Transalp, 5 tappe per attraversare le Alpi
Su Skialper di aprile il reportage del raid da Sappada a Konigsee
«Ad essere sincero, prima della Transalp non avevo mai fatto un raid con le pelli. Anzi, non avevo mai fatto sei giorni consecutivi, zaino in spalla, su e giù per le montagne. Uscite di due, tre giorni, ma mai qualcosa di così lungo. D’estate sì, però è un’altra cosa. Così quando sono partito per Sappada non sapevo bene cosa aspettarmi, cosa sarebbe successo a me e ai miei sci con uno zaino forse troppo pieno e una caviglia gonfia già prima di partire. Potevo solo partire e scoprirlo strada facendo». Comincia così il racconto di Federico Ravassard dedicato alla sua esperienza Transalp, da sud a nord delle Alpi, sci ai piedi.
ATTRAVERSO LE ALPI - Giunta ormai alla sua quinta edizione, la Fischer Transalp è l’iniziativa attraverso la quale l’omonima casa austriaca offre a sei partecipanti di prendere parte alla traversata delle Alpi in compagnia di atleti e guide alpine, fornendo un set completo di attrezzatura. Quest’anno per la prima volta si è sdoppiata: Transalp East, per scialpinisti da Austria, Germania e Italia, con un percorso da Sappada a Konigsee, Transalp West per francesi e svizzeri lungo la classicissima Haute-Route Chamonix-Zermatt. Chiunque può provare a partecipare, inviando la propria candidatura online e, in caso di esito positivo, partecipando a una giornata di casting sul campo in cui vengono verificate le capacità necessarie per un tour come questo. Sono richiesti un buon allenamento - i dislivelli non sono impossibili (tra 1.000 e 1.500 metri giornalieri) ma ‘cuociono’ giorno dopo giorno -, ottima tecnica per procedere in sicurezza tanto in salita, anche sulla roccia, quanto in discesa e sapere collaborare e fare team con gli altri partecipanti.
LE TAPPE - Prima tappa da Sappada a St. Lorenz, poi Tuffbad - Lienzer, Lucknerhaus - Großglockner - Lucknerhaus, Kals (Taurerwirt) - Zell am See, Zell am See - Maria Alm e Maria Alm - Königsee. In totale sono 8.000 metri di dislivello.
IDEA BELLISSIMA - «Prima di partire, pensavo che la Transalp fosse una trovata pubblicitaria tanto carina quanto tranquilla. Mi sono ricreduto con il passare dei giorni, man mano che le gambe si facevano sempre più stanche e i metri di dislivello si accumulavano, insieme a qualche bastonata dovuta a degli itinerari e delle condizioni non sempre facili. Lo spirito di questa iniziativa è stato veramente genuino, tanto che Christian (responsabile del marketing di Fischer) era a pellare con noi, non a trafficare contratti in ufficio. Alla sera non si parlava di come andassero i loro sci, ma delle montagne che si sarebbero salite il giorno dopo. L’idea di attraversare le Alpi, e farlo con l’attrezzatura il più evoluta possibile, è bellissima».
GIÀ IN EDICOLA - Skialper di aprile è disponibile nelle migliori edicole. Per ogni info si può scrivere una mail o chiamare il numero 0124 428051. (Per la pagina abbonamenti cliccare qui). Per acquistarlo su smartphone o tablet è sufficiente scaricare la app per iOS o Android e procedere all’acquisto direttamente in-app!
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In uscita Outdoor Running 2015
Dal 27 aprile in tutte le edicole, dalla prossima settimana su app
Sta per uscire l’edizione 2015 di Outdoor Running, il numero speciale della rivista Skialper dedicato alla corsa off-road. Si tratta di un annuario, giunto alla terza edizione, che contiene tutte le informazioni per chi ama correre nella natura, diviso in due sezioni fondamentali: il calendario completo delle gare, con la recensione degli appuntamenti più importanti e le proposte curiose a livello nazionale ed internazionale. E poi il test di tutti i prodotti per il trail running e lo skyrunning: scarpe, zaini, cinture portaborraccia e bastoni. Quasi 300 pagine, ricchissime di informazioni, tutte realizzate dalla redazione con la massima cura nei particolari e nella raccolta delle informazioni.
GARE PER TUTTI I GUSTI - Un calendario razionale e selezionato di ben 450 appuntamenti distribuiti su tutto l’arco della stagione. Tra questi abbiamo scelto le gare internazionali da sogno, gli appuntamenti alternativi (i migliori city trail, ad esempio), ma anche quelle gare curiose che valgono un viaggio, almento una volta nella vita. E poi tutte le classiche del calendario italiano e le new-entry più interessanti, con schede dettagliate, recensioni complete, il punto di vista di organizzatori e atleti protagonisti, foto bellissime e altimetrie.
UNA SCHEDA PENSATA PER VOI - Abbiamo cercato tutte le informazioni fondamentali per chi ama gareggiare. Possiamo dire che ogni gara è stata davvero passata ai raggi x dalla redazione: nome della manifestazione, albo d’oro, distanza, dislivello e numero finisher dell’ultima edizione, breve presentazione, descrizione dettagliata del percorso, intervista all’organizzazione, classifica dell’ultima edizione, intervista ad uno dei protagonisti dell’ultima edizione, altimetria, curiosità (perché farla, ‘lo sapevi che’, l’edizione indimenticabile, i post curiosi dai social network). E poi la scheda: data, affiliazione, circuito di appartenenza, località di partenza e arrivo, orario di partenza, quota massima raggiunta, costo di iscrizione, altre eventuali distanze previste nel programma, numero limite iscritti, tempo record maschile e femminile, tempo limite, contenuto del pacco gara, premio finisher (dove previsto).
