Movement crede nell’85
Movimento significa novità, cambiamento e non c’è dubbio che Movement sia stata una delle aziende che più ha contribuito alla nouvelle vague dello scialpinismo nell’ultimo decennio. Per il 2019 la casa della mela non stravolge la propria collezione ma introduce due nuovi sci con la stessa larghezza al centro, a questo punto diventata centrale per un certo tipo di offerta, in due gamme di successo come Alp Tracks e Session. Ottantacinque diventa una nuova filosofia sia per la famiglia premium, che punta tutto su leggerezza e sciabilità, sia per la più giocosa linea free touring Session.
SESSION 85 - Le ragioni dell’introduzione di questo sci vanno incontro a un’esigenza dello scialpinista che cerca sempre più attrezzi polivalenti, leggeri e performanti. Ecco perché in Movement hanno pensato a una geometria più dolce e progressiva che permette allo sci di comportarsi in maniera omogenea su tutti i terreni e di rimanere divertente anche in pista, dove viene portato ai suoi limiti. Tutta la gamma Session utilizza la tecnologia Carbon a cinque assi per mantenere il peso basso e garantire una sciabilità di livello per alpinisti e sciatori evoluti. Non manca la versione femminile, più leggera e studiata per la specifica sciata delle donne.
Movement Session 85
Lunghezze disponibili: 161, 169, 177, 183 cm
Sciancratura: 116/85/100 mm (117/85/101 nella misura 183)
Raggio: 17,5 - 18 - 18,5 - 19 m
Peso: 1.170 gr (161 cm)
Movement Session 85 Woman
Lunghezze disponibili: 154, 161, 169 cm
Sciancratura: 116/85/100 mm (115/85/99 nella misura 154)
Raggio: 17 - 17,5 - 18 m
Peso: 1.100 gr (154 cm)
ALP TRACKS 85 - La nuova generazione di questa famiglia limited edition prevede una costruzione full carbon totalmente rivisitata e Alp Tracks 84 lascia spazio ad Alp Tracks 85. Geometria rinnovata e più moderna sia nella versione uomo che donna per uno sci realizzato a mano e in piccoli numeri per skialper molto esigenti o professionisti della montagna. L’obiettivo è la precisione e l’affidabilità nelle lunghe escursioni e in alta montagna per chi cerca il massimo da uno sci. La versione femminile è costruita con un’anima in legno più leggero e una trama di carbonio pensata per fisici più leggeri.
Movement Alp Tracks 85
Lunghezze disponibili: 161, 169, 177, 183 cm
Sciancratura: 116/85/100 mm (117/85/101 nella misura 183)
Raggio: 18 m (19 m misure 177 e 183)
Peso: 950 gr (161 cm)
Movement Alp Tracks 85 Woman
Lunghezze disponibili: 153, 161, 169 cm
Sciancratura: 116/85/100 mm (115/85/99 nella misura 153)
Raggio: 18 m (17 m misura 153)
Peso: 850 gr (153 cm)
UNA GAMMA SEMPRE PIÙ AMPIA - La gamma Session, che l’azienda indica per il freetouring, si amplia non solo per l’introduzione del modello 85, ma anche con l’aggiunta alla versione 89 della proposta al femminile e di uno sci con larghezza sotto i piedi di 98 millimetri. In pratica si passa da un solo sci a cinque e si spazia da 1.100 a 1.600 grammi ad asta. Una proposta che guarda non solo al free touring, ma anche allo scialpinismo moderno nelle taglie più strette e infatti noi la versione 89 nella Buyer’s Guide 2018 l’abbiamo inserito nella categoria free touring.
Le date delle elezioni dei Comitati regionali FISI
Tempo anche di elezioni regionali. Il CONI ha chiesto una modifica dello statuto, per adeguare la composizione dei consigli regionali a quello federale, riducendoli a dieci (sette in rappresentanza degli affiliati, due atleti con equa rappresentanza tra maschi e femmine e un tecnico). Slittate, così. le date delle assemblee elettive e di conseguenza i tempi per le candidature.
Vediamo allora dove e quando si vota.
