Brosse, Kilian e Jacquemoud attraversano l'Aravis

Storia di un'impresa particolare nelle Prealpi francesi

La catena degli Aravis è un massiccio prealpino ideale per lo scialpinismo, con diversi itinerari. La traversata di questa 'Cordilgiera' dell'Alta Savoia francese è un viaggio magnifico tra creste, piccoli couloir e belle discese. Martedì 8 maggio Kilian Jornet Burgada, Mathéo Jacquemoud e l'ex agonista Stéphane Brosse hanno scelto di attraversare il massiccio da sud a nord (dal Charvin alla Pointe Percée) seguendo un itinerario tecnico che raggiunge la maggior parte delle cime e dei couloir.
Sono 6.500 metri di dislivello (16 salite e discese consecutive) e 35 km che i tre hanno percorso in 10 ore e 30 minuti. Partiti alle 5 e 15 dal ristorante delle Fontanettes (comune di Bouchet Mont Charvin), i tre sono arrivati alle 15 e 45 a Troncs (comune di Grand Bornard). Ecco il resoconto di questa giornata particolare che ci ha inviato lo stesso Stéphane Brosse.

IL PROGRAMMA
- La traversata è stata fatta con il giusto spirito scialpinistico, senza la ricerca del record e senza nessuna assistenza. Si è pensato prima di tutto a un grande momento di condivisione tra due generazioni di scialpinisti e amanti della montagna. Secondo l'opinione di Stéphane Brosse, che conosce molto bene gli Aravis, questo itinerario è il più logico ed estetico, con dei passaggi in cresta (Etale) dei couloir (Charvin, Combaz), delle belle discese (Charvet) e una cima 'alpina' per finire (Pointe Percée). Può essere percorso anche dai comuni scialpinisti, magari diviso in due o tre tappe…

ALBA SUL CHARVIN - Con Kilian volevamo conoscerci meglio e vivere un'esperienza in montagna. Visto che i nostri progetti sul massiccio del Monte Bianco si scontravano con una meteo capricciosa, gli ho proposto di ripiegare su un itinerario di media montagna che attraversa integralmente la catena degli Aravis, dal Charvin alla Pointe Percée, un itinerario che tocca i più bei couloir, le migliori discese e le principali cime. Malgrado il tempo instabile mi sembrava possibile fare questo 'raid', un mio vecchio pallino, già tentato l'anno scorso in solitaria. Lunedì pomeriggio Kilian e Mathéo si sono ritrovati da me, al Col du Plan Bois nel massiccio degli Aravis. Abbiamo preparato rapidamente il nostro materiale, molto limitato (sci, bastoni, scarponi, pelli, Arva, pala, sonda, un ricambio, acqua e qualche barretta di cereali) e abbiamo approfittato del tardo  pomeriggio per fare un po' di slake line e della serata per discutere. Sveglia alle quattro del mattino, prima colazione silenziosa e partenza per Bouchet-Mt Charvin. Dopo cinque minuti a piedi abbiamo raggiunto le prime chiazze di neve dure per il gelo notturno e abbiamo potuto mettere gli sci. Abbiamo salito il Charvin dal versante ovest e raggiunto la vetta proprio al sorgere del sole: attimi magnifici di un'avventura che sta cominciando! Dall'altra parte della catena, molto lontana, vediamo l'obiettivo della nostra traversata: la Pointe Percée. Sembra lontana ma non impossibile!

KILIAN E MATHEO, MONTANARI VERI - Ecco la prima difficoltà tecnica della giornata, la discesa della faccia nord-est del Charvin su una neve dura ma con un buon grip. I miei due compagni sono degli ottimi sciatori: nessuna preoccupazione. Poi piccola salita alla Goenne per una simpatica discesa lungo il piccolo couloir a nord. Risaliamo la Tête de l'Aulp lungo la cresta erbosa e scendiamo il versante nord tra le slavine dei giorni precedenti. Risalita alla Mandallaz per un altro piccolo couloir nord ed ecco che arriva la bella e lunga cresta dell'Etale con un raggio di sole che illumina la nostra performance e ci dona un momento di felicità. Mi rendo conto che Kilian e Mathéo non sono solo dei grandi sportivi di alto livello ma anche dei veri montanari con grandi capacità tecniche. Riescono a correre su questa cresta che in alcuni punti è molto affilata. La discesa nel couloir della Combaz è su neve dura e il passaggio centrale richiede una manovra tecnica in un tratto esposto. Ognuno prende le sue precauzioni e ancora una volta mi rendo conto che i miei due compagni sono a loro agio anche nei momenti più impegnativi.

