Tiziano Mellarini, nuovo numero uno in Trentino
Tiziano Mellarini, 63 anni di Ala e con un’importante esperienza politica, è il nuovo presidente del Comitato Trentino FISI per il quadriennio 2018-2022. Mellarini guida un comitato con quasi 10 mila tesserati e 104 sci club affiliati: succede ad Angelo Dalpez, attualmente vicepresidente vicario della Fisi nazionale. Tiziano Mellarini, unico candidato alla presidenza, ha ottenuto 9144 voti, pari all’87,93% dei voti. L’assemblea è stata diretta dalla olimpionica consigliere federale Gabriella Paruzzi.
Si è votato anche per la nomina del Consiglio regionale, che dal nuovo statuto è composto da dieci dirigenti. Consiglieri laici Marco Zoller voti 6.825 (14,12%), Marco Peterlini voti 6.482 (13,41%), Rino Pedergnana 5.425 (11,23%), Ruggero Carbonari 4312 (8,92%), Dean Slaifer Ziller 4095 (8,47%), Stefano Stelzer 3.864 (8%), Gianpiero Vinante 3.822 (7,91%), consiglieri atleti Paola Toniolli voti 696 (36,17%), Giorgio Deluca 628 (32,64%), consigliere tecnici Paolo Seppi 212 (91,77%).
Maurizio Dunnhofer eletto presidente del Comitato FVG
Maurizio Dunnhofer, tarvisiano classe 1955 e fra le varie attività attualmente preparatore atletico di quel progetto di eccellenza che è lo Ski Dreams Nidec, è il nuovo presidente della FISI Friuli Venezia Giulia dopo la guida di Stefano Fontana, già presidente per quattordici anni (anche se non consecutivamente). Dunnhofer è stato eletto a Udine dall’assemblea presieduta dal consigliere federale Stefano Longo: unico candidato alla presidenza ha raccolto il 90% dei consensi. Il consiglio regionale è composto dai consiglieri laici Maurizio Del Fabbro, Tancredi Del Mestre, Manuel Mentil, Andrea Polentarutti, Giorgio Prodorutti, Francesco Silverio e Luigi Popovic. Quindi Lorella Baron e Tommaso Zanotelli fra gli atleti, poi Tristano Vicario fra i tecnici.
K2 Talamona, il nuovo doppio vertical valtellinese
In Valtellina nasce una nuova gara extreme tutta da correre a fil di cielo, la K2 Talamona. Voluta e proposta dal Gruppo Podistico Talamona e dagli Amici Sciatori, il prossimo 22 luglio andrà in scena la prima edizione di questa only up con partenza dalla chiesa (272 m) del paese orobico alle porte di Morbegno e arrivo alla croce della panoramica Cima Pisello (2.272 m).
Un vertical di 2.000 metri che si sviluppa su un percorso di 9 chilometri, con un primo tratto su strade e mulattiere, che ben presto si inerpica su ripidi sentirei boschivi raggiungendo l’alpeggio di Madrera e la conca di Pedroria. Da qui gli atleti affronteranno un ripido canalone a zigzag guadagnando la cresta che porta all’arrivo. Per tutti una vista impagabile che spazia dal Monte Disgrazia all’Alto Lario, con la testata della Val Masino a fare da cornice e, sullo sfondo, l’Adamello.
Nata quasi per gioco, grazie al sostegno del Comune e del FAI (ente proprietario dell’alpeggio ove transiterà la gara), K2 Talamona ha preso vita raccogliendo unanimi consensi. Le iscrizioni sono aperte e per il momento sono arrivate adesioni sia di forti atleti, sia di semplici amatori. La mission è provare a sfruttare il volano sportivo per rilanciare una zona poco frequentata e far conoscere itinerari escursionistici alla portata di tutti. Gli Amici Sciatori hanno pulito e segnato il sentiero Monte Pisello Orientale che parte dal Ponte dei Frati e arriva alla vetta; da qui è nata l’idea di rilanciare la sfida che dagli anni ‘90 attira gli atleti locali: raggiungere la Croce in minor tempo possibile. Grazie alla collaborazione con il Gruppo Podistico si è arrivati a questa sfida sul dislivello doppio vertical. La gara è aperta a tutti, uomini e donne, che abbiano compiuto i 18 anni e che siano in possesso di un certificato medico, il numero massimo di partecipanti sarà chiuso a 150 atleti. La quota di iscrizione è di 15 euro e potrà essere effettuata entro il 15 luglio presso lo store Crazy Idea di Morbegno o via mail all’indirizzo k2talamona@virgilio.it: comprende pettorale, ristori, trasporto effetti personali in quota, pranzo e pacco gara.

