Fischer Transalp a quota dieci

Dieci anni. Dieci anni attraverso le Alpi. Nel 2020 si festeggiano i due lustri della Fischer Transalp, organizzata dal marchio austriaco per permettere a un manipolo di fortunati scialpinisti di passare una settimana con sci e pelli e attraversare la catena montuosa. L’itinerario cambia di anno in anno. Nel 2019, per esempio, la partenza era da Livigno e l’arrivo a Innsbruck, nel 2020 invece si partirà dalla Slovenia e le date sono state anticipate rispetto alla tradizione: il kick-off è infatti previsto per il 2 marzo e l’arrivo a destinazione l’8. La partecipazione è completamente gratuita e l’azienda austriaca fornisce anche un set completo da scialpinismo oltre a pernottamenti e Guide alpine, ma i posti sono limitati e bisogna dimostrare di avere la giusta esperienza e soprattutto preparazione fisica per affrontare una settimana con migliaia di metri di dislivello e con le più varie condizioni meteo. Le richieste di partecipazione possono essere inoltrate fino al 12 gennaio tramite la pagina Internet https://www.formlets.com/forms/rdFPO1pKlHFJpNGm/


Nuova discesa sul Monte Cook per Hewitt e Serle

Nuova e probabile prima discesa di ripido per Ross Hewitt e Dave Serle sulla Caroline Face al Monte Cook, in Nuova Zelanda, nei giorni scorsi. La linea, che scende sul fianco destro dell’estetica Face, era stata adocchiata da Hewitt durante una precedente esplorazione, mentre la fall line classica è stata sciata da Enrico Mosetti, Tom Grant e Ben Briggs nell’autunno del 2017 (avrebbe dovuto esserci anche Hewitt, ma un’ernia lo aveva fermato). I due, come scrivono in alcuni post sui loro account social, sono saliti dal versante opposto e hanno trovato buone condizioni, con neve polverosa e vento molto forte. Il meteo molto variabile ha messo in forse fino all'ultimo la linea, che potete vedere nella foto qui sotto.

© Instagram Ross Hewitt

Anche Marco Camandona a MonzaMontagna

Il festival MonzaMontagna compie 15 anni e festeggia con un calendario ancora più lungo e un manifesto disegnato ad hoc dall’artista Fabio Vettori, il disegnatore delle celebri Formiche.

Dal dna fortemente alpinistico, il festival ruota attorno al mondo della montagna e unisce sport, cultura, tradizione e solidarietà. Nata 15 anni fa a Monza, una città per tradizione molto legata all’alpinismo e alla montagna, la manifestazione è ormai diventata un punto di riferimento per gli appassionati. Tutto grazie alla passione delle nove storiche società alpinistiche del territorio di Monza che ogni anno si impegnano con le proprie forze per l’organizzazione e la riuscita dell’evento, in collaborazione con il Comune di Monza. Nelle scorse edizioni sono saliti sul palco, tra gli altri, Kurt Diemberger, Simone Moro, Hervé Barmasse, Daniele Nardi, Federica Mingolla, Matteo Della Bordella, Angelika Rainer, Deborah Compagnoni, Kristian Ghedina, Simone Origone.

Dopo la tradizionale escursione al Rifugio Bogani (6 ottobre), ecco il primo incontro con un’atleta d’eccezione: il 18 ottobre l’oro olimpico di snowboard cross Michela Moioli si racconta sul palco di Monza. Il giorno successivo appuntamento per tutti con la manifestazione Montagna in Piazza. Sotto i portici dell’Arengario di Monza, in piazza Roma, verranno presentate al pubblico le attività delle società alpinistiche monzesi, ma ci si potrà anche divertire con varie attività outdoor tra cui la palestra di arrampicata assistiti dagli istruttori della Scuola di alpinismo CAI Monza. Il 23 ottobre una serata in ricordo di Tom Ballard, l’alpinista inglese scomparso lo scorso inverno sul Nanga Parbat assieme a Daniele Nardi. E proprio a Daniele e ai suoi sogni è dedicata la serata del 21 novembre, d’accordo con la famiglia: un omaggio ll’alpinista laziale con video, foto, ricordi e testimonianze di chi l’ha conosciuto veramente. Nel corso della serata verrà presentato La via perfetta – Nanga Parbat: sperone Mummery il libro scritto da Daniele Nardi con Alessandra Carati – con lui al campo base del Nanga Parbat lo scorso tragico inverno.

