UTMB, chi sono i favoriti?

Manca meno di un mese alla gara

Manca meno di un mese e sarà UMTB: appuntamento a Chamonix con il via della gara ‘regina’ il 26 agosto. Ma chi sono i possibili protagonisti sui 170km e 10.000 metri di dislivello. Nella gara rosa occhi puntati sull’americana Rory Bosio che dovrà vedersela soprattutto con la francese Caroline Chaverot, la spagnola Uxue Fraile, le svizzere Andrea Huser e Denise Zimmermann, ma anche Jasmin Paris e, Stephanie Howe e Magda Boulet. Tra le azzurre Francesca Canepa e Federica Boifava.
In campo maschile tanta Spagna con Luis Alberto Hernando, Tofol Castaner, Miguel Heras, Pau Bartolo e Jordi Bes, ma gli Stati Uniti rispondono con Zach Miller, Timothy Olson, Jorge Maravilla e soprattutto con Jason Schlarb, primo insieme a Kilian Jornet all’ultima Hardrock. E ancora il tedesco Stephan Hugenschmidt, il sudafricano Ryan Sandes, il lituano Gediminas Grinius, il britannico Andrew Symonds, il norvegese Didrik Hermansen e i francesi Fabien Antolinos, Ludovic Pommeret, Julien Chorier e Thomas Lorblanchet. Folta la pattuglia targata ITA: Giulio Ornati, Daniele Fornoni, Ivan Geronazzo, Matteo Pigoni, Marco Zanchi, Christian Modena, Stefano Ruzza…

CCC - Da Courmayeur si parte alla volta di Chamonix venerdì 26 agosto alle 9. Nella gara rosa tante azzurre nel gruppo elite: Daniela Bonnet, Viriginia Oliveri, Cristiana Follador, Martina Chialvo, oltre a Yulia Baykova. Giuiiano Cavallo tra gli azzurri più attesi al maschile, ma sembra una lotta a due tra lo statunitense Sage Canaday e il francese Michel Lanne.

AZZURRI - Alla TDS (con partenza da Courmayeur mercoledì 24 agosto alle 6) al via ci saranno tra gli altri Lisa Borzani, Franco Collè e Filippo Canetta, mentre nella OCC (il via da Orsières giovedì 25 agosto alle 8.15) presenti Sonia Locatelli, Davide Cheraz, Matteo Lucchese e Alberto Comazzi.


Tutto pronto per il Giir di Mont

In forse Zinca, confermata la Dragomir tra le donne

C'è un Comune, in Valsassina nel Lecchese, famoso 11 mesi l'anno per essere il distretto delle forbici e di altri articoli da taglio. Poi c'è il mese di luglio ed ogni anno quel paesino sulle montagne alle pendici del Pizzo Tre Signori si veste da festa ed ospita centinaia di skyrunner provenienti da tutto il mondo: quel paesino è Premana, teatro del Giir di Mont, in programma domenica.

PERCORSO - Quarta tappa del circuito La Sportiva Mountain Running Cup, il Giir di Mont è una Skyrace di 32 km con ben 2.400 metri di dislivello spalmati lungo tre salite e tre discese con partenza ed arrivo dal centro di Premana: due cancelli orari, il primo all'Alpe Vegessa al nono km dopo 2 ore e il secondo al km 22 in prossimità dell'Alpe Premaniga a 4h40', nel mezzo il Gpm ai 2.063 metri della Bocchetta di Larech intorno al km 14. Tutto sold-out come da previsioni: partenza domenica 31 come da copione alle ore 8.20 mentre invece una mezz'ora prima ci sarà il via della mini-skyrace, evento di contorno al piatto forte di giornata.

KILIAN - Il Giir di Mont è una delle skyrace più appassionanti nel circuito mondiale e si avvicina per fama a dei mostri sacri come Zegama e Canazei grazie al calore ed al tifo delle centinaia di tifosi presenti lungo tutto il percorso e l'investitura ufficiale arriva nientemeno che da Kilian Jornet: il catalano cinque volte trionfatore al Giir infatti in un post su Facebook, il 20 aprile, ha voluto commentare il video promo così: «Non ci sarò questa estate, ma il Giir di Mont è una gara che tengo a cuore, per il percorso, il tifo e sopratutto per la gente da Premana!». Cinque volte iridato ma non detentore del record del percorso: l’eritreo Petro Mamu nell'edizione 2015, in lotta con Ionut Zinca, ha saputo fermare il crono in 3h 05'59" fissando il nuovo tempo da battere. Al femminile ad imporsi era stata Denisa Dragomir del Team Valetudo in 3h56'23" davanti a Silvia Rampazzo e Debora Cardone.

