Luca Cagnati e Hannes Perkmann dettano legge alla Transcivetta Karpos
Sono Luca Cagnati e Hannes Perkmann i vincitori della trentottesima edizione della Transcivetta Karpos, gara a coppie andata in scena nelle Dolomiti bellunesi: partenza da Listolade e arrivo ai Piani di Pezzè di Alleghe, correndo per 23 chilometri su e giù per i sentieri ai piedi della maestosa parete del Civetta, toccando i rifugi Capanna Trieste, Vazzoler, Tissi e Coldai. 1950 metri di dislivello positivo e 870 quelli di dislivello negativo.
Cagnati e Perkmann hanno portato a termine la loro fatica in 2h04'55”. Un vero e proprio dominio il loro: partiti subito forte, hanno scavato tra loro e gli inseguitori un distacco che via via si è ampliato, tagliando il traguardo dei Piani di Pezzè con un vantaggio di 6'33” sulla coppia trentina composta da Andrea Debiasi e Christian Modena e 7'33” sul tandem friulano composto da Giuseppe Della Mea e Nicolò Francescato.

Vittoria con record nella classifica per le squadre femminili: a imporsi sono state le sorelle Erica e Francesca Ghelfi. Le atlete astigiane hanno corso in 2h42'43”, migliorando di oltre un minuto il tempo di 2h44'17” fatto registrare nel 2011 da Jennifer Senik e Martina Valmassoi. Per loro lo speciale premio messo a disposizione dall'organizzazione per chi batteva il record: soggiorno di due settimane in Sardegna. A completare il podio le sorelle lombarde Fabiana e Sara Rapezzi (2h46'07”) e le friulane Anna Finizio e Paola Romanin (2h53'12”).
La gara per le coppie miste ha visto imporsi i favoriti Franco Torresani, sacerdote trentino, e la bellunese Cecilia De Filippo: 2h34'07” il loro tempo. Sul podio anche i bellunesi Olivo Da Prà e Martina De Silvestro, staccati di 2'59”, e Giulia Scardoni e Giovanni Pezzo (2h48'27”).

Vertical Vioz ancora a Davide Magnini e Paola Gelpi
Sono cambiate sia la data sia il percorso del Vertical Vioz, terza prova di Trentino Vertical Circuit, ma non i protagonisti, rimasti identici rispetto alla prima edizione. Causa la nebbia ai 3.535 metri del Rifugio Mantova, gli organizzatori hanno deciso di impiegare il percorso alternativo, così a trionfare sul traguardo di Pejo 3000 sono stati anche quest’anno Davide Magnini e Paola Gelpi. Ed anche il copione della gara è stato identico a quello del 2017, dato che Magnini, dopo la partenza in località Tarlenta, sul primo muro ha respinto l’attacco del rivale Patrick Facchini, così come la Gelpi ha dovuto mettersi a ruota di Corinna Ghirardi. Dopo il primo tratto, che si è sviluppato sulla pista Varianti Monti, nella parte meno impegnativa sui piani a fianco del Doss dei Cembri, entrambi hanno preso la testa della corsa, hanno iniziato a impostare il proprio ritmo e gli avversari si sono dovuti arrendere. Quindi nel finale lungo la pista invernale Val della Mite hanno addirittura incrementato il margine sugli inseguitori, aggiudicandosi i premi speciali in denaro King of Vioz.
Sul traguardo posto a quota 3000, proprio nei pressi dell’arrivo della Funivia che d’inverno porta sulle piste da sci migliaia di appassionati, Davide Magnini ha concluso i 4.300 metri di gara con un dislivello esatto di 1.000 metri, con il tempo di 38’54”. Patrick Facchini è transitato con un ritardo di 1’35”, ma nella parte centrale non ha avuto vita facile, perché gli si è fatto Thomas Holzer, che ha provato ad allungare. Poi l’alfiere del Team La Sportiva, nell’ultimo tratto lungo il ripido sentiero che portava al traguardo, ha fatto emergere le proprie doti di verticalista, aggiudicandosi la piazza d’onore. Holzner è transitato dopo 21 secondi, mentre a 3’08” dal vincitore è giunto Luca Binelli, quinto Tarcisio Linardi, miglior over 50 di giornata. Scorrendo la classifica troviamo poi Omar Dell’Eva a 4’33”, Gabriele Fedrizzi a 5’10”, Guido Pinamonti a 6’09”, Daniele Andreis a 6’40”.