Neve, avventura, alpinismo e spedizioni sono da sempre ingredienti fondamentali del festival, come testimoniano anche altri due appuntamenti: il 31 ottobre sale sul palco di Monza Roberto Ghidoni, l’ultramaratoneta vincitore di più edizioni della Iditarod, la leggendaria corsa tra le nevi dell’Alaska; la Guida alpina e grande alpinista valdostano Marco Camandona chiuderà invece questa edizione il 4 dicembre con il racconto di Un viaggio al centro del Terzo Polo. Everest 8.848 m. – Lhotse 8.516 m. e della sua spedizione in Nepal durata 50 giorni.

Non mancano come tutti gli anni i classici cori di montagna (26 ottobre) e una serata dedicata al Trento Film Festival (13 novembre) con la proiezione del film Return to Mount Kennedy di Erick Becker, in concorso all’ultima edizione: docufilm che intreccia alpinismo, storia, costume e società. In linea con l’attuale tema del cambiamento climatico e dello scioglimento dei ghiacci il 29 novembre ci sarà la serata Incontro con la scienza: come stanno i ghiacciai? per fare il punto della situazione con gli esperti.

La parte artistica di MonzaMontagna quest’anno è dedicata al celebre autore delle formichine Fabio Vettori, che con la sua penna magica ha regalato al festival un bellissimo manifesto. Le sue opere saranno esposte dal 14 al 24 novembre (inaugurazione la sera del 23) nella vasca espositiva dell’Urban Center di Monza.

Dove non indicato diversamente, tutte le serate si svolgono al Teatro Binario 7 di Monza alle ore 21 con ingresso gratuito fino ad esaurimento posti.

Il programma completo del festival MonzaMontagna è disponibile online sul sito www.monzamontagna.it, pagina Facebook @monzamontagna


Cala Cimenti, Nadine Wallner e Tom Belz tra gli ospiti di Milano Montagna

Si avvicina Milano Montagna Week: un’intera settimana di eventi diffusi che animeranno la città dal 14 al 20 ottobre. I Sustainable Outdoor Days, in programma dal 17 al 20 ottobre a BASE, in via Bergognone 34, saranno l’appuntamento principale: quattro giorni di film in anteprima internazionale, grandi atleti, imprese epiche, sostenibilità, storytelling e condivisione di passioni. Tra gli eventi anche alcuni interessanti appuntamenti organizzati grazie al supporto di Mammut: ci sarnno Tom Belz (giovedì 17 ottobre tra le 20 e le 21 in sala A), gli atleti Shanty Cipolli e Caro North (Break The Law Of Gravity - Be Free, sabato 19 ottobre tra le 19:30 e le 20:30 in sala A) e Cala Cimenti, che chiuderà la settimana domenica 20 ottobre (tra le 20 e le 21 in sala A). So potrà anche approfondire il tema della sicurezza in montagna durante l’incontro con Maurizio Lutzenberger, Uberto Piloni e Mattia Ortelli (sabato 19 ottobre tra le 18 e le 19 in sala C). Una line up da urlo, che vanta l’intervento dell’atleta Mammut e campionessa mondiale di freeride Nadine Wallner, che sarà presente durante la proiezione della premiere del film Decisions (giovedì 17 ottobre, dalle 22.45 alle 23.15 in sala A). Nel contesto della Milano Montagna Week, grazie all’impegno di Mammut, si inserisce anche l'European Outdoor Film Tour: le migliori avventure di sport, esplorazioni e viaggi, rigorosamente open air. Giunto alla sua diciannovesima edizione, l'appuntamento con E.O.F.T è per martedì 15 ottobre, alle 20:30 al cinema Orfeo, in viale Coni Zugna 50, a Milano.