Ufficiale il calendario di Coppa del Mondo
Confermate le nostre anticipazioni del prossimo calendario di Coppa del Mondo: oggi è arrivata l'ufficialità da parte dell'ISMF ha ufficializzato dopo l’assemblea che si è tenuta a Zakopane in Polonia.
Sei gli appuntamenti, oltre ai Mondiali. Si parte in Austria, a Bischofshofen il 18 gennaio con sprint in notturna e individual; sempre a gennaio trasferta ad Andorra con individual e vertical. Il 2 e 3 febbraio tocca alla Francia, a Super Devoluy, con individual e sprint, quindi la Cina, a Jilin dal 20 al 22, con individual, vertical e sprint. Dopo i Mondiali dal 8 al 16 marzo a Villars (dove ci saranno anche le Olimpiadi giovanili del 2020), ancora gare in Svizzera, a Disentis il 23 e 24 con individual e sprint. Finale a Madonna di Campaglio dal 3 al 7 aprile. Aumentato il budget di 5000 euro, arrivando sino a 18000 per i Senior.

Sibillini, nelle pieghe dell’Appennino
I Sibillini prendono il loro nome dalla Sibilla, dispensatrice di verdetti profetici, il cui antro, secondo la leggenda, si troverebbe proprio sopra Montemonaco, punto di partenza della grande traversata di questi monti. Il Lago di Pilato era considerato una porta dell’inferno e sui valichi furono perfino costruiti dei muri per impedire il passaggio a maghi e sedicenti streghe. Forse è anche per questo che Guido Piovene, nel suo Viaggio in Italia, ha definito i Sibillini «i monti più misteriosi del centro Italia». E forse è anche uno dei motivi che ha spinto il nostro collaboratore Luca Parisse ad andare ad attraversarli a piedi. Ne parliamo su Skialper 118 di giugno-luglio.

L’ITINERARIO - Partenza da Montemonaco, nel cuore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. «Purtroppo il terremoto del 2016 l'ha colpita forte, troviamo solo un paio di negozi di prodotti tipici aperti, ma neanche la possibilità di prendere un caffè; in giro zero italiani, solo turisti d'oltralpe» esordisce Parisse. Poi tappa verso il Rifugio Sibilla e l’omonimo monte. «Dopo una sveglia all'alba, siamo pronti per affrontare la lunga cresta dei Sibillini che ci permetterà di ampliare i nostri orizzonti fino al versante umbro e godere della vista sulla piana di Castelluccio da un'insolita angolazione». L’itinerario descritto raggiunge Cima Vallelunga, a quota 2.221 metri e la cresta fino alla cime del Monte Porche, dove il terreno è tappezzato di stelle alpine. Si prosegue poi fino al bivio del Monte di Palazzo Borghese che interseca la cosiddetta Strada Imperiale, il punto di passaggio ideale per i montanari quando i traffici e le comunicazioni si svolgevano su bestie da soma. Sulla cresta è impossibile non notare la spaccatura nel terreno creata dal terremoto del 2016. Il giro ad anello porta poi, volendo, fino all’abitato di Foce.


UN TRAIL PER TORNARE A SPERARE - In un territorio che merita di essere riscoperto Total Training, una start up innovativa del settore sport endurance, con il supporto del Comune di Montemonaco, ha fatto nascere il Sibilla Trail, in programma 14 luglio, sulla distanza di 15 km e 1.600 m D+ e 10 km e 600 m D+. Informazioni nella sezione eventi del sito www.thetotaltraining.com


Quante sfide nel fine settimana
Cortina e Alagna, ma non solo, le gare in Italia sono state davvero tante e avvincenti, ecco come sono andate alcune; per tutte le classifiche, come sempre c’è il nostro calendario.
TROFEO MONTE CHABERTON – Tappa delle Italy Series a Cesana Torinese. Sul tracciato di 25,5 km con un dislivello positivo di 2000 metri, con la salita in vetta allo Chaberton a 3130 metri, vittoria di Paolo Bert della Valetudo Serim in 2h49’11” davanti al compagno di club Fabio Bazzana staccato di 1’55”, con terzo Filippo Rossi a 7’22”. Valetudo che festeggia anche al femminile con il successo di Cecilia Pedroni (3h25’29”) davanti ad Alice Prin (3h36’58”) e Paola Pezzoli (3h43’19”). Nella novità del doppio vertical (partendo dal Fenils e arrivo in vetta: 2000 metri in 8 km) sigillo di Simone Eydallin in 1h24’57” e Jessica Tieni in 1h45’58”.
