Simone Origone tenta l'impresa
Il campione dello sci velocità vuole il record sulle vette valdostane
Simone Origone e Adriano Favre hanno appena concluso la ricognizione sulle vette più alte delle Alpi; il responso che giunge dopo averle sorvolate è “affermativo!” A mezzanotte, da Les Houches, alle porte di Chamonix, Simone Origone darà il via alla lunga maratone sulle Alpi valdostane: da Ovest a Est, passando dalla vetta del Bianco, transitando dal Cervino per concludere la fatica sulla cima Dufour. La partenza è fissata per mezzanotte, ideale spartiacque tra martedì 28 e mercoledì 29 luglio. Il sopraluogo del tracciato ha avuto come esito anche un’ideale tabella di marcia. Partenza, dunque, a mezzanotte da Les Houches – Chamonix, a quota 993 metri, e salita sul percorso che passa sotto la funivia e poi sui binari del trenino che porta al Nid d’Aigle. Simone proseguirà fino al rifugio Gouter dove, dopo un rapido rifornimento e indossati scarponi e ramponi, attaccherà la cima del Monte Bianco (4810 metri) sulla “normale”. Dalla vetta del Bianco, dove presumibilmente la guida alpina e maestro di sci di Champoluc giungerà intorno alle 5 del mattino, inizia a discesa sul versante italiano; dal Dôme du Gouter al rifugio Gonnella con gli sci – depositati già sul luogo durante la ricognizione di oggi -, per proseguire a piedi sul ghiacciaio del Miage e raggiungere Combal. Da Combal, Simone Origone inforcherà la bici, attraverserà la Valle d’Aosta, per giungere – dopo 100 km trascorsi a pedalare in agilità - intorno a mezzogiorno a Breuil-Cervinia. Dal Breuil, in compagnia della guida alpina e amico Lucio Trucco, partirà alla conquista della vetta del Cervino, attraverso la via normale, dalla Cresta Leone passando dal rifugio Oriondé, dove ci sarà un nuovo cambio di calzature, dalle scarpe da ginnastica agli scarponi e ramponi. Poi, la capanna Carrel e la vetta della Grande Becca (4478 metri), dove conta di giungere tra le 17 e le 18. La discesa, accompagnato da un’altra guida alpina, Joris Turini, sul versante svizzero, transitando dalla stazione intermedia della funivia del Piccolo Cervino, per proseguire con l’attraversata del ghiacciaio del Grenz, da dove raggiungerà la vetta più alta del gruppo del Monte Rosa, la cima Dufour (4635 metri, la seconda più alta delle Alpi), e arrivo previsto intorno alla mezzanotte. La lunga cavalcata si conclude sulla cima Dufour, da dove Origone raggiungerà la capanna Regina Margherita per un merito riposo, dopo un tracciato di 160 km e oltre 11mila metri di dislivello.
Nicolini e Oprandi sulle vie di Detassis
Un altro exploits delle due guide sulle Dolomiti
Mister 4000 e il suo amico Omar Oprandi stanno ripetendo, nello stile che è loro congeniale, tutte le vie dolomitiche di Bruno Detassis.
Un grande impegno soprattutto pensando che i due alpinisti stanno effettuando più scalate al giorno e che molto spesso devono superare delle difficoltà non proprio indifferenti. Seguiremo questo loro grande exploit con il nostro sito.
E Fondo ski-alp diventa Ski-alper
Da novembre in edicola la nuova testata
Era nell'aria da tempo, da anni si può dire, ma da oggi la decisione è ufficiale: Fondo ski-alp non conterrà più notizie e servizi relativi allo sci di fondo ma esclusivamente dedicati allo scialpinismo. Ovviamente uno ski-alp a 360°, che va dal mondo dei super appassionati agli agonisti, dai principianti agli amanti dello sci largo con cui si usano le pelli per fare poco dislivello per poi scatenarsi nella discesa. Itinerari a 5 stelle con servizi sulle località. Non si esclude qualche servizio sul fondo in misura di come esso venga usato dagli scialpinisti per allenarsi ad inizio stagione o per rimanere in forma in attesa di poter calzare le pelli.
