Monte Bianco, Rosa e Breithorn con sci e parapendio

Su Skialper di dicembre la Peaks Trilogy di Aaron Durogati

«Sembra pericoloso, sicuramente conta tanto l’allenamento e l’esperienza ma ti senti più sicuro quando vai veloce piuttosto che quando vai piano perché in velocità, appena vado sui freni, il parapendio si alza». A parlare è Aron Durogati, classe 1986, altoatesino, che ha da poco portato a termine la prima trilogia Monte Bianco, Monte Rosa e Breithorn (Peaks Trilogy appunto il nome dell’impresa) con sci e parapendio. Skialper di dicembre ha dedicato all’impresa un ampio articolo di nove pagine.

BY FAIR MEANS - Senza aiuti. Aaron Durogati è salito e sceso da Monte Bianco, Rosa e Breithorn all’antica. Camminando, scalando, con gli sci e le pelli ai piedi. E lo zaino con il parapendio sulle spalle… La discesa in speed-riding: quando si può si scia, quando il pendio diventa troppo ripido o ricco di asperità e crepacci, ci si solleva in vola e si continua lo slalom nell’aria. Le linee di discese scelte sono simili ad alcune già fatte da De Benedetti ma si tratta di prime perché naturalmente utilizzando solo gli sci non è possibile disegnare la stessa discesa.

VELA HI-TECH - Il parapendio utilizzato (la foto di apertura e tutte le immagini della gallery sono di J- Griffith e A. Belluscio/Red Bull Content Pool) aveva una superficie di 9 metri quadrati, pesava solo 1.8 kg ed era perfettamente ripiegabile nello zaino. Per salire sul Monte Bianco Durogati ha utilizzato scarpe da approach fino alla stazione intermedia dell’Aiguille du Midi e a seguire gli sci. 

NUMERI - La discesa con maggiore dislivello è quella del Monte Bianco, su circa 2.600 metri di dislivello affrontati in 5-6 minuti… «È  stata la più difficile - ha aggiunto Durogati - perché non ho mai avuto la certezza delle condizioni meteo, poi in realtà è andato tutto bene ma ho pagato lo sforzo e la discesa veloce. Arrivato in fondo ho rimesso e ho dovuto fermarmi un attimo per riprendermi». 

IN EDICOLA E SU APP -
 Skialper di dicembre è disponibile nelle migliori edicole fino a fine gennaio (la rivista esce con cadenza bimestrale). Per ogni info si può scrivere una mail o chiamare il numero 0124 428051. (Per la pagina abbonamenti cliccare qui). Ma chi lo volesse acquistare immediatamente su smartphone o tablet, è già disponibile. È sufficiente scaricare la app per iOS o Android e procedere all’acquisto direttamente in-app!  


Kilian: andata e ritorno dall'Aconcagua in 12 ore e 49

Nuovo record in Sud America, ora l'Everest

Probabilmente è il più bel regalo di Natale che Kilian potesse farsi. Questa notte (ora italiana) infatti il catalano ha battuto il record di salita e discea dell'Aconcagua. 12 ore e 49 minuti il tempo, decisamente migliore delle 13 ore e 46 minuti di Jorge Egocheaga del 2006.

BEL TEMPO - Il meteo favorevole ha aiutato l'impresa. Sole e assenza di vento, a differenza del primo tentativo, quando eolo soffiava a 90 km/ora, non hanno però attenuato la fatica. «A cira 400 metri dalla vetta ho sentito la quota, la testa sembrava scoppiare» ha detto Kilian che, dopo una pausa, è ripartito lanciato verso il record. 

DISCESA DA RECORD - Tempo più veloce di Egocheaga non vuol dire che sia andato sempre tutto liscio. Infatti sulla vetta Kilian è arrivato con oltre un'ora di ritardo: circa 9 ore contro le 7 e 52 di Jorge... In discesa sono state necessarie le sue ben conosciute doti di velocista. Il percoso totale è stato di 59,85 km...

SENZA EMELIE - Ha rinunciato all'impresa Emelie Forsberg perché non al top per tentare un'impresa tanto impegnativa e provata dal primo tentativo.

PRIME DICHIARAZIONI - A questo link una breve dichiarazione audio in inglese con le prme sensazioni di Kilan. «Sicuramete quei momenti di sofferenza li ricorderò per sempre» ha detto il catalano. La prossima impresa in progamma è qella nel 2015 all'Everest. Kilian non è però riuscito (unico insuccesso) a raggiungere l'Elbrus.


