TLT8 e Hoji Free tra le novità Dynafit per il 2020

La fiera Ispo di Monaco di Baviera è l’occasione per togliere il velo sulle principali novità della stagione invernale 2019/20 e anche Dynafit ha annunciato diversi highlight.

TLT 8 - Il nuovo TLT8 Expedition, con i suoi 1020 grammi, è un autentico peso piuma fra gli scarponi da scialpinismo a due fibbie. Per aumentare la velocità in ascesa, senza dimenticare comfort e sicurezza, i designer si sono concentrati sul nuovo sistema di chiusura Ultra Lock 4.0, semplice e intuitivo, che permette di risparmiare tempo nel passaggio dalla modalità salita a discesa. La fibbia superiore ha due funzioni: leva per il meccanismo ski-walk e sistema di apertura per il gambetto. È regolabile con estrema precisione, così come la fibbia inferiore, per adattare alla perfezione lo scarpone al piede dello sciatore. Il sistema è facile da utilizzare anche quando si indossano i guanti, affidabile e robusto, senza rinunciare alla leggerezza: velocità senza compromessi. La rotazione del gambetto di 60 gradi consente una camminata naturale e senza spreco di energie anche su terreni molto ripidi. La punta ridotta, chiamata Speed Nose, riduce il peso del 15% e, con il punto di rotazione spostato indietro di 4 mm, rende la rotazione più efficiente del 12%. In discesa lo scarpone si può regolare con un angolo di pendenza di 15 o 18 gradi, garanzia di una posizione più dinamica e di divertenti discese. Per una perfetta trasmissione delle energie anche la calzata del TLT8 Expedition è stata modificata, ora è più sportiva e aderente al piede, con una larghezza pianta di 103 mm e vestibilità atletica. Un’ulteriore caratteristica del TLT8 Expedition si palesa in presenza di quei passaggi che vanno affrontati con lo scarpone al di fuori dell‘attacco come attraversamenti sul ghiaccio o su terreni particolarmente ripidi: questo scarpone è infatti particolarmente efficiente utilizzato in abbinata con il rampone ultraleggero Cramp-In di Salewa. Con un peso di appena 260 grammi, è il rampone attualmente più leggero sul mercato. Mediante un particolare meccanismo di ganci e relativi inserti sulla suola, viene fissato direttamente allo scarpone, e aderisce in modo sicuro, preciso e affidabile, senza l’utilizzo di fastidiose fettucce e gabbie. ll TLT8 Expedition riproduce il celebre e sobrio design della famiglia TLT di Dynafit, evita chiusure ed elementi a vista che potrebbero generare spostamenti, incastri e impigli indesiderati durante il tour. Anche per le restanti caratteristiche tecniche Dynafit si affida all’esperienza riproducendo il rodato inserto Master Step, per un ingresso semplice e veloce nell’attacco. Lo scarpone si inserisce in quest’ultimo mediante un supporto per la salita più lungo che, quando si entra, si chiude a semicerchio intorno ai pin dell’attacco, rendendo l’ingresso ancora più veloce e facile, soprattutto in caso di condizioni di neve sfavorevoli e su terreni impervi. Quanto alla scarpetta interna si può scegliere fra due varianti: Custom Light (140 gr) e Custom Ready (270 gr). TLT8 Expedition è realizzato in Grilamid e lo scafo è rinforzato con fibre di vetro. Progettato in Italia, viene prodotto interamente in Europa. Disponibile in versione maschile (numeri 25 - 30,5) e femminile (23 - 27,5) a un prezzo consigliato di 600 euro.