In campo femminile Paola Gelpi ha concluso la prova con il ventiduesimo tempo assoluto, fermando il crono sulla prestazione di 50’13”. Corinna Ghirardi ha accusato un ritardo di 2’24”, perdendo nel finale, mentre in terza posizione è arrivata la vincitrice della prima edizione di Trentino Vertical Circuit Michela Cozzini, con un distacco di 3’59”. Appena fuori dal podio troviamo poi Paola Broilo a 8’02”, seguita da Cinzia Franchini, Paola Lorenzi e Marina Roat.
Gli sconfitti di giornata Facchini e Ghirardi possono comunque sorridere, visto che con il secondo posto in Val di Pejo conservano la leadership nella graduatoria generale di Trentino Vertical Circuit, quando manca solo l’ultima prova, che andrà in scena il 22 settembre a San Martino di Castrozza, ovvero la Rosetta Verticale. Il ronconese ha infatti 264 punti, contro i 208 di Tarcisio Linardi e i 200 di Davide Magnini, mentre la mallonese conduce la classifica con 260 punti, seguita da Cinzia Franchini con 192 e da Paola Gelpi con 168.
La prima volta di Luca Carrara e Cristiana Follador alla Dolomyths Run Ultra
Altro sigillo stagionale per Luca Carrara che mette in bacheca anche la sua prima vittoria nella Dolomyths Run Ultra, in un’annata che lo sta vedendo assoluto protagonista nelle gare lunghe, mentre al femminile sul traguardo di Canazei ha trionfato Cristiana Follador. Per entrambi si tratta della prima vittoria in questa gara, nuova nella denominazione, ma non nei contenuti, dopo essere già saliti sul podio negli anni scorsi. L’alfiere del team Salomon ha concluso i 61,050 km con un dislivello positivo di 3378 metri facendo registrare il tempo di 6h34’35”, staccando di 4’40” Davide Cheraz, quindi terzo l’alfiere del Team Repubblica Ceca Tomas Farnik ad 11’55”. Seguono più staccati Marco Tramet, Giovani Ruocco, Dino Melzani e Michele Tavernaro, già vincitore in passato sul traguardo di Canazei della versione skyrace del trittico di gara DoloMyths Run, ma vittima di una botta al piede già infortunato che lo ha limitato nel finale.
Il portacolori del Team La Sportiva fino a metà gara era a stretto contatto con il gruppo di testa, anzi al passaggio a Passo Sella e alla Città di Sassi precedeva di qualche secondo Cheraz, Ruocco e Carrara, quartetto che poi è diventato un terzetto nella salita verso il rifugio Dantercepies. Nella discesa che portava a Corvara Tavernaro è entrato in difficoltà per il colpo al piede ed ha iniziato a perdere contatto, tant’è che in zona ristoro ha pensato addirittura di ritirarsi, perdendo inevitabilmente terreno lungo la salita verso il rifugio Boè e il Bec De Roces, dove ha leggermente perso contatto dai due atleti del team Salomon, transitati praticamente assieme.
Ma è stato nella discesa verso Arabba che si è decisa la gara, quando Carrara è riuscito ad allungare su Cheraz. Nel centro del Livinallongo il leader era riuscito a staccare di 1’38” Cheraz e di 2’04” Tavernaro. Un vantaggio che al bergamasco è stato di stimolo per affrontare il punto più duro del tracciato, ovvero l’ascesa verso Porta Vescovo e il rifugio Padon. Con costanza e l’esperienza delle ultime partecipazioni, dove aveva testato la difficoltà dell’ultima ascesa, il paladino del Team Salomon ha imposto il suo ritmo e per gli avversari non c’è più stato nulla da fare, anzi con il passare dei chilometri e il divario si è addirittura incrementato. Il tempo finale è lontano dal record di Gerg Piazza, ma considerando anche il temporale prima dello start, che ha costretto gli organizzatori a posticipare di mezzora il via rendendo scivoloso il tracciato, la prestazione dei primattori di giornata è comunque più che positiva.