Prove materiali con rubriche particolarmente «sul campo»: verranno presi in considerazione tutti i particolari anche quelli apparentemente più banali. La tecnica spazierà su tutti settori: da come chiudere gli scarponi alla curva condotta con sci di nuova generazione. E poi le news materiali provati da noi prima ancora che escano sul mercato.
La sicurezza con ampi servizi sull'insidia che grava su questo nostro mondo: le valanghe!
I personaggi avranno grandi servizi con interviste: dai supercampioni ai grandi del passato che non hanno gareggiato ma che hanno solcato ogni itinerario delle Alpi quando la disciplina non era diffusa come oggi.
E poi ce ne saranno ancora di chicche, inutile volerle elencare tutte anche perché strada facendo, di qui a novembre, ne salteranno fuori molte altre di idee. Con una rivista di 120 pagine tutta sullo ski-alp abbiamo praticamente una prateria davanti!
Quella in fotografia non è che una bozza della probabile testata: occhio quindi a Ski-alp...er in edicola. Noi abbiamo inventato questo neologismo che tutti oggi adottano, è quindi ovvio che dopo la disciplina - ski-ap - ci permettiamo di inventarne il praticante - ski-alper.
Ma i fondisti non devono sentirsi trascurati: da ottobre il sito fondoskialp.it si sdoppierà: un sito solo per il fondo e uno per lo scialpinismo.
Potendo concentrare tutti gli sforzi sul web non mancheranno primizie come i filmati della tecnica e tutti i test vissuti dal vivo, le gare e le news giorno dopo giorno. Il nostro impegno per questa disciplina non diminuisce anzi... L'ingresso di un collaboratore come Dario Puppo sarà la garanzia di nuovi servizi e informazioni sempre fresche.
La tecnica del ripido
Le riprese per Ski-alp Advanced concentrate sui terreni ripidi
Come si scia e come si risale un pendio ripido in totale sicurezza. Sarà questo uno degli argomenti caratterizzanti il contenuto di questo nuovissimo manuale che stiamo allestendo con la collaborazione dei nostri tecnici. Oggi le discese a 45° non sono più eventi eccezionali e non vengono nemmeno più considerate sci estremo come qualche decennio fa, tuttavia su certe pendenze ci sono pericoli oggettivi e soggettivi che vanno ben valutati e interpretati. Con Alain Seletto e Franco Corvisiero sono state effettuate curve su pendenze anche superiori ai 45° su nevi compatte e trasformate ma anche su nevi marce e bagnate di inizio estate. Il salto del crepaccio con atterraggio su ripido. Si è cercato insomma di ripercorrere tutte quelle situazioni che si incontrano spesso durante le escursioni con gli sci: anche la gita più semplice presenta almeno un tratto non propriamente facile.
Come impostare una curva su certe pendenze, l'importanza dell'appoggio del bastoncino sia che esso sia lungo da fondo che tradizionale da discesa. Come derapare per perdere quota. Uso di sci larghi, modello freeriding, e di sci grantour o gara. Queste e altre situazioni sono oggetto in questo inizio estate ancora estremamente innevato nell'area occidentale. Nei prossimi giorni il lavoro di raccolta materiale proseguirà con le riprese della tecnica di salita con le pelli: come farle tenere su pendenze limite e come eseguire le inversioni. Lo scopo è di fornire agli appassionati dello ski-alp un supporto tecnico che contempli tutte quelle situazioni che possono mettere in difficoltà sia in salita che in discesa.
Inversioni su terreni ripidi: con Andrea Basolo stiamo approfittando dei nevai ancora presenti in alta vale dell'Orco dove sussistono situazioni molto interessanti da trattare nel manuale: pendii ripidi con neve bagnata, ponti di neve su torrenti impetuosi, fessure insidiose fra roccia e neve...
Il nostro intento è quello di scovare tutte quelle situazioni inusuali ma che possono costituire un pericolo per gli skialpers.
