La Sportiva apre due nuovi negozi

Sono due le nuove aperture di negozi monomarca La Sportiva previste nel 2019: il marchio della Val di Fiemme leader mondiale nella produzione di calzature ed abbigliamento outdoor, presente in oltre 70 Paesi al mondo e con il suo quartier generale ben saldo in Valle di Fiemme ai piedi delle Dolomiti, aprirà infatti nei primi giorni di aprile i punti vendita di Trento e Pozza di Fassa. «Si tratta di due aree strategiche per il nostro marchio - commenta Andrea Bonetto, Retail Manager - Trento per ovvi motivi di presenza sul capoluogo della nostra regione che chiude il cerchio con le recenti attività di marketing messe in campo per la celebrazione del nostro novantesimo anniversario ed apre nuove possibilità e sinergie con la città per noi più rappresentativa, Pozza di Fassa per il presidio della zona della Valle di Fassa, luogo di attività outdoor per eccellenza ai piedi del ghiacciaio della Marmolada».

I brand stores del marchio trentino raggiungono ora quota otto: le nuove aperture di Pozza e Trento si aggiungono infatti ai punti vendita di Ziano di Fiemme, Cavalese, Arco (tutti in provincia di Trento), Finale Ligure, Rodellar (Spagna) e Città del Messico: ognuno caratterizzato dalle proprie peculiarità ed in grado di offrire un’esperienza di marca a 360 gradi tra i prodotti concepiti e sviluppati in Val di Fiemme.

Settanta metri quadri lo store di Trento, novantacinque quello di Pozza di Fassa con assortimenti che sapranno soddisfare due tipi di clientela molto diverse: più cittadina e lifestyle la prima, più orientata alle pratiche outdoor e al vivere la montagna la seconda. Il negozio di Trento è situato in pieno centro in Via Mazzini 5, la via dello shopping per eccellenza, mentre il punto vendita di Pozza sarà sulla strada principale verso le Dolomiti: Strada Dolomites 65, proprio all’inizio del paese. «E le novità non finiscono qui – aggiunge Luca Mich, Marketing Operations Manager – perché da quest’anno chi entrerà nei nostri stores vivrà un’esperienza di marca che si estenderà anche alla parte più emozionale grazie all’integrazione di LaSpo Radio, la store-radio ufficiale che propone una serie di brani pensati per una clientela evoluta, dinamica, attiva: con lo sguardo sempre rivolto al futuro e alle prossime sfide».

Lo store di Trento aprirà ufficialmente la prima settimana di aprile (venerdì 5) e sarà seguito la settimana (venerdì 12) successiva dallo store di Pozza di Fassa. L’inaugurazione ufficiale dello store di Trento è però fissata per la sera del 15 maggio in occasione dell’annuale International Sales Meeting aziendale che vedrà invitati proprio a Trento tutti i principali importatori mondiali del marchio: l’evento sarà naturalmente aperto al pubblico e vedrà diverse sorprese tra cui la partecipazione dei migliori atleti ambassador del brand.


Al via la selezione dei Dynafit Trail Heroes

Hai una passione per il trail running e già qualche gara nel tuo palmarès sportivo? Ti piace condividere questa passione sui tuoi canali social? Allora hai le carte in regola per candidarti al ruolo di Dynafit Trail Hero. Riparte infatti per l’estate 2019 la ricerca di trail runner che diventino gli ambasciatori del brand e parte attiva del team Dynafit Trail Heroes. Il compito di un Trail Hero è semplice, il motto è Resta chi sei!Oltre alla pubblicazione di foto attraverso i canali social, otterrà una grande visibilità diventando l’immagine di Dynafit attraverso il sito internet e le pagine social dell’azienda. Inoltre i Trail Hero selezionati lo scorso anno (@fra_perry- @andre_baravex.vda- @giovannibosio.it- @marcslanzi) saranno parte attiva anche del team summer 2019. I Trail Heroes avranno una divisa Dynafit della collezione Alpine Running, un servizio fotografico dedicato e un pettorale per una gara a scelta fra le competizioni summer powered by Dynafit. I posti a disposizione sono cinque.

COME CANDIDARSI? - Descrivi la tua passione per il trail running in un testo di al massimo 2000 battute. Pubblicalo su Instagram o Facebook abbinandolo a un tuo video/una tua immagine in azione, all’hashtag#trailheros2019e taggando le pagine di @dynafite @skialper.  Scrivi all’indirizzo email skialper@mulatero.it segnalando la tua pubblicazione su Instagram o Facebook. Sarà possibile inviare la propria candidatura fino al 31 marzo e la selezione verrà fatta da una giuria composta dai redattori di Skialper e dal management Dynafit.