HOJI FREE - Dopo Hoji Pro Tour arriva Hoji Free che, grazie alla specifica costruzione della punta e al tallone modificato, è compatibile anche con gli attacchi da sci alpino. L’elevata rigidezza, ottenuta attraverso l’utilizzo dell’innovativo materiale Grilamid con fibre di vetro e il flex progressivo di 130, conferisce all’Hoji Free tutte le caratteristiche necessarie per garantire una perfetta trasmissione dell’energia e performance eccellenti in discesa. Il piede è accolto alla perfezione all’interno dello scarpone grazie alla pianta di 102 mm di larghezza, le tre fibbie di microregolazione e l’Ultra Lock Strap. Nella modalità ski l’Hoji Free può essere bloccato con un angolo di inclinazione di 11 o 15 gradi, per ottenere così una posizione sugli sci comoda, ma al contempo atletica e controllata. Ma gli appassionati di freetouring potranno affrontare degnamente anche la salita: la lingua a V e la rotazione del gambetto di 55 gradi permettono la massima libertà di movimento, flessibilità e comfort, in modo da consentire una camminata naturale e senza spreco di energie anche su terreni molto ripidi. Grazie al peso contenuto di Hoji Free, solo 1.550 grammi, qualche metro di dislivello in più non sarà un problema, si potrà risparmiare sufficiente energia per godersi la meritata discesa. Un’ulteriore particolarità è la nuova scarpetta interna termoformabile Hoji Free Liner firmata Sidas, azienda specializzata in calze, plantari e boot fitting, che verrà utilizzata la prossima stagione in esclusiva per questo nuovo scarpone Dynafit. La scarpetta può essere adattata perfettamente alla forma individuale del piede, per raggiungere la più alta performance possibile, sia in salita che, in particolare, in discesa. Conquista per leggerezza e comfort, ma al contempo accoglie il piede in modo preciso, saldo e sicuro. Per consentire agli sciatori di attraversare anche rocce e fianchi ghiacciati, alla ricerca della discesa perfetta, l‘Hoji Free è stato equipaggiato con la nuova suola Pomoca Free Sole: grip e tenuta ottimale permetteranno un’efficiente camminata senza attacco, per una suola che risulta anche particolarmente stabile e durevole. Inoltre questo scarpone, grazie alla specifica costruzione della punta, è compatibile anche con ramponi semiautomatici. Infine l’Hoji Free, per entrare agevolmente nell’attacco Tech frameless anche su terreni impraticabili, è dotato di inserto Quick Step-In. Questo nuovo scarpone, come gli altri modelli della famiglia Hoji, è prodotto completamente in Italia. Taglie 25/29,5, prezzo consigliato 750 euro.

LOW TECH RACE 105 - Nella lotta contro il tempo il Low Tech Race 2.0, con il peso ridottissimo di appena 110 grammi, ha ridefinito, negli anni passati, gli standard di settore. Con il Low Tech Race 105 Dynafit alza l’asticella, riuscendo a battere sul peso il precedente modello di 5 grammi pur con una rigidità torsionale superiore del 20%. Il Low Tech Race 105 è un attacco performante e senza compromessi dedicato all’agonismo. Sul puntale gli ingegneri hanno concentrato tutto il loro know-how, limando e fresando fino a ottenere la perfezione. Per ridurre ulteriormente il peso, la composizione dei materiali è stata modificata, e anche la leva di bloccaggio dell’attacco è realizzata adesso in leggero alluminio forgiato 7075. Sono stati utilizzati anche titanio e plastiche ad alta resistenza. Come il modello precedente, anche il Low Tech Race 105 è disponibile in versione autolock e manulock. In conformità alle prescrizioni della ISMF l’attacco si sgancia sia in verticale che lateralmente, e può essere completamente bloccato. Il nuovo schema di foratura del puntale migliora inoltre la trasmissione delle energie, e consente di raggiungere la massima prestazione sullo spigolo dello sci. Per la talloniera, con alzatacco a stadio singolo, Dynafit punta su una costruzione simile al Low Tech 2.0, con la differenza che un’aggiunta piastrina di alluminio aumenta stabilità e robustezza. Anche per i pin ci si è affidati all’esperienza precedente: i pin rompighiaccio del puntale allontanano neve e ghiaccio in modo affidabile e rapido dall’inserto, facilitando l’ingresso, una delle questioni più critiche nel mondo agonistico. I pin in titanio della talloniera tengono gli scarponi saldi e sicuri all’interno dell’attacco. Il Low Tech Race 105 viene fissato con l’aiuto di viti Torx e sarà disponibile al prezzo consigliato di 500 euro.


Tra un mese è tempo di Rosa Ski Raid

Manca poco più di un mese alla Rosa Ski Raid. La data del 2019 è il 17 marzo. Con una speranza, quella di poter finalmente mettere in piedi la gara sul percorso originale. Per tanti motivi, la sicurezza in primis, non è riusciti ancora ad arrivare sino al Colletto di Pizzo Bianco a quasi 3000 metri per poi affrontare la lunga, spettacolare discesa di quasi 1600 metri di dislivello sino in paese. Arrivo con gli sci o a piedi, confermatissimo nel cuore di Macugnaga perché la Rosa Ski Raid è davvero la gara del paese, sentita e amata da tutti. Ecco allora il racconto del tracciato che avevamo presentato sulla nostra rivista.

