Concluso il La Sportiva Vertical Sunsets
Titolo 2016 per Nadia Re e Paolo Bert
Ultima tappa del circuito La Sportiva Vertical Sunsets a Pramollo con la Amount per la Voouta. 180 partecipanti alla gara di 2,2 km con un dislivello positivo di 370 metri, qualche metro in meno rispetto all'anno scorso dovuto ad una modifica di percorso nella parte finale, ma immutato il dislivello. Al maschile l'ha spuntata, per la prima volta, Manuel Bortolas con un ottimo 13'37'', atleta targato Applerun Team, alle sue spalle un sempre più incisivo Giovanni Bosio del GS Des Amis della Val Sangone e sul gradino più basso del podio un mai stanco Paolo Bert, che nonostante l'infortunio della scorsa settimana giungeva ad una manciata di secondi dai primi due, chiudendo in 13'48''. Al femminile visto lo stop per infortunio di Nadia Re, ma già saldamente in testa al circuito, la battaglia era tutta tra le ‘solite note’ che in queste sei sere si sono alternate sul podio dietro l'atleta delle Valli di Lanzo. Questa volta ha vinto Marina Plavan dell’Atletica Valpellice che ha fermato il cronometro a 17'50'' staccando la scompagna di squadra di quasi un minuto Cinzia Chiri, terza classificata Mirella Cabodi che per un solo secondo la spuntava su Monica Bruno Franco. Al termine la premiazione del circuito che ha visto nelle sei tappe ben 305 singole presenze al maschile e 66 femminili per un totale di 371 atleti, salito sull'intero circuito a circa 1200 partecipanti. Titolo 2016 per Nadia Re e Paolo Bert.
Margarit, il nome nuovo dello skyrunning
Lo spagnolo secondo a Livigno è appena diciottenne
Agli utenti più attenti non sarà sfuggito. Nello scorso fine settimana ci sono stati due exploit di atleti giovani molto interessanti, segno che l’età del running tra i monti si sta decisamente abbassando. Il più sensazionale è sicuramente quello di Andrew Miller alla Western States 100, perché vincere una cento miglia a 20 anni è qualcosa di unico. È vero che sono sempre di più gli ‘ultra-nativi’, ma non si può nascondere che l’impresa di Miller è decisamente unica, in stile Kilian. C’è però un altro giovanissimo atleta (più di Miller) che ha fatto parlare di sè nel fine settimana, curiosamente anche lui targato Salomon, uno dei team che investe di più sulle nuove leve, con appositi clinics e academy. A Livigno, nella skyrace valida per le World Series, si è classificato secondo lo spagnolo Jan Margarit Solé, appena diciottenne e al suo debutto nelle World Series. Tra l’altro Margarit era anche uno dei pochi atleti Salomon al via nella prova livignasca. La sua è stata una prova quasi più ciclistica, con una grande (e spavalda) fuga, ripreso poi da Tadei Pivk che è andato a precederlo sul traguardo. Un nome da segnare…
Transgrancanaria, arriva la gara da 265 km
Le prove sulle diverse distanze in programma dal 22 al 26 febbraio 2017
Dopo il Tor des Géants, dopo la 4K, ecco un’altra prova che va oltre la barriera delle 100 miglia. Gli organizzatori della Transgrancanaria, infatti, hanno annunciato la nascita di una prova per la prossima stagione, la 360°, con 156 km di lunghezza e 16.500 metri di dislivello positivo. Secondo quanto dichiarato dagli organizzatori a carreraspormontana.com, le iscrizioni saranno riservate a 100 runner e sarà in pratica una prova in autonomia, con sole tre basi vita. I runner verranno dotati di sistema GPS.
