Ruzza e Borzani campioni IUTA di Trail Lungo

I successi domenica alle Vie di San Francesco

Ottobre da incorniciare per Stefano Ruzza. L'atleta 'griffato' Vibram ha vinto prima il Morenic Trail (gara di 105 km e 2280 di dislivello) sui sentieri delle morene di Ivrea e poi si è ripetuto domenica scorsa alle 'Vie di San Francesco' di 130 km, aggiudicandosi il titolo di campione d'Italia IUTA di Trail lungo. Ruzza ha chiuso in 14h20' davanti a Enrico Viola (14h50') e Maurizio Ghidini (16h00'). Tra le donne affermazione di Lisa Borzani (18h50'). 
 


Le prime immagini dell'impresa di Steck

Un bel video della scalata dell'Annapurna in 28 ore

«And finally I climbed it»... finalmente l'ho scalato. Dopo due tentativi, come già riportato da skialper.it, Ueli Steck, 'the swiss machine', ha scalato il versante sud dell'Annapurna, lungo la via Lafaille, in 28 ore. Dopo tante parole arrivano le prime immagini, assolutamente da non perdere. 


Vk di Fully, il regno del verticale

Sabato in Svizzera si chiude la stagione del Vertical

Sabato si corre la tredicesima edizione dell’ormai leggendario Km Vertical de Fully. La partenza è prevista dalle 8:30 del mattino fino alle 12:11 con gli elite maschili.

IL PERCORSO - Le Vertical de Fully, in Svizzera, a ragion veduta può essere considerata la prova regina della disciplina. Con i suoi 1.920 metri di sviluppo lineare per 1.000 metri di dislivello positivo, è uno del Vertical più ripidi del panorama internazionale con una pendenza media del (61%). Il percorso è una linea retta che sale a fianco delle vigne di Fully lungo le rotaie di una vecchia condotta. Punti particolari del percorso, a 200 metri il passagio su un ponte, a 400 metri una galleria, a 600 metri un punto di rifornimento, a 950 metri la postazione di cronometraggio e gli ultimi 50 metri con il pubblico letteralmente ammassato da ambo i lati per ammirare gli sprint finali degli atleti. E' una gara che si presta ad essere corsa utilizzando i bastoni e lo scorso anno, nel gruppo dei primi, l’unico atleta a non averli utilizzati è stato l’italiano Marco De Gasperi.

QUI un video dell’edizione 2012 che racconta in modo perfetto cosa sia il VK di Fully.

LA GARA DEI RECORD - E’ il Vertical Kilometer più partecipato al mondo, anche quest’anno saranno oltre 650 i concorrenti al via, e la conformazione del suo tracciato ha da sempre consentito agli specialisti di esprimere al meglio il loro potenziale. Non è un caso infatti che lo scorso anno ben sei atleti siano scesi sotto i precedenti record del mondo, per la precisione quattro donne (Christel Dewalle, Axelle Mollaret, Maude Mathys e Céline Lafaye) e due uomini (Urban Zemmer e Manfred Reichegger). I nuovi riferimenti cronometrici per gli amanti della disciplina sono quindi i 30’26’’ di Urban Zemmer e i 36’48’’ di Christel Dewalle. 

ELITE UOMINI - La gara si svolge a cronometro con gli elite, maschili e femminili, che partiranno in fondo al gruppo. Ultimo a partire, alle 12:11,  sarà quindi il recente campione del mondo Urban Zemmer preceduto da Manfred Reichegger, Nejc Kuhar, Alexis Sevennec, Marco Moletto, Marco Facchinelli, Werner Marti, Pierre Chauvet, Emmanuel Vaudan e Mathéo Jacquemoud. Nel secondo gruppo elite, tra gli altri, anche Denis Trento e Nadir Maguet.

ELITE DONNE - Le donne favorite alla vittoria partiranno invece dalle ore 11:31 e sono Christel Dewalle, Axelle Mollaret, Emilie Gex-Fabry, Colette Borcard, Raffaella Miravalle, Viktoria Kreuzer, Jennifer Fiechter, Nadege Matthey, Veronique Ancay, Milena Fiou e Valerie Berthod.  