SKYLAKES – Nella prova del circuito La Sportiva Mountain Running Cup, affermazione di Luca Cagnati (Team Dynafit) che taglia in traguardo di Laghi dopo 21 km con 1550 metri di dislivello in 1h59’21”, davanti a Nadir Maguet (Team La Sportiva, 2h01’25”) e Daniel Antonioli (C.S.Esercito, 2h03’12”); quarto Martin Stofner (Team La Sportiva), quinto Andrea Debiasi (Team Crazy Idea). Nella gara rosa a segno Daniela Rota (Team La Sportiva) con il crono di 2h38’36” davanti alla svedese Sofie Strömberg (2h42’46”) con Wiktoria Piejak a compleatre il podio in 2h43’02”, quarta Martina Cumerlato, quinta Anna Pedevilla.
RALLY VALTARTANO – Una bellissima giornata di sole ha accolto i 310 concorrenti giunti in Valtartano per la 16esima edizione del Rally Estivo. Alla partenza della gara il pronostico per la gara principe da 24 km era tutto per la coppia vincitrice 12 mesi fa: Mattia ed Erik Gianola (As Premana). Dopo il via dato nella piazza centrale di Tartano, in testa un gruppo composto da sei coppie. La situazione variava in prossimità dei laghi di Porcile con il duo Davide e Walter Trentin, che forzava il ritmo e guadagnava secondi preziosi. La coppia conduceva la gara fino al passaggio al Gpm posto in cima Lemma, dove transitavano per primi con 40” sulla coppia dei fratelli Gianola. Allo loro spalle era bagarre per il terzo gradino del podio tra le coppie del Team Valtellina composte da Alessandro Gusmeroli-Guido Rovedatti e Marco Leoni-Stefano Sansi. Nella lunga discesa lungo gli alpeggi Scala, Gavedone e Gavedo si scatenavano Mattia ed Erik Gianola che riprendevano i battistrada e si lanciavano verso il traguardo di Tartano. Successo quindi per i portacolori dell’As Premana con il nuovo record del tracciato 2h23’19”. Secondo gradino del podio per i fratelli Davide e Walter Trentin (Rupe Magna) in 2h27’58”, terza piazza per Marco Leoni e Stefano Sansi (Team Valtellina) in 2h29’31”.
Quarta piazza finale per Guido Rovedatti e Alessandro Gusmeroli (Team Valtellina) con il crono di 2h30’36”, mentre chiudevano al quinto Erik Panatti e Diego Martinoli (Gp Valchiavenna) in 2h 34’39”. Seguono sull’arrivo di Tartano in sesta posizione la coppia Giovanni Tacchini-Davide Della Mina (Team Valtellina), settimo posto per Mirko Bertolini (Gs Orobie) e Valentino Speziale (Team Valtellina) che risulteranno anche la prima coppia Under 50. Ottava posizione per Enrico Gianoncelli-Andrea Calcinati (Team Valtellina), seguiti da Fabio e Sergio Bongio (Team Valtellina) e Davide Zugnoni-Matteo Corazza (Sc Valtartano). Gara senza storie quella riservata alla gara femminile, con le sorelle gemelle Sara e Fabiana Rapezzi (Osa Valmadrera) che non hanno avuto difficoltà nel riconfermarsi nell’albo d’oro del Rally Estivo della Valtartano. Per loro, crono finale di 3h09’14”, che ha permesso loro di precedere la locale Stefania Bulanti in coppia con Natalie Colli (Team Valtellina) giunte al traguardo in 3h38’55”. Terzo gradino del podio per Monica Cofeggi e Sandra Paganoni (Albosaggia) in 3h58’17”. Alle loro spalle quarta piazza per Beatrice e Martina Besseghini (Rupe Magna) e 5° posto di Arianna Guerrini e Lisa Rossatti (Castelraider). Successo finale nella speciale classifica delle coppie miste per Giulia e Luciano Compagnoni (Alta Valtellina). Novità 2018 è però stata la gara individuale di 15 km, che ha ottenuto consensi dai partecipanti. Al maschile è stata vera bagarre, con rimonta nella discesa finale per il premanese Luigi Pomoni, che si è presentato sul traguardo di Tartano con il tempo 1h28’10”. Alle sue spalle Francesco Della Torre (Recastello) a 21”, seguito da Alessandro Gadola (Sc Valtartano) a 35”. Top cinque completata nell’ordine da Massimiliano De Bernardi e Tommaso Caneva (Team Valtellina). Al femminile gara dominata dalla portacolori della Recastello Arianna Oregioni che ha concluso la sua prova in 1h49’45”, staccando di 3’21” Sarah Palfrader (Alta Valtellina) e Arianna Tagliaferri (Premana). Quarta Francesca Galli (Team Valtellina), quinta Laura Tacchini (Team Valtellina).