Manca qualcosa?
UN TEST SENZA PARAGONI - Il test è un po' un fiore all'occhiello della redazione. Non esiste un lavoro così approfondito sull’attrezzatura per il trail running in nessuna delle più quotate riviste europee. Perché a noi piace fare le cose a modo nostro, in maniera approfondita. Stare sempre dalla parte del lettore, immedesimarci negli appassionati che devono entrare in negozio per scegliere l’attrezzatura. Ogni prodotto segue un percorso molto preciso: lo scegliamo dai cataloghi delle aziende o alle fiere di settore, ci confrontiamo con i responsabili prodotto per raffinare la scelta, ordiniamo il materiale che deve essere rigorosamente nuovo e identico a quello che entra in negozio. Poi lo fotografiamo, misuriamo, analizziamo in tutti i dettagli. Infine lo sottoponiamo alla prova di un test team di professionisti. Gente che corre ad altissimo livello, che è abituata a valutare ogni minimo dettaglio dell’attrezzatura per ottimizzare le proprie prestazioni. Gli chiediamo di mettere la loro meticolosità ed esperienza a servizio di tutti i runner.
DREAM TEAM - Rispetto al nucleo del test team 2014 abbiamo fatto qualche leggera modifica, anche se sostanzialmente abbiamo scelto la continuità, convinti della massima ‘squadra che vince non si cambia’.
Il coordinatore è rimasto Alessandro Pilloni, affiancato nell’occasione da Claudio Primavesi e Giovanni Romano della redazione. La parte fotografica è stata curata da Luca Parisse, la produzione video da VisualWorking. E poi i testatori: confermatissimi Marco Zanchi, Katia Fori, Lele Manzi, Paolo Gotti, Elisa Desco e Stefano Trisconi, new-entry 2015 Franco Collè, Paolo Bert e Dimitra Teocharis.
A loro si è affiancato anche un gruppo di vip e consumer per dare ulteriori feedback: Stefano Gregoretti, Stefano Punzo, Giorgio Macchiavello, Renzo Moltrazio, Roberto Giordano e Laura Galli.
Scusate se è poco!
UNA LOCATION PERFETTA - Per testare le scarpe su tutti i tipi di terreno e su ogni pendenza abbiamo scelto l’incredibile scenatrio del Parco Nazionale delle Cinque Terre. Sentieri scoscesi, prati, rocce, passaggi su creste a fil di mare. Un po’ tutto quello che serve per mettere a dura prova il materiale da trail e skyrunning, soprattutto in mesi in cui le montagne sono ancora coperte di neve. E l’ospitalità è stata all’altezza di una delle più rinomate mete del turismo internazionale!
SCELTA PRODOTTI - Non abbiamo testato tutto ciò che c’è sul mercato, non ci sarebbe stato il tempo e non era nemmeno la nostra intenzione. Abbiamo fatto una scelta e portato sul terreno quello che abbiamo ritenuto interessante. Cinquanta scarpe, dalle principali aziende produttrici: Adidas, Altra, Asics, Brooks, Dynafit, Hoka One One, Inov-8, Kalenji, La Sportiva, Mammut, Mizuno, New Balance, Salomon, Saucony, Scott, Tecnica e The North Face. Per zaini e cinture idriche Adidas, Camelback, Camp, Dynafit, Ferrino, Inov-8, Kalenji, Lafuma, Mammut, Montane, Quechua, Raidlight, Salomon e The North Face. Per i bastoni, infine, Black Diamond, Camp, Ferrino, Komperdell, Leki e Scott.
LISTINO COMPLETO - Tutto ciò che è disponibile sul mercato, però, lo trovate comunque su Outdoor Running: lo abbiamo racchiuso nel nostro Listino 2015. Tutti i prodotti, divisi per categoria merceologica, con tutte le informazioni tecniche essenziali e i prezzi di listino.
IN EDICOLA E SU APP - Il numero speciale Outdoor Running 2015 (260 pagine, 7,50 euro) sarà disponibile in edicola in tutta Italia da lunedì 27 aprile. Non è compreso nell’abbonamento a Skialper, trattandosi, appunto, di un’uscita speciale. Chi lo volesse ricevere a casa lo può ordinare e verrà spedito per raccomandata: per gli abbonati il prezzo è di 10 euro con le spese di spedizione, per i non abbonati di 13,50 euro. Si può acquistare on-line all’indirizzo skialper.it/Abbonamenti, oppure chiamando il numero 0124 428051. Dalla prossima settimana, poi, sarà già disponibile sulla app di Skialper per smartphone e tablet, sia per sistema operativo iOS che Android (ah, importante, è uscita la nuova app!).
Buona lettura!
In edicola Skialper 99 di aprile/maggio!
Nelle migliori edicole e su app! Da non perdere!
