Una nuova versione per il Garmin eTrex

Tecnologia mini per il pioniere dei GPS portatili

Il nuovo eTrex di Garmin, tra i primissimi GPS portatili, ha un'interfaccia utente molto semplice, studiata per rendere lo strumento di immediato utilizzo anche a chi non vanta esperienze in questo senso. Inoltre la forma e le dimensioni ottimizzate, la lunga autonomia fino a 25 ore e la compatibilità con tutte le cartografie Garmin su MicroSD, topografiche, nautiche e stradali oltre alla disponibilità di applicativi Garmin, rendono eTrex uno strumento flessibile L’intera famiglia eTrex oltre a ricevere il segnale dalla rete satellitare GPS, è predisposta per collegarsi contemporaneamente al sistema satellitare di navigazione russo Glonass, ed è già abilitata alla ricezione del segnale satellitare del sistema Galileo, la rete su cui sta lavorando l’Europa. Tutto ciò consente ai modelli eTrex 10, 20 e 30 di ricevere il segnale satellitare in tempi più rapidi e posizionare l’utente in modo più preciso anche in situazioni precarie come canyon o ai piedi di pareti verticali di montagna.
Per gli utilizzatori attenti ai costi e alla ricerca di uno strumento essenziale, Garmin offre eTrex 10, semplice ricevitore GPS dotato di un display monocromatico, perfettamente leggibile al sole, che fornisce chiare e semplici indicazioni sulla posizione e sulla direzione da seguire per arrivare alla meta. Il modello eTrex 10 è lo strumento perfetto per i nuclei famigliari che vogliono iniziare a praticare “escursionismo satellitare” o avvicinarsi al geocaching: eTrex 10 sembra fatto apposta per distrarre i ragazzi dalla televisione o dalla console dei videogiochi, per invitarli ad uscire di casa e stare all’aria aperta.
Ampia disponibilità di cartografia vettoriale per i modelli eTrex 20 ed eTrex 30 che, grazie al display da 2,2” LCD a 65k colori visibile al sole, permettono di apprezzare i contenuti delle cartografie topografiche Garmin, le mappe nautiche BlueChart G2 e le famose stradali CityNavigator attraverso le quali eTrex 20 ed eTrex 30 sono in grado di elaborare percorsi turn-by-turn (navigazione guidata). Il software gratuito BaseCamp disponibile sul sito ufficiale garmin.it  consente di pianificare escursioni al computer e trasferirle in modo semplice e veloce agli strumenti della serie eTrex, oltre ad analizzare e archiviare attività registrate sul campo. BaseCamp permette inoltre di visualizzare i dettagli delle varie cartografie vettoriali Garmin leggendo i contenuti direttamente dalle microSD inserite nei ricevitori, evitando la procedura di installazione delle cartografie stesse sul computer. Ma per tutti i possessori di cartine e mappe, frutto di anni di escursioni, sarà possibile rispolverarle dallo scaffale per “inserirle” all’interno di eTrex grazie alla procedura Custom Maps, scaricabile dal sito.
A tutte le caratteristiche sopra elencate, il modello eTrex 30 aggiunge i classici accessori che impreziosiscono i prodotti top di gamma: bussola elettronica a 3 assi per orientamento preciso anche in mancanza di movimento, altimetro barometrico per dato di quota ed andamento pressione atmosferica, trasmissione wireless di dati tra diversi GPS Garmin. I navigatori eTrex sono disponibili nei Garmin Point al prezzo consigliato al pubblico di:
eTrex 10 119 euro; eTrex 20 199 euro; eTrex 30 249 euro.
 