©Stefano Jeantet

Si scrive Rosa Ski Raid, si legge stupore. Quello di ritrovarsi a combattere contro il tempo ai piedi della più himalayana delle pareti alpine, la sud del Rosa, sopra Macugnaga: oltre 2.700 metri a strapiombo, proprio sopra la testa di chi gareggia. Dal Belvedere, 1.914 metri, alla Cima Dufour, 4.638 metri, ne corrono esattamente 2.724 di metri. Un paesaggio di vera alta montagna, da batticuore anche se non si corre per le prime posizioni. Macugnaga non è terra di scialpinismo facile. Troppo ripidi i versanti, le grandi classiche hanno bisogno di pendii dove si possa trovare il ritmo.

©Stefano Jeantet

Oppure - quelli bravi - affrontano il Canale Marinelli, quando la via di salita non è il più facile elicottero. La Rosa Ski Raid rispecchia in pieno il genius loci. Si sarebbe potuto salire al Passo Moro, ancora più in quota, e magari disegnare un saliscendi sul ghiacciaio, tra Italia e Svizzera. Ma sarebbe stato troppo banale. Si sarebbe potuto disegnare una gara con partenza e arrivo dallo stesso posto, invece si arriva più in basso di dove si parte. Si sarebbe potuto pensare prima alle caratteristiche tecniche e poi al panorama. Invece il grandioso spettacolo della natura non toglie pathos a un percorso nervoso, che ti tiene sempre sull’attenti. Macugnaga è terra di fondisti ma anche di tradizioni scialpinistiche. Le tutine si sono sfidate nel 1995 e nel 2004 nei Campionati italiani degli Alpini.

©Stefano Jeantet

PERCORSO EFFIMERO - È un po’ come il ghiacciaio, sempre in movimento, mai uguale da un anno all’altro. Oppure come il lago effimero che si formò proprio sul ghiacciaio del Belvedere e per mesi tenne con il fiato sospeso tutta Macugnaga, minacciata da una valanga d’acqua. Il bello del percorso della Rosa Ski Raid è proprio questo, che si muove su un terreno di alta montagna, al cospetto di pendii ripidi e canaloni, di ghiacciai. Le mappe ufficiali disegnano quasi una Y, con la partenza in quota, al Belvedere (1.913 m), raggiungibile da Pecetto in seggiovia, e l’arrivo a Staffa, in piazza del Municipio, a quota 1.327 metri. Una Y con due rami che salgono e scendono più volte, prima a destra, in direzione del bivacco Belloni, poi si attraversa il ghiacciaio del Belvedere per salire nella zona del rifugio Zamboni. Si lambisce i lago delle Locce e si affronta il canalone Chiovenda. Da qui si dovrebbe salire al Pizzo Bianco. Il bello della Rosa Ski Raid è che dal Belvedere, con un binocolo, puoi praticamente vedere tutta la gara. Un’altra piccola chicca di una gara da sogno.

©Stefano Jeantet

UN FAN CLUB PER COMITATO - Eravamo 150 amici al bar. Potrebbe essere questo il titolo di un articolo sul Damiano Lenzi Fan Club. Tanti infatti sono i tesserati del sodalizio che sostiene il Lence in giro per l’Italia e spesso per il mondo. Ed è proprio da questo gruppo che nasce l’idea e la volontà di una gara di scialpinismo a Macugnaga. «La passione che abbiamo dentro, l’ammirazione per le imprese sportive di Damiano, ci ha fatto venire voglia di rimboccarci le maniche e inventarci una gara particolare» dice Aldo De Gaudenzi. Aldo è presidente del Fan Club oltre che del comitato organizzatore della gara. «Poco importa, siamo sempre gli stessi, Roberto Olzer è presidente dello sci club Valle Anzasca e io vice e lui è presidente insieme a me del comitato». Sempre gli stessi. Oltre a Olzer, c’è Fabio Iacchini, direttore del percorso. Un gruppo affiatato ma in realtà ben più ampio. «CI ritroviamo tutto l’anno, ogni venti giorni circa, la sera, magari in taverna, è una occasione per stare insieme e divertirci, ma il lavoro non manca». Ognuno rinuncia a qualcosa e ritaglia il tempo dedicato tra gli impegni lavorativi e la famiglia. «Però vengono in tanti a darci una mano e poi voglio fare crescere i giovani, voglio che prendano in mano loro l’organizzazione» conclude De Gaudenzi. Ma il percorso di gara chi l’ha inventato? «È un lavoro d’equipe, siamo saliti più volte io, Fabio, Roberto, anche Damiano». Proprio così, dalla condivisione nascono le cose migliori, come il Lence Fan Club e… la Rosa Ski Raid!