In arrivo Dalbello Lupo Air

Lo scafo del nuovo Lupo Air di Dalbello, in arrivo nella stagione invernale 2019/20, è diverso da tutti gli altri ed è stato sviluppato in collaborazione con l’Università di Bologna. Èpiù leggero di prima senza però cedere sulla rigidità. L’aria nel nome dello scarpone si ritrova nella plastica Grilamid, che riduce il peso del 10% (1.299 gr) e garantisce anche un buon isolamento termico e ottima stabilità laterale. Un meccanismo di blocco tra lo scafo e il gambetto inserisce quest’ultimo in modalità sci e dirige il flex in avanti. Il risultato sono prestazioni morbide e al contempo potenti sulla neve. Un sistema sofisticato di chiusura a cavo sostituisce la linguetta, mentre un sistema di blocco del tallone Dynalink assicura il retro. La suola è Vibram e il valore di flex previsto di 130. Lupo Air è stato concepito per costituire il sistema perfetto con Völkl BMT 90 o Mantra v-werks e il nuovo Marker KingPin m-werks. Ogni componente di questa combinazione da sogno è armonizzato in termini di filosofia sulla neve, design cromatico e prestazioni.


Garmin inReach Mini, la sicurezza tascabile

Compatto, tanto da stare nel palmo di una mano, leggero, con un peso di soli 120 grammi, ma altamente tecnologico: Garmin inReach Mini è il nuovo comunicatore satellitare bidirezionale concepito per vivere le attività outdoor in totale sicurezza. Tramite copertura satellitare globale Iridium, sottoscrivendo un abbonamento dedicato, inReach Mini consente di avere una comunicazione in doppia direzione da ogni luogo del mondo, sia in mezzo all’oceano che in vetta a una montagna. Oltre a inviare e ricevere messaggi di testo ed e-mail, dispone di una funzione SOS attiva 24/7 direttamente collegata al centro di coordinamento emergenze internazionale GEOS, garantendo così assistenza e soccorso immediato in caso di necessità, ovunque ci si trovi. InReach Mini è resistente agli urti e impermeabile (IPX7) e integra una batteria ricaricabile al litio che garantisce ampia autonomia: dalle 50 ore con invio del rilevamento ogni 10 minuti, fino a 20 giorni in modalità di risparmio energetico. Inoltre scaricando l’app Earthmate sul proprio smartphone o tablet, tramite Bluetooth, può essere associato a dispositivi compatibili per accedere comodamente a mappe e immagini aeree. Il prezzo al pubblico consigliato è di 349,99 euro.
www.garmin.com/it


Marco Zanchi corre con Topo Athletic

Marco Zanchi ha scelto di correre con scarpe Topo Athletic, il brand americano fondato nel 2013 da Tony Post.«Ho conosciuto Topo Athletic grazie a test visti in rete ed entrando in contatto con i prodotti ne ho apprezzato subito la fattura e soprattutto la speciale forma brevettata, pensata per dare il giusto spazio alle dita dei piedi restando ben avvolgenti. Provando Ultraventure e Terraventure 2 ho avuto subito una bella impressione, il giusto compromesso tra comfort, ammortizzazione e grip, senza rinunciare alla stabilità d'appoggio». Ultraventure e Terraventure 2 hanno entrambe suola Vibram XS Trek e drop di 5 e 3 millimetri e verranno provate nella nostra Outdoor Guide, in uscita a inizio maggio. Ultraventure pesa 317 gr, Terraventure 2 306 gr, mentre l’intersuola è in EVA iniettata a tre diverse densità per la prima e a due per la seconda.

Ultraventure


It’s running time

Correre in inverno. Per allenarsi, ma anche per il piacere di continuare a macinare chilometri e metri di dislivello quando la natura si ferma. Oppure per partecipare a qualche gara sulla neve o in ambiente invernale. Però, se d’estate è importante avere la giusta scarpa, d’inverno lo è ancora di più. Ecco perché abbiamo messo ai piedi di due specialiste alcuni modelli specifici. Scarpe per la neve e il freddo, ma anche semplicemente per una corsa in collina o a media quota, su terreni umidi o resi duri dal freddo. Per questo abbiamo deciso di dividere in due la vasta gamma delle calzature utilizzabili in inverno, creando una categoria delle super-specialistiche, cioè quelle scarpe con ghetta e proprietà termiche pensate per affrontare il bianco inverno. Per correre in un ambiente più fresco e umido, invece, ecco le versioni Gore-Tex dei modelli estivi. Due testatrici esperte in materia: Marta Poretti, che nel 2018 ha vinto l’Idita Sport, gara di 550 km tra i ghiacci dell’Alaska, con temperature che raggiungono anche i -35 gradi, e Melissa Paganelli, vincitrice dell’ultima Corsa Bianca e del Winter Trail Monte Prealba. A Marta l’onore (e l’onere) di provare le scarpe con ghetta, a Melissa quelle semplicemente in Gore-Tex. Per il primo test un campo prova d’eccezione: le insidiose pietraie sopra Cime Bianche Laghi, ai piedi del Cervino, rese viscide da un sottile strato di neve e dalla bufera. Per andare più a fondo, poi, ci siamo spinti su ampie chiazze di neve. Per la seconda prova, invece, ci siamo concentrati su un fondovalle molto umido.

