Skialper Archive / Ortles Friends, fidarsi & affidarsi

Gabriel Tschurtschenthaler soffre di un disturbo degenerativo
della vista, così per salire in vetta ha creato una cordata
perfetta con le Guide Vittorio Messini e Matthias Wurzer.
Che è arrivata sul Cerro Torre e sulla cresta Hintergrat.

Testo di Elena Casolaro, foto di Damiano Levati/Storyteller Labs

Radice a sinistra. avverte Vittorio, in testa alla cordata. Gabriel segue le indicazioni, spostandosi a destra, e Matthias lo osserva da vicino, affinché eviti ogni ostacolo. I tre alpinisti procedono in cresta, muovendosi tra canaloni ghiacciati e camini di roccia e avvicinandosi alla vetta un metro alla volta. Potrebbe sembrare una cordata come tante, ma Gabriel è affetto fin da piccolo da un disturbo degenerativo della vista, e dell’ambiente che lo circonda distingue solo immagini sfocate. Se nasci in Alta Pusteria, in montagna ci devi andare per forza: non c’è molto altro da fare. Così Gabriel Tschurtschenthaler, altoatesino classe 1988, inizia da bambino a scorrazzare per creste e prati. Verso i 15-16 anni, le sue facoltà visive cominciano a diminuire lentamente, dandogli il tempo per fare ciò che gli viene naturale: cercare un modo per continuare a fare alpinismo. Il suo modo ha un nome e un cognome, anzi due, quelli di Vittorio Messini e Matthias Wurzer, entrambi Guide alpine.

I tre si conoscono scalando su ghiaccio e il loro rapporto è fin da subito qualcosa di più di quello Guida-cliente. Iniziano ad andare in giro insieme, diventano amici e progettano vette da conquistare. A uno viene un’idea, oppure spesso tutti e tre hanno già in testa la stessa montagna. Si informano e cercano la via più adatta alle loro esigenze, magari che sia stata già ripetuta da Matthias o Vittorio e che lasci la possibilità di calarsi in discesa. La stessa cosa che farebbe una cordata normale, con qualche accortezza in più e la massima concentrazione da mantenere per tutta la durata dell’ascensione, evitando anche il minimo inciampo. Ognuno si fida degli altri, oltre che di se stesso, e questo è il vero punto di forza della squadra. Gli altri sensi di Gabriel compensano le mancanze della vista: si muove affidandosi al suo equilibrio, alle sensazioni trasmesse dalle piante dei piedi e alle indicazioni minuziose dei compagni, con cui si intende al volo. Così riesce a trovare le giuste prese per le mani o i migliori appoggi per i piedi, a conficcare le punte di piccozze e ramponi nel ghiaccio e a scegliere il percorso più sicuro su cui camminare. Gabriel ha inoltre grande consapevolezza del proprio movimento nello spazio e distingue chiaramente un tratto di roccia solida da uno sfasciume, indovinando il momento preciso in cui accorciare il passo o cambiare direzione.


Oggi essere autosufficienti e bastare a se stessi sono considerati i massimi valori a cui aspirare: farcela da soli, senza chiedere l’aiuto di nessuno. Quando domando a Gabriel cosa si prova a riconoscere di essere completamente dipendenti dagli altri in questo contesto, risponde che non gli è mai piaciuto fare affidamento su qualcuno, per lui farcela da solo è sempre stato un grande obiettivo. Ma a un certo punto ha dovuto ammettere di non poter continuare a fare certe cose, senza aiuto. Aveva solo due scelte: accettarlo, o mollare. Inutile dire che l’alpinista altoatesino non si è arreso, ha scelto di affidarsi ai suoi amici e continuare ad andare in montagna. Matthias e Vittorio sono i suoi occhi e anche loro, descrivendo con precisione qualcosa che Gabriel non può vedere, ottengono una prospettiva nuova sulla montagna. Tutto questo ha un piacevole effetto collaterale: l’assoluta fiducia che si costruisce tra i tre amici vetta dopo vetta e che è forse più importante della salita stessa.