BIG - Fuochi d'artificio anche per l'edizione 2016 dove ci saranno i due atleti del Team La Sportiva Paolo Bert e Cristian Varesco, a pari punti nella classifica del circuito La Sportiva, a giocarsi il successo finale mentre al femminile la classifica del circuito vede la forte atleta del Team Crazy Idea Raffaella Rossi in testa davanti a Wictoria Piejak e Katrine Villumsen. Al via tra i vari top runner l'atleta di casa Mattia Gianola (Team Crazy), quinto settimana scorsa alla Dolomites Skyrace, Michele Taveraro, compagno dei due leader del circuito La Sportiva, Daniel Antonioli, atleta lecchese doc del CS Esercito, pronto a dare battaglia agli altri big dopo il successo con record alla Pizzo Stella Skyrace. In dubbio Ionut Zinca per un infortunio che lo sta tenendo bloccato in questa parte centrale della stagione. Team Salomon al via con Alberto Comazzi e Riccardo Borgialli, mentre il Team Crazy schiera Stefano Butti, Gil Pintarelli, Giovanni Tacchini, Andrea Debiasi, Davide Pierantoni. La Valetudo Skyrunning presenterà i combattivi Gianfranco Danesi, Manuel Cristini e Gyorgy Szabolcz mentre per La Sportiva gareggeranno anche Michele Tavernaro, Alessandro Follador, Paolo Longo e Davide Invernizzi. Al femminile sarà lotta tra le due compagne Denisa Dragomir e Silvia Rampazzo del Team Valetudo Racer, ma ci sarà anche Emanuela Brizio, una che può sempre dire la sua, e poi Elisa Sortini del Team Crazy. Attenzione anche a Ingrid Mutter. Stranieri? Occhio all’argentino Pablo Ureta, un ottimo triatleta che terrà a ben figurare anche nello skyrunning, ma soprattutto ai due keniani Paul Michieka e Robert Panin Surum.


La difesa di Gonzalo Calisto

'Mai prese sostanze dopanti, il corpo in quota produce Epo'

Con un documento di cinque pagine in spagnolo pubblicato sulla sua pagina Facebook Gonzalo Calisto, l’atleta squalificato perché positivo all’Epo alla scorsa UTMB, si è difeso dalle accuse. Una difesa, per la verità, ricca di domande. «Mi poace il gioco pulito, non ho mai usato volontariamente sostanze che aumentano il rendimento» scrive subito Calisto.

FISIOLOGIA - La prima parte riguarda la fisiologia: «In Ecuador gli eventi sportivi si svolgono tra 3.000 e 4.500 m, per questo i nostri corpi si adattano a queste condizioni estreme con la produzione naturale di eritropoietina (Epo) e il nostro sangue risulta molto denso per permettere di ossigenare il sangue, cosa che non succede al livello del mare, dove l’ossigenazione è ottima». La parte legale riguarda il mancato riconoscimento del trail in Ecuador e di conseguenza la non affiliazione a nessuna federazione.

ANALISI - Sulla base di quale giurisdizione la IAAF mi ha squalificato se non sono un atleta tesserato né professionista, in sostanza, il ragionamento di Calisto, che ha dichiarato di essere stato controllato prima e dopo la gara. «È stata rivelata presenza di Epo senza segnalare che tipo e a che livelli … non ho mai potuto vedere i risultati esatti, nonostante li abbia sollecitati». Calisto lamenta anche il fatto che non sia stato effettuato il test sul campione B, per verificare che si sia trattato effettivamente di un positivo e non di un falso positivo, in quanto viene sollecitato dalla federazione che ha emesso la licenza dell’atleta. In pratica l’ecuadoregno pone un problema: come fanno gli atleti non professionisti a tutelarsi se accusati di doping, visto che non hanno il supporto di una federazione e non possono permettersi spese legali importanti e assistenza nelle varie fasi del procedimento? Gonzalo chiude con una serie di domande, terminando con: «Perché mi hanno fatto partecipare senza una tessera federale in una categoria dove vengono effettuati controlli che la richiedono? Vorrei che il mio caso servisse per chiarire ed eventualmente modificare la normativa sul trail running a livello mondiale».


