Miky Boscacci, una festa continua

Ha vinto Coppa del Mondo e circuito LGC: per Michele Boscacci una stagione da incorniciare. Albosaggia, la sua Albosaggia gli ha dedicato una grande festa (e c’erano anche Robert Antonioli, i tecnici azzurri Bendetti e Canclini, oltre all’altra atleta nata nella Polisportiva, Giulia Murada), prima è stato uno dei protagonisti ad Aosta alla Festa degli Atleti del Centro Sportivo Esercito.

Il bello delle vittorie… verrebbe da dire.
«È un periodo così: tanti festeggiamenti, gli sponsor che ti cercano. Vedo un sempre maggiore interesse verso lo ski-alp. Sono stato negli studi di Sky, una troupe della Rai è venuta a trovarmi a casa per un’intervista. Insomma tanti appuntamenti, ma è sempre una bella emozione».

Quanto rammarico nell’essere a fianco degli atleti-colleghi olimpici?
«Un po’ c’è, ed è inevitabile: facciamo la stessa fatica, ma alla fine loro hanno una parentesi olimpica che è qualcosa di straordinario. Davvero un peccato che lo ski-alp non sia stato ammesso tra quattro anni a Pechino, resta il 2026, quando avrò 36 anni… Speriamo di essere ancora lì tra i migliori».

Dove aver vinto tanto, come si riparte? Quante motivazioni?
«Mi era già successo nel 2016 e allora ero ripartito subito con le gare di corsa con una cattiveria agonistica incredibile. E poi un po’ lo avevo pagato mentalmente. Sai l’allenamento non è problema, quello si fa naturalmente tutti i giorni, però la testa ha bisogno di staccare, di non metterla subito sotto stress con la prestazione, la preparazione di qualità mirata all’evento. Non dico di essere appagato, solo di prendermela con più calma. Stare un po’ a casa, curare i miei animali. Poi magari tra un po’ mi riparte la voglia di gareggiare».

Un pensiero alla prossima stagione?
«Onestamente ho finito da due settimane e non ci penso, non ci voglio pensare: so solo che sarà l’anno dei Mondiali…».


La doppia vita di Martina

La prima a essere sorpresa è stata proprio lei: Martina Valmassoi ha vinto la Trentapassi Skyrace. «Non me l’aspettavo davvero: era la prima gara della stagione e prima non è che abbia corso così tanto».

Allora sei ancora un’atleta a tempo pieno?
«Beh, non adesso non più. L’anno scorso arrivavo da un infortunio e allora ho fatto poche gare, poi comunque c’è il lavoro: è vero, per lavoro devo correre (segue la comunicazione per Salomon, soprattutto la parte social, direttamente sul campo, seguendo gli atleti sui percorsi di gara ndr), ma il tempo è quello che è. Per esempio in settimana parto per la Transvulcania, ma niente pettorale, solo foto e testi…».

Martina Valmassoi alla Trentapassi Skyrace ©Ufficio stampa Trentapassi

Comunque un programma gara lo hai fatto?
«Sì, sono sempre nel team Salomon Italia e ho un sostegno a livello internazionale. Da qualche stagione ho deciso di allungare le distanze: farò la 55 km di Madeira, la 70 della High Trail Vanoise, anche se l’obiettivo numero uno sarà il Trofeo Kima».

Allora bisogna mettere chilometri nelle gambe...
«Quando sono in trasferta cerco comunque di allenarmi: tra maggio e giugno sarò sempre in viaggio tra Annecy e gli Stati Uniti, per fortuna tra luglio e agosto sarò di più a casa e lì farò quantità e non solo qualità per affrontare al meglio il Kima».


Welcome back Kilian!

Kilian è tornato. Lo avevamo lasciato alla Pierra Menta out per un infortunio: frattura del perone dopo una caduta nell’ultima tappa. Operazione e riabilitazione: sui suoi canali social le immagini di allenamento a secco e bicicletta.
Oggi su Strava ecco la prima uscita di corsa: oltre un’ora e mezzo di corsa, più di mille metri di dislivello e quasi 10 chilometri. Welcome back Kilian!

 


Ecco chi è salito sul podio nel ricco fine settimana di corsa

Non solo Trentapassi, è stato un fine settimana davvero 'pieno': ecco come è andata, con le tutte le classifiche nel nostro calendario.

