Anche Mireia Miro' alla Marmoleda Full Gas
Venerdi' sera si decide sul passaggio a Punta Penia
Starting list di assoluto livello per la seconda edizione della Marmoleda Full Gas Race, la suggestiva manifestazione di sci alpinismo in programma sabato 13 aprile lungo i pendii della Regina delle Dolomiti, la montagna più alta delle Alpi italiane orientali grazie ai 3342 metri di Punta Penia.
MIREIA AL VIA - Sarà infatti al via un’atleta prestigiosa in campo femminile e un gruppo decisamente agguerrito in campo maschile a contendersi la vittoria finale. Sulla montagna 'regina' si cimenterà la principessa dello ski alp mondiale, ovvero la 24enne catalana Mireia Miró Varela, dominatrice in Coppa del Mondo e plurimedagliata ai campionati mondiali ed europei.
Sulla carta la campionessa spagnola non dovrebbe avere rivali, mentre in campo maschile la sfida per la vittoria finale si annuncia davvero incerta, anche se il vincitore dell’ultima edizione Nejc Kuhar è dato in grande forma in questa fase della stagione e lo testimoniano i risultati delle ultime gare. Il suo principale avversario dovrebbe essere colui che in alcune competizioni a squadre è il compagno di team, ovvero Filippo Beccari, che in questi giorni sta approfittando della vicinanza dalla sua residenza abituale (Livinallongo) per aumentare le frequenze di allenamento proprio sul terreno che sabato ospiterà la kermesse.
Fra gli attuali iscritti anche l’altoatesino di Colle Isarco Roberto De Simone, che nella scorsa edizione chiuse sul terzo gradino del podio, quindi Thomas Martini, trentino della Val di Non, e il rendenese Alex Salvadori che sono andati oltre ogni previsione domenica scorsa nell’Adamello Ski Raid e dati in grande forma. Della partita sarà anche il fiemmese Riccardo Dezulian, così come il falcadino Alessandro Follador e il perginese Gil Pintarelli.
PREVISIONI METEO INCORAGGIANTI - Dopo le ultime competizioni di sci alpinismo delle scorso settimane caratterizzate dal maltempo la dea bendata pare avere un occhio di riguardo nei confronti della Marmoleda Full Gas Race, visto che l’ultimo bollettino di Arabba prevede per sabato tempo soleggiato al mattino, con aria tersa ed ottima visibilità con temperature in leggera diminuzione. Il giorno precedente invece è previsto il passaggio di una perturbazione che dovrebbe portare neve oltre i 1700 metri.
ULTIME DECISIONI VENERDI' SERA - Proprio in quest’ottica il Comitato Organizzatore presieduto da Diego Salvador, ma che comprende 4 importanti ed esperte associazioni dell’Alta Val di Fassa come la Sellaronda Skimarathon, la Bela Ladinia e il Bogn Da Nia e la Dolomites Skyrace, assieme al Soccorso Alpino, valuterà nelle prossime ore, dopo l’ultimo sopralluogo, se eliminare il passaggio a Punta Penia per garantire la sicurezza di tutti gli atleti in gara. «Sono tanti anni che organizziamo competizioni – spiega il presidente del team Diego Salvador – e la nostra priorità da sempre è quella di garantire un percorso privo di pericolo per i partecipanti. Nel briefing di venerdì sera prenderemo le ultime decisioni sull’itinerario di gara e sul transito a Punta Penia, che comunque è previsto sul versante nord-ovest, il più sicuro e lontano da dove mercoledì si è verificata l’incosciente azione di un freerider che ha provocato una valanga».
Partenza della gara prevista per le 8 del mattino in località Pian dei Fiacconi, sopra il Passo della Fedaia, e arrivo dei primi uomini previsto verso le 9.50, dopo che i partecipanti avranno affrontato un percorso di 18 chilometri, con un dislivello positivo di 2100 metri
Reichegger, a caccia del podio alle finali
L'azzurro alla vigilia delle gare di Tromsoe
Ultimo weekend di gare per la Coppa del mondo di scialpinismo alla 'Blantic Artic Race' che si disputa sabato 13 e domenica 14 aprile a Tromsoe. Sulle nevi norvegesi in programma una sprint e una individuale con undici azzurri presenti, fra essi Manfred Reichegger difende il terzo posto nella classifica generale dietro a Mathéo Jacquemoud e William Bon Mardion e Glorian Pellissier il secondo in quella femminile dietro a Laetitia Roux e davanti a Maude Mathys.
L'obiettivo di Reichegger sarà quella di coronare una stagione da protagonista con un podio che, nonostante la costanza di piazzamenti nelle prime posizioni, non è ancora arrivato. «Sarà difficile difendere il podio perché siamo in quattro per un posto - spiega il trentaseienne altoatesino dell'Esercito -. È un appuntamento importante, per questo motivo ho saltato le due gare di queste ultime settimane per arrivare riposato. È stata un'annata lunga a faticosa (condita con un argento nella team race dei Mondiali di Pelvoux, ndr), finora mi attribuisco un 8 come voto, ma i giovani crescono ed è sempre più difficile rimanere al vertice. La mia capacità è quella di essere molto regolare, mi difendo in tutte le discipline e così sono nelle prime posizioni della classifica. Non mi sento uno sprinter, dovrò limitare i danni nella prima giornata e poi stare attento nell'individuale di domenica, soprattutto in discesa dove i giovani vanno fortissimo e bisogna sapersi adattare alla situazione».
