Tutto pronto per il tentativo di record sul Monviso

Venerdi' mattina i gemelli Dematteis ci provano

Tutto pronto per venerdì 8 settembre: i gemelli Dematteis tenteranno di battere il record di ascesa al Monviso. Al Pian del Re dalle ore 9 ci sarà presentazione ufficiale alla presenza di Dario Viale che detiene il record con il tempo di 1h48'54”, realizzato nel 1986, e del ct della nazionale Italiana di corsa in montagna Paolo Germanetto. Alle 10 la partenza (ma in base alla situazione meteorologica, potrebbe essere anticipata alle 9.30) con collegamenti in diretta per seguire l’arrivo in cima al Monviso. La sfida al Re di Pietra sarà nel segno della sostenibilità e dell’attenzione all’ambiente: un evento ‘green’ per attirare l’attenzione, attraverso lo sport, anche sulle tematiche legate alla tutela degli ecosistemi montani. L’accesso a Pian del Re, dalle 7.30 in poi, avverrà solamente tramite navetta gratuita da Pian della Regina.


Iscrizioni ancora aperte all'Adamello Ultra Trail

Si corre il penultimo weekend di settembre

Iscrizioni ancora aperte per la quarta edizione dell’Adamello Ultra Trail. Sulle prove lunghe il numero delle adesioni hanno già superato quelle 2016 (più di 100 sulla lunga, 200 sulla prova intermedia da 90), ma il comitato organizzatore ha deciso di prorogare di una settimana il termine ultimo delle iscrizioni. Dunque ultimi pettorali su www.adamelloultratrail.it.
Se format, bellezza dei paesaggi, calorosa accoglienza e passione organizzativa sono rimaste un must di questa classica di fine stagione, tra le novità 2017 una menzione d’obbligo la merita di sicuro il nuovo main sponsor tecnico Mico. Un brand di livello che ha voluto associare il proprio nome a quello della spettacolare kermesse disegnata all’interno dei parchi nazionali dello Stelvio e dell’Adamello. Le date da segnarsi in agenda sono quelle di venerdì 22 settembre, quando dal centro di Vezza d’Oglio partirà la 180 km da 11.500 metri di dislivello positivo. Il giorno successivo toccherà alla 90 km con 5700 metri D+ (con start da Ponte di Legno) per lasciare spazio e riflettori la domenica mattina alla 30 Trail proposta in partnership con Rosa e Associati. Sempre più un evento per tutti, sempre più un happening per gli amanti dell’outdoor running visto che anche quest’ultima prova strizzerà l’occhio all’off road. Rispetto al passato si presenterà infatti molto più scorrevole (650 m D+) e con solo 30% di asfalto su pista ciclabile. Come annunciato in fase di presentazione, alla conferenza stampa tenutasi nel mese di giugno, altra novità di quest’anno è rappresentata dalla Trenta Lenta Trail: un’inedita iniziativa ludico-motoria aperta a tutti coloro che vorranno condividere l’AUT a ritmo libero (tempo massimo 7 ore). Il tutto per godere a pieno di una Valle tutta da scoprire.
Prologo di questa spettacolare tre giorni, il primo Adamello Trail Junior (dieci categorie e differenti chilometraggi a seconda delle fasce d’età) in programma sabato a Vione. Una full immersion di natura e single track per un primo approccio all’outdoor running e un primo step per coloro che da grandi vorranno cimentarsi sulle lunghe distanze.
 