La primavera inoltrata è la stagione del grande scialpinismo su neve trasformata, dei concatenamenti, delle alte vie e delle giornate che sembrano non finire mai. Un tempo era 'la' stagione dello scialpinismo e ora che le pelli si mettono tutto l’inverno, ne rappresenta ancora una delle sfaccettature più ricche e stimolanti. Non poteva mancare un’uscita della rivista Skialper ad hoc: proprio in questi giorni è entrato in distribuzione nelle edicole, in consegna agli abbonati, oltre ad essere già disponibile in versione digitale su app, il numero 99 di aprile/maggio (144 pagine, con allegato Up&Down dedicato al mondo delle gare, 6 euro).
VIAGGIO ATTRAVERSO LE ALPI - La copertina ritrae un tipico scenario primaverile, con un gruppo di scialpinisti in azione. Sono i protagonisti della Transalp 2015, che in sei tappe si sono spostati sci ai piedi da Sappada a Königsee. Il nostro Federico Ravassard ha partecipato in prima persona, raccontando a parole e con la macchina fotografica, questa magnifica esperienza. Ci sono tutti i consigli e le cartine per chi volesse ripercorrere questa avventura sugli sci.
CHE PALE… - Un cenno nell’editoriale del direttore Davide Marta e l’opinione di Leonardo Bizzaro. Entrambi hanno toccato il tema dell’uso degli elicotteri in montagna. Questo per annunciare che sul numero 100, quello che uscirà il prossimo giugno, il tema verrà affrontato con un’inchiesta giornalistica approfondita. E per chi si prende troppo sul serio, c'è la controcopertina di Caio.
VALANGA IN PRESA DIRETTA - L’avalung mi ha salvato la vita, dice un nostro amico, scialpinista top, travolto da una valanga. Il suo racconto, nei minimi dettagli ci porta nella pancia della valanga, le sue considerazioni tecniche parlano dell’utilità di questo dispositivo. Tutto assolutamente vero e raccontato in prima persona. E poi le note del Capitano Cresta, che ha voluto evidenziare nel racconto gli errori del nostro skialper anonimo (ha chiesto di restare tale) che hanno portato alla (scampata) tragedia. Per riflettere.
IL GRANDE MEZZALAMA - Primavera è anche tempo di Trofeo Mezzalama, la più famosa e conosciuta gara di scialpinismo. Ma alzi la mano chi conosce la storia di Ottorino Mezzalama, il personaggio a cui questa classica del nostro sport è intitolata. Così abbiamo affidato a Giorgio Daidola una retrospettiva su questo grande dello scialpinismo.
I NOSTRI GHIACCIAI - Come stanno? Qual è il reale stato di salute dei ghiacciai alpini sul nostro versante, al di là di dicerie e chiacchiere da bar? Ce ne parla Riccardo Scotti, uno che di queste cose se ne intende per davvero e che per professione monitora, studia e misura l’evoluzione dei nostri ghiacciai.
0 - 7.000 - Il record di Nico Valsesia, in 22 ore e 41 minuti da livello del mare alla cima dell’Aconcagua raccontata da Dino Bonelli, che faceva parte del team che ha accompagnato l’atleta piemontese nell’impresa. Bellissime foto, dati esclusivi e un’intervista a caldo realizzata pochi giorni dopo il record al Rifugio Portezuelo del Viento a Las Cuevas.
IL 4.000 TUTTO ITALIANO - Vie per affrontare in primavera il Gran Paradiso ce ne sono tante. Andrea Bormida ci propone, oltre ad un accenno per le vie Normali, salita e discesa con gli sci delle pareti Est, Nord Ovest e Sud. E per chi vuole macinare dislivello, c’è il giro completo del Granpa, realizzato da Silvio Bertone e Fabrizio Pistoni con partenza e arrivo a Valnontey e oltre 4.400 metri di dislivello.
IN PICCHIATA DALLA BUSAZZA - Subito a destra della Pfeiffer-Reif c’è un canale molto invitante. «Una linea che fu salita anche da Adriano Greco e Andrea Sarchi durante il loro trittico delle nord del gruppo dell’Adamello. Lo stesso Sarchi ci ha indicato la possibilità di scendere questo canale che reputa ancora incompiuto con gli sci». Sono le parole di Giuliano Bordoni, che esordisce come collaboratore di Skialper raccontandoci questa linea sciata insieme al fedele compagno Bruno Mottini.
SELVAGGIA VAL DI TOVEL - Un’altra proposta doc da Thomas Martini: questa volta ci porta in Val di Tovel, dove ci spiega la traccia per raggiungere la Cima Santa Maria partendo dal lago. Due varianti sul tratto finale, una più alpinistica e diretta, l’altra con sviluppo maggiore ma con meno difficoltà.
VOCAZIONE SKIALP - In Engadina esistono veri e propri paradisi per lo scialpinismo. Marco Romelli ci propone tre itinerari partendo dallo Julierpass: Piz Surgonda per la Furcia Alva con discesa in Val d’Agnel, il Piz Lagrev sul versante nord/est con cresta nord/est ed infine il Piz D’Emmat Dadaint per il Lej Gravasalvas e il versante est.
IL LATO B DI CORTINA - Una piccola monografia per muoversi con le pelli attorno a Cortina. «Basta allontanarsi dagli impianti sciistici e dai grovigli di curve dei coloratissimi freerider, basta mettere le pelli e fare fatica, per trovare mondi incantati che la neve impreziosisce e addormenta». Così Stefano Burra introduce i sei bellissimi itinerari che ci propone attorno alla Perla delle Dolomiti.