In Asiva è fissata sabato 23 giugno nel salone di Palazzo regionale ad Aosta, nelle Alpi Occidentali venerdì 15 giugno nella Sala Convegni Coni di Torino, in Liguria sabato 16 giugno a Genova, nelle Alpi Centrali sabato 9 giugno nel Centro servizi del Credito Valtellinese a Milano, in Trentino sabato 23 giugno a Trento, in Alto Adige domenica 10 giugno al Kolpinghaus di Bolzano, in Veneto sabato 16 giugno nell'aula magna del collegio San Giuseppe a Vittorio Veneto, nel FVG sabato 23 giugno all’Hotel La di Moret di Udine, nel CAE martedì 12 giugno al Palazzo Coni Regionale Emilia Romagna di Bologna, in Toscana sabato 16 giugno nella sede del comitato a Firenze, nel CLS sabato 30 giugno nella Sala dell’Auditorium a Roma, nell’Umbro-Marchigiano sabato 16 giugno nella sede del comitato a Macerata, in Abruzzo sabato 9 giugno nella sede del comitato a L’Aquila, in Molise martedì 12 giugno a Campobasso, nel Calabro Lucano il 17 giugno a Cosenza, in Sicilia domenica 24 giugno a Linguaglossa. Resta da definire la data del Comitato della Campania e di quello della Puglia.
Corsa in montagna, Alessandro Rambaldini e e Alice Gaggi tricolori
Favoriti alla vigilia, primi al traguardo: Alessandro Rambaldini (Atletica Valli Bergamasche Leffe) e Alice Gaggi (La Recastello Radici Group) sono i campioni italiani assoluti di corsa in montagna lunghe distanze. Successo per loro al Bronzone Trail, la prova andata in scena domenica a Paratico, nel Bresciano, su un tracciato di 21 km con 1650 metri di dislivello positivo. Nella gara maschile secondo il keniano Andrew Kwemoi Mangata (International Security Service), quindi il ruandese Jean Baptiste Simukeka (Orecchiella Garfagnana), con quarto il vicecampione italiano Emanuele Manzi (Us Malonno) e quinto Daniele De Colo (Gs Vigili del Fuoco De Vecchi). Con Alice Gaggi, sul podio rosa la giovane Cecilia Basso (Orecchiella Garfagnana) e Simonetta Menestrina (Atletica Trento).
Un week-end di corsa per tutti i gusti
Tante, davvero tante le gare del fine settimana. Una carrellata di come sono andate alcune gare: per tutte le classifiche se come sempre vi rimandiamo al nostro calendario.
PORTE DI PIETRA - Quattro le distanze nella prova della Val Borbera. Nella 71 km (e 4000 metri dislivello) a segno Stefano Rinaldi in 7h30’57” su Daniele Calandri in 8h45’02” e Alberto Ghisellini in 8h57’10”, quarto Luca Stegagnini, quinto Alberto Canessa, con sesta la prima lady Simona Gambaro (9h27’25”). Nel Villaggi di Pietra (108 km e 6200 metri di dislivello) detta legge Giulio Ornati in 13h15’54” su Maurizio Gualeni (14h48’00”) e Nicola Poggi (15h13’14”). Al femminile affermazione di Caterina Corti in 18h57’54”.
LA VELENOSA - Sigillo di Luca Cagnati e Antonella Confortola nella quinta edizione della gara di Bolzano Bellunese. 1h06’42” il tempo del vincitore davanti a Michele Tavernaro (1h08’45”) ed Enrico Loss (1h09’51”), mentre sul podio rosa sono salite anche Patrizia Zanette (con un ritardo di 46” dalla vincitrice) e Stefania Zanon (a 1’16”).