Super Zephyrus Hoodie, calore assicurato

La nuova giacca da alpinismo di The North Face

Al ritorno dalla pausa estiva una bella sorpresa attende gli appassionati di alpinismo e arrampicata: per il prossimo autunno/inverno infatti The North Face® dedica ai climber il nuovo modello maschile e femminile Super Zephyrus Hoodie, uno scudo contro il vento sorprendentemente versatile. La struttura ibrida che la caratterizza offre diversi vantaggi: l’elasticità, che favorisce la libertà di movimento, e l’isolamento, che garantisce calore e protezione. Super Zephyrus, che fa parte della collezione Summit Series™ di The North Face® è dotata di inserti in pile Polartec® Power Stretch sui fianchi, sotto le braccia e in corrispondenza della colonna vertebrale superiore, nonché di un denso strato isolante Primaloft® One racchiuso all’interno di un tessuto ripstop resistente al vento sulla parte centrale, sul cappuccio e sull’esterno delle maniche.
Super Zephyrus Hoodie è ideale per proteggersi dalle temperature d’alta quota perché garantisce totale libertà di movimento e flusso d’aria ottimale durante la scalata. Il taglio performante e le tasche adatte all’alpinismo sono perfetti se si indossa uno zaino mentre i tasselli elasticizzati sui fianchi impediscono alla felpa di muoversi lasciando scoperta la schiena. Mentre la versione maschile della Super Zephyrus comprende tasselli elasticizzati in tinte a contrasto, la versione da donna è caratterizzata da un look monocromatico, con tasselli elasticizzati in colori coordinati e da un tagli specificatamente studiato per adattarsi alle proporzioni della figura femminile. Prezzo consigliato al pubblico: 200 euro.


Soffia forte il Maestrale

Scarpa propone uno scarpone da scialpinismo sostenibile e performante

Basato sulla nuova Axial Alpine Technology questo modello della Casa di Asolo stabilisce nuovi standard per gli scarponi da Alpine Touring.
La silhouette dello scafo e del nuovo profilo del gambetto migliorano sensibilmente leggerezza e sensibilità.
Il fit perfetto, grazie anche alla lingua asimmetrica T-Wing, garantisce ottima sensibilità e la migliore
trasmissione della potenza sugli sci. Nuova suola ultraleggera Cayman/Vibram
(eccellente grip e tenuta antiscivolo), scanalature verticali e orizzontali per aumentare la trazione su ghiaccio e neve, 4
leve + Active Power Strap . Realizzato con l’esclusiva eco-plastica Pebax Rnew, una mescola plastica ricavata utilizzando una materia prima biologica e rinnovabile: la pianta del ricino. Questo materiale è assolutamente riciclabile e permette una riduzione di energia utilizzata da fonti non rinnovabili del 29% e del 32% di emissioni di anidride carbonica. Prezzo consigliato: 449 euro.

 


Nasce 'casa Merelli'

Grandi novità per la stagione: presentato anche il Merelli Race Team

Grandi novità per l'azienda di Clusone, in provincia di Bergamo. A fine luglio, infatti, è nata Casa Merelli, proprio a Clusone, dove si possono trovare tutti i prodotti Merelli. Il clima che si respira è famigliare e il format è stato esportato anche in Svizzera e in Spagna. Oltre a Casa Merelli è stato creato anche Il Merelli Race Team, un’idea che nasce dal concetto di 'grande famiglia', un club creato per rendere ancora più efficiente la collaborazione tra azienda e cliente. All’interno di questo gruppo sono presenti tutti gli atleti Merelli, ma anche persone normali che affidano a Merelli la propria passione. Un’unità mobile sarà sempre presente a tutti gli appuntamenti di cartello della stagione (Coppa Italia, Campionato Italiano, Coppa del Mondo, Mondiali, Grand Course, ecc.), per offrire un servizio e un’assistenza in tempo reale, che possa soddisfare tutte le esigenze, oltre a un servizio direttamente a domicilio, per migliorare la rapidità d’intervento e avere una copertura capillare sul territorio. Un equipe di professionisti sempre a disposizione per qualsiasi necessità.
Un pool di grandi aziende leader nel settore, Merelli, Ortovox, Fast Up e Karpos, hanno creduto in questo progetto e unito le forze per potere dare un’assistenza  tecnica completa direttamente sul campo di gara.
Tecnici Merelli, esperti per l’utilizzo dei dispositivi di sicurezza, nutrizionisti per strutturare una dieta equilibrata e bilanciata, tutto questo completamente a disposizione del Reparto Corse.
 