SULLE TRACCE DI ROBERT - Una nuova puntata del viaggio in Alta Valtellina realizzato in collaborazione con Ski Trab e i suoi testimonial di punta. Questa volta Robert Antonioli, campione della squadra nazionale di ski-alp, ha accompagnato il nostro Guido Valota nella zona del Forcellino, con l’aggiunta di una variante per chi vuole continuare fino ai 3.370 metri del Confinale.
L’ESEMPIO DI PRAGELATO - A due passi da Sestriere, in Alta Valchisone, è partito il progetto Pragelato Natural Terrain. Siamo andati a scoprire come una località sciistica puntando su proposte dedicata a freeride e scialpinismo per sopravvivere nel confronto con i maxi-comprensori tipo La Via Lattea.
SFIDA SULL’ADAMELLO - Proprio alla vigilia della spettacolare gara de La Grande Course, siamo andati sul percorso dell’Adamello Ski Raid in ricognizione. E abbiamo spezzattato il percorso di gara in tre proposte eccezionali per lo skialp primaverile. «In Adamello si entra in un’altra dimensione spazio-temporale e si entra per spostarsi sempre più in là. Per allontanarsi e avvicinarsi, più che per salire e scendere. Il fascino dei chilometri da percorrere in sviluppo sorprende e si sostituisce piacevolmente, per una volta, a quello abituale dei metri di dislivello» spiega Guido Valota, autore del servizio.
VOGLIA DI CORRERE? - Primavera con scarpette da trail e una vacanza fast&light in Costiera Amalfitana. Ecco la nostra proposta di aprile con testi e foto di Luca Parisse, che insieme ad un appassionato runner come Saverio Scattarelli è andato a percorrere tre itinerari top: Santa Maria del Castello - Positano, Jeranto-Punta campanella e il Trail delle Ferriere ad Amalfi.
IMMANCABILI RUBRICHE - Amate e richieste dai nostri lettori, non potevano mancare nemmeno su questo numero. Il Capitano Cresta, ovviamente, ci parla delle valanghe primaverili. Forse sottovalutate, ma molto pericolose. «… il mese con maggior numero di vittime da valanga è maggio, quasi il doppio degli altri mesi più mortali…». Vale la pena prestare attenzione, o no? Il nostro nutrizionista Alessandro Da Ponte approfondisce invece il tema dell’uso dei grassi nella dieta dello sportivo, mentre il dottor Massimo Massarini parla delle patologie al ginocchio tipiche dello scialpinisita.
PREVIEW 2016 - Buttando lo sguardo al prossimo inverno, è tempo di mettere da parte qualche risparmio per la nuova attrezzatura, perché le novità non mancano e le aziende propongono soluzioni sempre più performanti. Per i garisti doc abbiamo provato i nuovi scarponi Pierre Gignoux Race 400 (520 grammi), ma anche il Fenix 3 di Garmin, ultimo gioiello in fatto di orologi cardio-gps per gli sport endurance. Spazio agli amanti del free-touring con il nuovo Scarpa Freedom RS, il ‘fat&light’ Dynastar Mythic, il Maximo ovvero l’evoluzione di Ski Trab a 90 mm sotto il piede, la versione 2.0 dello scarpone Sideral di La Sportiva con doppia predisposizione pin-tech e TR2. Può bastare per questo mese?
TANTI ALTRI SERVIZI - News, curiosità, vetrine prodotto, recensioni di negozi, opinioni. C’è ancora tanto altro nelle 144 pagine di Skialpèer che troverete in edicola e su app a partire da questa settimana.
UP&DOWN PER I RACERS 100% - Il tabloid dedicato alle gare è ricco che di più non si potrebbe. Volevamo contare i personaggi che sono stati intervistati, ma sono davvero troppi. E allora sotto a chi tocca, con reportage live, classifiche, commenti, tantissime foto esclusive dalla Pierra Menta (a cui è dedicata la prima pagina), dalla Sellaronda Ski Marathon, dai Mondiali di Verbier, dalla Monterosa Skialp e da tutti i circuiti che hanno animato le nostre Alpi nei mesi di febbraio e marzo.
SELLARONDA: LA CLASSIFICA COMPLETA - Conoscete personaggi che raccontano di aver chiuso la Sellaronda in quattro ore? La classifica è on-line, chi si ricorda di andare a controllare… Ora è più semplice: il poster centrale di Up&Down contiene la classifica completa della kermesse dolomitica, con tutti i nomi e i tempi con cui hanno tagliato il traguardo. Da appendere in casa, in garage, in negozio, in ufficio, dove volete. Per ricordare la vostra impresa e verificare la veridicità delle parole dei vostri amici…
GIA’ DISPONIBILE SU APP - Skialper di aprile è disponibile nelle migliori edicole a partire da metà settimana. Per ogni info si può scrivere una mail o chiamare il numero 0124 428051. (Per la pagina abbonamenti cliccare qui). Ma chi lo volesse acquistare immeditamente su smartphone o tablet, è già disponibile. È sufficiente scaricare la app per iOS o Android e procedere all’acquisto direttamente in-app!
Splitboard time!