4 PASSI CASA NOSTRA - Condizioni di meteo umido e piovoso a tratti hanno caratterizzato la dodicesima edizione della gara andata in scena sui sentieri nel comune di Sondalo. Duello fra i due grandi favoriti di giornata, il bresciano della Val Sabbia Filippo Bianchi e il trentino Gil Pintarelli. Dietro il duo di testa l’argentino Diego Simon, seguito dallo skialper Nicolò Canclini, dal premanese Mattia Gianola e da un altro ski-alper, il giovanissimo Giovanni Rossi. In discesa e sull’ultima asperità di giornata che portava gli atleti in località Motìn la coppia Bianchi-Pintarelli proseguiva senza indugi di buona lena, scavando un bel divario sugli inseguitori che nel frattempo vedevano cedere Canclini e con l’argentino Simon in difficoltà sulla infida discesa verso Le Prese. Nel lungo traverso prima della picchiata finale su Sondalo la svolta, con Gil Pintarelli a guadagnare un leggero margine su Filippo Bianchi per poi incrementare il gap in discesa: 2h05’28” il tempo del vincitore con soli 10” sul secondo. Terza piazza molto combattuta, con Mattia Gianola davanti per 14” su Giovanni Rossi, con quinto Erik Gianola. Nella gara rosa monologo di Elisa Desco, a tagliare il nastro del traguardo dopo 2h37’31”, tempo che le è valso il tempo record del nuovo tracciato, mentre il presidente del sodalizio dell’Atletica Alta Valtellina Adriano Greco poteva dirsi soddisfatto per il podio femminile dominato dalle sue atlete, con Sarah Palfrader a precedere Giulia Compagnoni, con i tempi rispettivamente di 2h55’56” e di 2h58’23”.
ESINO SKYRACE - Nella sky di Esino Lario successo dopo 25 km e 2000 metri di dislivello, di Danilo Brambilla che chiude in 2h42’04”, davanti a Moreno Sala in 2h46’36” e Paolo Poli in 2h47’14”, quarto Lorenzo Beltrami, quinto Adriano Ticozzelli. Sul podio della gara femminile prima Cecilia Pedroni in 3h24’02”, seconda Patrizia Pensa in 3h44’09”, terza Yulia Baykova in 3h47’39”.
ELBA TRAIL - Nona edizione della gara sull’isola toscana. Samuele Bertò si aggiudica il trail da 40 km in 4h11’28”, davanti a Christian Vivari in 4h11’28” con terza la polacca Natalia Tomasiak in 4h33’48”, quarto Enrico Scanavin (4h37’40”), quinta Ginevra Cusseau (4h39’12”). Nel GTE Reloaded da 60 km a segno Christian Modena in 5h51’30” su Gianni Penasa in 6h19’43” e Gianluca Galeati in 6h24’13”. Nona assoluta e prima nella gara rosa Maria Elisabetta Lastri in 7h45’37” su Marta Poretti (8h02’46”) e Pamela Peretti (8h34’33”).
SARDINIA TRAIL - Francesco Cornelio, ingegnere bolognese che vive a Berlino ha vinto la settima edizione della gara di tre giorni che si è conclusa domenica sulla spiaggia di Museddu nel comune di Cardedu. Primo in tutte tre le tappe ha chiuso in 8h47’08”. Piazza d’onore per il ticinese Silvio Vasali con un distacco totale di 17’41”, terzo Alessandro Michelucci a 45’07”. Al femminile si aggiudica per il secondo anno consecutivo Patrizia Besomi: la svizzera ha terminato questa edizione all’ottavo posto nella classifica generale, con un tempo complessivo nelle tre tappe di 10h29’43”. Al secondo posto la tedesca Antje Schuhaj, terza Daniela Carpani.
Christoph Engl, nuovo CEO del gruppo Oberalp
A partire dal 1° settembre 2018, con il suo nuovo CEO Christoph Engl, inizierà per il gruppo Oberalp una nuova era di corporate governance. Con Christoph Engl, la società ha chiamato ad assumere il ruolo di amministratore delegato internazionale del gruppo un brand builder ed esperto di destinazioni alpine. Massimo Baratto, dopo 17 anni come amministratore delegato di Oberalp, ricopre ora la posizione come responsabile per l’Europa del brand americano Under Armour. Dopo questo lungo periodo segnato da un rapporto di grande fiducia e da una forte crescita aziendale, la nomina di un nuovo CEO segna un passo importante e una nuova opportunità per l‘azienda. Christoph Engl è stato CEO di Alto Adige Marketing (SMG) e responsabile dello sviluppo e della creazione del marchio Südtirol. Per questo motivo, la famiglia Oberrauch ha scelto un esperto di brand con esperienza internazionale. Altoatesino di nascita, è stato amministratore delegato di BrandTrust, il principale consulente per le strategie di brand nei paesi di lingua tedesca. Da settembre tornerà a Bolzano, per lavorare insieme alla famiglia altoatesina a capo dei marchi Salewa, Dynafit, Wild Country e Pomoca in tutto il mondo, e dei marchi Under Armour, Speedo, Fischer, Spyder, X-Bionic e altri, distribuiti in Italia.