Colmen Trail 2013 a Morbegno ( SO)
Domenica si corre sulla 'montagna magica' che domina la Città del Bitto
Ultime ore per iscriversi al primo trail della provincia di Sondrio.
Per dare modo anche agli ultimi indecisi di prendere parte alla manifestazione podistica disegnata sulla “montagna magica” che domina Morbegno, il direttivo del Team Valtellina ha deciso di prorogare il termine ultimo a questa sera alle 21: «Al momento abbiamo già 180 iscritti – ha confermato il presidente del sodalizio sondriese Vitale Tacchini -. Avendo però ancora una ventina di pacchi gara a disposizione, si è deciso di dare la possibilità di correre ad altri concorrenti».
PACCO GARA - Ovviamente Made in Valtellina: «Una manifestazione nata per promuovere le bellezze del proprio territorio non poteva che puntare sui suoi prodotti tipici. Nel pacco gara del Colmen Trail abbiamo messo una bella fetta di Casera stagionato dell’Azienda Agricola La Fiorida di Mantello, un bisciolino prodotto dal Panificio Gusmeroli Stefano e dell’ottimo yogurt valtellinese della latteria di Chiuro. Da ricordare che in pieno stila trail abbiamo previsto un cesto con prodotti tipici locali per gli atleti che andranno a podio e una trentina di premi ad estrazione per tutti gli altri concorrenti».
IL PROGRAMMA - La kermesse, proposta in collaborazione con l’associazione Colmen e altri gruppi della zona che hanno la comune mission di promuovere e valorizzare il territorio a fini sportivi/escursionistici, prenderà il via domenica mattina alle 9.30 dalla Colonia di Morbegno: «I concorrenti dovranno affrontare un tracciato corribile e muscolare che presenta uno sviluppo di 19.5km e un dislivello positivo di 1300m; il tutto con partenza e arrivo nei pressi del suggestivo ponte romano che è poi anche il simbolo della “Città del Bitto” – ha continuato il direttore percorso Fabio Bongio -. Distanza e altimetrie non sono proibitive, ma quella della Colmen è comunque una prova da ben interpretare per non trovarsi “senza benza” a metà strada».
Spiegandosi meglio, il trailer morbegnese ha continuato: «I continui cambi di pendenza e i tratti collinari tutti spingere potrebbero mettere in difficoltà chi avrà impostato un ritmo troppo sostenuto nell’ascesa iniziale. Il consiglio che posso dare ai concorrenti è di controllare la velocità nei primi 20’- 30’ per arrivare ancora brillanti al sentierino che porta in vetta alla Colmen».
Il Colmen Trail aderisce alla campagna “io non getto i miei rifiuti”
COSTO ISCRIZIONE: 15 Euro con gadget garantito ai primi 200 concorrenti. Servizio ristori, docce, pranzo, foto e tanti premi a sorteggio.
TEST MATERIALI: All’evento saranno presenti anche due aziende di settore sponsor del Team Valtellina: Crazy Idea e La Sportiva. Entrambe daranno la possibilità ai concorrenti di visionare e testare sul campo alcune delle novità trail running 2013. More info on www.teamvaltellina.com
Disavventura senza conseguenze per Anton Krupicka
Il runner americano e' finito sotto una valanga
Anton Krupicka, ultra runner americano, è stato sorpreso da una valanga sul versante nord del Longs Peak, a pochi km da Boulder, in Colorado. Un terreno ormai abituale per i suoi allenamenti, nonché la montagna scelta per il suo ultimo progetto di record, 52 ascensioni in un anno su 12 vie differenti, una al mese. Una nuova sfida che l’ha portato a unire la corsa con l’alpinismo.
La disavventura è successa il 4 aprile scorso, dopo aver compiuto la decima ascensione annuale salendo la cima dal Martha Couloir, via per lo stesso Krupicka inedita e non priva di passaggi tecnici. In discesa, su un tratto in forte pendenza, è stato trascinato dalla massa di neve, giunta all’improvviso, per alcune decine di metri. Fortunatamente si è arrestato prima di alcuni salti di roccia e in poco tempo, mantenendo la calma, e riuscito a liberarsi. Per lui solo dolori al fianco sinistro, al piede sinistro e al ginocchio destro, lo stesso operato due anni fa. Ha quindi concluso il suo allenamento mattutino di 4h18’. Pur senza aver subito particolari conseguenze, Anton considera l’accaduto come una sorta di monito su quelli che sono i potenziali pericoli in montagna, i particolare in primavera quando i cambiamenti climatici sono spesso repentini. Un monito anche all’eccessiva sicurezza in quanto lo stesso Anton riconosce di essersi concentrato tutta la mattina sulla nuova e impegnativa via di salita e di essere stato troppo sicuro su quella di discesa che conosceva molto bene, sottovalutando in definitiva le condizioni ambientali. Nel pomeriggio, a dimostrazione del fatto che l’incidente non ha portato con se particolari conseguenze, Krupicka è poi salito sul solito Mt. Green per un’altra ora e 20’ di allenamento. Prossimo obbiettivo, la Transvulcania Ultramarathon l’11 maggio.
