La Sportiva a doppia cifra nel 2021

Fatturato in crescita del 28% e ricavi oltre il 30%: si chiude in doppia cifra il 2021 dell’azienda di Ziano di Fiemme, con previsioni per il 2022 di un + 10%-15% (nel momento in cui il 60% degli ordini sono in casa). In considerazione degli straordinari risultati ottenuti, l’azienda ha deciso di distribuire un premio di produzione straordinario, per un totale di 650.000 euro. A consolidare l’importanza di questo traguardo è arrivata anche la nomina del presidente Lorenzo Delladio, amministratore delegato e presidente de La Sportiva a imprenditore dell’anno nella categoria Consumer & Retail da parte una giuria di esperti di Ernest & Young Global Ltd. 

A trainare la crescita il segmento trail running, che per la prima volta ha superato, per volume di vendite, quello delle scarpette da arrampicata, prodotto simbolo di La Sportiva (premiato con la medaglia olimpica di Alberto Ginés López a Tokyo). La sportiva impiega oltre 400 persone nello stabilimento principale di Ziano di Fiemme e nel piano industriale per il nuovo anno sono previsti dieci milioni di investimenti in nuovi spazi per la logistica e in macchinari avanzati anche in termini di sostenibilità, così come nuovi posti di lavoro e assunzioni di figure manageriali. Il marchio è presente in 87 Paesi al mondo e con una quota di export che supera l’82%.

«Il successo di La Sportiva è maturato grazie a tutti i nostri collaboratori, nessuno escluso. Gli ultimi due anni hanno richiesto scelte rapide e consapevoli, non sempre semplici da mettere in atto - ha detto Delladio - A inizio pandemia, quando sono stato costretto a fermare le linee produttive, l’obiettivo era salvare più posti di lavoro possibili. Oggi possiamo non solo confermarli, ma premiare ogni collaboratore come merita. Ognuno di noi ha dovuto cambiare le proprie abitudini quotidiane, in certi casi anche il modo di lavorare, per far fronte ai mutamenti dovuti alla pandemia ed anche alla positiva reazione che il mercato outdoor ha avuto in questi due anni, generando una forte domanda. Credo che oltre alla cifra assegnata in sé, questo premio abbia un valore ancora più significativo se pensiamo che la nostra è un’azienda fatta prima di tutto di persone. Siamo ormai oltre 420 all’interno di un piccolo territorio del Trentino: una comunità che in La Sportiva continua a trovare un punto di riferimento».


Garmin lancia inReach Mini 2

Il colosso americano della navigazione GPS ha annunciato oggi la seconda versione di inReach Mini, il dispositivo di comunicazione e messaggistica satellitare molto diffuso tra appassionati outdoor e professionisti grazie alle dimensioni ridotte e al peso light (10 x 5 cm x 100 gr). In pratica un dispositivo tascabile per comunicare via sms, via e-mail e in grado di inviare messaggi di SOS geolocalizzati. 

Le principali novità riguardano la funzione TrackBack, per guidare l’escursionista sui propri passi e tornare in sicurezza al punto di partenza e la compatibilità con Garmin Explore Mobile, l’app di Garmin dedicata alla gestione di punti, tracce e percorsi direttamente dal proprio smartphone. Garmin Explore Mobile consente anche di digitare rapidamente messaggi dal proprio smartphone che verranno poi inviati da inReach Mini 2, scaricare una varietà di mappe e rivedere i propri viaggi. Ancora più tempo di utilizzo grazie ai suoi 14 giorni di autonomia nella modalità di rilevamento posizione ogni 10 minuti. È possibile prolungare la durata fino a 30 giorni impostando una frequenza di campionamento ogni 30 minuti. Il Mini è ora dotato di bussola elettronica, ancora più precisa e fondamentale per conoscere la direzione del Nord e quella della propria destinazione anche quando non si è in movimento. Per localizzare la posizione, oltre alla rete satellitare GPS, inReach Mini 2 si appoggia alle costellazioni GALILEO, QZSS e BeiDou riducendo così i tempi di acquisizione del segnale e garantendo un’elevata precisione e affidabilità anche nelle condizioni ambientali più sfavorevoli.

La rinnovata interfaccia utente di Garmin inReach Mini 2 consente di monitorare gli aggiornamenti sulla posizione, gli avvisi meteo e i messaggi ricevuti in modo ancora più semplice e intuitivo. Con la nuova ‘visualizzazione rapida’ è possibile scorrere i widget del dispositivo per rivedere velocemente i tool più importanti. Con il set di feature di inReach Mini 2 si può contare sull’invio e la ricezione di sms ed e-mail, sul rilevamento della posizione e su accurati report meteorologici, il tutto garantito dalla rete satellitare globale Iridium. Inoltre, in caso di emergenza, gli utenti inReach Mini 2 possono attivare un messaggio di SOS interattivo indirizzato direttamente a Garmin IERCC, il centro di coordinamento internazionale di emergenze attivo 24 ore su 24, 7 giorni su 7.

inReach Mini 2 costa 399,99 euro. Per comunicareè necessario sottoscrivere un piano di abbonamento. I piani disponibili sono molteplici e si rivolgono a privati e professionisti, con opzioni mensili flessibili o un pacchetto annuale, a partire da 14,99 euro al mese.