DVD Ski-alp Advanced
Anche Franz Nicolini nella squadra di tecnici
I questi giorni stiamo ultimando le riprese video - foto per allestire il manuale con dvd che dovrebbe essere il seguito di Ski-alp basic della scorsa stagione.
L'argomento dovrebbe consistere in tutto quanto noi consideriamo scialpinismo di alto livello: salite impegnative anche con uso di corda e ramponi, discese ripide su ogni tipo di neve, tutte le forme corrette di assicurazione e di progressione su terreno impegnativo.
Per quanto riguarda la tecnica di discesa abbiamo continuato ad avvalerci di due bravissimi sciatori come Franco Corvisiero e Alain Seletto ma per tutte le altre situazioni ci siamo affidati alla grande esperienza di Franz Nicolini che oltre ad essere stato un atleta dello ski-alp e della nazionale ha al suo attivo un grande curriculum come alpinista.
Mister 4000, così lo chiamiamo noi dopo aver portato a termine gli 80 quattromila delle Alpi, è una guida alpina scrupolosa e meticolosa.
Le riprese sono state effettuate in Val Senales e sulle Dolomiti del Brenta. La figlia Elena si è adattata a fare da seconda in tutte le esercitazioni proposte dal babbo.
Intanto sulle nevi di Plateau Rosa abbiamo iniziato con le riprese di tecnica di discesa con particolare attenzione allo sci ripido.
Prima di Natale il manuale sarà disponibile in libreria e attraverso i canali soliti di acquisto.
Inverno durissimo
Anche gli animali del Parco del Gran Paradiso ne portano le conseguenze
L'enorme quantità di neve caduta quest'inverno ha sconvolto la vita dei paesi di alta montagna: le ferite le possiamo osservare ancora oggi a fine maggio nelle tracce di tragiche valanghe e nell'enorme quantità di neve ancora presente sopra i 2000 metri di quota.
In particolare abbiamo voluto soffermarci sul fenomeno degli animali che non hanno superato l'inverno: camosci, in particolare, le cui carcasse costellano gli itinerari di ski-alp e per racchettisti normalmente battuti in primavera inoltrata nel Parco Nazionale del Gran Paradiso.
Ad un'analisi superficiale ci è parso si trattasse di animali giovani ma per avere notizie più certe abbiamo intervistato il dottor Bassano, veterinario del Parco Nazionale.
Gli abbiamo chiesto di che proporzioni sia la moria di animali dopo un inverno del genere.
«Non abbiamo ancora fatto censimenti ma non dimentichiamo che negli anni più nevosi non hanno mai superato il 20% del totale di ungulati presenti nel territorio del parco.»
A cosa sono dovuti i decessi?
«Molti animali sono stati travolti dalle numerose valanghe che li ha sorpresi mentre cercavano qualche ciuffo d'erba, altri sono morti per patologie che in occasione di inverni molto duri sono alla base di una selezione naturale molto importante in questi ambienti.»
Cosa mangia un camoscio d'inverno?
«Questi ungulati non mangiano, cercano ciuffi d'erba soprattutto per mantenere in funzione il rumine e come tutti gli erbivori non hanno grandi necessità di liquidi. Soccombono quindi i più deboli, quelli che non hanno accumulato sufficiente quantità di grasso, quelli che hanno patologie dentarie, quelli che hanno qualche linea di febbre e che faticano a difendersi dal freddo... Una selezione che avviene ogni anno e che in quelli più duri risulta più evidente.»
Il tipo di fratture sembrerebbe essere dovuto all'azione della valanga...
«Non sempre: a volte anche il gipeto e la volpe producono questi risultati. Al proposito dobbiamo sottolineare che quest'anno si assisterà certamente ad un aumento delle aquile dal momento che il miglior apporto nutritivo dato da queste carcasse porterà ad un irrobustimento e ad una miglior proliferazione della specie.»
Ritorneremo su questo argomento che verrà ripreso e approfondito sul primo numero della stagione di Fondo ski-alp dove nella parte valanghe - meteo si parlerà dei disastri dell'inverno passato.