Le imprese di Gabriel riflettono la sua determinazione: nel dicembre 2021, vola in Patagonia per provare a raggiungere la vetta del Cerro Torre insieme a Matthias e Vittorio, da un’idea di quest’ultimo. Una montagna iconica e che pone molte sfide, prima fra tutte l’avvicinamento: la base della via dista dall’ultimo paese 40 chilometri, di cui buona parte su ghiacciaio e il resto su roccia. Quando i tre riescono a raggiungere la base della parete, rimangono da affrontare le difficoltà. dell’arrampicata: impiegano due ore e mezza solo per salire l’ultimo tiro della via. Per questo, una volta conquistata la cumbre, la prima sensazione provata da Gabriel è il sollievo per esserci arrivati tutti interi. Poco dopo, la necessità di rimandare l’esultanza e rimanere concentrati: la discesa è, infatti, lunga e la vetta è solo a metà strada. Ma l’avventura patagonica non fa che affiatare la cordata e alimentarne la fame di nuove imprese. Così lo scorso aprile troviamo i tre alpinisti sull’Ortles, la cima più alta dell’Alto Adige, la stessa che Gabriel guardava da bambino col naso all'insù. Proprio per questo ci vuole andare: arrivare in vetta alla maggiore tra le montagne di casa, è qualcosa che sente di dover fare. La via scelta è la cresta Hintergrat, spesso esposta e con tratti di roccia friabile che per Gabriel rappresentano la maggiore insidia. I tre procedono seguendo uno schema ben preciso: quando Vittorio sale da primo, avverte gli altri due di ogni ostacolo, mentre Matthias sta alle spalle di Gabriel, seguendone ogni mossa. Viceversa, quando . Matthias a guidare la cordata. Così, i tre conquistano i 3.905 metri della vetta. La giornata è limpida e il panorama in cima all’Ortles lascia senza fiato, mille picchi bianchi che bucano le nuvole e si allungano verso il cielo. Gabriel sente il vento sul viso, l’odore della neve che fonde, il calore del sole e la grandezza del vuoto tutto intorno a sé. Sembrava impossibile, ma ci ha creduto e ce l’ha fatta. Tocca la croce di vetta, abbraccia gli amici e gli sembra quasi di riuscire a vederlo, il panorama.

L'OUTFIT DI GABRIEL, VITTORIO E MATTHIAS

Gabriel, Vittorio e Matthias durante le loro ascensioni non si possono permettere distrazioni, neanche quelle derivanti da un abbigliamento meno che perfetto. Per questo hanno scelto la collezione Ortles di Salewa, una linea in vendita da questo mese, basata su funzionalità ed essenzialità. Giacca e pantaloni Ortles 3L GTX Pro Stretch hanno svolto egregiamente il loro dovere sia sul Cerro Torre, sia sull’Ortles, Gabriel si ritiene pienamente soddisfatto: «Ho sempre la stessa giacca e non voglio cambiarla». Si tratta di prodotti pensati per l’alpinismo invernale più tecnico e le cascate di ghiaccio, realizzati per adattarsi a qualsiasi sfida. «La giacca hardshell, dal taglio ampio, lascia sufficiente gioco per un abbigliamento a più strati - indispensabile in inverno - e dona un senso di comfort senza costrizione» commenta Vittorio. La giacca (650 euro) è costruita in Gore-Tex Pro a tre strati, per una maggiore resistenza del tessuto all’abrasione. Troviamo due diverse tecnologie di Gore-Tex: gli inserti ergonomici Gore-Tex Pro Stretch, strategicamente posizionati in corrispondenza delle spalle e dei gomiti, lasciano tutta la libertà di movimento necessaria per l’alpinismo e l’arrampicata. Nelle aree esposte, invece, si è puntato sulla protezione dalle intemperie e la resistenza all’abrasione con la tecnologia Gore-Tex Pro Most Rugged, che assicura isolamento e durevolezza. Il capo presenta inoltre ampie tasche anteriori, che consentono di accedere al dispositivo ARTVA senza spogliarsi. Il cappuccio è regolabile e, grazie al soffietto nascosto sul retro, può essere utilizzato con e senza casco. Per quanto riguarda i pantaloni hardshell (550 euro), anche questi sono molto protettivi, impermeabili e traspiranti. Il design segue l’anatomia del corpo per lasciare le gambe libere di muoversi e le zip laterali permettono la massima ventilazione. Nei pantaloni, gli inserti in Gore-Tex Pro Stretch sono posizionati sulle ginocchia, in vita e sulla seduta. La parte inferiore della gamba è costruita per adattarsi agli scarponi da alpinismo e da scialpinismo e l’inserto elasticizzato permette di regolare l’ampiezza dell’orlo, così da evitare che i ramponi si impiglino. All’interno della collezione troviamo anche Ortles Ascent Mid GTX, uno scarpone da alpinismo leggero e funzionale che accetta ramponi semi-automatici. Vittorio lo utilizza per lunghe giornate su roccia e ghiaccio in alta quota e ne è entusiasta: «Una scarpa che non perde comodità nemmeno durante le uscite più lunghe e intense e che convince grazie all’ottimo grip e alla sicurezza che trasmette a ogni passo, senza limitare la mobilità. Un mix riuscitissimo, perfetto sia per noi Guide, che per le persone che si affidano a noi». Ortles Ascent Mid GTX adotta una suola Vibram con inserto per l’arrampicata, tomaia in robusta pelle da 2,2 mm, abbinata a una membrana Gore-Tex Insulated Comfort, che mantiene il piede caldo e asciutto anche in inverno. L’Ankle Protector System (APS) sulla caviglia aumenta la stabilità e la tenuta della tomaia; un supporto in più, che si rivela prezioso per proteggere dagli infortuni durante i lunghi tour in alta montagna, quando le discese danno fondo alle ultime riserve di energia. Pesa 850 gr e costa 370 euro. La combo perfetta è con lo zaino Ortles Guide 35L, studiato sulle esigenze di chi pratica alpinismo in inverno e deve attrezzarsi per affrontare uscite di più giorni, che comprendano anche passaggi di arrampicata. Compatto e leggero (1.280 gr), ha chiusura rolltop, attacco magnetico per la corda, scomparto per la pala e la sonda, fascia lombare separabile, doppio attacco per la piccozza, cerniera 3-way per un accesso rapido e completo allo scomparto principale. Il sistema di trasporto Salewa Dry Back Contact riduce l’area di contatto dello zaino con la schiena, garantendo una migliore circolazione dell’aria. Costa 190 euro ed è disponibile anche nella versione da 45 litri.