GHETTA SÌ, GHETTA NO - Fatta la premessa, che vale in generale anche per le calzature estive, che ormai di scarpe brutte non ce ne sono più, abbiamo riscontrato importanti differenze d’impostazione tra i sette modelli provati. Le La Sportiva Uragano e le Salomon S/Lab XA Alpine 2 sono le più integralmente invernali, con morbida ghetta, come Uragano, o a stivaletto e doppia costruzione (con una normale scarpa da running interna) come le S/Lab XA Alpine 2, che non nasce come pura invernale ma per imprese fast & light in quota. Queste due soluzioni sono pensate per le condizioni più estreme, soprattutto con neve bagnata, la più insidiosa e umida, e quelle che garantiscono ma migliore termicità. «Sono modelli molto validi nei nostri climi, naturalmente per correre gare specifiche in Alaska o nel grande nord ci vogliono ancora più termicità e accorgimenti specifici e, a quelle temperature, può succedere che le ghette si bagnino e poi gelino, diventando rigide e a volte fastidiose» dice Marta Poretti. Ci sono invece soluzioni meno estreme, a metà del guado, come la La Sportiva Tempesta, che rappresentano un giusto compromesso tra protezione dagli elementi e libertà della caviglia. Inoltre la facilità e velocità d’accesso è migliore. In generale, correndo sulla neve, abbiamo riscontrato che non è sempre scontato che la soluzione con ghetta sia la più indicata. Anche una scarpa bassa in Gore-Tex, abbinata a una ghetta adeguata, se non si corre in neve fresca, può essere una valida scelta. Abbiamo inoltre inserito nel lotto dei modelli da neve la Scarpa Atom SL che è una via di mezzo tra un semplice modello in Gore-Tex e la Tempesta, con una specie di calzino basso a proteggere la caviglia dall’entrata di detriti, oltre all’utilizzo della membrana Gore-Tex. Si tratta di una soluzione che la casa indica in modo specifico per utilizzo invernale, anche se non ha particolari doti di termicità.

©Stefano Jeantet

OPZIONE CHIODI - Premesso che su terreni duri o ghiacciati esiste sempre l’opzione ramponcino (sul mercato se ne trovano di diverse marche e categorie di prezzo), segnaliamo un plus non da poco delle scarpe La Sportiva: la possibilità di montare chiodi AT Grip con un apposito accessorio simile al cacciavite. L’operazione è abbastanza semplice e le zone dove inserirli sono segnalate sulle suole di Uragano e Tempesta. Un’operazione che richiede pochi minuti e non rovina le scarpe. I chiodi, infatti, posso essere tolti e rimessi. Il kit costa 49 euro ed è acquistabile nello shop on-line della casa di Ziano di Fiemme o nei negozi specializzati.

GORE-TEX - In inverno la prima richiesta che si fa a una scarpa è quella di tenere asciutti (e a una giusta temperatura) i piedi. La membrana Gore-Tex utilizzata, solitamente la Extended Comfort, è la più traspirante e leggera e i modelli sono risultati confortevoli dal punto di vista climatico, con il piede sempre al caldo ma mai troppo in un clima fresco. Buona anche la dinamica di marcia anche se bisogna tenere contro di un peso leggermente aumentato rispetto ai modelli estivi e una flessibilità minore, ma assolutamente accettabile. «Solitamente utilizzo scarpe in Gore-Tex quando devo uscire per allenarmi su terreni che so essere innevati o molto umidi e nella stagione invernale, in queste condizioni, le differenze sono minime e comunque inferiori ai vantaggi» dice Melissa Paganelli. I modelli senza ghetta, naturalmente, se utilizzati in acqua e ad alta velocità, lasciano entrare qualche schizzo dall’alto. Ma nell’utilizzo medio invernale vanno più che bene (e potrebbero essere un’opzione anche per le mezze stagioni) e al limite si può sempre usare una ghetta.

©Achille Mauri

BENVENUTO INVERNO - In conclusione… non ci sono scuse per non andare a correre in inverno, il mercato propone la scelta di prodotti più vasta di sempre, per tutte le esigenze. Anche la categoria più specialistica delle integraliche solo qualche anno fa era occupata dalla sola La Sportiva Crossover GTX (ora disponibile nella versione 2.0), è ormai sufficientemente ampia (e comprende anche la Scarpa Spin Pro OD, con ghetta in OutDry, che purtroppo non abbiamo potuto provare, e la Dynafit Transalper U GTX, disponibile solo in versione maschile/unisex). L’importante è sapere che utilizzo prevalente si farà della scarpa invernale e orientarsi verso modelli più o meno specifici.

