Un film per il futuro della Jumbo Valley

Ecco Jumbo Wild con il sostegno di Patagonia

Dopo la proiezione a Milano Montagna, quest’autunno Patagonia distribuisce Jumbo Wild, il film documentario della Sweetgrass Productions, che racconta la vera storia della battaglia, ormai decennale, per decidere il futuro della Jumbo Valley nella British Columbia, con il conflitto tra la tutela di un’area selvaggia, cara agli amanti del backcountry, e gli interessi sempre crescenti dell’imprenditoria edile con il progetto di realizzare un comprensorio sciistico su vasta scala. Siano nella regione dei Monti Purcell, nella British Columbia, meta molto amata da chi pratica sci e snowboard backcountry, nonché territorio sacro per le popolazioni delle ‘Prime Nazioni’ e sede di uno dei più importanti corridoi del Nord  America per gli orsi grizzly.
Diretto da Nick Waggoner e Sweetgrass Productions, Jumbo Wild documenta il braccio di ferro che vede impegnati membri della comunità, 'Prime Nazioni0 e ambientalisti da un lato, e politici e imprenditori dall’altro sul futuro della valle del Jumbo. Sullo sfondo di incredibili riprese di sci e snowboard backcountry, Jumbo Wild offre per la prima volta agli spettatori le argomentazioni di tutte le parti in causa in questa controversa diatriba.

IL SOSTEGNO DI PATAGONIA - Contemporaneamente alla distribuzione del film Jumbo Wild, Patagonia e i partner locali di Wildsight lanciano inoltre una campagna mondiale per coinvolgere il maggior numero di persone contro la creazione di un resort sciistico e a favore dell’istituzione di una tutela permanente che salvaguardi il valore ecologico e culturale di questa regione. La versione di otto minuti del film, disponibile ora su patagonia.com, lancia un diretto appello al pubblico: Patagonia vuole sfruttare inoltre la propria rete internazionale e i propri canali di marketing affinché il messaggio venga condiviso il più ampiamente possibile. Fin dal 2012 Patagonia supporta finanziariamente gli attivisti di Wildsight negli sforzi intrapresi per mantenere l’area del Jumbo libera e incontaminata, secondo il motto della campagna ‘Keep Jumbo Wild’ che, già questa estate, ha messo a segno una vittoria significativa con la revoca della certificazione ambientale per  il proseguimento dei lavori di edificazione. Il passo successivo sarà la tutela permanente della  Jumbo Valley.
Il cortometraggio di 8 minuti Jumbo Wild, ora disponibile gratuitamente su patagonia.com (solo in inglese), offre al pubblico un’idea della complessità della lotta per la tutela della Jumbo Valley. Il documentario completo, della durata di circa un’ora, verrà invece proiettato a rotazione in svariate location europee (è previsto un'ulteriore proiezione per il 29 ottobre al Patagonia Store in corso Garibaldi a Milano). Il video, il cui ricavato delle vendite andrà interamente a sostegno di Wildsight, potrà essere acquistato su Vimeo e iTunes a partire dall'11 dicembre.
 
 
 


Con Ferrino il ‘Real Tor’

Progetto video con gli atleti del team

Ferrino e Tor des Géants camminano di nuovo insieme. Grande attenzione sulla sicurezza. Così per far fronte a una competizione estrema e renderla il più vicina possibile al concetto di ‘rischio zero’, Ferrino offrirà il suo supporto tecnico e organizzativo all’interno delle sette basi vita e sarà presente in altri punti fondamentali di rifornimento lungo il percorso.
Ma ci saranno anche gli atleti del Team Ferrino, Cecilia Mora, Paolo Gregorini e Michele Evangelisti. Con loro nasce Real Tor: i video che verranno realizzati dagli ambassador Ferrino saranno trasmessi direttamente dal terreno di gara e così si potranno seguire passo dopo passo i momenti salienti della loro avventura.
Per non perdere i contenuti del progetto Real Tor seguite tutti gli aggiornamenti sulla pagina Facebook (www.facebook.com/FerrinoOutdoor) e il canale YouTube di Ferrino (www.youtube.com/user/FerrinoVideo).