www.salewa.com

Giacca Ortles 3L GTX Pro Stretch
Scarpone Ortles Ascent Mid GTX
Zaino Ortles Guide 35 L

Julbo Pair Of Kings kickoff

Quando uno dei brand con il migliore know how sul mercato sceglie di collaborare con due dei più forti sciatori al mondo, il risultato non può essere altro che un grande successo

Ci troviamo a Zermatt, la location scelta dal team Julbo per il lancio della nuova Cyclon Reactive «Pair of Kings», la prima maschera da sci foto-cromatica 0-4 sul mercato, con special make-up in collaborazione con due atleti di fama mondiale: il freerider Sam Anthamatten (che qui è di casa) e il freestyler Antti Ollila, direttamente da Rovaniemi. La presentazione della grande novità dell'azienda francese avviene in un cinema dal gusto post industriale nel centro del paesino, dove vengono proiettati alcuni film che raccontano le imprese dei due King presenti in sala. Le immagini delle discese folli in Alaska e dei trick impossibili tra le gobbe lapponi non fanno altro che fomentare la voglia di testare il prodotto, che a quanto pare porterà una grande innovazione nel mondo dell'ottica per la montagna in inverno.

Cyclon Reactive 0-4 è più di una semplice maschera, è la sintesi della ricerca della perfezione. Una all in one che unisce il know how di un brand con anni di esperienza nel settore alle necessità dell'utilizzatore, in un prodotto essenziale ed unico nel suo genere. Che ci si trovi in Finlandia, dove per diversi mesi l'anno i praticanti sono costretti a sciare nell'oscurità più totale, o nel Vallese, dove nelle giornate di sole serve la massima protezione disponibile, Cyclon Reactive è quello che serve.

Durante il nostro soggiorno ai piedi del Cervino abbiamo avuto modo di testare la reattività della transizione e la qualità della lente in diverse situazioni, dai cambi di luce in pista (qui la lente rossa e l'ampio campo visivo proiettano letteralmente in un mondo a 4K) alle condizioni di scarsa luminosità di una grotta glaciale, fino a concludere la giornata con una discesa al chiaro di luna, dove la trasparenza della lente virata al livello 0 ci ha permesso di sciare anche senza frontale accesa.

Visto che non ci emozioniamo facilmente e sappiamo bene come qualsiasi maschera possa funzionare benissimo quando c'è il sole, non ci siamo limitati ad una recensione di primo pelo ma abbiamo voluto aspettare di poterla provare anche nella condizione incubo di ogni sciatore: la nebbia densa come pannacotta. Per tale motivo la scorsa settimana ci siamo recati nel Cuneese, in una giornata di neve fitta e visibilità estremamente ridotta e... che dire, anche in questo caso la lente è stata all'altezza delle aspettative.

Rispetto alle classiche lenti gialle, la dominante rossa accentua i contrasti ed i cambi di pendenza sono più facilmente individuabili, senza considerare il fatto che, come è capitato a noi, in caso di cambio meteo e comparsa di alcuni timidi raggi di sole, la maschera è in grado di adattarsi molto rapidamente evitando così di lasciarci senza un'adeguata protezione o di dover portare nello zaino un occhiale di ricambio.

Insomma, in tanti anni di test di prodotti di questa categoria, possiamo affermare di aver avuto l'onore di testare in anteprima uno dei migliori prodotti mai visti sul mercato.

Trovate Cyclon Reactive 0-4 in vendita all'onestissmo prezzo consigliato di 184,95€ su julbo.com e presso rivenditori autorizzati

MG_L8291
MG_L8364
MG_L8459
MG_L8481
MG_L8517
MG_L8592
MG_L8609
MG_Tenerife_1
MG_Tenerife_4
MG_Tenerife_8

Precedente
Successivo


Kästle presenta la linea touring TX

La linea touring TX di Kästle: sci leggeri in salita con prestazioni imbattibili in discesa

TX LINE

TX identifica la linea da scialpinismo più leggera di Kästle ed è sinonimo di prestazioni senza eguali. Grazie all'innovativa costruzione in carbonio e fibra di vetro con Dual o Progressive Rise, forniscono leggerezza in salita e massima stabilità e galleggiamento in discesa. Non sono sci da principianti, il brand mette subito in chiaro che per utilizzare questi modelli è necessaria una buona dose di esperienza e preparazione fisica. La linea TX si identifica in quattro prodotti per tutti i gusti: TX77, TX87, TX93 e TX103.