Marathon des Sables, aspettando il tappone
MdS Live - Salaris ottavo nella tappa di ieri, ritirata Scilla Tonetti
LACRIME - Così è incominciata la terza giornata. Alle tende italiane una brutta notizia: Emanuela Tonetti Scilla decide di ritirarsi. Il dolore muscolare alla coscia che la affligge da settimane si è aggravato nelle due tappe precedenti e si è trasformato in un muro insormontabile. Neanche un’atleta esperta come lei può tener testa a un impedimento così forte, zoppica vistosamente, a stento riesce ad appoggiare la gamba a terra. E’ costretta al ritiro. Assisto ad un momento commovente, di quelli che solo qui riesci a vedere. Un abbraccio commosso con molti del raggruppamento tricolore, quasi tutti la stringono, la abbracciano, la sostengono. Alice Modignani, sua compagna di tenda, le promette che il prossimo anno torneranno insieme . Io e Paolo Zubani la conduciamo dai commissari di bivacco. Per lei la competizione è finita, da oggi finirà il regime di autosufficienza e passerà a carico dell’organizzazione. Forza Scilla, riprovaci il prossimo anno. Il deserto sarà qui ad aspettarti.
SUDORE - Quello che per tutti i 38 km ha accompagnato i corridori. Temperatura torrida, anche se è difficile avvertire la sudorazione. Questo è uno dei principali problemi nel correre in questo contesto, la disidratazione arriva senza che tu te ne renda conto. Quando la avverti ormai è troppo tardi, sei finito, disteso, non riesci a sistemare i pensieri, il cervello si annulla, il corpo barcolla, la bocca non riesce ad emettere nessuna parola. A decine oggi si accasciano ai vari checkpoint sotto le postazioni mediche mobili.
LA PARTENZA - Partenza come al solito sparata per i top con Salameh Aqra che cerca di recuperare il tempo perso in tappa 1, al suo fianco un giovane marocchino a fare l’andatura. A seguire un gruppo abbastanza nutrito di 15 corridori tra i quali il nostro top runner Filippo Salaris. In questo gruppo tutti i migliori, Aziz, Hansal, Delabarre, Capo Solar, Carlo Sa, Le Saux. Filippo rimane in posizione coperta facendo fare l’andatura ad Hansal. Mi dirà all’arrivo: «questo è come il Giro d’Italia, sono i marocchini che devono fare il passo… io seguo». Al decimo km si forma un gruppetto composto da Carols Sa, Capo Solar, Hansal e Aziz.
PARTONO I MAROCCHINI - Al CP1, dopo 12 km di gara, Hansal e Haziz imprimono la prima accelerata. Segue una salita importante e al seguente CP2 si aggiunge al gruppo un altro giovane marocchino. Le posizioni di testa rimangono invariate fino al CP3. Dopo il CP3 un lago salato di 5 km in cui si riesce a spingere parecchio. L’andatura è sempre più esasperata e lo spagnolo Capo Solar cerca l’allungo per andare a prendere Salameh Aqura. Solaris, sempre nel gruppo, entra un po’ in crisi, tuttavia continua a controllare la situazione molto bene. Perde terreno anche nei confronti di Carlos Sa, ma Filippo saggiamente lo lascia andare, tanto ha 20’ di vantaggio nella classifica generale. La difficoltà per i top runner è anche quella di rimanere lucidi nonostante la fatica al fine controllare sempre i propri avversari e fare i calcoli dei distacchi su di loro. Quando parti, devi sapere per ciascuno di loro quanti minuti hai di vantaggio, se vale la pena o meno sprecare energia per stargli dietro.
ARRIGONI IN CRISI - Giuliana parte già con mal di stomaco e da ieri mangia poco. Tutto bene per lei fino al km 13, poi la lampadina si spegne. Dei tre gel che aveva preventivato per la tappa, riesce a mangiarne solo uno. Fino alla fine tappa sarà una lunga ed interminabile camminata.
OLMO SEMPRE TRA I PRIMI - Marco Olmo, gran gara, 15° assoluto in 3h40’, si è sentito bene per tutta la tappa e i lunghi piatti, compreso il lago salato, gli hanno permesso di prendere il passo. Un 'trattore' come lui esce alla distanza, grazie al passo costante. In testa invece è tutto un tira e molla. Marco a un certo punto ha un 'déjà-vu', vede un cava con escavatore, gli sembra di essere tornato per un istante nella 'sua' Robilante, invece siamo qui, nel cuore del Sahara. Bene tutti gli altri italiani che unanimi mi dicono «ci stiamo divertendo un mondo». Anche ieri il paesaggio, a parte i lunghi pianori e il lago salato (che comunque ha il suo fascino) ha proposto panorami letteralmente mozzafiato.