Manny Reichegger primo al Km Verticale Selva dei Molini
Nella gara rosa a segno Cecilia Defilippo
Buona la prima al Vertical Tour in Alto Adige: anche con la pioggia 103 atleti all'arrivo del Km Verticale Selva dei Molini. Vittoria del ‘padrone di casa’ Manfred Reichegger con il crono di 35.59, davanti a David Thöni in 37.23, con Martin Renzler in 38.22 a completare il podio. Quarto Henry Hofer, quinto Christian Neumair, completano la top ten Marco Del Missier, Filippo Beccari, Andreas Niederbrunner, Oswald Wenin e Daniel Oberlechner. Nella gara rosa a segno Cecilia Defilippo in 47.37 su Irene Senfter in 49.40 con terza la norvegese Moerkve in 49.48; ai piedi del podio Astrid Renzler e Claudia Stauder. Prossimo appuntamento del Vertical Tour il 24 luglio con il Km Verticale Col di Lana.
Impresa di Andrew Miller alla Western States 100
A vent’anni e’ il piu’ giovane ad aver vinto la gara americana
Alla Western States 100 un volto nuovo su gradino più alto del podio: quello di Andrew Miller, ventenne dell’Oregon. Una passione di famiglia, quella della corsa nelle ultra, tramandata dalla mamma. La accompagnava alle gare e poi ha deciso di correre anche lui, già quando aveva 14 anni. La prima ultra è stata la Waldo 100, adesso è primo in una grande classica americana che domenica ha vinto in 15h39’36”, davanti a Didrik Hermansen, Jeff Browning, Thomas Lorblanchet e Paul Giblin. Un record lo ha battuto: è il più giovane ad aver vinto da WS100. Atleta Salomon, come idolo Anton Krupicka, suona la tromba e gioca a golf: insomma ne sentiremo parlare ancora…
Gemellaggio Aosta-Becca di Nona e Ivrea-Mombarone
Due corse storiche per un unico Challenge
Un tempo Aosta e Ivrea erano un'unica provincia, la provincia di Aosta dal 1927 al 1945. A 90 anni di distanza Aosta e Ivrea avranno di nuovo una cosa in comune: una grande corsa in montagna che dalla piazza centrale sale in cima alla montagna simbolo della città. Parliamo ovviamente della rinata Aosta-Becca di Nona e dell'Ivrea-Mombarone. Due gare che hanno deciso di dar vita ad una spettacolare combinata, basata sulla somma dei tempi, che a livello di record maschile sono molto simili, confrontando l'1h55'17” dell'Ivrea-Mombarone di Jonathan Wyatt, con 1h53' e qualche secondo all'Aosta-Becca di Nona del valdostano Jean Pellissier (ottenuto per altro durante la gara di salita e discesa), per altro detentore del record sul Mombarone con 1h57'18” fino al 2014 e vincitore di tre edizioni.
L'Aosta-Becca di Nona in programma domenica 17 luglio, avrà cadenza biennale, si corse dal 2005 al 2012 (nata come complemento alla gara di salita e discesa), anche se nelle ultime due edizioni il maltempo costrinse gli organizzatori a portare l'arrivo a Pila in cima alla pista del bosco, ha uno sviluppo di 13 km e un dislivello in salita di 2562 metri.
Partenza piazza Chanoux a quota 580 metri, passaggi a Pont Suaz (590m) Charvensod, Bondine (1043m) Ponteille (1706m) Comboé (2122m), Le Plan Vallée (2316m), Gran Sex (2609m), Bivacco Federigo (2907m) e arrivo alla Becca di Nona (3142m). L'Ivrea-Mombarone si correrà per la 40a edizione domenica 18 settembre, ha uno sviluppo di 20 km e un dislivello in salita di 2100 metri, dai 247 metri della partenza di Piazza Ottinetti ai 2371 metri del traguardo della Colma del Mombarone, passando per Bienca, Andrate, San Giacomo, Valneira, Pinalba e il rifugio Mombarone.
Entrambi i percorsi sono segnati e permanenti, in modo da consentire a chiunque di provare la gara, i tempi di percorrenza o semplicemente arrivare in cima alle due montagne.