Anche il Sud Africa ai Mondiali Giovanili

Tutto pronto sul Gran Sasso per le gare del prossimo fine settimana

Tutto pronto sul Gran Sasso per la prima edizione dei Mondiali Giovanili di Skyrunning, in programma venerdì e domenica prossimi. Il primo giorno è tempo di vertical, mentre domenica andrà in scena la Skyrace. «Siamo soddisfatti - dice Cristiano Carpente della FISKY Federazione Italiana Skyrunning - perché le varie nazioni hanno risposto con interesse. Questi campionati sono stati per ogni Paese uno stimolo importante a organizzare selezioni nazionali e qualifiche. Dal Giappone arriveranno addirittura 11 atleti più tre persone dello staff».

CATEGORIE - L e categorie ammesse sono Youth A (16-17 anni), Youth B (18-20 anni) e Under 23 (21-23 anni).

PAESI - Sono diverse le rappresentative nazionali, dalla Spagna al Portogallo, Repubblica Ceca, Giappone, Svizzera. Arriveranno atleti anche dal lontano Sud Africa. Si tratta di Chris Strydom e Hayley Preen. La seconda è da poco diventato Salomon Ambassador e ha partecipato alla Salomon Youth Academy di Garmisch, in Germania.

ITALIA - Dopo le gare di selezione individaute dalla FISKY sono stati convocati i seguenti atleti: U23 Enrica Fassone (Valetudo); Eddj Nani (ASD Atletica San Rocco); Hannes Perkmann (Libero); Sulli Michele (Alto Moro Paluzza); Youth B Giorgia Felicetti (Bogn da Nia Val de Fasha); Laura Corazza (Bogn da Nia Val de Fasha); Carlo Colaianni (Bogn da Nia Val de Fasha); Marco Daniele (Corridori del Cielo); Nico Fiorini (Ernica Running); Daniele Felicetti (SDS-Specialisti dello Sport); Giuseppe Fontana (Cervino Trailers) Youth A Ivan Sisti (Mugello Outdoor); Nicola D'Andrea (Aldo Moro Paluzza).


Orobie Ultra Trail: atleti da 34 nazioni

Il vincitore 2015 Zanchi sceglie la gara di 70 km

Ci siamo, venerdì inizierà il lungo fine settimana dell’Orobie Ultra Trail, gara giunta alla sua seconda edizione ma già grande classica del panorama ultra, con uno spettacolare arrivo in città alta a Bergamo. Il programma prevede la partenza della OUT alle 12 di venerdì da Clusone e del Gran Trail Orobie da Carona sabato alle 10.

LE GARE - 140 km e 9.500 m D+ per la OUT, mentre il GTO misura 70 km con 4.200 m D+. 255 gli iscritti alla gara lunga, con sole 17 donne, e 646 alla corta, con 77 donne. In totale saranno 34 le nazioni rappresentate.

TOP RUNNER - Folta la lista degli atleti forti al via, con un parterre dei roi particolarmente importante per il Gran Trail Orobie, dove correrà anche il vincitore dell’OUT del 2015, Marco Zanchi. Troppo vicina l’UTMB per pensare di fare due gare impegnative come OUT e il tour del Monte Bianco. Dunque Zanchi dovrà vedersela con Piotr Hercog, Jorge Maravilla, Pablo Barnes, David Mundina, Roberto Gil Lopez Waa, Michael Dola e Carlo Salvetti. Tra le donne al via Virginia Oliveri, Sonia Escuriola, Angels Llobera, Carlton Rowlnads, Carolina Tiraboschi, seconda l’anno scorso e Cristina Sonzogni. nella gara lunga fari puntati su Lucas Boix, Pablo Criado Toca, Florian Schütz, Xiaolin Wang. Al via la vincitrice 2015, reduce dal successo alla Ronda dels Cims di Andorra, Lisa Borzani, Simonetta Castelli, Marina Plavan, Giulia Arrigoni, Roberta Orsenigo e Rossana More.
 