SLALOM TRA I CAMOSCI - Dopo avere raggiunto la combe di Marion, ci lasciamo scivolare a valle fino al Col des Aravis. Da qui inizia una lunga salita verso la Porte des Aravis tra i camosci. Ci fermiamo un attimo per guardarli scendere a una velocità vertiginosa. Ora il cielo si è coperto ma non è un male perché così fa meno caldo e la neve rimane in buone condizioni. Arriviamo alla Combe de la Creuse e a quella della Balme, dove incrociamo diverse comitive di scialpinisti. Le combe degli Aravis si susseguono facili fino all'Ambrevettaz e al suo couloir sud sbarrato da una grande cornice: non tentiamo il salto perché la neve è dura e non è il caso di rompere l'attrezzatura. Proseguiamo la discesa lungo la Combe de la Grande Forclaz prima di risalire il corridoio sud-ovest della Mamulle. La discesa del couloir nord è eccellente ma ora dobbiamo salire la cima del Charvet e inizia a tirare troppo per me. Dalla cima però possiamo finalmente vedere la nostra ultima meta, la Pointe Percée. Dal cielo comincia a cadere qualche fiocco e cala la nebbia, per questo decidiamo di no fare i 'sentieri di Sallanches' ma di fare la salita e la discesa per la via normale. Sono veramente stanco per questa ultima salita con gli sci fino al rifugio e verso la cima, ma i miei due compagni sono poco davanti e mi incoraggiano. L'ultimo tratto è a piedi e Kilian disegna una buona traccia che mi fa recuperare un po'. Ecco, la cima è poco oltre, fa freddo, nevica, c'è vento, ma siamo felici. Le condizioni meteo non ci permettono di aspettare e quindi ci lanciamo nell'ultima discesa nella Vallée du Bouchet, tecnica nella parte alta e facile in basso. Dieci ore e mezza circa per realizzare questa stupenda traversata, ma l'obiettivo non era un record, semplicemente condividere un momento di montagna tra amici. È stata una giornata 'fluida', nella quale tutto è andato per il verso giusto e per tutti, con un unico obiettivo: riuscire insieme. Ho capito anche perché non ero riuscito a portare a termine questa traversata prima. Questo tipo di progetti non funziona se non è condiviso.

Stéphane Brosse

L'itinerario (S-salita D-discesa)

S Mt Charvin
D couloir nord
S La Goenne
D face nord poi piccolo couloir nord

S La Tête de l’Aulp

D face nord-est
S la Mandallaz

D face nord
S l’Etale versante sud – traversata delle creste fino alla cima nord (principale)
D couloir Combaz

S Col de la Combe a Marion

D Combe a Marion - Col des Aravis

S Porte des Aravis

D Combe de la Creuse

M anticima di Parrossaz

D combe de Balme

S Col de la Rouale

D Combe de Bellacha

S Tête Pelouse

D Combe de Grand Cret
S Trou de la Mouche

D combe de Paccaly
S antécime tête de Paccaly

D Combe de Tardevant

S Ambrevettaz

D couloir sud poi Fenetre des Aravis e Combe de la Grande Forclaz

S couloir sud ouest de la Mamule



La forza del Boa

Un video mostra la tenuta del sistema d’allacciatura

Sia Scarpa sia Black Diamond adottano il sistema d’allacciatura americano Boa per alcuni dei propri scarponi. Tra i quali, nel caso del brand italiano, i celebri race Alien e Alien 1.0. Boa composto da una bobina d’avvolgimento, un cavo in acciaio e un sistema di guide in Nylon. La combinazione di questi elementi permette di ottenere una chiusura costante e una distribuzione omogenea della pressione. Ma quanto è resistente il sistema? Ecco un video a stelle e strisce che chiarisce ogni dubbio…