Le tante gare del fine settimana in Italia
Trail, skyrace, gare a tappe: distanze per tutti i gusti nelle prove del fine settimana. Ecco dove si correrà in Italia, anche se, come sempre, vi rimandiamo al nostro calendario per trovare la manifestazione giusta (o più vicina) per voi.
PORTE DI PIETRA - Tredicesima edizione per la gara alessandrina. La prova che dà il nome alla manifestazione della Val Borbera è di 71 km e 4000 metri dislivello, ma c’è anche una 108 km e 6200 metri di dislivello (I Villaggi di Pietra) e una da 44 km e 2200 metri di dislivello (Le Finestre di Pietra), oltre alla Cabella-Cantalupo da 15 km. Venerdì alle 20 da Cantalupo Ligure la partenza della gara lunga (tra gli atleti in gara anche Giulio Ornati e Fabio Di Giacomo), alle 7 del sabato quella della Porte di Pietra, alle 8 quella delle Finestre di Pietra.
LA VELENOSA - Torna domenica la quinta edizione della gara di Bolzano Bellunese. Percorsi di 14 e 5 chilometri, con l’ormai tradizionale passaggio nel ‘Bus del Buson’, dove ci saranno quattro gruppi musicali che accompagneranno il passaggio degli atleti. Tra i top runner al via Federico Presa, Jacopo Piazza, Francesco Rigodanza, Cristian Sommariva, Denis Bogotto, Marco Dalle Molle, Ivano Molin e anche Martina Valmassoi. Tutti gli atleti iscritti alla 14 chilometri riceveranno una maglietta Dynafit (main sponsor della manifestazione, con tanto di running test in programma giovedì alle 16), griffata La Velenosa, mentre per i partecipanti alla gara più corta è prevista una fascetta Dynafit con la stampa di un disegno creato dai bambini della scuola elementare di Bolzano Bellunese.
ESINO SKYRACE - La prova di Esino Lario, ‘griffata’ Vibram, scatterà domenica alle 9. Quinta edizione della sky di 25 km e 2000 metri di dislivello positivo: percorso impegnativo già dalla prima salita all’Alpe Cainallo; ai primi che passeranno verrà assegnato il premio stambecco e capretta… Ma le salite non mancheranno anche dopo. In programma anche la EsinoSprintrace di 17 km e 850 metri di dislivello.
QUATTRO PASSI CASA NOSTRA - Domenica si gareggia sui sentieri dell’Alta Valtellina con partenza e arrivo nel centro sportivo di Sondalo. Novità di percorso definita dallo staff guidato da Adriano Greco dell’Atletica Alta Valtellina: l'ultima discesa è stata totalmente modificata, resa più soft e meno traumatica. La variante presenta un tratto finale molto panoramico e il percorso si accorcia di circa 2,5 km: si passa dunque dai 23,5 del precedente ai 21 attuali, mentre il dislivello di 1600 mentre rimane invariato, sempre su tre salite. Start alle 9.30.
ELBA TRAIL - Nona edizione della gara sull’isola toscana. Domenica a Marciana Marina alle 9 la partenza della prova da 40 km e 2140 metri di dislivello, con ’sottotitolo’ EleonoraXvincere (in ricordo di Eleonora Cinini) per sostenere la Onlus Amici del Madagascar per la costruzione di una scuola a Manakara. In programma anche il GTE Reloaded (60 km e 3230 metri di dislivello) con partenza alle 6 da Cavo e arrivo a Marciana Marina.
GIGLIO TRAIL E PALMARIA TROPHY - Due gare sull’isola. In quella toscana domenica 20 maggio due i tracciati: il lungo da 26,4 km e 1350 metri di dislivello, il corto da 10,6 km e 550 metri di dislivello. La partenza alle 8 da Campese. Il tutto nel programma della Festa del Mare.
Tre invece le distanze sull’isola spezzina. Campo base sarà Porto Venere: domenica dalle 7.15 trasferimento in battello, poi alle 10.15 la partenza della seconda edizione: un anello da 10 km e 410 metri di dislivello da percorrere una, due o tre volte.