Un’affermazione che vale doppio per Luca Carrara, che con i punti messi in saccoccia nella competizione fassana, conquista matematicamente la vittoria nelle Skyrunner Italy Series con una prova di anticipo. Un doppio motivo dunque per festeggiare nella gara che lui stesso ha definito epica e affascinante.

In campo femminile prima affermazione dopo un secondo e un terzo posto nelle precedenti edizioni per Cristiana Follador, che ha concluso con il tempo di 7h47’07”, staccando di 7’36” Katia Fori, quindi terza la statunitense Andrea North, che era transitata davanti a tutti fino al Passo Sella, per poi cedere il passo alle due rivali soprattutto in discesa. Per la trevigiana una seconda parte da assoluta protagonista, con una leggera preoccupazione nel finale dal Pordoi a Canazei per il recupero della Fori, ma tutto si è concluso con un sorriso e le braccia alzate sul traguardo.
Successo organizzativo dunque per il primo atto della DoloMyths Run Ultra, con 420 partenti in rappresentanza di 22 nazioni. La lunga settimana dedicata alla corsa in quota in Val di Fassa sotto il marchio Salomon proseguirà poi da mercoledì 18 con una serie di appuntamenti con gli atleti di punta del team Salomon e test materiali, quindi venerdì mattina il Vertical ad Alba di Canazei e domenica la regina, la straordinaria ed incantevole Sky con passaggi a Forcella Pordoi, Piz Boè e Val Lasties.
BUT Formazza a Riccardo Montani e Francesca Canepa
Sono Riccardo Montani e Francesca Canepa i vincitori dell'edizione 2018 di BUT Formazza, la corsa ad alta quota che si è svolta sabato mattina in Val Formazza. Originario del Lago d’Orta, Montani si è aggiudicato i 52 km della BUT in 5 ore 51 minuti e 8 secondi, lungo un tracciato che ha superato i 3000 metri e, per la prima volta, ha toccato la Cascata del Toce, con il suo salto da 143 metri, il più alto d’Europa.
7 ore 48 minuti e 15 secondi, invece, per la prima classificata tra le donne: la valdostana Francesca Canepa.
In tutto oltre mille i partecipanti, arrivati da 13 paesi (Svezia, Francia, Germania, Finlandia, Ecuador, Gran Bretagna, Repubblica Ceca, Venezuela, Olanda, Polonia, Danimarca) nel caratteristico borgo walser di Riale, per questa spettacolare competizione che prende il nome dal Bettelmatt, il raro e pregiato formaggio di montagna che nasce tra gli alpeggi piemontesi, al confine con la Svizzera.
Accanto a Montani, vincitore della 52 km, Cristian Minoggio si è aggiudicato per il terzo anno consecutivo la Sky Race da 35 km e 1.940 metri di dislivello, con un tempo di 3 ore 17 minuti e 49 secondi. Gabriele Bacchion ha tagliato invece in 1 ora 55 minuti e 39 secondi il traguardo della Bettelmatt Race da 22 kme 750 metri di dislivello.
Al femminile Martina Brambilla si è aggiudicata la 35 km in 4 ore 12 minuti e 55 secondi, mentre Daniela Bergamaschi, ha tagliato il traguardo della 22 km in 2 ore 37 minuti e 38 secondi. Tre itinerari per ultratrailer di esperienza, affiancati da una mini corsa da 8 km a cui hanno preso parte anche numerose famiglie e il cui ricavato sarà devoluto alla famiglia di Marco Bacher, un ragazzo di Formazza che a seguito di un grave incidente ha bisogno di assistenza h24 e di cure continue.