TRAIL DEL MOTTY – In tanti per la grande classica del Mottarone. Nella gara regina di 39 km e 2100 metri di dislivello, vittoria di Cristian Minoggio in 3h50’22”, davanti al compagno di club della Valetudo, Stefano Radaelli (4h02’38”) con terzo Fabio Di Giacomo in 4h11’38”, quarto Alessandro Martignoni, quinto Simone Beltrametti. Sul podio rosa prima Cecilia Pedroni, anche lei Valetudo, in 4h56’18”, seconda Emanuela Scilla Tonetti (5h19’58”), terza Chiara Boggio (5h24’33”). Nel Mottyino, da 19 km, affermazioni di Matteo Spreafico e Monica Moia.

Cristian Minoggio ©Facebook VCO in corsa

TRAIL LONGANE KARPOS – All’ennesimo tentativo, Daniele De Colò centra la vittoria alla gara andata in scena a Lozzo di Cadore. Il vigile del fuoco di Taibon Agordino, già diverse volte sul podio, ha finalmente fatto propria la gara delle Dolomiti Bellunesi, prova impegnativa che propone un tracciato di 15 chilometri di sviluppo e 1100 metri di dislivello positivo. De Colò, classe 1970, è partito fortissimo, mettendo subito un bel po’ di secondi tra sé e gli inseguitori. A metà gara il vantaggio era di circa un minuto e mezzo ed è continuato a crescere nella seconda metà gara. Alla fine l’esperto atleta agordino ha vinto in 1h09’04”, precedendo di 2’35” l’ex biathleta azzurro, il friulano Michael Galassi, e di 3’47” un altro friulano, Giulio Simonetti. Tra le donne, la vittoria è andata all’altoatesina di Pieve di Marebbe Anna Pedevilla. Anche in questo caso due atlete friulane sul secondo e terzo gradino del podio: rispettivamente Carla Spangaro e Anna Finizio.
«Finalmente sono riuscito a vincere questa gara dura e bellissima» dice Daniele De Colò. «Ho fatto diversi piazzamenti sul podio e questa volta riesco a primeggiare: volevo questa vittoria, anche per dedicarla a Enrico Frescura e Alessandro Marengon, i due giovani cadorini caduti sul monte Antelao lo scorso 1 maggio». Anche l'organizzazione ha dedicato un pensiero ai due ragazzi del Soccorso alpino deceduti nei giorni scorsi, ricordandoli con un minuto di silenzio prima del via della gara. «Da martedì il pensiero di tutti noi è per Enrico e Alessandro» dice il coordinatore dello staff organizzativo, Andrea Forni. «Abbiamo nel cuore e nella mente la scomparsa di Enrico e Alessandro. Non è stata una settimana facile. Sono contento che in tanti del Soccorso Alpino oggi fossero presenti: ci tenevano, pur col dolore nel cuore. Per quanto riguarda la gara, la partecipazione è stata ottima in termini numerici perché abbiamo raggiunto i 300 partecipanti, ed elevato è stato anche il livello tecnico. È andato tutto bene. Abbiamo avuto anche la prova di nordic walking: è stata un’edizione sperimentale che contiamo di confermare e potenziare il prossimo anno».

GARDA TRENTINO TRAIL – Nella gara da 60 km e 3500 metri di dislivello, partendo da Riva del Garda con arrivo ad Arco, successo di Christian Hofer in 6h32’14” su Christian Insam (6h37’48”) e Josef Thaler (6h46’24”), quarto il norvegese Edvard Vasdal, quinto Giuseppe Biava. Al femminile a segno Francesca Dal Bosco in 7h38’26” su Isabella Lucchini in 7h48’55” e Magdalena Martini in 7h49’52”.