Meno di due mesi alla Peralba Marathon

Un solo percorso e la Skyrace for Fun

Si correrà il 8 luglio la quarta edizione della Peralba Marathon, gara podistica in montagna organizzata dall'As Camosci di Sappada. La competizione sarà valida come quarta tappa del Trofeo skyrace Friuli Venezia Giulia che al suo interno annovera l'International Sky Race della Carnia, il Val Resia Vertical Kilometer, la Skyrace Dolomiti Friulane e la Skyrace del Monte Cavallo.
Il tracciato di gara ha una lunghezza di 24 chilometri con 1650 metri di dislivello positivo. Dopo la partenza gli atleti saliranno verso i Laghi d'Olbe verso il GPM della gara il Passo del Mulo a 2356 metri. Dal punto più alto si scenderà verso le sorgenti del Piave per poi salire verso il Rifugio Calvi, da qui inizierà la lunga discesa verso il traguardo di Sappada passando dal Passo Avanza e al Rifugio Rododendro.
I Camosci hanno voluto inserire un'altra interessante novità: la Skyrace for Fun, pedonata riservata ai ragazzi che si svolgerà vicino al palazzotto dello Sport di Sappada.


Il Monviso attende!!!

Si corre a Crissolo il 2 giugno per il Monviso Vertical Race

Dopo l’avvio spumeggiante della stagione agonistica di Corsa in Montagna in versione cuneese con il Campionato provinciale a Barge (Barge- Montebracco) e la 27° edizione della classica di Villar Bagnolo (Memorial Maurino), si prosegue a Crissolo, ancora con il supporto tecnico della Podistica Valle Infernotto, con un appuntamento di forte valenza tecnica riservato agli scalatori puri.
Nel segno di Dario Viale, detentore del record di salita al Monviso e di Paolo Bert, pari titolo nel percorso andata e ritorno dal Pian del Re, sabato 2 giugno con partenza alle ore 9,30 dalla piazza del Municipio di Crissolo, si svolgerà per la 6° volta il Monviso Vertical Race, l’ascesa verticale che porterà i partecipanti dall’abitato di Crissolo al Monte Granè superando il classico dislivello di 1000 metri in 4175 metri di lunghezza.
Un susseguirsi di 6 muri con pendenze attorno ai 30 gradi per la lunga volata competitiva. Nel mirino non tanto i record dei due atleti ricordati in precedenza ma i migliori tempi fatti registrare sullo stesso tracciato dai recordman (e woman) delle precedenti edizioni vale a dire: Galliano Massimo, vice campione del mondo juniores anno ‘92 e campione del mondo a squadre in tempi più recenti: 37’51” la sua performance e Clerico Cristina atleta del Dragonero che è salita al Granè in 45’29”.
La neve sta liberando anche gli ultimi tratti di salita ed il percorso si presenta in tutta la sua spettacolarità in una giornata da vivere in gara per i 200 atleti attesi . Ci sarà spazio anche per chi vuole semplicemente assistere all’evento che apre l’estate crissolese quest’anno programmata dalla nuova Pro Loco che ha adottato l’evento.
Seggiovia in funzione sia per servizio nel confronto degli atleti che per trasportare in quota chi vorrà incitare i faticatori di una salita veramente verticale.
La scenografia dello sfondo della gara, per coloro che salendo alzeranno lo sguardo, sarà la parete est del Monviso, vero premio di partecipazione per i protagonisti.
Preiscrizioni aperte all’indirizzo mail carlodegiovanni@tiscali.it fino a venerdì 1 giugno al pomeriggio. Al sabato mattina, giorno della gara, sarà ancora possibile iscriversi con un sovrapprezzo sulla quota di iscrizione.