©Stefano Jeantet

INTEGRALI

Salomon S/Lab XA Alpine 2

Grazie alla doppia costruzione, dentro è molto simile (se non uguale) alla S/Lab Sense e il fit e le sensazioni si avvicinano. È risultata quella con migliore termicità. L’accesso è abbastanza facile e nella corsa non impaccia, sembrando un unico corpo, anche se le sensazioni sono abbastanza diverse da un modello estivo. È reattiva e secca e la suola ha la climbing zone in punta.

Peso: 375 gr
Prezzo: 250 euro
Drop: 6 mm
Suola: Premium Wet Traction Contagrip

La Sportiva Uragano GTX

Protezione totale e libertà dei movimenti. Non entra nulla, la termicità è buona e le doti dinamiche anche. Un po’ difficoltoso l’accesso, ma poi quando sei dentro la vestibilità è valida. Ben studiata anche la flessibilità, grazie alla Gore Flex Construction, sostanzialmente simile a quella di modelli come la Mutant. Mescola pensata per il grip su superfici morbide, per il duro c’è l’opzione chiodi AT Grip.

Peso: 350 gr
Prezzo: 189 euro
Drop: 10 mm
Suola: FriXion Blue

La Sportiva Tempesta GTX

Condivide con Uragano lo stesso chassis e la suola. Però non ha la ghetta ma linguetta e collo rialzati. È risultata un ottimo compromesso tra le semplici scarpe in Gore-Tex e le integrali. Per situazioni non estreme, versatile. Per il resto vale quando scritto di Uragano.

Peso: 300 gr (340 gr uomo)
Prezzo: 169 euro
Drop: 10 mm
Suola: FriXion Blue

Scarpa Atom SL GTX

La più leggera del lotto, una vera invernale per il grip, risultato il migliore. Non per la termicità e la protezione della esigua calzetta che la rende indicata per utilizzatori di livello, alla ricerca di una scarpa performante e veloce e per climi/nevi non estreme. E per correre veloce…

Peso: 290 gr
Prezzo: 169 euro
Drop: 4 mm
Suola: Megagrip

GORE-TEX

Dynafit Trailbreaker GTX

La versione in Gore-Tex della scarpa con la caratteristica suola a S firmata Pomoca (che si comporta bene). Termicità e traspirazione indicate per un utilizzo invernale non estremo, tanta protezione dietro, sensazione di drop e più sensibilità davanti. E una buona scelta per utenti di livello intermedio alla ricerca della protezione e di una scarpa versatile, anche per camminate veloci.

Peso: 250 gr (290 gr uomo)
Prezzo: 160 euro
Drop: 10 mm
Suola: Pomoca Alpine TB

New Balance KOM GTX

La novità 2018 New Balance per le ultra-distanze in versione Gore-Tex. Calda e traspirante il giusto per un utilizzo invernale non estremo, protettiva, ha buone doti dinamiche e un discreto grip, che la rendono una allround (per terreni e utilizzatori) no problem. L’impostazione iniziale è rigida e sostenitiva, ma dopo qualche chilometro ‘si fa’ e diventa molto comoda senza perdere il sostegno.

Peso: n.d.
Prezzo: 140 euro
Drop: 8 mm
Suola: Vibram Megagrip

Mizuno Wave Mujin GTX

Il grande classico della casa giapponese tradisce l’origine stradistica del marchio, con un’impostazione molto comoda, che non va a discapito della protezione, che è valida, anche da sotto grazie al rock plate. Lo spazio ampio davanti la indica anche per percorrenze lunghe con clima fresco grazie a una discreta termicità.

Peso: 320 gr (375 gr uomo)
Prezzo: 155 euro
Drop: 12 mm
Suola: Michelin

Scott Kinabalu Power GTX

L’ultima versione della best seller di casa Scott nella versione con tallone rinforzato, che sostiene di più. Rispetto ai precedenti modelli Kinabalu, concede qualcosa di più a comfort e ammortizzazione, ma rimane un modello ‘cattivo’ e veloce. La versione in Gore-Tex non tradisce le attese per qualche corsa bagnata in climi freschi.

Peso: 350 gr (390 gr uomo)
Prezzo: 179 euro
Drop: 8 mm
Suola: Scott, anche per bagnato

Questo articolo è stato pubblicato sul numero 120, uscito a gennaio 2018. Se non vuoi perderti nessuna delle storie di Skialper e riceverlo direttamente a casa tua puoi abbonarti qui.