©Stefano Jeantet

In arrivo Skialper 122, un numero dedicato all’old school

«Old school non è vintage. Non è revival. Old school è old school, è vecchia scuola, alla moda vecchia, come si faceva una volta. Quando abbiamo buttato sul tavolo il tema di questo numero, la sfida era di focalizzarci su cosa è rimasto e che cosa no del modo di andare in montagna con gli sci di venti, trent’anni fa. Così i nostri reporter e fotografi hanno viaggiato tra corsi CAI e serpentine, tra discese a raspa e scialpinisti che erano già così prima e sono rimasti tali, tra sci lunghi e dritti e altri rockerati e sbananati». Sono le parole del direttore editoriale Davide Marta a introdurre l’argomento del numero 122 di febbraio-marzo di Skialper, disponibile dal 12 febbraio in edicola. Un numero molto particolare, anche nello stile grafico, volutamente con un flow retrò, a partire dalla copertina di Enrico Zenerino che illustra uno sciatore che si tuffa a tutta velocità su un pendio vergine con la raspa. E. si badi bene, non è una foto d’epoca…

SUCAI 1951- È la più antica scuola di scialpinismo europea, quella del SUCAI di Torino. Il nostro Federico Ravassard ha partecipato alla prima uscita, con 140 iscritti. Un reportage da dentro il corso CAI tra levatacce, incubo inversioni e vin brulè.

©Federico Ravassard

I PROTAGONISTI - Arno, Domenico, Fabrizio, Fedora, Stefano. Ma anche Ezio e Pier Luigi. Sette scialpinisti, sei uomini e una donna da una gita ogni fine settimana. Con attrezzi da 85 al centro, salame al posto dei gel, un curriculum di tutto rispetto anche quando i gradi salgono e tanta voglia di divertirsi. Perché questo è lo spirito dello scialpinismo delle origini.

©Daniele Molineris/Storyteller-Labs

OSCAR BELETTI - Prima viaggiatore, poi alpinista, infine scialpinista. Bresciano ma innamorato delle Orobie, ai monti bergamaschi ha dedicato un libro di 400 pagine che è al tempo stesso guida con 100 itinerari sulla neve e manuale esistenziale. Lo abbiamo intervistato all’antica: sulla neve delle… Orobie.

©Achille Mauri

SERPENTINA FOREVER - Alberto Casaro, testatore della nostra Buyer’s Guide, non è nuovo a sfide impossibili. E allora ha rispolverato dei vecchi grissini da 207 centimetri per provare a fare serpentine davvero old school nella neve fresca. Non sono poche le sorprese a confrontare la sequenza fatta con i vecchi sci e quelli attuali!

©Filippo Menardi

YAK SUL MONTE ROSA - Classe 1967, Fabio Iacchini era sciatore estremo, freerider, skyrunner e alpinista fast&light quando ancora queste definizioni erano in incubazione. Lo ha intervistato Andrea Bormida, con le stupende foto realizzate nei dintorni del Monte Rosa da Paolo Sartori.

©Paolo Sartori

TÄSCHHORN - Diario della prima discesa conosciuta della diretta Nord-Ovest di uno dei 4.000 più isolati del Vallese.

LUNGA VITA ALLA RASPA - Enrico Marta, fondatore di Skialper, rievoca la storia della raspa nello scialpinismo, tra fatti, aneddoti e curiosità. Gabriele Ghisafi, già interprete dello skialp con la raspa, e Nadir Maguet si sono prestati come modelli per le foto di questo divertente servizio.