Christian Modena presenta Dolomiti di Brenta Trail

Sabato la terza edizione della gara trentina

Nel 2016 Christian Modena fu secondo alla prima edizione del Dolomiti di Brenta Trail in 7h43'29", preceduto all'arrivo dal vincitore Jimmy Pellegrini (7h34'46"). Sabato 9 settembre, lo specialista trentino dei trail si presenterà al via anche dell'edizione 2017 della gara promossa dal consorzio Molveno Holiday con il supporto tecnico di Trentino Trail Running, inserito di diritto nell'elenco dei favoriti per la vittoria finale.
Lo scorso anno furono 600 i concorrenti al via, numeri che a pochi giorni dalla chiusura iscrizioni sono già stati superati, a dimostrazione del fascino che riesce ad avere questo evento. I trail runner potranno scegliere tra due percorsi, quello da 45 km con 2850 metri di dislivello e quello da 64 km con 4280 metri di dislivello, con partenza e arrivo nei pressi del Lago di Molveno e passaggi ai rifugi Graffer, Tuckett, Brentei, Pedrotti e Croz dell'Altissimo, a precedere il passaggio dalla Bocca di Brenta e la discesa conclusiva verso l'agognato traguardo.
«La particolarità del percorso è che porta i concorrenti ad attraversare i lati opposti delle Dolomiti di Brenta – spiega Modena, atleta trentino di Mori, classe 1984 – Il paesaggio è molto selvaggio fino a Passo Grostè, la zona meno ‘battuta’ dai visitatori. Poi, invece, si attraversa la parte del Brenta più tradizionale e conosciuta, dal Grostè al rifugio Pedrotti. Da trentino, queste montagne hanno sempre avuto un fascino particolare per me: avere una manifestazione che le attraversa da una parte all'altra è qualcosa di unico. Se lo è per me, penso lo sia ancor più per chi viene da fuori. La fatica è ripagata dalla vista». Passando all'aspetto tecnico, invece? «Un percorso di 64 km non può non essere impegnativo – replica Modena – Per la tipologia di gara, però, il tracciato è relativamente veloce. I sentieri sono belli e scorrevoli e non ci sono passaggi particolarmente tecnici. La prima parte, fino ad Andalo, è velocissima, poi però c'è subito l'impegnativa salita che conduce alla Sella Montoz. Da lì in avanti ci sono continui cambi di pendenza e, a quel punto, la difficoltà principale sta nella gestione del ritmo».
Dove si decide la gara? «Sulla tenuta fisica, ma soprattutto mentale, nel tratto che va dal rifugio Casinei fino all'arrivo. Arrivati lì, gran parte del dislivello è già stato coperto, ma la fatica si fa sentire. Bisogna sapersi gestire, non arrivare sprovveduti a quel momento della gara. Anche lungo la discesa finale, dalla Bocca di Brenta a Molveno, se si hanno ancora un po' di energie si può fare la differenza. Contrariamente, si possono perdere minuti».
Come si prepara un trail di oltre 60 km? «Chi parte per fare risultato si allena quotidianamente su diversi terreni e si prepara soprattutto dal punto di vista mentale. Arrivati a un certo punto, tutti sentono la fatica: la differenza la si fa con il grado di sopportazione, le motivazioni. Si vince più di testa che di gambe e questo vale sia per i primi che puntano al risultato che per gli ultimi che hanno come obiettivo quello di raggiungere il traguardo».


Domenica terza edizione del Cermis Vertical Run

Quarta tappa del circuito Fiemme-Fassa Vertical

Domenica 10 settembre in programma la terza edizione della Cermis Vertical Run, quarta tappa del circuito Fiemme-Fassa Vertical Events. Una prova di circa 3,5 km su 970 metri di dislivello, che si sviluppa sulle piste da sci, esattamente sulla Olimpia, con il via dalla località Doss dei Laresi (stazione intermedia Alpe Cermis) e arrivo al Paion a quota 2.250 metri. Partenza in linea alle ore 10; al termine Felicetti Pasta Party al rifugio Paion. Info e iscrizioni on line su www.alpecermis.it/vertical-run.php, oppure il giorno stesso della gara al Rifugio Baita Tonda alla partenza in località Doss dei Laresi fino alle ore 9.