VERTICAL BECCA DI VIOU – Sono stati 150 i concorrenti che domenica - hanno partecipato alla seconda prova del circuito Défi Vertical andata in scena a Valpelline. Temperatura ideale alla partenza, con una brezza tutt’altro che estiva ai 2.856 metri della Becca di Viou, dove intorno a mezzogiorno è caduto anche qualche fiocco di neve. Nella Valpelline si è disputata una doppia sfida verticale, gara di sola salita che ha premiato Emmanuel Vaudan e Chiara Giovando (K1900) e Daniele Pierotti e Jessica Gerard (K1000). Prova strepitosa dell’elvetico Vaudan. Lo skyrunner, già protagonista a Fénis, è stato l’unico a stare sotto l’ora e mezza di gara. Ha coperto i 9 chilometri (dislivello positivo 1.900 metri) in 1h24’13”, vincendo per distacco. Il favorito ha rifilato oltre otto minuti ad Alex Ascenzi, arrivato in vetta con il crono di 1h32’33” dopo aver sfidato fino all’ultimo Erik Bochicchio, terzo in 1h32’37” e ancora in evidenza dopo la bella prestazione al Quart trail des Alpages. Nella prova femminile è arrivato un altro successo di Chiara Giovando. La canavesana, già vincitrice a Fénis, si è confermata a Valpelline: prima in 1h41’00”, tempo che è valso l’ottavo posto assoluto. Seconda posizione per Barbara Cravello in 1h43’34” e terza per Roberta Jacquin in 1h46’50. Poco meno di cinquanta concorrenti hanno invece scelto il percorso corto: 5 chilometri (dislivello positivo di 1000 metri) con arrivo posto in zona alpeggio La Nouva. Daniele Pierotti ha vinto per distacco, transitando sul traguardo pochi secondi dopo l’elvetico Vaudan che ha proseguito fino in vetta. Pierotti ha chiuso in 43’23”, davanti a Thierry Brunier (46’23”) e ad André Lavanche (47’30”). In campo femminile si è imposta Jessica Gerard (quindicesima assoluta) in 57’14”, davanti a Francesca Canepa (59’13”) e a Samantha Conti (1h00’16”). A Valpelline la festa è proseguita per tutto il giorno. Dopo la gara vertical, spazio al triangolo enogastronomico che ha battuto tutti i record. I volontari del soccorso di Valpelline hanno infatti servito oltre 1.200 pasti: in tavola le specialità di Emilia-Romagna, Abruzzo, Valle d’Aosta. Poi il concerto de L’Orage.

Rambo d'oro e Silvia di bronzo
Una gara in rimonta con sorpasso finale, da vero stratega. Per la seconda volta in tre anni, dopo l'oro del 2016, Alessandro Rambo Rambaldini è campione del mondo lunghe distanze. Il bresciano dell'Atletica Valli Bergamasche Leffe scrive il proprio nome nell'olimpo dei più grandi di sempre nella gara andata in scena oggi a Karpacz, in Polonia. Dietro a Rambaldini (2h39'18'') un intramontabile Robert Krupicka (CZE, 2h40' 55'') e Joe Gray (USA, 2h41'02'') che ha provato la fuga dall'inizio con il connazionale Wacker. Quella di Rambaldini non è l'unica bella storia perché Silvia Rampazzo, dopo l'oro di Premana dell'anno scorso, si mette al collo il bronzo in 3h10'33''. Oro per la britannica Charlotte Morgan in 3h08'26'' e argento per la polacca Dominika Stelmach.
