Ancora Brunod alla Cancervo Skyrace

L'atleta valdostano vince per il secondo anno consecutivo

È ancora il valdostando Dennis Brunod (2h 15' 31") a imporsi, come l'anno scorso, nella Cancervo-Venturosa Skyrace, davanti a Rolando Piana (a soli 24 secondi) e a Riccardo Faverio. Piana ha accusato un centinaio di metri di distacco mentre Faverio è arrivato a circa due minuti. Tra le donne primo posto per Cinzia Bertasa davanti a Ester Sala e Carolina Tiraboschi.
 


Tre Rifugi Val Pellice: inizia il conto alla rovescia

La gara al via il 15 luglio

Mancano pochi giorni al termine delle iscrizioni (alle 24 del 12 luglio) e intanto è tutto pronto per la Tre Rifugi Val Pellice, gara ultra trail che aspira a raggiungere le 300 adesioni (quota 200 è già stata superata). Intanto i sentieri della Val Pellice che vedranno correre gli skyrunner sono già stati tutti puliti e rimisurati con il GPS: il percorso lungo è di 50,2 km, mentre la 'corta' del Trail degli Angeli raggiunge i 32,4 km. Per l’Ultra Trail rimane invariato il cancello del Rifugio Barbara ovvero quattro ore e trenta dalla partenza mentre il passaggio al secondo cancello presso l’Alpe Crosenna è stato ampliato di mezz’ora è fissato in nove ore e trenta. Per il Trail degli Alpeggi l’unico cancello in località Alpe Crosenna è stato portato a sei ore dalle cinque previste inizialmente. I tempi massimi sono stati ampliati a dieci ore per il Trail degli Alpeggi e tredici ore per l’Ultra Trail. Da non perdere la festa pre-gara di venerdì 13 alle 21,30 al laghetto Nais di Bobbio Pellice con musica occitana.
 


Uvex Forceflex

L’occhiale superflessibile per gli sport outdoor

Alzi la mano chi non ha mai rotto un paio d’occhiali praticando sport! Cadute, strisciate, abrasioni o semplice sbadataggine sono da sempre nemici giurati di ogni occhiale. Per ovviare a ciò Uvex ha realizzato Forceflex, un modello estremamente flessibile e antiurto realizzato con elastomeri la cui capacità elastica è insensibile agli sbalzi di temperatura. Forceflex può essere deformato anche brutalmente, ma recupera in breve la conformazione originaria. Le astine sono regolabili e le lenti rientrano nella categoria Uvex Variomatic, ovvero beneficiano della finitura fotocromatica che consente loro di scurirsi in funzione delle condizioni d’illuminazione. Forceflex costa 129,00 euro.


Gotti e Semperboni campioni italiani in Valtartano

Il Rally estivo di ieri valeva come prova unica del campionato a coppie

Una Valtartano a tinte tricolori ha accolto festante le 95 coppie partecipanti al '10° Rally Estivo Della Valtartano - 6° Trofeo Crazy Idea' valida come prova unica di campionato italiano skyrace a coppie. Sole splendente fin di buon mattino e temperature non troppo elevate hanno reso ancor più piacevole la percorrenza dell’incantevole percorso immerso nel Parco delle Orobie. Come da pronostico a imporsi sono state le due equipe bergamasche Gotti Paolo – Semperboni Michele (GS Altitude) al maschile e Cardone Debora – Miravalle Raffaella (Valetudo Skyrunning).

LA GARA - Pronti, via, subito davanti quattro squadre a fare il ritmo alternandosi al comando fino ai piedi dell’alpeggio Porcile. Salendo verso Cima Lemma Gotti – Semperboni prendono il largo pigiando sull’acceleratore fino ad avere al Gran Premio della Montagna posto a 2350 m di quota un vantaggio di 1’25” sui diretti inseguitori Butti - Colombo e 2’38” su Trentin - Compagnoni. Proseguendo la traversata in quota i primi confermano sempre più la loro leadership sui secondi, mentre si accende la bagarre per il terzo posto. Al traguardo Gotti - Semperboni con un tempo di 2h12’35” chiudono in solitaria, per Gotti è il poker di vittorie in Valtartano, nessuno ha mai vinto tanto prima di lui. Dopo oltre 5’ giungono i lecchesi Butti Stefano – Colombo Massimo (OSA Valmadrera) riuscendo a tenere dietro per una manciata di secondi i rimontanti Gianoncelli Enrico - Gianola Erik (Team Valtellina – AS Premana). Nella gara in rosa ad avere la meglio sulle avversarie sono Cardone Miravalle, sempre saldamente al comando fina dalle prime battute di gara. Piazza d’onore per le atlete del Team Valtellina Maria Lucia Moraschinelli - Frigerie Stephanie, sul gradino più basso del podio Acquistapace Michela e Monia dello Sport Race Valtellina. 