SANGUE - Quello che incomincia ad uscire dai piedi. Alcuni dei nostri italiani hanno i piedi malconci, le piaghe sono sempre più numerose e profonde, sempre più sanguinanti e purulenti. Questo già lo si sapeva, d’altronde dopo la disidratazione è la principale causa di ritiri alla MdS. Faccio un salto in infermeria, i medici lavorano tutto spiano a 'riparare' piedi e fuori dalla tenda medica c’è la coda. I corridori arrivano e una responsabile alla porta della tenda distribuisce loro un numero come al supermercato, quando sarà il loro turno verranno chiamati. Nella serata obbiettivo: recuperare le forze, oggi 'il tappone' attende gli atleti, altri 75,7 km di sudore e sangue, speriamo senza lacrime.
CLASSIFICA 3° TAPPA
MASCHILE
1. EL AKAD Aziz (MAR - SOLIDARITE MDS MAROC) 3H00.17
2. AL AQRA Salameh (JOR - JORDANIAN AND KUWAITI TEAM) 3H03.45
3. AHANSAL Mohamad (MAR - UVU RACING) 3H05.21
4. AKHDAR Samir (MAR – UVU RACING) 3H07.47
5. CAPO SOLER Miguel (ESP) 3H09.23
8. SALARIS Antonio Filippo (ITA - FREELIFENERGY) 3H15.20
15. OLMO Marco (ITA - ULTRABAG MDS/WAA 1) 3H40.00
FEMMINILE
1. KLEIN Laurence (FRA) - 3H47.36
2. HICKS Meghan (USA - DREAMCHASERS) 3H54.23
3. MEEK Joanna (GBR) 3H54.48
4. SALT Zoe (GBR - SOLIDARITY MDS) 4H14.14
5. CRAWFORD Cynthia (USA – DREAMCHASERS) 4H17.45
8. MODIGNANI Alice (ITA - RUN & TRAVEL ESSENTIAL TEAM) 4H43.39
17. ARRIGONI Giuliana (ITA – FREELIFENERGY) 5H24.10
CLASSIFICA GENERALE
MASCHILE
1 AHANSAL Mohamad (MAR - UVU RACING) 8H35.06
2 EL AKAD Aziz (MAR - SOLIDARITE MDS MAROC) 8H48.51
3 AL AQRA Salameh (JOR - JORDANIAN AND KUWAITI TEAM) 9H00.45
FEMMINILE
1 KLEIN Laurence (FRA) - 11H05.38
2 HICKS Meghan (USA - DREAMCHASERS) 11H29.37
3 MEEK Joanna (GBR) 11H33.50
I convocati per le finali di Tromso
Ecco i dieci azzurri che nel fine settimana saranno in Coppa del Mondo
Sono complessivamente dieci (sette uomini e tre donne) gli azzurri che prenderanno parte alle finali di Coppa del mondo di scialpinismo nel particolarissimo scenario di Tromso.
Ecco i loro nomi: Manfred Reichegger, Matteo Eydallin, Damiano Lenzi, Pietro Lanfranchi, Davide Galizzi, Robert Antonioli, Michele Boscacci, Gloriana Pellissier, Elena Nicolini, Elisa Compagnoni.
In programma una sprint sabato 13 e una individuale domenica 14 aprile
Aziende e sensibilita' ambientale
La Sportiva North America aderisce a The Conservation Alliance
Dopo le certificazioni ISO e la membership Bluesign della casa madre italiana, la divisione americana "La Sportiva North America" compie un ulteriore passo verso la sostenibilità.
La Sportiva North America ha aderito a The Conservation Alliance, organizzazione di aziende del settore outdoor americano, il cui scopo primario è la tutela dell'ambiente.
«Il nostro business si basa su ambienti incontaminati dove praticare attività outdoor», afferma Jonathan Lantz, presidente di La Sportiva North America. «Siamo quindi orgogliosi di unirci agli altri marchi outdoor che sostengono The Conservation Alliance e che mirano a proteggere e salvaguardare i luoghi in cui amiamo praticare attività all’aria aperta. È un contributo importante e siamo sicuri sarà ben speso».
La Sportiva si aggiunge alle 185 aziende associate che compongono The Conservation Alliance, che nel 2012 ha erogato 1,3 milioni di dollari in borse di studio a gruppi di lavoro impegnati nella protezione dell'ambiente. Fin dalla sua istituzione, nel 1989, The Conservation Alliance ha sostenuto con più di 11,2 milioni di dollari numerose associazioni distribuite in tutto il Nord America, contribuendo a salvare più di 42 milioni di ettari di terre incolte; proteggere 2.748 miglia di fiumi, interrompere o rimuovere 25 dighe; istituire cinque riserve marine; rilevare nove aree di arrampicata.
Oltre a The Conservation Alliance, La Sportiva partecipa attivamente all'Outdoor Industry Association e alla Renewable Choice Energy. Per ridurre ulteriormente l'impatto ambientale del sistema industriale, La Sportiva è costantemente alla ricerca di nuove tecnologie e materiali che consentano di ottenere le migliori calzature e i migliori capi con la minima quantità di energia, risorse e acqua.
La Sportiva è inoltre certificata ISO 9001, ISO 14000 ed è partner Bluesign.
