Stefano Bendetti: «Una stagione incredibile. Il mio futuro? Vedremo»

Quattro coppe overall (Michele Boscacci, dopo il testa a testa con Robert Antonioli, leader comunque a livello individual, Davide Magnini e Alba De Silvestro negli Espoir, con la veneta dell’Esercito terza assoluta alle spalle di Axelle Mollaret e Laetitia Roux, oltre ad Andrea Prandi primo tra gli Junior): si chiude con un trionfo azzurro la stagione di Coppa del Mondo. E con il quadriennio olimpico si chiude (almeno per ora) anche l’esperienza di Stefano Bendetti.

Soddisfatto, direi?
«Sai, - spiega il tecnico trentino - ogni anno c’è sempre il timore che le altre nazionali facciano un passo avanti, invece la nostra supremazia è ancora più evidente. Merito degli atleti che hanno lavorato con grande intensità, sempre. E poi credo che il nostro valore aggiunte sia il gruppo: il clima è sempre molto sereno e questa coesione aiuta a far risultato. Mai una polemica: anche nell’ultimo atto di Campiglio, Robert è stato squalificato per 5 grammi ma non ha protestato. Possiamo dire che siamo una vera squadra».

Ma cosa farà Bendetti il prossimo anno?
«In questo periodo scadono tutti i contratti in FISI, compreso il mio. Vedremo come andranno le elezioni, vedremo quali saranno le decisioni del nuovo consiglio e poi deciderò. Sono stati quattro anni appaganti, ma è chiaro che ho dovuto sacrificare un po’ il mio lavoro. E sono doverosi tanti ringraziamenti: agli atleti in primis, poi a Davide Canclini: abbiamo lavorato benissimo insieme e mi ha risolto tanti grattacapi. Un grazie anche a tutti gli allenatori che ci hanno dato una grossa mano nelle trasferte (in queste ultime stagioni Denis Trento, distaccato dall’Esercito e Ivan Murada da Albosaggia, ndr), la FISI ovviamente e gli sponsor che credono nella nazionale».

Cosa si può fare di più?
«Siamo partiti quattro anni fa con due obiettivi: la crescita del settore femminile e quella dei giovani. E credo che passi avanti siano stati fatti in questa direzione. Sempre considerando che non abbiamo a disposizione un budget che permetta di fare tutto: prima bisogna fare i conti con le trasferte, poi quello che resta lo possiamo usare per raduni e stage. Ovviamente ne avremmo voluti fare di più, soprattutto con i giovani. La speranza è quella allora di avere maggiore risorse in futuro: nella prossima stagione si parla di una tappa in più di Coppa del Mondo, quindi sei prove con i Mondiali, e allora aumenteranno i costi. E al tempo stesso bisogna investire ancora di più sui giovani in chiave Giochi Olimpici 2020».


Ecco la nuova Doppia W Ultra 60

Tempo di presentazione per la Doppia W Ultra 60. Due valli e due nazioni unite dalla passione organizzativa di due associazioni sportive: il Castel Raider e la Società Ginnastica di Poschiavo. Sentieri di confine con un comitato organizzatore con tanta voglia di fare per questa ultra presentata ufficialmente nella sede della Comunità Montana di Tirano. Al tavolo dei relatori della seconda tappa di Skyrunning Italy Series, l’ideatrice della manifestazione Elena Soltoggio che ha subito puntualizzato: «Visto l’inverno decisamente nevoso in molti ci stanno chiedendo notizie sul percorso di gara. Tranquilli, la neve era prevista. Non la riteniamo un handicap, bensì un valore aggiunto che renderà ancora più belli e spettacolari i passaggi in quota». Quindi tutto confermato per la prima edizione in programma sabato 2 giugno: «Le iscrizioni sono aperte e stanno andando a gonfie vele. Abbiamo già assegnato 200 dei 550 pettorali a disposizione e registrato adesioni da runner che provengono da Stati Uniti, Colombia, Gran Bretagna, Spagna, Irlanda e Grecia».