GORE-TEX ACTIVE SHELL, tre strati senza compromessi

La nuova membrana garantisce trasparbilità e impermeabilità al top

Il trend nel campo dell'abbigliamento invernale va sempre più verso capi leggerI, dal fit molto funzionale e dal look minimalista. Ecco dunque che i nuovi laminati devono tenere conto di queste caratteristiche fondamentali. Un compito non facile perché lo sciatore moderno richiede anche performance senza compromessi. I nuovi laminati GORE-TEX® Active Shell abbinano una membrana GORE-TEX® più leggera e sottile a tessuti performanti e leggerissimi per realizzare una soluzione avanzata a 3 strati particolarmente adatta ai consumatori più dinamici. Grazie a una innovativa ed esclusiva tecnologia di laminazione, all’interno del capo parte della fodera viene integrata direttamente alla membrana GORE-TEX®, garantendo cosi la massima traspirabilità e un ottimo comfort sulla pelle. Il sudore viene allontanato rapidamente dalla pelle e fatto fuoriuscire attraverso il tessuto sotto forma di vapore acqueo, mentre l'umidità prodotta da pioggia, neve e vento non riesce a penetrare. Questa eccellente capacità di gestione dell'umidità assicura al corpo un ottimo comfort climatico durante gli sport altamente performanti. I principali marchi di outdoor che utilizzano GORE-TEX® Active Shell sono GORE-TEX® Active Shell.
 


La Sportiva RSR, dalla Formula 1 alla neve

RSR, lo sci da gara, utilizza tecnologie automobilistiche e aeronautiche

RSR è lo sci ultra-leggero da competizione di La Sportiva. Un concentrato di tecnologia con una costruzione a strati di fibre di carbonio che deriva dal mondo della Formula Uno. Rispetta gli standard ISM per le competizioni e risulta uno dei modelli più leggeri al mondo con un peso di 695 grammi ad asta. Il torsion box in fibre di carbonio combina buona rigidità torsionale e leggerezza, mentre l'anima è in un composto poliuretanico di derivazione aeronautica. Nella zona di ancoraggio dell'attacco gli spessori di carbonio sono maggiorati. Disponibile nella misura 164, ha raggio di 24 metri e larghezza al centro di 65 mm.
 


Race Pro e Vario, bastoni tuttofare da Komperdell

Le proposte di Komperdell per lo scialpinismo

Komperdell, la casa austriaca produttrice di bastoncini, si distingue per proposte di alto livello qualitativo e funzionale. Per lo scialpinismo di alto livello propone il modello S1 Race Pro e S2 Race Vario. Il Pro è il più leggero (190 gr.) e ha un fusto in carbonio ultraleggero, manopola Touring Race Grip e strap Biathlon. Vario è invece un modello regolabile (115-155 cm) con Power Lock Adjusting System, che consente una regolazione facile e sicura. Il fusto, anche in questo caso, è in carbonio extra-light, mentre il peso raggiunge i 230 grammi. Il punto di forza di questi modelli è nella maneggevolezza e allo stesso tempo nella trasmissione degli impulsi, grazie allo strap ergonomico. L'azienda consiglia un prezzo di 99,95 euro per il Pro e di 119,95 per il Vario.


Fischer ski-alp, obiettivo divertimento

Una nuova linea di 6 modelli per lo scialpinismo

La linea scialpinismo di Fischer per la stagione 2011/12 prevede 6 modelli, un race, un livello di entrata, uno da scialpinismo classico e tre per alpinismo/freeride. È proprio questa la nuova filosofia della Casa austriaca, sci leggeri in salita ma performanti in discesa, dei veri e propri freeride utilizzabili anche per raggiungere le vette. La linea colori e il design sono stati rinnovati con grafiche che vanno verso il mondo freeride. Il modello gara, dal peso di 700 grammi ad asta e centro di 64 mm, è il Tour Rcx, secondo sci più leggero è il Tour X-Tralite (995 grammi), con centro di 69 mm. In rastrelliera ci sono anche il Tour X-Superlight, il Tour X-Ceed, il Tour X-Pression e il Tour X-Extreme. I top di gamma utilizzano il leggerissimo legno di Paulownia.