LE DICHIARAZIONI DEI VINCITORI - Paolo Gotti (GS Altitude): «Avrei dovuto correre con Fabio Bonfanti, che all’ultimo minuto ha dato forfait x influenza, con Michele è andato tutto bene, qui mi trovo sempre a mio agio, tracciato perfetto e ottima organizzazione, sono contento di aver vinto qui per la quarta volta».

Debora Cardone (Valetudo Skyrunning Rosa): «Era la nostra prima volta in Valtartano e in coppia, ci siamo trovati subito a nostro agio, abbiamo subito preso la testa della corsa e fino alla fine nessuno ci ha impensierito, siamo rimaste affascinate da un bellissimo tracciato, soprattutto la traversata in quota, complimenti all’organizzazione». 

 


Zinca: "Ho preparato questo appuntamento per un mese"

I commenti a caldo dei protagonisti della Stava

Non poteva che essere entusiastico il commento 'a caldo' di Ionut Zinca sul traguardo di Tesero dopo la grande performance odierna. «È il mio primo test importante della stagione e non posso che essere molto felice. Ho preparato questo appuntamento con un mese di allenamento intenso in Romania e, stando al risultato, mi pare di aver lavorato bene. Mi sentivo in forma ed ho deciso di attaccare subito. Sulla prima salita l’unico che è riuscito a tenere il mio passo è stato lo spagnolo Gispert, che poi si è staccato. Ho quindi impresso un ritmo al quale gli avversari non hanno resistito. Soprattutto nella parte intermedia ho cercato di dare il massimo per aumentare il divario con gli inseguitori. Poi ai rilevamenti sul percorso mi hanno comunicato che avevo già un notevole vantaggio e nella parte finale in discesa ho controllato. Nonostante questo gli ultimi chilometri erano davvero impegnativi, che ho affrontato con forza».

HERNANDO 'METTE FIENO IN CASCINA' - Gli avversari non hanno potuto fare altro che arrendersi ad uno Zinca così aggressivo. Hernando ha preferito non esagerare viste le condizioni non eccellenti del ginocchio che l'ha tenuto in forse fino all'ultimo. Tra i suoi obiettivi rimane la classifica generale del circuito La Sportiva Gore-Tex Mountain Running Cup e i punti conquistati con il secondo posto non sono assolutamente da disprezzare.
«Zinca è andato forte - ha spiegato Hernando -. Ha subito prodotto un forcing e alle sue spalle siamo rimasti un gruppetto di cinque, controllandoci a vicenda. Personalmente ho cercato di non esagerare anche perché sapevo che questa era una gara dispendiosa, ma all’inizio della seconda salita ho capito che il romeno era irraggiungibile e che dovevo concentrarmi per centrare il secondo posto. Domenica prossima ci sono gli Sky Games in Spagna e non volevo spremere tutte le mie energie. Il ginocchio infortunato è andato meglio, anche se non sono completamente guarito».

MAMLEEV AGGUANTA IL PODIO IN DISCESA -
Soddisfatto anche Mamleev per il terzo posto che lo conferma ai vertici della disciplina. «Durissima dal primo all’ultimo chilometro. Però sono salito nuovamente sul podio e per me è una grande soddisfazione, considerato soprattutto il lotto dei partenti di assoluto livello. A metà gara ero un po’ nervoso, perché si era formato un gruppetto di cinque atleti, tutti con lo stesso ritmo. Quando è iniziata la discesa, terreno dove riesco ad esprimermi bene, sono riuscito a staccare il gruppo agguantando la terza posizione che ho mantenuto fino al traguardo. Una Stava Sky Race più dura con questi chilometri finali, ma mi è piaciuta tanto. Passano le stagioni, eppure sono sempre fra i protagonisti. Bene così».