TROFEO VALLI BERGAMASCHE – Come da tradizione si è aperta la stagione della corsa in montagna con il Trofeo Valli Bergamasche, che quest’anno accende quindici candeline.La squadra di casa stringe i denti e non lascia andare il suo trofeo a staffetta maschile completando i 3 giri in 1h41’24”. Ottavo titolo consecutivo per gli ‘orange’ guidati da Luca Cagnati, autore di una ottima prima frazione distaccato solamente da un Bernard Dematteis che conclude gli 8,2 km di gara in 32'48" con un vantaggio di 38” sull’avversario. Vincitori e compagni di squadra anche l’azzurro Nicola Spada (33’03”) e Massimiliano Zanaboni (34’57”).
Secondo posto per la sfortunata Corrintime (1h43’02”) dei gemelli Dematteis che viene rallentata da un errore nel percorso da parte di Henri Aymonod, comunque all’altezza dei suoi compagni. Frazione finale velocissima per Martin Dematteis che chiude il percorso in 33’16”.
Terzo posto sempre di casa con la staffetta Valli Bergamasche B (1h45’19”) composta dallo junior Alessandro Lotta e l’iridato Alessandro Rambaldini, grande sfida la loro che con lo sprint finale di Matteo Bossetti distaccano la Recastello di Magri, Della Torre e Poli, quarti a un minuto dal podio.
Nella gara individuale femminile Alice Gaggi ha la meglio sulla compagna di squadra Samantha Galassi, vittoria e crono fermato a 39’09” sul tracciato da 8,2 km. A seguire Galassi (40’24”) e sul gradino più basso del podio Stefania Cotti Cottini del G.S. Pellegrinelli (41’02”). Quarto posto per Elisa Compagnoni (41'45") seguita da Luisa Gelmi (42'08").

Alice Gaggi

100 E LODE – Sigillo di Roberto Mastrotto alla decima edizione della 100 km sulle montagne vicentine. 9h48’26” il suo crono, davanti ad Alessio Zambon (11h13’02”) e Luca Manfredi Negri (11h15’47”). Federica Menti, tredicesima assoluta in 12h28’26” si aggiudica la gara rosa su Elisabetta Luchese (13h54’13”) e Ingrid Lanthaler (14h21’45”).

GRAN TRAIL RENSEN – Franco Collè guest star della gara nell’entroterra ligure di Arenzano: il valdostano del team Hoka One One / Crazy Idea chiude i 45 km e 3000 metri di dislivello in 5h16’10”; con lui sul podio Paolo Piano (5h32’28”) e Alberto Ghisellini (5h34’01”). Settima assoluta, e prima nella gara femminile, Simona Gambaro in 6h21’40”, quindi Giuditta Turini (6h27’31”) e Virginia Oliveri (6h32’29”).

LAGO MAGGIORE INTERNATIONAL TRAIL – Percorso vista lago di 50,6 km con 3510 metri di dislivello: primo sul traguardo Roberto Viliotti in 5h46’51” davanti a Moreno Sala (5h56’10”) e lo svizzero Gabriele Sboarina (6h05’17”), quarto Francesco Rigodanza, quinto lo slovacco Marian Priadka. La svizzera Kathrin Göetz detta legge al femminile in 6h28’20” (nono tempo assoluto), davanti alla svedese Sofie Strömberg (7h08’34”) e a Daniela Montelli (7h26’14”); ai piedi del podio Guendalina Sibona e Lisa Boschetti.

VESUVIO SKYMARATHON - Fulvio Dapit firma la 42 km e 2600 metri di dislivello, chiudendo al traguardo in 4h10’38”, davanti a Giovanni Ruocco (4h11’38”) e Mario Maresca (4h13’13”), quarto Carmine Amendola (4h26’48”) con quinta Silvia Rampazzo in 4h27’36”.

TRAIL SOVRAMONTINO - Terza edizione della prova di corsa in montagna che si svolge lungo sentieri e mulattiere che si snodano nella superba cornice della Vette Feltrine, nel Parco nazionale delle Dolomiti bellunesi. La manifestazione ha proposto un tracciato di 10 chilometri (600 metri di dislivello) e uno di 17 chilometri (1200 metri di dislivello), entrambi con partenza e arrivo fissati alla frazione di Sorriva. Sul tracciato lungo la vittoria è andata a una delle promesse dello sci alpinismo italiano, Enrico Loss: il primierotto si è imposto con il tempo di 1h31’50”, precedendo di 6’7” Daniele Meneghel e di 6’49” Matteo Vecchietti. Tra le donne, successo di Eleonora Rossi davanti a Letizia Filosa e Orietta Lodi.
Sul percorso breve, tra le ragazze si è registrata la vittoria dell’azzurra dello sci di fondo Anna Comarella: la poliziotta cortinese, classe 1997, che lo scorso febbraio ha partecipato alle Olimpiadi di Pyeongchang, al termine dei 10 km ha fermato il cronometro sul tempo di 1h’04’55, precedendo Annalisa Cipollone e un’altra giovane fondista, la sovramontina Erica Antoniol. Tra i maschi la 10 km ha visto imporsi un atleta di casa, Nicola D’Agostini, che ha avuto la meglio su Lorenzo Busin e Massimo Torghezze.