Aperte le iscrizioni ai Mondiali Skyrunning

A Chamonix l'edizione 2014, gia' sold out Marathon e Cross

Chamonix ospiterà nel 2014 i campionati del mondo Skyrunning. E sono già aperte le iscrizioni sul sito www.montblancmarathon.net (http://www.montblancmarathon.net/en/register/rules). La rassegna iridata francese avrà come novità l'assegnazione del titolo mondiale 'Ultra' con la 'Mont - Blanc 80KM' (80 chilometri con un dislivello di 6000 metri), oltre alla 'classica' Mont - Blanc Marathon (42 km con 2511 metri di dislivello positivo) e al 'Mont - Blanc Vertical KM' (3,8 km, con dislivello di 1000 metri). Tre gare, tre medaglie mondiali, oltre al titolo in combinata (con i risultati di almeno due gare) e quello per nazionali. La 80 km ('limitata' a 1000 partecipanti) e il Vertical (con 400 partenti) sono in programma venerdì 27 giugno, la Marathon (con quota iscritti fissata a 2000) domenica 29 giugno. Oltre alle gare iridate ci saranno anche, sabato 28 giugno, la 'Mont-Blanc Cross' di 23 km, la 'Mont-Blanc 10 km' e la 'Mini Cross', riservata alle categoria giovanili. Da notare che, dopo che ieri il sito è andato in tilt per le troppe richieste, Marathon e Cross sono già 'sold-out'...


La Diagonale, Kilian cerca il tris

Al via una delle 100 miglia piu' affascinanti

Domani sera andrà in scena la ventunesima edizione del Gran Raid Réunion la cui corsa regina è la Diagonale des Fous. 

STORIA E NUOVO PERCORSO - Nata nel 1993 su un percorso di 123 km, dal 2010 si disputa su una lunghezza complessiva di circa 100 miglia. Quest’anno sono 2.168 gli atleti iscritti alla prova. Attraversa quasi tutta l’isola francese da sud a nord e quest’anno non partirà più da Saint-Philippe ma da Saint-Pierre a Saint-Denis per una parte iniziale inedita. La Diagonale tocca sei punti sommitali ormai diventati leggendari; Piton Textor (2.165 m), Kerveguen (2.206 m), Col du Taibit (2.080 m), Col des Boeufs (1.950 m), Piton des Orangers (2.030 m) e Colorado (683 m). Il percorso de La Diagonale des Fous è uno dei più particolari tra le principali gare di 100 miglia al mondo. Non solo perché attraversa un’isola, quella della Réunion da parte a parte toccando degli ambienti naturali straordinari, ma anche per la tipologia del suo percorso che prevede quasi 10.000 metri di dislivello positivo. Con la mente concentrata su una distanza complessiva di 161 km, gli atleti in gara ne capiranno fin da subito le difficoltà perché i primi 35 km  prevedono la bellezza di 2.200 metri di dislivello positivo. Lo scorso anno il vincitore Kilan Jornet concluse la prova in 26h33’, circa sei ore in più di quanto seppe fare all’UTMB che come distanza e dislivello si avvicina molto a La Diagonale, è ciò la dice lunga sulle difficoltà tecniche della gara.

KILIAN TRA GI UOMINI - Se Kilian torna per la terza volta sull’isola della Réunion è perché gli piace la gara e il clima che si respira. Dall’asfalto della UROC tornerà ai sentieri come piacciono a lui, ovvero tecnici al punto giusto in un ambiente in gran parte selvaggio. Il suo più diretto rivale alla Diagonale è sempre stato il francese Antoine Guillon, secondo nel 2010 e nel 2012 ma rispettivamente con 1h20’ e 1h10’ di distacco. Guillon ci sarà anche querst’anno e ci sarà anche il compagno di team Pascal Blanc, sempre francese ma trasferitosi dal continente proprio sull’isola della Réunion. Blanc vanta un settimo posto nel 2005, un ottavo nel 2008, un quarto nel 2010 e un secondo nel 2011 alle spalle di Julien Chorier. Grande attesa anche per la prova dello spagnolo Oscar Perez, recentemente secondo al Tor des Géants e dello specialista della distanza, il giapponese Tsuyoshi Kaburaki. Esordio sulla distanza invece per Francois D’Haene che potrebbe essere il compagno d’avventura ideale per Kilian com’è già avvenuto nel corso della stagione alla Ice Trail Tarentaise. Stando al percorso e alla tipologia di gara, salvo clamorosi colpi di scena, è difficile ipotizzare che per Kilian Jornet non si tratterà di un gran finale di stagione.