BICCHIERE MEZZO PIENO PER GLI ITALIANI -
Stati d'animo diversi tra i migliori italiani in classifica. Daniele Cappelletti vede il quinto posto come un passo avanti in vista della migliore condizione, avrebbe comunque aspirato a qualcosa di più. «Contento dello stato di forma, un po’ meno del risultato finale. La stagione dello sci alpinismo si è conclusa solo un mese fa ed ho sensazioni sempre migliori, ma serve un po‘ di tempo. Sul Monte Agnello ho scollinato in terza posizione ed avevo tutte le carte in regola per giocarmi il podio. Poi però in discesa mi sono uscite delle vesciche ai piedi ed ho dovuto rallentare. Peccato, perché quando la strada scende io riesco ad attaccare ed invece mi sono dovuto difendere. Il quinto posto finale rimane comunque un eccellente risultato, anche perché sono il secondo degli italiani. Spero con questo piazzamenti di essermi guadagnato la convocazione con la nazionale azzurra in vista degli Sky Games della prossima settimana».
Per Michele Tavernaro il settimo posto è invece più che soddisfacente. «Con avversari del genere essere arrivato settimo è un buon risultato. Anche perché la Stava è stata la mia prima vera skyrace della stagione, visto che finora ho disputato una gara corta e una seconda è stata accorciata per il maltempo. Nella tratto iniziale ho preferito non esagerare, perché non conoscevo bene i miei limiti attuali. Una gestione saggia, che mi ha permesso di aumentare il ritmo nella seconda parte e concludere con un buon piazzamento finale».
Fuori dai top ten l'atleta di casa Paolo Larger, che tuttavia vede il bicchiere mezzo pieno. «Ho disputato una gara controllata, cercando di non esagerare, visto che questa è stata la mia prima gara stagionale. Un test importante per avere delle risposte dal mio fisico che da un anno e mezzo è in sofferenza per un problema tendineo. Direi che sto vedendo la luce e mi sta tornando il morale. Pensare ad un piazzamento sul podio era davvero impossibile con un lotto di partenti del genere. Il livello tecnico si è decisamente elevato negli ultimi anni ed io non sono più un giovanissimo. Le risposte che volevo le ho comunque avute».

EMANUELA BRIZIO SENZA RIVALI - Chi invece non sembra conoscere rivali è l'atleta della Valetudo Emanuela Brizio, che anche oggi ha disputato una grandissima gara.
«Mi sono svegliata con ottime sensazioni, con una temperatura ideale per correre. Ho dunque deciso di forzare all’inizio ed una volta capito che le avversarie erano lontane ho gestito la mia gara. Il prossimo fine settimana va in scena la maratona del cielo e non volevo sprecare troppe energie. Mi è piaciuto il nuovo percorso di gara, più muscolare nel finale e per nulla scivoloso nonostante i temporali del giorno prima».
Niente da fare per Nuria Dominguez Azpeleta. «Ho sofferto la prima salita, mentre nella seconda ascesa sono riuscita a trovare il ritmo. Probabilmente sentivo nelle gambe la stanchezza per la gara corsa sette giorni fa in Spagna. Il risultato mi soddisfa perché la Brizio era davvero irragiungibile. Eccezionale il percorso di gara».


Verticale del Cornon: imbattibile Urban Zemmer

Francesca Rossi vince la gara femminile

Percorso nuovo, più corto, anche per il Verticale del Cornon, alla sua seconda edizione. La gara che ha aperto la giornata fiemmese dello skyrunning e che vedeva partire con i favori del pronostico il vincitore del 2011 Urban Zemmer, altoatesino di Castelrotto, non ha riservato sorprese.
«Quest’anno ho deciso di provare ad affrontare il Verticale del Cornon senza bastoncini e devo ammettere che è andata bene. C’era un avversario forte da controllare come Golinelli, io ho provato subito a forzare e dopo circa 10 minuti di gara mi sono accorto che Nicola si è staccato, quindi ho continuato sul mio passo. Quest’anno ho aumentato l’intensità degli allenamenti e i risultati mi stanno dando ragione. Una gara splendida questa del Cornon».