TX UP LINE

Con l'introduzione della linea TX UP, Kästle ha ampliato la gamma nel segmento touring  con modelli specificamente pensati per la prestazione sciistica. Leggermente più pesanti dei fratelli TX, sono più facili da girare e offrono più comfort grazie alla struttura solida, che li rende adatti agli sciatori che preferiscono sacrificare qualche grammo in favore del divertimento in discesa. Sono disponibili in due varianti: TX87 UP e TX 93 UP.

TX VOGUE LINE

Una linea pensata per le donne, con una costruzione in fibra di vetro e carbonio e la tecnologia Progressive Rise. Perfetto per le sciatrici che cercano leggerezza in salita e prestazione in discesa, in uno sci allround con struttura semi-cap e legno di pawlonia/pioppo.

I prodotti Kästle sono distribuiti in Italia da Panorama Sport Diffusion, per informazioni su rivenditori e disponibilità prodotti www.panoramadiffusion.it


Nuovi zaini da neve Camelbak

Camelbak lancia la nuova linea di zaini da neve dedicati a sci, snowboard, scialpinismo ed escursionismo in montagna

Camelbak, l'azienda leader mondiale nel settore dei prodotti per l'idratazione ha presentato a ISPO 2022 la nuova collezione di zaini dedicata alle attività su neve. Progettati per resistere agli attrezzi metallici taglienti e dotati di sistemi intelligenti per organizzare e trasportare l'equipaggiamento invernale (pala, sonda, ramponi etc...), i nuovi prodotti sono tutti waterproof e ovviamente mantengono la peculiarità del brand: la predisposizione all'utilizzo con sacca idrica. Le capacità di carico vanno da 20 a 1 litro, dotati di default di sacca idrica Crux da 2 L, il cui tubo viene mantenuto isolato dal freddo grazie ad un sistema di cinghie e spallacci termoisolanti Therminator, per renderla utilizzabile anche sotto zero senza lo spiacevole rischio che il liquido si ghiacci al suo interno.

SNOBLAST

Esterno in materiale SnowShield, interno con capienza di 20 litri per contenere tutto il necessario per una giornata sulla neve, oltre che alloggiare la sacca idrica Crux da 2 litri. La tripla zip facilita l'accesso a tutto gli oggetti contenuti nello zaino. Lo zaino è dotato infine di cinghie per trasportare sci e tavola.

Peso: 1010g ; prezzo al pubblico: 129,99€

POWDERHOUND 12

Vincitore di un ISPO Award  nella categoria Equipment, il nuovo zaino Powderhound 12 è l'ideale per lo ski-fitness o le giornate di impianti con brevi tratti di skin-up. Anch'esso dotato di cinghie porta sci o tavola e spazio per equipaggiamento di emergenza, è dotato di sistema Lift Access che permette di accedere facilmente agli oggetti più importanti senza dover aprire tutto lo zaino tra una discesa e l'altra.

Peso: 850g ; prezzo al pubblico: 119,99€

ZOID

Il più piccolo della famiglia, pensato per gli sciatori minimal che vogliono avere con se solo lo stretto indispensabile senza rinunciare all'idratazione. Il meccanismo di sgancio rapido dello spallaccio è espressamente progettato per facilitare le risalite in seggiovia e accedere rapidamente al contenuto interno

Peso: 510g ; prezzo al pubblico: 99,99€

I prodotti sono già disponibili online sul sito camelbak.eu e presso i rivenditori autorizzati.


SCARPA - Ribelle Run Kalibra G

La prima calzatura da trail running ideata con due partner d'eccezione, BOA e Polartec

Scarpa presenta la nuova Ribelle Run Kalibra G, la scarpa innovativa e rivouzionaria capace di superare i limiti ed incrementare le prestazioni degli atleti. Leggera, reattiva, affidabile, anche nelle condizioni più estreme offre il massimo in termini di performance, stabilità e protezione. La scarpa è il risultato della peretta sinergia nella fase di ricerca e sperimentazione con due partner di spessore nel settore dell'outdoor: BOA e Polartec.

L'innovazione principale è Wrap360, il sistema di allacciatura che permette un avvolgimento completo del piede sia nella zona anteriore che in quella del tallone, che permette di godere di una calzata veloce e precisa. La ghetta integrata è inoltre dotata di rotella BOA Li2, utilizzata per la prima volta su una calzatura da trail running invernale, che permette agli atleti una microregolazione del fit in base alle esigenze durante l'attività. La piattaforma BOA si combina ai lacci TX6 realizzati in poliestere riciclato e polietilene ad alto peso molecolare. Anche Polartec compare per la prima volta su una calzatura da trail, con la tecnologia Windbloc: un tessuto a tre strati con membrana interna 100% windproof che garantisce impermeabilità, traspirabilità e comfort, conferendo alla scarpa un'ampia gamma di funzionalità tra cui leggerezza, termoregolazione e massima protezione in qualsiasi condizione atmosferica estrema. 