Gli organizzatori ©Maurizio Torri

PERCORSO - Una kermesse davvero internazionale quella disegnata sui sentieri un tempo utilizzati dai contrabbandieri che andrà a toccare i comuni italiani di Tirano, Lovero, Sernio, Vervio e Grosio e quelli elvetici di Brusio e Poschiavo. «Realizzare il nostro sogno transfrontaliero non sarebbe stato possibile senza il supporto dei vari enti locali e degli sponsor privati che da subito hanno creduto nella bontà di questo progetto – ha proseguito Sandro Albasini -. Doppia W Ultra 60 non sarà solo agonismo, ma anche un vero e proprio evento per fare conoscere il territorio e sue potenzialità. Non a caso abbiamo siglato una partnership con Nordik Walking Valtellina per portare lungo il tracciato anche molti trekker, ma avremo anche la possibilità di visionare parte della gara dal cielo comodamente seduti in elicottero. Tutti i dettagli e le iniziative collaterali sono ben spiegate sul nostro sito www.doppiaw.com».

Laura Besseghini ©Giacomo Meneghello

TESTIMONIAL - Nella duplice veste di madrina e collaboratrice, l’atleta di casa Laura Besseghini ha spiegato nei dettagli un percorso che dal fondovalle porterà gli atleti in quota passando per rifugi e alpeggi. Un percorso da 60 km e 4700 metri dislivello che potrà anche essere affrontato a staffette di due o tre elementi. Prima dei saluti istituzionali dell’assessore allo sport della locale Comunità Montana Alan Delle Coste e del brindisi tenutosi presso la Casa Vinicola Ploza, Marco Quadrio ha invece focalizzato l’attenzione sull’importante tema della sicurezza: «Direttore gara sarà l’alpinista e guida alpina Michele Compagnoni. Lungo il percorso avremo circa 200 volontari e ogni atleta sarà monitorato tramite gps così da potere seguire la gara live e potere intervenire tempestivamente in caso di bisogno».


Ecco come sono andate le gare del fine settimana

Tante gare nel fine settimana, ecco una panoramica di come è andata.

100 MILES OF ISTRIA - Tappa UTWT in Croazia. Nella prova ‘red’, da 168 km e 6.539 metri di dislivello vittoria dello scozzese Paul Giblin in 21h06’53”, davanti a Luca Moro (21h36’32”) e all’ungherese Péter Gyurkó (21h50’53”). Nona assoluta e ovviamente leader al femminile Francesca Canepa in 22h49’33”. Nella Blue (109,7 km, 4.394 m D+) affermazione di Roberto Mastrotto in 11h31’55” sullo slovacco Martin Halasz (11h42’57”) con Carlo Salvetti (11h51’29”) a completare il podio. Sesto Jonathan Franciosi. Al femminile a segno la polacca Kamila Głodowska, settima Nicoletta Passuello, ottava Ariana Martin.

BVG TRAIL - Podio per due sul Garda: sul traguardo arrivano in coppia Jimmy Pellegrini e Riccardo Borgialli che chiudono i 75 km e 4.400 metri di dislivello in 8h02’58”, terza piazza per Marco Rossi in 8h27’29”. Al femminile a segno Katia Fori in 9h56’24” (quindicesima assoluta) in un testa a testa con Lisa Borzani (10h02’27”, diciassettesima), terza Maria Antonietta Scala in 12h14’10”

TRAVERSATA DEI COLLI EUGANEI - 42 km e 2000 metri di dislivello lungo l’Altavia dei Colli Euganei. Sigillo di Luca Miori in 3h44’19” che supera Silvia Rampazzo in 3h52’00”. Terzo Francesco Gentilucci (4h01’31” ), quarta Fabio De Boni (4h06’10”) . Sul podio rosa seconda (e decima assoluta) Federica Boifava in 4h20’19”, terza Michela Dalla Muta in 4h51’58”

OSSOLA TRAIL - Sigillo di Fabio Bazzana a Mergozzo: vittoria sui 27 km con un dislivello di 1900 metri, in 2h37’14”, davanti a Manuel Cristini 2h48’22”, con terzo Stefano Trisconi in 2h48’56”. Cecilia Pedroni domina la gara femminile in 3h21’07” su Alessandra Betteo (3h45’25”) e Alice Modignani Fasoli (3h52’12”).


