D'Haene batte il record del GR20
31 ore e 6 minuti lungo l'itinerario corso
31 ore e 6 minuti. È il nuovo record del GR20, il sentiero che attraversa la Corsica lungo le creste montagnose, considerato tra i più difficili e selvaggi del mondo, fatto segnare questa mattina da Francois D’Haene dopo che la partenza era stata rinviata due volte a causa del maltempo. D’Haene, che ha seguito il tradizionale percorso da nord a sud, era partito venerdì mattina alle 4 e ha battuto il precedente record del corso Guillaume Peretti, che gli ha fatto anche da pacer in alcuni tratti e con il quale si è subito sentito al telefono dopo l’arrivo. Peretti, nel luglio 2014, aveva fatto segnare 32 ore, una cinquantina di minuti in meno di Kilian Jornet. Il record femminile è detenuto da Emilie Lecomte in 32h54’.
Linee sporche nel deserto dell'Iran
Ecco le immagini del Team Red Bull
Sciare nel deserto, perché no? Ecco le immagini dall’Iran del team Red Bull: niente powder, dune o sabbia, ma le linee sono sempre belle dritte…. E non si scherza neppure a salire...
Presentato il Tracciato permanente Ermano Fossati
Sul prossimo numero di Skilaper un ampio servizio dal Finalese
Tempo di presentazione ufficiale a Feglino per il ‘Tracciato permanente Ermano Fossati’: un itinerario di 37 chilometri e 2200 metri di dislivello, tra salite ripide e nervose, discese tecniche, tratti in corda fissa e in grotta, oltre al passaggio finale dentro il castello medioevale di Finalborgo, che tocca i paesi di Finale Ligure, Orco, Feglino, Vezzi Portio e Calice Ligure. Un progetto nato dai Trailrunners Finale Ligure che si sono poi avvalsi della collaborazione della Sezione di Finale Ligure del CAI. Tanti appassionati alla presentazione, nel ricordo di Ermano Fossati, vigile del fuoco, scomparso durante un servizio e grande amante del territorio finalese. Le mappe sono pronte, le frecce direzionali bianche e rosse sistemate sul percorso: non resta che allacciare le scarpe e partire. E per chi volesse saperme di più, ampio servizio sul Tracciato permanente Ermano Fossati e su tutte le attività outdoor del Finalese sul prossimo numero di Skialper.
Spettacolo sul Linceul
Discesa sulla parete nord delle Grandes Jorasses
Lo scorso 26 maggio Jean-Yves Fredriksen, Yann Borgnet e Charles Dubouloz hanno realizzato la discesa del Linceul, parete nord delle Grandes Jorasses, con pendenze di oltre 50°. Il Linceul era sta sceso per la prima volta nel 1995 da Jérome Ruby e Sam Baugey.
Zaini & co, leggeri alla meta
Sulla Buyer’s Guide Summer 65 modelli ai raggi X
Decidere quanto abbigliamento, attrezzatura e scorte alimentari portarsi durante una gita in montagna è sempre stato il dilemma di ogni buon escursionista. Nel trail running o nelle uscite fast & Light poi ogni concetto viene estremizzato e anche 10 grammi in meno possono fare la differenza. Ecco perché nella Buyer’s Guide Summer 2016 di Skialper abbiamo testato ben 65 tra modelli da hiking, trekking, trail e cinture.
UNA SCELTA DIFFICILE - Se scegliere la scarpa giusta non è sempre così immediato, ci sentiremmo di consigliare di provare bene anche gli zaini prima di acquistarli. La prima valutazione da fare è legata all’attività che si vuole praticare. Sulla Buyer’s Guide abbiamo individuato quattro filoni principali, dalla corsa (skyrunning e trail), con modelli specifici e cinture, all’hiking in giornata, passando per trekking e fast & light, vale a dire escursioni veloci, anche di più giorni, in stile backpacking. In pratica un trail in autonomia. Bisogna poi valutare se si preferisce avere uno zaino soecifico per l’attività che si andrà a fare o qualcosa di più versatile. Abbiamo provato diversi modelli che potrebbero andare bene anche, per esempio, per qualche falesia e alpinismo ( e in inverno skialp).