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Veloce ma non troppo

Il peso è un limite, la sicurezza no dice Manuel Aumann, Operations and R&D Director Bindings, mentre a pochi metri di distanza, nella stessa stanza, uno strano apparecchio emette una luce verde. A intervalli regolari nel macchinario entrano piccoli pezzi metallici che vengono misurati: se le dimensioni sono corrette, la luce è verde, ma se sono sbagliate, diventa rossa. Di quei pezzi, stivati ordinatamente in scaffalature come quelle dei ferramenta, sempre nella stessa stanza, ce ne sono circa mille. Mille parti diverse, mille forme e 25 materiali. Ognuno viene inventariato per controllare la qualità quando arrivano le nuove commesse dai 40 fornitori, dei quali 25 nel raggio di pochi chilometri. Venticinque chilometri da dove? Da Aschheim, 6.879 abitanti, nell’ordinato hinterland di Monaco di Baviera.

Di fatto in questo tranquillo sobborgo, tra villette con giardino e qualche capannone, c’è la capitale dell’attacchino. Perché qui c’è il quartier generale di Dynafit e il reparto ricerca e sviluppo del famoso attacchino inventato da Fritz Barthel e prodotto da sempre dal marchio del leopardo delle nevi. Insieme a Manuel nei tre stanzoni del reparto che si occupa di R&D, qualità e logistica ci sono una ventina di persone. Nel locale della macchina che emette luce verde o rossa ci sono altri macchinari. Qui vengono fatti i controlli di qualità. C’è anche un apparecchio identico a quello utilizzato dal TÜV per i test sui valori di sgancio. Lì dentro passa un prodotto finito ogni cento, anche quelli non certificati. «Mettiamo l’incolumità al primo posto e riteniamo che non si possa scendere sotto un certo peso, se serve per garantire sicurezza, non accettiamo compromessi» dice Manuel mentre il rumore dei macchinari crea una sinfonia di sottofondo. Garantire è un altro dei verbi che sentiamo ripetere spesso. Perché gli attacchi Dynafit sono garantiti a vita. E anche questo si traduce in un severo lavoro di progettazione e di test. Per capirlo facciamo rimpiattino tra la prima stanza e il grande locale accanto a quello dove ci troviamo. Appena entrati in reparto, dietro a una porta a vetri, c’è un piccolo ambiente con diversi macchinari. Uno apre e chiude incessantemente un attacchino. Milioni di step in e out. Ma ci si può sbizzarrire con il test degli impatti laterali e c’è anche un ice box, che non è altro che una cella refrigerata dove vengono eseguiti gli stessi test. I valori di quello di impatto laterale a meno venti, quando tutto è più rigido, hanno una rilevanza maggiore, come quelli sulle vibrazioni di pre-release. E cosa succede quando si salta? L’effetto viene simulato con il test delle forze verticali. In totale sono una dozzina le prove effettuate in questo sancta sanctorum prima di andare sulla neve. Con diversi fori per i pin «perché ci sono cinque produttori e 0,2 millimetri possono fare la differenza» aggiunge Manuel. 

© Federico Ravassard

Il motto di Dynafit è speed up. Nel DNA del marchio c’è la velocità, lo sguardo verso il futuro e l’innovazione, ma lo sviluppo di un attacco è un processo lungo. Mediamente tre-quattro anni dal primo white paper, dalle informazioni raccolte attraverso il dialogo con i consumatori, per capire le esigenze del mercato. Ma ad Aschheim sono abituati a guardare oltre e stanno già ragionando su cosa succederà fra cinque anni. Lavorano a gruppi di cinque persone su ogni singolo progetto. «Siamo orgogliosi di avere progettato il Radical, l’attacco a norma TÜV per i valori di sgancio, riteniamo di essere nella parte alta dell’asticella, per questo per qualche anno abbiamo rilasciato prevalentemente aggiornamenti dei prodotti esistenti, mentre ora stanno per arrivare diversi attacchi nuovi» dice sorridendo Manuel. Dall’idea alla produzione ci vuole del tempo, ma tutto è ottimizzato per essere veloci. Lo capiamo mentre varchiamo la porta dell’ultimo grande locale. 

© Federico Ravassard

Lo schermo del computer sputa disegni 3D del puntale di un attacco. Con il mouse l’operatore ruota l’immagine per cambiare la visuale. Sembra un gioco, invece è il cuore del sistema. La parola magica è software di analisi agli elementi finiti. Permette di calcolare con precisione le forze in gioco e i punti di maggiore stress e di rottura. «In una notte possiamo fare una ventina di simulazioni, che equivalgono anche a un paio di settimane di test con i macchinari». Ai macchinari, quelli dei famosi 12 test, ci si arriva dopo, ma se si è lavorato bene con il software, difficilmente verranno rilevate anomalie. E così poi si va sulla neve. Di solito una ventina di persone, atleti, ma anche semplici appassionati, dei quali fanno parte anche alcuni dei venti addetti che lavorano nel reparto. Perché un’altra delle parole chiave in Dynafit è obsessed, ossessionati, ovvero appassionati. «Non è sempre facile trovare le figure professionali per il reparto R&D di Aschheim, perché non cerchiamo solo ingegneri, ma anche sciatori e amanti del dislivello» conferma Manuel. Il test sulla neve è la parte più delicata del risiko perché nessuna macchina misura le emozioni. Così i prototipi fanno avanti e indietro dalle montagne ad Aschheim. La velocità di reazione sta nella vicinanza alla neve, ma anche nella capacità di modificare, evolvere. Il reparto prototipazione è in grado di produrre singoli pezzi in poche ore e un attacco completo in un paio di giorni. Si lavora non solo sull’affidabilità e la risposta alle sollecitazioni meccaniche, ma anche sull’usabilità dei prodotti. Grazie alle stampanti 3D vengono realizzati fino a 20 tipi diversi di leve prima di arrivare in produzione. Una sfida ancora più ambiziosa ora che le materie prime scarseggiano a causa della pandemia e la mancanza di una minuscola vite può ritardare la produzione di un attacco o la progettazione di un componente. «Siamo sempre alla ricerca di nuovi materiali e fornitori, ma è difficile cambiare perché le parti di un attacco devono resistere alle sollecitazioni meccaniche e a condizioni atmosferiche proibitive». Come dire che il libro degli ingredienti è ben definito. 