L’unico che aveva i mezzi per ostacolarlo era il lecchese Nicola Golinelli, due anni fa campione Italiano di Skyrace, che sta però facendo i conti con un problema all’alluce in virtù del quale ha scelto di affrontare la sola salita e invece della gara lunga. Al Canalin il suo distacco da Zemmer era già di 1 minuto e 20” e di 3 minuti e 10” su Marco Moletto, saliti rispettivamente a due minuti e a quattro a Cava Onice, dove però Marco Facchinelli (della società Bogn da Nia Team La Sportiva come Zemmer) è passato davanti a Moletto. Con questo ordine i quattro hanno tagliato il traguardo poco prima che a valle prendesse il via la Stava Sky Race.
«Chapeau. Zemmer è di un altro pianeta - ha dichiarato Golinelli -. Io ho comunque disputato una buona prova con dei rilevamenti vicini al tempo che l’altoatesino aveva fatto registrare lo scorso anno, ma non è stato sufficiente. Ho provato a tenere il suo passo nelle prime battute, poi però mi sono dovuto arrendere alla sua supremazia. Non ho nulla da rimproverarmi. Anche il problema al piede non mi ha dato fastidi. Per questo ho preferito partecipare al Verticale e non alla Stava»

Per Zemmer l’ennesima dimostrazione di forza e la conferma che nonostante gli anni passino anche per lui va sempre più forte. Golinelli fra l’altro ha fatto registrare dei tempi vicinissimi a quelli ottenuti dall’altoatesino lo scorso anno, una prestazione che comunque non è servita per sconfiggere l’extraterrestre Zemmer.

Fra le donne acuto della bellunese Francesca Rossi (Sci Club Ponte nelle Alpi), che ha lasciato a quasi tre minuti Irene Senfter e a 5 e 48 secondi Serena Vittori. Hanno preso parte al Verticale 59 concorrenti.


Ionut Zinca 'sbanca' la Stava Skyrace

Quasi sei minuti il distacco inflitto a Hernando, terzo posto per Mamleev

La prima volta della Stava Sky Race organizzata su un percorso lungo 25 chilometri, con partenza ed arrivo a Tesero, coincide con la prima volta di Ionut Zinca, fenomenale corridore romeno, che ha deciso di dedicarsi a tempo pieno a questa attività agonistica solo da un anno, dopo un passato nell’orienteering. Con ottimi risultati, se dobbiamo giudicare da quanto visto oggi in Val di Fiemme. Il ventinovenne della Valetudo Skyrunning Italia ha messo le mani sulla settima edizione della gara organizzata dall’U.S. Cornacci, senza lasciare alcuno spazio agli avversari, che pure portavano nomi importanti per questa disciplina. Luis Alberto Hernando Alzaga (Fam Cai Grifone) è arrivato al traguardo con sei minuti di distacco, Mikhail Mamleev con sei e 14 secondi, entrambi impossibilitati ad attaccare Zinca, che fin dalle prime battute ha comandato il gioco.

UN TEMPO DAVVERO NOTEVOLE - Trattandosi della prima edizione della Stava Sky Race “lunga” il suo tempo di 2h18’36” non può essere paragonato con altre prestazioni del passato, ma si può star certi che non sarà facile nelle prossime edizioni fare meglio. Si sono fermati sulla soglia del podio Miguel Caballero Ortega, primo un anno fa, e un brillante Daniele Cappelletti. Nomi che chiariscono quale sia stato il livello di questa gara, che valeva anche quale secondo atto del nuovo circuito La Sportiva Gore-Tex Mountain Running Cup e come selezione della nazionale italiana in vista degli Sky Games della prossima settimana a Ribagorza, in Spagna.

BRIZIO SUPERSTAR -
In campo femminile Emanuela Brizio, 44 anni, campionessa italiana in carica e vincitrice già nel 2011 a Tesero, ha spazzato via la concorrenza della spagnola di Palencia Nuria Dominguez Azpeleta, staccata di ben 4 minuti, e della friulana Jennifer Senik, che ha chiuso a 7 minuti e mezzo dalla prima.

ZINCA IN TESTA GIA' AL FORCELLO - Al via, nella nuova location del piazzale delle scuole elementari, si erano presentati in 140, scattati sotto un caldo sole, che ha illuminato la mattinata fiemmese dopo la pioggia di ieri. Al passaggio del Forcello, Zinca vantava 12 secondi sul castigliano Gispert, velocissimo nella prima ascesa verso il Cornon, ma poi in difficoltà nelle parti in discesa. Mamleev passava a un minuto e mezzo, Cappelletti a 1’41”, Ortega a 1’50”. Sul Cornon il vantaggio del primo sul secondo diventava di un minuto, ma da quel momento in poi, quando bisognava lasciare andare le gambe, Gispert non ha tenuto più il ritmo. In località Saline, infatti, Zinca poteva amministrare 2 minuti di margine sulla coppia composta da Hernando Alzaga e da Mamleev, tre sul duo Caballero Ortega - Cappelletti.