Sabato è tempo di Marmoleda Full Gas Race

Anche nel 2018 si rinnova l'appuntamento con la Marmoleda Full Gas Race, che sabato 14 aprile propone la settima edizione, portando ancora una volta i concorrenti a sfidarsi sulle vette della regina delle Dolomiti.
Grazie alle continue nevicate di questo inverno in quota c’è davvero tanta neve e, meteo permettendo, ci sono tutte le possibilità di ripetere la fortunata edizione di dodici mesi fa, quando per la prima volta i concorrenti affrontarono Punta Penia. Dall’alto dei suoi 3.342 metri è la vetta più alta di tutte le Dolomiti e rappresenterà il passaggio ‘clou’ del tracciato di gara, che prevede 2.100 metri di dislivello positivo e andrà a toccare le cime più alte della Marmolada.
La partenza verrà data alle 8,30 nei pressi del rifugio Cima 11, a quota 2.080 metri, dove sarà allestita anche la zona d'arrivo. Il percorso originale prevede il passaggio in quota a Punta Rocca (3.265 metri), quindi la discesa verso località Pian dei Fiacconi (2.626 metri), la già citata scalata a Punta Penia e la seguente picchiata che precede il rush conclusivo, in attesa della conferma, che arriverà solo dopo il necessario sopralluogo.Per quanto riguar da le iscrizioni, fino alle 15 di venerdì 13 aprile gli aspiranti concorrenti potranno formalizzare la propria adesione online, sul sito ufficiale dell'evento www.marmoledafullgasrace.com al costo di 35 euro, quota che darà diritto al pettorale di gara, ai ristori lungo il percorso, al pranzo conclusivo e al gadget della manifestazione. Per quanti si iscriveranno il giorno stesso della gara, l'iscrizione subirà una maggiorazione di 10 euro.