https://www.youtube.com/watch?v=35fkCwdNcJc


Kilian rinuncia all’Everest

Dopo un lungo silenzio, Kilian Jornet annuncia l’abbandono del tentativo di salita in velocità all’Everest. Il catalano era l’unico ad essere passato oltre la Icefall, minacciata da un grande seracco, mentre il polacco Bargiel e le altre spedizioni presenti nell’area avevano rinunciato, ritenendo troppo rischioso il passaggio. Probabilmente nella scelta di Kilian ha giocato anche lo stile veloce rispetto a quello delle altre spedizioni. Kilian è arrivato a quota 8.300 metri lungo una variante della Via dei Polacchi del 1980. Il suo campo base, come ha fatto quando è salito in vetta dal versante cinese, era situato in un villaggio, a Gorak Shep, e ha potuto organizzare una spedizione molto leggera. Rimane ancora la discrezione su quelli che erano i reali obiettivi di Kilian che, secondo alcuni organi d’informazione, aveva il permesso per salire sia Everest che Lhotse. «Il meteo è stato molto bizzarro, con tanta neve e precipitazioni. Avevo alcuni progetti alpinistici, in funzione delle condizioni e della velocità, ma nessuno è stato possibile per diversi motivi, però ho apprezzato molto queste montagne (…). Anche se non c’è stata la vetta, l’esperienza di una spedizione molto leggera, di essere solo sulle montagne e provare alcune possibilità intriganti è stata molto interessante e carica di energie» ha detto il catalano che è stato seguito in Himalaya dalla compagna Emelie Forsberg e dalla figlioletta Maj, sette mesi.


Il Manaslu andata e ritorno in 17 ore e 43 minuti per Cazzanelli

Dopo il record sulla Cresta Cassin al Denali e la salita in velocità dell’integrale di Peuterey, ecco un altro primato per François Cazzanelli nel 2019. Il valdostano ha raggiunto nei giorni scorsi la vetta del Manaslu (8.162 m) ed è ritornato al campo base in 17 ore e 43 minuti. In totale sono 44 km e 3.280 metri di dislivello in salita e discesa. L’arrivo in vetta dopo 13 ore. Cazzanelli si trova in Himalaya in compagnia di Marco Camandona, dello svizzero Andreas Steindl, suo compagno di avventura altre volte, tra le quali il record alle creste del Cervino, Francesco Ratti ed Emrik Favre. Tutti hanno raggiunto la vetta e per Francesco ed Emrik era il primo ottomila, mentre Camandona ha messo la nona bandierina sulle vette più alte della terra. Steindl ha coperto salita e discesa in 21 ore e 30 minuti. Quello di Cazzanelli è il primato di salita e discesa, mentre il precedente record era del polacco Andrzej Bargiel, in 21 ore e 14 minuti, ma la discesa era stata effettuata con gli sci. Ora la spedizione di Cazzanelli & co si sposta al Pangpoche (6.620 metri).

Abbiamo intervistato François Cazzanelli su Skialper 126 di agosto-settembre, info qui


Bargiel rinuncia all’Everest

«Siamo qui da tanto tempo e non ci sono stati progressi e la possibilità di fare acclimatamento oltre il campo base (…) però dobbiamo finire la nostra spedizione, è la decisione più ragionevole. A volte bisogna fare così, stimare il rischio e se è troppo alto dire ‘stop’». Con queste parole il polacco Andrzej Bargiel, dopo avere sciato l’anno scorso il K2, ha annunciato nelle scorse ore la fine, senza successo, dell’Everest Ski Challenge. Bargiel e compagni hanno passato tre settimane al campo base ma questa estate ci sono state tante precipitazioni alte e lo zero termico è alto, così la Icefall è in cattive condizioni, con tanti crepacci. Il problema più grande è un immenso seracco alto 50 metri e largo 30, 800 metri sopra la Icefall. Camminare lì sotto è pericoloso: «Non lo farò, non posso accettare questo rischio, può rompersi in ogni momento e questo ci fa desistere dai nostri tentativi» ha concluso Bargiel.