Parte un nuovo progetto sulla rivista Skialper legato allo splitboard
Ce l'hanno chiesto in tanti e finalmente siamo pronti ad annunciare un nuovo progetto su Skialper legato allo splitboard. Si tratta del segmento più dinamico nell'ambito snowboard, con un numero di praticanti crescente e sempre più attenzione da parte delle aziende produttrici nel realizzare tavole, attacchi e accessori studiati ad hoc. La filosofia è esattamente la stessa dello scialpinismo, salita by fair means, con la sola variante della discesa con la tavola invece che con i due assi. Ci occuperemo di splitboard su tutti i numeri della rivista a partire dal prossimo mese di ottobre e soprattutto esordirà sulla Buyer's Guide 2016 il capitolo test dedicato ai prodotti. Curatore di entrambe le sezioni sarà Luca Albrisi, a cui abbiamo chiesto di presentarsi ai nostri lettori.
«Sono Luca Albrisi e chi già mi conosce sa che non è del tutto facile ‘inquadrarmi’. Credo derivi dal fatto che ho tanti interessi e faccio un sacco di cose diverse che spesso possono apparire scollegate tra loro, ma posso assicurare che, almeno dal mio punto di vista, una coerenza c’è… Insegno snowboard, sono laureato in filosofia, scrivo; collaboro con alcune aziende del mondo outdoor su progetti di comunicazione e sviluppo prodotti.
In passato ho partecipato a gare di snowboard freeride del circuito di coppa del mondo ma col tempo mi sono reso conto che non rispecchiava il tipo di esperienza di cui ero in cerca. Al momento mi dedico prevalentemente alla pratica di snowboard freeride, ripido e esplorativo. Mi affascinano mete e culture lontane ma nutro anche il desiderio di scoprire e valorizzare quello che abbiamo a disposizione appena dietro casa e che credo, troppo spesso, venga sottovalutato. Negli ultimi anni ho approfondito l’utilizzo di tavole splitboard che penso essere un valido mezzo per andare 'un po’ più in là', permettendoci di vivere una moltitudine di esperienze sia tecniche che emozionali.
Per Skialper curerò una sezione dedicata alle splitboard e allo snowboard freeride, oltre che coordinare il test materiali - sempre riguardante le split - che troverete già sulla Buyer's Guide 2016.
Spero ci sia presto occasione di incontrarci là fuori per due curve o quattro chiacchiere o, magari, entrambe le cose.
Peace&Powder»
Adamello Ski Raid di scena a Milano
Presentata la gara di domenica 12 aprile
Dai 3539 metri ai 121 metri di altitudine. L’Adamello Ski Raid per un giorno è scesa di quota in quel di Milano per presentare la sua quinta edizione presso la sala Pirelli, all’interno del Palazzo della Regione Lombardia. Una conferenza stampa alla quale hanno preso parte il consigliere regionale Fabio Fanetti, il sindaco di Ponte di Legno Aurelia Sandrini, il presidente del Consorzio Adamello Ski Michele Bertolini, nonché gli organizzatori capitanati dal presidente Alessandro Mottinelli, quindi dal direttore di gara Guido Salvetti e dal responsabile di percorso Mario Sterli.
Tutto pronto dunque per l’appuntamento di domenica 12 aprile, che avrà addirittura una triplice validità, ovvero prova di Coppa del Mondo, tappa del circuito delle grandi classiche La Grande Course e atto conclusivo della 23esima Coppa delle Dolomiti. Merito di uno staff di organizzatori di livello, ma soprattutto di una tipologia di gara inserita in un contesto paesaggistico straordinario per le sue bellezze e per la sua tecnicità, e decisamente ricco di significato, visto che va a ripercorrere alcuni luoghi simbolo della Grande Guerra come il cannone 149 di Cresta Croce e come la croce visitata da Papa Giovanni Paolo II.
L’Adamello Ski Raid è un caleidoscopio di storia, passione, agonismo, sport, una sfida che consente di toccare il cielo con un dito, ma soprattutto una competizione che richiede una preparazione atletica elevata per affrontare i 42 km del percorso, che prevedono un dislivello in salita di 4000 metri e in discesa di 4380 metri per la categoria maschile, mentre da quest’anno gli organizzatori hanno deciso di ridurre il tracciato per la categoria femminile che prevede 38 km di sviluppo, con un dislivello positivo di 3100 metri e negativo di 3480 metri.
ISCRITTI - «La nostra gara – spiega il patron Alessandro Mottinelli – è un richiamo al quale è difficile resistere e non è dunque un caso che le iscrizioni si siano bruciate in neppure due mesi, raggiungendo quota 350 coppie, in rappresentanza di 13 nazioni, il numero massimo gestibile per garantire sicurezza e assistenza a tutti i partecipanti. Le squadre femminili al via saranno invece 28».
Inevitabilmente ci saranno tutti i big di questa specialità emergente nel mondo, che si affronteranno per cercare di iscrivere il proprio nome nell’albo d’oro. A partire da Kilian Jornet Burgada che ha scelto come compagno di cordata il valtellinese Lorenzo Holzknecht, poi Matteo Eydallin e Damiano Lenzi, Michele Boscacci e Robert Antonioli, Manfred Reichegger e Pietro Lanfranchi, quindi i francesi William Bon Mardion e Xavier Gachet e i connazionali Didier Blanc ed Alexis Sevennec, ed ancora gli austriaci Alex Fasser e Johannes Walder. In campi femminile Laetitia Roux e Mireia Mirò sono assieme nella competizione che hanno dominato nelle ultime due edizioni. Attesa poi per le due azzurre Elena Nicolini e Katia Tomatis, quindi per Laura Besseghini e Raffaella Rossi. Da tenere d’occhio il duo composto dalla svedese Emelie Forsberg e dalla francese Axelle Mollaret.