Per concludere in bellezza la scarpa è stata dotata di suola Presa, perfetta per attività su terreni misti grazie ad una speciale gomma in grado di resistere al freddo senza perdere le sue proprietà, abbinata all'intersuola in Eva a media densità ed un battistrada con tassellatura da 6mm. Questo connubio di materiali e tecnologie rende Ribelle Run Kalibra G la scarpa perfetta per allenamenti e gare su medie distanze in qualsiasi condizioni metereologica, in estate e in inverno.

«Ribelle Run Kalibra G rappresenta per noi l’apice della tecnicità. Lo è per le caratteristiche intrinseche dei materiali che la costituiscono, ma soprattutto per il suo utilizzo. Un prodotto ideale in condizioni climatiche difficili con necessità di protezione, sicurezza e comfort»  sottolinea Marco De Gasperi, brand manager di SCARPA. 

    


VIBRAM SKIMODAYS

Un evento B2B dedicato al mondo del retail specializzato nello skialp e nell'outdoor di alta montagna

Bormio e l'Alta Valtellina sono pronti per ospitare la seconda edizione dei Vibram Skimodays, in scena dal pomeriggio di domenica 15 fino a martedì 17 gennaio. Il programma prevede prove e test sul campo seguiti da incontri con brand manager di categoria, così da consentire ai negozianti ospiti dell'evento di avere una panoramica completa degli aspetti tecnici che commerciali delle proprie scelte strategiche. I test si svolgeranno in località Le Motte, a quattro chilometri da Bormio, dalle 8.30 alle 14.30 di lunedì 16 e martedì 17; mentre nell'impianto del Pentagono di Bormio si terrà il Base Expo dove le aziende esporranno le novità come in una vera e propria fiera. Inoltre, visto che lo scialpinismo è anche sinonimo di convivialità e condivisione, l'organizzatore dell'evento propone per la serata del lunedì lo Skimo Party, un incontro per parlare di olimpiadi e sostenibilità, al quale seguiranno degustazioni di prodotti locali e Dj Set.


Scarpa con Bode Miller per il lancio di 4-Quattro

La leggenda dello sci è testimonial del nuovo prodotto SCARPA, finalmente lanciato sul mercato al grido di «one 4 for all»

SCARPA lancia ufficialmente sul mercato il 4-Quattro, l'innovativo scarpone con il quale il brand di Asolo si guadagna di diritto un posto di grande importanza nel segmento degli scarponi ibridi da sci alpino e scialpinismo.

E chi meglio della leggenda statunitense Bode Miller avrebbe mai potuto essere il portavoce di un prodotto tanto versatile quanto qualitativo, che stando alle prime recensioni (ed anche ai nostri test sul campo) potrebbe essere lo scarpone definitivo. Il pluripremiato atleta ha contribuito allo sviluppo del prodotto mettendo al servizio di Scarpa il suo know how nella fase di test dello scarpone, fornendo all'azienda informazioni utili per migliorarne le caratteristiche ed estenderne le qualità anche al resto della gamma in fase di sviluppo.

«Il lancio del 4-Quattro rappresenta per noi un passaggio particolarmente significativo, poiché ci consente di entrare in un segmento, quello degli scarponi ibridi, che amplia notevolmente la nostra platea di consumatori – sottolinea il Presidente di SCARPA Sandro Parisotto - Compiamo questo passo portando subito una forte innovazione, con un prodotto ultraleggero e performante, e scegliendo di comunicare attraverso un testimonial di caratura mondiale come Bode Miller. Con questa operazione SCARPA oggi si conferma una realtà internazionale, che fonda le proprie radici su alcuni capisaldi come eccellenza, durabilità e rispetto per l’ambiente».

Il prodotto è disponibile online sul sito www.scarpa.com e nei migliori rivenditori autorizzati.


RE SHOES by Scarpa

Scarpa lancia RE SHOES, il progetto per dare nuova vita alle calzature usate

Scarpa, in prima linea nella lotta per contribuire alla risoluzione del problema dei rifiuti nell'industria calzaturiera, si lancia nel un progetto finanziato dall'Unione Europea che ha come obiettivo produrre un nuovo modello di scarpa di alta qualità realizzato attraverso il riciclo di calzature giunte a fine vita.

L'azienda di Asolo sarà coordinatrice di un consorzio di varie realtà internazionali che lavoreranno in sinergia su questo progetto. 42 mesi di tempo per prototipare, produrre e mettere in commercio un nuovo modello di calzatura di seconda generazione realizzato al 100% con materiali provenienti da scarti di produzione e dalla raccolta di scarpe non più utilizzabili.

La prima fase del progetto prevede, attraverso la rete di distribuzione SCARPA, la raccolta capillare di 15 mila paia di scarpe usate del modello Mojito. Successivamente verrà attivato un sistema di riciclo virtuoso che porterà alla realizzazione di altrettante paia di calzature nuove, con un range di utilizzo di materiale riciclato tra il 50 e il 70%. Questo permetterà di ridurre l'impatto energetico-ambientale del processo produttivo nei consumi di acqua (-65%), elettricità (-54,5%), emissioni di gas serra (-52,4%) e utilizzo di sostanze chimiche (-50%). La produzione di pelle riciclata si baserà sul processo EVOLO, già utilizzato da SCARPA per alcuni prodotti, che attualmente permette di raggiungere fino al 20% di materiale riciclato con la concreta possibilità di aumentare la quantità fino al 50%.