In prova: Casio Pro Trek PRW 3000

Orologio tuttofare con il vizio dell’outdoor

I prodotti giapponesi si distinguono per affidabilità e precisione e quella semplicità di utilizzo, magari scevra di funzioni ultra tecnologiche che non sempre servono, che nella vita di tutti giorni, già ricca di password e procedure, aiuta non poco. L’orologio Casio Pro Trek PRW-3000-1ER conferma questa opinione. Si tratta di un modello con diverse funzioni per gli amanti dell’outdoor, senza volere fare concorrenza a GPS di ultima generazione. Insomma, un bell’orologio, anche da indossare tutti i giorni, con tante piccole chicche utili se si ama andare per boschi e fare una vita sportiva nella natura. A un prezzo abbordabile. Abbiamo avuto la possibilità di provare per qualche mese e in diverse situazioni il PRW-3000, ecco le nostre impressioni.

USER FRIENDLY -
Faccio una premessa: con gli orologi ho un karma negativo: quello ‘figo’ che mi ha regalato mio suocero per il matrimonio è morto dopo qualche mese, gli swatch e simili sono finiti tutti con cinturini spezzati… Per questo ho deciso da anni di non portarli più al polso (intanto c’è il telefonino a dare l’ora esatta). Ho quindi infilato il Pro Trek con una certa diffidenza. La prima valutazione è che si tratta di un oggetto per nulla scomodo o ingombrante, che non sfigura anche nella vita di tutti i giorni. La resina nera è leggera e resistente allo stesso tempo, oltre che piacevole al tatto e il display digitale tondo (con vetro minerale) discreto e sempre ben leggibile. Pensavo di provarlo di tanto in tanto invece me lo sono ritrovato sul polso per settimane… Ho provato a schiacciare tasti senza prendere in mano il corposo libretto di istruzioni (complimenti: in un’epoca di libretti essenziali e versioni più estese da scaricare da internet, un giusto compromesso con tutto quello che serve sapere, spiegato bene, e nulla di più) ed ho subito capito le funzioni principali.

COSA FA - Tutto, a parte il caffé… Battute a parte, pur non essendo un orologio GPS, può diventare un utile compagno e sostituire l’orologio di tutti i giorni. Innanzitutto funziona con una batteria ricaricata da un pannello solare. Va molto bene, basta lasciarla per 5 minuti al sole o per periodi anche ben più lunghi, fino a 8 ore, alla luce artificiale degli interni. Basta però anche la luce solare filtrata dalle finestre. Morale della favola: io non ho mai avuto problemi e in ogni caso un pratico indicatore segnala il livello di carica. L’orologio atomico è radiocontrollato. Ci sono poi indicatore della temperatura e della pressione atmosferica (funzione baro), l’altimetro e la bussola. Il barometro rileva anche la tendenza barometrica, ovvero le oscillazioni della pressione che indicano probabili variazioni del clima (al ribasso = brutto, al rialzo = bello). L’altimetro rileva le variazioni di altitudine e la bussola è molto semplice da usare e può naturalmente essere usata anche per orientare correttamente una mappa. Tutte queste funzioni sono raggiungibili in modo molto intuitivo attraverso i pulsanti laterali. Per gli escursionisti esiste la possibilità di memorizzare fino a 14 gite (quota massima, quota minima, D+ e D-). La visualizzazione è molto semplice, con schermate che indicano ognuna uno dei quattro valori e la data. Nel modo altimetro è possibile impostare due schermate, una con un pratico grafico a montagna che rileva le differenze di altitudine e una con un indicatore numerico della differenza di quota da un punto prestabilito (utile quando la cartina indica che dobbiamo raggiungere un punto a + 80 metri dal punto di partenza, per esempio). Resistente alla basse temperature fino a -10°, registra altitudini fino a 10.000 metri. Tra le altre impostazioni, quella che permette di sapere ora di alba e tramonto (impostabile sulla base di città prefissate o con le coordinate - è anche possibile sapere alba e tramonto di un determinato giorno) e poi cronometro, timer, conto alla rovescia, allarme, controllo dell’ora attuale in un diverso fuso orario, luce a led azionabile con tasto…