Tutto nuovo il Salomon QST 106

Non è semplice migliorare un prodotto già buono. Ma quando come testatori hai Stan Rey, Chris Rubens o Cody Townsend il lavoro diventa meno difficile. Anche se le finalità del progetto per il nuovo sci QST 106erano impegnative: rendere l’all mountain della casa di Annecy più rigido, ammortizzato e facile da manovrare. Presi singolarmente sono tre obiettivi relativamente facili da raggiungere, ma realizzarli contemporaneamente ha richiesto l’applicazione di una serie di nuove tecnologie. Per aumentare la rigidità, il nuovo QST si avvale di un rinforzo in carbonio con tecnologia C/FX, con il doppio del carbonio rispetto ai suoi predecessori. Per una migliore ammortizzazione, gli ingegneri Salomon hanno utilizzato un inserto in sughero che ha un livello di assorbimento delle vibrazioni superiore rispetto al Koroyd, l’inserto spesso utilizzato in molti sci e nelle precedenti versioni. In ultimo, la forma è stata rielaborata alle estremità (punta e coda) in modo che lo sci sia più sciancrato e quindi più manovrabile. Per equilibrare l’aggiunta di carbonio, lo sci presenta uno strato in basalto in grado di ammortizzare e assorbire le vibrazioni in modo incomparabile. L’integrazione dell’esclusiva tecnologia Cork Damplifier di Salomon, in punta e coda, conferisce stabilità per maggiore sicurezza durante la sciata. Il risultato? Attraversa la neve fresca, incide la neve ghiacciata e conquista i pendii più scoscesi senza esitazione. Oltre al 106 la gamma prevede 88, 92, 99 e il big fat 118. La sua morte? Con l’attacco S/LAB Shift MNC.


La banda del Wayback

«Mi hanno sempre chiesto il mio feedback, ma per lo sviluppo della nuova linea Wayback siamo stati coinvolti molto prima - esordisce Francesco Tremolada, Guida alpina in Val Badia - Ci abbiamo messo due anni solo per identificare le esigenze specifiche dei diversi tipi di utilizzatori. Poi abbiamo combinato queste esigenze con la nostra idea di come lo scialpinismo classico possa essere spinto verso la prestazione senza aggiungere peso e mantenendo quel feeling K2 tanto apprezzato». Dietro alle scelte aziendali ci sono obiettivi di mercato, non potrebbe essere diversamente, ma a volte ci sono anche degli uomini. Ed è quello che è successo nel momento in cui in K2 hanno deciso di mettere mano alla linea Wayback. Operazione non facile, perché da quando nel 2005 è stato lanciato lo sci Shuksan e successivamente con la linea di accessori Backside è stata creata un’opzione molto caratterizzata nello ski touring e nel freeride touring, con attrezzi dall’inconfondibile stile di sciata. Insomma, il feeling K2 non doveva essere sacrificato sull’altare del peso, ma l’obiettivo dichiarato era di alleggerire le strutture.

Ed è così che, fedeli al motto aziendale la passione guida l’innovazione, al quartier generale di Seattle hanno pensato di coinvolgere in tutto il processo di sviluppo dei nuovi prodotti (fatto raro) quattro Guide alpine attive nelle località più simboliche del mondo per skialp e freeride, quattro professionisti con almeno 150 giornate sugli sci a stagione, buona parte con i clienti. «Ho lavorato allo sviluppo dei Wayback per tre anni, ma avrei approvato solo uno sci potente che sciasse bene come quelli che avevo già usato - dice Hans Solmssen, che dal 1983 ha messo casa a Verbier - Però volevo anche uno sci spaventosamente leggero. Ho sciato con Cody, un ingegnere K2, un buon numero di giornate sulle Alpi, in ogni condizione di neve e con ogni attrezzo di altri marchi, cercando la perfetta combinazione. Siamo ritornati sui nostri passi tante volte e abbiamo fatto molte modifiche, ma alla fine ne è valsa la pena». Probabilmente sì, visto che Wayback 88 ha vinto l’ambito award Ski of the Year 2019 nella sezione ski touring della nostra Buyer’s Guide e Wayback 106 è nella Selectionnella sezione freetouring. «Il focus della nuova costruzione sta nell’utilizzo di legni leggeri come la Paulownia o la Balsa, con inserimento molto accurato di laminati compositi in fibra di carbonio o vetro, senza rinunciare all’inserto in titanal sotto il piede - dice Guido Valota, responsabile tecnico della nostra Buyer’s Guide - questo ha permesso una netta riduzione del peso, una performance sciistica realmente all-terrain, e una speciale manovrabilità nelle nevi difficili. La grande agilità caratteristica dei nuovi Wayback non compromette il grip sul fondo e la lamina è tutta giù al lavoro. Si passa con facilità disarmante su tutti i fondi». Yes we can. Sì, si può avere uno sci perfetto per sciare, ma anche per salire.