Presentata la nuova Dolomyths Run

Nuova denominazione, nuovo logo, nuovo programma, nuovo main sponsor. Ma anche immutato entusiasmo degli organizzatori, immutato prestigio delle gare, immutata corsa all'iscrizione da parte degli atleti, che anche stavolta hanno ‘bruciato' 800 pettorali nel giro di poche ore. Tutto questo è la Dolomyths Run, un nuovo brand dietro al quale si celano tre storiche competizioni fassane di corsa in montagna, che da quest'anno si chiamano Ultra, Vertical e Sky, fino allo scorso anno Sellaronda Trail Running, Dolomites Vertical Kilometer e Dolomites SkyRace, e vengono proposte nel breve volgere di dieci giorni. Il nuovo format è stato presentato al Cinema Teatro Marmolada di Canazei, attraverso una cerimonia che ha lanciato la lunga volata verso il 14 luglio, data della prima competizione (la ultratrail) e quindi dell'apertura ufficiale dell'edizione 2018.
Il presidente del comitato organizzatore, Diego Salvador, ha ripercorso le tappe di questa piccola rivoluzione, alla quale si è cominciato a lavorare già nell'agosto dello scorso anno, quando è arrivata la proposta di Salomon. «Abbiamo capito subito che si trattava di un'opportunità interessantissima, - ha spiegato - ma abbiamo comunque voluto prenderci il tempo di valutarla con calma, anche per essere sicuri di essere all'altezza della situazione. Cominciamo ora un nuovo cammino, che promette molto bene, tanto che abbiamo già ricevuto 800 iscrizioni per la skyrace, 400 per la gara ultratrail e 150 per il vertical».
Augusto Prati, direttore marketing del gruppo Amer Sports Italia, racconta così i primi passi di questa avventura: «Salomon mi ha chiesto di agganciare la più importante gara italiana di corsa in montagna e così sono venuto senza esitazioni a Canazei, dove ho trovato uno staff molto preparato. Il nostro obiettivo è quello di portare qualche novità ogni anno e già dal prossimo inseriremo la DoloMyths Run in un circuito di grandi gare europee e nordamericane».
Luca Tavian ha invece spiegato come è stato progettato il nuovo logo: «Vi trovate tre elementi che identificano queste tre gare, ovvero il Piz Boè stilizzato in cima, i colori dell'enrosadira e le ali del gracchio, l'uccello che incontriamo spesso su queste montagne. La stessa icona viene declinata in verde per la gara più lunga, in rosso per quella più esplosiva e in azzurro per quella a contatto con il cielo».
La voce degli atleti è stata quella di Paolo Larger, due volte vincitore della Dolomites SkyRace, di Georg Piazza, due volte vincitore del SellaRonda Trail Running, Philipp Goetsch, due volte vincitore del Vertical Kilometer e detentore del record. Tutti hanno testimoniato le fatiche compiute per raggiungere i risultati che hanno raccolto sui diversi percorsi, ampiamente ripagati dalla grande soddisfazione che deriva dalla conquista in primis del traguardo e poi del podio. Uno spazio importante è stato dedicato anche a Valerio Lorenz ed Erwin Riz, gli unici due concorrenti capaci di prendere parte a tutte venti le edizioni della Dolomites SkyRace fin qui organizzate.
Le iscrizioni al DoloMyths Run Ultra, la gara che si disputa sulla distanza dei 60 chilometri in programma il 14 luglio, e alla DoloMyths Run Vertikal, in programma il 20 luglio, sono aperte. Per assicurarsi un pettorale basta accedere al sito www.dolomythsrun.it.


Pizolada a Martina Valmassoi e Manfred Reichegger

Quasi 200 gli iscritti tra agonisti ed escursionisti alla quarantaduesima edizione della Pizolada delle Dolomiti. Manfred Reichegger ha dominato la gara maschile con il tempo di 1h26'26'' andando via da solo fin dalla prima salita. «Giornata bellissima, tracciato perfetto, gara ottima», così Manny a fine gara. Secondo Philip Götsch del Team Bogn da Nia (1h28'59'') e terzo Christof Niederwieser del Team SkialpRace Ahrntal (1h31'41'').

Manfred Reichegger

Al femminile vittoria di Martina Valmassoi della Dolomiti Ski-Alp con il tempo di 1h52'24'' davanti a Elena Nicolini del Brenta Team (1h57'38'') e Jennifer Shelton del Team BadiaSport (2h 15' 05''). Gabriele Leonardi del Brenta Team (1h44'42'') ha conquistato la gara Junior con un vantaggio di ben 11 minuti su Ruben Del Negro della Polisportiva Timaucleulis (1h56'32'') con terzo Alessandro Morandini del Team Bogn da Nia.

Il podio femminile

Tripletta azzurra in Coppa del Mondo

Tripletta azzurra nell’individual di Madonna di Campiglio che chiude la stagione di Coppa del Mondo. Vittoria di Robert Antonioli in 1h36’06”, su Michele Boscacci in 1h36’27” con Matteo Eydallin in 1h38’12” a completare il podio. Un bel segnale per quella che sarà la squadra azzurra dell’Esercito alla Patrouille des Glaciers. Quarta piazza per William Bon Mardion, quinto e leader Espoir Davide Magnini. Completano la top ten Martin Anthamatten, Jakob Herrmann, Federico Nicolini, Xavier Gachet e Oriol Cardona Coll.