«Sono molto contento di questa collaborazione - spiega Laurent Chuc del comitato organizzatore dell'Aosta-Becca di Nona - con gli Amici del Mombarone. Una combinata che andrà a unire due gare molto simili che partono entrambe dai centri cittadini per raggiungere le vette che sovrastano le città. A differenza dell’Ivrea-Mombarone la nostra gara avrà cadenza biennale.”
Soddisfazione anche Gualtiero Maringoni dell'Ivrea-Mombarone. «Sicuramente questa nuova formula di combinata darà nuovo prestigio alle due gare, creando una bella sfida per gli atleti che le affronteranno, confrontandosi in periodi di gara differenti, luglio e settembre, così che il risultato finale non sarà così scontato».
Trofeo Monte Chaberton, record di Cristian Minoggio
Emanuela Brizio a segno nella gara rosa
Domenica quasi 300 atleti alla conquista dei 3130 metri della vetta del monte Chaberton per poi tornare dopo 25,5 km e 2000 mt di dislivello positivo a Cesana. Alla seconda edizione del Trofeo Monte Chaberton, subito Cristian Minoggio (Valetudo) segna il passo con una cadenza impressionante, tanto da raggiungere la vetta in meno di 1h 50’ , secondo in vetta passa Simone Eydallin, atleta di Sauze d’Oulx più votato ai vertical (infatti si fermerà poi a Claviere), terzo Gianfranco Danesi (Valetudo), solo nono in vetta il vincitore della prima edizione Claudio Garnier (Valetudo), prima donna in vetta invece è Emanuela Brizio (Valetudo).
A Claviere Minoggio è sempre in testa, Danesi è secondo, la Brizio conduce e ha già un bel vantaggio sulla seconda, Raffaella Miravalle. Giù nelle Gorge di San Gervasio (un canyon stile Valsusa con ponte tibetano sopra la testa, una cascata e ponti sospesi attaccati alle rocce), Minoggio vola e poi va a tagliare il traguardo con un crono di 2h45’13’’ che è anche record del percorso, secondo Danesi in 2h53’05’’ e terzo in 3h01’23’’uno strepitoso Garnier che in discesa ha fatto la differenza.
In campo femminile Emanuela Brizio (Valetudo) conclude in 3h20’31’’ mentre seconda arriva Raffaella Miravalle (Atletica Monterosa Fogu) in 3h39’07’’ e conclude il podio Elisa Almondo (Brancaleone Elisa). Cristiano Minoggio e Emanuela Brizio si aggiudicano anche il titolo di campione e campionessa piemontese Fisky.
Domenica tempo di Maratona del Cielo
La Skimarathon Sentiero 4 Luglio e' campionato italiano
Sempre al prima domenica di luglio. Appuntamento fisso in agenda per gli skyrunner. Già, perché la Maratona del Cielo è una super classica. E per il secondo anno consecutivo anche prova unica di campionato italiano, la Skimarathon Sentiero 4 Luglio chiuderà ufficialmente le iscrizioni giovedì 30 giugno o al raggiungimento del tetto massimo di 400 concorrenti. «Oltre non vogliamo andare – ha dichiarato il presidente del comitato organizzatore Tom Bernardi -. La nostra, per tipologia e livello di difficoltà non è non potrà mai essere gara da grandi numeri. Anche la logistica ci impone dei limiti. Per questo non vogliamo andare oltre al fine di garantire un efficiente servizio agli atleti e regalare loro un’indimenticabile domenica di sport. Presso la segreteria stanno arrivando blocchi di 20/30 iscrizioni al giorno, i numeri stanno crescendo in modo costante; siamo quindi convinti di arrivare al sold out».