©Stefano Jeantet

IL MEZZALAMA ATTRAVERSO L’ATTREZZATURA - Amedeo Macagno, i fratelli Stella, Chicco Pedrini e Matteo Eydallin sono i nostri modelli per un portfolio fotografico nel quale mostrano l’attrezzatura usata alla regina delle gare di skialp dagli anni Trenta a oggi.

©Stefano Jeantet

ADAMELLO SKI RAID - Altri due modelli d’eccezione per scoprire tutti i segreti del prossimo Ski Raid, in programma il 7 aprile, e di quelli del passato: Davide e il padre Lodo Magnini.

©Alice Russolo

VIVE LA FRANCE - La nazionale d’otralpe, tra conferme e giovani leve.

MATERIALI - Una sezione tutta nuova che raggruppa le prove attrezzatura e le notizie sulle anteprime dell’inverno 2019/20.  La prova del nuovo Blizzard Zero G 95, della giacca Mythic di Vertical e dei ramponi Skimo Race e Skimo Nanotech di Camp, i nuovi Magico.2 e Mistico.2 di Ski Trab, lo scarpone Dalbello Lupo Air 130 e gli sci Völkl Mantra, il bastoncino Speed Twist by Amplatz, le novità Salomon, Atomic, Dynastar, La Sportiva, Scarpa, Movement, Salewa, Black Crows, Plum, Fritschi, K2, Atk Bindings, Hagan, Mammut, Vaude e tanto altro.

IL FUTURO DEL TELEMARK - Lo sci a talloni liberi è veramente morto come hanno scritto i nostri colleghi americani di Powder qualche tempo fa? L’opinione di Emilio Previtali.

©Damiano Levati

PORTFOLIO - C’è chi scia ancora con il monoski, chi organizza raduni con sci e pelli da più di 30 anni che sono diventati dei veri e propri happening e chi come Bruno Compagnet sa divertirsi ancora come un bambino quando in Austria arriva una delle più grandi nevicate del secolo. Sono i click del nostro portfolio fotografico.

 

 

 

 

 


Due Ispo Award per Salewa

Dopo i cinque award del 2018, Salewa inizia l’anno nuovo con altri due riconoscimenti. La giuria di Ispo Award ha infatti selezionato due prodotti della collezione autunno/inverno 2019/20 tra i più innovativi della stagione. Nella categoria Outdoor/Mountaineering & Expedition Footwear, l’Ispo Award è stato assegnato alla Wildfire Edge Mid GTX, versione invernale della Wildfire Edge, già premiata nel 2018 con l’OutDoor Industry Gold Aaward. Questo nuovo riconoscimento è una conferma delle qualità pionieristiche di questo concetto di scarpa da avvicinamento tecnico e dell’approccio senza compromessi del team di ricerca e sviluppo di Salewa. «Nello sviluppo di questa scarpa da avvicinamento ci siamo concentrati a trovare un punto di equilibrio innovativo tra precisione in arrampicata e comfort in discesa - spiega Silvia Serafini, Product Specialist Footwear Salewa - La nostra soluzione è il sistema Switchfit che permette di regolare la Wildfire Edge Mid GTX in modalità arrampicata o camminata, offrendo realmente due funzioni in una sola scarpa. Il sistema spinge le dita in avanti verso la punta, permettendo di regolare la compressione delle dita, in modo analogo a una scarpetta da arrampicata».

@ Daniele Molineris/Storyteller-Labs

Nella categoria Outdoor/Hybrid Outer Layer è stata premiata la Pedroc Alpine Wool Perform Jacket. L’imbottitura di questa giacca fa parte della innovativa piattaforma tecnologica Alpine Wool presentata dal brand alto atesino, che include soluzioni in lana naturale abbinata a tecnologie ibride. Le nuove imbottiture Alpine Wool saranno adottate in esclusiva in tutte le categorie della collezione di abbigliamento tecnico Salewa a partire dalla stagione autunno/inverno 2019/20. La Pedroc Alpine Wool Perform Jacket è stata sviluppata per lo speed-hiking e le attività stop-and-go in montagna in caso di basse temperature. L’imbottitura è in Alpine Wool Perform, un’innovativa tecnologia che unisce le proprietà naturali termo regolanti della lana delle pecore tirolesi con quelle termo riflettenti delle fibre sintetiche con Celliant. Le pecore alpine tirolesi producono lana con una maggior presenza di lanolina, grazie alla quale la lana mantiene le sue proprietà isolanti anche se si inumidisce. Inoltre, la lana è un materiale traspirante e un termoregolatore naturale del corpo. Il Celliant è una miscela brevettata di minerali termo reattivi che vengono polverizzati e sciolti per ottenere una resina con cui vengono caricate le fibre di poliestere riciclato.