Il podio maschile del Trail Sovramontino

 

 


Grandi sfide a Marone per la Trentapassi

Grandi sfide a Marone per la Trentapassi: la skyrace apre il circuito La Sportiva Mountain Running Cup, il vertical il Vertical Kilometer World Circuit.

SKYRACE - Sui 23,4 chilometri e 1860 metri di dislivello a segno Gil Pintarelli del Team Crazy in 2h24’34” su Andreas Reiterer (La Sportiva, 2h27’39”) e Christian Modena (New Balance, 2h29’00”), quarto Andrea Debiasi (Team Crazy, 2h31’11) e Nicola Giovanelli (La Sportiva, 2h31’32”). Al femminile colpo di Martina Valmassoi del Team Salomon in 3h02’31”, con un margine di 1’38” sulla polacca della Valetudo Wiktoria Piejak e 1’55” su Daniela Rota. Ai piedi del podio la danese Katrine Villumsen (3h05’50”) e Sara Rapezzi (3h10’44”).

VERTICAL - Vola anche con le scarpette da running Davide Magnini: il trentino del Team Salomon sale in 3,5 km e poco più di mille metri di dislivello in 39’22” davanti a Patrick Facchini (La Sportiva, 41’17”) e lo svizzero Pascal Egli (Team Dynafit, 41’48”), quarto Hannes Perkmann (La Sportiva, 41’59”), quinto il francese Camille Caparros (43’11”). Nella prova rosa affermazione della francese del Team Scott, Christel Dewalle (48’19”) sulla statunitense Hillary Gerardi (Scarpa/Compressport, 48’56”) e la connazionale Jessica Pardin (50’56”), quindi Stephanie Jimenez (Team Salomon, 52’52”) e la francese Mallaurie Mattana.


BIG uP & Down, siamo tutti figli dello stesso dio

«Scordatevi tutina e cronometro, la parola d’ordine è tranquille. 'Ci vediamo domani alle 9, anche 9.30 tranquille’, ‘vuoi fare un’uscita tranquille fuoripista?'. La vera performance è finire tutta la tartiflette che ti hanno messo nel piatto. Benvenuti alla BIG uP & Down. Siamo a Les Arcs, Savoia, patria di un po’ di tutto, dal KL al freeride, al turismo internazionale. Inizio febbraio». Inizia così l'articolo di Luca Giaccone su Skialper di aprile-maggio che è andato come nostro inviato a curiosare tra le simpatiche gare e gli altrettanto simpatici partecipanti di questo raduno francese di tutte le anime dello sci fuoripista con pelli.  

©Marc Daviet

COME FUNZIONA - Hai un paio di pelli e un attacchino perché un po’ bisogna salire con le tue gambe? Sei dei nostri, ma non importa quanto pesi o quanto sia largo sotto il piede il tuo sci, oppure ancora se la tutina da gara non ce l’hai: tutti insieme appassionatamente. E se pelli e attacchino non ce l’hai, tranquille, te li danno loro. Loro sono la Community Touring Club, la comunità creata da Gino Decisier e Guillaume Desmurs che mette insieme Kilian Jornet e Cédric Pugin, Mathéo Jacquemoud ed Enak Gavaggio, Laetitia Roux e l’ex campionessa di skicross Meryll Boulangeat. Skialper e freerider: alla francese i freerando. Tre gare che gare vere e proprie non sono, nel senso che l’importante è esserci, non vincere. Ed esserci, però, non vuol dire appartenere a una comunità chiusa, anzi. Lo spirito è completamente diverso, è quello di allargare i numeri dei freerando. Tre giorni dove nel village puoi provare gratuitamente tutto il materiale che vuoi, che tu sia già skialper, freerider e sciatore. Nessuna distinzione. Abbiamo visto ragazzi con la divisa dell’Equipe de France di sci mettere in un angolo un gigante da gara per provare un bel 100 sotto il piede...

©Marc Daviet

TOP E GENTE COMUNE - Alla BIG uP & Down abbiamo incontrato Mathéo Jacquemoud, Laetitia Roux e Rancho, tutti insieme per divertirsi, una volta tano senza cronometro. E poi... è assolutamente da vedere la gara dell'ultimo giorno, con un format veramente simpatico. Per saperne di più basta leggere Skialper in edicola!