ALL'AGNELLO CON 4 MINUTI DI VANTAGGIO - Sul Monte Agnello il cronometro regalava a Zinca quasi 4 minuti di vantaggio su Hernando Alzaga (giunto a Tesero la notte prima della gara), che a sua volta era riuscito a scrollarsi di dosso la compagnia di Mamleev, superato anche da Cappelletti e tallonato da Caballero Ortega. Il pathos, ormai appariva chiaro, riguardava ormai la lotta per il secondo e il terzo gradino del podio. Al Doss dei Branchi le gerarchie sono quelle definitive: dietro al romeno ci sono Hernando e Mamleev, ripresosi dopo il momento di difficoltà, mentre ritroviamo Cappelletti quinto. Da qui in poi i protagonisti badavano solo a gestire le energie e ad affrontare la difficile discesa verso Tesero, uno dei tratti più temuti del percorso, non solo perché nuovo, ma anche perché si fa sentire non poco sulle gambe. Dopo Zinca, Hernando e Mamleev (già secondo nel 2008, 2009 e 2011), hanno tagliato il traguardo Caballero Ortega, Cappelletti, Lopez Castan, Tavernaro, Zerboni, Pintarelli e Scalet. Ai piedi della top ten ritroviamo Paolo Larger, due volte vincitore e cinque volte sul podio della Stava Sky Race, addirittura undicesimo Gispert.

BANCO DI PROVA PER GLI SKYGAMES - Un bel test per tutti, comunque, soprattutto per chi fra una settimana parteciperà agli Sky Games, le Olimpiadi della corsa in montagna. Fra le donne Emanuela Brizio ha fatto praticamente gara a sé, staccando di un minuto Jennifer Senik (Montanaia Racing), al termine della salita del Cornon, mantenuto alle Saline. Un vantaggio portato poi a 3 minuti sul Monte Agnello, a 7 sul Doss dei Branchi, poi amministrati fino al traguardo. Nella lunga discesa finale la friulana Senik si è fatta agguantare e superare da Nuria Dominguez Azpeleta (Trangoworld), seconda alla Valmalenco - Valposchiavo lo scorso 10 giugno. Il successo della Brizio vale alla Valetudo Skyrunning una doppietta.
Nella classifica under-23 ha primeggiato Christian Varesco (Cornacci), in quella riservata agli over-50 Sergio Montagni e Paola Bertizzolo (Atletica Feltre).
Da ricordare anche la Mini Stava Sky Race, tornata in vita dopo un anno di pausa e riservata ai più giovani, che ha coinvolto una sessantina di ragazzi.

ENTUSIASMO PER GLI ORGANIZZATORI - «Una giornata fantastica sotto tutti i punti di vista - ha commentato Massimo Dondio, direttore tecnico della manifestazione -. Ha tutto funzionato al meglio e un grazie va a tutti i ragazzi della Cornacci di Tesero, ai volontari che ci hanno aiutato e a tutti i collaboratori. L’idea di spostare l’arrivo in paese è stato un successo, la ciliegina sulla torta per una manifestazione che cresce anno dopo anno. Qualche stagione fa ambivamo all’assegnazione di un evento internazionale, ma con la nascita del nuovo circuito La Sportiva Gore-Tex Mountain Running Cup sono convinto che abbiamo dato vita a qualcosa di importante che farà parlare in futuro. Una fantastica intuizione. Per quanto riguarda il risultato agonistico ero convinto che Alzaga, nonostante un problemino al ginocchio, riuscisse a vincere ed invece abbiamo ammirato una prova superlativa del rumeno Zinca».