Al timone di una delle competizioni podistiche d’alta quota più rappresentative e prestigiose di tutto l’arco alpino, Tom Bernardi è riuscito con dedizione e passione a invertire un trend negativo che sembrava destinare la Skymarathon Sentiero 4 Luglio a un mesto epilogo. «Il merito non è solo mio ma di uno staff che conta oltre 250 volontari. Loro sono il cuore pulsante di questa gara. Ogni anno si aggrega qualche nuovo elemento che riesce a portare linfa ed entusiasmo a un gruppo coeso. Anni fa la tendenza sembrava premiare competizioni dal chilometraggio limitato e senza difficoltà tecniche oggettive. Nelle ultime stagioni, fortunatamente, il trend è cambiato: lo skyrunner è tornato a cimentarsi sui percorsi alpinistici come il nostro o quello del Kima. Da parte nostra stiamo lavorando con impegno per conquistare il top runner, ma cercando anche di coccolare lo skyrunner medio con tanta passione, un ricco pacco gara, un’organizzazione sempre puntuale e diversi premi di categoria».
MARATONA - La partenza della maratona 2015 è da Corteno centro (950 metri) e l’arrivo a Santìcolo (900 metti), con dislivello di circa 2700 metri in salita. Il percorso, da piazza Giovanni Venturini - Medaglia d'Oro davanti al municipio, una volta attraversato il centro storico del capoluogo e l’unito nucleo di Piazza su selciato, va dapprima su un tratto di strada ondulata in asfalto, fino al borgo di Sant’Antonio (1127 metri). Da qui si continua a destra su sentiero in terra battuta e acciottolato, in salita moderata, fino a raggiungere il Rifugio Alpini di Campovecchio (1310 metri), dove ha inizio il Sentiero 4 luglio vero e proprio (segnavia n. 7). C’è subito una ripida salita di circa un km fino al crinale di Premàlt, poi ulteriori due in pendenza meno accentuata per raggiungere, con dislivello di 700 metri complessivo, lo Zappello dell’Asino (a quota 2026). Da qui il sentiero passa di nuovo dal crinale al versante e si caratterizza, oltre che per 6 km di continui saliscendi fino alla Val Rösa, che non fanno praticamente guadagnare quota, anche per un andamento quasi sempre trasversale al versante e dunque non del tutto agevole. A partire dall’ampio canale della Val Rösa si punta lungo la linea di massima pendenza e, su morene e terreno misto, si giunge dopo lunga salita a Passo Telènek (2642). Successivamente, attraverso un’impegnativa cresta, si guadagna Cima Sèllero (tetto della gara a 2744 metri). Una discesa impegnativa porta quindi a Passo Sèllero (2423 metri) e poi, proseguendo per non difficili creste, tratti esposti, canalini e infine pezzi di vecchie mulattiere, passando per il Bivacco Davide (2645), si arriva al Piz Tri (2308). La discesa finale che porta a Santìcolo si snoda dapprima lungo mulattiere e sentieri, quindi su tratti di strada carrabile.
MEZZA MARATONA - Partenza da Corteno Golgi e arrivo a Santìcolo, con un dislivello complessivo in salita di circa 1500 metri. Il percorso è lo stesso della maratona per i primi 4 km. A Sant’Antonio si prende a sinistra in direzione Val Brandét, dapprima su ripido acciottolato, poi su strada sterrata in leggera salita, percorrendo praticamente tutta la valle. Poco prima di Malga Casazza, in località Piazzale Bondone (1382) si gira di nuovo a sinistra su un bel sentiero che sale snodandosi in mezzo a boschi e pascoli, e arriva, dopo più di mille metri, al Passo Salina (2433), dove s’innesta nel Sentiero 4 Luglio. Da qui il tracciato è lo stesso della maratona.
Per maggiori informazioni e iscrizioni: www.maratonadelcielo.it
Egli-Villmussen, la nuova coppia dello skyrunning
Entrambi in gara a Livigno
Sono la nuova coppia dello skyrunning, dopo Kilian ed Emelie: lo svizzero del Team Dynafit Pascal Egli e la danese Katrine Villmussen (Valetudo)hanno un radioso futuro davanti.