Mark Mc Carthy, Senior Product Manager di Salewa, spiega quali siano le notevoli prestazioni della Pedroc Alpine Wool Perform Jacket: «In montagna è normale che faccia freddo, soprattutto quando si inizia presto il mattino o nelle serate autunnali, e ovviamente in inverno. Per consentire agli appassionati che vivono la montagna in modo dinamico di affrontare queste condizioni, abbiamo utilizzato una imbottitura Alpine Wool Perform da 50 grammi sia sulle braccia sia sul torace. Il tessuto esterno è un nylon leggero e resistente al vento, con una finitura DWR che resiste alla pioggia leggera».


Völkl, arriva il nuovo Revolt 121 ‘Built Together’

Il progetto ha un nome evocativo: Built Together, costruito insieme. Ed effettivamente i nuovi Revolt 121, primi sci del programma, che si concluderà nel 2022, in concomitanza con i Giochi di Pechino, è uno sci che coinvolge a fondo atleti, ingegneri e un artista, che si è occupato della parte grafica. L’idea è quella di lanciare uno sci all’anno con la collaborazione di uno specifico artista. Per Revolt 121, in vendita dalla prossima stagione invernale, l’atleta è Markus Eder, mentre l’artista il neozelandese Ken Griffon. Ma la particolarità è che tutte le persone coinvolte nel progetto sono appassionati sciatori, a partire dallo stesso Griffon. Il gruppo di lavoro era costituito da otto persone, tra di loro anche il lead engineer Lucas Romain, non solo ingegnere ma anche ex atleta pro.

IL PROGETTO - Dopo Griffon a ‘disegnare’ gli sci si alterneranno un americano, un europeo e, nel 2022, anno dei Giochi cinesi, proprio un artista cinese. Built Together coinvolgerà attrezzi della linea da freestyle della casa tedesca e si concluderà nell’arco di quattro anni.

LO SCI - Revolt 121 pesa 2.330 grammi nella misura 184 cm e ha un raggio, sempre nella stessa misura, di 19,2 metri. Larghezza al centro 121 mm, anima Multi Layer Woodcore.


Svizzera protagonista nella sprint di Coppa del Mondo

Dettano legge gli svizzeri nella sprint di Coppa del Mondo a Le Dévoluy: quattro successi su sei per la compagine rossocrociata. A livello assoluto doppietta con Iwan Arnold e Marianne Fatton: nella finale maschile arriva anche il secondo posto di Arno Lietha, primo Espoir, con primo podio per il sorprendente norvegese Hans-Inge Klette (secondo Espoir), con quinto Robert Antonioli; in quella rosa piazza d’onore per Claudia Galicia Cotrina e terza Lorna Bonnel. A Livello Espoir podio con Adèle Milloz, Lena Bonnel e Giulia Murada.
Nella finale Junior ancora Svizzera con Patrick Perreten, secondo posto per Giovanni Rossi con terzo il francese Rémy Garcin.
Al femminile a segno la russa Ekaterina Osichkina davanti a Samantha Bertolina e la svizzera Emilie Farquet.

Robert Antonioli ©ISMF

Annullata la Feuerstein Skiraid: troppa neve in Val di Fleres

Salta la Feuerstein Skiraid di domenica, tappa di Coppa Italia. ‘A malincuore dobbiamo comunicarvi che a causa delle precipitazioni - si legge sul social della gara - più forti del previsto, che stanno causando soprattutto grandi problemi logistici e di viabilità sia ai partecipanti che agli organizzatori - la gara deve essere annullata. Ci dispiace molto, eravate tantissimi iscritti, e stiamo già cercando di trovare una nuova data per non farvi perdere lo spettacolo in Val di Fleres’.


La Coppa del Mondo fa tappa in Francia

La Coppa del Mondo ISMF non si ferma: nuovo appuntamento in Francia, a Le Dévoluy, sede della Grande Trace. Nevica anche nelle Alpi del Sud della Francia, e anche in questa occasione percorso B per l’individual di sabato, ancora per questioni di sicurezza, con un tracciato di circa 1700 metri di dislivello. Domenica mattina secondo atto con la sprint.