CONCLUSIONI - I rilevamenti dei tre microsensori di temperatura, pressione atmosferica e altitudine si sono rivelati affidabili e precisi, qualche discrepanza in alcune situazioni limite solo per il termometro che è risultato impreciso di massimo un paio di gradi. Naturalmente è sempre meglio tararli in un punto specifico, per esempio per quanto riguarda l’altitudine. Pro-Trek 3000 ha tutto quello che serve per un escursionismo leggero, senza la pretesa della spedizione in luoghi isolati e tante piccole funzioni utili e simpatiche anche nella vita di tutti giorni. Insomma, se non siete dei Messner o dei Kilian Jornet ma volete uno strumento comunque utile, pratico e magari da potere usare anche tutti i giorni, potrebbe essere un bel regalo. Esiste anche la versione PRW-3000T-7ER con bracciale in titanio…La versione con cinturino in resina costa 299 euro, quella in titanio 399 euro.

 


Universita' e aziende: premiato un progetto La Sportiva

Inziativa promossa dal'ateneo di Trento

La collaborazione tra mondo accademico e mondo del lavoro si consolida grazie ad un recente progetto di ricerca applicata all’industria portato avanti da La Sportiva con l’Università di Trento. Per una settimana trenta tra studenti e giovani ricercatori, divisi in tre gruppi, hanno cercato il modo per migliorare i prodotti di tre aziende locali. Tutte e tre sono state definite delle soluzioni interessanti, ma quella considerata migliore dalla commissione di valutazione è stata la proposta per lo scarpone da scialpinismo Spectre prodotto da La Sportiva Spa.
Con la premiazione della soluzione e del gruppo di giovani cervelli che l’ha proposta si è conclusa al Polo scientifico e tecnologico Fabio Ferrari IPSP 2015 – Industrial Problem Solving with Physics, iniziativa organizzata dal Dipartimento di Fisica e dalla Divisione Supporto Ricerca Scientifica e Trasferimento Tecnologico dell’Università di Trento in collaborazione con Confindustria Trento e Trentino Sviluppo – Polo Meccatronica per gettare un ponte tra università e mondo industriale nel segno dello scambio di esperienze, del trasferimento di conoscenza e dello sviluppo di soluzioni innovative personalizzate.

LA PAROLA ALL'UNIVERSITÀ - «L'ateneo - afferma Flavio Deflorian, prorettore vicario e al supporto al sistema produttivo dell’Università di Trento – è soddisfatto quando vengono sviluppate iniziative come IPSP, che vedono una forte interazione fra imprese e studenti. Possono essere un primo momento in cui degli studenti, futuri professionisti, incontrano un problema industriale e lo affrontano con impegno. Ma sono anche una occasione per le imprese per confrontarsi con la creatività che è tipica dei giovani. L'idea che sta dietro a questa iniziativa è stata un successo e possiamo solo augurarci continui e si espanda, dando un contributo a migliorare l'interazione e la conoscenza reciproca fra università e imprese, che è una delle sfide più stimolati del prossimo futuro». Gli fa eco Lorenzo Pavesi, direttore del Dipartimento di Fisica dell’Ateneo: «Il Dipartimento di Fisica apprezza quest’iniziativa perché mette in gioco direttamente la professionalità di giovani fisici in una sfida dove il problem solving dei nostri giovani è messo alla prova di fronte ad un problema di interesse industriale. Inoltre è un’iniziativa giovane, nata dai giovani e con una ricaduta formativa e professionale sui giovani stessi. Vediamo sempre che quando i nostri studenti sono di fronte ad una sfida la sanno raccogliere e si impegnano a fondo per vincerla».