Robert Antonioli ©Pegasomedia

Al femminile Laetitia Roux aggiudica la sfida con Axelle Mollaret: 1h24’41” il crono della vincitrice, 1h28’43” per la seconda. E sul terzo gradino del podio sale Alba De Silvestro (1h29’35”), modo migliore per festeggiare la Coppa Espoir. Quarta Jennifer Fiechter, quinta Lorna Bonnel, quindi Victoria Kreuzer, Marta Garcia Farres, Sophie Mollard, con nona Katia Tomatis e decima Bianca Balzarini.
A livello junior successo di Giulia Murada su Ekaterina Osichkina e Justine Tonso (con quarta Giorgia Felicetti), la maschile vince Julien Ancay, quarto Giovanni Rossi, sesto Fabien Guichardaz, settimo Sébastien Guichardaz, ottava Stefano Confortola.

Alba De Silvestro ©Pegasomedia

Domenica si chiude la Coppa del Mondo

Domenica calerà il sipario sulla Coppa del Mondo con l’individual a Madonna di Campiglio. Il tracciato di gara sarà quello tradizionale della Ski Alp Race Dolomiti di Brenta, ovvero 18 km di sviluppo con un dislivello positivo di 1900 metri, con partenza e arrivo ai 2085 metri del rifugio Boch. Per le categorie senior e under 23 maschile il percorso prevede passaggi spettacolari nel cuore delle Dolomiti di Brenta come la Bocca dei Camosci (2790 metri) e Campanile di Vallesinella (2900 metri), con quattro salite e due tratti da affrontare con gli sci sullo zaino. Le categorie senior, under 23 donne, nonché junior maschile affronteranno un percorso con dislivello di 1500 metri. Saranno 1000 i metri di dislivello che attendono le ragazze della categoria junior femminile.
Sarà una gara decisamente spettacolare e tecnica grazie all’organizzazione del Comitato 3Tre e dell'ApT di Madonna di Campiglio Pinzolo Val Rendena, che rappresenterà una passerella per il valtellinese del Centro Sportivo Esercito Michele Boscacci, trionfatore già al termine della sprint di venerdì sera sul Canalone Miramonti. Per tutti gli appassionati ci sarà la possibilità di seguire la gara in quota, utilizzando la telecabina Grostè con accesso gratuito dalle 6.30 alle 8 per atleti e pubblico. Nella serata di sabato si è poi svolta, fra gli applausi dei 12 team nazionali presenti e dei turisti curiosi la premiazione ufficiale della gara sprint. Quindi sono stati assegnati i numeri di gara: Robert Antonioli avrà l’1, Michele Boscacci il 2, Xavier Gachet il 3, quindi a seguire Davide Magnini, William Bon Mardion, Nadir Maguet, Martin Anthamatten, Coll Oriol Cardona, Matteo Eydallin e Armin Hofl. A Damiano Lenzi il numero 11 e a Federico Nicolini il 12. Fra le donne Axelle Mollaret partirà con il 101, Laetitia Roux il 102, Alba De Silvestro il 103, Victoria Kreuzer il 104, Claudia Galicia Cotrina il 105, Katia Tomatis il 106. Gli orari di partenza di domenica prevedono lo start della competizione senior e under 23 maschile alle 8.30, quindi la junior maschile alle 8.45, per finire con le tre categorie femminili alle 9. Alle 11 le cerimonie dei fiori nei pressi del rifugio Boch e alle 14 le premiazioni al Palacampiglio.