GLI AZZURRI - Non cambia in pratica la squadra rispetto ad Andorra: ci sono ovviamente i primi due della generale, Robert Antonioli (leader con 340 punti) e Michele Boscacci (che insegue a 190), oltre a Matteo Eydallin, Damiano Lenzi, Nadir Maguet, Federico Nicolini e Alex Oberbacher con gli Under 23 Davide Magnini Enrico Loss e il rientrante Nicolò Canclini. Nella squadra rosa Alba De Silvestro, con le Espoir Giulia Murada, Ilaria Veronese e Mara Martini (assente ad Andorra). Sempre sei gli Junior Valeria Pasquazzo e Samantha Bertolina, Daniele Corazza, Sebastien Guichardaz, Giovanni Rossi e Matteo Sostizzo.


Millet, arrivano Baringo e Fusion Reverse

Millet, che fa parte del gruppo Millet Mountain Group, che controlla anche il marchio Lafuma, presenta due novità per la stagione 2019/20. Si tratta di una giacca con cappuccio e di una giacca/felpa.

Baringo Jacket

Pensata per una varietà di attività in montagna e in differenti condizioni climatiche, la Baringo Jkt è rea­lizzata in un materiale a base di cotone che la rende calda, confortevole e estremamente durevole. La sua capacità è quella di mantenere il corretto calore corporeo senza perdere forma, elasticità e morbidezza, anche dopo numerosi lavaggi. Il suo stile la rende poi ideale per le attività di tutti giorni, anche non sportive. Colori disponibili: Flint - Urban Chic - Orion Blue. Il peso è di 580 gr.

Fusion Reverse Stretch Hoodie

Con un peso di soli 500 grammi e l’isolamento in Primaloft Gold Active Stretch, garantisce calore e libertà dei movimenti, anche grazie alla reversibilità del capo, che consente di scegliere, oltre che il colore, anche se avere due tasche laterali oppure una sola sul petto. Com­primibile, traspirante ed elasticizzato, è dotato di doppio cursore zip e di polsini, vita e cappuccio elasticizzati, per un fit perfetto. Tessuto esterno (in entrambi i lati): Toray stretch, imbottitura: Primaloft Gold Active stretch.

 www.millet-mountain.com


Fritschi presenta Xenix 10

Per la stagione 2019/2020 è in arrivo un nuovo attacchi pin firmato Fristchi: Xenix 10, un vero attacco da touring di soli 280 grammi. Il nuovo sistema di aggancio frontale del puntale permette allo scarpone di muoversi orizzontalmente, garantendo un miglior assorbimento delle sollecitazioni verticali. Questo sistema previene il distacco involontario che potrebbe essere causato dalle vibrazioni dello sci. Utilizzando l’alzatacco come leva per ruotare la talloniera di mezzo giro, la modalità d’uso dell’attacco Xenic 10 può essere facilmente cambiata da discesa a salita. Lo stopper infatti si bloccherà in automatico dopo il primo passo.