Ad Affiancare l'azienda nelle diverse fasi di sviluppo del progetto ci saranno come partner Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, Sciarada Industria Conciaria, Rubber Conversion, Rubbermac.it e EPSI, European Platform For Sports And Innovation.

«Ogni anno nel mondo vengono prodotte oltre 24 miliardi di nuove scarpe, di cui la gran parte finisce in discarica alla fine del ciclo di vita, rappresentando un grande problema per l’ambiente – sottolinea il Presidente di SCARPA Sandro Parisotto. La quantità di rifiuti generati dai prodotti usati è una delle principali sfide dell’industria calzaturiera: le scarpe, infatti, sono complesse da riciclare, perché sono composte da un mix di materiali diversi molto difficili da separare. Con questo ambizioso progetto prendiamo un impegno, quello di dare un contributo per invertire la rotta. Da sempre uno dei punti cardine della nostra filosofia produttiva è il rispetto per l’ambiente, e non potrebbe essere altrimenti per una realtà che affonda le sue radici nella passione per la montagna e la natura. Dopo aver messo “nero su bianco” i principi sostenibili dell’azienda con il Green Manifesto, con Re-shoes proseguiamo su questa strada: un impegno che si traduce in una continua sperimentazione di materiali totalmente riciclabili ed ecologici senza intaccare performance e durabilità dei prodotti».


La Sportiva Climbing Team Meeting - Val di Fiemme

Due giorni con i big dell'arrampicata mondiale alla scoperta della Val Sadole, uno dei «posti del cuore» dell'azienda di Ziano di Fiemme

Non serve andare lontano per raggiungere il paradiso, spesso si trova dietro l'angolo, bisogna solo avere il coraggio di scoprirlo. La Sportiva, per l'edizione 2022 del Climbing Team Meeting, che ha avuto luogo dal 2 al 5 ottobre, ha selezionato una location a chilometro zero, nel cuore della Val di Fiemme, a pochi minuti di distanza dello stabilimento leader nel settore della produzione di calzature per arrampicata e sport di montagna.

Il team La Sportiva riunito nei pressi del Rifugio Monte Cauriol

VAL SADOLE BOULDER AREA

Chi avrebbe mai detto che, a  pochi chilometri dalle principali rotte turistiche dolomitiche, lontano dal rombo delle moto e dal chiacchiericcio degli improvvisati montanari in sneakers, potesse esistere un luogo così selvaggio e tranquillo, dove massi di porfido spuntano come funghi tra ruscelli e piante di mirtillo?

Si tratta della Val Sadole, un angolo incontaminato che si sviluppa armoniosamente tra i laghi, le foreste di conifere e i verdi pascoli della catena del Lagorai. Qui, a partire dal 2008, i membri del gruppo Vertical Punks si sono dilettati nello scoprire, pulire e valorizzare alcune aree boulder di grande qualità, con passaggi estetici e linee di grande bellezza.

Proprio in collaborazione con il gruppo di scalatori, La Sportiva ha deciso di organizzare il meeting annuale con i propri atleti e ambassador in versione "casalinga", ospitando la crème de la crème dell'arrampicata internazionale in un luogo che rappresenta le radici dell'azienda. Tommy Caldwell, Caroline Ciavaldini e James Pearson, Hamish McArtur, Fabian Buhl, Pietro Dal Pra, Barbara Zangler, Jacopo Larcher, Siebe Vanhee, Neil Gresham, Andy Gullsten, i fratelli Pou, questi sono solo alcuni dei nomi dei big che hanno presenziato all'evento, e che hanno contribuito alla pulizia e alle «first ascent» di alcune nuove linee individuate nei diversi settori dedicati al meeting.

L'accoglienza dei gestori, la possibilità di campeggiare gratuitamente nell'area circostante e la qualità dei piatti cucinati dallo chef (e dagli Alpini che gestiscono la baita di fronte), rendono il Rifugio Monte Cauriol il punto di appoggio perfetto per qualsiasi attività legata all'arrampicata e più in generale alla montagna. L'area si presta infatti ad escursioni per famiglie, gite in mountain bike, trekking più impegnativi e persino sessioni di trail running.

Bertha, 7a+

CLIMBING TEAM MEETING

Il Climbing Team Meeting è da diversi anni un evento fondamentale per La Sportiva: riunire il team internazionale in un unico luogo permette di condividere momenti di sport e di confronto, discutere di progetti e obiettivi, parlare di sostenibilità, novità e, ultimo ma non per importanza, fare festa insieme (in questo, lo ripeteremo sempre, i climbers sono i migliori). Un contesto semplice e genuino, pregno di forti emozioni, condivise non solo tra atleti ma anche con climbers comuni, selezionati durante il tour Climb Europe della scorsa primavera, che hanno avuto la possibilità di scalare con i loro idoli.