Sul numero 69 di Fondo ski-alp
L'intervista a Mattia Pellegrin e 14 pagine di Pierra Menta
Un servizio di più pagine effettuato a Slingia per vedere all'opera i nostri fondisti nell'ultima gara della stagione. In particolare una simpatica intervista, oltre al grande Giorgio Di Centa, anche a Mattia Pellegrin, l'astro nascente del nostro fondismo. I suoi modi fuori degli schemi, i suoi gusti e i suoi metodi. Poi la ricerca di altri «pellegrini» che facciano gruppo con lui e rappresentino il nostro fondo nel futuro.
Per lo ski-alp un grande servizio sulla Pierra Menta: «Falchi e colombe» in cui i falchi sono i nostri fantastici quattro dell'Esercito che hanno monopolizzato la gara per quattro giorno giocando come il gatto col topo con avversari di tutto riguardo per poi andare a concludere con un ex equo irripetibile.
Un grande numero che non può mancare agli appassionati di fondo e di ski-alp.
Bonnet ed Eydallin, record!
2.51.26 Barre des Ecrins andata e ritorno
Era da tempo nell'aria questo tentativo di fare un record sulla più alta montagna delle Hautes Alpes e grazie alla sponsorizzazione della Dynafit ha potuto realizzarsi.
Abbiamo raccolto le prime dichiarazioni di Eydallin dopo che è arrivato a valle.
«Una salita molto impegnativa, condizionata dalla neve dura e dal vento, probabilmente avessimo avuto i rampant sarebbero serviti... Negli ultimi metri ho pasticciato un po' con l'attrezzatura, Bonnet invece se l'è cavata alla grande. D'altronde lui aveva anche delle motivazioni fortissime abitando qui: io l'ho vissuta in modo diverso...»
Poco meno di tre ore per andare e tornare al Pré de Madame Clare a 1874 metri, la vetta misura 4102 metri.
Salta invece il previsto tentativo al Monte Bianco per via dello spostamento del Mezzalama che viene rimandato di un anno anche se Teo ammette che le gare gli danno più motivazioni.
Forte pericolo di valanghe
Molta neve, vento in quota e innalzamento delle temperature
Le abbondanti precipitazioni nevose verificatesi durante la settimana su tutto l'arco alpino non hanno trovato un buon ancoraggio sul manto nevoso depositatosi in precedenza; gli strati di superficie risultano pertanto in condizioni di forte instabilità su tutti i versanti. Inoltre, sui versanti compresi tra il limite superiore del bosco ed i crinali, il vento ha fortemente rimaneggiato il manto nevoso, provocando estesi accumuli eolici (lastroni) ed aumentando le superfici a rischio di distacco, Nella giornata di sabato il vento ha assunto regime di föhn e l'aumento della temperatura, con valori positivi sino a quote superiori ai 2500, m ha ulteriormente indebolito la resistenza del manto nevoso. Si sono infatti verificati numerosi fenomeni valanghivi spontanei che hanno raggiunto il fondo valle, mentre alcune valanghe, anche con vittime, sono state provocate da escursionisti con e senza sci.
Il pericolo è forte (livello 4) su tutto l'arco alpino, con eccezione delle Alpi Cozie, dove è marcato (livello 3). Per la giornata di domenica è previsto un ulteriore innalzamento del limite dello zero termico, con incremento delle condizioni di pericolo, per cui anche un debole sovraccarico (transito di un singolo sciatore) può provocare il distacco di una valanga.
La situazione andrà lentamente migliorando nei primi giorni della prossima settimana, ma al momento è sconsigliata ogni attività fuori pista.
Allerta valanghe
Il vento forte ha aumentato il pericolo sull'arco alpino
Le condizioni del manto nevoso sono in continua evoluzione a seguito delle precipitazioni che si ripetono, con intensità piuttosto variabile, ogni pochi giorni.