Una gara molto dura per entrambi a Livigno con lo svizzero che è partito molto forte e ha pagato il duello con Alexis Sevennec, lasciando poi strada a Tadei Pivk, vincitore di giornata. Katrine arrivava da una settimana con grandi problemi fisici derivanti dalla (vittoriosa) Resegup di inizio mese e dal 20esimo km ha rallentato vistosamente dopo le prime due salite in testa a tirare il gruppetto con Elisa Desco ed Oriana Cortasar. Ha pensato al ritiro ma ha stretto i denti, presentandosi al traguardo dove Pascal Egli era pronto ad accoglierla sotto la pioggia!
Una coppia di campioni che rivedremo presto, appuntamento a Canazei per la Dolomites Skyrace dove saranno tra i favoriti.
Nadir Maguet e Denisa Dragomir primi alla Stava
Record di Nicola Pedergnana nel Vertical
Nemmeno un forte temporale ha fermato i 300 atleti impegnati nell’undicesima Stava Mountain Race e nel sesto Verticale del Cornon – Felicetti Cup. Anzi, è arrivato addirittura il nuovo record nella gara di sola ascesa, per merito di Nicola Pedergnana del Team La Sportiva, mentre la competizione lunga è stata accorciata per questioni di sicurezza ed ha visto trionfare per la prima volta il valdostano Nadir Maguet e la rumena Denisa Dragomir, mentre la prova ladies del vertical è stata vinta dall’atleta di casa Beatrice Deflorian.
Quattro volti nuovi dunque hanno lasciato il segno nella gara valida come terza prova del circuito La Sportiva Mountain Running Cup ed organizzata dall’Us Cornacci di Tesero. In particolare Nicola Pedergnana, capace addirittura di stracciare il record di Urban Zemmer nel Verticale, migliorandolo di 41 secondi con il tempo di 43’40”, mentre Beatrice Deflorian ha chiuso i 5,050 km del percorso con 1080 metri di dislivello con il tempo di 57’44”, lontano dal primato di Antonella Confortola. Senza riscontri cronometrici rispetto al passato invece le sfide della Stava Mountain Race, visto che il tracciato è stato ridotto a 13 km con un dislivello positivo di 1080 metri, togliendo il transito per il Monte Agnello e Doss dei Branchi, con Nadir Maguet dominatore dal primo all’ultimo chilometro e con Denisa Dragomir, capace di una grande rimonta nel finale che le ha consentito di superare la spagnola Maite Maiora.
STAVA MOUNTAIN RACE - Nadir Maguet, atleta del Centro Sportivo Esercito, specialista fino allo scorso anno delle sfide vertical quest’anno ha deciso di puntare sulle gare lunghe e alla prima uscita importante ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per giocarsi traguardi importanti. Ha forzato subito il ritmo quando la strada è iniziata a salire dopo la partenza da Tesero. Già in località Piazzol aveva preso una decina di secondi su Christian Varesco de La Sportiva e su Andrea Debiasi del Crazy Idea, mentre al secondo rilevamento in località Sforzelin il vantaggio di Maguet su Varesco era aumentato a 30 secondi, con Alessandro Follador terzo e Michele Tavernaro quarto. Sul punto più alto della gara, a Croce Cornon il valdostano è giunto dopo 48’01” di gara in mezzo a lampi e tuoni, precedendo di 2’02” Christian Varesco, di 2’42” Alessandro Follador, di 3’26” Paolo Bert che ha preso il via nonostante l’infortunio, quindi Andrea De Biasi a 3’27”, Michele Tavernaro a 3’30”, Andreas Reiterer a 3’43” e il favorito Ionut Zinca a 4’09” non ancora in forma dopo l’infortunio.