Valtellina Vertical Tube a Hannes Perkmann

Baciati dal sole a Montagna in Valtellina più di 400 atleti che hanno sfidato il chilometro più duro al mondo. A partire dall'una ogni atleta ha iniziato a scalare i 2700 gradini della tanta condotta. Pendenze assurde e una salita che non finisce: questi gli ingredienti di questa pazza impresa.
Dopo la sorpresa dell'atleta non-elité Friedrich Daheler autore di un ottimo 15'04" la classifica ha visto dominare ancora una volta il verticalista Hannes Perkmann che si avvicina al record di gara di Bernard Dematteis (14"02). Bissa la vittoria quindi l'altoatesino del Team LaSportiva con un crono di 14'09", seguito dal giovane Alberto Vender (Valchiese- Salomon Italia) che spazza via la concorrenza con un sub-15' di 14'43". Terzo posto per l'eterno Emanuele Manzi, organizzatore di gara ma anche campione che è riuscito ancora una volta a salire sul podio. Niente top 3 per l'austriaco Jacob Mayer, spodestato dal terzo posto dello scorso anno proprio da Manzi. Dietro di lui rimane comunque in classifica Friedrich Dahler con 15'04".
Al femminile invece dominio catalano di Gisela Carrion Bertran che con 17'24" diventa la regina 2018 del Valtellina Vertical Tube. Spodestata la vincitrice dello scorso anno Katarzyna Kuzminska che ottiene comunque la seconda postazione (17'27") seguita da Antonella Confortola (17'42"). A qualche ‘gradino’ dal podio Elisa Compagnoni (18'06") seguita a ruota da Francesca Bellezza (18'12") e Dominka Wisniewska Ulfik (18'21"). Nella top ten anche l'azzurra della corsa in montagna Samantha Galassi.

Antonella Confortola ©Meneghello

 


Disponibile Skialper 117 di aprile-maggio

Proprio quando le giornate si allungano e il clima diventa più mite questo mitico inverno 2018 continua a regalarci tante belle sorprese. E allora anche il numero 117 di Skialper, già disponibile nell’edicola digitale e in distribuzione nelle migliori edicole italiane nella versione cartacea (oppure prenotabile su www.mulatero.it) è ricco di spunti per un finale di stagione indimenticabile. Un inverno - come scrive Davide Marta nell’edito - che ha finalmente unito le varie anime dello skialp e del freeride in un meltin pot dove tutine e braghe molli hanno capito che una cosa non esclude l’altra, che si può essere freerider con sci da 80 sotto il piede oppure salire veloci con aste da 110.

NON SONO UN EROE - Primo articolo della rivista dedicato a Zen, il cane del Soccorso Alpino che lo scorso 6 marzo ha salvato un escursionista travolto da una valanga nel cuneese. Siamo stati a trovarlo e abbiamo parlato con il suo conduttore Seba. Una storia per ricordare le tante persone e cani impegnati ogni giorno a garantire la nostra sicurezza, degli angeli custodi che non finiremo mai di ringraziare.

Zen ©Federico Ravassard

HOJI, IL VISIONARIO - Eric Hjorleifson, canadese, freerider, tra i primi a saltare e fare evoluzioni con gli attacchini, sviluppatore di scarponi per il freetouring (i famosi Hoji di Dynafit), ski movie star. Insomma un innovatore, un visionario, oltre gli stereotipi. Federico Ravassard lo ha intervistato per noi.

SIAMO TUTTI FIGLI DELLO STESSO DIO - Freerider, tutine, skialper tradizionali, splitboarder. Tutti sotto la stessa bandiera, tutti pronti a salire, scendere e divertirsi. È quello che succede a Les Arcs, in Francia, dove il Community Touring Club organizza il Big Up & Down. Una festa dello sci con le pelli, con raduni e gare dallo spirito particolare e un unico obiettivo: tutti insieme appassionatamente. Per divertirsi. Luca Giaccone è andato per noi a scoprire (e a raccontarvi) questa incredibile festa dello skialp.

Mathéo Jacquemoud alla Big Up & Down ©Marc Daviet

CRANS MONTANA RANDO PARC - 40 chilometri di itinerari per lo scialpinismo segnalati e suddivisi per difficoltà. Una campionessa come Séverine Pont-Combe e il marito Nicolas che amano la loro montagna e si sono battuti perché nascesse un parc per gli skialper. Crans Montana è il nuovo eldorado dello speedfit, lo skialp accanto alle piste, e Tatiana Bertera, con il fotografo Stefano Jeantet, è andata alla scoperta di queste nuove tracce.

Nel Rando Parc di Crans Montana ©Stefano Jeantet

DETERMINAZIONE MAGNINI - Davide Magnini, per molti il nuovo Kilian. Sicuramente il giovane trentino, che si divide tra skialp e corsa (anche se si definisce skialper) ha le idee chiare (e la stoffa del campione, visto che ha vinto il Tour du Rutor…). E Luca Giaccone, con la fotografa Alice Russolo, è andato a trovarlo a casa sua e a fare una gita sulle montagne attorno al Tonale.