PERCORSO - Non è ancora definitivo, come ha spiegato la guida alpina Guido Salvetti: «Ci sono alcuni passaggi ancora da attrezzare, ma il tracciato è pressoché completato. Abbiamo inserito nuovamente la discesa dal Passo degli Inglesi e un nuovo canalino che porterà il nome della nostra competizione. Nei prossimi giorni definiremo anche gli orari di chiusura dei cancelli».
Mario Sterli ha invece voluto elogiare il lavoro di tanti collaboratori: «Saremo in quasi 300 volontari che nei due giorni di gara seguiranno i vari passaggi per garantire assistenza e sicurezza a tutti i partecipanti. Non sono numeri indifferenti per una competizione in quota».
Il programma prevede l’accreditamento degli atleti dalle 14.30 di sabato 11 aprile, alle 4 di domenica 12 aprile l’apertura della cabinovia Pontedilegno-Tonale riservata ai concorrenti, successivamente seguiranno le due partenze. La partenza della gara maschile è fissata per le 5.30, quella femminile per le 6.10. Alle 16 la premiazione. Quanto impiegheranno i migliori a tagliare il traguardo? Due anni fa vinsero i francesi William Bon Mardion e Mathèo Jacquemod con il tempo di 5h16’25, quindi la spagnola Varela Mireia Mirò e la francese Laetitia Roux con 6h32’24”. Secondo Mario Sterli i primi uomini potrebbero metterci 5 ore, le prime donne 6 ore.
Allenamento fast & light in Val d'Orcia
Su Skialper di febbraio/marzo un ampio articolo ‘con le scarpe’ in Toscana
«Se mi dovessero chiedere: «Hai mai vissuto una scena da film?», tornerei con la mente all’ultimo pomeriggio passato in Val d’Orcia. Il sole stava tramontando dietro Montalcino, arroccata su una collina di fronte a noi. Ai lati del sentiero che stavamo percorrendo, due file di cipressi ordinate come le colonne dei templi greci. Intorno a noi l’aria di dicembre che cominciava a farsi fredda. Riguardando le foto di quel momento, ho capito perché ci sembrava di essere in una sceneggiatura di Hollywood: in questi luoghi, tra i tanti, hanno ambientato i loro film Bernardo Bertolucci (‘Io ballo da sola’) e Ridley Scott (‘Il Gladiatore’), ispirati da un panorama che potrebbe essere un quadro esposto agli Uffizi». Inizia così Federico Ravassard l’articolo sulla Val d’Orcia in versione ‘fast & light’ pubblicato sul numero di febbraio/marzo di Skialper. Un angolo di Toscana per una fuga d’inverno on le scarpe da running.
PELLEGRINAGGIO FAST & LIGHT - L’itinerario proposto percorre parte della via Francigena, che i pellegrini percorrevano per arrivare a Roma. San Quirico d’Orcia, Rocca di Castiglione, Bagno Vignoni, Pienza, Radicofani, ma anche una capatina a Siena, i cipressi, la Chianina. Sono tanti i must di un break su questi sentieri e queste strade bianche. Noi proponiamo due tappe di una trentina di chilometri.
LE GARE - La Val d’Orcia ospita anche un importante trail, che ‘apre’ la stagione. Il Tuscany Crossing (26 aprile, www.tuscanycrossing.com), nato nel 2012, propone un anello di ben 103 km e 3.000 m D+, oltre a tre varianti ridotte (53 km, 32 km e staffetta 4x25 km). Nella versione lunga partenza e arrivo sono a Castiglione d’Orcia, da dove si andrà poi a toccare tutti i maggiori punti di interesse della valle (Montalcino, San Quirico d’Orcia, Pienza, Bagno Vignoni, Sant’Antimo e molti altri) fino a raggiungere la quota massima di 1.050 metri sulle pendici del Monte Amiata. Un percorso scorrevole e scenografico, lungo le strade dei pellegrini e le antiche vie romane.
GIÀ IN EDICOLA - Skialper di febbraio/marzo è disponibile nelle migliori edicole. Per ogni info si può scrivere una mail o chiamare il numero 0124 428051. (Per la pagina abbonamenti cliccare qui). Per acquistarlo su smartphone o tablet è sufficiente scaricare la app per iOS o Android e procedere all’acquisto direttamente in-app!
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Outdoor Running 2015, work in progress
La redazione sta lavorando a ritmi serrati su due fronti
Si avvicina la data di uscita del numero speciale di Skialper dedicato al mondo della corsa off-road. A metà aprile, infatti, uscirà Outdoor Running 2015, terza edizione di questo annuario di grande successo, autentico punto di riferimento per chi ama correre lontano dalle strade asfaltate.
Se da una parte la redazione, guidata da Luca Giaccone, sta lavorando a stretto contatto con gli organizzatori di gare per redigere le schede della prima sezione (in cui si può leggere la recensione dettagliata di tutti i principali appuntamenti in calendario, da aprile 2015 fino a fine anno), dall'altra lo staff tecnico è impegnato proprio in questi giorni nel test di scarpe, zaini, cinture portaborraccia e bastoni.