Dynafit nell'alpine running

Feline Superlight è la scarpa di punta della collezione

Dynafit ha presentato la scarpa Feline Superlight, la capostipite di una nuova collezione ultra-tecnica per gli amanti della corsa in montagna. Basandosi sul know-how acquisito con lo sviluppo dei migliori scarponi da scialpinismo e dopo tre anni di ricerca e test intensivi è nata una scarpa da corsa in montagna con l'innovativa suola Alpine Running  che garantisce la stabilità e l'ammortizzamento che di solito offrono scarpe più pesanti. Per questo Feline Superlight può essere utilizzata anche in impegnative Ultra-Trail. L’intersuola Multi Pad garantisce una tenuta precisa e affidabile, adattandosi rapidamente ai terreni di alta montagna, il sistema Mapping Compound sviluppato con Vibram offre un grip
ad artiglio sulla roccia e sui terreni bagnati e difficili. I lacci della scarpa sono protetti dal sistema Invisible Lacing, una ghetta che impedisce
l’apertura accidentale dei lacci, consentendo al contempo di regolare separatamente l’allacciatura in punta. Disponibile nelle misure 6-12, Feline Superlight pesa 285 grammi circa.
 
 


Skyrace Dolomiti Friulane: domina Piller Hoffer

600 concorrenti in gara su un percorso spettacolare

Domenica 28 agosto è il giorno più importante dell'anno a Forni di Sopra (UD),una data attesa da atleti, organizzatori e curiosi: è il giorno della Skyrace.
La corsa è articolata su circa 20km con 1700m di dislivello, gran parte dei quali da affrontare nella prima lunga salita che conduce ad una sorta di altopiano dove la gara compie vari saliscendi prima di ritornare a valle. Il tutto si svolge nel Parco delle Dolomiti Friulane, di grande interesse naturalistico. Nell'aria frizzante di un'alba che preannuncia una bella giornata, il paese brulica di gente: chi ancora si deve iscrivere, altri già si scaldano, mentre la macchina organizzativa è ormai a pieno regime per dar vita al grande evento.
Decido di appostarmi al culmine dell'ultima salita, dove inizia la picchiata finale sui ghiaioni verso il traguardo. Tempo di preparare il punto di controllo e gli incitamenti già riecheggiano nella valle,
una figura lontana è ancora confusa tra i mughi ma appena si rende riconoscibile esplodo di gioia perché l'amico Matteo Piller Hoffer ha ormai staccato i forti sloveni Zamik ed Alic, che arriveranno in quest'ordine, conducendo con autorevolezza tutta la gara.
Non c'è niente da fare per nessuno oggi: il sappadino mi passa accanto quasi sorridente e non certo al limite delle forze, mentre gli inseguitori mi sono apparsi ben più provati. Passano sempre più concorrenti, molti gli amici in gara, fino a che compare Lorella Baron, la prima donna, che andrà a vincere in completa solitudine su Romanin e Theocharis.
Terminata la lunga fila dei concorrenti, quasi seicento, scendo a valle dove trovo la consueta festa resa possibile dalla rodata macchina organizzativa e dai molti volontari, locali e non.
Per informazioni sulla gara visitate il sito www.for-adventure.it.


Paolo Bert: una freccia rossa sul 'Re di Pietra'

Nuovo record di salita e discesa del Monviso da Pian del Re: 3h12'42"

Abbiamo ricevuto e volentieri pubblichiamo il resoconto di Carlo Degiovanni sull'impresa di Paolo Bert sul Monviso.