Il 1 febbraio al via le pre iscrizioni per il Tor des Géants

Manca poco al via delle pre iscrizioni a due delle quattro gare firmate TOR, organizzate da VDA Trailers. Il 1 febbraio a partire dalle ore 12 si apriranno le pre iscrizioni per il Tor des Géants, alla sua decima edizione, e per il Tor des Glaciers, la nuovissima gara creata esclusivamente per il TOR 2019.
Gli aspiranti concorrenti avranno tempo fino al 14 febbraio alle ore 18 per cercare di far parte del lotto dei partenti di entrambe queste competizioni.
Al Tor des Géants (330 km e 24mila metri di dislivello positivo, partenza l’8 settembre, tempo massimo di 150 ore) saranno ammessi 800 concorrenti, oltre alle wild card e ai pettorali solidali e ambientali. Se il numero dei pre iscritti sarà superiore al numero dei partenti previsti, verrà effettuato, come in passato, un sorteggio che decreterà i nomi di coloro che potranno schierarsi sulla linea di partenza.
Eviteranno il sorteggio, dunque saranno ammessi d’ufficio alla gara, i senatori e gli atleti che nell’edizione 2017 o 2018 abbiano portato a termine il TOR 130 - Tot Dret.
Apriranno sempre il 1° febbraio le pre iscrizioni al Tor des Glaciers, la nuova gara di 450 km e 32mila metri di dislivello positivo lanciata per la prima volta per festeggiare il decennale del Tor des Géants, che partirà da Courmayeur venerdì 6 settembre alle ore 20. Questa gara fonde l’agonismo con l’avventura più pura ed è riservata a solo 100 concorrenti che abbiano completato almeno una edizione del Tor des Géants entro le 130 ore, ad eccezione delle edizioni 2012 e 2015.
I corridori dovranno procedere per buona parte del percorso in autonomia, senza una tracciatura specifica (ci saranno solo le segnaletiche ufficiali regionali), seguendo le mappe e le indicazioni del loro navigatore satellitare e avendo come punti di riferimento i rifugi d’alta quota, dove avranno diritto a pasto, doccia, posto letto e ricariche elettriche.
Completano il calendario della settimana il TOR 130 - Tot Dret, gara di 130 km e 12mila metri di dislivello, con partenza da Gressoney St. Jean la sera del 10 settembre alle ore 21 e il TOR 30 – Passage au Malatrà, l’altra novità del decennale di ‘solo’ 30 km con partenza da Saint-Rhemy-en-Bosses il 14 settembre alle ore 10.
Dopo la prima fase di pre iscrizioni di febbraio, dal 1° di marzo apriranno sul portale www.100x100trail.com le iscrizioni ufficiali a tutte le quattro gare.

NUOVI REGOLAMENTI - La più importante riguarda il materiale che ogni concorrente deve avere al seguito, diviso in ‘materiale obbligatorio’ e in ‘materiale necessario per la propria sicurezza’. Il primo, che comprende, per esempio il telefono cellulare, due coperte termiche, le lampade frontali, la riserva idrica e alimentare, deve essere sempre portato nello zaino. Il ‘materiale necessario’ comprende, sempre per fare un esempio, i ramponcini e l’abbigliamento pesante. Questo materiale può essere lasciato nella sacca TOR, che viene spostata da una base vita all’altra dall’organizzazione, e utilizzato secondo le personali valutazioni, o se reso obbligatorio dalla direzione di gara, in base alle condizioni metereologiche e del tratto da affrontare. Ogni corridore in partenza dalla base vita deve valutare che tipo di attrezzatura gli sarà necessaria per arrivare in sicurezza alla base vita successiva, dove troverà nuovamente la sacca TOR, e preparare il proprio zaino per proseguire. Sarà responsabilità dell’atleta gestire adeguatamente l’abbigliamento e le attrezzature personali da utilizzare.


Tour Trail della Valle d’Aosta, manca poco al via della stagione

Tutto pronto per il Tour Trail della Valle d’Aosta e del Défi Vertical. Otto trail, sei vertical, appuntamenti più e meno difficili che vanno incontro alle esigenze di tutti. Gare ormai storiche del panorama valdostano e organizzatori che per la prima volta si affacciano a un mondo in piena espansione. Il circuito di trail verrà inaugurato il 16 marzo con il Castle’s di Verrès e si chiuderà ad Aymavilles con la seconda edizione del Grivola Trail. Più corta la stagione dei vertical: apertura a Fénis - dove sono già state superate le 200 adesioni - il 1° maggio e chiusura a Saint-Christophe il 13 ottobre.
Dopo Vertical Fénis e Vertical Becca di Viou, tocca ad altri eventi lanciare la propria campagna iscrizioni. Aperte dal 15 gennaio le adesioni al Castles’ Trail, prova di 23 chilometri (1530 n D+) che piace e che ha sempre fatto il pieno di iscritti. Fino all’8 marzo partecipare costa 20 euro, mentre dall’8 al 15 marzo la quota verrà portata a 25 euro.
Il 1 febbraio occhi puntati su Ultramarathon du Fallère (20 luglio) e Uyn Courmayeur Mont Blanc Vertical (3 agosto) che hanno anche rinnovato i propri portali web (ultramarathonfallere.it - uynverticalcourmayeurmontblanc.com), così come sul QuarTrail des Alpages (www.quartrail.it) che ha scelto il giorno degli innamorati per inaugurare la campagna.