E allora la sfida si sposta in un alto campo. «Dobbiamo semplificare, ridurre il numero di attacchi, che può disorientare lo scialpinista, e allo stesso tempo rendere ogni prodotto il più specifico possibile». Ecco la vera sfida per il futuro, per certi versi piccola rispetto a quella titanica di Fritz Barthel che ha immaginato due pin per farci risalire e sciare leggeri. Una sfida che non verrà più affrontata ad Aschheim, ma a Kiefersfelden, al confine tra Germania e Austria. Ancora più vicino alle montagne. Lì sorgerà il nuovo headquarter di Dynafit. Sapendo come è venuto quello di Oberalp, la holding bolzanina che controlla il marchio, c’è da giurare che sarà un bel parco giochi. Magari anche più bello di quello di Bolzano. Ecco, un’altra sfida... +


Arrivano i caschi Backland di Atomic

Un casco unico per scialpinismo, ciclismo e arrampicata? È l’idea che c’è dietro ai nuovi Backland che vanno a completare l’omonima gamma di Atomic. Presentati ieri in anteprima alla stampa e oggi ai negozianti, i Backland saranno in vendita dalla prossima stagione invernale e puntano tutto su funzionalità e innovazione. Su due dei tre modelli, Backland UL CTD e Backland CTD, è disponibile anche la tecnologia Shocksense Connected (CTD), controllabile tramite app, che misura gli impatti del casco, ne monitora le condizioni e trasmette avvisi SOS in caso di emergenza. La sicurezza conta sulla costruzione Holocore e sul sistema AMID (Atomic Multi-Directional Impact Deflector) che, secondo quanto dichiarato dalla casa austriaca, garantisce fino al 40% di protezione in più rispetto agli standard del mercato. La costruzione è in Hybrid EPP in-mold e c’è il fissaggio anteriore per la lampada, un pratico sistema per tenere ben ferma la maschera quando non copre gli occhi e due cinturini elastici laterali che aiutano a renderla ancora più stabile. Il sistema intelligente 360* Fit System permette la regolazione su ogni asse. Oltre a Backland UL CTD (pensato per gli atleti) e Backland CTD (modello allround), ci sarà anche Backland, senza tecnologia Shocksense. 


Arriva Garmin epix con display AMOLED

Lo scorso 18 gennaio Garmin ha annunciato l’arrivo di un nuovo smartwatch sportivo: epix. Oltre alla collaudata esperienza d’uso del marchio americano, con tante funzionalità per l’allenamento e lo sport outdoor, epix ha un nuovo e interessante display AMOLED da 1,3 pollici always-on e durata della batteria fino a 16 giorni. epix è già disponibile presso tutti i rivenditori ufficiali Garmin a partire da 899,99 € nelle versioni Slate Stainless Steel, Carrera White Titanium e Black Carbon Gray DLC Titanium, con cinturino in silicone a 999,99 €. Ecco le principali caratteristiche del nuovo smnartwatch.  

Stile e tecnologia 

Pensato per l'uso quotidiano, epix è curato nel dettaglio con un design riconoscibile e assemblato con materiali ricercati e di qualità come nelle versioni con vetro zaffiro e il titanio, o nei modelli con lente in cristallo rinforzato e acciaio inossidabile. La versione Slate Stainless Steel presenta una lunetta in acciaio con lente Corning® Gorilla® glass a protezione del display. Le versioni Carrera White Titanium e Black Carbon Gray DLC Titanium con cinturino in silicone offrono l’ultra resistenza e la luminosità del vetro in zaffiro. L’interfaccia grafica è garantita dal display AMOLED da 1,3 pollici always-on. I controlli dei pulsanti sono abbinati a una seconda opzione d’interfaccia d’uso a mezzo touchscreen. Al suo interno le funzioni più evolute per il training, pensate per l'allenamento della forza funzionale con comodi esercizi animati da seguire direttamente dallo schermo, sono rappresentate dagli esercizi cardio, yoga e pilates. Con il comodo e rapido sistema di sostituzione QuickFit™ è possibile variare il cinturino, utilizzando cosi quello più adatto all’attività preposta o al mood della giornata.

Controllo forma fisica H24

Tra le funzioni troviamo: frequenza cardiaca rilevata al polso (con soglie e avvisi configurabili), il monitoraggio della respirazione e dello stress, il rilevamento della qualità del sonno con valore, grafici e approfondimenti del proprio riposo notturno e l’analisi dell'energia quotidiana Body-Battery™. epix è adatto a qualsiasi stile di vita attivo grazie a un set di app sportive, dall’outdoor fino all’indoor d’ampia gamma come allenamenti in palestra, arrampicata indoor, bouldering, golf, windsurf, kitesurf, sci alpino e di fondo, nuoto in acque libere, in aggiunta alle ormai consolidate app sportive fitness e sport.