LA PAROLA AGLI INDUSTRIALI - Secondo Lorenzo Delladio, CEO de La Sportiva, «è solo con il costante scambio di idee tra mondo accademico e mondo produttivo che si possono compiere importanti balzi in avanti verso l'evoluzione non solo tecnologica applicata al prodotto, ma anche del mondo del lavoro stesso e delle opportunità che può creare per i neo laureati, dando ispirazioni, motivazioni e spazi di espressione». Per Giulio Bonazzi, presidente di Confindustria Trento: «Come Associazione aderiamo con entusiasmo a questa iniziativa sin dalla sua genesi. Ci ha conquistato il fatto che sia stata proposta dagli studenti e che si svolga in una settimana, puntando a risolvere una precisa problematica tecnica posta dalle aziende. La tempistica ridotta, in particolare, risponde perfettamente alle esigenze delle imprese di ottenere risultati concreti in tempi rapidi. L'esperienza della prima edizione è stata estremamente positiva e le soluzioni tecniche individuate sono andate oltre le aspettative. È un format che andrebbe ampliato ed esteso ad altri ambiti della ricerca». L’aspetto è stato sottolineato anche da Paolo Gregori, coordinatore scientifico del Polo della Meccatronica per Trentino Sviluppo: «Ogni iniziativa che contribuisce ad avvicinare il mondo della ricerca con quello della produzione – ha sottolineato - è oggi quanto mai necessaria e positiva. Questa lo è in modo particolare perché trae origine da problemi molto concreti, segnalati dalle stesse aziende, e dimostra come anche le competenze apparentemente più teoriche, come quelle di un fisico, possano in realtà dimostrarsi molto utili nella ricerca di soluzioni innovative applicate a prodotti e processi industriali. E ciò grazie anche ad un format diretto, leggero, che lascia libero spazio alla creatività di giovani menti per una sorta di brainstorming guidato dal problem solving». La settimana si era aperta lunedì con la presentazione dei problemi da parte di Coster tecnologie speciali, La Sportiva e Pama, le tre aziende selezionate sulle otto che avevano partecipato al bando. Quindi, nei giorni seguenti, i trenta cervelli in tre squadre – tra studenti e giovani ricercatori, anche loro selezionati tra i quaranta che si erano candidati – si sono immersi nella competizione con l’accompagnamento del Comitato scientifico formato da Martino Bernard, Stefano Tondini e Giuliano Zendri (tutti e tre del Dipartimento di Fisica).


Milano Montagna Vibram Factory

Dall’8 al 10 ottobre sara' possibile esporre i propri progetti

Un incubatore di idee e progetti rivolto a studenti, professionisti e appassionati di montagna per fare incontrare le loro idee con chi potrebbe realizzarle, le aziende. È proprio questo Milano Montagna Vibram Factory, la vetrina nell’ambito di Milano Montagna 2015, festival che si terrà dall’8 al 10 ottobre nella prestigiosa sede dell’Università degli Studi di Milano che permette di esporre gratuitamente progetti di attrezzature e tecnologie per la montagna (sci, sicurezza, scarponi, apparel, orientamento, software, bike, trail, alpinismo…) di cui esistano rappresentazioni 3D o che siano in fase di prototipazione. Un’occasione unica per entrare in contatto con i responsabili ricerca e sviluppo delle principali aziende del settore. I prodotti selezionati, oltre a essere presentati, verranno premiati dalla giuria di Milano Montagna Design Awards. I progetti più interessanti, inoltre, verranno pubblicati su Skialper che è media partner dell’iniziativa.