EMELIE, NATHALIE ED EMILIE TRA LE DONNE - In campo femminile debutto sulla distanza per la svedese Emelie Forsberg e la francese Nathalie Mauclair, due delle protagoniste stagionali delle lunghe distanze. La Forsberg  vanta un primato come nessun’altra, ovvero ha vinto in tutte le gare ultra, quindi soprsa i 42 km, a cui ha partecipato. Nell’ordine, Transvulcania, Ice Trail, Trans D’Havet, Matterhorn Ultraks e UROC. La Mauclair vanta anche lei un palmarès stagionale niente male, con la vittoria alla TDS e al Mondiale in Galles ma alla Transvulcania è arrivata quarta a 33’ dalla stessa Forsberg. Ci sarà poi da vedere come si comporterà la francese Emilie Lecomte, vincitrice lo scorso anno con il nuovo primato della gara. Anche lei alla Transvulcania vanta un precedente non particolarmente incoraggiante con il quinto posto a un’ora sempre dalla Forsberg.  


Le notturne della Val Venosta

Ecco il calendario della Dynafit Vinschgau Cup 2014

Cinque le tappe della seconda edizione di gare in notturna Dynafit Val Venosta, cinque venerdì sera all'insegna dell'agonismo e del divertimento. Tre gli appuntamenti a gennaio: si parte il 3 a Langtaufers, il 10 gara a Trafoi, mentre il 31 il circuito fa tappa a Watles. Il 14 febbraio penultima prova a Solda con gran finale il 14 marzo a Haideralm. Start per tutte le tappe alle ore 19.30. 


Sabato l'Ultra Trail del Lago d'Orta

Tre percorsi da 80, 55 e 22 km

Manca davvero poco alla quarta edizione dell'Ultra Trail del Lago d'Orta in programma il 19 ottobre con partenza e arrivo a Pogno (NO): i sentieri del Cusio, del Novarese e della Valsesia sono pronti per accogliere i quasi 800 trailers che sabato si cimenteranno sui tre percorsi da 80, 55 e 22 km.

AL VIA - Sarà una sfida ad altissimo livello: presenti atleti di classe internazionale come il milanese Filippo Canetta, in gara nella 55 km, quest'anno vincitore della 100 e Lode e della prima edizione della Bryce 100 Mile Trail Run, massacrante competizione americana tenutasi in primavera. Correrà invece la prova più lunga Giuliano Cavallo, primo a pari merito con Daniele Fornoni nella prova da 55 km dell'Ultra Trail del Lago d'Orta 2011 e quest'anno già primo nell'Alpago Ultra Trail, nel Grand Trail di Courmayeur e secondo nell'Eiger Trail. Sarà presente anche Daniele Fornoni, vincitore in solitaria lo scorso anno che si cimenterà nella prova da 55 km. Nella 80 km al via, tra gli altri, Fabio Fusco, Mattia Roncoroni, Max e Nico Valsesia, i tedeschi Jürgen e Stephan Hugenschmidt. Grande attesa, poi per i due cusiani Stefano Trisconi e Giulio Ornati.
In campo femminile da segnalare la presenza, sulla 55 km, di Giuliana Arrigoni. Saranno inoltre al via Simona Morbelli e Scilla Tonetti, quest'anno ferma a lungo per un infortunio, ma capace di piazzarsi terza al Tor Des Geants.