«In una magnifica e tersa mattinata di fine agosto 2011 un brivido rosso ha scosso il Re di Pietra: l’evento era stato preparato in gran segreto. Gli elementi imponderabili sono molti e quindi meglio
lavorare in silenzio ed alla pubblicità, se mai, si pensa dopo… Paolo Bert da Bricherasio è il protagonista: classe 1978, tesserato, in quanto atleta, alla Podistica Valle Infernotto, società sportiva di quest’angolo del cuneese. Nelle fatiche di Montagna fa parte del team “La Sportiva”. Eccellente atleta di livello internazionale da un decennio domina il mondo dello Sky Race o della Corsa in Montagna. Per 9 anni vincitore della 3 Rifugi Val Pellice (quest’anno una crisi lo ha costretto al secondo posto) ma citare tutti i suoi successi, regionali e nazionali, riempirebbe un intero articolo.
Non ha punti deboli è per questo primeggia: veloce su strada in pianura, ottimo scalatore dalle salite più facili alle più tecniche, discesista impareggiabile e soprattutto dotato di grande potenza
resistente. Anno importante per il Monviso: 150 anni fa lo salirono ufficialmente per la prima volta gli inglesi William Mathews, Frederik Jacomb con le guide francesi Jean Baptiste e Michel Cruz. Era il 1861 in data 30 Agosto.
Così dice la cronaca ufficiale. Quella popolare vorrebbe che il primo salitore sia stato “Sebastiano A” di Oncino il 1° Settembre 1841. Ma questa è quasi una leggenda, sia pure verosimile, raccontata in un libretto davvero interessante scritto nel 2005 da Dario Viale (Dario lo ritroveremo in questa cronaca). Il titolo “Sebastiano A il primo salitore del Monviso” di Fusta Editore: leggere per credere! Molte le manifestazioni per il 150° ma quella che vi raccontiamo non appartiene a nessun calendario. Torniamo, quindi, all’”evento”: la decisione era presa da tempo; unico elemento imponderabile la meteorologia. Nessuna organizzazione ufficiale per non coinvolgere altri in imprese al limite dell’impossibile. La ricerca di un cronometraggio ufficiale: chi meglio di Danilo Gaborin, storico misuratore del tempo della Federazione Cronometristi di Cuneo. Lo stesso crono che aveva registrato il 6 Settembre 1986 il record di sola salita al Monviso, sempre dal Pian del Re, di Dario Viale da Limone che salì la via sud in 1 ora 48 minuti e 54 secondi. Proprio quel Dario Viale autore del libro poc’anzi citato.
Nessuna voglia di misurarsi con il record del Re della Salita: c’è il massimo rispetto reciproco tra questi stoici atleti dell’impossibile!
Si tenta una impresa diversa: ancora la sud del Monviso, stessa partenza da Pian del Re ma salita e discesa. Si chiede aiuto agli amici per un supporto sul percorso, la notizia circola a mezza voce a Crissolo dove Paolo trascorre, con la famiglia, il periodo di ferie. Da parte di molti c’è la voglia di sostenere l’impresa in qualche modo: si trovano i “controllori” da dislocare sul percorso ed in vetta. Spuntano anche amici sponsor (Il mitico Bada e Davide) per finanziare la causa . E tutti insieme si spera nel bel tempo.
Si sceglie il lunedì perché domenica 28 c’è stata la ricorrenza ufficiale e sul Monte sono saliti in centinaia in una giornata spettacolare. Alle 8,00 la partenza dal pian del Re in perfetta solitudine ad affrontare il Re di Pietra. Paolo sale come se fosse la consueta gara domenicale: pur senza avversari il ritmo è quello giusto. Enrico lo vede transitare al Rifugio Sella dopo 41 minuti esatti. Osserva il passaggio Hervè Tranchero, storico gestore del rifugio. Con rispetto Paolo lo aveva preavvertito quasi chiedendo il permesso di potere realizzare un sogno: permesso accordato “a voi corridori questa montagna vi incista"  dice il testimone vivente della storia recente del Monviso. Lui sa che l’alpinismo è anche competizione e che le passioni occorre gestirle ma non sopprimerle…
Alle ore 9,02 spunta al Colle delle Sagnette: è un punto molto rischioso per possibili scariche di pietre. Ad attenderlo Luca, Paolo, Beppe e Marco. Un tratto meno verticale e poi su alla ricerca della parete sud. Il transito all’Andreotti avviene dopo 1 ora e 24 minutii circa dalla partenza. Ad incitare lo sforzo solitario anche alcuni alpinisti che, preavvisati da Hervè, cedono i passo all’uomo che insegue il suo sogno. Imerio è in vetta dopo una veloce salita non ostante la competizione dello “Stellina” della mattinata precedente. È lui il delegato dal Cronometrista per la verifica del passaggio in vetta. E’ dotato di orologio satellitare e radio. Ore 9 e 58 Paolo è in vetta: 1 ora 58 minuti e 03 secondi. Il record di sola salita resiste ma questa è un’altra storia.
Poco più di un minuto di sosta per la foto ufficiale e poi giù per un verticale incredibile: è qui che Paolo costruisce il capolavoro. L’altro Paolo, inteso come Perotti, lo osserva dalle Sagnette. Uno spettacolo la discesa agile e controllata laddove di norma ci si arrampica. 17 minuti dalla vetta all’Andreotti e poi via verso la scarica di pietre del Colle delle Sagnette. Il transito al Quintino fa
presagire il livello della prestazione. 2 ore e 41 il tempo di passaggio. Al Pian del Re Danilo attende per ufficializzare l’impresa: l’atleta, maglietta rossa della Podistica Valle Infernotto, compie gli ultimi passi dal Lago Fiorenza ed alle sorgenti del Pò fa registrare il tempo totale di 3 ore 12 minuti e 42 secondi (discesa in 1 ora 14 e 39)! Cosa aggiungere: è un’impresa sportiva che non porta medaglie. C’è l’ammirazione della gente per il coraggio dimostrato più ancora che per il tempo impiegato. Forse un poco di invidia da parte di coloro che per salire il Monviso devono allenarsi un anno intero… Ma il piccolo uomo che sale il grande monte e la metafora dell’esistenza : la consapevolezza delle proprie possibilità, non uguali per tutti, e la tenacia nel volere raggiungere, con umiltà e sacrificio i propri obiettivi. Il piccolo uomo che sale il grande monte sa che non lo “vince” ne lo “conquista”, semplicemente lo accarezza , lo rispetta e lo ringrazia per avergli permesso, in un giorno di fine agosto, di realizzare un sogno che durerà una vita. Poi si riprende la vita di tutti i giorni: la Montagna rimarrà la a disposizione per altre “imprese” ed altri sognatori. Paolo Bert tornerà al lavoro, alla famiglia ed a regalarci altre vittorie nelle competizioni di montagna».