INFO - Per partecipare a Milano Montagna Vibram Factory è necessario inviare entro il 10 settembre alla segreteria organizzativa la documentazione come richiesta nella modulistica scaricabile da www.milanomontagna.it/VibramFactory.htm


2016 ricco di novita' per Salomon

Nuova scarpa Wings, ampliate le linee X-Lab, arriva la stringa

«Ciò che mi affascina è quello che faremo domani» ebbe a dire Georges Salomon, fondatore del marchio francese con sede ad Annecy. Un marchio nato sulla neve (attacchi, scarpe da fondo, scarponi e poi sci) per poi espandersi nei soft goods e nel footwear. Un brand che ha indubbiamente fatto dell’innovazione un cavallo di battaglia. «Il trail running non esisteva fino al 1998, quando dallo stabilimento di Annecy è uscito il primo prototipo di scarpa» ha detto il presidente di Salomon Jean-Marc Pambet. L’azienda francese, controllata dal gruppo finlandese Amer, ha infatti aperto ieri le sue porte ai negozianti italiani e a pochi selezionati giornalisti, tra i quali noi di Skialper.

NUMERI OK - Il Design Center di Annecy sviluppa prodotti non solo per Salomon ma anche per altri brand del gruppo come Atomic, Mavic, Wilson, Arc’Teryx. 335.000 metri quadrati e 900 persone impiegate nella cittadina francese sono solo una piccola parte di un gruppo che fattura 2.2 miliardi e impiega 7.630 persone nel mondo. Un gruppo che ha nel footwear la prima fonte di entrate, pari al 18% delle vendite, e nei winter sports, con il 17%, la seconda cassaforte. Un gruppo in salute che fa segnare una crescita regolare, anno dopo anno, con un leggero più nell’attrezzatura e valori positivi più grandi nei soft goods.

PREVIEW 2016: CORSA - La visita ad Annecy è stata l’occasione per vedere in anteprima la collezione primavera-estate 2016, che verrà presentata alla fiera Outdoor di Friedrichshafen, dal 15 al 18 luglio. Tante novità per la maison di Annecy. La mission è chiara: consolidare la propria leadership nel trail e fare crescere nuovi segmenti come quello del city trail. Con un sempre maggiore interesse per l’alta montagna. Per quanto riguarda il trail (segmento che in Salomon chiamano endurance distinguendolo dal running che rappresenta il city trail) le principali novità sono qualche modifica alle collaudate S-Lab Sense Ultra, anche in versione Soft Ground, con un focus sulla protezione, soprattutto in punta, e anche il mesh rivisitato. Ora siamo mediamente a - 20 grammi rispetto alle già leggere versioni precedenti. La novità più importante però è la linea Wings (a partire dalla Pro, la versione della linea gara). Questo modello si presenta alleggerito, con nuove protezioni e un nuovo chassis posteriore. Cambio deciso nel look dell’abbigliamento Lab Sense, con l’ingresso del verde chiaro. Le corse cittadine con spirito di avventura possono ora contare su un modello tutto nuovo, Sonic, disponibile anche nella versione Pro che è la più prestazionale, da gara. Molto accattivante, in tinta unita che spazia del verde-giallo al blu, questa scarpa è leggera (intorno ai 240 grammi) e minimalista. Curiosa l’introduzione nel modello Aero, con punto prezzo più basso, della stringa al posto del collaudato sistema Quick Lace, una piccola rivoluzione per Salomon.

MONTAGNA - Continua la crescita della linea X-Alp per un alpinismo leggero e veloce, con i modelli di scarpe che nella versione bassa vedono anche esemplari con il Gore-Tex (il più prestazionale è Move, con allacciatura stile quick lace, mentre ne esiste un modello stringato fino in punta) e l’introduzione di nuove silhouette nella linea X-Lab con utilizzo di Gore-Tex e Cordura. Allo zaino X-Lab da 20 litri si affianca ora anche un modello da 30 litri.

HIKING - Linea abbigliamento sempre più ampia con una giacca a vento con apertura laterale derivata dalla linea X-Alp, prodotti next to skin che utilizzano materiali Cocoona e Polygiene per l’odor control. Grandi novità per le donne con linee di abbigliamento e scarpe (Ellipse) specifiche per la morfologia (e con look e colori al femminile) del gentil sesso. Tante news anche negli zaini, che prendono vestibilità e ripartizione dei carichi da quelli da trail. Ampliata la linea delle scarpe X-Ultra con modelli anche in pelle e misto pelle-Gore-Tex. Da segnalare inoltre l’introduzione del Gore-Tex nella linea bambino.   