Durante i quattro giorni trascorsi presso l'headquarter, gli atleti hanno avuto modo di visitare la filiera produttiva, conoscere i volti e la passione dei 400 dipendenti dietro alle scarpette da arrampicata che indossano quotidianamente come seconda pelle e, infine,  partecipare a workshop sui prodotti con l'obiettivo di dare feedback e proporre miglioramenti.

Avere nello stesso luogo scalatori provenienti da tutto il mondo, appartenenti a differenti generazioni e con stili e approccio completamente diversi è un grande vantaggio in termini di know how, permette di individuare le necessità degli users e sviluppare prototipi funzionali e specifici per ogni settore del mercato.

Raccontare in prima persona al proprio team la storia e le radici di un'azienda che, dal 1928, incarna appieno e con entusiasmo i valori di innovazione e sostenibilità è un grandissimo valore aggiunto e permette di sentirsi davvero parte della grande famiglia La Sportiva.


Merino, la soluzione di Oxyburn per combattere il freddo

Massima termoregolazione e traspirazione nella nuova linea del marchio italiano, acquistabile su oxyburn.it e nei punti vendita specializzati

Una fibra 100% naturale, biodegradabile, rinnovabile e proveniente da filature mulesing free, che salvaguardano la qualità dei modelli e la salute delle pecore. È la lana Merino la protagonista della nuova linea di Oxyburn, il marchio italiano di underwear tecnico nato per accompagnare, con la sua versatilità, tutte le passioni sportive anche nella stagione invernale.

Gli innovativi prodotti si dimostrano isolanti, preservando il calore corporeo per mantenere la temperatura stabile, ma al tempo stesso naturalmente traspiranti, assicurando una consistenza confortevole e leggera. Essendo molto più fine rispetto alla comune lana, risulta particolarmente gradevole al tatto e capace di ridurre irritazioni e possibili allergie.

La caratteristica della fibra di lana merino, che prende il nome dalle pecore Merino presenti soprattutto in Australia e in Nuova Zelanda, è quella di sostenere estremi cambiamenti di temperatura avvolgendo il corpo nella totale morbidezza. In assoluto la più pregiata al mondo, costituisce, inoltre, un valido aiuto nel prevenire i dolori articolari e nell’attutire le vibrazioni muscolari.

CAPI ISOLANTI E TRASPIRANTI 

La maglia a maniche corte unisex Perform è progettata per adattarsi a tutte le necessità, unendo la tecnologia senza cuciture con la qualità unica della lana Merino. Il capo offre un isolamento ideale per un uso ad alta intensità in condizioni climatiche differenti, prendendosi cura della traspirabilità e dell’eliminazione del sudore in eccesso. Con la stessa struttura le due varianti della linea, la maglia girocollo a maniche lunghe Coverage e il lupetto con zip Fleece. I pantaloni lunghi Swoosh sono ottimi per difendere dagli urti la zona del corpo più in movimento durante la corsa, ovvero le gambe, rispondendo alla necessaria dinamicità senza provocare abrasioni da frizione.

PIEDI E MANI CALDI E PROTETTI

L’elevata percentuale di lana Merino attribuisce alla calza Thermo Ski un notevole potere riscaldante per piedi sempre caldi durante la performance. La sua struttura a densità differenziate garantisce perfetta vestibilità e protezione. Touch, in media compressione, abbrevia il tempo di recupero della tonicità muscolare e accelera lo smaltimento dell’acido lattico, dimostrandosi adatta per il recovery.

A corredo della linea anche i guanti Hurry morbidi e caldi, dal tessuto resistente ed elastico e dal design antiscivolo nell’interno del palmo, mentre la punta dell’indice è touch screen. Per una maggiore aderenza, il modello Dense presenta un palmo rinforzato grazie a inserti in gel sulle dita per aumentare il grip. Per chi soffrisse ulteriormente il freddo, i guanti Stuffed integrano uno strato interno in pile con l’esterno antivento e idrorepellente.


Rossignol Essential - sci riciclabili ed economia circolare

Condividendo la composizione del suo primo sci riciclabile, il Gruppo Rossignol invita alla collaborazione per affrontare la sfida dell'economia circolare nel settore dello sci

Il Gruppo Rossignol rende pubblici i progetti del suo nuovo sci riciclabile Rossignol Essential, condividendoli con tutti gli attori del settore della montagna, con l’intento di avviare un movimento collettivo. L’obiettivo è quello di contribuire attivamente allo sviluppo dei canali di riciclo nei principali mercati sciistici mondiali attraverso soluzioni tecniche che possano essere recepite e condivise, per facilitare la gestione del fine vita dei prodotti.

Entro il 2028, il Gruppo Rossignol prevede di integrare un terzo delle sue gamme di sci in un approccio di economia circolare.