La conseguenza di questa successione di eventi è un avvicendamento irregolare di strati di modesto spessore in cui alcuni più resistenti si alternano ad altri a debole coesione. Ma in questi ultimi giorni l’elemento caratterizzante della meteorologia è stato il vento che, dapprima, ha spirato dai quadranti meridionali e, ultimamente, dai quadranti settentrionali. Il vento da sud, non violento, ma di lunga durata, ha rimaneggiato il manto nevoso soprattutto nella zona sottostante i crinali, ma non ha avuto effetti apprezzabili a fondo valle, salvo un addolcimento delle temperature.
Il vento da nord ha fatto sensibilmente abbassare le temperature ed ha fortemente rimaneggiato il manto nevoso lungo tutta l’estensione dei versanti, dai crinali al fondo valle. Gli effetti sono spesso osservabili nelle cornici che orlano non solo i crinali, ma anche i margini di ogni depressione ed indicano la presenza di depositi eolici, quello che chiamiamo lastrone, nei pressi della cornice. Attenzione, possono essersi formati lastroni anche dove non esiste una cornice che ce ne indica la presenza, come ai margini delle zone boscate e nelle radure e chiarìe al loro interno. In queste zone, a causa dell’effetto frenante del bosco sulla velocità del vento, possono essersi formati lastroni che, nonostante le loro modeste dimensioni, costituiscono situazioni di pericolo per l’escursionista.
In Piemonte le condizioni per le escursioni con gli sci sono a livello di pericolo marcato dalla Alpi Liguri alle Alpi Cozie e di pericolo forte sulle Alpi Pennine e Lepontine (dalla Valsesia alla Val Formazza).
Stiamo costruendo scialpinisti...
O almeno ci proviamo ma intanto stiamo lavorando all'«advanced»
Una stagione come questa è da incorniciare: da anni non si vedevano così tante auto con il portasci sopra. Il mercato dell'auto va male? Almeno quello dei portasci dovrebbe essere in crescita. Questo è un anno in cui nuovi appassionati si avvicinano al mondo della neve: l'abbondanza del manto nevoso, le montagne intorno bianchissime hanno fatto sì che molti abbiano programmato week end sulla neve. Fra loro molti principianti, autentica linfa vitale per tutto l'indotto.
Dal canto nostro stiamo contribuendo nella costruzione di nuovi scialpinisti, forse anche fondisti. Il manualetto Ski-alp basic con dvd, da quello che abbiamo sentito dire, sta avendo grande successo: chi deve portare l'amico sulla neve con le pelli gli fa acquistare già la settimana prima il manuale affinché non arrivi sul campo digiuno di nozioni. Qualcuno è riuscito ad effettuare la prima gita con successo grazie a Ski-alp basic e la cosa ci riempie di soddisfazione.
Ma intanto stiamo iniziando con il progetto di Ski-alp advanced: servirà a perfezionare quanti già praticano la disciplina e per far sì che questo sport venga praticato con rigore e sicurezza.
Per acquistare Ski-alp basic: www.mulatero.it
Finalmente in edicola il «66»
Dopo tanto fare siamo riusciti a venirne fuori, almeno per Natale...
Continuiamo a ribadirlo da tempo: fare la rivista da zero ogni mese è veramente un grande equilibrismo ma i nostri affezionati lettori ormai lo sanno e attendono pazientemente. Anche questa volta dovrebbe essere andata: uscire prima di Natale!
I contenuti dovrebbero premiare la pazienza: questo secondo numero della stagione, approfittando del fatto che non ci sono ancora grandi avvenimenti da raccontare, è stato dedicato alla tecnica con oltre venti pagine dedicate allo sci da fondo e allo ski-alp.
Chenetti dimostra personalmente la tecnica della salita degli sprinters in classic. Rico Elmer si ripropone con la sua fantastica virata sul ripido.
Un grande servizio sulla Coppa del Mondo di La Clusaz e i paradisi del fondo con Torgnon, Hautes Alpes e la Valle Stura.
Nello ski-alp la prova di nuovi materiali come gli sci Manaslu e la visita alla fabbrica degli scarponi Dynafit. Un grande itinerario sulle tracce degli Europei di febbraio sull'Alpago e uno al Colle dell'Izoard. Il test delle racchette da neve a Passo Monte Croce e il racconte della due giorni telemark nella Val Senales.