Scialpinismo d'avventura a pochi km da Torino

La proposta su Skialper numero 97 che potete trovare in edicola

Dopo Natale dovrebbe finalmente arrivare l’inverno. Zero termico in discesa, almeno secondo i più attendibili siti di meteorologia, e finalmente neve. A dire il vero la attendevamo già da qualche settimana, infatti quando è uscito Skialper 97, ai primi di dicembre, abbiamo inserito alcune proposte tipicamente invernali. Torneranno buone nelle prossime settimane!  

A POCHI KM DALLA CITTA’ -
Abbiamo inaugurato proprio su questo numero un modo nuovo di proporre itinerari, concentrandoci attorno ai principali centri urbani. Siamo partiti da Torino, vera capitale alpina del Nord Ovest, con una serie di proposte a pochi chilometri dalla città. Meno strada da percorrere, levatacce meno impegnative, meno costi di viaggio e la soddisfazione di assaporare l’avventura sulle montagne che si vedono da casa.

LA NEVE DEI RAPACI - «… nel caso in cui ingorghi e pendii arati a randello vi procurino malessere duffuso ed eccessi d’agorafobia, ricordate che le alpi sono generose e, a fianco delle hit del momento, spesso languono in beata solitudine almeno un paio di itinerari di pari esposizione…». Questa è la premessa del vulcanico Andrea Fornelli, autore di ‘La neve dei rapaci’, il servizio che propone alcune alternative alla famosa Aquila, terreno battutissimo dagli skialper torinesi. Cinque itinerari di medio impegno tra Valsangone e spartiacque Valle di Susa e Valle di Viù. «Il consiglio è quello di attendere una stagione ricca di precipitazioni vista la quota modesta, la vicinanza alla pianura e il fondo spesso pietroso». (Cosa vi abbiamo detto in apertura?). Ecco dunque presentati, con scheda tecnica approfondita, foto e cartine la salita ai Picchi del Pagliaio, a Punta Sarasina, al Monte Crivari, a Punta del Grifone e alla Lunella.

LE CIRQUE DU SOLEIL - Ci sono poi i ‘motoroni’, quelli che non si accontentano. Nella stessa zona, allora, è venuta fuori una proposta DOC a firma di Andrea Bormida, di 3.000 m d+ da fare in giornata lungo le creste della Valsangone. L’ispirazione all'autore viene dalle parole di Massimo Mila che definì la Valsangone «un singolare microcosmo alpino. Salvo i ghiacci ha tutto ciò che serve per costruire un ambiente di montagna autonomo e completo…». 
Partenza dall’Alpe Colombino e salita in vetta all’Aquila per vedere l’alba su Torino. Trasferimento in cresta verso il Monte Uja e seguente discesa di Loja Scura. Poi salita a Punta del Lago, in piena Valsangone e discesa lungo il Vallone della Balma. Seguente risalita verso Punta Lago Nord e discesa sul vallone di Cassaferra. Ripellata finale verso il Colle delle Vallette e picchiata lungo il vallone di Sanginetto fino alla frazione Palè. Tutti i dettagli, la cartina e la descrizione precisa delle varie zone nel servizio su Skialper 97 di dicembre in edicola.

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Metti un trekking 'fast&light' alle 5 Terre

Su Skialper un'idea per una vacanza attiva nel pieno dell'inverno

Avete voglia di camminare o correre, insomma di un trekking più veloce (e con attrezzatura leggera) o di una corsetta light nella natura? In mancanza della neve nelle valli potrebbe essere un’alternativa allo skialp, ma ci sono località dove comunque il clima mite consente di passeggiare in manica di camicia anche nel bel mezzo dell’inverno. Per esempio nelle Cinque Terre, in Liguria. Ed è proprio quello che propone il numero di dicembre di Skialper, in edicola in questi giorni.

SALITE E DISCESE -
Per una volta un percorso ‘fast&light’ in montagna ma… al mare. Sì, perché alle Cinque Terre, come scrive Federico Ravassard (autore anche delle bellissime fotografie) c’è proprio tutto. Un piccolo continente dal clima mite: salite ripide, discese altrettanto ‘deep’, scalinate, sentieri che si perdono nel verde della macchia mediterranea. E perfino un rifugio… il Muzzerone, sopra Portovenere, ottimo punto tappa. L’ideale è dividere il percorso in due tappe, da Monterosso a Riomaggiore (13 km e 1.000 m D+) e da  Riomaggiore a Portovenere (11 km e 700 m D+). La presenza del treno e (in alcuni periodi dell’anno) del servizio di collegamento navale, permette di percorrere anche solo alcuni tratti più corti. Dopo tutto il bello di camminare e correre nella natura è proprio quello di andare con il proprio ritmo e godersi lo spettacolo… Come quello delle foto che potete vedere nella nostra gallery.