Sabato torna il Collontrek

Gara a coppie da Bionaz ad Arolla

Mille concorrenti, la partenza in Italia e l’arrivo in Svizzera dopo avere attraversato un colle a oltre tre mila metri. Di corsa per 22 chilometri tra strade poderali, sentieri e ghiacciaio, con scarpe da ginnastica e ramponcini nello zaino. Torna il Collontrek, gara biennale di corsa in montagna davvero particolare per la sua formula. Si corre sabato 9 settembre su un tracciato che ricalca gli antichi sentieri utilizzati una volta dalle popolazioni transfrontaliere. «Sui sentieri dei contrabbandieri» è lo slogan scelto per lanciare questo evento nato nel 2009. Italia e Svizzera, La Valpelline e il Cantone Vallese che si abbracciano per accogliere concorrenti da mezza Europa e non solo. Svizzera, Italia, Francia, Belgio, Spagna, Olanda, Canada, San Marino, Austria, Bielorussia, Finlandia, Gran Bretagna, Portogallo, Svezia e Stati Uniti, sono le Nazioni rappresentate alla quinta edizione del Collontrek.
I 980 iscritti formeranno 490 coppie perché la corsa italo-svizzera non si corre individualmente ma insieme a un compagno di viaggio. Uomini, donne e coppie miste, sono tre le categorie accettate al Collontrek.

PERCORSO - La partenza della corsa di alta montagna è prevista a Bionaz, all’altezza della suggestiva diga di Place-Moulin (1.989 metri), un bacino di acqua azzurrissima che farà da cornice ai primi chilometri di gara. Il confine è posto al Col Collon (oltre 3.000 metri e punti più alto), tratto che sarà percorso in mezzo alla neve e con i ramponcini indossati e che proietterà i concorrenti nella lunga discesa verso il traguardo di Arolla, posto ai 2.006 metri. Dopo 4 chilometri si transiterà anche dal rifugio Prarayer (2.405 metri), mentre dopo 9 chilometri passaggio al Nacamuli (2.828 metri). Un percorso che offrirà 1.250 metri di dislivello positivo e poco meno in negativo.
In attesa della parte agonistica vera e propria, venerdì pomeriggio sarà il centro di Valpelline ad animarsi. Il Comune che dista pochi chilometri dal luogo di partenza ospiterà il quartiere generale del Collontrek. Dalle 14,30 alle 19,15 di venerdì 8 settembre sarà allestita la zona di accoglienza atleti, distribuzione pettorali, ritiro pacchi gara e informazioni dell’ultima ora. Alle 18,15 il briefing tecnico, a seguire la cena. Il Collontrek, come da tradizione, ha in programma due partenze distinte. Alle 8,30 di sabato 9 settembre partiranno i concorrenti del gruppo ‘A’ (Escursionisti), alle 9,30 toccherà agli atleti. L’arrivo dei vincitori è previsto ad Arolla alle 11,45; alle 15,30 ci sarà la cerimonia di premiazione.


Huhnerspiel Vertical a Manfred Reichegger

Nella gara rosa prima Stephanie Jimenez

Condizioni tutt’altro che estive per la settima edizione della Hühnerspiel Vertical-KM a Colle Isarco, tappa finale del Vertical Tour. 90 gli atleti che si sono cimentati sui sentieri di cima Gallina, affrontando un percorso di 2,9 km con un dislivello positivo di 1.000 metri. Vittoria di Manfred Reichegger: subito dopo la partenza impone un ritmo molto sostenuto, restando solo di poco sopra il suo primato del 2012 in 35’38”. È una lotta a tre per gli altri due gradini del podio: a soli 20 secondi da Reichegger taglia il traguardo Thomas Holzer, seguito a 8 secondi dallo specialista David Thöni, che chiude terzo con appena cinque secondi davanti alla sorpresa del giorno, Christian Moser. Quinto l’atleta della società organizzatrice Martin Renzler in 37’49”. Nella gara rosa Stephanie Jimenez del Team Salomon abbassa il record di Renate Rungger del 2016 di 30 secondi, imponendo ritmi impossibili per le sue avversarie. Passa il traguardo dopo 43’05”, lasciando ad un minuto Alba De Silvestro (44’05”), mentre chiude terza Astrid Renzler (48’18”). Il Vertical Tour 2017 finisce con una netta vittoria di Manfred Reichegger, che trionfa in 2 delle 3 gare del circuito; secondo Thomas Holzer, e terzo Henry Hofer, entrambi atleti della Val Sarentino. La classifica femminile se l’aggiudica per la prima volta Alba De Silvestro, davanti a Astrid Renzler e Petra Leiter. Con un punteggio di 1.290 punti la vittoria nella classifica a squadre va all’ASV Mühlwald, che per la prima volta riesce a battere l’ASV Gossensass Skialp (784 punti), terzo l’Alpin Speed Sarntal con 564 punti.