©Marc Daviet

 


Un intenso fine settimana di corsa

Si entra nel vivo: fine settimana intenso con tante gare in calendario. Ecco allora una carrellata degli appuntamenti più attesi, la lista completa come sempre sul nostro calendario.

TRENTAPASSI - Domenica supersfide a Marone, sulle sponde del lago d’Iseo: si correranno, infatti, la Trentapassi Skyrace di 23,4 chilometri e 1860 metri di dislivello, prova d’apertura del circuito La Sportiva Mountain Running Cup, e la Vertical Race, un’impennata di sola salita con 1050 metri di dislivello per 3,5 chilometri di sviluppo, opening del Vertical Kilometer World Circuit 2018.
Il programma del fine settimana di Marone si aprirà sabato alle ore 10.15 quando ci sarà il via della Miniskyrace, gara riservata ai più piccoli. Nel pomeriggio, dalle ore 15 porte aperte all’ufficio gara dove sarà possibile completare le pratiche di iscrizione e il ritiro di pettorale e pacco gara con i tre gadget (felpa e borraccia in alluminio ‘griffata’ Trentapassi Skyrace, e borsa tecnica). Domenica l’entrata in griglia per il Vertical Kilometer è prevista alle ore 8.30 mentre alle 9 si chiuderanno gli accessi e ci sarà il briefing tecnico. La gara partirà alle ore 9.15. Per il pubblico, l’arrivo dei primi atleti sulla cima sarà circa alle ore 10.
La Trentapassi Skyrace partirà alle ore 10.15; il comitato organizzatore, ha previsto questi tempi di passaggio: ore 11 sulla Cima Trentapassi, ore 11.10 nel centro abitato di Sant’Antonio a fine prima discesa, ore 11.20 in località Pado, al termine della seconda salita tecnica, ore 11.30 in località Forcella di Coloreto dove ci sarà un incrocio con il percorso di discesa, ore 11.45 nel centro abitato di Zone, ore 12 a Cislano in località il Chiosco, ore 12.10 arrivo atteso del primo concorrente al traguardo in piazza a Marone.

TRAIL DEL MOTTY - Tutto pronto per la grande classica del Mottarone. Appuntamento domenica con la gara regina di 39 km e 2.100 m D+. Si corre su uno dei miglior balconi panoramici delle Alpi, con lo sguardo che va dal Lago Maggiore, al Lago d’Orta e al Monte Rosa. Sabato la novità Motty 2 Laghi introduce anche la possibilità di correre su due giorni, unendo i 22,5 km e 1.500 m D+ del prologo ai 39 della gara principale.

TRAIL LONGANE KARPOS - Domenica Lozzo di Cadore ospiterà la sesta edizione della gara che si sviluppa su un tracciato di 15 chilometri di sviluppo e 1100 metri di dislivello positivo, toccando alcune zone suggestive dei dintorni di Lozzo come quella dei Mulini o quelle di Lagune e Somacros o, ancora, il tratto del Peron de le Longane (bellissime fanciulle, dai piedi caprini, di qui il ‘sottotitolo’ della gara ‘correndo con piedi di capra’ che abitavano i corsi d’acqua e che conoscevano l’arte della magia) luogo mitico che dà il nome alla manifestazione. L’edizione 2018 del Trail de le Longane ospiterà, con un percorso dedicato di circa 10 chilometri, una prova di nordic walking inserita nel circuito Giro Nordic. Il via al Trail de le Longane è previsto per le 9.45. La prova di nordic walking inizierà un minuto dopo. Ci si potrà iscrivere on line fino a sabato; le iscrizioni saranno possibili anche nella mattinata di domenica. Prima del via, il Trail de le Longane osserverà qualche istante di silenzio in memoria dei due giovani sportivi cadorini e membri del Soccorso Alpino, Enrico Frescura e Alessandro Marengon, caduti lo scorso 1 maggio sul monte Antelao.

GARDA TRENTINO TRAIL - Tre gare, tre distanze tutte con arrivo ad Arco. Nella gara lunga di 60 km e 3500 metri di dislivello prevista una variante a causa della presenza di neve nel tratto tra Dromaè e Saval: Bocca Saval sarà dunque raggiunta passando per il Monte Cocca. Confermata la partenza alle 8 di sabato da Riva del Garda. In programma anche la Ledro Trail Marathon di 42 km e 2400 metri di dislivello con start a Lenzumo di Concei e la Tenno Trail Experience di 29 km e 1500 metri dislivello, partendo appunto da Tenno.