2° Giro della Valle del Giongo

Vincono Michele Semperboni e Cinzia Bertasa

Edizione bagnata edizione comunque fortunata! Record di iscritti e bei duelli sia al maschile sia al femminile con la vittoria finale arriva a Semperboni Michele  e Cinzia Bertasa. GS Altitude padrone in casa nella classifica a squadre con i sui tre moschettieri ai primi tre posti.
A dispetto di pessime previsioni meteo, edizione promossa a pieni voti dai 158 temerari che hanno osato sfidare pioggia, nebbia, vento freddo e terreno reso pesantissimo da un forte temporale alle primissime luci dell’alba. La decisione di gareggiare comunque sul percorso originale ha dato ragione a tutta la macchina organizzativa, sicuramente posta sotto pressione, ma promossa a pieni voti anche grazie all’incoraggiante record di iscritti, 176 per l’esattezza.
Di “bei duelli” si è parlato e così è stato fin dal primo metro dopo il via dato puntuale alle ore 9 presso il municipio di Villa d’Almè. Ritmo subito sostenuto complice un ambito traguardo volante posto subito al secondo chilometro vinto dal giovane e sconosciuto Montecalvo Nicola (Bolognese classe 1988 e quinto a fine gara) che senza timori reverenziali mette in fila Gotti e Semperboni. Paga però dazio e i due se ne vanno recuperati dal solo  Bazzana Fabio che li accompagnerà fin quasi alla cima del Canto Alto (1146m). Qui Semperboni transita in prima posizione con 10’’ su Gotti e dietro il vuoto. In discesa Gotti, intenzionato a far bene sui sentieri di casa, rientra sul compagno di fuga ed i due proseguono appaiati fino a 3km dall’arrivo dove Semperboni sferra l’attacco decisivo che lo vedrà trionfare in 1h38’37’’; secondo Gotti a 37’’ e terzo Bonfanti che con una discesa alla “Bonfanti” recupera 6 posizioni chiudendo in 1h43’02’’. Classifica corta a completare  la top ten con 7 atleti in 2’37’’.
In campo femminile presenti molte forti atlete del panorama nazionale che rendevano quanto mai incerto un pronostico. Pronti via e Bonora subito in fuga verso il bis al traguardo volante che la vide primeggiare anche lo scorso anno. Ma che conta è la vittoria finale e ben lo sanno le altre agguerrite donne. A rompere gli indugi Combi Lorenza che vuol giocare d’anticipo al pensiero di una discesa insidiosa; è quindi lei a sopravanzare le altre e transitare in solitaria alla cima Coppi di giornata; ad un minuto circa l’esperta  e grintosa Cinzia Bertasa che ben conosce le sue forze e nella lunga discesa prende e saluta la Combi. Il lungo saliscendi finale è solo proforma. Bertasa prima al traguardo in 2h04’11’’, Combi seconda a poco meno di un minuto e terza la sorprendente Ester Scotti in 2h8’55’’ desiderosa di ben figurare davanti ai suoi vecchi concittadini. Poi nell’ordine Rossana Morè, Lara Bonora, Chiara Gianola, Carolina Tiraboschi, Monia Acquistapace e poi le altre.
Ringraziamenti quindi a tutti gli atleti, ai tanti volontari comunque presenti con un tempo da lupi, all’Unione dei Comuni di Almè e Villa d’Almè che con GS Altitude hanno  voluto ed organizzato questa manifestazione.
Fin da ora un arrivederci ed un caloroso invito a prendervi parte il prossimo anno sempre la seconda di maggio, certi del bel tempo, così da poter anche ammirare le bellezze delle nostre montagne, della poco conosciuta valle del Giongo, perla del Parco dei Colli di Bergamo!!  


Transvulcania 2012 da leggenda

Dakota Jones e Anna Frost infrangono i record

L'americano Dakota Jones batte ogni record, l'unico a restare sotto le sette ore nella massacrante ultratrail corsa sull'Isola di Las Palmas alle Canarie. Il giovanissimo atleta del Colorado mette in fila il britannico Andy Symond e lo spagnolo Kilian, quest'ultimo giunto terzo nonostante una crisi di disidratazione.  In campo femminile la neozelandese Anna Frost demolisce il precedente record di ben due ore, chiudendo in decima posizione assoluta, fermando il cronometro di poco sopra le otto ore.  In campo maschile la lotta è stata avvincente sino alla fine, con continui cambi al vertice, solo nel finale, grazie ad un incredibile allungo, Dakota Jones è riuscito ad anticipare sul traguardo il britannico Andy Symond.  Un tracciato fantastico e durissimo con i suoi 83 km tra il mare ed i vulcani con oltre 5 mila metri di dislivello, quest'anno reso particolarmente duro dal caldo e dall'alto tasso di umidità. Da segnalare infine l'ottima prestazione dell'italiano Giuliano Cavallo, capitano del Team Salomon Carnifast, che ha chiuso la prestazione al nono posto assoluto   

Classifica maschile 
1. Dakota Jones 6.59.07  2. Andy Symond 7.00.34  3. Kilian Jornet 7.09.53  4. Francois D'Haene 7.23.40  5. Iker Carrera 7.38.58  6. Erik Clavery 7.46.51  7. Jordi Bes Ginesta 7.48.28  8. Thomas Lorblachet 8.02.27  9. Giuliano Cavallo 8.06.36  10. Richey Gates 8.14.24   
Classifica femminile 
1. Anna Frost 8.11.30  2. Nuria Picas 8.51.59  3. Nikki Kimball 9.10.00  4. Darcy Africa 9.17.35  5. Uxue Barcos 9.21.11   