Anche Garmin alle Safety Academy di Ortovox

Ortovox e Gamin hanno raggiunto un accordo per la collaborazione nell’ambito delle Safety Academy organizzate dal marchio tedesco specialista della sicurezza in montagna. In ognuna delle date in calendario infatti Garmin sarà presente con il suo staff tecnico per la presentazione dei prodotti e in particolare dell’ultimo dispositivo nato, il GPSMAP 66i. Ortovox ormai da sette anni propone agli appassionati di montagna invernale, nell’ambito del suo programma Safety Academy, corsi ed eventi legati alla sicurezza su neve: i corsi Safety Academy, su tre livelli progressivi, le Safety Nights, eventi serali brevi e divulgativi e i Safety Events, portati avanti in collaborazione con i negozi più tecnici. Tutti questi sono coordinati e gestiti dalle guide alpine UIAGM partner di Ortovox, a garanzia della massima qualità e uniformità didattica e operativa su tutto l’arco alpino. A completamento del mondo Safety Academy, sono nati poi negli anni altri strumenti educativi alla sicurezza in montagna, tutti a disposizione del pubblico, come i Safety Academy Guidebook Snow e Rock, piccoli ma completi manuali di base, i Safety Academy Lab Snow e Rock, piattaforme digitali interattive per la diffusione della conoscenza dei principi di base della sicurezza in montagna e le presentazioni e i video Safety Academy, a disposizione di guide alpine e club alpini per corsi e serate. La tecnologia di comunicazione satellitare Garmin inReach, risulta un fondamentale strumento di sicurezza per chiunque viva il mondo outdoor. La serie di prodotti inReach e il nuovo GPSMPA66i (con tecnologia di comunicazione satellitare integrata) permette di richiedere soccorso in caso di necessità in qualsiasi luogo ci si trovi, soprattutto quando non esiste copertura telefonica, appoggiandosi alla rete Iridium, la più performante rete di satelliti per la comunicazione. Avere a disposizione un dispositivo di questo tipo, consente di rimanere in contatto con chiunque, anche in montagna, dove spesso il nostro telefono non può funzionare, offrendo inoltre una durata estrema della batteria.

IL CALENDARIO

Solda, 9 novembre 2019: Safety Event Retailer. Partner: Mountain Spirit (Bolzano)

Livigno, 18 gennaio 2020: Safety Event Retailer. Partners: Mountain Planet, Silene, Zinnerman Livigno.

Assergi (AQ), 24 gennaio 2020: Safety Night. Partners: UIAGM Mountain Evolution

Madonna di Campiglio, 31 gennaio 2020: Safety Night. Partners: UIAGM Piergiorgio Vidi e Adriano Alimonta

Polsa Brentonico (TN), 7 febbraio 2020: Safety Night. Partners: UIAGM Guide Mmove

Asiago, 22 febbraio 2020: Safety Event Retailer. Partner Pesavento Mountain Store.

Le iscrizioni alle Safety Nights saranno possibili solo sul sito Ortovox:

www.ortovox.com/it/safety-academy/corsi-di-formazione/programma-invernale/safety-nights/

Le iscrizioni ai safety Events saranno possibili contattando i negozi indicati.


Lanciata anche in Italia Patagonia Action Works

Patagonia ha lanciato ieri anche in Italia Patagonia Action Works, una piattaforma digitale per collegare le comunità alle organizzazioni ambientaliste locali che si battono per salvare il pianeta.  Il lancio in tutta Europa segue l'enorme successo ottenuto in Nord America, dove la piattaforma ha visto mezzo milione di persone intervenire per supportare le questioni ambientali e ha permesso agli utenti di offrire volontariamente tempo e competenze, partecipare a eventi, firmare petizioni e donare a favore della conservazione ambientale.