GRAN RAID PREALPI TREVIGIANE - A Segusino domenica alla 4 del mattino scatta la prova da 72 km e 4600 metri di dislivello (anche a staffetta): nella lista iscritti anche Federica Boifava.
SARDINIA TRAIL - Venerdì 18 maggio alle ore 8.45 da Urzueli parte la settima edizione del Sardinia Trail, manifestazione internazionale in programma fino a domenica 20 maggio nella cornice dei territori incontaminati dell’Ogliastra, dalla montagna per arrivare al mare. Quest’anno il Sardinia Trail trova sinergie con il progetto sperimentale ‘Sentieri di libertà’, ideato dal dottor Alessandro Coni del Centro di Salute Mentale della ASSL di Sanluri e dall’associazione Andalas de Amistade, che nel 2016 ha ‘invaso’ i paesi Ussassai, Ulassai e Osini con 50 ‘camminatori’ tra pazienti, esperti e operatori della salute mentale che hanno scoperto i percorsi dell’Ogliastra. E infatti una rappresentanza di Sentieri di Libertà sarà alla partenza della seconda tappa di Arzana. I camminatori saranno guidati dalla dottoressa Mariella Zoncheddu, uno dei medici che segue il progetto ‘Sentieri di Libertà’ sin dalla sua nascita. Il percorso interesserà i territori di sei comuni: Tortolì, base logistica per tutti i tre giorni di gara, Urzulei, teatro della prima tappa di 29,7 km, Arzana, Desulo della seconda (42 km) e Cardedu, Gairo e Tertenia della terza (26,8 km). 100 km dunque totali, passando dal Gennargentu al bosco Seleni fino a raggiungere le spiagge di Tertenia, Gairo e Cardedu: come recita il motto della manifestazione ‘un Paradiso tutto da correre. Tra i protagonisti che si contenderanno il titolo, grande favorito è Antonio Filippo Salaris.
Skialpdeiparchi, le premiazioni finali del circuito appenninico
A Cavalletto d’Ocre, nell’Aquilano, premiazioni finali dello Skialpdeiparchi, circuito che si è articolato in dieci manifestazioni (cinque classiche, una gara a coppie e quattro notturne).
Vittoria di entrambi i trofei, il La Sportiva Classic Trophy e lo Skitrab Night Trophy, per Armando Coccia e Raffaella Tempesta, entrambi dello sci club Gran Sasso Piana di Navelli. Coccia nelle ‘classiche’ precede Carlo Colaianni e Marco Daniele, mentre nelle notturne si mette alle spalle Raffaele Adiutori e Carlo Colaianni, quest’ultimo sempre vincitore delle gare cui ha preso parte. Al femminile Francesca Ciaccia e Giovanna Galeota si sono invece alternate nella seconda e terza posizione. Lo Skialpdeiparchi, coordinato da Live Your Mountain, è giunto al suo quinto anno: complessivamente gli atleti che hanno partecipato almeno ad un evento hanno raggiunto la cifra di circa trecento unità con provenienza da nove regioni, Abruzzo, Marche, Molise, Lazio, Lombardia, Piemonte, Puglia, Trentino e Umbria, con una naturale maggioranza dalle regioni del Centro Italia, Abruzzo in primis.
Plum, arrivano Pika e Oazo
Plum, azienda francese con una lunga storia alle spalle a partire dal 1968 e sede a Thyez, in Alta Savoia, presenta anche per la prossima stagione, come ormai da diversi anni, numerose novità sia per lo scialpinismo che per lo splitboard. E in più dalla prossima collezione tutti gli attacchi avranno una garanzia minima di tre anni, alcuni di cinque.
PIKA - Unisce l'efficienza dell'attacco Wepa con ulteriori vantaggi: heel riser a due posizioni, heel pad, nuovo puntale, ski-stopper removibile venduto separatamente, regolazione da 5 a 10 DIN, un peso di 280 grammi senza supporto rampant e ski-stopper e infine rail di regolazione da 20 mm. Garantisce affidabilità e sicurezza in tutte le situazioni, con tre anni di garanzia, ed è 100% made in France come tutti gli attacchi Plum. Lo ski-stopper pesa 85 grammi ed è disponibile da 85, 95 e 105 mm.