Barnes e Blancher vincono il Cro-Magnon

Sei atleti Salomon-Carnifast nei dieci

Doppietta del Team Salomon Carnifast al dodicesimo Gran Trail di Cro-Magnon, da Limone Piemonte a Cap d'Ail. Nella gara di sabato 23 giugno, infatti, si sono classificati primo e secondo rispettivamente Pablo Barnes (14h 13' 52'') e  Sergio Vallosio (14h 55' 23''). Al terzo posto Philippe Verdier. Altri quattro atleti Salomon Carnifast nella top ten: quarto Cristiano Campestrin, sesto Davide Ansaldo, nono Fabio Toniolo e decimo Giorgio Toniolo. La gara femminile è stata vinta da Juliette Blancher (17h 38' 23'') davanti ad Annemarie Gross (17h 39'32''). Nella gara corta (Neander Trail) vittoria di Roberto Miluzzo.
La classifica


Suunto t6d

Un computer da polso per monitorare gli allenamenti

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Olson e Greenwood brillano nella WS100 dei record

Secondo il sudafricano Ryan Sandes, sesta la Hawker

Freddo e pioggia non hanno spaventato gli iscritti alla Western States 100, l'Endurance più famosa degli States, corsa in California sabato. Proprio la temperatura fresca ha probabilmente aiutato a superare i due record della gara. in campo maschile Timothy Olson (14h 46' 44'') ha infranto quello di Geoff Roes, mentre tra le donne è stata Ellie Greenwood (16h 47' 19'') a superare quello storico di Ann Trason. Tra gli uomini grande risultato del sudafricano Ryan Sandes, secondo (15h 03' 56'') davanti a Nick Clark (15h 44' 09''). Dietro alla Greenwood, nell'ordine, Rory Bosio e Aliza Lapierre. Solo sesta Lizzy Hawker.


Larger: "La gara potrebbe decidersi nell'ultimo tratto"

Il fiemmese Paolo Larger commenta il tracciato della Stava SkyRace

Sarà una Stava Sky Race diversa dal solito, quella in programma domenica 24 giugno a Tesero, in Val di Fiemme. Lo annuncia uno fra gli atleti più attesi, il trentasettenne di Molina di Fiemme Paolo Larger che è sempre salito sul podio nelle cinque edizioni alle quali ha partecipato, centrando due vittorie nella prima e nella terza edizione. Il motivo sta appunto nei 3 km finali della competizione organizzata dall'Us Cornacci di Tesero e valida sia come secondo atto del nuovo circuito La Sportiva Gore-Tex Mountain Running Cup sia come prova di qualificazione della nazionale italiana in vista degli Sky Games, che si disputeranno a Ribagorza in Spagna dal 30 giugno all'8 luglio.
«In allenamento - racconta Larger - ho affrontato il percorso due volte e devo ammettere che i 3000 metri in più potrebbero mettere in difficoltà se si arriva al limite dello sforzo».

TRACCIATO ALLUNGATO - L'ottava edizione della competizione, dopo sette conclusioni a Stava, la piccola valle famosa alla cronaca per il tragico evento del 1985, avrà infatti come novità assoluta l'allungamento del tracciato di gara che passerà dai 21,5 km classici ai 24.800 metri. Una scelta che gli organizzatori hanno intrapreso per migliorare la gestione logistica dell'evento sia per animare maggiormente l'arrivo nel paese fiemmese, dove si svilupperà anche una competizione riservata a ragazzi e bambini. Il nuovo centro nevralgico della manifestazione sarà dunque il piazzale delle Scuole di Tesero, dove è prevista sia la partenza, sia l'arrivo, ottimizzando così tutti i servizi, con in primis quelli per i partecipanti.

ULTIMI TRE CHILOMETRI DECISIVI -
Potrebbero quindi essere proprio i 3 km finali a risolvere la gara, secondo Larger: «La Stava Sky Race si è spesso decisa nella discesa finale, sia per la vittoria sia per le rimanenti posizioni sul podio. L'ultimo tratto che porta Tesero può essere fatale se un atleta non è riuscito a gestirsi a sufficienza, perché non presenta solo discesa, ma continui saliscendi che spezzano il ritmo e se non si ha più forza nelle gambe si rischia di saltare, mentre prima essendo una calata a picco verso Stava, in qualche modo, pur se senza energie, al traguardo si arrivava».
Dovrebbe essere anche caldo. Un nemico in più? «Sicuramente l'afa e l'umidità non sono amiche dei corridori. Se poi, come sembra, sabato piove c'è un altro aspetto da tenere in considerazione, ovvero il sottobosco. Sempre il tratto conclusivo presenta un terreno scivoloso con tante radici che richiede prudenza e lucidità».
Per Larger cinque edizioni e altrettanti podi, sarà così anche quest'anno? «Non ho riferimenti perché la Stava Sky Race sarà la mia prima gara della stagione. Finalmente ho risolto i miei problemi ai tendini del polpaccio e la forma è in crescendo. Purtroppo però non ho molti chilometri nelle gambe e il confronto per capire la mia condizione rispetto agli avversari. Da parte mia conosco alla perfezione il percorso e cercherò di gestirmi al meglio. Salire sul podio per la sesta volta sarebbe fantastico, ma ci sono avversari agguerriti, a partire dai due spagnoli. Per me la Stava Sky Race sarà il bivio della stagione. Se ottengo un buon risultato parteciperò a tutte le prove del nuovo circuito La Sportiva, altrimenti rivedrò i programmi».