Allenamenti e coach personalizzati

Qualsiasi sia l’allenamento o l’obiettivo da raggiungere, epix può accompagnare i runner fino al giorno della gara con i piani di allenamento personalizzati di Garmin Coach, completi di un personal trainer virtuale gratuito che offre utili consigli e una maggiore motivazione. Per i runner di lunghe distanze, epix include un'ampia gamma di training tool come PacePro™, che consiglia il passo corretto da mantenere in base alle pendenze del percorso. La funzione Real-Time Stamina risulta utile per monitorare e gestire lo sforzo attraverso l'attività per evitare il burnout. Up Ahead sarà il nuovo road book per trail-runner che consente di leggere in anticipo i POI di riferimento. Allenarsi grazie a Garmin Coach significa ricevere piani di allenamento giornalieri, creati ad hoc in base al livello di forma fisica, al carico di lavoro del proprio corpo, ai tempi di recupero, alla cronologia delle ultime attività e ai dati biometrici. Infine la funzione Visual Race Predictor garantirà all’atleta una stima puntuale dei tempi di gara futuri tramite un trend consolidato di almeno 15 allenamenti pregressi. 

Mappe e navigazione al top

Nel chipset di rilevamento GPS potenziato trova spazio il ricevitore multi-banda e il supporto multi-GNSS per un posizionamento e tracciamento dello spazio di grandissima precisione. Nelle sue edizioni Sapphire, epix è precaricato con mappe TopoActive che offrono ulteriori download gratuiti di mappe multicontinentali da tutto il mondo, anche tramite Wi-Fi ®. Per gli amanti dello sci alpino e fondo, troviamo le mappe SkiView™ aggiornate, con nuove metriche, un miglior censimento dei resort e altri punti d’interesse con una panoramica delle attività migliorata. Con una durata della batteria fino a 16 giorni in modalità smartwatch e gesto attivata e fino a 42 ore in modalità GPS, gli utenti possono godersi le proprie attività e avventure senza preoccuparsi della prossima ricarica.

User-friendly e funzioni smart 

epix offre la completa connessione al proprio smartphone per tutto il giorno, con Garmin Connect Mobile attivato in background, e presenta una serie di funzioni smart, tra cui:

• Notifiche: ricevi avvisi per chiamate in arrivo, messaggi di testo, aggiornamenti sui social media, promemoria del calendario e altro.

• Archiviazione musica: scarica brani o playlist nella memoria interna tramite Garmin Express, servizi musicali di terze parti compresi. Spotify®, Amazon Music e Deezer3 che sono precaricati On Device. Connect IQ™ Store consente agli utenti di scoprire nuove app, quadranti orologio, campi dati e widget consigliati e installarli tramite Wi-Fi direttamente dall'orologio.

• Sicurezza e monitoraggio: il rilevamento degli incidenti (durante determinate attività all'aperto) e l'assistenza possono inviare un messaggio con la posizione in tempo reale (se disponibile) ai contatti di emergenza oppure a un numero di chiamata emergenza predefinito come il 112.

• Garmin Pay™: la soluzione di pagamento contactless consente di pagare con un semplice gesto e senza contatto lasciando a casa contanti e carte di credito.

• Personalizzazione: è possibile scaricare app, widget, quadranti e altro ancora dallo store Garmin Connect IQ™, con supporto app aggiuntivo per Garmin Golf, Explore e Garmin Connect Mobile.

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Bode Miller lancia il nuovo 4-Quattro di SCARPA

Non poteva esserci ambassador più azzeccato per il lancio del nuovo 4-Quattro, il primo scarpone ibrido scialpinismo/sci alpino con attacchi a norma Gripwalk di Scarpa. Il marchio di Asolo ha infatti annunciato che Bode Miller sarà l’ambassador del nuovo prodotto e di Scarpa nel mondo. 

Indimenticato campione della Coppia del Mondo di sci alpino per il suo stile unico e lo straordinario talento, Bode Miller può vantare nella sua lunga carriera un palmarès ricco di trofei, tra cui 6 medaglie olimpiche, 33 gare di Coppa del Mondo e 5 medaglie iridate. Oggi si dedica in particolar modo ad attività di impegno sociale e alla promozione dello sci tra le nuove generazioni. «Dal mio punto di vista l’evoluzione di uno sport va di pari passo con lo sviluppo dell’attrezzatura che si utilizza – sottolinea Miller Questa nuova collaborazione è per me una scelta naturale: SCARPA può vantare una lunga esperienza nello sviluppo di nuovi prodotti e condivido il suo approccio fondato su ricerca e innovazione, con una grande attenzione alla sostenibilità e alla performance. Sono davvero entusiasta di iniziare questa partnership e dare il mio contributo a sviluppare i nuovi progetti dell’azienda». 

«Bode Miller ha fatto la storia dello sport ed è considerato una vera e propria leggenda dello sci - sottolinea il presidente di SCARPA Sandro Parisotto - Essere rappresentati nel mondo dal più forte discesista di tutti i tempi è per noi un passo importante e siamo convinti che insieme si possa compiere da qui in avanti un percorso davvero significativo, a cominciare dal lancio di 4-Quattro, che segna il debutto di SCARPA nel mercato degli scarponi ibridi. Si tratta di un prodotto caratterizzato da estrema leggerezza, altissime performance e adatto a soddisfare gli sciatori più esigenti». 

4-Quattro, compatibile con attacchi a norma AT, Low Tech e Gripwalk, segna l’ingresso nel segmento di SCARPA ed è il primo quattro ganci della casa di Asolo. Il peso alla bilancia però lo inserisce in una categoria a parte perché, anche nella versione più pesante, non va oltre il chilo e mezzo. 4-Quattro XT, il top di gamma, con durezza dichiarata delle plastiche di 130, è realizzato con lo scafo e il gambetto in Grilamid Bio e la lingua è in Pebax. Esistono anche una versione più soft (SL) sede ed entrambi sono declinati al femminile, con durezze delle plastiche e tonalità colore differenti. La costruzione Alpine Axial Hybrid unisce i plus di uno scarpone overlap con la facilità di calzata di un cabrio e la mobilità totale del gambetto è di 61°. 4-Quattro sarà in vendita dalla stagione invernale 2022/23.