Un invito a immaginare insieme il riciclo di domani 

Il Gruppo Rossignol aspira a creare interesse intorno al ciclo di vita degli sci e delle attrezzature per gli sport invernali e alla loro riciclabilità. L’azienda francese sottolinea l’importanza di avviare un approccio collaborativo per ridurre collettivamente l’impatto ambientale del proprio settore. Con la volontà di impegnarsi e di far parte di un movimento collettivo, il Gruppo annuncia di rendere disponibili le specifiche tecniche dei suoi sci riciclabili Essential, prodotti in Francia. I dettagli costruttivi e la composizione dello sci Rossignol Essential sono quindi disponibili in libero accesso da qualche giorno sul sito web del Gruppo al link https://www.grouperossignol.com/respect-design/#essential-plan

Innovazione eco-responsabile condivisa 

Consapevole dell’attuale sfida legata al riciclo degli sci e delle attrezzature per gli sport invernali e della propria responsabilità in questo ambito, il Gruppo Rossignol si impegna per una produzione più sostenibile. Dopo oltre 3 anni di investimenti in ricerca e sviluppo, il Gruppo Rossignol ha sviluppato il suo primo sci con un elevato potenziale di riciclabilità, raggiungendo un tasso del 77%, circa 10 volte superiore alla media degli sci attualmente prodotti. Condividendo pubblicamente la sua prima innovazione eco-responsabile, il Gruppo Rossignol spera di incoraggiare un impegno collettivo verso una produzione più sostenibile e l’economia circolare.

“Come attore storico dell’economia di montagna, siamo consapevoli della nostra responsabilità sociale e ambientale. Il nostro desiderio è quello di incoraggiare la collegialità studiando con tutti gli stakeholder i possibili miglioramenti delle fasi del ciclo di vita dei prodotti e della loro riciclabilità. Questo movimento sarà possibile solo insieme”, afferma Vincent Wauters, CEO e Presidente del Gruppo Rossignol. 

La volontà di avviare un processo di riciclo collaborativo

Rossignol ha collaborato con MTB, un’azienda leader nel campo del riciclo: MTB ha sviluppato un nuovo processo di frantumazione, selezione, separazione e riciclo dei materiali sia degli sci convenzionali che, soprattutto, dei nuovi sci riciclabili Essential. Oltre a rendere disponibili i piani di costruzione dello sci Essential, il Gruppo Rossignol vuole promuovere lo sviluppo di canali di riciclo specifici per gli sciA tal fine, si potrebbe prevedere una massificazione dei flussi in modo che l’intero settore possa beneficiare dei progressi del Gruppo Rossignol nel riciclo e nel recupero di questi prodotti a fine vita.  Il Gruppo Rossignol spera che la condivisione della sua innovazione sugli sci riciclabili sia un primo passo per contribuire in modo più globale allo sviluppo di canali e iniziative di riciclo collettivo sui vari mercati mondiali.


Il gran finale di stagione di SCARPA

Team SCARPA sul podio degli Skyrunning Team Awards della LimoneXtreme 2022 e storico “triplete” nel Vertical Extreme

Gran finale di stagione per il team di SCARPA, che si è messo in luce sui 23 chilometri di sentieri verticali che portano dal lungolago di Limone sul Garda ai gradini del gpm di Monte Carone, con ritorno nell'incantevole borgo bresciano. I duemila metri di dislivello positivo hanno messo a dura prova la resistenza degli skyrunner della squadra sponsorizzata dall’azienda che vede posizionati al terzo posto Del Pero Luca (2:28:51), al quarto Mamu Petro e al sesto Antonioli Daniel; tra le donne invece, terzo posto per Sevillano Guerra Sandra (3:12:04), seguita al quarto da Kroell Stephanie e al quinto da Pol Giulia.

La stagione 2022 dello skyrunning si è infatti chiusa oggi con le gare della LimonExtreme, manifestazione giovane ma già punto di riferimento per la disciplina. La Limone Extreme Race e il Vertical Extreme, di cui SCARPA è main sponsor, hanno fatto il pieno di iscrizioni. Tra gli atleti top hanno partecipato diversi runner dell'azienda di Asolo: Petro Mamu, Luca del Pero, Daniel Antonioli, Stephanie Kroell, Sandra Sevillano e Yuri Yoshizumi.

In mattinata si è corso anche il Vertical Extreme: 1100 metri di salita a picco sul lago per 3,7 chilometri di sviluppo. Una “sparata” senza respiro, dalle acque del Garda sino alla finish line di cima Mughèra. Il Team di Scarpa si è posizionato ai vertici dei risultati: il chilometro verticale nella gara maschile è stato vinto da Marcello Ugazio (0:37:50) e in quella femminile 2° classificata Mojka Koligar (0:48:29) e 3° classificata Dimitra Theocharis (0:52:26).

Per la speciale occasione, gli atleti del Team Scarpa hanno indossato le Golden Gate Kima RT nelle nuove nuance Lake blue – Lime (uomo) e Blue Turquoise – Sunny Lime (donna), tonalità che avevano debuttato solo poche settimane prima, all’UTMB.

Le inedite nuance saranno lanciate ufficialmente martedì prossimo, 18 ottobre, in una special edition FW22 che entrerà anche nella collezione della prossima primavera-estate: per gli appassionati di skyrunning sarà finalmente l'occasione di calzare i colori vincenti e sentirsi più vicini agli atleti professionisti.