Test Training Dynafit nel Parco Nazionale dello Stelvio

Appuntamento il 5 luglio a Santa Caterina e salita al rif. Pizzini

Un’occasione unica per correre tutti insieme e provare le scarpe da trail in un ambiente unico: Dynafit organizza domenica 5 luglio dalle ore 15.30 presso il Rifugio Pizzini in località Val Cedec, a Valfurfa, in provincia di Sondrio, un test-training esclusivo. Si potranno provare le nuove scarpe per la corsa off-road sulle bellissime montagne del Parco Nazionale dello Stelvio e correre con i membri del team Dynafit che sapranno darti preziosi consigli e suggerimenti. Dopo la corsa, la serata continuerà con una cena presso il Rifugio Pizzini per ricaricare le batterie e rilassarsi insieme. Una giornata tra le montagne per vivere l’atmosfera Dynafit, correre insieme e confrontarsi sul mondo del trail running. Luogo di ritrovo: parcheggio albergo dei Forni (da Bormio proseguire per S.Caterina Valfurva e imboccare la strada che conduce alla Valle dei Forni. Dopo 5 km si raggiunge il parcheggio). La quota per la cena è di 5 euro. Per informazioni: info@dynafit.it


Grouse Creek lancia lo store online

Il marchio italiano dell’outdoor sara’ presente anche alla fiera Outdoor

Nel mondo dell’outdoor c’è molta curiosità attorno a un marchio apparso qualche anno fa. Il nome è inglese ma il brand è italianissimo: Grouse Creek, cioè il gallo cedrone. Le prime linee sono state rivolte alle persone attive, che praticano sport all’aperto, in particolare trekking e sci, con abbigliamento, calzature e accessori tecnici. Poi Grouse Creek ha allargato la propria offerta anche ad altri settori, come il viaggio e il camping. Ultime arrivate, le linee lifestyle e urban, soprattutto calzature, che permettono agli appassionati dello stile di vita outdoor di avere con sé sempre una calzatura moderna, dal taglio vivace e fashion, ma con dettagli di qualità e di affidabilità, come l’impiego di pelle e la produzione made in Italy. E ora è arrivato anche lo store online. Il sito shop.grouse-creek.com permette di acquistare scarpe da trekking, abbigliamento tecnico, dai sandali agli zaini, il tutto collegato tramite un sistema apposito che consente la visualizzazione in tempo reale della disponibilità effettiva a magazzino di ciascun prodotto. Grouse Creek sarà presente alla prossima fiera Outdoor di Friedrichshafen, la rassegna più importante del mondo outdoor, in programma dal 15 al 18 luglio.


Il biotech: nuova frontiera per lo sport di resistenza

Cosi' si ricreano molecole native del nostro corpo

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Norrona vede verde

Nuova sede e tanta sensibilità ambientale per il marchio norvegese

Il 2016 di Norrona sarà verde. Il colore della natura estiva è infatti uno dei più presenti nella collezione primavera-estate 2016 del marchio norvegese. Però il verde e l'attenzione all'ambiente sono anche il leit motiv dell'azienda che ha come pay off 'welcome to nature' e che ha recentemente spostato il proprio head quarter proprio per agevolare il viaggio dei dipendenti verso la sede con mezzi di trasporto sostenibili. Grazie alla vicinanza del treno già oggi il 75% per cento di chi lavora in azienda utilizza trasporti pubblici o bici e l'obiettivo a breve termine è di arrivare al 100%. La nuova sede, nei dintorni di Oslo, è stata presentata proprio giovedì e venerdì scorsi alla stampa internazionale e tra le testate invitate c'era anche Skialper.