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Kilian rinuncia a 500 metri dalla vetta

Il primo tentativo di record all’Aconcagua fermato dal vento

Ieri era ‘il giorno’. Kilian ed Emelie hanno dunque tentato il record di salita e discesa all’Aconcagua. Un record che ha dovuto interrompersi a circa 500 metri di dislivello dalla verra a causa del forte vento che ieri soffiava a circa 90 km/h. Kilian si è dunque fermato, ha aspetto Emelie Forsberg ed è rientrato a valle. Tutto rinviato ai prossimi giorni dunque, come conferma l’entourage del catalano.

 


Patagonia 360°, gli alpinisti SMAM sul Cerro Torre

Marco Farina, Marco Majori e François Cazzanelli rientrati in Italia

La spedizione alpinistica militare Patagonia 360°, dopo aver salito a fine novembre la Aguya de l’S nel massiccio del Fitz Roy, domenica 14 dicembre è riuscita a raggiungere la vetta del Cerro Torre, una tra le vette più famose ed affascinanti a livello mondiale.
Dopo oltre 30 giorni passati a El Chaltèn ad attendere una finestra di bel tempo che consentisse una salita importante, gli alpinisti della Sezione Militare di Alta Montagna Marco Farina, Marco Majori e François Cazzanelli si sono inoltrati nella nella valle del Torre, proprio con l’obiettivo di tentare, per l’ultima volta, l’ambita salita. Ecco il racconto che Marco Majori fa dell’ascesa: «Siamo al campo Nipo Nino, ma i nostri piani sembrano incrinarsi quando, invece che riposarci in vista della salita programmata sabato, ci ritroviamo a collaborare alle operazioni di soccorso di due alpinisti italiani caduti sul ghiacciaio del colle Standhardt. Verso le 3.15 di sabato mattina riusciamo comunque a metterci in marcia e a raggiungere, verso le 12 circa, il Colle della Speranza. Le condizioni metereologiche sono stabili, il tempo è sereno e le motivazioni crescono sempre più. Dopo aver scavato una truna per riposarci qualche ora, all'una di domenica parte ufficialmente l’attacco alla vetta del Torre.
La salita procede veloce e, alle prime luci dell’alba, si scorgono i grandi 'funghi' strapiombanti di neve e ghiaccio che caratterizzano il Cerro Torre: un buco che conduce a un incredibile ed intricato sistema di tubi, mezzi tubi e rigole ci consente di raggiungere la base dell’ultimo tiro, il più temuto.
Qui si scorge nell’ultimo fungo uno spazio aperto da una cordata americana passata da poco, uno spazio che collega a un mezzo tubo formato dal vento e che ci porta, circa un’ora dopo, quando in Patagonia sono le 13.30, in vetta al Cerro Torre.
Il panorama mozza il fiato, nessuno ha la forza né la voglia di pronunciare parola: il sogno di tutti gli alpinisti è stato realizzato.
Dopo aver goduto di un tale spettacolo della natura, cominciamo la delicata discesa e, verso le 18, raggiungiamo nuovamente la truna da dove era partita l’ultima parte di salita. Passata la notte, alle 5 di lunedì mattina comincia il viaggio di rientro con meta Piedra del Fraile, passando dal Passo Marconi. La traversata dello Hielo Continental di rivela un disastro per la presenza di una discontinua crosta non portante in cui affondiamo spesso fino al ginocchio. Ci vorranno 12 ore e 45 chilometri di zaini pesanti e fatica allo stato puro per riportarci a El Chaltén, accompagnati nell’ultimo tratto di viaggio da una continua pioggia, come a volerci ricordare, ancora una volta, che in Patagonia il vero protagonista è il meteo con le sue folli e imprevedibili variazioni»
Venerdì 19 dicembre, alle ore 15.30 presso il Castello 'Gen. Cantore' di Aosta, sede del Comando del Centro Addestramento Alpino, si svolgerà una conferenza stampa in cui il capo spedizione Remo Armano insieme a Marco Farina, Marco Majori e François Cazzanelli presenteranno a tutti i presenti le attività ed i successi ottenuti in Patagonia.