Peso: 280 gr
Utilizzo: spedizioni, freetouring, ripido, pista
Peso sciatore: 40-100 kg
OAZO - È l'attacco per il light touring senza compromessi, che va a posizionarsi tra R170 e Wepa. Garantisce leggerezza, con 200 grammi al piede, comfort, con due livelli di heel riser, sicurezza, con molla di regolazione da 4 a 10 DIN. Ha un rail con regolazione da 20 mm e garanzia tre anni.
Peso: 200 gr
Utilizzo: spedizioni, freetouring, ripido
Peso sciatore: 40-100 kg
GUIDE S - La versatilità è la caratteristica principale della gamma Guide. La versione speciale S è l'ultima nata, senza dubbio molto interessante anche dal punto di vista economico (349,90 €). Grande robustezza e affidabilità, rispetto alla versione tradizionale, questa, senza la torretta, che fornisce la terza altezza per la salita, risulta più leggera (330 gr). Restano inalterato il range di sgancio (5,5-12 kN) e le altre caratteristiche tecniche. Ha la sede per i coltelli e la possibilità di regolazione di tre centimetri, valida per 4-5 misure di scarponi.
SPLITOBOARD - Due importanti novità per gli amanti di tavola e pelli, due attacchi da splitboard: Dari e Sok. Il primo (904 gr al piede) ha la doppia opzione dell’entrata posteriore o, grazie agli strap, laterale. Sok (490 gr al piede) invece è un attacco hard boot, leggero in salita e preciso sul ripido e neve dura. Pekye, non un adattatore ma una vera talloniera, permette di salire con scarpe low tech.
ATK Crest, 280 grammi senza rinunciare allo ski stopper
Leggerezza, precisione e buon rapporto qualità/prezzo. Tre punti fermi hanno guidato gli ingegneri di ATK Bindings nella realizzazione della principale novità 2019, Crest, attacco da 280 grammi con ski stopper. Non è solo la leggerezza però al centro del progetto, infatti Crest punta anche sulla solidità strutturale: il puntale deriva da quello di ATK Trofeo, in un generale processo di semplificazione delle linee, mentre la talloniera nasce da quella di ATK RT 2.0 con l’obiettivo di incrementare il livello di sicurezza e precisione.
Occhi puntati sull’innovativo ski-stopper, leggero e semplice da maneggiare. È disponibile in varie dimensioni per adattarsi a ogni modello di sci e sono facilmente selezionabili due posizioni (uphill e downhill) utilizzando un selettore manuale. La piastra di regolazione di 20 millimetri è integrata nello ski-stopper, permettendo veloci aggiustamenti nel caso di utilizzo con differenti misure di scarponi. Il team di sviluppo di ATK ha implementato il sistema Elastic Response System, che assorbe l’energia durante le compressioni dello sci e la rilascia durante la distensione dello stesso. La nuova geometria più aggressiva dei gommini, ora costampati, fornisce una maggiore portanza su tutti i tipi di neve. Crest, come tutti gli altri attacchi ATK, è 100% made in Italy e il 95% dei componenti viene lavorato dal pieno nello stabilimento produttivo di ATK a Fiorano Modenese con l’utilizzo di macchinari C.N.C. di ultima generazione e l’impiego di leghe aeronautiche (principalmente Alu 7075) che hanno caratteristiche meccaniche simili all’acciaio ma con un peso inferiore.
VALORI DI SGANCIO: sistemi di regolazione dello sgancio (5-10) sia
verticale (My), sia orizzontale (Mz)
SPORTELLINO CON ALZATACCO: fornisce 3 differenti posizioni di
camminata (FLAT, +36 mm e +50 mm)
PIASTRA DI REGOLAZIONE 20 mm: inclusa per fornire una rapida
regolazione in caso di sostituzione di scarponi (fino a due misure)
SUPPORTO RAMPANT SRA: incluso
SKI STOPPER INCLUSI: disponibili differenti misure (75, 86, 91, 97, 102, 108,
120 mm) per ottenere una perfetta compatibilità con ogni tipo di sci.