Laura Orgue’ protagonista in Montana

Vince vertical e circuito, poi concede il bis alla The Rut

Tappa a stelle e strisce per le World Series con le gare al Big Sky resort in Montana. Apertura con il Lone Peak Vertical Kilometer: salita di 4,8 km sino a quota 3.403 metri con un dislivello di 1.107 metri. Ennesima vittoria, la terza consecutiva, per Laura Orgué che così mette in cassaforte il titolo del Vertical World Circuit: 54’29” il suo tempo davanti alle atlete di casa Jennifer Kunzman (1h08’38”) e Beth Shumate (1h09’46”). Al maschile podio tutto USA con JP Donovan in 47’27” davanti a Mike Popejoy in 48’48” e Mike Foote in 50’06”. Laura Orgué concede il bis il giorno successivo nella The Rut Mountain Runs 28K, prova sky delle Migu Run Skyrunner World Series, in 3h50'13'' davanti alle statunitensi Taylor Nowlin (4h03'21’’) e Hillary Gerardi (4h16'03’’). Nella prova maschile affermazione di Aritz Egea (in 3h16’) sullo svizzero Pascal Egli (3h19’) e sull’altro iberico Jan Margarit Solé (3h20’). In programma anche la 50K, sempre prova World Series, come ultra. A segno lo spagnolo Luis Alberto Hernando (5h10’) sugli atleti di casa Morgan Elliott (5h24’) e Scott Patterson (5h33’), mentre nella gara rosa prima l’olandese Ragna Debats (6h13’), seconda Brittany Peterson (6h18’) e Kristina Pattison (6h42’).

 


La UTMB dei marchi

Salomon top, Hoka, TNF e Vibram i piu’ presenti nella top 10

Analizzando quali scarpe hanno utilizzato i top ten della classifica maschile della UTMB 2017 emerge la supremazia (e non solo nella gara regina) di Salomon, non tanto in termini numerici ma di qualità del piazzamento. Due atleti nei dieci ma… i primi due, D’Haene (S-Lab Sense Ultra 2) e Jornet (S-Lab ME:sh). Salomon è stato in generale il marchio vincente di questa edizione delle gare UTMB. Sul podio anche Hoka One One con Tim Tollefson (Mafate Speed 2). Proprio Hoka One One è il marchio più diffuso insieme a The North Face, con il quinto posto di Jim Walmsley (Mafate Speed 2) e il decimo di Jordi Gamito (Speedgoat 2). The North Face raggiunge il sesto posto con Pau Capell (Ultra Vertical), il settimo con Dylan Bowman (Ultra Vertical) e il nono con Zach Miller (Ultra Vertical). Al quarto posto un atleta Asics come Xavier Thévenard, all’ottavo Gediminas Grinius del Trailrunning Team Vibram che ha corso con scarpe Altra. Proprio l’appartenenza del lituano al team dell’azienda di Alibizzate che produce suole tecniche è lo spunto per una riflessione: sette dei primi dieci utilizzavano suole con mescola Vibram, la ben nota Megagrip: Tollefson, Walmsley, Capell, Bowman, Grinius, Miller, Gamito. Uno ha usato la nuova tecnologia Litebase, che riduce notevolmente spessore e peso: Grinius. Anche Scott Hawker, appena fuori dalla top ten, ha usato Vibram, su Hoka Speed Instinct 2 e Speedgoat 2. Sembrano passati secoli da quando Chorier (anche lui in gara con Megagrip) nel 2008 si presentò sul podio come un ufo con una delle prime suole Vibram per il trail… 
 