Il libro di Camandona sul Kangchenjunga

La presentazione sabato. Il ricavato servira' a costruire una casa famiglia

Ora c’è anche il libro. Dopo il film, dopo l’ampio reportage su Skialper di ottobre, l’impresa di Marco Camandona sul Kangchenjunga è anche strenna natalizia. Sarà presentato sabato 20 dicembre, alle 20.45, nella sala polivalente delle Scuole di Arvier (rue Saint-Antoine 6), in Valle dìAosta, il volume di Marco Camandona, Kangchenjunga. Cinque tesori della grande neve, stampato dalla Tipografia Valdostana di Aosta. Con l’autore partecipa alla serata la giornalista Federica Giommi, curatrice dei testi.

IL LIBRO - La guida alpina e alpinista Marco Camandona dopo il volume Everest. Un fascio di luce sulla Dea Madre della Terra, uscito nel 2010, torna in libreria con la seconda opera dedicata ai suoi Ottomila. Il libro fotografico Kangchenjunga. Cinque tesori della grande neve racconta la spedizione che il 18 maggio 2014 lo ha portato in vetta alla terza montagna del pianeta (8.586 m). Il testo trilingue (italiano, francese, inglese) è arricchito da una prefazione di Silvio “Gnaro” Mondinelli e da un’intervista di Federica Giommi. Accanto a spettacolari immagini dedicate alla montagna, Camandona ha ritratto alcuni aspetti della cultura delle popolazioni himalayane e ha arricchito il volume con brevi capitoli che raccontano l’avventura che lo ha condotto da solo sulla vetta del Kangchenjunga.

UNA NOBILE CAUSA - Il volume Kangchenjunga. Cinque tesori della grande neve di Marco Camandona è in vendita al prezzo di 25 euro. Tutto il ricavato sarà destinato alla costruzione di una casa famiglia nella periferia di Kathmandu (Nepal), gestita dalla ONLUS ‘Sanoani’, che in nepalese significa Piccolo Bambino. 

 


Un nuovo progetto per la sicurezza a Cortina

Ecco il primo ARTVA Training Park realizzato da M'Over

Uno spazio dedicato alla sicurezza in montagna: nasce a Col Gallina, Passo Falzarego a Cortina d'Ampezzo il primo ARTVA Training Park realizzato da M'Over che vuol diventare punto di riferimento per le attività formative sulla sicurezza a Cortina e nel Cadore. Progettato e costruito da Ortovox, l'ARTVA Park è dotato di cinque punti ricerca ed offre la possibilità, a tutti gli appassionati che vogliano approfondire le tecniche di autosoccorso in montagna, di effettuare ricerche con diversi livelli di difficoltà e anche con tecnologia Recco. Info su www.moversport.it
 


A Aosta sviluppi sulla morte di Simona Hosquet

Nella valanga del Col Croux di Valtournenche

E’ stato disposto dal Tribunale di Aosta l’incidente probatorio per chiarire l’eziologia e le eventuali responsabilità di alcune persone presenti sui pendii sopra a Cheneil - il 6 febbraio scorso - quando in Valtournenche, al Col Croux (2600 metri) una valanga travolse sei freerider ed uccise Simona Hosquet, Guida alpina del Cervino. Perito incaricato di svolgere le indagini nivologiche è il capitano Renato Cresta, storico collaboratore di Skialper.
L’incidente probatorio è un istituto processuale di carattere eccezionale (artt. 392-404 c.p.p.) che consente di anticipare rispetto al dibattimento la fase di formazione della prova e di collocarla durante le indagini preliminari.
In tema di responsabilità da valanga in primo luogo è opportuno premettere che, nell’ipotesi di caduta di una slavina, la responsabilità penale del soggetto che, con la sua azione od omissione, ha contribuito ad originarla può configurarsi a prescindere dal verificarsi di un evento di danno, ossia dalla morte o dalle lesioni di una o più persone: in poche parole si può finire alla sbarra solo per aver cagionato il distacco di una valanga del tutto innocua quando la medesima ha comunque sortito un pericolo. Il soggetto potrà essere chiamato a rispondere ai sensi degli artt. 426 e 449 c.p., ossia per la verificazione di un evento di mero pericolo, la caduta di una valanga appunto, per la vita e l’incolumità di un numero rilevante e non determinabile a priori di individui. In particolare, l’art. 449 c.p. sanzione “chiunque cagiona per colpa un incendio, o un altro disastro preveduto dal capo primo di questo titolo è punito con la reclusione da uno a cinque anni”. Si tratta di un reato posto a tutela del bene giuridico dell’incolumità pubblica, che, come è noto, riguarda la vita e l’integrità delle persone considerate in una dimensione collettiva.
Nella ipotesi della valanga del Col Croux - avendo poi la slavina anche cagionato la morte della guida alpina - le indagini di certo sono volte verificare se il reato di disastro colposo possa concorrere con quello di omicidio colposo, cagionato cioè per imperizia, imprudenza, inosservanza di leggi o regolamenti da parte di eventuali terzi presenti in loco. Gli artt. 426 e 449 del Codice penale configurano infatti una fattispecie a forma libera in cui la condotta è tipizzata in funzione della sua idoneità causale rispetto all’evento tipico: la norma, cioè, non determina le modalità con cui l’azione deve estrinsecarsi, ma attribuisce rilevanza a qualunque azione causalmente rilevante nella produzione dell’evento slavina. È fondamentale, dunque, l’accertamento del rapporto di causalità tra la condotta, attiva od omissiva, dell’agente e l’evento (la valanga concretamente verificatasi). Ed ecco pertanto l’importanza delle indagini in questione volte a ricostruire il teatro e la dinamica dell’incidente affidate all’esperto Capitano Cresta ed in particolare dirette ad accertare se altri sciatori abbiano inciso in modo determinante sul distacco.