TROFEO VALLI BERGAMASCHE - Sabato Leffe ospiterà la quindicesima edizione della gara di corsa in montagna, a squadre maschile e individuale femminile. Tre staffettisti cercheranno di percorrere nel minor tempo possibile il percorso che prevede un giro a testa di poco più di 8 km che vedrà il passaggio del ‘testimone’ in centro paese: start alle 15. Prevista, invece per le 15.10 la partenza della gara individuale femminile sullo stesso percorso di gara. Ciliegina sulla torta e finale di giornata sarà il ‘Beer Fest Il Calice’, una festa per concludere al meglio l’impegno agonistico.

100 E LODE - Decima edizione della 100 km sulle montagne vicentine. Partenza alla mezzanotte del sabato a Villaverla per affrontare un tracciato che prevede 4000 metri di dislivello. In programma anche la versione dimezzata da 50 km e 1100 metri di dislivello.

GRAN TRAIL RENSEN - 45 km e 3000 metri di dislivello nell’entroterra ligure di Arenzano: tra gli atleti al via anche Franco Collè. La partenza alle 7 di domenica.

LAGO MAGGIORE INTERNATIONAL TRAIL - Prova sold out quella di domenica con partenza alle 8 da Maccagno con Pino e Veddasca. Un percorso vista lago di 50,6 km con 3510 metri di dislivello.


Si fa festa con Miky Boscacci

È qui la festa? E c’è davvero tanto da festeggiare per Michele Boscacci: Coppa del Mondo e LGC. E non poteva che essere nella sua Albosaggia: appuntamento sabato 5 maggio dalle 20.30. Ci sarà tutto il fans club, tutta la Polisportiva, tutti i tifosi per celebrare il campione di casa. E con Miky anche la nuova stella ‘made in Albosaggia’, Giulia Murada.


Cambio materiale per due azzurri

Cambio materiale per due atleti della Nazionale italiana nella prossima stagione. Davide Magnini scierà con Atomic: era già legato al gruppo Amer con Salomon nell’attività estiva, adesso sarà in gara con gli sci di Altenmarkt in inverno. E da Atomic dovrebbe lasciare Damiano Lenzi che passerebbe a Dynafit: la notizia non è ancora ufficiale, ma il campione ossolano dovrebbe far parte dalla prossima stagione del team del ‘leopardo delle nevi’.


Arriva la Outdoor Guide 2018

È già disponibile nell’edicola digitale di Skialper e a partire dalla prossima settimana nelle migliori edicole Outdoor Guide 2018. Cercatela dal vostro edicolante oppure fatela ordinare. Se proprio non la trovate, potrete sempre ordinarla anche sul sito di Mulatero Editore. La seconda edizione di Outdoor Guide (304 pagine, 9,90 euro) si arricchisce di contenuti e categorie merceologiche ed è la guida all’acquisto che non può mancare nello zaino di trail runner ed escursionisti, con le prove di tutte le migliori scarpe, degli zaini, dei bastoni, delle lampade frontali, dei gps e degli smartphone rugged.

©Federico Ravassard

L’OUTDOOR IN TRE MONDI – Per semplificare la vita degli appassionati degli sport outdoor abbiamo suddiviso in tre mondi gli articoli sportivi: running, walking, mountain. Tre aree dove abbiamo inserito le migliori scarpe, zaini e bastoni che presentiamo in schede molto dettagliate frutto del lavoro di analisi ed elaborazione dei giudizi dei nostri testatori.

@Paolo Sartori

TEST TEAM – Sono ben 21 i nostri testatori, dai campioni dello skyrunning e del trail alle Guide alpine. A loro abbiamo affiancato qualche consumer di ottimo livello per avere il maggior numero possibile di giudizi qualificati. I test dei mondi running e walking sono stati portati a termine nello splendido paesaggio di Finale Ligure, una delle capitali dell’outdoor, mentre per la parte alpinistica siamo stati a Gressoney.