K2 BackDrop

1.820 g per lo sci Usa che coniuga ski-alp e freeride

Il backcountry è nato negli Usa. K2 non tradisce tale tradizione e con BackDrop crea un inedito trait d'union tra ski-alp e freeride. La costruzione derivata dal noto WayBack può contare su struttura cap nonché anima in legno di Paulownia, pioppo e acero. Disponibile nelle lunghezze 174 e 181 cm, ha sciancratura di 142/112/131 mm contro i 124/88/108 mm del 'fratello minore' WayBack. Rispetto a quest’ultimo crescono superficie di portanza e peso: 1.820 g (174 cm) anziché 1.440 g (167 cm). Raggio di 23 m nella misura 174 cm. 


Trail Alta Val Nure

Un Ponte tra la pianura ed il Mediterraneo

Il 27 maggio con partenza da Bettola in Valnure (Pc) si terrà il Trail Alta Valnure, splendida manifestazione competitiva organizzata dal Gaep (Gruppo alpinisti escursionisti piacentini) sui crinali dell’Appennino Piacentino, manifestazione che condurrà gli atleti da Bettola lungo l’antica via dell’olio, appunto, al Rifugio Stoto del Gaep, dopo aver superato ben 53 km ed un dislivello positivo di 3.100 metri. L’ambiente attraversato sarà soprattutto costituito da faggete e pascoli d’alta quota (il tetto della gara è posto a 1800 metri di quota). A luccicare sullo sfondo, i partecipanti potranno ammirare il Mar Ligure e l’Isola Palmaria con il Golfo di La Spezia. 
La manifestazione attribuisce un punto per la partecipazione all’Ultratrail del Monte Bianco 2013. 
Il percorso di particolare pregio ambientale (saranno visibili diversi pini mughi, relitti del quaternario), si sviluppa in linea. Gli atleti saranno poi riaccompagnati alla partenza o a Piacenza dai pulmann dell’organizzazione.
Accanto alla gara, vi saranno altresì sul medesimo percorso, con diverso punto di partenza, ma comune di arrivo, ben tre marce non competitive, rispettivamente lunghe 11 km, 22 e 33, così consentendo agli accompagnatori degli atleti di vivere in diretta la gara e di attraversare, anche se al altro ritmo, gli splendidi luoghi del trail.
Per ulteriori informazioni e iscrizione http://www.wix.com/trailaltavalnure
 


Cadini Sky Race il 16 settembre a Misurina

Nuova parte finale del percorso e “Mini Cadini Sky Race” per i più piccoli

Per la terza edizione della Cadini Sky Race di domenica 16 settembre 2012, saranno 1200 i metri di dislivello ed un confronto su un terreno più tecnico rispetto a quello proposto in occasione della prima edizione 2010, con una variazione del percorso nel tratto finale. Da programma la partenza è fissata per le ore 9.00 davanti al ristorante “La Baita”, proseguimento fino al piazzale di Pian degli Spiriti, a cui si arriva risalendo la ex pista Torre del Diavolo. Da qui si accede al sentiero n.115 in direzione del Rifugio Fonda Savio, presso il quale si trova il punto di ristoro. All’ attacco quindi delle forcelle che caratterizzano il percorso il quale, snodandosi lungo il sentiero n.112 “G. Durissini”, in un saliscendi dal panorama spettacolare, porterà all’ imbocco del sentiero n.118 per l’ ultima salita a Forcella della Neve e poi giù, lungo il Cadin della Neve, verso l’ arrivo davanti a “La Baita”.
La quota di iscrizione è di € 28,00 in cui sono compresi assistenza, buono pasto e gadget tecnico. Saranno premiati i primi 10 uomini e le prime 5 donne, con un riconoscimento speciale al miglior tempo assoluto ed assegnati i premi ad estrazione. Non mancheranno musica ed intrattenimento. Le iscrizioni si possono effettuare accedendo al sito www.sportis.it (apertura 1 giugno) fino alle ore 24:00 di venerdì 14, oltre questo limite alla quota di € 35,00 inviando un fax al numero 0435 39039, oppure direttamente alla partenza fino a mezz’ ora prima del via. Il ritiro pettorali avrà luogo presso la partenza fino alle ore 8.45. Il pranzo e le premiazioni si svolgeranno presso il tendone che, come ogni anno, verrà allestito per l’ occasione. L’assistenza lungo il tracciato è assicurata dagli uomini del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e del Corpo Forestale dello Stato.
Per dare spazio anche ai giovanissimi runners, la Cadini Promotion propone, per sabato 15 settembre, una competizione tutta riservata a loro.
Per i più piccoli (categorie Cuccioli ed Esordienti), il percorso si snoda per circa 700 metri, mentre per i più grandi (categorie Ragazzi e Cadetti) il tracciato  si estende per circa 1500 metri con partenza alle ore 16.00 davanti al ristorante “La Baita”. Il costo dell’ iscrizione è di € 5,00. Dopo la gara premiazioni ai migliori tempi di ogni categoria e un gadget ricordo per tutti. Le iscrizioni si effettuano inviando un fax al numero 0435 39039 o inviando una mail all'indirizzo info@cadinipromotion.it 
 