PERCORSO - Partenza e arrivo saranno come da tradizione da Pogno. Attraverso la 'Via dello Scalpellino' gli atleti si dirigeranno verso Madonna del Sasso, passando dai caratteristici Monti della Luna che i partecipanti alla 80 km affronteranno al buio, essendo la partenza della distanza più lunga alle 5. Dopo il passaggio per Valpiana, e lo 'sconfinamento' nei boschi della Valsesia, gli atleti della 80 e della 55 km torneranno verso Arola dove inizierà la salita che porterà i trailers al Monte Novesso (1410 metri) attraverso uno spettacolare sentiero in cresta, e poi all'Alpe Sacchi. Qui i due percorsi si divideranno: quello da 80 km salirà al Monte Croce (1643 metri), punto più alto del percorso, per poi proseguire attraverso il Monte Congiura, l'Alpe Camasca e il Monte Mazzoccone. In discesa si toccherà poi Quarna di Sopra e, attraverso il sentiero Belvedere ripristinato per l’occasione dopo anni di abbandono, dove si trova un caratteristico e antico lavatoio, si arriverà a Quarna di Sotto. A questo punto gli atleti passeranno dalle località Alpe Cignerra, Pontetto e I Due Faggi; qui il percorso della 55 km si riunirà a quello della 80 km: nuova salita verso l'Alpe Berro (1084 metri) e poi diversi saliscendi fino ai Laghetti di Nonio. Dopo altri saliscendi il percorso passerà da Grassonaper poi arrivare a sfiorare il Lago d'Orta a Pella. Salita la spettacolare scalinata che conduce ad Alzo di Pella, ed effettuato il passaggio in centro paese, gli atleti passeranno da San Maurizio d'Opaglio per concludere la loro fatica a Pogno. Il percorso breve, 22 km, prevede che dopo il passaggio ai Monti della Luna gli atleti si dirigano verso Boleto, poi Artò, Centonara e Ventraggia di Pella prima di tornare a Pogno.


Zaid Ait, da clandestino a stella

La bella storia del giovane talento marocchino

Escluse le fasi di gara, è praticamente impossibile trovare una fotografia che lo ritrae senza il suo splendido sorriso, rare sono invece quelle dove non mostra il dito pollice al cielo. Abbiamo incominciato a conoscerlo dopo lo splendido quarto posto di Zegama e in poco meno di cinque mesi è diventato uno dei protagonisti del circuito mondiale dello skyrunning. A inizio marzo aveva rilasciato un’intervista in cui diceva che il suo sogno era quello di partecipare alla Coppa del Mondo. Il suo nome è Zaid Ait Malek, ha ventinove anni e la sua storia non può che essere un grande spunto di riflessione per tutti quelli che amano il nostro sport.

IL LUNGO VIAGGIO - Originario di Imilchil, un paese di montagna di 1.800 abitanti, Zaid proviene da una famiglia umile ma unita, formata oltre che dai genitori da dieci fratelli. Classe 1984, è cresciuto facendo il pastore e alla fine del 2006 ha deciso di tentare una sorte migliore alla volta della Spagna. Un viaggio drammatico, da clandestino, viaggiando aggrappato sul fondo di un camion diretto in Germania. Zaid è rimasto aggrappato a quel camion e al suo sogno festeggiando nel peggiore dei modi il nuovo anno con l’arrivo in Algeria. Poi la traversata fino a Malaga, una corsa interminabile per non farsi arrestare dalla polizia e finalmente una nuova vita tutta da scoprire. Una storia come tantissime altre, di quelle che ormai siamo abituati ad ascoltare e leggere anche nelle cronache italiane.

DA ZEGAMA A LIMONE - Ma Zaid ha qualcosa di speciale, qualcosa in più oltre a un talento innato per la corsa. Ha saputo scrollarsi di dosso quella brutta parola moderna costruita ad arte dai burocrati e ha presto trasformato il suo status di clandestino in una vita normale, degna di essere vissuta fino in fondo.  Zegama è Zegama ed è stato il suo primo grande sogno che si è avverato. Un quarto posto e un inchino al suolo dopo l’arrivo del quale solo lui può cogliere tutta l’essenza. Ma la Coppa del Mondo è anche altro, purtroppo anche economicamente e il suo lavoro di bracciante nei campi non gli consente di parteciparvi come vorrebbe. Corre in Spagna e ottiene sedici podi di cui dieci vittorie.  Al termine della Coppa di Spagna di corsa in montagna si classifica secondo alle spalle di Luis Alberto Hernando. Quasi a fine stagione, infine, quel sogno manifestato a marzo si avvera, e Zaid è al via della finalissima mondiale dello skyrunning. Un quinto posto nella SkyRace e il miglior tempo fatto registrare in discesa. 