RUNNING – Per noi running significa trail running e skyrunning e infatti abbiamo suddiviso le scarpe in queste due macro-categorie. 66 scarpe messe alla frusta da Roberto Beretta, Oliviero Bosatelli, Nicola Giovanelli, Christian Modena, Yulia Baykova, Camilla Magliano, Giorgio Pulcini, Filippo Bianchi, Pablo Barnes, Virginia Oliveri, Alessandro Brunetti. E poi 45 tra zaini vest e cinture nelle pagine curate da Gianluca Gaggioli e 18 bastoni dal vertical al trail. I best seller e le novità dei principali marchi ci sono tutti.

©Federico Ravassard

WALKING – Camminare, su terreno più o meno tecnico. E dunque hiking e trekking sono le due macro-categorie. 37 scarpe provate da Elisabetta Caserini, Lorenzo Cavanna, Alessio Cerrina, Alice Arata ed Enrico Sasso, oltre a 37 zaini e 14 bastoni.

@Paolo Sartori

MOUNTAIN – Le tante vie dell’andare in montagna con obiettivi verticali contemplano ben tre marco-categorie: approach, media quota (scarpe che accettano ramponi semi-automatici) e alta quota (ramponi automatici). In totale 37 scarpe provate da Guido Chiarle, Carlo Gabasio, Paolo Tombini e Francesco Ratti. Non mancano 19 zaini.

©Stefano Jeantet

ABBIGLIAMENTO – I migliori capi d’abbigliamento per trail, escursionismo e alpinismo di 16 marchi: li abbiamo fatti indossare non a modelli professionisti ma a veri sportivi outdoor e vi spieghiamo tutte le particolarità.

SCARPE TRAVEL – Sono sempre più di tendenza, si tratta di modelli ispirati a quelli da outdoor ma pensati per la vita di tutti i giorni o per le vacanze, sono un po’ tecnici, un po’ modaioli. Nella Outdoor Guide ne presentiamo otto.

FRONTALI, GPS & SMARTPHONE – 10 i modelli di lampade frontali provati, ai quali si aggiungono 5 GPS cartografici e 6 sportivi da polso nel test a cura del medico dello sport Massimo Massarini. In più quest’anno abbiamo aggiunto la sezione dedicata agli smartphone rugged, quelli cioè super-protetti e a prova di caduta o immersione. Ne abbiamo provati tre.

©Federico Ravassard

AWARD – Per ogni mondo e categoria abbiamo individuato il prodotto dell’anno e una selection dei migliori, oltre a indicare gli articoli che si sono distinti perché particolarmente innovativi. Una scelta non facile quest’anno perché abbiamo riscontrato un innalzamento del livello generale, con tantissimi prodotti validi soprattutto nella fascia media.

LE MARCHE – Abbiamo testato prodotti di Adidas, Altra, Aku, Arc’teryx, Asics, Asolo, Black Diamond, Blue Ice, Brooks, Camelbak, Camp, Cassin, Cat, Columbia, Craft, Crazy Idea, Crosscall, Deuter, Dynafit, Dolomite, Ferrino, Fitbit, Fizan, Garmin, Garmont, Gregory, Häglofs, Hoka One One, Kayland, Komperdell, Inov-8, Instinct, La Sportiva, Lafuma, Leki, Lowa, Luce, Led Lenser, Lupine, Mammut, Masters, Meindl, Merrell, Millet, Mizuno, Montura, Moonlight, New Balance, Nathan, Nike, Odlo, On, Ortovox, Osprey, Patagonia, Petzl, Polar, Raidlight, Salewa, Salomon, Scarpa, Scott, Spot, Suunto, Tecnica, Thule, The North Face, Under Armour, Ultimate Direction, Ultraspire, Vaude, Vertical, Viking, Zamberlan.

@Paolo Sartori

C'era una volta il West

«A fine febbraio ho deciso di curarmi. La meta del mio rehab era una valle nell’Ovest, dove il freeride esiste da più di vent’anni e non è stato inventato ieri da un marketing manager di una multinazionale, dove lo sci libero non lo si pratica, lo si vive in tutti i suoi eccessi e i sacrifici che ti richiede. Dove tra l’essere e l’apparire si sceglie lo sciare, e se la neve è bella magari al lavoro ci si va un’altra volta, pazienza se il conto in banca a fine mese piange. Così sono andato a disintossicarmi a Gressoney da Zeo e i suoi amici, alla Baitella». Inizia così l’articolo di Federico Ravassard su Gressoney pubblicato sul numero di aprile-maggio di Skialper, disponibile nelle migliori edicole e nell’edicola digitale di Skialper.

la parete con le dediche dei freerider passati dalla Baitella ©Federico Ravassard

LA BAITELLA - La storia della Baitella è legata strettamente a quella di Zeo, che a Ondro Lommato, la frazione nella quale si trova, ci arrivò nel 1994. All’epoca frequentatore dell’ambiente dei centri sociali, il milanese Zeo si innamorò del posto e assieme agli amici cominciò poco alla volta a trasformarla in una specie di casa comune, dove trascorrere l’inverno e ospitare chi passava di qua per sciare. E ne sono passati tanti… Chris Bentchetler, Sean e Callum Pettit, Eric Pollard, la troupe di DPS che ha girato il cortometraggio Reverie. Giusto per citarne alcuni.