Patagonia Action Works verrà presentata ufficialmente a BASE Milano il prossimo 3 ottobre alle ore 19, durante una serata in compagnia di organizzazioni no-profit e cittadini che lottano per salvare il pianeta. Tra i relatori Stephanie Brancaforte, Direttore di Change.org Italia, Sara Capuzzo, Presidente di ènostra, lo scienziato Luca Mercalli e Gianluca Pandolfo, Patagonia Sales Director EMEA. I biglietti d’ingresso per il pubblico sono disponibili attraverso la pagina Facebook dell’evento, e il ricavato della vendita sarà devoluto in beneficenza alle ONG partecipanti.

L’iniziativa nasce in un momento di minacce ambientali senza precedenti, in cui cresce la domanda da parte del pubblico, dei politici e delle imprese italiane di intraprendere azioni urgenti per affrontare la crisi climatica. I recenti movimenti climatici in Europa e in Italia testimoniano l’urgenza di proteggere il pianeta, ed è per questo che Patagonia Action Works collega le persone con le organizzazioni orientate a questo scopo, in modo da promuovere azioni collettive.

La piattaforma online, basata su community, segna un nuovo capitolo nella storia di attivismo di Patagonia, lunga ben 45 anni e che comprende il programma  1% For The Planet, un movimento globale creato dal fondatore di Patagonia Yvon Chouinard e dall’ambientalista Craig Mathews. Il supporto dell'azienda alle organizzazioni ambientaliste ha totalizzato oltre 100 milioni di dollari e ha raggiunto migliaia di gruppi. Molte no profit operano con risorse limitate e, attraverso Patagonia Action Works, l'azienda mira a rendere questi gruppi più efficaci e potenti che mai.


Patagonia aderisce allo sciopero per il clima chiudendo i suoi negozi

Patagonia, azienda di abbigliamento outdoor con una lunga storia di attivismo ambientale, chiuderà tutti i suoi negozi nel mondo per supportare gli scioperi per il clima, che si terranno il 20 e 27 settembre, e per fare in modo che i dipendenti possano prendervi parte.

Diverse manifestazioni, organizzate a livello globale, chiederanno la fine dell’epoca dei combustibili fossili ed esigeranno giustizia climatica per tutti. In molti paesi del mondo si terranno venerdì 20 settembre, mentre nei Paesi Bassi e in Italia avranno luogo venerdì 27 settembre, giorno in cui negli store di Cortina, Milano e Montebelluna le casse rimarranno chiuse. I negozi Patagonia, e tutti gli uffici in Europa, consentiranno così ai propri lavoratori di prendere parte alle manifestazioni locali.

Ryan Gellert, General Manager EMEA di Patagonia, ha così spiegato la decisione dell’azienda: «La crisi climatica è una questione umana che riguarda tutti noi. Siamo ispirati dai giovani attivisti che stanno portando avanti un movimento globale e, come loro, Patagonia sta richiedendo un’azione urgente e decisiva per il bene delle persone e del pianeta. In quanto azienda internazionale, chiuderemo i nostri negozi il 20 e il 27 settembre, manifesteremo con i giovani attivisti e domanderemo ai governi di tutto il mondo di intervenire. Invitiamo le imprese e chiunque sia preoccupato per il destino della Terra e del genere umano a reagire concretamente e unirsi a noi».

Per sapere di più su Patagonia, la sua storia di attivismo e la sua missione è possibile visitare il sito ufficiale. Inoltre, attraverso il finder online è possibile scoprire tutte le manifestazioni in programma nella propria area.