Gilles Sierro

Aka gillesleskieur, ha 39 anni e vive in una piccola comunità alpina nel Vallese svizzero, Hérémence. Guida alpina UIAGM da dieci anni, ha al suo attivo diverse prime discese di ripido. Cosa rende gli sci K2 particolari? «K2 non è salito sul carro del vincitore quando lo scialpinismo è diventato così popolare, perché faceva già parte dell’eredità e dello spirito aziendale. Chiunque lavora in azienda, dall’impiegato del marketing all’ingegnere, pratica scialpinismo. E il prodotto lo racconta. Quando facciamo un brainstorming su un nuovo approccio o prodotto, non devi spiegare i concetti due volte. Parliamo la stessa lingua. K2 guida - come noi Guide alpine - e gli altri seguono». Quali erano le tue aspettative per Wayback 80 e il 106 e come le hanno esaudite gli ingegneri K2? «Volevo proprio uno sci per i lunghi traguardi, davvero agile durante la salita, ma che ispirasse sempre sicurezza sui terreni più esposti. Quindi non proprio lo sci più leggero possibile, ma quello meno pesante con le migliori prestazioni in discesa. Con Wayback 80 ci siamo. Il suo peso piuma è semplicemente incredibile. È difficile credere che questo sci sia la prima incursione di K2 in questa categoria light touring. Wayback 106 è il mio sci per tutti i giorni, un attrezzo ben bilanciato di cui mi posso fidare su quasi tutti i terreni. Volevo uno sci simile al leggendario Coomba, ma con migliori sensazioni di divertimento senza perdere di vista le prestazioni. Il nuovo design tip/tail e il laminato T3 TI Spyne hanno proprio questa funzione. Nelle misure più lunghe il gap è ancora più evidente: è alla pari con i migliori sci da freeride sul mercato, ma pesa meno».

©Brey Photography

Hans Solmssen

Nato a Waimea, nelle Hawaii, sessantenne, dal 1983 chiama Verbier, in Svizzera, casa. Guida alpina dal 1961, oltre allo sci ama il wave kitesurf, le grandi barche a vela, la bici da strada, la mountain bike e arrampicare. Cosa rende gli sci K2 particolari? «Sono sempre stati non solo concreti e affidabili, ma anche divertenti da sciare: danno tante risposte brillanti, senza essere mai troppo rigidi e fastidiosi per le ginocchia». Quali erano le tue aspettative per Wayback 88 e 96 e come le hanno esaudite gli ingegneri K2? «Sia Wayback 88 che 96 sono gli attrezzi che uso a Verbier quasi tutto l'inverno. In primavera di solito scio sull'88 per la sua polivalenza su tutti i tipi di neve, da quella ghiacciata del mattino alla pappa pomeridiana. Nel cuore dell'inverno so che il 96 mi fa galleggiare in tutto quello che il cielo ci ha concesso durante la notte. Entrambi sono leggeri e mi permettono di non avere problemi quando ho un cliente veloce e disposto a fare un paio di migliaia di metri di dislivello. Light non vuol dire non resistenti: vanno sempre bene, anche dopo settimane e settimane di uso intensivo».

Miles Smart

Trentottenne, statunitense, Guida UIAGM dal 2004, vive a Chamonix. Dopo avere fatto esperienza arrampicando nello Yosemite, ha trascorso anni sciando con Doug Coombs a La Grave prima di stabilirsi definitivamente ai piedi del Monte Bianco dove dirige gli Steep Camps. Cosa rende gli sci K2 particolari? «Sono sci divertenti, versatili e dalla reazione prevedibile, pensati dalle Guide per grandi prestazioni scialpinistiche». Quali erano le tue aspettative per i nuovi Wayback 88 e 96 e come le hanno esaudite gli ingegneri K2? «Il nuovo Wayback 88 è un deciso passo avanti rispetto alla vecchia versione. È più leggero, ma più solido al piede, inoltre ha un raggio più lungo combinato con un profilo rocker raffinato, che lo rende più stabile, prevedibile e divertente da sciare. Per i lunghi tour nelle Alpi occidentali probabilmente il miglior rapporto peso/prestazioni! Il nuovo 96 garantisce ancora più controllo del suo predecessore, che era famoso per questa dote: è divertente e giocoso ma pesa decisamente meno».

©Brey Photography

Francesco Tremolada

Quarantottenne, nato a Padova, risiede a Corvara in Alta Badia, nel cuore delle Dolomiti. Ha iniziato a lavorare come Guida 20 anni fa e oggi vive esclusivamente portando i clienti in montagna. È appassionato di fotografia, in particolare della fotografia di viaggio e ha già collaborato con Skialper. Cosa rende gli sci K2 particolari? «C'è qualcosa di speciale che tutti proviamo, ma è difficile esprimerlo a parole. Provi un nuovo modello e dopo un paio di giri ti sembra di sciare con un vecchio amico...». Quali erano le tue aspettative per i nuovi Wayback 88 e 96 e come le hanno esaudite gli ingegneri K2? «Nell'ultima stagione abbiamo avuto ottime condizioni di neve, con molti giorni di polvere perfetta. Ho quasi sempre sciato con Wayback 106. Grazie alla sua leggerezza, la salita è stata quasi un piacere. Ben presto mi sono reso conto che il mio amato 88 l’avrei utilizzato solo per le classiche escursioni più lunghe o in condizioni di neve primaverile. Anche per il freeride con impianti sono semplicemente fantastici, perché durante le brevi salite si beneficia del peso ridotto, mentre le prestazioni in discesa sono così buone che i miei modelli da freeride più pesanti sono rimasti in cantina. Il Wayback 96 è la mia arma preferita quando la salita è lunga e la discesa ripida e tecnica. In queste condizioni fa valere la sua versatilità e potenza. Probabilmente è il modello top Wayback, perché funziona alla grande in qualsiasi condizione ed è incredibilmente leggero».