Tutte le notizie di Up & Down

Nel tabloid allegato a Skialper di dicembre Zemmer, il Memorial Stedile...

Insieme al numero 97 di Skialper di dicembre, in edicola tra pochi giorni e già disponibile su smartphone e tablet, arriva anche il tabloid UP & Down, il magazine gratuito dedicato al monto delle gare, con le pelli o le scarpette. Ed è proprio un numero diviso a metà tra la voglia di non mettere vie le scarpe da running e quella di tirare fuori gli sci quello di dicembre: 24 pagine per sapere tutto quello che è successo (e succederà) negli ultimi due mesi.

URBAN ZEMMER SUPERSTAR - Inutile girarci intorno, con le gare di skialp appena iniziate, con un Kilian stratosferico che ha vinto tutto quello che si poteva vincere… il nostro atleta del mese rimane però Urban Zemmer, il primo uomo a scendere sotto i 30 minuti nel vertical. Zemmer ci ha raccontato i dietro le quinte di Fully e i suoi progetti per i prossimi mesi.

STELVIO OK PER GLI AZZURRI - La nazionale maggiore di skialp si è ritrovata per la prima volta dopo il cambio alla guida tecnica per un raduno allo Stelvio. Ci siamo stati e vi mostriamo cosa hanno fatto gli azzurri. 

LINEA VERDE - Non solo azzurri ma anche azzurrini sulla neve. Al Tonale si sono ritrovati i giovani nell’orbita nazionale e i Comitati. Noi ci siamo stati e e vi presentiamo tutti gli atleti. 

GARE, GARE, GARE... - Il calendario di tutti i circuiti e delle più importanti gare di skialp della stagione in Italia. Una pagina da custodire con attenzione!

TUTTO PRONTO PER LA PITTURINA - Grande attesa per la gara veneta, in programma dal 23 al 25 gennaio. Intanto noi vi sveliamo le ultime novità. 

LA GRANDE COURSE GIOVANI - C’era grande attesa per la prima gara stagionale e soprattutto la prima del circuito giovani de La Grande Course, il Memorial Fabio Stedile al Presena, andato in scena il 30 novembre. Classifiche, protagonisti e analisi tecnica nel racconto del nostro Giovanni Romano.

UNA GARA CRAZY - Robert Antonioli vince in rimonta, dopo essere arrivato al via in ritardo, il Trofeo Crazy Idea, primo appuntamento stagionale, in scena al Presena poche ore prima del Memorial Stedile. Tra le donne successo di Martina Valmassoi ma attenzione a una Corinna Ghirardi molto in forma… I momenti più belli nelle foto di Ralf Brunel, l’analisi tecnica, le voci dei protagonisti. 

COMITATI - Sono diverse le novità nelle squadre di skialp dei Comitati, che presentiamo una per una.

MEZZALAMA A RITROSO - Cambia il percorso della gara regina dello skialp, con partenza da Gressoney e arrivo a Cervinia. Le ultime novità, la voce dei possibili protagonisti e il commento di Fabio Meraldi.