ZAID E KILIAN - Da quando corre il suo mito è sempre stato Kilian Jornet. A vederli insieme sembrano qualcosa di più che semplici avversari. Una questione di sguardi e di abbracci, forse una vera amicizia oltre alla stima reciproca. Kilian è intervenuto di recente commentando l’esclusione di Zaid dal podio di una gara che aveva vinto, una brutta questione di federazioni e tesseramenti. Entrambi portano sulle loro canotte da gara i rispettivi loghi di due grandi aziende del settore. Per adesso Kilian lo fa perché una di esse è il suo sponsor, Zaid perché è la divisa sociale del club per cui corre. Aspettiamo con ansia di scoprire cosa riserverà il futuro per questa bellissima storia umana.  


Moletto guarda gia' a Fully

Il piemontese dopo la gara svizzera si allenera' per lo ski-alp

«Mi sono allenato molto per la gara di Limone, ci tenevo, però non mi aspettavo un risultato così bello». È un Marco Moletto euforico quello di qualche giorno dopo l'exploit del Vertical delle finali World Series: terzo in gara e terzo nel ranking finale, giovane promessa 'verticale' italiana e mondiale. «Sapevo che per andare sul podio del ranking avrei dovuto fare un 'garone', ma era difficile perché a Limone c'erano i migliori». Non c'è tempo di sedersi sugli allori per i campioni ed è già tempo di pensare all'ultimo gara stagionale. Marco sabato sarà in gara a Fully, sempre con i più grandi, da Zemmer a Reichegger, per fare solo due nomi… «Poi mi prendo una decina di giorni di riposo e giro pagina, pensando alle gare di scialpinismo»…. Un riposo meritato. 


Rolly Marchi, pioniere dello sci e dell'alpinismo

Scomparso all'eta' di 92 anni

Un pezzo di storia dello sci. Rolly Marchi è scomparso a 92 anni a Milano. Una vita intensa, la sua, non solo sulla neve. Nato a Lavis, a 8 km da Trento, il 31 maggio 1921, ha frequentato il ginnasio a Rovereto e il liceo Prati a Trento, si è laureato in giurisprudenza a Bologna, discutendo la tesi 'Responsabilità civile in materia di sport' prima del genere sicuramente in Italia e alla quale Gianni Brera dedicò un pezzo sulla prima pagina della Gazzetta dello Sport. Ha fatto la guerra nei Granatieri di Sardegna, prigioniero in Africa, primo ufficiale a tornare a Trento con le truppe alleate nel maggio 1945, un 'pezzo' di vita che ha raccontato nel suo romanzo 'Il silenzio delle cicale'. Nel 1939 Rolly Marchi fondò a Trento la sua prima società sportiva, il Gruppo Sportivo Cesare Battisti. C'è il suo zampino anche nella nascita della 3-Tre (nel gennaio 1950), che allora si disputò intorno a Trento (appunto 3-Tre, tre gare a Trento): discesa sulla Paganella, dominata dal fuoriclasse Zeno Colò, slalom a Serrada e slalom gigante sul Monte Bondone, e che ora prosegue a Madonna di Campiglio. Ma Rolly Marchi appena finita la guerra, aveva fondato anche le Scuole di Sci del Monte Bondone e della Paganella. Dal punto di vista agonistico, partecipò al Trofeo Dal Lago sul Bondone e ad una discesa in Paganella, e ne corse molte altre, come la Direttissima sulla Marmolada e il famoso Hahnenkamm a Kitzbuhel nel 1947. Con Giuliano Babini, azzurro dello sci, e altri amici, sempre nel 1945 aveva fondato il SAI, Sci Accademico Italiano. Nel 1958 con l'appoggio di Mike Bongiorno inventò il Trofeo Topolino che in pochi anni diventò la gara per ragazzini più importante del mondo. Nel 1959 promuoveva la prima gara di KL sul Monte Bianco a Courmayeur; anche il Parallelo di Natale è una sua creatura, prima edizione al Passo del Tonale nel 1974.