Traffico intenso al Gran Trail Courmayeur
Davvero gran traffico quello previsto il 14 e il 15 luglio sui sentieri che da Courmayeur salgono in quota: abbattuta la soglia dei mille iscritti alla manifestazione organizzata da VDA Trailers. La sesta edizione del Gran Trail Courmayeur parte col passo giusto, all’insegna del record, con un numero quasi raddoppiato, rispetto allo scorso anno, quando gli iscritti furono in tutto 588, e con una quantità maggiore anche di Paesi rappresentati 36 (dalla Cina al Guatemala), contro i 20 dello scorso anno. I concorrenti dell’edizione 2018 del GTC si sono poi suddivisi equamente le distanze: dalla ‘corta’, da 30 km, con 2000 metri di salite, per poi passare all’ultra trail da 55km e 4700 metri di dislivello, fino all’endurance trail da 105 km e 7000 metri di dislivello. Gli atleti della gara intermedia affronteranno un tracciato in parte nuovo, rispetto al passato, con passaggi mozzafiato sulla passerella panoramica a picco sull’Orrido di Pré Saint Didier e sui sentieri della Val Veny. La corta si snoderà lungo la balconata della Val Ferret, mentre la lunga si correrà su entrambi i tracciati, abbracciando così Courmayeur e solcando entrambe le vallate. Partenza (e arrivo) delle gare dal centro di Courmayeur, in due scaglioni. I concorrenti della 105 km e della 55 km partiranno insieme - e sarà un bello spettacolo vedere più di 660 magliette variopinte al via – sabato 14 alle ore 7. Mentre gli oltre 330 atleti al via nella 30 km partiranno sempre nella stessa giornata ma un po’ più tardi, alle ore 9. Per tutti tracciati tecnici e impegnativi ma tutti i sentieri sono, come sempre, messi in perfetto ordine, anche nei tratti dove, fino a qualche settimana fa, c’era ancora neve in abbondanza. Obbligatorio comunque fornirsi di ramponcini per gareggiare in sicurezza e al tempo stesso godersi paesaggi alpini davvero unici. L’estate al Monte Bianco va di corsa.
Domenica è tempo di Aosta-Becca di Nona
Domenica 15 luglio ritorna l’Aosta-Becca di Nona: appuntamento biennale di sola salita, dal centro del capoluogo valdostano alla vetta della montagna che lo domina. 13 km di sviluppo per un dislivello di 2500 metri. Numeri da record per l’edizione 2018: iscrizioni chiuse dal 30 giugno, con 900 pettorali assegnati a chi affronterà la sfida verticale dell’Aosta-Becca di Nona e la versione ridotta Aosta-Comboè (9 km, 1500 m D+).
Sarà invece ancora possibile iscriversi fino a venerdì 13 luglio alla grande novità del 2018: La Montée des Gourmands, una passeggiata enogastronomica dove si potranno degustare alcuni tra i migliori prodotti del territorio accompagnati dalla musica dei gruppi folkloristici valdostani in un innovativo percorso a tappe.
Che sfide al Vertical Vioz
Al Vertical Vioz si rinnova la sfida tra Davide Magnini e Patrick Facchini, che lo scorso anno si classificarono nell’ordine, primo e secondo. Domenica 15 luglio è in programma l’edizione 2018 della prova del Trentino Vertical Circuit. E sarà lotta anche per la generale del circuito: Magnini si è imposto nella prima tappa del circuito a Roncone, proprio davanti a Facchini, che ha invece conquistato due secondi posti nelle due prove fin qui disputate, argento a Roncone e anche nello scorso weekend al Verticale del Cornon, battuto nell’occasione da Nadir Maguet.
Al femminile, invece, gli occhi saranno puntati sulla comasca trapiantata in Trentino Paola Gelpi, che al pari di Magnini tornerà per provare a difendere il titolo conquistato dodici mesi fa e per provare dunque a inserire un'altra volta il proprio nome nell'albo d'oro della manifestazione. Ai due vincitori, inoltre, andrà il trofeo #KingOfVioz, con un montepremi speciale di 1000 euro (500 al primo classificato maschio e 500 alla prima donna). Il via alla gara verrà dato alle ore 9,30 dal Doss dei Cembri, a quota 2315 metri, con arrivo ai 3535 metri del rifugio Mantova, raggiunto percorrendo il sentiero Sat Cai 105. Lo sviluppo del percorso è di 6 chilometri, con un dislivello positivo di 1220 metri.
Gli organizzatori, però, si sono preparati per ogni evenienza e hanno approntato anche un percorso B, qualora l’instabilità meteorologica tipica della stagione estiva in alta quota dovesse imperversare. In caso di maltempo, i concorrenti si confronteranno su un tracciato alternativo, studiato ad hoc per garantire la massima sicurezza agli atleti e, al tempo stesso, mantenere un elevato livello tecnico.