KILIAN INIMITABILE MA C'È ANCHE MAMO - Finali Skyrunner World Series di Limone del Garda: tutte le emozioni, le classifiche, le voci dei protagonisti e l’analisi tecnica delle gare che hanno visto Kilian e il team Salomon vincere tutto. Però a Limone un certo Petro Mamo ha battuto il catalano… Marco Moletto, secondo nel ranking vertical, ci svela i suoi progetti.

ANCORA VERTICAL - Il racconto della giornata storica di Fully dove, oltre a Kilian, in diversi sono scesi sotto il precedente record. E poi… le vittorie di Golinelli e Gaggi a Chiavenna.  

GRANDE D'HAENE MA RUZZA C'È - È la cento miglia più dura, ma anche quella che ti laurea campione ultra, visto che si tratta dell’ultima gara del circuito ITRA. A vincerla uno stratosferico Francois D’Haene, autentico mattatore della stagione ultra. Il francese e Nuria Picas si sono laureati campioni del circuito ma per l’Italia c’è la nota lieta di Stefano Ruzza, settimo dopo una incredibile rimonta, che ci ha raccontato la sua gara.

GARA DEL MESE - Non poteva che essere la Valtellina Wine Trail dove una marea umana di concorrenti si è divertita a correre tra vigneti e cantine.

SKYRUNNING - Lara Mustat e Fulvio Dapit sono i campioni italiani ultra della Fisky. Il racconto dell’ultima gara, Tartufo Trail, e le impressioni di Lara.

OMBRA CANEPA SUL FUTURO DEL TOR - Respinto il ricorso presentato agli organizzatori del Tor des Géants, Francesca Canepa pensa di continuare la sua battaglia per ribaltare il verdetto. Intanto, oltre a ritornare sulla questione, noi abbiamo intervistato Alessandra Nicoletti, direttrice di gara.

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Kilian verso l’Aconcagua

L’impresa piu’ difficile prima di tentare l'Everest

Lo ha annunciato lui stesso ieri con un tweet: da oggi fine delle trasmissioni, sono sull’Aconcagua… Dunque Kilian Jornet è partito alla volta della vetta più alta del Sud America, ultima impresa del 2014 di Summits of my life, il ‘contenitore’ dei sogni di questo ragazzo che ha fatto dell’andare veloce e leggero per monti uno stile di vita che l’ha reso personaggio globale. Infatti, prima di partire per la wilderness andina, Kilian è stato ‘uomo immagine’ Salomon anche in Argentina, dove ha presentato le sue avventure a Mendoza.

ANTICAMERA DELL’EVEREST - Con una vetta a quota 6.962 metri, l’Aconcagua sarà un po’ anche allenamento per il grande obiettivo dell’anno prossimo, l’Everest. Kilian infatti ha rinunciato al secondo tentativo sull’Elbrus, dove l’anno scorso non era riuscito a toccare la vetta (unico obiettivo non portato a termine) a causa delle avverse condizioni meteo. «Questa impresa presenta due difficoltà, la quota (saremo a quasi 7.000 metri) e la meteorologia» ha dichiarato il catalano a carreraspormontana.com. «Non ho una data precisa, decideremo quando saremo lì» ha aggiunto Kilian. Secondo quanto riportato sempre dal sito spagnolo, solitamente molto ben informato su tutto quanto riguarda Jornet, Kilian avrebbe rinunciato a seguire la via battuta da Bruno Brunod, con partenza e arrivo a Plaza de Mulas, ma cercherà di battere quello ufficiale di Carlos Sá (e quello non registrato di Jorge Egocheaga) partendo e arrivando a Horcones.



IL RECORD PIÙ LUNGO - Il record ufficiale del percorso è, come già scritto, quello di Carlos Sá, di 15 ore e 42 minuti, però Jorge Egocheaga ha fatto registrare sullo stesso percorso 15 ore e 05 minuti. Lo spagnolo non ha però mai avvisato i responsabili del parco e quindi questo tempo non è stato omologato. Rimane il fatto che il riferimento per Kilian è questo.

RECORD FEMMINILE - Con Kilian ci sarà anche Emelie Forsberg che cercherà di battere il record femminile, forse in compagnia della brasiliana Fernanda Maciel. È difficile fare delle previsioni, ma la sensazione è che ci vorranno diverse settimane per avere notizie da Kilian in quanto saranno necessari lunghi giorni di acclimatamento e diverse esplorazioni.
 


In uscita Skialper 97 di dicembre!