Fedeli alla Linea

Che Robert Antonioli sia uno specialista delle linee dritte è cosa nota. L’azzurro è uno dei più efficaci interpreti della tecnica di discesa e disegna righe perfette a velocità elevate, quasi come un discesista della Coppa del Mondo di sci alpino. Con la differenza che lui scende sul tritato, sulla crosta, nella polvere. Tra i massi. Con sci abbondantemente sotto il chilo. «Meglio picchiare di culo che di testa» dice con il suo stile per spiegare la tecnica che lo porta a stare leggermente arretrato per controllare equilibrio e velocità. «Quando ti butti giù a tutta per vincere una gara, la prima cosa che chiedi è l’affidabilità, devi sapere di potere contare al cento per cento sull’attrezzatura, che non si romperà se darai un impulso più forte o su un atterraggio più brusco da un salto» aggiunge Robert mentre guarda negli occhi Daniele Trabucchi, responsabile della progettazione di Ski Trab. 

Per parlare degli ultimi adattamenti della tecnica nello scialpinismo agonistico e di come gli sci si stanno sviluppando per venire incontro alle esigenze degli atleti, li abbiamo fatti sedere attorno al tavolo della tavernetta della storica sede del costruttore bormino, dove sono passati tutti i più grandi dello skialp. Uno dei massimi interpreti dello scialpinismo agonistico e uno dei maghi che stanno dietro ad attrezzi che ormai adottano dettagli da Formula Uno.
In compagnia dell’ultimo arrivato, il nuovissimo Gara World Cup 70, che condensa buona parte di questi sviluppi verso uno skialp più moderno. «È uno degli sci nuovi sui quali abbiamo cambiato di più rispetto al modello precedente, ma partendo dagli stessi contenuti che hanno garantito affidabilità nel passato, a cominciare dalla costruzione a 14 strati con nucleo alveolare in aramide e legno di frassino, che non cambia se non per piccoli dettagli nell’assemblaggio» esordisce Daniele. Con il nuovo Gara World Cup nella durezza massima (Ski Trab propone, come da tradizione, anche il flex 60, più adatto a pesi leggeri e agoniste) si è pensato soprattutto a creare un attrezzo più preciso e stabile, nell’ottica dell’economia generale della gara e della gestione delle energie. «È più fluido in salita e discesa, in picchiata, soprattutto su nevi crostose, tiene meglio la linea perché non rischia di prendere di spatola» dice Robert. Frequenza. La parola magica di Daniele è frequenza. Quella che con Gara World Cup 70 puoi tenere anche in salita, dove fila dritto, eliminando quella tendenza ad allargare che fa sprecare energie e disturba il ritmo. 

«Ho chiesto di portare il feeling delle gare sprint, dove tutto è più veloce, e in salita, soprattutto sul diagonale, lo sci sta sempre a contatto con la neve e favorisce una frequenza esatta». Anche se sali solo di punta, come ama fare Robert nelle sprint. Oppure se, al contrario del valfurvino, che nelle altre gare è uno di quelli che amano tirare il passo, adotti una tecnica più simile alla corsa, fatta di piccoli passi veloci. Il risultato finale risponde alle richieste degli atleti top ed è frutto di uno sviluppo continuo, con ripetuti passaggi dalla prototipazione alla neve. La forza di Ski Trab sta proprio nella vicinanza alla materia prima (che non è solo la neve ma anche la possibilità di avere fuori dall’uscio di casa collaudatori come Robert e Nicolò Canclini), ma anche nella possibilità di realizzare velocemente tutte le parti e i prototipi nell’atelier di Bormio. Però, in fin dei conti, uno sci deve essere sciabile e per realizzarlo come nei sogni di Robert c’è tutta l’esperienza (e le notti in bianco) di Daniele. «Siamo intervenuti soprattutto sulla geometria, con uno sci un po’ più dritto, ma lavorando su alcuni dettagli per evitare che fosse meno manovrabile e più difficile da girare, a partire soprattutto dai punti di contatto di punta e coda» interviene Daniele per spiegare la ricetta di Gara World Cup 70. In pratica la punta è stata arretrata e la coda è stata avvicinata allo scarpone. 

«Entrambe sono più lunghe, la punta ha anche maggiore larghezza». Se il valore numerico dei raggi è leggermente aumentato, intervenendo proprio su questi dettagli si è lavorato per non cambiare molto il feeling. «Il raggio è stato minimamente ritoccato e, soprattutto in coda, continua ad aiutarti a uscire, punta e coda più lunghe favoriscono il galleggiamento, su tutte le nevi» dice Daniele. «Avere più coda ti dà maggiore sicurezza quando scendi a tutta, è un’altra vita perché in discesa su nevi difficili eviti quell’aggancio che ti può fare andare in rotazione e infatti, quando provavo i primi prototipi, Nicolò Canclini era geloso» aggiunge Robert. C’è un altro dettaglio, non di poco conto, che influisce sull’esperienza generale: il montaggio attacco leggermente avanzato rispetto al vecchio modello. Come coda e punta più lunghe, è un adattamento derivato da modelli più ludici, come Magico.2 e Maestro.2. «Trovo che renda più veloce i cambi d’assetto, è un dettaglio che ti fa guadagnare centesimi e risparmiare energie e nell’economia di una gara può essere vincente» aggiunge Robert. Come la coda rastremata, pensata per entrare ancora più facilmente negli anelli dello zaino e non fare perdere tempo nei cambi d’assetto. «E poi dà più libertà d’indirizzo» interviene Daniele. 