COMFORT - La comodità è uno dei fattori fondamentali da prendere in considerazione ed è diretta conseguenza della possibilità di regolazione e della traspirazione. Per affrontare entrambe le problematiche il mercato offre diverse soluzioni innovative, compresi sistemi che aggiustano la lunghezza della spalliera con dei pratici velcro e inserti a canali sulla schiena, oltre alla tradizionale rete che stacca la sacca dalle scapole, consentendo il passaggio dell’aria.
QUANTI LITRI? - Il dilemma principale però rimane la scelta del litraggio, che, rispetto a qualche anno fa, si è ridotto. Oggi si va in montagna più leggeri perché l’abbigliamento e l’attrezzatura sono più leggeri e perché abbiamo imparato a portare solo il necessario, Una Guida potrebbe partire per un trekking di più giorni con 30 litri o poco più… noi magari no ma meglio trovare il giusto compromesso…
TRAIL - Una nota a parte meritano i modelli per chi corre, dove oggi il mercato offre veramente una scelta molto ampia, dallo zaino-vest minimalista ed essenziale per gare medio-corte, ai modelli più strutturati. Non sono da scartare neppure le cinture che, se sono sicuramente valide per l’allenamento, in alcuni casi sono abbastanza capienti da potere essere usate in gara.
AWARD - Abbiamo premiato il migliore zaino da trai, fast & light, da hiking e da trekking, oltre a due modelli particolarmente innovativi.
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Ancora un rinvio per il record del GR 20 di D'Haene
La partenza fissata nella notte tra giovedi' e venerdi'
Per la seconda volta il meteo ha detto no. La partenza per tentare il record sul sentiero GR 20, in Corsica, di Francois D'Haene, prevista nella notte tra martedì e mercoledì scorsi, poi rinviata alla notte tra mercoledì e giovedì, ora è stata riprogrammata per le 4 della mattina di venerdì 3 giugno. Francois dunque domani cercherà dunque di battere il record che fu di Kilian e che è attualmente detenuto da Guillaume Peretti in 32 ore (quasi un’ora meno di quanto fece Kilian nel 2009). Sul sito francoisdhaene.com e sulla pagina Facebook dell’atleta sarà possibile seguire il percorso live vedendo dove si trova il runner in quel momento. D’Haene avrebbe dovuto provare il record già nell’autunno scorso. Il GR 20 attraversa la Corsica da nord a sud per un totale di 177 km e 13.000 metri D+. Solitamente lo si percorre in 16 giorni…
Quattro donne e il Cervino
Il video della discesa dalla Est del Cervino di Giulia Monego e compagne
Quattro donne giù dalla parete Est del Cervino, 45° sciati per la prima volta nel 1975 da Toni Valeruz da quota 4.200 metri. È successo in questa strana primavera. A guidarle Giulia Monego che ha ammesso: «nessuna di noi era abituata a fare questo genere du cose in montagna circondata da sole donne». Con lei la francese Liv Sansoz, scalatrice, e le austriache Lorraine Huber e Melissa Presslaber, compagne di riprese nel 2010 nel film As we are. Ecco il simpatico video realizzato da White Room Production.
Le pennellate di Dominique Perret
In Home Swiss Home le immagini di uno dei pionieri del freeride
Pioniere del freeride, sciatore estremo, secondo alcuni media americani uno degli sciatori che hanno cambiato lo sport bianco. Sicuramente anche uno dei primi sci-attori, con quel suo savoir-faire un po’ hollywoodiano. E infatti Dominique Perret, classe 1962, svizzero, è stato la star di numerosi film sci ai piedi con discese mozzafiato nella powder (21 in ‘solo’) e con tanti effetti speciali. Quando ho avuto la fortuna di intervistarlo, qualche anno fa, mi aveva dato appuntamento a casa sua, sul Lago Lemano. Una specie di cubo di legno, acciaio e vetro immerso tra i vigneti a picco sul lago. Mi ha scaricato sulla terrazza ed è sparito. Ho sentito il rumore di un motore elettrico e l’intera facciata si è sollevata, trasformando il soggiorno in un’unica, grande terrazza… Anche questi sono effetti speciali e contribuiscono a spiegare il personaggio, che amava alternare una discesa nella powder con una regata in compagnia degli amici di Alinghi. Guardando le stupende immagini di Home Swiss Home, film del 2009 girato sui pendii del suo Paese, ne viene fuori un ritratto a pennellate di questo artista della powder, per tante cose un pioniere. Tra le sue imprese 120.000 metri di dislivello in 14 ore e 30 minuti, il salto di una falesia (naturalmente sci ai piedi) di oltre 30 metri, la discesa da quota 8.500 m della Nord dell’Everest… Ma ora è tempo di godersi le immagini di Home Swiss Home!