Transpelmo a Luca Cagnati e Anna Finizio

Freddo e neve sul tracciato della gara bellunese

Vittoria bis per Luca Cagnati. Dopo essersi imposto lo scorso anno, il bellunese azzurro della corsa in montagna si è ripetuto domenica alla Transpelmo. Il tracciato, con partenza e arrivo a Palafavera (Val di Zoldo, Belluno) prevedeva 18 chilometri di sviluppo, per 1.300 metri di dislivello positivo e altrettanti di dislivello negativo, con il tratto più impegnativo tra rifugio Venezia a Forcella Val d’Arcia: 550 metri di dislivello in poco più di 2 chilometri di sviluppo. Cagnati ha fatto gara solitaria fin dai primi metri, arrivando sul traguardo di Palafavera con il tempo di 1h44’43”. Alle sue spalle l’altoatesino di Ortisei Alex Oberbacher, staccato di 2’52”, e il trentino di Predazzo Dnaiele Felicetti (4’33” il ritardo).
Al femminile la vittoria è andata alla friulana Anna Finizio (2h20’55”) che ha preceduto la trevigiana Silvia Serafini (2h22’57” per la vincitrice 2016) e la bellunese di La Valle Agordina Anna De Nardin (2’26”38). A questa decima edizione della Transpelmo hanno dato vita 670 concorrenti (700 gli iscritti). Tutti messi a dura prova non solo dalle difficoltà  altimetriche e tecniche ma anche dalle condizioni meteo: a Forcella Val d’Arcia (2.476 metri di altitudine) la temperatura era attorno agli zero gradi e la neve sul terreno, caduta durante la sera della vigilia, misurava una quindicina di centimetri.


Pintarelli, Stofner e Buzzoni festeggiano alla Rosetta

Era l’ultima tappa La Sportiva Mountain Running Cup

Gil Pintarelli vince l’International Rosetta Skyrace, Martin Stofner il circuito La Sportiva International Mountain Running Cup. Successo che vale doppio, invece, per l'orobica Lisa Buzzoni.  Messe in archivio Trentapassi SkyRace, Ledro SkyRace, Stava Mountain Race, San Fermo Trail  e Skylakes, in 307 si sono dati appuntamento oggi sui 22.4 km dello spettacolare tracciato disegnato tra storici alpeggi e creste aeree che hanno regalato vedute mozzafiato dall’Adamello al massiccio del Bianco con scorci impagabili sull’Alto Lario. Al sesto chilometro il primo traguardo volante. Ad aggiudicarsi il memorial Bruno e Giuliana Martinalli, posto all'altezza della Casera Vegia il lecchese Daniel Antonioli e la lariana Arianna Oregioni. La gara è entrata nel vive all'Alpe Piazza, un vero palcoscenico naturale sul vicino Lago di Como. Qui, un terzetto al comando. Il soldatino del Cs Esercito Daniel Antonioli, già vincitore di questa gara, ha sfruttato le proprie doti da scalatore provando a sgranare il gruppo di testa. Alle sue spalle l'altoatesino Martin Stofner e il trentino Gil Pintarelli. Il suo forcing si è rivelato ottimale per sbucare per primo ai 2.217 metri del Pizzo dei Galli. Bis di traguardi volanti quindi per Antonioli che si è portato in fuga Martin Stofner, Gil Pintarelli, Andrea De Biasi e Andrea Morelli. Ad aggiudicarsi il Memorial Franco Garbellini in rosa ancora Arianna Oregioni. In lizza per il podio finale anche Paola Gelpi e la leader di circuito Lisa Buzzoni. Sulla discesa verso la piana di Olano e la successiva risalita verso la cima della Rosetta si sono rimescolate la carte in tavola con Gil Pintarelli e Andrea De Biasi che hanno messo la freccia e attaccato Antonioli. Con loro anche il leader di circuito Martin Stofner. Al femminile Arianna Oregioni ha invece continuato il proprio forcing portandosi dietro Paola Gelpi e LisaBuzzoni.  