C’ERA UNA VOLTA IL WEST - Dopo la puntata a est, Federico Ravassard è andato a ovest, alla Baitella di Zeo, vicino a Gressoney, per scoprire che il freeride è sempre esistito. E che ai piedi del Monte Rosa c’è uno dei massimi santuari mondiali dello sci off piste. Un reportage intenso, fatto di powder, luci e persone. Sedici pagine da leggere, guardare e conservare.

La luce dipinge la powder di Gressoney ©Federico Ravassard

BAR VALERUZ - Chi non conosce Tone Valeruz? L’uomo simbolo di una certa visione dello sci estremo ha dato appuntamento al nostro Andrea Bormida in un bar della sua Val di Fassa. Per parlare di quello che è stato lo sci de peinte raide, di quello che è ora, ma anche di cosa vuol dire fare il maestro di sci o la Guida alpina. Insomma, riflessioni a ruota libera con un autentico mito dello sci.

TOUR DU RUTOR, SELLARONDA & CO - La primavera è la stagione dei grandi appuntamenti agonistici e allora ecco che i nostri inviati sono stati a seguire e raccontare da un’altra prospettiva il Millet Tour du Rutor Extrême, ma anche la Pierra Menta. E poi per una volta avevamo due inviati un po’ più speciali da dentro le gare: Chiara Musso al Rutor e Jacopo Da Campo alla Sellaronda. Due appassionati che grazie alle iniziative di Skialper, Millet e Dynafit hanno potuto partecipare alle due gare e raccontarle per noi.

ANTEPRIME MATERIALI - La linea K2 Wayback e il nuovo attacco ATK Crest, ma anche la scarpa da trail New Balance Summit Unknown sono le anteprime che abbiamo provato per voi questo mese.

Correndo con la Summit Unknown ©Federico Ravassard

CONTRO VENTO - Greatest Italian Treks, vale a dire i più interessanti e curiosi trekking italiani, selezionati da Skialper e Ferrino. Questo mese vi presentiamo il trekking delle isole Eolie, tra vulcani, suggestioni cinematografiche e una natura incredibile. Che dire, voglia di mare ma… non manca qualche accenno allo sci. Leggere per credere!

La magia del tramonto alle Eolie ©Pillow Lab

AKU SPIRIT - La nota azienda veneta che produce scarpe da montagna e comodi modelli ‘mountain inspired’, per la vita di tutti i giorni, è una fucina di storie e curiosità. Siamo stati a visitare la sede di Montebelluna. Un reportage molto diverso dai soliti reportage aziendali…

Galliano Bordin, fondatore di Aku ©Andrea Salini

47 GITE DI PRIMAVERA - La sezione Tracce è giunta alla terza uscita. Trentadue pagine interamente dedicate agli itinerari con sci e pelli, suddivisi per aree geografiche alpine. Itinerari attentamente selezionati dal curatore del progetto, Andrea Bormida, in collaborazione con tanti ‘local’ molto ma molto esperti… Per ogni itinerario le indicazioni pratiche e una cartina. Quando si parte per la prossima gita?

LOG IN - È la sezione all’inizio della rivista, il log in del nostro numero, ma qui ne parliamo alla fine dell’articolo di presentazione. Eppure ci sono tanti spunti: la campagna Save The Blue Heart of Europe di Patagonia per salvare i fiumi balcanici dalla costruzione di migliaia di dighe, la rubrica dedicata ai libri, un interessante articolo sugli zaini fotografici per andare in montagna, anche quelli con airbag, la consueta rubrica sulla fauna (questa volta parliamo di scoiattoli) e tanto altro… Non resta proprio che comprare il numero 117 di Skialper!