Sul passo conta anche lo scivolamento delle pelli, ma per favorirlo sono stati studiati alcuni accorgimenti come un ponte un po’ più alto per ridurre l’attrito, mentre l’arretramento del punto di contatto della punta, con conseguente minore sciancratura, lascia meno millimetri scoperti, in chiave grip. Tutto lo sviluppo di Gara World Cup 70 è stato studiato in abbinata con l’attacco di casa, il Titan Gara, un set pensato per rendere al massimo in sinergia. Come tutti gli attacchini race, Gara da questa stagione dovrà montare lo ski stopper, per rispettare il regolamento ISMF. Una parte del set che porta qualche cambiamento negli schemi degli atleti e che sta già facendo discutere. La soluzione trovata da Ski Trab, con posizionamento sulla talloniera, dà garanzie a Robert, perché «non cambia gli automatismi ai quali sono abituato nei cambi d’assetto». Con Gara World Cup 70 il futuro è già arrivato. E il prossimo passo quale sarà? Robert e Daniele si guardano negli occhi e sorridono: «lo sci biodegradabile». 


TX2 Evo, TX Hike e Akasha 2 saranno gli highlight dell’estate 2022 firmata La Sportiva

La Sportiva a tutto hiking e approach nel 2022, all’insegna della sostenibilità ambientale. La nuova linea da hiking TX HIKE ad esempio, impiega per il 65% materiali riciclati mentre i lacci utilizzati sulla linea climbing ed approach sono realizzati in materiale riciclato. I lacci e i sottopiedi della linea running sono inoltre realizzati con componenti derivati dal riutilizzo della materia prima all’interno del ciclo di produzione. Non solo, attraverso la pratica della risuolatura che i climber conoscono bene, La Sportiva invita da sempre a rigenerare e dare una seconda vita a scarponi e scarpette d’arrampicata. La vera novità però è che dall’estate 2022 anche le calzature da approach potranno essere risuolate grazie all'innovativa costruzione RESOLE PLATFORM presente sulla nuova TX2 EVO. La risuolatura sarà possibile rivolgendosi a una rete di professionisti, laboratori artigiani altamente qualificati, autorizzati e formati dai tecnici dell’azienda trentina. Risuolare, riutilizzare e rinnovare è sempre di più il mantra aziendale.

Vediamo quali sono le principali novità nel footwear.

TX2 Evo è la calzatura più leggera della serie approach Traverse X: soddisfa le esigenze di grip, protezione, minimo ingombro e leggerezza richieste in avvicinamento tecnico e durante le vie multi-pitch. Adotta un pacchetto suola con battistrada 100% risuolabile che ne raddoppia il ciclo di vita ed impiega materiali riciclati per un minor impatto ambientale. Il pacchetto suola è concepito per una facile e rapida risuolatura attraverso la sostituzione del battistrada esclusivamente presso i risuolatori autorizzati La Sportiva. La tomaia è priva di cuciture e molto avvolgente grazie alla linguella integrata che elimina gli spazi vuoti e fascia il piede per massimo comfort e protezione. Il tessuto utilizzato per la tomaia, i lacci, il plantare Ortholite Hybrid Approach e parte dell'EVA dell'intersuola sono inoltre realizzati con materiali riciclati e vegan friendly. Suola Vibram IdroGrip con climbing zone  concepita per il massimo grip su terreni tecnici.

La Sportiva TX2 Evo

TX2 Evo Leather è la calzatura pensata per l'avvicinamento tecnico alle pareti d'arrampicata ed utilizzo in falesia, caratterizzata da una calzata avvolgente e dal comfort impareggiabile della tomaia in pelle scamosciata. Adotta un pacchetto suola con battistrada 100% risuolabile che ne raddoppia il ciclo di vita ed impiega materiali riciclati per un minor impatto ambientale. Il pachetto suola è concepito per una facile e rapida risuolatura attraverso la sostituzione del battistrada esclusivamente presso i risuolatori autorizzati La Sportiva. Rispetta l'ambiente grazie alla tomaia in eco-concia metal free, al sottopiede Ortholite Hybrid in materiale riciclato, all'intersuola realizzata in parte con sfridi di lavorazione e ai lacci 100% recycled. Suola Vibram IdroGrip con climbing zone  concepita per il massimo grip su terreni tecnici.      

La Sportiva TX2 Evo Leather

                                 

TX Canyon è la calzatura che La Sportiva dedicata al canyoning/torrentismo ed alle  attività acquatiche che necessitano di calzature robuste, durevoli e dall'ottimo grip per muoversi in sicurezza nei corsi d'acqua.  EasyIN-EasyOUT: ogni componente è pensata per la massima velocità di asciugatura e l'idrorepellenza è ottenuta con materiali e trattamenti al 100% PFC Free, compatibili con l'ambiente. La tomaia è in Ariaprene, materiale certificato toxic free e composto da 4 strati che permettono all'acqua di fuoriuscire velocemente, anche grazie alle due valvole di scarico poste sull'arco plantare.

Calzatura low-cut di nuova generazione per l’escursionismo veloce, TX Hike GTX è realizzata con componenti eco-compatibili e vegan friendly quali: lacci e fettucce passanti in materiale 100% riciclato, sottopiede Ortholite Hybrid, battistrada Vibram Eco Step Evo con componenti derivanti dal ciclo di lavorazione, tomaia in tessuto riciclato. Combina soluzioni proprie del DNA Mountain La Sportiva con tecnologie di derivazione Mountain Running per un prodotto polivalente e sostenibile. I volumi molto ampi permettono un comfort di calzata molto elevato. Anche la nuova membrana Gore-Tex Extended Comfort è realizzata con materiali plastici a fine vita ed è certificata Bluesign. L'intersuola a compressione in EVA in parte riciclata aggiunge stabilità e ammortizzazione per un prodotto affidabile e comodo da indossare anche per un multi-day hiking. Esiste anche la versione mid-cut. 