SOLO COTONE ORGANICO -
Nella vecchia cartiera bianca con spettacolare vista sul bosco e una cascata il ceo e proprietario Jorgen Jorgensen, quarta generazione della stessa famiglia che ha fondato il brand nel 1929, l'uomo che ha portato Norrona fuori dalla Norvegia, a partire dai primi anni del nuovo secolo, ha spiegato le strategie per l'immediato futuro che vedono proprio l'ambiente al primo posto, con il raggiungimento entro la fine dell'anno del 100% di utilizzo di cotone organico e l'obiettivo dell'abolizione totale dei trasporti con aereo. Norrona continua a proporsi come marchio attento alla qualità dell'abbigliamento outdoor a 360 gradi, dallo scialpinismo alla mountain bike, con colori sgargianti e abbinamenti coraggiosi, utilizzo di materiali all'avanguardia (nel 1977 è stata la prima azienda europea a utilizzare il Gore-Tex) e quello spirito free che da sempre ha contraddistinto i prodotti del vichingo. «Non vogliamo produrre abbigliamento per attività dove è necessario il numero per partire, quindi per intenderci ski touring e non gare» ha detto Jorgensen.

PREVEW 2016 -
Le linee estive 2016, presentate in anteprima nel corso di una sfilata, continuano a seguire la filosofia del loaded minimalism e dei colori vivi, dalle varie tonalità di verde all'arancione, dal viola al giallo. Funzionalità e confort per affrontare la natura con la n maiuscola, con giacche da montagna dotate di quattro grandi tasconi frontali e felpe apribili ai lati, ma anche sportswear casual con l’ingresso del denim nelle giacche. Gli obiettivi di prodotto rimangono ambiziosi con il progetto di lanciare ogni anno diversi nuovi articoli ma anche con l'impegno di non rivedere concetti e fitting di linee e prodotti prima di tre anni dal lancio. Lo stile Norrona, almeno nell'immediato futuro, non sembra proporre cambiamenti rivoluzionari, ma cosa c'è dietro l'angolo?

 

Collezione ss 2016 Norrona #welcometonature Posted by Skialper on Giovedì 4 giugno 2015


Nuovo global general manager a Vibram

Nominato Paolo Manuzzi

Vibram, azienda leader nella produzione e commercializzazione di suole in gomma ad alte prestazioni, ha nominato Paolo Manuzzi nuovo global general manager.
Paolo Manuzzi, 46 anni, ha iniziato la carriera in Vibram nel ruolo di manager commerciale per i mercati di Italia e Spagna nel 1993. Dal 2001 al 2013 ha ricoperto la carica di responsabile commerciale Mondo Suole, contribuendo all’importante incremento di fatturato registrato dall’azienda durante lo stesso periodo. Da oltre 20 anni nel management di Vibram, il neo global general manager ha giocato un ruolo importante nello sviluppo della società italiana ed è stato testimone e protagonista di momenti chiave a livello internazionale come l’apertura di Vibram USA nel 1999 e degli uffici in Giappone nel 2013.
La carica è effettiva a partire da maggio 2015 e Paolo Manuzzi riporterà direttamente a Marco Bramani, presidente e amministratore delegato di Vibram.


Emy Leitner marketing manager Dynafit Italia

Seguira’ la comunicazione e promozione del marchio

Emy Leitner è la nuova marketing manager Dynafit per l’Italia. Dal 2012 nel Gruppo Oberalp, che controlla il brand, Leitner ha un passato di fondista e un presente di appassionata scialpinista, fattori che in Oberalp contano quanto le lauree. La conoscenza in presa diretta del mondo outdoor è stata infatti un elemento chiave per l’assegnazione del ruolo alla giovane laureata in lingue e letterature straniere. «Si tratta di una sfida quotidiana nel rafforzare l'immagine di un brand come Dynafit riconosciuto anche in Italia come un vero punto di riferimento per discipline sportive in alta quota - ha commentato Emy Leitner - ma sono fiduciosa di poter svolgere il mio incarico in modo positivo».