Vertical Còl de Lana a Manuel da Col

Francesca Rossi prima nella gara rosa

Appuntamento a Pieve di Livinallongo con il Vertical Còl de Lana: vittoria di Manuel da Col che ha chiuso in 33’22” dopo un serrato testa a testa con Toni Lautenbacher in 33’47”, terzo Manfred Reichegger, vincitore l’anno scorso, in 34’36”, quindi David Thöni, Henry Hofer, Martin Renzler, Sandro Salvador, Filippo Beccari, Simone Manfroi e Giuseppe Zanon a completare la top ten.
Nella gara rosa successo di Francesca Rossi in 41’09” davanto a Cecilia De Filippo in 46’08” e Lucia Boschetti in 47’17”.
La prova era valida anche come campionato italiano Master Fisky; nella categoria M40 titolo a Giuseppe Zanon, nella M45 a Diego Pieruzzo, nella M50 a Reinard Hurth, nella M55 a Gianmoreno Fossen, nella M60 a Peter Steinhauser, nella M65 a Alois Reichegger, nella F40 a Roberta Balcon, nella F45 a Astrid Renzler, nella F50 a Francesca Rossi, nella F55 a Fausta Fajeti, nella F60 a Daria Monsorno.


Bottarelli fa la Rambo alla Alpin Run

Vittoria con record della nazionale, successo di Rambaldini tra gli uomini

Giornata record oggi a Bagolino (BS), non solo per i rilevamenti cronometrici. La Alpin Run ha infatti visto al via oltre 370 atleti partiti per la competitiva, circa 60 alla non competitiva e altrettanti alla Mini Alpin Run riservata ai più piccoli. Prima ancora degli atleti, ha vinto lo sport. Il secondo primato riguarda naturalmente la gara femminile, con il record ritoccato, anzi, fatto crollare, da Sara Bottarelli, miglioratasi rispetto al passato limite cronometrico (sempre suo) di ben 1'19”. Come nel 2013 e nel 2015, il valsabbino Alessandro Rambaldini e la valtriumplina Sara Bottarelli convertono in vittorie nette la propria partecipazione. Il distacco sui primi inseguitori è sensibile, i due top runner confermano di essere di un'altra categoria, d'altronde stiamo parlando di un campione del mondo lunghe distanze (lui) e di un bronzo europeo (lei).

UOMINI - All'arrivo al Parco Pineta di Bagolino, tuttavia, lasciano trapelare sensazioni diverse. Alessandro appare naturalmente stanco, i 16 km di saliscendi in valle hanno messo a dura prova gambe che in queste ultime settimane sono state molto caricate di lavoro e chilometri di corsa. È lo stesso campione di Lavenone ad ammetterlo: «Oggi è stato diverso rispetto alle vittorie passate, ho fatto un po' più fatica, le gambe non giravano. Il marocchino è andato molto forte, soprattutto nella prima parte, tanto che gli sono stato dietro a lungo. Aveva 10 metri di vantaggio, in discesa volava e non riuscivo a raggiungerlo. Poi ha fatto un piccolo errore in prossimità del traguardo volante, sono passato e da lì in poi ho fatto gara di testa. Vincere qui è sempre emozionante, farlo da campione del mondo è unico. Ringrazio gli organizzatori e gli amici della valle che ogni volta mi sostengono». A sentirlo parlare sembra che il successo sia stato risicato o in dubbio, poi vai a guardare i tempi e vedi che Andrea Bottarelli, fratello di Sara, ha terminato con 1'52” di ritardo dal leader. L’ora 21'37” finale di Alessandro è lontana 3' dal record, chiaramente suo, della corsa, ma basta e avanza per dare il senso del dominio. Al terzo posto il marocchino di cui parlava Rambaldini, Youness Zitouni (1h24'08”), al quarto l'idolo locale, Dino Melzani (1h28'23”), podista di casa già vincitore in passato della gara bagossa.