Eric Hjorleifson, Il visionario
I manuali di comunicazione dicono che la creatività consiste nel prendere due idee già esistenti e combinarle insieme per crearne una nuova. Eric Hjorleifson, negli anni, si è macchiato più volte di questo reato: ha rubato gli attrezzi agli scialpinisti e ha cominciato a usarli da freerider: nel 2010, quando iniziarono a girare i primi video di un canadese che saltava con gli attacchini, la gente non pensava che fosse possibile. Poi, poco alla volta, ci siamo arrivati tutti: il freeride e lo scialpinismo erano in fondo la stessa pratica, con proporzioni variabili di salita e di discesa. Federico Ravassard sul numero di Skialper di aprile-maggio ha intervistato il visionario inventore degli scarponi Dynafit Hoji.
PRIMA DI HOJI - Prima di arrivare al nuovo scarpone, e prima ancora anche del Dynafit Vulcan, Hoji smontò e riassemblò altri scarponi per capire cosa gli servisse: lo scafo era quello dei Titan; le leve erano state smontate da tre calzature diverse; il linguettone, rubato da dei Dalbello Krypton e tenuto su da uno snodo preso dai Garmon Adrenaline; la membrana che gli stava sotto, concessa dallo sponsor Arc’teryx; per irrigidire il tutto, il gambetto era stato laminato con una piastra Head da pista. Tutto molto bello, ma probabilmente vi starete chiedendo a quale scopo fare tutto questo pasticcio. La risposta sta nello stile di sciata di Hoji: linee brevi ma tecniche, sequenze di pillow nelle quali bisogna controllare la posizione del corpo tra un salto e l’altro e sfruttare i piedi per dare direzione agli sci. Linee che sono accessibili perlopiù con le pelli, perché sono nel bosco e un elicottero sarebbe a dir poco eccessivo. Linee nelle quali confluisce tutto il suo background: l’infanzia tra i pali in pista, l’adolescenza trascorsa nei primissimi snowpark sotto il mentoring degli assi della New Canadian Air Force, gli anni passati a fare big mountain filmando per grandi case di produzione. E, per finire, i metri di dislivello macinati in salita. Poco alla volta, anche altri atleti hanno seguito il suo esempio e oggi i freeskier - che sono prima di tutto atleti fatti e finiti - che sanno girare trick da park dopo essersi guadagnati una linea di salti con le pelli, non sono pochi.
IL FUTURO - «Negli ultimi 15 anni il mondo dello sci è cambiato enormemente: twin tips, rocker davanti e dietro, attacchini, scarponi sempre più performanti… Per quello che riguarda gli sci, mi viene difficile pensare a qualcosa di migliore, perché con quelli attuali mi ci trovo davvero bene e non saprei su cosa lavorare, specialmente per le prestazioni nella powder. Si può sempre migliorare, ma bisogna capire in che modo. Qualche anno fa c’erano in giro fat davvero grossi, over 130 millimetri, che sono poi passati di moda: è stato fisiologico sbilanciarsi da un estremo all’altro, prima di trovare gli equilibri attuali. Oppure il twin-tip, che una volta era d’obbligo, mentre adesso ci si limita a un rocker in coda, molto più funzionale. Banalmente, è più pratico nelle inversioni in salita e anche per caricare gli sci nelle rastrelliere in funivia. Adesso ci sono un bel po’ di assi che vanno bene e, grosso modo, le geometrie di questi ultimi sono molto simili tra loro».
Le gare del fine settimana in Italia, ecco come è andata
Le gare del fine settimana in Italia: ecco come è andata in alcune delle tante prove in programma; per tutte le classifiche vi rimandiamo come al solito al calendario.
TRAIL DEL SEGREDONT – In tanti alla settima edizione della gara del Gav Vertova: ben 353 al traguardo. Super sfida per la vittoria finale, un testa a testa tra Paolo Bert e Matteo Longhi: soluzione in volata con il piemontese della Valetudo davanti per soli tre secondi sul ‘local’ del Gav Vertova. 2h09’54” il tempo del vincitore dopo 23 km. Terzo Elia Balestra in 2h13’52”, quindi nella top ten Luca Arrigoni, Paolo Poli, Alex Lanfranchi, Giambattista Micheli, Alessandro Noris, Michele Persico e Denny Epis. Nella gara rosa sigillo di Lara Bonora che chiude in 2h48’24”; con lei sul podio Federica Giudici e Giuliana Arrigoni.