Come alpinista ha scalato due volte il Cervino (una anche da solo), quindi il messicano Popocatepetl, il Mount Kenya, les Grandes Jorasses, il Monte Bianco e un centinaio di pareti dolomitiche. Suo gioiellino personale è quello di aver legato alla sua corda lo sherpa Norgay Tenzing, primo conquistatore dell’Everest con il neozelandese Sir Edmund Hillary, e di averlo portato sulla Paganella a fare la prima ascensione della sua vita in Europa. Sempre in materia di ascensioni accompagnò il celebre Dino Buzzati a salire la Croda da Lago, l’ultima ascensione dello scrittore bellunese nel 1966. Suoi compagni di cordata sono stati Cesare Maestri, Walter Bonatti, Toni Masè, Marco Franceschini, Bepi De Francesch, con il quale nel giorno del suo cinquantesimo compleanno ha scalato lo Spigolo Pìaz al Sass Pordoi e il celebre Manolo, compagno nel 1997 sulla Punta Fiammes a Cortina; nello stesso anno sali anche il Campanile di Val Montanaia con Mauro Corona.

È il solo giornalista al mondo che ha seguito tutti i Giochi Olimpici Invernali dal 1948 fino a Torino 2006. Con quelli estivi ne ha visti e raccontati ben 23. Per alcuni anni fu chiamato 'il cow-boy delle nevi', per il cappellone nero impostogli da Walt Disney ai Giochi Olimpici di Squaw Valley nel 1960.
Nel 1998 ha preso a cuore un’iniziativa benefica, quella cioè di trovare i fondi necessari alla costruzione di un piccolo ospedale a 4850 metri di quota per i 13.000 nomadi del Tibet che vivevano soltanto in tende e sopravvivevano di pecore e yak e vendendo sale. L’operazione, come si dice, è andata in porto in breve tempo soddisfacendo anche il governo cinese. L’ospedale, dedicato a Fosco Maraini, noto scrittore e alpinista, è stato inaugurato da Rolly e da altri suoi ventiquattro amici il 7 giugno 1999. Nel 2004 la FIS la ha nominato personaggio d’onore dello sci mondiale. Ultima sua grande iniziativa è stata, sempre nello stesso anno, la realizzazione a Skardu in Pakistan di un museo destinato a ricordare nei secoli il successo degli alpinisti italiani sul K2 il 31 luglio 1954, e le presenze precedenti e successive. L’iniziativa accolta subito con favore dal capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi, è stata finanziata da dieci generosi amici di Rolly e il museo fu inaugurato il 2 agosto 2004 alla presenza anche di alte autorità del Pakistan.

Rolly Marchi viveva a Milano e quando poteva a Cortina d’Ampezzo, sua seconda dimora, ma non ha mai trascurato Trento. Era sposato con Graziella, affermata pittrice, e aveva due figli, Paolo, giornalista, e Jacopo, dirigente d’azienda e quattro nipoti: Bianca, Viola, Alice e Brando.


Steck, l'Annapurna in 28 ore

'Penso di avere raggiunto il mio limite in alta quota'

Con il passare delle ore vengono alla luce alcuni particolari sull'ultima impresa di Ueli Steck sull'Annapurna. Lo svizzero ha raggiunto in solitaria la vetta della cima himalayana meno scalata e tra le più pericolose in 28 ore. L'impresa settimana scorsa. Steck è salito sul versante sud, dalla Lafaille. Significativa la dichiarazione rilasciata a Jon Griffith di Alpine Exposures: «Penso di avere raggiunto il mio limite in alta quota. Se scalassi qualcosa più difficile di questo mi ammazzerei, quello che volevo era scalare qualcosa di tecnico come questo con uno stile cool». 


Kilian, dalle World Series a Fazio

Il campione catalano ieri sera ospite di 'Che Tempo che fa'

Dopo la vittoria a Limone del Garda… la passerella a 'Che Tempo che fa', su RAI 3. Camicia bianca (per la verità un po' grande, come ha fatto notare qualche lettore), barba incolta, Kilian ha risposto alle domande di Fabio Fazio per una decina di minuti, spaziando dal Cervino alla recente vittoria delle World Series e a Summits of My Life. Quella che è venuta fuori è stata soprattutto la sua filosofia della montagna e dell'outdoor. Una breve ma intensa passerella… Riproponiamo per chi non l'avesse visto, il filmato dell'intervista pubblicato sul canale YouTube della RAI. Fateci sapere cosa ne pensate!