DISCESA -
La gara, come ogni anno, si è decisa nella lunga, lunghissima picchiata verso il traguardo dove è andato in scena il ‘Gil Pintarelli Show’. Il trentino del Team Crazy ha stretto i denti e vinto nuovamente, dopo sette anni, la gara della Valgerola. Per lui crono di 2h11'40". Seconda piazza e successo nel circuito per Martin Stofner in 2h12'39”. Terzo posto per un generosissimo Andrea De Biasi - 2h16'54" -. Nei cinque anche Davide Invernizzi e Marco Leoni. Completano la top ten di giornata Paolo Bert, Erik Gianola, Andrea Morelli, Fausto Rizzi e Massimo Triulzi.  Al femminile, Lisa Buzzoni ha lasciato sfogare le dirette avversarie per poi salire in cattedra. Per lei un successo che vale doppio: gara e circuito con finish time di 2h41'24". Secondo posto per un'altra azzurra di mountain running, Arianna Oregioni - 2h43'11" -. Terzo posto per una debuttante d'eccezione su questo tracciato, Paola Gelpi, in 2h45'07". Quarta e quinta piazza per le lecchesi Francesca Rusconi e Sara Rapezzi.    

CIRCUITO -
Per quanto riguarda il circuito La Sportiva Mountain Running Cup, Martin Stofner vince con 333 punti su Gil Pintarelli che in questa finale ottiene i punti necessari per passare  Paolo Bert. Classifica alla mano, Pintarelli è secondo con 301 punti, mentre Bert slitta terzo con 283. Nella classifica in Rosa Lisa Buzzoni vince il circuito (333 punti). Seconda Francesca Rusconi (253) e terza Elisa Grill (197) che a suon di buoni piazzamenti ha scalzato nella prova finale l'esperta Ida Parisi, quarta finale con 191 punti.
 


La Maga parla rumeno: Szabolcs e Mutter super

Nella Skyrace successi di Bonfanti e Brambilla

Per la prima volta nella storia della Maga Skymarathon, giunta alla decima edizione, è stato infranto il muro dei 300 concorrenti. La prova regina, in programma oggi, parla rumeno con le vittorie di Gyorgy Szabolcs e Ingrid Mutter, entrambi portacolori della Valetudo Skyrunning Italia. La marathon maschile è stata contrassegnata dal duello fra Szabolcs e Bazzana. Sul gpm del monte Menna il bergamasco è transitato con un minuto e mezzo di vantaggio, distacco neutralizzato da Szabolcs nella zona del lago Branchino. Alternandosi in testa, hanno superato insieme il pizzo Arera e il Monte Grem. Ma il rumeno sul falsopiano del Passo di Zambla ha voluto accelerare e Bazzana non è riuscito a rispondere.

UOMINI - La sopravvenuta crisi non è cessata, tanto da costringere Bazzana al ritiro prima di raggiungere la vetta dell’Alben «Non ho ancora nelle gambe questa distanza - ha commentato Bazzana - ma prima o poi voglio vincere la Maga, voglio farlo per Dario Busi». L’ultima asperità di giornata è stata affrontata in solitaria da Gyorgy Szabolcs che è piombato sul traguardo di Serina dopo 4h50’50”. In seconda posizione, replicando il risultato del 2016 e abbassando il crono di oltre tre minuti, si è piazzato Luca Carrara. Sul terzo gradino del podio si è posizionato Clemente Belingheri. Medaglia di legno al campione di Serina Riccardo Faverio e nella top ten il ceco Jan Zemanik, Danilo Brambilla, Maurizio Fenaroli, Giambattista Micheli, Diego Cortinovis e Simone Trussardi.

DONNE - La favorita di giornata non ha deluso le attese, Ingrid Mutter, al suo debutto sulle montagne della Val Serina, ha corso in solitaria per tutti i 39 km tagliando il traguardo vittoriosa in 6h08’24”. Giulia Saggin ha conquistato il secondo posto, che le è valso il titolo di campionessa italiana di specialità. Sul podio è salita anche la beniamina di casa Carolina Tiraboschi, che quest’anno pur non avendo mai gareggiato non ha saputo rinunciare al fascino della Maga. Alle sue spalle, nell’ordine, Emanuela Manzoli, Vittoria Mandelli e Susan Ostano.