 


Ecco la Duerocche 2018

Quarantasette anni di storia. La suggestiva cornice delle colline trevigiane tra Asolo e Cornuda. Un’emozione che si rinnova ogni anno, il 25 aprile. Scatta il conto alla rovescia in vista dell’edizione 2018 della Duerocche, presentata venerdì sera a Cornuda. Cinque diversi percorsi. Gli specialisti del trail potranno scegliere tra la 48 chilometri, con 2.300 metri di dislivello, e la 21 chilometri, con 1.000 metri di dislivello. Previsti inoltre i due tradizionali tracciati di 6 e 12 chilometri, aperti a tutti, e la prova sui 14 chilometri, riservata agli appassionati del nordic walking, che percorrerà il tragitto della Duerocche storica, da Asolo a Cornuda. I percorsi, preparati dai volontari delle Duerocche con un lavoro che dura da mesi, avranno uno sviluppo complessivo di 101 chilometri. E anche quest’anno, come già nel 2017, i tracciati di gara più lunghi saranno separati dai più brevi, in modo che gli atleti più lenti non ostacolino i più veloci (e viceversa).

Silvia Rampazzo e Simone Wegher alla presentazione insieme a Massimiliano Checuz (presidente del comitato organizzatore; a destra) e a Giampaolo Allocco (responsabile marketing)

ISCRITTI - A 18 giorni dall’evento, gli iscritti hanno già superato quota 2.500. Sono attesi a Cornuda, nel contesto di una manifestazione in continua crescita sotto il profilo organizzativo (confermati i servizi di massaggi post-gara e di baby-sitting, le t-shirt e maglia-tech in limited edition creata da Delineodesign e la felpa realizzata dalla sponsor tecnico Scarpa che andrà a tutti i finisher della 48 chilometri. Pezzi da collezione che rappresentano uno dei benefit più apprezzati dai partecipanti all’evento.
Alla Duerocche, nella versione da 21 km, prenderà parte per la prima volta anche Moreno Pesce, atleta veneziano d’adozione bellunese che, amputato alla gamba sinistra in seguito ad un incidente stradale, è diventato una celebrità nel mondo del trail e delle vertical race per il fatto di gareggiare grazie una speciale protesi in fibra di carbonio e titanio. Sono inoltre attesi al via i ragazzi del neonato Duerocche Running Team e 18 ‘senatori’ che hanno partecipato a tutte e quattro le precedenti edizioni del Trail da 48 km. I loro nomi? Antonio Barel, Michele Cinel, Diego Cortese, Adelina Cozza, Alessandro Dal Santo, Marco De Vallier, Pierluigi Fornasier, Giacomo Longo, Massimo Matteazzi, Michele Menegon, Mihai Miron, Marta Neso, Riccardo Pavan, Davide Pelllizzari, Francesco Rigodanza, Demis Todesco, Alberto Zanin, Franco Zavarise. Metà sono già iscritti anche per l’edizione 2018.



PROGRAMMA -
La Duerocche scatterà da via della Pace (zona impianti sportivi sportivi) a Cornuda: alle 7.15 la 48 km, alle 9 la 21 km, alle 9.30 la 6 e la 12 km. Avvio libero, invece, dal centro di Asolo, per la Passeggiata Storica dedicata al Nordic Walking. Quest’anno, per la prima volta, sarà anche possibile seguire le fasi salienti delle prove trail su un maxischermo che sarà allestito in zona arrivo. Spettacolo garantito.
Giovedì 19 aprile, intanto, dalle 20.30 alle 22.30, alla palestra di Montebelluna, la Duerocche sarà anticipata da una serata dedicata alla resilienza, agli aspetti fisiologici e alla prevenzione infortuni nel trail e ultra-endurance. Ospiti, due trail runners d’eccezione: Marco Zanchi e Nicola Giovanelli.


The King

Magic moment per Michele Boscacci: a marzo Pierra Menta e Tour du Rutor e leader indiscusso della graduatoria LGC, ad aprile la Coppa del Mondo ISMF. Ecco le sue impressioni dopo la sprint.