STARTING LIST DI ALTO LIVELLO -
La starting list di quest'anno è infatti davvero di rilievo, con i due spagnoli Luis Hernando Alzaga (vincitore dell'ultima Dolomites Sky Race) e Miguel Caballero Ortega (dominatore della Stava Sky Race 20119 con i favori del pronostico. Ed ancora l'altro iberico David Lopez Castan e il rumeno Ionut Zinca Alina, vincitore della passata edizione del Mountain Running International Cup. Da non sottovalutare la pattuglia italiana, capitanata dal campione tricolore in carica di skyrunning Mikhail Mamleev, dai trentini Gil Pintarelli, Michele Tavernaro, Daniele Cappelletti e dal lecchese Stefano Butti. In campo femminile la favorita d'obbligo è la dominatrice della passata edizione Emanuela Brizio, che avrà come avversaria più ostica la spagnola Nuria Dominguez Azpeleta.
Grande interesse poi per il Verticale del Cornon - Trofeo Ana Tesero e Memorial Dario Zeni, che prenderà il via alle 8 del mattino, sulla distanza di 5 km, con un dislivello di 1080 metri. Lo specialista e vincitore dell'ultima edizione Urban Zemmer dovrà ben guardarsi dal lecchese Nicola Golinelli, che quest'anno ha deciso di prendere il via alla gara corta.

Nel frattempo sono state chiuse le iscrizioni, con una partecipazione complessiva che sfiora i 250 partenti fra verticale e gara lunga.
Il programma prevede venerdì 23 giugno la consegna pettorali dalle 15, quindi il briefing tecnico alle 18. Domenica la partenza del Verticale del Cornon alle 8, della Stava Sky Race alle 9, quindi la Mini Stava Sky Race alle 10. L'arrivo dei primi concorrenti, stando alle previsioni di Larger, verso le 11.25.


Buon compleanno softshell

10 anni d'innovazione per la nuova generazione di giacche

Esattamente dieci anni fa, alla fiera OutDoor 2002 di Friedrichshafen (Germania), prese il via la storia del softshell. Durante un workshop venne presentata in Europa, a un vasto pubblico, la nuova tipologia di giacche outdoor. E se alla conferenza stampa di debutto il moderatore mostrò ai giornalisti i nuovi prodotti affermando "Non so dirvi esattamente cosa siano. Posso però dirvi cosa non sono. Ebbene, non sono impermeabili", oggi i capi softshell sono assoluti protagonisti nello sport di montagna. Lo sgomento di allora ha ceduto il posto a una miriade d’interpretazioni accumunate da duttilità, confort, elasticità, protezione termica e, oggi, anche impermeabilità. Ma, soprattutto, versatilità sia dei materiali sia dei capi. Esistono infatti softshell estivi, softshell lievemente foderati e softshell foderati di spessa felpa per proteggere dal freddo. Possono essere indossati tutto l'anno e utilizzati per qualsiasi tipo di attività. Versatilità ribadita dal fatto che l’appassionato può scegliere tra diversi livelli di protezione, ovvero tra più strati con membrana, materiali sandwich con gestione attiva dell'umidità e softshell integrabili nei classici sistemi a tre strati. Anche sotto l'aspetto ecologico il tessuto ha fatto grandi progressi, tanto da poter essere prodotto al 100% da poliestere riciclato ed essere ulteriormente riciclabile, creando un sistema a circolo chiuso che rappresenta un prototipo d'economia sostenibile. E se il passato era hard, il futuro si preannuncia sempre più soft... softshell!


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