©Federico Ravassard

ALLE ORIGINI DEL FREERIDE – Oggi non c’è azienda, non c’è product manager che non parli di freeride, free è diventato una moda ma da queste parti il freeride è sempre esistito perché «lo sci libero non lo si pratica, lo si vive in tutti i suoi eccessi e i sacrifici che ti richiede … tra l’essere e l’apparire si sceglie lo sciare, e se la neve è bella magari al lavoro ci si va un’altra volta, pazienza se il conto in banca a fine mese piange».

una Malfatta... ben fatta ©Federico Ravassard

STORIE FREE – Durante il suo rehab Federico ha avuto modo di incontrare tante persone che hanno fatto di Gressoney la loro palestra freeride, da Andrea Gallo, uno dei primi e più forti arrampicatori italiani, all’eterogenea tribù che lo ha accompagnato al lago del Labiet o alla Malfatta, dal Camicia a Francio. Sedici pagine tutte da leggere e soprattutto da guardare perché sono anche e soprattutto pagine ricche di stupende fotografie. Una cura di rehab per tutti!

Andrea Gallo ©Federico Ravassard
©Federico Ravassard

Determinazione Magnini

Classe 1997, skialper di professione, veste la maglia azzurra di corsa in montagna, è conteso dalle aziende, studia all’Università di Trento, guarda caso in ingegneria dei materiali… E, come se non bastasse, dà una mano anche nel negozio di articoli sportivi di famiglia. Davide Magnini, secondo molti, è l’erede designato di Kilian Jornet. Sarà il tempo a dirlo, ma sicuramente quello che si vede ora è una grande determinazione: idee chiare e una testa che nello sport può fare la differenza. Lo scorso gennaio abbiamo messo le pelli per una gita sui monti sopra Vermiglio, in Trentino, con l’alpino. Un’intervista ‘on the snow’ che pubblichiamo sul numero di aprile-maggio di Skialper. Ecco una piccola anticipazione dell’articolo di Luca Giaccione con le fotografie di Alice Russolo.

Davide con le tante medaglie vinte ©Alice Russolo

SKIALPER O RUNNER? - «Finora sono riuscito a gestire due stagioni agonistiche, in estate e in inverno, solo perché da Junior finisci prima le gare, c’è meno dislivello, puoi organizzarti al meglio, sei più libero di testa. Ci sono tanti ski-alper che hanno le potenzialità per tutto, come per esempio Michele Boscacci, però io sono più uno skialper. Quando è arrivata la chiamata in azzurro nella corsa in montagna era impossibile dire di no, ma la prima convocazione in Nazionale mi è arrivata nello scialpinismo, anche se forse un po’ per caso. E poi nell’Esercito sono stato arruolato come scialpinista».

SOCIAL? - «C’è un fans club che mi segue, ma non sono il re di Arêches come Bon Mardion. In fondo va bene così. Anche perché sono piuttosto riservato. Dovrei cambiare un po’, lo so. Ormai bisogna essere social, bisogna raccontare al mondo tutto. Io sono molto attivo nel mio quotidiano, ma tante volte mi sembra di essere ripetitivo, che dire a tutti, sempre, ogni cosa non possa interessare granché».

BIO - Davide Magnini è nato a Vermiglio il 31 agosto 1997. Nel 2015 è stato arruolato nel Centro Sportivo Esercito. Tante le vittorie a livello Juniores, su tutte la Coppa del Mondo overall e le medaglie d’oro nell’individuale e nel vertical ai Mondiali 2017. Nell’estivo in bacheca il titolo italiano Promesse nella corsa in montagna, la vittoria al vertical Trentapassi, il secondo posto alla Dolomites Sky Race.

Magnini con le pelli sopra il passo del Tonale ©Alice Russolo