In edicola tra pochi giorni, gia' disponibile su smartphone e tablet

Per l’uscita di dicembre di Skialper abbiamo pensato a tutti coloro che da un po’ di tempo hanno un’idea che frulla in testa… «Perché non cominciare con lo scialpinismo?». Già, perché no?  Ecco dunque per tutti loro (ma non solo!) un maxi-servizio speciale, con tanto di foto di copertina, con tutte le risposte alle numerose domande che si pone chi è ad un passo per cominciare con questo avvincente modo di andare in montagna, ma che magari non osa fare agli amici ‘esperti’ per non passare per sprovveduto. Venticinque pagine con una progressione essenziale curata da Guido Valota, con tutti i suggerimenti indispensabili per partire con il piede giusto. E poi una ricca parte fotografica (a firma di Alo Belluscio, autore anche della cover) e dimostrativa con le manovre di base, con uno ‘special guest’ d’eccezione, il grande Fabio Meraldi, icona dello ski-alp anni ’90. Come iniziare, dove andare (una selezione di oltre 30 località sparse per l’Italia per mettere le pelli per la prima volta), con chi (Guida alpina o corso del CAI? Abbiamo interpellato in proposito due esperti come l’istruttore delle Guide Yuri Parimbelli e l’istruttiore CAI Manuele Milesi) e con quale attrezzatura (una editor’s choice critica curata dallo staff della nostra Buyer’s Guide). A questo punto non vi resta che andare in edicola, acquistare Skialper 97, leggere questo servizio speciale e… iniziare con lo scialpinismo!!

C’È BISOGNO DI DIRLO? - Ovviamente c’è tantissimo altro in questa uscita di dicembre (160 pagine, 6 euro, con allegato tabloid Up&Down). A partire dalle opinioni, tra cui l’intervento di Lou Dawson, stimato blogger statunitense di wildsnow.com che analizza il crescente movimento scialpinistico in Nord America, oppure la ‘stoccata’ di Leonardo Bizzaro sull’omertà in fatto di doping in ambito alpinistico. E tantissimi servizi a cura di svariate e qualificatissime firme, che vi illustriamo di seguito.

ZAINI AIRBAG, LO STATO DELL’ARTE - Abbiamo analizzato in laboratorio, portato sulla neve e sottoposto alle valutazioni del nostro staff tecnico (affiancato per l'occasione dalla Guida alpina Rudy Buccella) i 9 modelli più interessanti di zaini con sistema airbag. Ecco dunque schede, dati e segreti di ABS Vario 18, BCA Float 27, Black Diamond Halo 28, K2 Backside Float 30, Mammut Rocker Ras, Ortovox Tour 32+7 ABS, Scott Air Free AP22, Vaude ABSCond Tour 36+4. Troverete anche numerosi tricks&tips e suggerimenti pratici.

PEAKS TRILOGY - C’è un ragazzo altoatesino che risale le montagne ‘a trazione animale’ con sci e pelli, poi si lancia su linee estreme di discesa e dove non si può passare, vola con un mini-parapendio. Una vela da speedriding per l’esattezza. Si tratta di Aaron Durogati, protagonista della Peaks Trilogy che comprende Monte Bianco, Monte Rosa e Breithorn. Immagini strepitose e intervista esclusiva per comprendere tutti i dettagli dell’impresa.

ICE TIME - Proposte per palati fini nelle Alpi Centrali. Giacomino Longhi ci porta a zig zag sulla Muraccia della Presanella, per risalire il Couloir S. Senza andare troppo lontano ecco la relazione di Valentino Cividini della ripetizione della Nord dell’Adamello. Approfondimento sulle linee ‘Hallo Woman of my dreams’ e ‘Senza chiedere il permesso’.

MOUNTAIN PEOPLE - Continua il filone delle nostre interviste. Alessandro Monaci ha incontrato il promettente Tito Arosio, il più giovane membro del Club Alpino Accademico Italiano. Per parlare di discese estreme, invece, ecco una chiacchierata tra Lucia Prosino e Francesco Civra Dano, uno dei ‘califfi’ della scena del Monte Bianco.

POCO DISTANTE DA TORINO - Questo mese focus sulla metropoli piemontese, con alcune proposte a meno di un’ora d’auto dalla città. Andrea Fornelli ci offre cinque itinerari un po’ alternativi alla solita Aquila: Picchi del Pagliaio, Punta Sarasina, Monte Crivari, Punta del Grifone e Lunella. Andrea Bormida, invece, si spinge un po’ oltre, segnalando un suggestivo concatenamento da chiudere in giornata per i ‘motori’ più preparati: 3.000 metri d+ lungo le creste della Valsangone con partenza proprio dall’Aquila.