Tour Monviso Trail - dal progetto alla realta'
Trail l'1 settembre 2013. Iscrizioni aperte dal 15 aprile
Definito l’assetto organizzativo istituzionale (Parco del Po Cuneese) ed operativo (Comitato tecnico – organizzativo), il Tour Monviso Trail entra nella fase realizzativa con l’apertura ufficiale delle iscrizioni previste tramite il sito Wedosport dall’imminente lunedì 15 aprile.
La data individuata per la circumnavigazione del Re di Pietra è il 1° settembre e la “location” per partenza ed arrivo il concentrico del Comune di Crissolo.
Tutte le informazioni sul sito www.tourmonvisotrail.it
La grande aspettativa del popolo dei Trailer e la necessità di stabilire un numero massimo di partecipanti consigliano una scelta tanto meditata quanto tempestiva da parte degli appassionati.
MARCIA DI AVVICINAMENTO - Una proposta di tabella di avvicinamento all’appuntamento con il Monviso?
Domenica 28 Aprile a Brossasco (Cn) il Vallevaraitatrail – Campionato Regionale di Corsa in Montagna “Lunghe Distanze) – Info sito www.valvaraitatrail.it
Domenica 5 Maggio a Villar di Bagnolo P.te (Cn) il Memorial Maurino – Gara Regionale di Corsa in Montagna – Info: www.podisticavalleinfernotto.it
Sabato 25 maggio a Forno Canavese (To) il Trail del Monte Soglio – Info: www.trailmontesoglio.it
Domenica 26 Maggio a Barge (Cn) Barge – Montebracco – Sulle orme dei Trappisti – Campionato provinciale di Corsa in Montagna - Info: www.podisticavalleinfernotto.it
Domenica 2 Giugno a Crissolo (Cn) il Monviso Vertical Race – Campionato Regionale di Vertical Kilometer – Info: www.podisticavalleinfernotto.it
Domenica 9 Giugno a Angrogna (To) il Trail del Monte Servin – Info: www.sportclubangrogna.it
Domenica 14 Luglio a Bobbio Pellice (To) la 38° Tre Rifugi Val Pellice – Info: www.3rifugivalpellice.it
Varianti alla 'tabella' dettate da problemi logistici o di scelta personale sono permesse purché si rispetti la sostanza!
Segue riposo e recupero attivo ed il 1° Settembre: Buongiorno Monviso!!!
Tanta neve sul tracciato della Marmoleda Full Gas Race
Sabato si annuncia una grande sfida fra Kuhar e Beccari
Sopralluogo su gran parte del tracciato di gara per lo staff tecnico della Marmoleda Full Gas Race, la suggestiva competizione di scialpinismo sulla vetta regina delle Dolomiti, sul confine fra Trentino e Veneto, in programma sabato 13 aprile. In quota c’è tanta neve ma ad oggi, considerando anche le condizioni meteo in miglioramento, è confermato il percorso originale, ovvero 18 chilometri con partenza e arrivo da località Pian dei Fiacconi, ma soprattutto con un dislivello positivo di 2.100 metri. L’unica incognita è rappresentata dalla perturbazione prevista per venerdì, il giorno prima della gara, che potrebbe portare ancora neve in alto.
«L’obiettivo – spiega il presidente del Comitato Organizzatore Diego Salvador – è quello di riuscire a proporre il transito a Punta Penia (3.342 metri) che lo scorso anno fu all’ultimo momento tolto per questioni di sicurezza. Si tratta di un passaggio altamente spettacolare e affascinante, da dove si domina a 360 gradi su tutto l’arco alpino, e che rende speciale la nostra competizione».
In questi giorni i referenti delle quattro associazioni che organizzato la Marmoleda Full Gas Race, ovvero Ivano Ploner della Dolomites Sky Race, Oswald Santin della Sellaronda Skimarathon, Mauro Sommavilla della Bela Ladinia e Valerio Lorenzo del Bogn da Nia, assieme ad un gruppo di esperti, completeranno il lavoro di tracciatura.
Nel frattempo continuano a giungere iscrizioni, a partire da quella del vincitore dell’ultima edizione, lo sloveno del Team la Sportiva Nejc Kuhar e soprattutto del suo compagno in gare a squadre, ma rivale nelle competizioni individuali, Filippo Beccari, che in questi giorni sta approfittando della vicinanza dalla sua residenza abituale (Livinallongo) per aumentare le frequenze di allenamento proprio sul terreno che sabato ospiterà la kermesse. Fra gli attuali iscritti anche l’altoatesino di Colle Isarco Roberto De Simone, che nella scorsa edizione chiuse sul terzo gradino del podio, quindi Thomas Martini, trentino della Val di Non, e il rendenese Alex Salvadori che sono andati oltre ogni previsione domenica scorsa nell’Adamello Ski Raid e dati in grande forma. Della partita sarà anche il fiemmese Riccardo Dezulian, che dodici mesi fa fu vittima di un grave infortunio proprio alla Marmoleda, mentre le adesioni sono ancora aperte fino alle 15 di venerdì 12 aprile.
