono state dedicate esclusivamente alle categorie cadetti, junior e Under 23. In quella di Chamois è stato riproposto il format ad inseguimento già sperimentato lo scorso anno a Santa Caterina. Un format molto apprezzato che potrebbe essere anche replicato per le categorie assolute nei prossimi anni».
Ad Arco è tempo di Adventure Awards Days
Ad Arco è tempo di Adventure Awards Days, il festival internazionale dell’esplorazione. Tanti gli appuntamenti da venerdì 20 a domenica 22 aprile. Ve ne segnaliamo due (tutto il programma potete vederlo su www.adventureawards.it).
The Clean Approach, il documentario nato dalla scrittura di Luca Albrisi, da lui co-diretto insieme ad Alfredo Croce, e prodotto da Pillow Lab, rientra nella selezione del Film Festival che presenta alcuni tra i migliori film di avventura e di esplorazione del mondo (qui tutte le pellicole in calendario: www.adventureawards.it), sarà proiettato domenica a partire dalle ore 21 presso Palazzo Panni. Parallelamente sarà esposta (a Palazzo Marchetti a partire dalle ore 9 di sabato e per tutta la durata dell’evento) la mostra del progetto The Clean Approach, con foto di Alfredo Croce e Matteo Pavana e testi di Luca Albrisi.
Sabato alle 21, invece, spazio ad Adventure Night al Cinema Oratorio di Arco, con Emilio Previtali, Simone Moro e Jeremy Collins.
Dove si corre nel fine settimana?
Distanze e dislivelli per tutti i gusti: ecco una breve carrellata di dove si corre nel fine settima (lungo, compreso il 25 aprile..) in Italia. Tutte le gare, lo ricordiamo, le trovate (con una sezione dedicata alla classifiche) sulla pagina dedicata del nostro sito.
TUSCANY CROSSING - 100 km (ma ci sarà anche la ‘mezza') nel cuore della Toscana. Sabato 21 aprile alle 5.30 la partenza a Castiglione d'Orcia, poi si toccherà Pienza, Montalcino, l’abbazia romanica di Sant’Antimo, sino ad arrivare sul versante amiatino fino ai 1100 metri del bosco incantato del Vivo d’Orcia. Le iscrizioni sono ormai chiuse, restano solo a disposizione i pettorali della 15 km.
DIVINNOSIOLA ECORUNNING - Terza edizione della gara trentina che attraversa la zona di produzione delle uve a bacca bianca con le quali si produce il vino da cui prende il nome. Tre le distanze domenica 22 aprile: la Marathon, che seguirà un percorso lungo 42 chilometri con 860 metri di dislivello positivo, la Half Marathon, 21 chilometri con dislivello di 590 metri, oppure la Duo Half Marathon, che darà la possibilità di affrontare lo stesso tracciato di 10+11 km in coppia, con passaggio del testimone a metà percorso. La partenza della gara più lunga è fissata per le ore 8,30 al Lago di Terlago, quella delle due Half Marathon alle ore 10 presso il Teatro Valle dei Laghi, a Vezzano, dove giungeranno tutti gli atleti. Per le ultime iscrizioni c’è tempo fino a venerdì 20 aprile.
ORNATRAIL - Domenica nel Verbano la gara organizzata tra gli altri anche da Stefano Trisconi. Partenza da Ornavasso per affrontare un tracciato di 34 km e 2200 metri di dislivello, oltre a quello da 17 e 1200. La partenza domenica 22 aprile alle ore 8.
VALZURIO TRAIL - Primo appuntamento delle gare targate Fly-Up Sport di Mario Poletti: mercoledì 25 aprile in programma una gara nuova di zecca, concepita per essere alla portata di tutti i runner. Il percorso di 22 chilometri e 1300 metri di dislivello positivo condurrà gli atleti alla scoperta della Valzurio, in Alta Valle Seriana, una vallata incastonata fra il massiccio della Presolana, il Timogno, il Ferrante, il Ferrantino, Parè e Blum.
VISTA MARE - Per chi invece vuol correre con vista mare ecco tre gare ad hoc: il Gargano Trail Running da sabato 21 aprile, il Libeccio Trail sull’isola d’Elba domenica 22 aprile, e, ancora domenica 22, la Via del Mare in Liguria con partenza da Camogli e arrivo a Torriglia.