Lo start, in quel caso, verrebbe dato dai 2000 metri del Rifugio Scoiattolo, con arrivo a Pejo 3000. I runner e tutto il personale di gara usufruirebbero della Cabinovia Tarlenta per accedere alla zona di partenza e della Funivia Pejo 3000 per la discesa a valle.
Da ricordare, per tutti i partecipanti, il briefing obbligatorio con il direttore di gara alle 7,30 di domenica mattina nella piazza delle Terme di Pejo, momento in cui verrà comunicato il percorso di gara. Le iscrizioni, che si sono infittite negli ultimi giorni, sono ancora aperte, disponibili online sul sito www.endu.net.
Numeri record alla Transcivetta Karpos
Saranno 1.020 le coppie che domenica 15 luglio, daranno vita alla trentottesima edizione della Transcivetta Karpos, gara che si snoda nelle Dolomiti bellunesi: partenza da Listolade a arrivo ai Piani di Pezzè di Alleghe, correndo per 23 chilometri su e giù per i sentieri ai piedi della parete del Civetta, toccando i rifugi Capanna Trieste, Vazzoler, Tissi e Coldai. 1950 metri di dislivello positivo e 870 quelli di dislivello negativo. Il via verrà dato alle 9 per i concorrenti della competitiva, alle 9.15 per quelli della non competitiva. Il tempo massimo è fissato in 6 ore e trenta. Sono stati fissati anche dei cancelli orari: 12.00 al rifugio Vazzoler,13.15 al rifugio Tissi, 14.30 al rifugio Coldai.
«La richiesta di iscrizioni di questo 2018 ci avrebbe permesso di surclassare le mille coppie raggiunte negli ultimi anni: le richieste hanno infatti superato quota 1200 - spiega Erminio Ferretto, del comitato organizzatore -. Ragioni organizzative, legate alla logistica e alla sicurezza, non ci hanno però permesso di accogliere così tanti concorrenti: abbiamo fatto uno sforzo per sforare il tetto fissato a mille coppie, accogliendone ulteriori venti. Ci dispiace davvero per coloro che sono rimasti esclusi, nelle prossime settimane ci metteremo al lavoro per vedere se ci sarà la possibilità di incrementare il numero di atleti al via nelle prossime edizioni». Oltre che per i primi classificati delle tre categorie (maschile, femminile e mista), diversi saranno i riconoscimenti per i protagonisti della Transcivetta Karpos. Tra questi, di particolare interesse quello che andrà alle coppie che eventualmente saranno in grado di battere il record del tracciato: un soggiorno di una settimana in Sardegna. Questi i record da battere: coppie maschili 2h01'22 (2017 Luca Cagnati-Nicola Spada); coppie femminili 2h44'17” (2011 Jennifer Senik-Martina Valmassoi); coppie miste 2h30'29” (2014 Mirko Righele-Federica Boifava).
OUT sfiora quota 3000
Si avvicina l’Orobie Ultra Trail, in programma il 27-28 e 29 luglio. Un’edizione, quella del 2018, che è stata a lungo a rischio per mancanza di certezze economiche e che verrà organizzata grazie all’accordo con alcune aziende del territorio che credono nella gara e sono pronte a sostenerla nei prossimi tre anni. Una boccata di respiro per quella che in pochi anni, grazie alla difficoltà del percorso e alla bellezza dei paesaggi, con l’arrivo nel cuore di Città Alta, una delle perle artistiche del Belpaese, è diventata una grande classica. L’interesse del pool di aziende locali permette anche di progettare a medio termine, con una distanza maratona nei sogni degli organizzatori, che hanno già aggiunto alle due lunghezze regine (140 km e 9.500 m D+ OUT, 70 km e 4.200 m D+ GTO) il Bergamo Urban Trail di 20 km e 700 m D+. Proprio organizzatori e aziende hanno presentato le principali novità nei giorni scorsi nella cornice del Castello di Valverde, alle porte della Città Alta.
AZIENDE PER IL TERRITORIO - Sono diverse le realtà locali pronte a sostenere OUT, a partire da Lovato Electric e Scame, attive nel campo dei prodotti elettrici e dell’automazione industriale, fino a Elleerre che produce materiale promozionale. Alcuni marchi forniranno prodotti presenti ai posti tappa o al pasta party, come la pasta proteica marchiata CMP Campagnolo o la birra ELAV o ancora le acque Bracca e Pineta. Inoltre alcune realtà, come per esempio Lovato Electric, parteciperanno alle gare con una squadra di atleti-dipendenti-manager in un’ottica di sensibilizzazione salutistica.