Le iscrizioni (quota 35 euro comprensiva di gadget e pranzo al rifugio Cima 11 dovranno essere effettuate on line sul sito www.marmoledafullgasrace.com. La cifra va versata sul conto corrente IT71V0814034520000009048949 presso la Cassa Rurale Val di Fassa e Agordino (Agenzia di Canazei), inviando copia del certificato medico e ricevuta del versamento al numero di fax 0462 606238. Il briefing tecnico è previsto per le ore 18 di venerdì 12 aprile presso la Scuola di Sci Canazei Marmolada in Streda del Piz, 12, dove è previsto anche l'ufficio gare.
Tornando al percorso di gara, dopo il via che verrà dato alle ore 8 presso il rifugio Cima 11 a quota 1.080 metri, i partecipanti affronteranno la prima salita di 1.185 metri di dislivello, che porterà gli atleti al primo cambio a quota 3.265 di Punta Rocca, per poi scendere fino a Pian dei Fiacconi (2.626 metri). A seguire un cambio pelli e partenza verso Punta Penia (3.342 metri) che è il punto più alto della competizione, nonché la cima più alta delle Dolomiti, con 716 metri di dislivello dell'ascesa. Seguirà poi una discesa tecnica fino a Col di Bous (2.160 metri) per poi risalire per circa 150 metri fino all'ultimo cambio pelli prima di tagliare il traguardo, previsto sempre al rifugio Cima 11. Lo scorso anno il vincitore della gara maschile Nejc Kuhar impiegò 1h41’39” su un tracciato leggermente più breve, mentre la prima donna Laura Besseghini fermò il cronometro sul tempo di 2h11’51”.
Marathon des Sables, Salaris terzo dopo due tappe
MdS Live - Tra le donne Arrigoni settima
Ecco spiegato il perché Ski-alper, che è prettamente una rivista di montagna, si è spinta fino nel cuore del Sahara marocchino: qui le montagne ci sono, eccome! Chi s’immagina il deserto come una distesa pianeggiante intervallata da dune sabbiose (gli Erg in lingua berbera) e mutanti si sbaglia di grosso. Gli 'jebel', come li chiamano da queste parti, sovrastano il panorama e dominano maestosi le enormi e desolate vallate sabbiose. La tappa di ieri, da Oued Tijekht a Jebel El Otfa, ha portato i concorrenti a scavalcare ben tre di queste montagne per una distanza complessiva di 30,7 km e un dislivello positivo finale assai considerevole.
PARTENZA VELOCE - La tappa è incominciata con un piatto di 7,5 km, dove gli atleti più forti hanno letteralmente lanciato la loro corsa. È stato uno spettacolo vedere i migliori della specialità dispiegare la propria falcata sul terreno sabbioso, un’azione potente ma al contempo leggera. In questo primo tratto non ci sono state dune di sabbia fine ma comunque il terreno è morbido e soffice. I primi assestano il loro ritmo attorno ai 4’15'' al km, tra questi il nostro Filippo Salaris secondo in classifica generale dopo la prima tappa. Parte fortissimo il Jordano Salameh Alqra, vincitore nella passata edizione e ieri attardato da problemi muscolari. Conosco Salameh da tre anni, ci scriviamo spesso, è un ragazzo simpatico, disponibile, con un sorriso affabile e contagioso. Quando lo vedi e parli con lui ti mette sempre di buonumore. Anche in gara è un atleta molto corretto. Dopo aver visto lo start mi dirigo veloce con il fuoristrada lungo il sentiero di gara fino a raggiungere i top a tre km dalla partenza. Salameh spinge forte, il suo respiro è affannato e si capisce subito che vuole recuperare cercando di dare il massimo. Lo seguono Mohamad Hansal con alle spalle il nostro Filippo Salaris che, con un atteggiamento accorto, si fa 'tirare' da Hansal e rimane alle sue spalle proteggendosi dal vento contrario. A seguire, la truppa dei migliori con lo spagnolo Capo Solare e gli altri forti marocchini. Passa Marco Olmo in ventesima posizione.
LE PRIME MONTAGNE - Dopo 7,5 km ecco la prima montagna, Jebel Hared Asfer, rocciosa e ripida. I primi la attaccano con falcata rapida e passo corto. Quando arrivo Olmo si mette nella sua classica posizione da montanaro vecchia maniera, busto ricurvo e mani conserte dietro alla schiena. Sale non solo il sentiero ma anche la temperatura, nel frattempo sono le nove del mattino e il sole incomincia a farsi sentire deciso. Un lungo passaggio in cresta regala ai concorrenti l’ennesimo panorama mozzafiato sulle vallate circostanti. Credo che ogni concorrente abbia pensato alla fatica ma anche a quanto ne sia valsa la pena. Un lunga discesa portai al Check Point 1 del 12 km. Nel frattempo lo spagnolo, forte della propria esperienza in montagna, ha scavalcato Salaris. Tra i primi troviamo anche Vincent Delabarre, vincitore di una edizione dell’UTMB, Cristoph Le Saux, secondo al Tor des Geant e il portoghese Carlos Sa, quarto all’UTMB 2012. Al quindicesimo km l’attraversamento di un Ohed (fiume secco), il Rheris, poco prima di attaccare la seconda montagna, Jebel Joua Baba. La salita al 15% di dislivello e un misto di sabbia e rocce, qualche centinaio di metri di una e poi dell’altra. Visto dal basso offre un incredibile colpo d’occhio. Nel frattempo il mio fuoristrada, condotto da Chaffeur Sahid, deve compiere qualche passaggio spericolato per riuscire ad uscire dal letto del fiume nel quale ci eravamo incanalati anche noi. Alzo la testa e vedo gli atleti in alto correre sulla cresta rocciosa, segnalata nel Road Book come uno dei passaggi più tecnici di tutta la gara. Una volta ridiscesi a valle altri 6 km di piatto portano gli atleti al Check Point 2. Le posizioni tra i top runner sono quelle che si manterranno fino all’arrivo. Mi fermo circa un’ora e mezza al CP2, a memoria della mia MdS 2010 come concorrente, lo ricordo come uno dei punti più critici di tutta la competizione. Gli atleti arrivano distrutti dalla fatica, il viso plasmato dalla sofferenza fatta di caldo, sudore e dolore ai piedi. Molti provano spossatezza altri nausea.