DONNE - Tutt'altra impressione è quella che dà Sara Bottarelli in dirittura d'arrivo. Il passo è sicuro e sciolto, il viso non pare nemmeno sudato (il clima mite ha certamente aiutato a vivere al meglio la corsa), e a pochi metri dal traguardo la ventiseienne si lascia addirittura andare ad un gesto mai visto: poggia le mani a terra, leva le gambe e taglia lo striscione con una bella verticale. Una prova di forza e un pizzico di pazzia che ci dicono molto del carattere di una campionessa che vive la sua passione con una gioia innegabilmente contagiosa: «Non capita spesso di arrivare al traguardo in condizioni così buone – specifica Sara – perciò mi è venuta questa idea. Sono molto contenta, come sempre quando vengo qui. Sto preparando una gara di sola salita, quindi ho spinto solo a salire, mentre in discesa mi sono trattenuta». In poche parole, la Bottarelli fa sapere che l'1h34'17” (ottavo rilevamento assoluto di giornata) con cui ferma il tempo, abbattendo il precedente primato, è migliorabile eccome. Probabilmente solo da lei, ma questa è un'altra storia. Mentre è al microfono nel dopogara, il quadretto famigliare si completa con l'arrivo di papà Giorgio, a cui Sara dedica uno speciale augurio: ieri il Master 55 ha compiuto gli anni.

GP VALLE SABBIA - Come da tre anni a questa parte, la BAR ha avuto il ruolo di tappa conclusiva all'interno del Grand Prix di Valle Sabbia ed Alto Garda (Magnifica Salodium, Grimpeur Race, Giro del Monte Zovo, Pompegnino Vertical Trail e Tre Campanili Half Marathon le altre prove del gran premio), dando ai podisti in lizza l'ufficialitИ dell'esito finale. L'Atletica Brescia Marathon si laurea campionessa a squadre davanti ad Atletica Pertica Bassa ed Atletica Paratico; al femminile il successo va a Monica Seraghiti, che trionfa su Lara Bonora e Monica Vagni; tra gli uomini vince Alessandro Noris, battendo Alessio Zorzi e Alessandro Ricci di una manciata di punti.


Angermund novita', Owens sicurezza

Chi sono i medagliati della Skymarathon dei Mondiali ISF

La meteora Stian Angermund-Vik si è abbattuta sui Mondiali ISF del Buff Epic Trail, con la doppia vittoria del Vertical e della SkyMarathon. Al norvegese, come alla spagnola Maite Maiora, anche il titolo di combinata. L’atketa del team Salomon, è originario della zona di Tromso e quest’anno si era già messo in evidenza al vertical della Marathon du Mont Blanc, vinto dopo il secondo posto del 2015. per lui anche una Cross du Mont Blanc. Tom Owens, britannico, classe 1981, è una garanzia, dalle Marathon alle ultra: un secondo e un terzo posto a Zegama, un quarto ai Mondiali IAU di Annecy 2015, un quarto e un secondo al Kima, un terzo alla Ice Trail Tarentaise, una vittoria al Trail du Ventoux, E poi il bronzo ai Mondiali ISF di Chamonix, quelle che hanno preceduto l’edizione di ieri. E come dimenticare il secondo posto al Giir di Mont 2012 dietro a Castaner? Ismail Razga, che risulta tesserato per la Valetudo Skyrunning, marocchino residente a Burgos, in Spagna, è un altro osso duro. Nel suo palmarès il terzo posto al Giir di Mont 2015 e il sesto a Zegama in questa stagione. Arriva dall’atletica, dai 3.000 m fino ai 10 km su strada dove il personal best è 31h43’’.


Cima Tauffi a Giulio Piana e Sonia Del Carlo

Nella gara light a segno Lara Mustat e Marco Rocchi

La sesta tappa del circuito Bper Banca Agisko Cup è andata in scena a Fanano, nell’Appennino modenese con il Cima Tauffi Trail. Nella 60km affermazione di Giulio Piana in 6h33’34”, davanti a Matteo Pigoni in 7h12’37” ed  Enrico Bonati in 7h33’49”00; ai piedi del podio Giuseppe Marazzi e Davide Scarabelli, con sesto Roberto Rizzardi, attuale leader nella generale. Nella gara rosa a segno Sonia Del Carlo in 9h38’27” su Chiara Innocenti in 10h52’48” e Marianna Ranieri in 10h59’07”.
La prima della classifica del Bper Banca Agisko Cup, Lara Mustat ha scelto la gara light di 33km, chiudendo con un successo in 4h29’20”, davanti a Federica Boschetti in 5h17’47” e Patrizia Martinelli in 5h21’27”. In campo maschile vittoria con Marco Rocchi in 3h33’31” su Matteo Lucchese in 3h42’31” e Federico Falsini e Roberto Ardenti insieme in 3h44’13”. Da segnalare il dodicesimo posto di Marco Olmo.