AMOROTTO TRAIL – Tappa del Trofeo Agisko BPER Appennino Trail Cup nell’Appennino Reggiano. Nell’AUT, la gara lunga di 68 km, vittoria di Lorenzi Naldi in 7h46’56”, davanti alla prima lady Cristiana Follador in 8h23’52” quindi Michael Caldera (8h32’11”), Roberto Rondoni (8h37’25”) e Davide Contini (8h49’48”). Nel Monte Valestra Trail (48 km) a segno Luca Carrara in 4h41’16” davanti a Davide Scarabelli in 4h57’11” e Marco Franzini in 5h00’18”, quarto il britannico Robbie Britton, quinto Luca Adorni. Ottava assoluta e regina della gara rosa Katia Fori in 5h36’59”. Nel San Vitale Trail (20 km), infine, vittorie di Eddj Nani e Cecilia Basso.
TROFEO NASEGO - Doppio appuntamento a Casto. Si parte con il vertical, tappa del Vertical Eolo Cup. Affermazione da record per Patrick Facchini in 36’14”, davanti a Hannes Perkman (37’01”) e Bernard Dematteis (37’12”). Quarto posto per il fratello Martin Dematteis (37’44”), seguito dal veterano Emanuele Manzi (38’12”). Al femminile la regina del Vertical Nasego è la rumena Denisa Dragomir che ferma il cronometro a 45’10”. Seconda posizione per Ilaria Bianchi (46’52”), seguita da Elisa Compagnoni a 2’41” di distacco dalla vincitrice.
Nel Trofeo Nasego long distance, Alessandro Rambaldini non delude il pettorale che gli è stato affidato: è lui il numero uno e dopo l'attacco iniziale del keniano Mangata Kwemoi e del duo Kosgei-Simukeka, ‘Rambo’ recupera posizioni su posizioni, fino a tagliare il traguardo per primo davanti ad una folla in delirio in 1h37'01". Secondo posto dunque per Isaac Kosgei (1h37'56"), keniano naturalizzato austriaco, e terzo Luca Cagnati (1h38'09”). Quarto posto a 1’03” il protagonista delle prime battute di gara Mangata Kwemoi, seguito da Bernard Dematteis che chiude in quinta posizione a 2’01 da Rambaldini. Al femminile sorride Alice Gaggi con tanto di nuovo record di gara in 1h55’15”. Secondo posto per la rumena Denisa Dragomir in 1h56’22” con la britannica Sarah Tunstall (2h00'17") a completare il. Quarta Celine Lafaye (2h03'39") seguita dall'azzurra Barbara Bani.
VALLEVARAITA TRAIL - La gara cuneese ha visto il successo di Danilo Lantermino e Giulia Vinco. 1h41'36” il tempo del vincitore davanti a Gabriele Abate (1h45'33”) e Fulvio Fazio (1h52'36”), nella gara rosa 2h17'16” il crono della prima su Daniela Bonnet (2h21'57”) e Elisabetta Negra (2h24'22”).
Il triplete di Luis Alberto Hernando
Ancora Luis Alberto Hernando. Nel campionato del mondo in ‘casa’, il Penyagolosa Trails, lo spagnolo conquista il terzo titolo iridato consecutivo (oltre a quello per nazioni). Gara attenta la sua: lascia sfogare gli avversari, poi nel finale più impegnativo, riprende e stacca tutti, per chiudere sul traguardo in 8h38’35”. Festa Spagna con il secondo posto di Cristofer Clemente (8h46’19”), con terzo il britannico Thomas Evans (8h49’35”), quindi ancora GB con Jonathan Albon, quinto il francese Ludovic Pommeret. Completano la top ten la statunitense Mario Mendoza, il francese Romain Maillard, l’altro atleta USA Zach Miller, il ceco Jiri Cipa e il tedesco Janosch Kowalczyk. Ventiquattresimo il primo azzurro, Andrea Macchi.
L’olandese Ragna Debats si aggiudica la gara rosa in 9h55’00”, davanti alla spagnola Laia Cañes in 10h11’11” con bronzo per la francese Claire Mougel in 10h15’23”. Spagna comunque leader come squadra con il quarto posto di Gemma Arenas e il quinto di Maite Maiora.