AZZURRI - De Colò tredicesimo, Lele Manzi ventiseiesimo, Filippo Bianchi è trentaquattresimo e terzo posto a squadre dietro a Repubblica Ceca e USA. Bani diciassettesima è vittima di un errore di percorso, Basso ventidue Sima,, mentre Camilla Magliano si è ritirata. Oro Austria davanti a Romania e Gran Bretagna.
Walmsley da record alla Western States
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He did it. Al terzo tentativo, questa notte,
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Jim Walmsley ha vinto la Western States 100 e battuto un record che resisteva dal 2012. 14h30' il crono dell'americano lungo i 161 km e 5.500 m D+ in una gara che ha avuto come protagonista anche il caldo, con punte di 40 gradi. La marcia verso la vittoria dell'atleta del team Hoka è stata inarrestabile e nulla ha potuto Francois D'Haene, che ha chiuso al secondo posto in 15h54' davanti a Marc Hammond (16h08'). Vittoria femminile per Courtney Dauwalter (17h27', secondo miglior tempo della gara) su Kaytlyb Gerbin e Lucy Bartholomew. Quinta l'italiana residente in Nuova Zelanda Cecilia Fiori.
Hayden Hawks vince una LUT stellare, ma il record lo fa Zach Miller
Nell’edizione più stellare di sempre, che consacra definitivamente la Lavaredo Ultra Trail tra le primissime gare del mondo del circuito ultra, si è imposto uno dei trail runner più in forma del momento, Hayden Hawks del team Hoka, vincitore della CCC 2017. 12h16’20’’ il suo crono (il record di Andy Simonds resiste, anche se per poco più di un minuto), quattro minuti meno dello spagnolo griffato The North Face Pau Capell, che è stato anche in testa. Terzo, dopo un testa a testa con il tedesco Stephan Hugenschmidt, l’altro americano del team Hoka Tim Tollefsson, terzo all’UTMB 2017. Al quinto posto l’azzurro Andrea Macchi del team Eolo, in 13h01’53’’.
LA GARA - Meteo bello, ma freddo (fino a - 3 nella notte) con il duo di testa a tirare e livelli molto alti. Hawks è letteralmente crollato al traguardo, vittima dei crampi. «È stata la gara più dura della mia vita, i primi 20 chilometri difficilissimi, poi al km 40 le gambe hanno iniziato ad andare, questo è un insegnamento per tutti: non bisogna mai mollare» ha detto lo statunitense. Difficili anche gli ultimi 10 km: «Non ricordo quasi nulla, ero esausto e Pau spingeva forte da dietro». Pau Capell soddisfatto per il secondo posto dopo il ritiro dell’anno scorso: «Hayden è andato velocissimo, di più non si poteva fare». «Non ho mai corso in un paesaggio così bello, forse ho anche perso un po' di tempo per fermarmi a guardare il panorama» ha detto Tim Tollefson che, come Hawks, ha sofferto nelle prime ore di gara. Ovazione al traguardo per Andrea Macchi del team Eolo, primo italiano, anche lui esausto e accasciatosi al suolo appena oltre la linea rossa. «Per fortuna che c’è la Val Travenazes, così in salita mi sono difeso perché questi americani vanno davvero veloci nei tratti corribili, io lavoro come giardiniere e ho anche i bambini piccoli e una famiglia, non sono un professionista, è stata durissima» ha detto al traguardo. Ritirato nella notte uno dei favoriti, Michel Lange del team Salomon.
ITALIANI - Undicesimo Francesco Cucco, quattordicesimo Roberto Dallavalle, sedicesimo Roberto Mastrotto, diciannovesimo Fabio Di Giacomo.
DONNE - Pronti, via: subito davanti la cinese Yao Miao che ha fatto gara sulla statunitense Keely Henninger, distanziata di pochi minuti. Poi la Henninger ha ceduto il passo e a Passo Giau ecco la connazionale Kelly Wolf affiancare la cinese e infine superarla per un arrivo a Cortina in 14h37'. Seconda la cinese Miao, apparsa spaesata al traguardo, in 14h52'04'' e terza la svizzera Kathrin Götz. Quarta la nepalese Mira Rai, che ha resistito agli assalti finali della Henninger nonostante un ginocchio dolorante. Ritirata nella notte Nuria Picas.