IMMANCABILE MONTE BIANCO - Ancora una suggestione del nostro ‘montebiancologo’ Marco Romelli sul versante francese del massiccio: Les Trois Cols, un gitone per palati fini e gambe allenate. In rapida sequenza Col du Chardonnet, Fenetre de Seleina e Col Superieur du Tour in sequenza.

NASCE IL PROGETTO ALTA VIA - Dal numero di febbraio di Skialper partirà un progetto nato in collaborazione con Ski Trab che vi farà compagnia per i prossimi due inverni: presentare le alte vie valtellinesi, per portare sul terreno più idoneo il nuovo sci della ‘maison’ di Bormio, chiamato appunto Alta Via. Una serie di special guest d’eccezione parteciperanno al progetto, proponendo i loro itinerari preferiti: Adriano Greco, Lorenzo Holzknecht, Francesca Martinelli, Roberta Pedranzini, Robert Antonioli, Chicco Pedrini, Guido Giacomelli e Marco Confortola. Scusate se è poco… (Su questo numero la presentazione del progetto).

MICRO CRAMPONS ACADEMY - Correre su neve e ghiaccio. Una delle principali problematiche delle competizioni di winter trail, ma anche per gli atleti che si allenano nella stagione fredda. Per l’occasione abbiamo testato i ramponcini Nortec, propnendo anche alcune sequenze tecniche per meglio affrontare le situazioni più impegnative. Due dimostratori d’eccezione: Marco De Gasperi e Tadei Pivk.

SE PROPRIO NON SI VUOLE LA NEVE…. - …allora non resta che andare al mare, meteo permettendo. Ed ecco dunque una proposta per correre e camminare alle Cinque Terre. Federico Ravassard e Francesca Testi hanno percorso il tratto tra Portovenere e Monterosso al Mare. Suggerimenti per chi vuole andare di fretta, ma anche (e soprattutto) per chi vuole guardarsi intorno (e foto meravigliose).

RUBRICHE TECNICHE (TECNICISSIME!) - Ovviamente non mancano le nostre solite rubriche. Il dottor Massarini si è soffermato su come gestire la preparazione delle gare notturne di ski-alp (con un contrinuto del dottor Da Ponte su come alimentarsi per abbinare attività sportiva fuori orario e vita lavorativa). Sempre il nostro alimentarista Alessandro Da Ponte ha poi approfondito la questione dell’assunzione di carboidrati per l’attività sportiva di endurance. Eros Grazioli ci parla dei DOMS e del recupero dai dolori muscolari.

CARDIO GPS A CONFRONTO - Siete alla ricerca di un ‘computer di bordo’ per i vostri allenamenti e le escursioni? Il mercato offre due grandi proposte: Garmin Fenix 2 e Suunto Ambit 3. Ecco una dettagliata prova comparativa, con tutti i pro e i contro di ognuno dei due modelli.

MA NON FINISCE QUI! - Il bello è che c’è tanto altro da leggere! La rivista è bimestrale, resta in mano ai lettori per oltre otto settimane. Per cui ci mettiamo tutto quello che vorremmo leggere noi in un lasso di tempo del genere! Rubriche, curiosità, news, lettere alla redazione, approfondimenti sui materiali, pr delle aziende (sempre proposti in modo informativo e non pubblicitario). Insomma, tanta roba!

OVVIAMENTE C’È UP&DOWN - Per chi va forte, guarda il cronometro e la mette sempre sulla sfida, c’è il consueto allegato Up&Down dedicato al mondo racing. Si tratta di un numero di transizione, tra la fine della stagione trail running e l’inizio di quella scialpinistica. Ma questo non ci ha impedito di seguire di persona lo strabiliante record di Urban Zemmer a Fully, oppure di essere a bordo pista all’Adamello Ski Raid Junior e al Trofeo Crazy che hanno aperto le danze nel calendario delle pelli. Da non perdere!

GIA’ DISPONIBILE SU APP - Skialper di dicembre sarà disponibile nelle migliori edicole a partire dalla prossima settimana. Per ogni info si può scrivere una mail o chiamare il numero 0124 428051. (Per la pagina abbonamenti cliccare qui). Ma chi lo volesse acquistare immeditamente su smartphone o tablet, è già disponibile. È sufficiente scaricare la app per iOS o Android e procedere all’acquisto direttamente in-app!