SKYRACE - Ha regalato emozioni anche la Maga Skyrace nella quale a imporsi è stato Fabio Bonfanti, plurivincitore della Skymarathon che quest’anno ha deciso di misurarsi nella distanza più breve. Scollinato a Capanna Duemila in ottava posizione, sul monte Grem ha raggiunto il drappello dei battistrada e ha imboccato la salita dell’Alben insieme a Paolo Poli. Con lui è rimasto fino al quarto chilometro della discesa conclusiva, poi ha aperto il gas e ha fatto il vuoto, completando i 24 km in 2h29’42”. Medaglia d’argento per Paolo Poli e bronzo al vincitore 2016 Adriano Ticozzelli. Completano la top ten Luca Rota, Daniele Carobbio (junior), Donatello Rota, Federico Porcelli, Daniel Rondi, Mauro Balzi e Andrea Baroni. La skyrace in rosa ha incoronato Martina Brambilla, punta di diamante della Carvico Skyrunning, che ha tagliato il traguardo dopo 3h04’37” di gara, seguita da Debora Benedetti e Maria Eugenia Rossi. Nelle migliori dieci Milena Pirola, Helene Papetti, Silvia Boroni, Chiara Cattaneo, Laura Tiraboschi (prima junior), Claudia Stroppa e Lara Birolini.

SU SKY - Prova unica di campionato italiano Csen Outdoor di Skymarathon, la 39 km ha decretato campioni nazionali 2017 Luca Carrara e Giulia Saggin. Le telecamere di Sky hanno immortalato i momenti clou della #MagaSky e gli scenari meravigliosi delle prealpi bergamasche: nelle prossime settimane un documentario verrà mandato in onda all’interno del format Icarus 2.0.


Grande attesa per Maga Skymarathon & Skyrace

Domenica la gara a Zorzone

Domenica è tempo di Maga Skymarathon & Skyrace. Oltre 300 runner: nella starting list figura il campione in carica Cristian Minoggio, ma la pattuglia degli uomini Valetudo comprende anche il rumeno Gyorgy Istvan Szabolcs e il bergamasco Clemente Belingheri. Questo trio dovrà fare i conti con Fabio Bazzana, recentemente tornato nel mondo delle skyrace e super determinato nel prendersi finalmente una rivincita dopo alcuni secondi posti in cui perse in volata la Maga per una manciata di secondi. Avrà come obiettivo il primo gradino del podio anche l’azzurro di ultra trail Luca Carrara. Dalla Repubblica Ceca fari puntati su Jan Zemanik, atleta di caratura internazionale sulle lunghe distanze. Attenzione all’atleta locale Riccardo Faverio, ex ciclista pro, osso duro e già vincitore dell’edizione 2011. Grande attesa per Ingrid Mutter, stella rumena della Valetudo, sicura protagonista della gara in rosa insieme a Giulia Saggin, Vittoria Mandelli e la beniamina di casa Carolina Tiraboschi. La Maga Skyrace avrà ai nastri di partenza i vincitori dello scorso anno, Adriano Ticozzelli e Daniela Rota. L’uomo da marcare a vista sarà Fabio Bonfanti, il cui nome è inscritto nell’albo d’oro della gara lunga di ben due edizioni, e quest’anno per la prima volta si cimenterà nella 24 km. Osservato speciale Paolo Poli, atleta Valetudo iscrittosi all’ultimo minuto. Non dimentichiamoci di Vincenzo Persico e Luca Rota. In ambito femminile lotteranno per il podio Milena Pirola, Martina Brambilla, Maria Eugenia Rossi e Debora Benedetti. La Skymarathon scatterà da Zorzone alle ore 7, percorso di 39 km che valica sei passi e affronta quattro vette - Menna, Arera, Grem e Alben, il cui acronimo forma il nome Maga -, per un dislivello positivo complessivo di 3000 metri e quota massima 2512 metri. La Skyrace parte alle ore 9.30 a quota 1600 metri sulle pendici del pizzo Arera; dal rifugio Capanna 2000 ci si dirige verso Camplano, si giunge sul monte Grem, ci si abbassa al Colle di Zambla, si risale sul monte Alben e si scende verso Serina, dove sono posti i traguardi di entrambe le gare, quota massima 2049 metri, distanza 24 km e dislivello positivo 1450 metri.