CORTINA TRAIL - Aveva scelto la distanza più corta e puntava al record. Non ha sbagliato lo statunitense Zach Miller, arrivato sul traguardo di gran carriera in 4h20'24'', circa 8' sotto il precedente primato. Record anche per Stefano Rinaldi (4h27'03'') e terzo posto per il testatore della nostra Outdoor Guide Christian Modena (4h35'31''). In campo femminile dietro Hillary Allen, che chiude in 5h19’20’, si classificano Irén Tiricz e Anna Kacka. Anabel Merino e Francesca Pretto sono rispettivamente quarta e quinta.



Collè e Boffelli vincono la Monterosa Skymarathon
Successo per la coppia Franco Collè-William Boffelli nella Monterosa SkyMarathon corsa oggi da Alagna alla Capanna Margherita (4.554 m) e ritorno (35 km, 7.000 metri dislivello totale) . I due italiani si sono imposti in 4h39’59’’ su Cristian Minoggio e Alberto Comazzi (5h03’26’’) e sulla coppia mista Kilian Jornet-Emelie Forsberg (5h03’56’’, nuovo record femminile). Tra le donne successo di Hillary Gerardi-Holly Page in 5h51’32” davanti a Tatiana Locatelli-Giuditta Turini (6h26’37”) e Nadezda Korolyatina-Oksana Stefanishina (6h58’56”).
ALAGNA SKYRACE - Vittoria di Eddj Nani in 2h40'49'' nella gara individuale con arrivo a Punta Indren. Sul podio Fausto Rizzi e Mattia Bertoncelli. Al quarto posto lo statunitense Craig Randall e al quinto il testatore della nostra Outdoor Guide Michael Dola.
C’è anche la data del Mezzalama: ecco tutto il calendario LGC 2019
Adesso ci sono tutte le date della prossima stagione de La Grande Course. Mancava all’appello il Trofeo Mezzalama che ha annunciato che la ventiduesima edizione andrà in scena il 27 aprile 2019 sul percorso classico da Breuil-Cervinia a Gressoney-La-Trinité (con date di riserva 28 aprile, 4 e 5 maggio). La stagione LGC si aprirà con la Pierra Menta dal 13 al 16 marzo 2019, mentre l’Adamello Ski Raid è in programma il 7 aprile 2019.
La traversata dell'amicizia
L’hanno chiamata la ‘traversata dell’amicizia’. A tentare di traversare le Orobie, come aveva fatto in passato Angelo Gherardi, non è stato infatti solamente il figlio Alessandro (di Zogno), ma insieme a lui c’era Simone Moro. E anche un’altra cordata bergamasca nel corso della stagione ha portato a termine il progetto (a Moro e Gherardi, per la verità, manca un’ultima parte, si sono fermati in prossimità del rifugio Mambretti) partendo addirittura dal Lago di Como, a Varenna. Ne parliamo su Skialper 118 di giugno-luglio, nell’articolo a firma di Tatiana Bertera.


ITINERARIO - Da Ornica fino al rifugio Mambretti, anche se l’obiettivo era Carona, in Valtellina, su e giù per i giganti delle Orobie, macinando anche 2.500 metri di dislivello e su distanze fino a quasi 30 chilometri quotidiani. Questi i dati del duo Moro-Gherardi. A portare a termine la traversata è stata però la coppia di bergamaschi Maurizio Panseri e Marco Cardullo, partiti il 21 aprile da Varenna. Hanno così allungato il tracciato dell’originale traversata compiuta da papà Gherardi nel 1971 e poi nel 1974 arrivando fino a Carona in Valtellina e nelle loro intenzioni future c’è quella di arrivare fino a Corteno Golgi, in Valle Camonica. «Era da tempo che pensavo di ripetere la traversata, partendo però dal lago, sopra Lecco, e arrivando a Corte in Valcamonica. Nella parte di traversata fatta dal Gherardi ci siamo mantenuti il più possibile fedeli al percorso originale» ha detto Panseri. «Non cercavamo record, non c’era nulla di nuovo, nessuna volontà di stabilire una salita record né di strabiliare nessuno - il pensiero di Simone Moro -. Volevamo solo regalarci un viaggio scialpinistico forse poco ordinario tra le montagne di casa, le Alpi Orobie. Abbiamo così deciso di ripercorrere a modo nostro la traccia e l’idea di Angelo Gherardi, papà di Alessandro detto Geko, che nel 1971 realizzò la prima traversata scialpinistica delle Orobie» ha detto invece Simone Moro. Le montagne belle e selvagge si possono trovare anche a due passi da casa, come è solito ricordare Hervè Barmasse, senza bisogno di volare all’altro capo del mondo...