La Sportiva TX Hike

Nel segmento hiking c’è anche il re-edit estetico di Ultra Raptor II GTX, disponibile anche in versione junior, mentre nella versione non GTX l’azienda la indica anche per il trail running. 

Arriva la v2 di un grande classico della collezione La Sportiva Mountain Running: Akasha. Il comfort di calzata è dato dall’ammortizzazione, grazie all’inserto plantare Cushion Platform e dai volumi interni ampi oltre che dalla tomaia morbida, traspirante ed avvolgente a costruzione Slip-on che evita punti di compressione durante la corsa. I rinforzi attivi anteriori Dynamic ProTechTion forniscono protezione e struttura seguendo il movimento del piede in modo dinamico e senza costrizioni. La suola grippante e bi-mescola FriXion Red è dotata dell’esclusiva soluzione Trail Rocker in grado di favorire il movimento naturale ‘tacco esterno – punta interna’ del piede durante la corsa. Lacci e plantare Ortholite Hybrid sono inoltre realizzati in materiali riciclato. Akasha II: il codice dell’ultra-runner si esprime attraverso protezione, comfort ed ammortizzazione.

La Sportiva Akasha 2

Suunto 9 Peak è il più sottile smartwatch della storia della casa finlandese

Arriva Suunto 9 Peak: lo sportwatch più sottile, potente e resistente nella storia del marchio finlandese, ispirato a Suunto 9 Baro. Tra le feature, fino a 170 ore di capacità di registrazione GPS in modalità Tour, misurazione della saturazione dell'ossigeno e carica totale della batteria in un’ora. «Abbiamo scoperto che molti desideravano tutte le caratteristiche di Suunto 9 Baro, ma in un orologio più piccolo e semplice, senza rinunciare alla durata della batteria ed all’approccio tecnologico avanzato» ha detto Heikki Norta, presidente di Suunto. Suunto 9, più sottile del 37% e più leggero del 36% rispetto a Suunto 9 Baro, ha oltre 80 modalità sport come corsa, escursionismo, mountain bike, sci e nuoto, le schermate personalizzabili che mostrano i dati più pertinenti per il tipo di allenamento, un sistema di gestione della batteria intelligente, il monitoraggio accurato della frequenza cardiaca al polso, informazioni meteo dettagliate e funzionalità complete di navigazione nell'orologio. 

L'app Suunto si integra perfettamente con Suunto 9 Peak, consentendo agli utenti di programmare gli itinerari in maniera efficace con mappe di calore specifiche per lo sport e punti di partenza popolari, che possono essere creati e trasferiti nell'orologio per la navigazione offline. L'app per dispositivi mobili consente agli utenti di scoprire nuove località, creare punti di interesse e rivedere le attività precedenti con mappe di calore personali. Inoltre, la velocità di sincronizzazione tra Suunto 9 Peak e l'app Suunto è ora raddoppiata grazie a Bluetooth 5, la più recente evoluzione nella tecnologia Bluetooth. Suunto 9 Peak sarà disponibile in due diversi stili e quattro colori ispirati alla natura: Granite Blue Titanium e Birch White Titanium, realizzati con cristallo in zaffiro e cassa totalmente in titanio di grado 5, prezzo 699 euro; All Black e Moss Gray, realizzati con cristallo in zaffiro e cassa in acciaio inossidabile, prezzo 569 euro.


Nuovo General Manager in La Sportiva

Cambio nel management dell'azienda trentina: lascia dopo 19 anni il general manager Lanfranco Brugnoli ed entra, nello stesso ruolo, Marcello Favagrossa. A seguire il comunicato ufficiale dell'azienda.

Da piccolo laboratorio artigianale alla sua fondazione nel 1928 per mano di Narciso Delladio, ad azienda innovatrice che ha cambiato con i suoi prodotti i modi di andare in montagna sotto la guida di Francesco Delladio fino ad arrivare all’espansione sui mercati internazionali grazie all’attuale CEO e Presidente Lorenzo Delladio, affiancato per oltre 19 anni dal GM uscente, per raggiunti requisiti di quiescenza, Lanfranco Brugnoli.
Con Lorenzo e Lanfranco ai vertici, l’azienda della Val di Fiemme, in Trentino, ha visto negli anni una crescita costante a doppia cifra ed un riposizionamento da azienda calzaturiera a brand globale con l’espansione nel settore dell’abbigliamento tecnico da montagna ed il consolidamento sui mercati strategici quali Nord America e Cina. «A Lanfranco va tutta la mia gratitudine – dice Lorenzo Delladio – per aver affiancato la nostra Famiglia facendola crescere giorno dopo giorno con grande dedizione, sensibilità e responsabilità. In meno di 20 anni siamo passati dall’essere un marchio di nicchia per appassionati della montagna ad un brand distribuito in oltre 70 Paesi e con la massima attenzione agli aspetti ambientali e sociali. Un percorso che traccia la via per la prossima generazione famigliare e manageriale».

Marcello Favagrossa, 55 anni, laureato in Economia e Commercio, vanta una consolidata esperienza nel marketing di importanti aziende internazionali e strutturate in vari settori e una carriera internazionale come General Manager che lo ha visto a lungo negli Stati Uniti. «Marcello trova un’azienda solida – aggiunge Delladio – in costante crescita e con un piano di sviluppo ambizioso. In questo percorso sarà affiancato da me e dai miei figli, che si preparano a guidare l’azienda nei prossimi anni». All’interno di quello che è stato definito da La Sportiva il progetto Climbing to Excellence, nome che ricorda la vocazione per il mondo verticale, l’azienda ha lavorato ad una profonda riorganizzazione dei processi aziendali introducendo nuove figure in tutti i reparti chiave, capaci di generare valore per l’azienda. L’area marketing in particolare ha assunto un ruolo centrale con la nomina di Giulia Delladio, quarta generazione della famiglia, al ruolo di Corporate Marketing Director.