IL GRAN PATRON - Arriva il gran patron Patrick, come al solito una battuta e una stretta di mano a tutti i suoi uomini dell’organizzazione presenti al controllo. Conosce tutti per nome, li saluta, li abbraccia. Arrivano i concorrenti e lui li incita, li incoraggia. Molti mi chiedono di poter fare una fotografia con lui passandomi la loro fotocamera. Vogliono avere impressa la loro immagine a fianco di quella del 'mito'. Passano tre spagnoli, si ristorano, bevono, e ripartono. Patrick nota che le loro braccia sono bruciate dal sole, la pelle è rossissima. Li insegue e chiede loro di trattenersi un attimo, poi di corsa si dirige al suo fuoristrada uscendone con un botticino di crema solare. La spruzza lui stesso e spalma sulle braccia dei concorrenti. Sono basito e mi avvicino al fine di immortalare questo momento. Un atleta sorride mi guarda e in francese mi dice « Pazzesco… il direttore di gara che spalma la crema sulla braccia dei concorrenti, succede solo alla MdS». Io rispondo di sì, è come se Bernie Ecclestone cambiasse le gomme ad un macchina di Formula 1 durante un gran premio. Questo particolare fa capire quanto quest’uomo ami profondamente la sua creatura e tutti gli uomini e donne che la popolano, siano essi volontari o corridori.
LA TERRIBILE ASCESA FINALE - Fermi al CP2 gli atleti alzano gli occhi ed eccolo, il 'mostro' Jebel El Oftal. Mancano 6 km all’arrivo ma prima bisogna scavalcarlo. Un km in falsopiano in salita conduce i concorrenti alla sua base. Poi l’attacco con quasi mille metri di dislivello in mille metri. La base è sabbiosa, poi incominciano i passaggi tecnici su roccia. Poco prima di arrivare alla sommità le corde aiutano gli atleti a compiere gli ultimi metri di arrampicata. Mi sembra si essere al trofeo Kima. Una volta in cima lo spettacolo è affascinante, non solo per la vista sulla vallata sottostante ma soprattutto per la presenza di rocce blu cobalto che si stagliano in una distesa di sabbia ocra. La discesa è altrettanto tecnica e i corridori devono stare molto attenti in quanto le rocce blu, oltre ad essere molto belle alla vista, sono anche molto insidiose per la corsa, sono molto lisce ed è facile cadere. Il portoghese Carlos De Sa cerca di allungare e riprendersi il distacco che in classifica generale lo separa da Salaris, appena dietro di lui. Finita la discesa un km di dune bellissime e sinuose porta al bivacco. Un giusto 'spaccagambe' come ciliegina sulla torta.
L’ARRIVO DI PAOLO ZUBANI - Sono le 18:20 ora locale, esco un attimo dalla tenda Presse (la sala stampa) per prendere una boccata d’aria. Lo sguardo si dirige in direzione della linea d’arrivo, in lontananza scorgo un puntino grigio con lo zaino giallo. È Paolo Zubani, il 'capo' della spedizione italiana. Gli corro incontro, mi inchino a lui e lo abbraccio. Paolo è un duro, partito dall’Italia con una distrazione di primo grado al polpaccio sinistro, anche oggi ha dimostrato che per portare a termine 24 edizioni della MdS bisogna essere corazzati d’acciaio, dentro e fuori. Immediatamente mi chiede se tutti gli italiani stanno bene e come siano andati in classifica. Ecco un altro come Patrick Bauer, per questo sono grandissimi amici, il loro cuore come si direbbe in gergo cestistico 'fa provincia'. Oggi un’altra tappa, 38 km di pura fatica. Andiamo forza… qui non si molla niente.