NUOVO RACE CENTER - Il cuore della manifestazione, con race office, servizi per i runner e tanto altro si sposta dal palazzetto dello sport alle piscine Italcementi e si punta sempre più sulla sostenibilità ambientale con le maglie finisher in cotone bio e le 150.000 tovagliette dei rifugi in carta riciclata. Intanto sono oltre 2.700 gli iscritti, in arrivo da 30 nazioni e 5 continenti, 200 gli stranieri e il numero potrebbe salire ancora perché le iscrizioni al Bergamo Urban Trail sono ancora aperte.
VOLONTARI - Si cercano ancora volontari, utilissimi per il successo della manifestazione. Si va dai volontari di logistica, a quelli dei punti di ristoro o del percorso e di disallestimento dello stesso. Per chi fosse interessato esiste un sito dedicato: volontariout.it

Dolomyths Run, sabato il debutto con il Sellaronda
All’alba di sabato 14 luglio farà il proprio debutto ‘Dolomyths Run’, il nuovo brand che raccoglie le tre storiche competizioni di corsa in montagna, ovvero Sellaronda Ultra Trail, Dolomites Vertical Kilometer e Dolomites SkyRace, da quest’anno con la nuova denominazione di Ultra, Vertical e Sky, tutte in programma nel breve spazio di dieci giorni, per dare la possibilità agli appassionati della corsa e della montagna di vivere una vacanza attiva tra le più belle vette montuose del mondo. L’apertura spetterà alla Dolomyths Run Sellaronda Ultra Trail, che sabato vedrà schierati ai nastri di partenza oltre 400 concorrenti, provenienti da ben 22 nazioni, ricordando che la gara è inserita nel circuito delle Skyrunner Italy Series. Nella starting list saranno rappresentati tutti i principali Paesi europei, ma non mancheranno atleti anche da oltre Oceano, provenienti addirittura da Brasile, Stati Uniti, Messico e pure India, giusto per citarne alcuni.
Gli atleti in gara si confronteranno sul Gruppo del Sella, fra Trentino, Alto Adige e Veneto, chiamati a coprire 61,050 chilometri e 3378 metri di dislivello positivo attraverso le quattro valli ladine dolomitiche, ovvero Fassa, Gardena, Badia e Livinallongo, con transito dai centri abitati di Selva, Corvara, Arabba e Canazei. I concorrenti affronteranno il Passo Sella, la salita sulla Dantercepies, il Passo Campolongo, il Bec e Roces e l’ascesa al Passo Pordoi, a precedere l’ultima discesa che porta all’arrivo di Canazei. Lungo il percorso saranno allestiti numerosi punti di ristoro e assistenza, ricordando che i vari cancelli orari saranno verranno chiusi dopo 3 ore (a Selva), dopo 6 ore (a Corvara), dopo 9 ore (ad Arabba) e dopo 13 ore (a Canazei).
Il weekend della Dolomyths Run Ultra inizierà già venerdì 13 dalle 15 alle 19.30 con la distribuzione dei pettorali presso sala consiliare del Municipio, mentre alle 18,30 è previsto il briefing tecnico nello stesso luogo e alle 20,30 la cerimonia d’apertura con la presentazione della Dolomyths Run Week in piazza Marconi, a Canazei.
Nella gara maschile il pronostico si annuncia incerto, con tanti specialisti al via. Tra di loro spiccano i nomi del bergamasco Luca Carrara, il valdostano Davide Cheraz, il trentino Michele Tavernaro e il modenese Matteo Pigoni, mentre nella gara femminile – starting list alla mano – la principale candidata al successo è la veneta Cristiana Follador, già protagonista nelle passate edizioni dell'evento. Nella lotta per il successo potrebbe inserirsi anche qualche atleta straniero, con l’elenco partenti che andrà a definirsi nelle prossime ore.
Nel weekend successivo, quindi, toccherà alle gare Vertical (venerdì 20 luglio) e Sky Race (domenica 22 luglio), che vedranno al via come di consueto tutti gli atleti top a livello mondiale delle due specialità.