Bargiel e Jornet sull’Everest

Si incrociano sulla montagna più alta della terra le storie di Andrzej Bargiel e Kilian Jornet. Mentre il primo è partito a fine agosto per tentare la discesa con gli sci dell’Everest (la spedizione si chiama Everest Ski Challenge), Kilian si trova in Nepal, in marcia verso l’Everest. Se il primo progetto era noto da tempo, sulla presenza di Kilian ai piedi dell’Everest non ci sono informazioni ufficiali anche se da qualche settimana iniziavano a circolare rumour. Secondo quanto ha potuto sapere desnivel.com l’idea di Kilian sarebbe quella di salire dal versante nepalese e non più tibetano, facendo base a Gorak Shep,a quota 5.164 metri, e non al campo base. Così affronterebbe la vetta più alta della terra in velocità, riducendo al minimo il materiale e senza bisogno della tenda per il campo base. Secondo alcune fonti interpellate dai colleghi spagnoli di Desnivel Kilian avrebbe anche un permesso per il Lhotse, mentre altre fonti parlano di una nuova via dal campo 2. Kilian era già stato all’Everest a maggio 2017, salendo due volte, la prima dal monastero di Rongbuk in 26 ore e cinque giorni dopo in 17 ore dal campo base avanzato, senza tuttavia battere i record di velocità da quel punto di Kammerlander (16h45’) e Stangl (16h42’). Sulle salite di Kilian all’Everest, come spesso avviene per gli ottomila, si sono anche succedute una serie di polemiche e dubbi sul fatto che il catalano sia realmente arrivato in vetta, in particolare da parte dell’alpinista statunitense Dan Howitt.


Mountopia, ecco i vincitori

Obiettivo: percorrere in due giorni i 110 chilometri e 6.500 metri di dislivello della  Grossglockner Ultra-Trail (GGUT) affiancati da Klaus Gösweiner, vincitore della gara nel 2015 e nel 2017. Un obiettivo ma anche un premio riservato ai vincitori del concorso Mountopia Grossglockner Ultra-Trail che Dynafit ha proposto a tutti gli appassionati di corsa in montagna. Al termine di una selezione impegnativa che ha visto 20 finalisti, sono stati scelti l’americana Kendra Joseph, la norvegese Linda Hildenes, lo spagnolo Pedro Alonso Tejero e l’italiano Giorgio Bezzi. Dynafit, in collaborazione con i partner GORE® e PrimaLoft® fornirà ai vincitori l’equipaggiamento necessario, dalla testa ai piedi, per affrontare con successo questo progetto. Il concorso internazionale Mountopia GGUT, presentato lo scorso 14 maggio, ha visto la candidatura di ben 270 atleti di 25 nazioni diverse. Tutti gli aspiranti vincitori sono stati valutati da una giuria tecnica composta da atleti ed esperti di sport in montagna, e dopo una prima scrematura, sono stati individuati 20 finalisti, equamente divisi tra 10 uomini e 10 donne. Successivamente il gruppo ha preso parte a una tracking battle sul sito web di Dynafit nella quale ognuno poteva dimostrare le proprie qualità e di avere la stoffa per affrontare una due giorni di ultra trail particolarmente impegnativa.

UNA SELEZIONE IMPEGNATIVA

Una sfida virtuale ma entusiasmante, durata tre settimane, durante le quali i 20 finalisti hanno lottato con tutte le proprie forze per realizzare il grande sogno e che li ha visti percorrere un totale di 364.120 metri di dislivello e 7.731 chilometri (una media di 18,5 km e 867 m di dislivello quotidiano a testa). Ad avere la meglio sono stati, per gli uomini, l’italiano Giorgio Bezzi e lo spagnolo Pedro Alonso Tejero e, tra le donne, l’americana Kendra Joseph e la norvegese Linda Hildenes. I quattro hanno fatto breccia nelle scelte della giuria grazie al loro impegno e al loro entusiasmo. «Mountopia è ciò che mi spinge ad alzarmi la mattina presto e uscire, e quando le gambe non ne possono più, la mia Mountopia mi sprona: ‘Dai, ancora qualche metro di dislivello’ – spiega lo spagnolo Pedro Alonso Tejero – e quando la forza mentale mi sta per abbandonare, Mountopia mi mostra la strada e tiene viva la motivazione per continuare a correre. Mountopia è un sogno. Un sogno utopistico, che ora per me è diventato realtà».

NEL CUORE DELL’AUSTRIA

Il percorso, con partenza e arrivo a Kaprun, nella regione di Pinzgau, segue in gran parte il giro Glocknerrunde, il periplo del Grossglockner, la montagna più alta dell'Austria con i suoi 3.798 metri. Un itinerario, immerso nel Parco Nazionale degli Alti Tauri, tecnicamente impegnativo e che richiede una grande resistenza fisica e mentale.

Per maggiori informazioni: www.mountopia.com