44 scarpe da trail e skyrunning ai raggi X
Sulla Buyer’s Guide Summer tutte le novità e i grandi classici
Il mondo della corsa outdoor è estremamente vasto. Fare quattro passi tranquilli sulla strada bianca dietro casa è ben diverso da sfidare il proprio amico al Giir di Mont o ancora al Kima e ancora diverso dal prendere parte all’UTMB. Ecco perché per scegliere quella giusta ne abbiamo testate ben 44. Dove? Sulla Buyer’s Guide Summer 2016, disponibile in edicola e su app iOS e Android.
DAL TRAIL ALLO SKYRUNNING - Abbiamo provato: modelli da door to trail (o city trail) che sono ideali per allenamenti su terreni poco tecnici, strade bianche e anche parchi cittadini e brevi distanze; da trail, vale a dire per corse più impegnative e lunghe, su terreno moderatamente tecnico; da ultra-trail, cioè per gare lunghe su terreno moderatamente tecnico e da skyrace, gare fino alla media distanza su terreni tecnici. C’è poi anche il vertical, per esprimersi al meglio in sola salita. Un modello da vertical deve avere leggerezza e una buona trazione. Protezione e cushioning passano in secondo piano. Per le skyrace grip e trazione, ma anche una discreta protezione e cushioning sono importanti; più si sale con la lunghezza, più l’ammortizzazione è fondamentale, ma anche la protezione. Quando si è stanchi si corre peggio, i riflessi sono più lenti e si è meno attenti, è importante che anche qualche appoggio di tallone sia supportato e che urti accidentali non comportino danni al piede.
MODELLI A CONFRONTO - Grandi classici come le Salomon S-Lab Sense 5 Ultra ma anche le Speedcross e novità, come le La Sportiva Akasha, per le lunghe distanze, le Hoka One One Speedgoat o le New Balance Vazee Summit, oppure ancora le Dynafit Vertical Pro, le Mizuno Wave Mujin e Kazan, le Scott Kinabalu Enduro e RC, le Scarpa Atom, Neutron e Proton, le Mammut MTR 201 II Max Low, le Salomon S-Lab Speed, S-Lab Wings SG, Wings Pro 2 e Sense Pro 2.
TESTATORI - Otto runner hanno messo ai piedi le scarpe provate: Daniel Antonioli, Filippo Bianchi, Katia Fori, Nicola Giovanelli, Paolo Larger, Christian Modena, Silvia Rampazzo e Marco Zanchi.
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Dal mare all'Etna
Il video dell’exploit di Benedikt Boehm e compagni
Dal mare ala vetta dell’Etna: 3.400 metri di dislivello, 42,5 km in 4h46’. È il nuovo exploit che ha inventato Benedikt Böhm, manager Dynafit non nuovo a questo tipo di imprese. Con lui all'inizio di aprile Schorsch Nickaes e Patrick Jost. Partenza dalla spiaggia e arrivo in vetta: di corsa e con gli sci, sulla sabbia, sull’asfalto, sulla neve e sulla lava. Con i cinque dei compagni e dei vigili dei paesi attraversati. Ora l’exploit è diventato anche un simpatico video di quasi due minuti, tutto da gustare.
Tante proposte per chi vuole camminare
Sulla Buyer's Guide Summer 2016 provate 42 scarpe da hiking e trekking
C’è modo e modo di camminare. Si può andare per colline, su strade bianche e sentieri, ma anche dritti su per un prato, magari affrontare qualche ferrata lungo il percorso. Una famiglia particolarmente ampia quella delle scarpe walking provate sulla Buyer’s Guide Summer 2016 di Skialper, disponibile in edicola e su app iOS e Android. Sono 42 i modelli messi ai piedi dai nostri testatori.