Lo staff coordinato da Alessandro Pilloni, vede impegnati anche Claudio Primavesi, Giovanni Romano e Gianluca Gaggioli, oltre al fotografo Luca Parisse e i videomaker di Visual Working. Il team di testatori è davvero eccellente: ai confermatissimi Lele Manzi, Paolo Gotti, Stefano Trisconi, Katia Fori, Elisa Desco e Marco Zanchi, si sono aggiunti quest'anno Franco Collè, Paolo Bert e Dimitra Teocharis. Oltre ad un team di vip/consumer che vi sveleremo piano piano.
Location d'eccezione del nostro test il fantastico Parco Nazionale delle Cinque Terre, con cui si è instaurata una splendida collaborazione, che ha accompagnato i nostri super-tester sul percorso del nuovissimo Sciacchetrail.
Aspettatevi grandi novità e un'ulteriore crescita del livello dei contenuti! Appuntamento in edicola a partire da metà aprile, vi informeremo a breve sulla data precisa di uscita.
Orobie ripide, la proposta di Skialper
Sul numero di febbraio/marzo tre discese nella Bergamasca
«I dolci rilievi della bassa valle vengono rapidamente sovrastati dalla Presolana, il massiccio detto 'La Regina', con le sue diverse cime, i suoi pilastri di calcare, il vuoto sul precipizio nord che guarda la Val di Scalve. Essa è la porta dell’alta Val Seriana e la cima simbolo per l’alpinismo classico locale. L’idea di esplorare in ottica sciistica proprio le tre cime più rappresentative del massiccio è nata da un’uscita sul frequentatissimo Timogno… soltanto guardandosi intorno! Ecco il tarlo che ha portato nell’arco di due stagioni a sfiorare sci ai piedi le pendici del Pizzo Scais, del Pizzo di Coca e della Presolana Centrale che confluiscono nella Val Seriana. Itinerari classici primaverili dell’alpinismo bergamasco, visti in ottica sciistica: un’effimera collezione che consente di 'calzare alla croce' di tre punti simbolo delle Orobie». È questo il ‘succo’ dell’articolo di Andrea Bormida e Gerry Terraneo sullo sci ripido in Val Seriana pubblicato su Skialper di febbraio/marzo.
PRESOLANA - L’itinerario riguarda la normale estiva dalla Grotta dai Pagani. Emozioni dolomitiche su un canale da 45°. «La crosta cede sotto i piedi ma regge gli sci, con poco grip. In cima non c’è vento e fa caldo. Il sole inizia ad entrare, ma temo un po’ le scariche nel primo canale. Calzo gli sci e tengo la picca a portata di mano».
PIZZO DI COCA - Sulla vetta più alta delle Orobie la discesa scelta è quella dalla parete Ovest. Un 3.000 di grande soddisfazione. «L’idea di salire questo versante, per poi scenderlo, costituisce una bella possibilità di scialpinismo, ripido e di un certo impegno. Il dislivello, l’esposizione e il difficile orientamento a ovest forniscono tutti gli ingredienti per una discesa soddisfacente in un posto che ha tutte le carte in regola per essere definito selvaggio. L’avvicinamento fino al rifugio Coca, se percorso con molta neve come ci è capitato, non è per niente banale, anzi presenta rischi per tipologia di pendii attraversati e conformazione, che devono essere attentamente presi in considerazione».
SCAIS - La terza proposta è il canale centrale dello Scais. «Ambiente severo, senza sole vista l’esposizione est, un freddo pungente, ma il morale rimane alto. Siamo tranquilli, fino a quando, a circa 60 metri dall’uscita, dove verrebbe voglia di piegare a sinistra per prendere la spalletta di uscita, un evidente placcone ventato ci induce a pensare ancora più intensamente a tutte quelle belle cose che avremmo potuto fare».
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Xavier De La Rue in missione antartica
Su Skialper di febbraio/marzo un’ampia intervista allo snowboarder
«Mi sono ritrovato in balia di questa valanga. Sono stato trascinato per più di due chilometri. Nel freeride questo tipo di cose non succedono due volte… Un vero miracolo. E sono felice di aver avuto la possibilità di riflettere su quello che faccio. Non c’è lezione migliore che arrivare così vicino alla morte. L’incidente è avvenuto a fine stagione e avevo molti mesi davanti a me per pensare, analizzare. Mi sono detto che quello che facevo non aveva molto senso, mi sono chiesto se continuare a scegliere linee così pericolose o optare per altre, più semplici. Ma in ospedale, una volta alzato dal letto, osservando le montagne, mi sono messo subito a cercare delle linee da scendere. Ho pensato subito di voler tornare e in quell’istante mi sono reso conto di quanto ami quello che faccio. Non è solo un hobby, è la mia vita. E devi vivere fino in fondo la tua vita». A ‘confessarsi’ con Lucia Prosino è lo snowboarder Xavier De La Rue, in un ampio articolo di 6 pagine sul numero di febbraio-marzo di Skialper.
XAVIER A 360 GRADI - De La Rue ha affrontato diversi argomenti, dal suo passato alle competizioni di boardercross, ai materiali che utilizza, fino ai progetti attuali che lo vedono impegnato nella produzione di spettacolari video.