CLASSIFICHA 2° TAPPA
MASCHILE
1. AHANSAL Mohamad (MAR - UVU RACING) 2H38'48
2. AL AQRA Salameh (JOR - JORDANIAN AND KUWAITI TEAM) 2H43'19
3. EL AKAD Aziz (MAR - SOLIDARITE MDS MAROC) 2H44'02
4. CAPO SOLER Miguel (ESP) 2H53'20
5. SALARIS Antonio Filippo (ITA - FREELIFENERGY) 2H56'20
14- OLMO Marco (ITA - ULTRABAG MDS/WAA 1) 3H22’41
FEMMINILE
1. KLEIN Laurence (FRA) - 3H38'40
2. HICKS Meghan (USA - DREAMCHASERS) 3H42'33
3. MEEK Joanna (GBR) 3H53'05
4. SALT Zoe (GBR - SOLIDARITY MDS) 4H11'17
5. CRAWFORD Cynthia (USA – DREAMCHASERS) 4H11’33
10. ARRIGONI Giuliana (ITA – FREELIFENERGY) 4H24’02
11. MODIGNANI Alice (ITA - RUN & TRAVEL ESSENTIAL TEAM) 4H28’39
CLSSIFICHA GENERALE
MASCHILE
1. AHANSAL Mohamad (MAR - UVU RACING) 5H29'45
2. EL AKAD Aziz (MAR - SOLIDARITE MDS MAROC) 5H48'34
3. SALARIS Antonio Filippo (ITA - FREELIFENERGY) 5H51'46
4. CAPO SOLER Miguel (ESP) 5H53'54
5. AL AQRA Salameh (JOR - JORDANIAN AND KUWAITI TEAM) 5H57'00
15. OLMO Marco (ITA - ULTRABAG MDS/WAA 1) 6H57’20
FEMMINILE
1. KLEIN Laurence (FRA) 7H18'02
2. HICKS Meghan (USA - DREAMCHASERS) 7H35'24
3. MEEK Joanna (GBR) 7H39'02
4. SALT Zoe (GBR - SOLIDARITY MDS) 8H13'16
5. GRANT Sophie (NZL) 8H32'20
7. ARRIGONI Giuliana (ITA – FREELIFENERGY) 8H38’40
14. MODIGNANI Alice (ITA - RUN & TRAVEL ESSENTIAL TEAM) 9H25’26
Al Terminillo termina il trofeo Appennino Centrale
Doppia vittoria di Adiutori: gara e circuito
Dopo una nottata di pioggia intensa la fortuna ha regalato una magnifica giornata di sole ai partecipanti alla Scialpinistica del Terminillo - 2° Trofeo Millet , ultima prova del 'Trofeo dell'Appennino centrale'.
La partenza e’ stata ritardata di un’ora per aspettare che la neve molto gelata permettesse una buona aderenza alle pelli.
LA GARA - Il percorso totalizzava 1250 metri di dislivello. Subito la lotta si accendeva tra Adiutori e Ranieri che fino al primo giro erano molto vicini.
Ma nel finale Ranieri cedeva al compagno ed arrivava distanziato di tre minuti.
Terzo Daniele Urbani, quarto Carlo Colaianni. Primo Cadetto, con i suoi 16 anni, la grande promessa dello ski alp nel Centro Italia: il 5° assoluto Franceschi.
Tra le donne primeggiava Sara Marini seguita da Francesca Ciaccia che, caduta durante la discesa, riportava alcune escoriazioni senza conseguenze.
La premiazione vedeva il vincitore Raffaele Adiutori aggiudicarsi il trofeo Bianchetti, consegnato dal figlio Paolo.
A tutti un ricco pacco gara e tanti premi messi in palio da Millet, sponsor della manifestazione.
CIRCUITO APPENNINO CENTRALE - Con questa gara si conclude il 2. Trofeo Appennino Centrale. Ecco la graduatoria finale:
1° Raffaele Adiutori
2° Armando Coccia
3° Germano Ranieri
4° DanieleUrbani
Andrea Regazzoni e Rossana More' al Canto
La gara di ieri era organizzata da ASD Carvico Skyrunning
Si è svolto ieri, con partenza dal Parco Serraglio di Carvico (Bg), lo skyrunning del Canto, gara competitiva di 23 km e 1.280 m D+, organizzata dall’ASD Carvico Skyrunning. Ottimo il riscontro di partecipazione con 268 atleti che hanno concluso la prova. In campo maschile vittoria di Andrea Regazzoni, X-Bionic Running Team, con il tempo di 1h49.37 seguito da Clemente Berlinghieri a 5’23’’ e da Roberto Antonelli a 9’06’’. Tra le donne, vittoria di Rossana Morè, Altitude Race, in 2h26.09 seguita da Lisa Buzzoni a 1’30’’ e da Ester Scotti a 2’01’’.
TOP 5 UOMINI
1. Andrea Regazzoni (X-Bionic Running Team) 1h49.37
2. Clemente Berlinghieri (Valetudo Skyrunning) 1h55.00
3. Roberto Antonelli (Altitude Race) 1h58.43
4. Erik Gianola (AS Premana) 1h59.40
5. Dario Rigonelli (OSA Valmadrera) 1h59.40
TOP 5 DONNE
1. Rossana Morè (Altitude Race) 2h26.09
2. Lisa buzzoni (Altitude Race) 2h27.39
3. Ester Scotti (Valetudo Skyrunning) 2h28.10
4. Giovanna Cavalli (Runners Bergamo) 2h34.28
5. Monia Acquistapace (Sport Race Valtellina) 2h35.12