PROVATE DALLE GUIDE - A provare le scarpe walking sono state le Guide Alpine. Ci siamo affidati a due ‘famiglie’, quella della Casa delle Guide di Introbio, capitanata da Fabio Lenti e con Manuele Panzeri, e quella di Orizzonti Verticali, con Fabrizio Pina e Giambattista ‘Tita’ Gianola. Poi, per dare un po’ di pepe in più, è arrivato anche Fabio Meraldi.
HIKING - La prima famiglia di scarpe che abbiamo provato è quella dei modelli da hiking, vale a dire escursionismo su terreni non tecnici e in climi non necessariamente alpini. Una categoria che rappresenta anche una grossa fetta di mercato e che prevede due stili: quello più spinto, in stile speed, e quello tradizionale. Anche se si tratta comunque di modelli leggeri e traspiranti. I grandi classici ci sono tutti, da Salomon X-Ultra a La Sportiva Core e Primer, dalla sempre più ampia linea di Hoka ad Adidas Terrex Fast, passando per la grintosa Meindl Exaroc e le altrettanto grintose Salewa Lite Train e Ultra Train. Il livello riscontrato è molto alto indicando questo tipo di calzature come centrali nella scelta per chi vuole camminare e, in alcuni casi, valide anche per trekking non troppo impegnativi.
TREKKING E BACKPACKING - Il gioco si fa sempre più difficile… quota, ferrate, terreni rocciosi, magari qualche passaggio su neve. E, perché no, il backpagking, ovvero trekking di più giorni con pesanti zaini sulle spalle… Anche in questo caso categoria molto vasta, con la grande tradizione di calzata, seppur con impostazioni differenti, di Meindl e Scarpa, ma anche Garmont, le proposte di marchi sempre più affermati come Kayland e Aku, oustider interessanti come Fitwell, la grande novità 2016 Montura, che al primo tentativo nel non facile mondo del footwear ha azzeccato calzata e scelte particolarmente innovative su materiali e allacciature. Ci sono modelli ramponabili semiautomatici, più soft o hard…
APPROACH - Quella della scarpe da avvicinamento tecnico è una categoria sempre più vivace con grandi classici che hanno impostato gli standard del segmento, come Scarpa Gecko, ma anche la grande novità La Sportiva, con ben tre modelli marchiati TX e molto interessanti, oppure forme più larghe e comodo come quelle di Salewa e Montura o ancora impostazioni futuristiche targate Arc’teryx.
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Nove scarpe da 4000 ai raggi x
Sulla Buyer's Guide Summer il test dei modelli da alpinismo
Si avvicina la stagione classica dei 4.000 alpini, ma quale scarpa usare per Monte Bianco o Cervino? Sulla Buyer’s Guide Summer 2016, disponibile in edicola e su app OS e Android, abbiamo provato nove modelli per aspiranti alpinisti e affermati escursionisti d’alta quota.
IL TEST - Le prove sono state coordinate da Guido Valota e le scarpe le ha messe ai piedi Rossano Libera, Guida Alpina della Val Chiavenna particolarmente forte su ghiaccio e misto, con tante nuove vie e ripetizioni all’attivo e prime solitarie invernali come la Cassin al Badile. Ad aiutarlo Simone Porta, Aspirante Guida Alpina con un lungo elenco di vie salite, dal Pilone Centrale del Freney alla Nord dell’Eiger.
LE SCARPE - Nove modelli, dalle tecnologiche Arc’teryx Acrux AR, La Sportiva Batura 2.0 e Scarpa Phantom Tech a La Sportiva Nepal Cube GTX, La Sportiva Trango Cube GTX, La Sportiva Trango Guido EVO GTX, Salewa Raven 2 GTX, Scarpa Mont Blanc Pro GTX, Scarpa Rebel Ultra GTX.
GLI AWARD - Abbiamo assegnato due award, uno al modello che ci è sembrato più polivalente e uno a quello più tecnico. Come per tutte le scarpe da outdoor, però, conviene leggere bene le valutazioni perché ogni modello ha le sue particolarità ed è più o meno adatto a un utilizzatore piuttosto che a un altro.
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