Le difficili condizioni meteo hanno costretto in fretta e furia gli organizzatori e il soccorso alpino a far deviare la gara da questo punto, iniziando così la discesa verso Tesero. Una picchiata sotto il diluvio verso il traguardo. Nadir Maguet è riuscito a mantenere il suo vantaggio, chiudendo la prova a braccia alzate con il tempo di 1h19’38”. La piazza d’onore invece si è risolta alla sprint con Christian Varesco che è giunto dopo 2’49”, riuscendo a superare proprio negli ultimi cento metri lo spagnolo Alfredo Gil, che ha sua volta si era reso autore di una strepitosa rimonta di ben 8 posizioni, riuscendo pure a superare Varesco nella discesa nel bosco, ma il teserano voleva fortemente la piazza d’onore ed ha dato il tutto per tutto nel finale. Quarta posizione a 3’29” per il falcadino Alessandro Follador, quindi quinto Andrea De Biasi del Team Crazy a 4’09”, Michele Tavernaro a 4’31”, lo stoico Paolo Bert settimo a 4’49”.
Come spesso accaduto in passato la Stava Mountain Race ha visto rivoluzioni in classifica nella ripida discesa. Ed è stato così anche nella gara femminile, con la rumena Denisa Dragomir che è riuscita a superare la spagnola Maite Maiora all’ultimo chilometro, precedendola di 42 secondi sul traguardo, dopo che la forte skyrunner catalana aveva dominato tutta la gara. Al Monte Cornon Maite Maiora aveva infatti un minuto e mezzo sulla Dragomir, quindi due minuti e mezzo su Ingrid Mutter e 7 minuti su Wiktoria Maria Piejak.
PEDERGNANA DA RECORD NEL VERTICALE - Una cavalcata trionfale quella del 23enne della Val di Rabbi, che ha forzato subito il ritmo nel Verticale del Cornon – Felicetti Cup, valido per il trofeo Ana Tesero. Nei primi metri aveva fatto il ritmo Patrick Facchini che era riuscito a staccare tutti, poi però Nicola ha deciso di aumentare le falcate e, nonostante il terreno viscido per il primo dei due temporali, nessuno è riuscito a resistergli, chiudendo i 5,050 km con 1080 metri di dislivello con lo straordinario tempo di 43’40”, migliorando di ben 41 secondi il primato che fece registrare nel 2012 il re del vertical Urban Zemmer, oggi assente giustificato dopo le fatiche di Coppa del Mondo. Ha provato in tutte le maniere a contrastarlo il compagno di squadra del Team La Sportiva Patrick Facchini, che però si è dovuto accontentare della piazza d’onore a 1’07”7 di distacco, quindi terzo lo sloveno Nejc Kuhar a 2’27” e quarto l’atleta di casa Stefano Gardener a 3’00”4.
Nella sfida femminile ha primeggiato la teserana Beatrice Deflorian con il tempo di 57’44”, in testa dal primo all’ultimo metro di gara, riuscendo a staccare di 1’18” la fassana Nadia Scola, quindi in terza posizione la francese Corinne Favre a 3’21”, quindi quarta Serena Vittori del Gs Torre Villa a 3’44”.
Elisa Desco regina a Livigno
Prima nella gara rosa della Skymarathon
Elisa Desco è la vincitrice della prima edizione della Livigno Skymarathon con 4h 48 minuti davanti alla spagnola Ibarbia Aitziber e alla statunitense Megan Kimmel. La portacolori del Team Scott ha sofferto la prima parte di gara cercando di tenere a bada le due battistrda che tentavano la fuga ma nei tratti più tecnici a metà percorso è riuscita a prendere un buon vantaggio e l'ha difeso fino al traguardo dove è giunta con oltre 15 minuti di vantaggio sulle inseguitrici.
Tadei Pivk si aggiudica la Livigno Skymarathon
Tappa italiana delle World Series
Grandissimo successo per Tadei Pivk alla prima edizione della Livigno Skymarathon, tappa italiana delle World Series. L'atleta friulano del Team Crazy - La Sportiva in grande recupero ha chiuso i 35 km con 2700 metri di dislivello in 3h 55' 27" davanti a Jan Margarit, atleta del Team Salomon (staccato di 2'33") e Pascal Egli del Team Dynafit, il favorito della vigilia che ha molto patito la seconda parte di gara. Quarta piazza per il Team Scott con Alexis Sevennec e quinto Pablo Villa Gonzales del Team Salomon.