©Brey Photography

La famiglia Wayback

WAYBACK 80 è la risposta K2 al trend light touring: solo 967 grammi nella misura 163 cm. Sciancratura 113- 80-100 mm, raggio 18 m, è disponibile nelle misure 163, 170 e 177 cm. Prezzo: 749,95 euro.

WAYBACK 88 è un modello ski touring moderno e pesa 1.212 gr nella misura 167 cm. Sciancratura 121-88-109 mm, raggio 18 m, è disponibile lungo 160, 167, 174 e 181 cm. Prezzo: 584,95 euro.

WAYBACK 96 è l’alternativa ski touring più larga. Pesa 1.325 gr nella misura 170 cm e ha sciancratura di 128- 96-115 mm. Disponibile in lunghezza 170, 177 e 184 cm. Prezzo: 639,95 euro.

WAYBACK 106 è un puro freeride touring: raggio 22 m e peso 1.550 gr nella misura 179 cm. La sciancratura è 136-106-124 mm e le lunghezze disponibili 172, 179 e 186 cm. Prezzo: 694,95 euro.

©Brey Photography

Masters, arriva Winter Tour Pro

Masters propone per la prossima stagione invernale 2019/20 il nuovo bastone da skialp Winter Tour Pro, che si affianca al già presente Winter Tour. Il tubo in alluminio 7075 è sinonimo di affidabilità, così come il supporto RBS con puntale in tungsteno per un miglior grip su terreni accidentati e ghiacciati. L’ottimale tenuta anche a temperature estreme è garantita da due sezioni di diametro 16 e 14 mm, regolabili in altezza attraverso il nuovo Wing Lock System: la leva sagomata ed ergonomica in alluminio inserita nel supporto in resistente plastica DuPont. A completare le caratteristiche tecniche che pongono il Winter Tour Pro ai vertici della categoria, ci sono la confortevole manopola Palmo in schiuma EVA - dotata di un’estensione aggiuntiva - che permette una presa veloce e sicura senza la necessità di dover regolare l’altezza del bastone, e il passamano leggero e dotato di fibbia, che rende la vestibilità comoda e minimalista. Il modello Winter Tour Pro misura 87cm con le sezioni chiuse e raggiunge la massima estensione a 150 cm.

MASTERS - 1977, Bassano del Grappa. Renato Zaltron dà vita ad una azienda che produce per conto terzi componenti e accessori per bastoncini da sci. A metà anni 90 Masters espone per la prima volta ad Outdoor Friedrichshafen. 2017, 40 anni dopo Masters è una delle realtà più importanti del settore, con presenza in oltre 40 paesi, quasi 1 milione di bastoncini prodotti nel 2016 e un fatturato che supera i 4 milioni di euro.


Accordo CAMP-La Sportiva per gli zaini degli atleti top

Accordo di co-marketing per la fornitura degli zaini CAMP Rapid Racing e Veloce agli atleti del team di scialpinismo La Sportiva: Michele Boscacci, Nadir Maguet, William Bon Mardion e Axelle Mollaret. I quattro campioni utilizzeranno a partire dalla stagione invernale in corso i nuovissimi zaini CAMP Rapid Racing e Veloce realizzati per l’occasione in un’esclusiva colorazione giallo/nera pensata appositamente per gli atleti La Sportiva. «CAMP è da sempre all’avanguardia nella realizzazione dei prodotti più innovativi per lo scialpinismo;La Sportiva veste oggi i migliori atleti del mondo skialp con obiettivi di sponsorship ed anche di innovazioneprodotto - spiega Eddy Codega, CEO di CAMP. -. Da qui l’idea di una collaborazione traaziende italiane non solo in ottica di reciproca visibilità in quanto marchi appartenenti all’outdoor system italico, ma anche in quella di miglioramento continuo e raccolta di feedback dalle gare più dure e prestigiose nel panorama dello ski mountaineering».«Il nostro obiettivo è quello di fornire all’atleta i prodotti migliori sulmercato per poter competere ai massimi livelli - aggiunge Lorenzo Delladio, CEO e presidente La Sportiva -. In questa prospettiva, la qualità e la tecnicità offerta dai prodotti CAMP in ambito performance rappresentano oggi un’eccellenza di mercato che ben completa l’outfit race dei nostri ambassador nelle competizioni internazionali».