ANTARTIDE - L’ultima avventura si chiama ‘Mission Antartic’, il film di Lucas Debari prodotto da Timeline Missions. «È stata una tra le esperienze più belle di tutta la mia vita. Un viaggio completo ai confini del mondo. Il percorso in barca mi ha dato non pochi problemi, ma poi una volta laggiù, tutto mi è sembrato speciale!… All’inizio solo neve dura e un fondo ghiacciato, una volta a Recess Cove, siamo stati proiettati in un paesaggio fiabesco. Le montagne sembrano le stesse che troveresti in un posto come Chamonix sopra i 3.000 metri, ma qui sei al livello del mare e con la barca ti puoi spostare dove vuoi. Ti trovi in un terreno con molta storia, ma allo stesso tempo sembra ancora tutto intatto».
BEC DE ROSSES - Xavier ha anche parlato della parete preferita, il Bec de Rosses (3223 m, Vallese, Svizzera) dove ha vinto il Verbier Extreme per tre volte. È una parete estremamente difficile e pericolosa e tutte le linee di discesa sono complesse, tra i 40º e i 60º, con molti cambi di pendenza.
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Best ager, ecco i segreti per fare skialp a 60 anni
Su Skialper di febbraio/marzo un interessante articolo di Massimo Massarini
«Definire cronologicamente a che età si diventa soci del 'Best Ager Club' non è facile, ma si potrebbe dire che va dai 55 ai 60 anni, malgrado qualcuno a quell'età se la senta senta ancora di definirsi 'giovane’». Così il dottor Massimo Massarini, medico dello sport e consulente di Skialper introduce quella categoria di persone spesso ultrasessantenni capaci di performance incredibilmente positive negli sport di resistenza. Argomento che tratta diffusamente sul numero di febbraio/marzo di Skialper.
GENETICA - Purtroppo l’elemento che pesa maggiormente è la genetica. Avere dei genitori longevi e sani è senz’altro fondamentale per poter aspirare ad una lunga carriera sportiva. Ciò vale anche per i campioni, e infatti spesso, durante i convegni di medicina dello sport, si sente dire che per vincere le olimpiadi bisogna innanzitutto scegliere i genitori giusti.
ALIMENTAZIONE DI QUALITÀ - L’alimentazione gioca poi un altro ruolo importante nel mantenimento della forma anche in età avanzata. Ecco perché Massarini, nell’articolo di Skialper, segnala quali sono gli alimenti più ricchi di antiossidanti.
ALLENAMENTO - L’allenamento deve essere adeguato ai cambiamenti indotti dall’età e cercare di rallentarli il più possibile. Tenendo presente che c’è un decadimento fisiologico di potenza aerobica, forza massima ed elasticità. Dopo i 50 anni, per esempio, va quindi bene fare allenamenti a fondo lungo e medio e inserire una seduta settimanale di ripetute alla soglia, evitando però i lavori ad intensità lattacida e massimale, che aumentano il rischio di infortuni senza produrre benefici concreti.
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Canale dei bocia, freeride puro!
Su Skialper di febbraio/marzo una discesa nella polvere a Montgenevre
Un couloir a pochi passi dagli impianti di Montgenèvre ma quasi sconosciuto a freerider e skialper, con pendenze fino a 50 gradi. Due ragazzi che marinano la scuola, una sciata indimenticabile e un sogno realizzato. Questo, in estrema sintesi, il contenuto di un interessante articolo pubblicato su Skialper di febbraio/marzo a proposito di una discesa freeride sulla parete ovest di Rochers Charniers.
EMOZIONI FREESKI - «Stiamo salendo lungo la normale della Challance Ronde, di cui poi scenderemo il versante nord con una polvere da antologia… valicato il Col des Trois Frères Mineurs, Guglielmo mi indica col bastoncino un canale in ombra che si staglia sopra di noi lungo la parete sud-ovest di Rochers Charniers, confessandomi che l’aveva già adocchiato l’anno precedente. Siamo in un vallone che, nonostante la vicinanza degli impianti, rimane poco frequentato anche d’inverno, una piccola oasi ancora selvaggia in mezzo a un’area decisamente antropizzata. Due giorni dopo siamo di nuovo lì…». Il racconto di Federico Ravassard invoglia, le foto ancora di più…
NUMERI - 1.350 metri di dislivello, accorciabili prendendo una seggiovia, esposizione sud-ovest, difficoltà II 4.3 E3… una canale di 500 metri interamente sciabile. Da provare! «Non so se si possa dare una vera definizione di ‘freeride'. Nel mio piccolo, però, penso che quello più vero sia quello che abbiamo fatto oggi. Vedere una linea, salirla e poi sciarla. Liberi di scegliere dove andare, alla ricerca di un ideale estetico che esiste solo nella nostra mente e sotto i nostri sci». Vero freeride. Il nome del canale? Essendo stato sciato da due ventenni… Canale dei Bocia!
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Karl Egloff batte il record di Kilian sull'Aconcagua
Salita e discesa in 11 ore e 52 minuti
Si chiama Karl Egloff, è un atleta e guida alpina svizzero-ecuadoregno di 33 anni. E il 19 febbraio ha battuto il recente record di salita e discesa sull'Aconcagua ottenuto a dicembre da Kilian Burgada. Kilian era salito e sceso in 12 ore e 49 minuti, Egloff lo ha migliorato di circa un'ora: 11 ore e 52 minuti. Lo ha realizzato sullo stesso percorso del catalano partendo dal settore Horcones a quota 2900 metri sino ai 6.962 della vetta.