Giochi 2026, una commissione per scegliere la sede candidata per l’Italia
Tutto secondo copione: nella riunione del CONI di martedì la decisione ’di inviare al CIO una candidatura italiana ai Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali 2026 - si legge su Coni.it - . Il nome della candidata sarà deciso nella prossima riunione del Consiglio Nazionale dopo che un’apposita commissione di valutazione, nominata dalla Giunta Nazionale, avrà esaminato nel dettaglio i tre studi di fattibilità, formulando una relazione’. Una commissione che sarà coordinata dal segretario generale del CONI, Carlo Mornati e sarà composta da Franco Chimenti (vice presidente vicario CONI), Alessandra Sensini (vice presidente CONI), dai due presidente delle federazioni olimpiche invernali, Flavio Roda e Andrea Gios, Valentina Marchei (Commissione atleti CONI), Jacopo Luchini (atleta paralimpico) e dai membri italiani del CIO, Franco Carraro, Mario Pescante, Ivo Ferriani (che è anche presidente della Federazione Internazionale Bob e Skeleton), Manuela Di Centa e Ottavio Cinquanta.
Dynafit arricchisce la collezione da Alpine Running per l’estate 2019
La primavera-estate 2019 di Dynafit sarà particolarmente ricca di novità in chiave fast & light. O speed up… come vuole l’immagine aziendale. Il marchio del leopardo delle nevi non era presente alla fiera Outdoor di Friedrichshafen, ma abbiamo avuto la possibilità di vedere i nuovi prodotti direttamente nello show room aziendale. Scarpe, ma anche zaini tra gli highlight 2019, senza dimenticare l’abbigliamento, che si sta sempre più segnalando come uno dei più trendy nei punti vendita, grazie a colori particolarmente apprezzati, ma anche a tante soluzioni pratiche, dalle tasche al sistema ZipOver per indossare lo zaino sotto alla giacca antipioggia in Gore-Tex Shakedry.
SEMPRE PIÙ FELINE - La prima novità per chi ama correre tra i monti è il pensionamento di Vertical e Vertical Pro a favore della nuova Feline Up Pro e della Feline Up. La prima è il top di gamma, per atleti, la seconda leggermente meno ‘spinta’, ma nella sostanza molto simile. La principale differenza, oltre alle colorazione (Up Pro ha un’unica versione nera e arancione, mentre Up può contare su due tonalità femminili e tre maschili) è nell’utilizzo delle stringhe tradizionali al posto del sistema stile speedlace di Up Pro. Peso davvero piuma di 230 gr per Up Pro e 250 per Up (220 il modello da donna), grazie anche all’utilizzo della tecnologia Litebase di Vibram (mescola Megagrip), che riduce spessori e toglie grammi alla bilancia. Pensata prevalentemente per la salita e quindi i vertical, come la vecchia Vertical è in realtà molto di più e va benissimo anche per skyrace. Il drop è di 4 mm. Sarà molto probabilmente una delle sorprese della prossima stagione e andrà a insidiare i modelli top della stagione in corso. Feline Up Pro e Feline Up non sono però le uniche novità footwear: fa la sua comparsa infatti Trailbreaker Evo, modello un po’ più ‘muscoloso’ e alto della sorella Trailbreaker.

ZAINI E ABBIGLIAMENTO - Dopo il 12 e il 18 litri, arriva anche uno zaino intermedio, da 15 litri, Ultra 15 Backpack (265 gr), previsto anche nella versione per gli atleti top (Ultra Pro 15 Backpack) che ha in più una pratica pettorina per proteggersi dal vento in discesa, ripiegabile nel taschino dello spallaccio. In arrivo inoltre il più minimalista degli zaini vest, Alpine Running Vest, davvero essenziale e impercettibile quando indossato, tanto da fare concorrenza alle cinture. Pesa 76 gr, poco più del doppio della Alpine Running Belt, cintura elastica con diverse tasche. Diverse novità anche nell’abbigliamento per correre in montagna dove il runner può contare su ben tre outfit per sesso, Vertical, Alpine e Ultra, il top di gamma per atleti evoluti. Nuovi colori ma anche capi ridisegnati tra maglie tee e pantaloni 2 in 1.