Salomon Advanced Skin S-Lab 12 Set

Lo zaino per i trail più duri

La Casa francese presenta un inedito zaino con hydropack destinato ai trail più impegnativi. La costruzione Sensifit è forte di materiali termosaldati senza cuciture e di una rete elastica traspirante che modella lo zaino intorno al corpo senza generare punti di abrasione. Non sono previsti né fibbie né strap in velcro, così da evitare elementi che possano nuocere al comfort. Lo scomparto principale è dotato di tasche interne per distribuire il carico e dell’apertura laterale per riempire e svuotare facilmente il sacco. In aggiunta, sono previste due tasche laterali con cinghie di compressione e due tasche con cerniera lungo gli spallacci, nonché l’aggancio per i bastoni. Disponibile in due misure, ha dimensioni di 43 x 22 x 18 cm, capienza di 12 litri e pesa 570 g. Costa 170,00 euro incluso il sistema d’idratazione da 1,5 litri.  


Salewa Flex System

Suola rigida o semiflessibile per gli stessi scarponi

Se è troppo rigido l’avvicinamento si tramuta in un calvario, se è troppo flessibile diventa difficile sfruttarlo su ghiaccio e roccia. L’eterno dualismo dello scarpone da alpinismo. Che, oggi, può essere superato grazie a Salewa. L’azienda bolzanina ha infatti presentato i primi modelli con suola rigida (compatibile con ramponi automatici) che, grazie a un meccanismo brevettato denominato Flex System, acquisisce flessibilità nella parte anteriore per agevolare l’avvicinamento e i passaggi più facili. Azionando un meccanismo in corrispondenza del tallone, la rigidità della suola può essere modificata e passare da semiflessibile a totalmente rigida. In aggiunta, le calzature della linea Salewa Pro possono contare su di una forma anatomica con supporto dell’arco plantare integrato e punta asimmetrica: caratteristiche ispirate dal mondo delle scarpette da arrampicata. Forma peraltro declinata in due varianti: Performance Fit, indicata per la maggior parte degli alpinisti e particolarmente fasciante, oppure Insulated Plus Fit, adatta a soggetti dalla pianta del piede larga o che hanno bisogno di un maggiore isolamento termico. Più spazio in punta, del resto, significa maggior libertà di movimento delle dita e quindi migliore circolazione del sangue.


Salewa Pro Guide

Tomaia in pelle Perwanger da 3 mm

Gli scarponi da alpinismo Pro Guide si avvalgono della tecnologia Flex System, che mediante un meccanismo in corrispondenza del tallone permette di variare la rigidità della suola passando da una configurazione semiflessibile (nella parte anteriore) a totalmente rigida. Destinati a un utilizzo 4 stagioni, vie miste e arrampicata su ghiaccio, hanno una tomaia in pelle Perwanger da 3 mm di spessore, realizzata dalla nota Factory bolzanina specializzata in pellami per l’alpinismo. La fodera è in Gore-Tex, mentre la forma segue un profilo asimmetrico e l’intersuola è realizzata in Nylon e fibra di vetro. Pesano 1.070 g al pezzo nella misura 42 EU (8 UK). Suola Vibram. Disponibili con forma sia Performance Fit, fasciante, sia Insulated Plus Fit, adatta a piedi dalla pianta larga, costano 429,95 euro.