Una corsa ricordando Erwin Maier

L'indimenticabile alpinista morì sull'Eiger nel 2000.

L’US Aldo Moro ormai da undici edizioni organizza la gara in ricordo di un ragazzo dalle doti spiccate, grande professionista nell’arma dei Carabinieri e alpinista di altissimo livello.
Maier con due colleghi di cordata, Walter Nones e Nicola Cemin, era stato insignito della medaglia d’argento al valore dell’esercito e l’encomio solenne. Nel 1995 Erwin, Walter e altri compagni erano impegnati ad aprire una nuova via sulla vetta del Lobuche Pek, nel gruppo dell’Everest. In quel momento molti alpinisti furono sorpresi da una terribile tempesta di neve. Erwin e i suoi compagni hanno preso in mano la situazione e hanno salvato molti alpinisti in difficoltà. Proprio per questo motivo hanno avuto il riconoscimento da parte dello Stato Italiano.
 Tornando alla competizione, quest’anno la cronoscalata sarà valida come Campionato Regionale Fidal di corsa in montagna di lunga distanza, inoltre anche i non tesserati alla Federazione, potranno correre alla gara in salita non competitiva aperta a tutti.
Il tracciato di gara misura undici chilometri e mezzo, sviluppandosi dalla frazione Casteons di Paluzza, vicino alla casa di Maier, sino a raggiungere, dopo un dislivello di 929 metri, la Malga Pramosio.
La partenza sarà data alle ore 9.30. Per ragioni di sicurezza i responsabili del percorso hanno stabilito il tempo massimo di tre ore per completare il tracciato.
 L’albo d’oro della manifestazione può vantare atleti di altissimo livello, lo scorso anno è stato il keniano Kipsang Biwott a dominare con il tempo di 52.11. In campo femminile ha vinto Marta Santamaria dell’Atletica Brugnera tagliando il traguardo in 1.04.38. Per quanto riguarda i record del percorso li detengono Marco Gaiardo e Mateja Kosovelj. Gaiardo ha registrato la miglior prestazione, 50.04 del 2001 mentre la Kosovelj ha fermato il cronometro in 1.01.29 nel 2008. 
L'iscrizione è fissata in 13€ e comprende: “pasta party”, pettorale gara e gadget a ricordo della manifestazione. Coloro che desiderano partecipare esclusivamente alla gara Fidal senza benefit, pagheranno la quota di € 3,50. Le iscrizioni si ricevono per i tesserati Fidal: via fax al numero 0433 775893 oppure utilizzando il modulo sul sito internet www.aldomoropaluzza.it entro le ore 24.00 di venerdì 2 settembre 2011. Tutti gli altri possono iscriversi fino alle ore 9.00 di domenica 4 settembre, direttamente sul luogo di partenza.