«Uno dei focus fondamentali oggi – aggiunge Giulia Delladio – è la sostenibilità a tutti i livelli: dal prodotto al processo, passando per le scelte quotidiane di dipendenti, collaboratori e fornitori. Vogliamo che gli appassionati del nostro marchio e tutti coloro che contribuiscono al suo sviluppo, possano sentirsi orgogliosi di rappresentarlo, vestirlo e calzarlo»

La nuova struttura ha ora il compito di raggiungere gli obiettivi strategici attraverso una crescita sostenibile e la valorizzazione del patrimonio di competenze costruito negli anni.


Arriva Salomon S/Lab Pulsar

Quando Kilian Jornet ha vinto nel 2019 alla Sierre Zinal, facendo registrare il record della gara, aveva ai piedi la versione beta della Salomon S/Lab Pulsar. Ora quella scarpa arriva sul mercato, con alcuni presupposti per rivoluzionarlo.

Grazie all'intersuola Salomon più leggera in produzione e alla tomaia anch’essa dal peso piuma abbinata a tecnologie avanzate, è possibile provare l'ebbrezza della velocità in uno dei modelli S/LAB più leggeri di sempre: meno di 170 grammi. Il giusto livello di ammortizzazione nei punti strategici per garantisce una falcata agile nei percorsi trail non estremamente tecnici. Con un fit simile a quello che può generare una calza e con la rete traspirante Matryx rinforzata con fibre aramidiche la scarpa avvolge il piede con straordinaria omogeneità, praticamente come se fosse un guanto. L’intersuola è in schiuma leggera e reattiva creata dal mix ottenuto con EVA e copolimero olefinico a blocchi [OBC], il tutto per offrire un’ammortizzazione a lunga durata e una restituzione dell’energia con un efficace effetto rimbalzo.

Drop: 6 mm (23 mm-17 mm) - Peso: 170 g - Misure: 36-49 - Prezzo: 185 euro 

GLI ATLETI SALOMON ITALIANI CHE UTILIZZANO S/LAB PULSAR 

Alberto Vender, Andrea Rota, Riccardo Borgialli, Camilla Magliano, Davide Cheraz, Davide Magnini, Federico Presa, Giuliano Cavallo, Giulio Ornati, Luca Carrara, Marco Filosi, Mattia Bertoncini, Pablo Barnes, Riccardo Montani, Riccardo Scalet, Simona Morbelli, Sonia Locatelli e Virginia Olivieri.


Buff Filter Tube ai raggi X

Uscire di casa con la bocca coperta è diventato un gesto istintivo, anche quando si pratica sport, magari non ad alta intensità. Però per chi fa come minimo attività motoria le tradizionali mascherine chirurgiche risultano scomode e soprattutto poco pratiche. Ora, alle numerose mascherine sportive lavabili, si è aggiunto lo scaldacollo Buff Filter Tube, con una piccola tasca dove inserire un filtro sostituibile. Nell’aspetto è in tutto simile a un normale Buff, anche perché la tasca è all’interno e quindi non evidente. Ma… ma c’è un’altra differenza, il trattamento antibatterico Heiq Viroblock. Abbiamo provato a lungo Buff Filter Tube a lungo, sia con gli ultimi tepori autunnali, sia in pieno inverno, con temperature a cavallo degli zero gradi, correndo o sciando. Scoprendo che…

Unbox

Buff Filter Tube viene venduto con una confezione da 5 filtri che sono poi acquistabili a parte con ricariche da 30. Disponibile in 17 diversi design, Filter Tube costa 23,95 euro, mentre le ricariche si pagano 15,01 euro.

Sul campo

Per chi è abituato a indossare un normalissimo Buff non c’è praticamente nessun feeling diverso. La presenza del filtro non restituisce una sensazione tanto diversa, non creando particolari problemi alla respirazione ed essendo meno ‘invasivo’ di diverse mascherine, anche sportive, naturalmente per attività non troppo intense. Si posiziona, come comfort respiratorio, sui valori più alti di La Sportiva Stratos Mask, che in precedenti prove ci è sembrata tra le meno invasive dal punto di vista della respirazione, però si percepisce una maggiore leggerezza. Con temperature miti non si soffre troppo, quando fa freddo si tiene volentieri il Buff sulla bocca anche se non ce n’è bisogno perché è a tutti gli effetti… uno scaldacollo, seppur non nella versione più calda e pesante del marchio. A conti fatti (però noi non l’abbiamo utilizzato con questa funzione) potrebbe essere anche pratico da usare in città in inverno. La sostituzione dei filtri (consigliata dopo ogni utilizzo intenso, ma comunque utilizzabili per un giorno intero) è molto veloce e semplice e richiede qualche secondo. A realizzare i filtri è Ahlstrom-Munksjö, che dichiara la rispondenza alla norma EN14683:2019 delle maschere chirurgiche di tipo I e II e un’efficienza di filtrazione del 98%, anche se lo scaldacollo non è certificato come dispositivo medico o di protezione individuale. Unico contro è che, dopo un’attività sportiva prolungata, il Buff può bagnarsi per un po’ di condensa, ma non è un effetto mai troppo fastidioso. 

Buff Filter Tube e i ricambi sono in vendita sul sito www.nov-ita.com