Duerocche, la nuova sfida di Moreno Pesce
Tutto pronto per l’edizione 2018 della Duerocche, come sempre il 25 aprile. La prova si svilupperà attraverso cinque diverse prove. Gli appassionati di trail potranno scegliere tra due gare: la 48 chilometri, con 2.300 metri di dislivello, quest’anno anche valida come prova del Grand Prix Iuta di Ultratrail, e la 21 chilometri, con 1.000 metri di dislivello. Previsti anche i due classici percorsi cross country di 6 e 12 chilometri, aperti a tutti, e la prova sui 14 chilometri, dedicata al nordic walking, che percorrerà il tragitto della Duerocche storica, da Asolo a Cornuda. A pochi giorni dall’evento, gli iscritti hanno ormai superato quota 4.000: già esauriti i pettorali per la 48 e la 21 km e per la Passeggiata Storica. Restano invece aperte le iscrizioni per i due percorsi cross country di 6 e 12 chilometri. Il prossimo weekend, sabato 21 e domenica 22 aprile, sarà aperto l’ufficio gara al Magazzino Scalo Ferroviario n. 5, vicino alla stazione dei treni di Cornuda (orario: 11-13; 16-20). L’ufficio gara, da lunedì 23 aprile, si trasferirà in zona partenza, presso il Palapace, sempre a Cornuda, e sarà aperto anche nella mattinata dell’evento.
PROGRAMMA - La Duerocche scatterà da via della Pace (zona impianti sportivi sportivi): alle 7.15 la 48 km, alle 9 la 21 km, alle 9.30 la 6 e la 12 km. Avvio libero, invece, dal centro di Asolo, per la Passeggiata Storica dedicata al nordic walking. Quest’anno, per la prima volta, sarà anche possibile seguire le fasi salienti delle prove trail su un maxischermo che sarà allestito in zona arrivo. Intanto giovedì 19 aprile, dalle 20.30 alle 22.30, alla Biblioteca Comunale di Montebelluna, la Duerocche, in partnership con Farmacie Più - Pharmasport, sarà anticipata da una serata dedicata alla resilienza, agli aspetti fisiologici e alla prevenzione infortuni nel trail e ultra-endurance. Relatori: Nicola Taddio, specialista in riabilitazione ortopedica e traumatologia dello sport, e Giovanni Gabrielli, psicologo e mental trainer. Ospiti, due trail runners d’eccezione: l’azzurro Marco Zanchi e Nicola Giovanelli.
LA SFIDA DI MORENO - Moreno Pesce, 42 anni, veneziano residente ad Auronzo di Cadore, tra le montagne bellunesi, è un grande amico del comitato organizzatore della Duerocche. Nel 2017 ha partecipato per la prima volta al classico evento del 25 aprile, prendendo parte alla Duerocche storica che si sviluppa per 14 chilometri tra Asolo a Cornuda. Quest’anno, però, il compito che l’attende sarà ancora più difficile: prenderà infatti parte al trail da 21 chilometri, con 1.000 metri di dislivello.
Una sfida improba, per un atleta con le sue caratteristiche. Anche se Moreno, grazie ad un indomabile carattere e ad una tenacia fuori dal comune, alla sfide apparentemente impossibili è ormai abituato. Tant’è che dopo la Duerocche, l’atleta veneto sarà tra i protagonisti di O.N.E Project, una ricerca a carattere sperimentale che indagherà sulla possibilità di contrastare i malesseri collegati alle attività in montagna con tecniche respiratorie specifiche. Tra i protagonisti del progetto, oltre a Pesce, atleti del calibro di Nico Valsesia e di Umberto Pellizzari. Prima tappa della sperimentazione, in agosto, sul Monte Rosa. Anche per questo le colline trevigiane non sembrano così invalicabili a Moreno.
Le novità della stagione della corsa in montagna
La WMRA ‘targata’ Jonathan Wyatt è pronta per la nuova stagione della corsa in montagna.
WORLD MOUNTAIN RUNNING CUP - La novità più importante è quella della nascita della coppa del mondo della specialità. Cinque le prove del nuovo circuito: si parte il 15 luglio con la Grossglocknerberglauf, a Heiligenblut in Austria (12,7 km, 1494 D m+), poi si approda in Italia il 3 e 4 agosto con il Piz Tri Vertical, la prova verticale (3.3 km, 1000 D m+) del Fletta Trail. Il 12 agosto apputamento con la storica Sierre-Zinal in Svizzera, poi il 30 settembre la Hochfeln-Berglauf (8.9 km, 1074 m D+) a Bergen in Germania, con finale il 6 ottobre con Smarna Gora Mountain Race (10 km, 710 D m+) a Lubiana, nella cuore della capitale slovena.