Mondiali ISF, oro ultra per Luis Alberto Hernando

Nella gara rosa titolo per Caroline Chaverot, decima assoluta

Assegnate anche le medaglie ultra ai Mondiali ISF: alla 105km del Buff Epic Trail si impone l’atleta di casa Luis Alberto Hernando in 12h53’42”, argento per il britannico Andy Symonds in 13h25’41” con terzo il basco Javier Dominguez Ledo in 13h38’04”; ai piedi del podio lo spagnolo Manuel Anguita Bayo e il ceco Zdenek Kriz, mentre completano la top ten gli spagnoli Yeray Durán López e Sebas Sánchez Sáez, il portoghese Luis Fernandes, il britannico Kim Collison, con decima Caroline Chaverot in 14h41’07” oro nella gara femminile. Nella classifica rosa seconda la spagnola Eva Maria Moreda Gabaldón (15h50’01”) e terza la britannica Jasmin Paris (15h58’15”), quarta la francese Maud Gobert, quinta la brasiliana Fernanda Maciel.
Iscritti, ma alla fine non in partenza gli azzurri Franco Collè, Fulvio Dapit e Federica Boifava.


Doppietta Angermund nella 42K dei Mondiali

Elisa Desco terza tra le donne, nona Rampazzo

Tempo di SkyMarathon e di Ultra oggi ai Mondiali ISF, in Spagna. Nella 42 km del Buff Epic Trail doppietta del norvegese Stian Angermund-Vik, autentica rivelazione della rassegna iridata dopo il successo del vertical. Stian ha chiuso in 3h56’47’’, regolando un veterano del calibro del britannico Tom Owens (4h01’59’’) e lo spagnolo Ismail Razga (4h05’56’’). Un podio interamente firmato Salomon. Nella top ten lo spagnolo Merillas, il russo Markov, lo spagnolo Ocana, il connazionale Hernandez Sanchez, il giapponese Matsumoto, lo spagnolo Caballero Ortega e il francese Marmissolle. Nella gara femminile due italiane nelle dieci. Terza Elisa Desco in 4h46’43’’ e nona Silvia Rampazzo (5h12’36’’). La vittoria è andata alla spagnola Maite Maiora sulla connazionale Azara Garcia de Los Salomones. Quarta la svedese Ida Nilsson, quinta la spagnola Ohiana Kortazar. Grande prestazione della Desco dopo l’oro agli ultimi Mondiali di Chamonix. Da segnalare che la piemontese non risultava nella lista ufficiale dei convocati della Federazione italiana.


La Trans d’Havet a Di Giacomo e Lantermino

Gara rosa a Graziana Pe'

L'arrivo sul traguardo valdagnese della Trans d'Havet è ormai un bagno di folla. Che ha applaudito una coppia: Fabio Di Giacomo e Danilo Lantermino, infatti, si sono aggiudicati a pari merito la vittoria del tracciato Ultra Trail, chiudendo 80 km e 5.500 metri di dislivello in 10h32’28”. Dietro di loro, staccato di poco più di 10', il podio è stato sigillato dal valdagnese Hans Paul Pizzinini in 10h42’55”.
Nella lunga al femminile a segno Graziana Pé in 13h31’34”, mettendo in fila Sabrina Roncaglia (14h18’04”) e Tatiana Maccherini (14h23’49”).
Nella Marathon (40 km e 2.500 mD+) ad avere la meglio su tutti è stato il francese Johann Moussel, che dallo start di Pian delle Fugazze a Valdagno ha impiegato un tempo di 4h04’37” precedendo di crica 8' da Mattia Ceola e Stefano Maran. La classifica rosa è stata dominata invece da Anna Conti che ha completato la sua gara in 4h40’12”, davanti a Nadia Franzini (4h47’38”) e Marta Cunico (5h27’30”).