Il Rapid Racing e il Veloce rappresentano due riferimenti tra gli zaini dedicati specificatamente allo scialpinismo e nascono dalla collaborazione costante con tester e atleti. Il Rapid Racing è realizzato in tessuto superleggero e con doppio sistema di fissaggio sci: Tubular Rewind Holder per le competizioni classiche e Hook Rewind Holder ideale per le prove Sprint. Con entrambi i sistemi è possibile agganciare e togliere gli sci in modo rapido ed efficace (aspetto fondamentale in gara). La cinghia addominale e quella pettorale sono dotate di fibbie EZ OP (esclusiva CAMP) ad apertura facilitata ed azionabile anche con guanti indossati, per risparmiare secondi preziosi. Il modello Veloce si rivolge invece alle competizioni Vertical/Sprint, velocizzando ogni movimento dell’atleta grazie alla sua essenzialità e a dettagli come il porta sci X-Press e la tasca sullo spallaccio sinistro specifica per la SFC 150 ml. Gli zaini hanno già fatto il loro debutto nelle prime gare di Coppa del Mondo sulle spalle di Michele Boscacci, già vincitore della Overall World Cup e del circuito La Grand Course nel 2018.


Salomon Speedcross 5, arriva la nuova versione di una scarpa mitica

Salomon rilancia la celebre Speedcross, arrivata alla versione 5. Dopo averne dato l’annuncio lo scorso luglio, vi sveliamo qualche dettaglio in più sull’ultima versione della scarpa che ha fatto la storia della corsa tra i monti.

DEDICATA A - Trail runner che cercano aderenza al terreno, stabilità e una robusta protezione dagli elementi. I runner che amano correre veloci sia sui sentieri che fuoristrada in condizioni difficili, come nel fango e su terreno soffice/bagnato. Gli entusiasti dell’outdoor che vogliono la performance di una scarpa da corsa con una manovrabilità il più possibile vicina al suolo e la massima aderenza.

COSA CAMBIA - A livello di prestazioni, le Speedcross 5 offrono un grip migliore e una tomaia più dinamica che consente una calzata migliorata e maggiore stabilità. La suola delle Speedcross 5 presenta tasselli più grandi e aggressivi, più distanziati tra loro e con una geometria aggiornata, in grado di garantire una migliore tenuta durante la spinta e durante la frenata in tutte le condizioni di superficie. L’unità del tallone della scarpa crea una culla per il tallone, garantendo un passo fermo e stabilità nella falcata. Le scarpe presentano inoltre una tomaia completamente saldata con sistema Sensifit a bracci dissociati e un maggiore volume per l’alluce, che le consentono un movimento più naturale insieme al piede e ai quadranti per una migliore confortevolezza.

LA SCHEDA
tomaia:in Welded con rinforzi Sensifit, parafango e protezione in gomma sulla punta
allacciatura:Quicklace, con tasca per le stringhe
plantare:Ortholite
intersuola:in EVA modellata e iniettata che avvolge la zona tallonare e con tecnologia ammortizzante EnergyCell+ - Differenziale 10 mm (20/30)
suola:Contagrip TA con tasselli pronunciati.


Vertical FreeAlper 40L, praticità al top

Quaranta litri di capacità suddivisi in uno scomparto principale e una tasca di accesso di emergenza per il materiale destinato al soccorso in valanga. Sono questi i numeri di FreeAlper 40L, zaino da scialpinismo e alpinismo firmato Vertical essenziale nelle linee e molto concreto che abbiamo fatto provare a Luca Polo, Guida alpina, Mestro di sci e grande esperto di speedriding. Le cinghie per fissare gli sci allo zaino sono facilmente regolabili, anche indossando i guanti, e permettono un doppio posizionamento dell’attrezzatura (in verticale oppure in diagonale). Ci sono poi anche delle cinghie laterali di compressione asportabili, per stabilizzare o comprimere il carico posto all’esterno dello zaino e uno scomparto con zip per i ramponi. Pesa 775 grammi, costa 199 € ed è disponibile nelle taglie XS-S e M-L. Esiste anche una versione più piccola, da 30 litri e dal peso di 685 grammi. 

IL PARERE DEL TESTATORE - «Con 40 litri non ti serve la velocità, ma la praticità sì e ci sono alcune soluzione mutuate dal mondo racing che sono davvero utili, come per esempio il gancio ferma sci. Il portaborraccia sullo spallaccio è esemplare per stabilità e comodità, la parte inferiore del portasci rinforzata anti-lamine, l’inserto per bloccare la piccozza evita che il becco sporga e l’apertura a sacca, coperta poi dal telo superiore che si blocca con dei gancetti negli spallacci, molto pratica».

UN MARCHIO ULTRA-TECNICO - Nato nel 1984 in Francia, nell’ambito del marchio Francital, Vertical è stato fin da subito uno dei marchi di riferimento nel mercato francese dell’abbigliamento da montagna. Come molte storie di successo anche questo brand vede un uomo e la sua passione dietro alle soluzioni più innovative, Patrice Dheu. Dopo la sua morte (avvenuta nel 2006 a causa di un incidente alpinistico) Vertical viene acquisito da Béal e poi da Raidlight che dal 2016 è di proprietà del Gruppo Rossignol. www.verticalmountain.com