MOUNTAIN RUNNING INTERNATIONAL YOUTH CUP - A metà giugno Lanzada ospiterà la prova unica di campionato mondiale di corsa in montagna per la categoria Allievi. Promozione sul campo per la Sportiva Lanzada del presidente Fabiano Nana con la visita del presidente Jonathan Wyatt che ha voluto personalmente testare i tracciati che il prossimo 16 giugno assegneranno i titoli iridati. «Gli organizzatori hanno disegnato un fantastico percorso da 4.3 km con 290 metri di dislivello su due giri proprio sopra l’abitato di Lanzada - ha commentato il numero uno della WMRA -. Tutto su single track con ripide salite e discese veloci. In World Mountain Running vogliamo tornare a tracciati di vera corsa in montagna e allontanarci dal cross country. Questo progetto inizierà proprio con gli under 18, la prossima generazione del nostro sport».
CAMPIONATI MONDIALI DI TRAIL RUNNING - Restano in casa FIDAL, ma nel settore trail, gli azzurri si sono radunati in Spagna per provare il tracciato del Penyagolosa Trails che il 12 maggio ospiterà il campionati del mondo. Il dt Paolo Germanetto ha convocato Riccardo Borgialli, Stefano Fantuz, Andrea Macchi, Christian Pizzatti, Simone Wegher, Marco Zanchi, Chiara Bertino, Alessandra Boifava, Lisa Borzani e Lidia Mongelli.

Save the date
La stagione non è ancora finita, ma già si guarda la prossima. E sarà un marzo 2019 intenso. I comitati organizzatori sembrano iniziare a ‘parlarsi’. Così non ci sarà più la concomitanza tra Pierra Menta e Sellaronda, come è successo negli ultimi due anni. La gara LGC di Arêches-Beaufort ha ufficializzato le date della trentaquattresima edizione che andrà in scena dal 13 al 16 marzo 2019, mentre la ventiquattresima edizione del Sellaronda Skimarathon partirà a Selva di Val Gardena il 22 marzo 2019 (qui le iscrizioni per le squadre italiane si apriranno il 3 gennaio del prossimo anno, mentre i team stranieri potranno registrarsi dal 10 gennaio. I pettorali disponibili saranno 300 per i nazionali, 250 per gli internazionali e 100 riservati per l’organizzazione. Il numero massimo rimane di 650 team). Ad aprile, poi, il 7 ci sarà l’Adamello Ski Raid, mentre non è ancora ufficiale la data del Trofeo Mezzalama, presumibilmente l’ultima settimana del mese.
Davide Canclini: «La situazione a livello giovanile è buona, ma si deve fare di più»
Quattro anni nello staff tecnico azzurro per Davide Canclini, con un occhio di riguardo verso il settore giovanile. «Anche quest’anno - spiega il coach valtellinese - abbiamo portato a casa una coppa del mondo junior con Andrea Prandi. Il movimento in Italia è vivo, ma ancora troppo a macchia di leopardo, si potrebbe crescere molto di più, come numeri e di conseguenza come livello».
Cosa si può fare, allora?
«Come sai sono anche nell’Alta Valtellina e credo che sia importante un maggiore lavoro di base. Come ci sono altri allenatori, penso ad Adriano Greco e Ivan Murada, che sono impegnati a tempo pieno nel loro club. Così seguono i ragazzi e le ragazze con maggiore attenzione: per questo nelle Alpi Centrali abbiamo un centinaio di atleti al via delle gare regionali. E la squadra del Comitato diventa quasi in secondo piano: non c’è bisogno di tanti raduni, visto che sono seguiti quasi giornalmente. Un bel vantaggio, anche logisticamente parlando. In altre regioni sono meno i club che lavorano in modo così specifico sullo ski-alp e resta tutto nelle mani della squadra del comitato. Intendiamoci, ben vengano i team regionali: lavorano con massima attenzione sugli atleti, ma è chiaro che è più complicato organizzare gli allenamenti se vivono a chilometri di distanza tra loro».
Prossimo appuntamento Losanna 2020…
«I Giochi Olimpici giovanili sono una grande opportunità, non c’è dubbio. Adesso non è facile capire a che punto siamo: andranno quelli che ora sono al primo Cadetti, altri ne entreranno nei prossimi anni. E ci sono ‘salti’ da un anno all’altro. Alcuni club lavorano già sulle categorie promozionali, quelli dei ragazzi e allievi, altri, come noi all’Alta Valtellina, lasciano che continuino nello sci alpino, nel fondo e nell’atletica e poi si avvicinino allo ski-alp da Cadetti».
Ma ci sarai?
«Come tutti, aspetto cosa deciderà il prossimo consiglio federale della FISI, ma sono a disposizione. Certo, seguendo di più i giovani, proprio nell’ottica di Losanna 2020, mi piacerebbe fare più raduni e incontri. Un maggiore lavoro sul campo da allenatore».












