La stagione Vertical del Team La Sportiva

Alla conquista del tetto del mondo nel verticale

Ieri abbiamo parlato del mondo delle lunghe distanze analizzando come si è comportato uno dei team protagonisti delle ultime stagioni, il Team Salomon International. Oggi andiamo dalla parte opposta parlando della disciplina più corta, ovvero il Vertical Kilometer.

E quando l’argomento riguarda il verticale, il riferimento assoluto è il Team La Sportiva, un team italiano che è riuscito a salire per il terzo anno consecutivo sul tetto del mondo. A dire il vero, quest’anno ha fatto qualcosa di più, si è portato a casa tetto, fondamenta e quasi tutto quello che ha trovato sulla sua strada. Onore al merito al marchio italiano e al team manager Massimo Dondio che hanno creduto in tempi non sospetti in quella che era la disciplina meno mediatica delle tre ma che sta crescendo a grandi passi coinvolgendo sempre più addetti ai lavori e pubblico. Gare come Chamonix, Canazei o Limone, solo per citarne tre, sono la dimostrazione che anche il Vertical può attirare e incuriosire il grande pubblico.

RE URBAN - Se per le Ultra e le Sky il riferimento assoluto delle discipline è Kilian Jornet, per il Vertical lo è l’italiano Urban Zemmer.  Gia detentore del titolo di campione del mondo nelle World Series e di campione italiano nel 2011 e nel 2012, nonché detentore del titolo europeo nel 2011 e del record del mondo di disciplina conseguito a Fully nel 2012 in 30’26’’, anche nel 2013 Zemmer era considerato l’atleta da battere, il grande maestro del verticale. Classe 1970, l’altoatesino di Castelrotto non ha disatteso le aspettative e ha regalato a tutti gli appassionati un’altra stagione memorabile nonostante la concorrenza sempre più agguerrita e molti giovasi che per ora si limitano ad ammirare il suo regno ma che sono estremamente vogliori di portarglielo via. Come nel 2012, ha partecipato a solo tre prove del circuito mondiale, lo scorso anno le aveva vinte tutte mentre quest’anno ne ha fatte sue solo due mentre si è dovuto arrendere a Chamonix dove, con il quinto posto assoluto, ha ceduto ai colpi di Saul Padua & company. 

CANAZEI - In realtà Re Urban è arrivato secondo anche all’europeo di Canazei ma la sua prestazione è stata talmente straordinaria anche in quell’occasione che definirla una sconfitta sarebbe riduttivo. Alla partenza di Alba di Canazei, la mattina del 19 luglio, il riferimento per tutti i pretendenti ai posti che contano erano i suoi 33’16’’ fatti registrare nel 2010. Potevano esserlo anche i suoi 33’56 del 2009 o sempre i suoi 33’44’ del 2011 ma solo i primi costituivano il primato assoluto del percorso. La gara parte bene e fino ai 900 metri, nessuno sembra osare a sfidarlo direttamente. Nel primo e unico traverso della gara, quello che conduce al ripido muro finale, avviene però qualcosa di straordinario per tutti gli amanti della disciplina, quello che da molti è considerato il gesto atletico e la reazione tattica più belli dell’intera stagione. Kilian Jornet attacca e Urban Zemmer apparentemente sembra crollare alle bordate del catalano. Ma in un vertical come quello di Canazei, saltare anche solo per pochi passi significa perdere subito delle posizioni e in quel preciso frangente anche le medaglie europee. E’ un traverso molto pericoloso, arrivare sul prato per gli ultimi 50 metri di gara senza poter dare il massimo, vorrebbe dire saltare. Zemmer tiene ma non va a incollarsi a Kilian come forse avrebbe potuto fare perlomeno nei metri iniziali. Da tutto se stesso con la giusta intensità e, d’esperienza, va a prendersi l’argento con 4’’ di vantaggio sul connazionale Philip Gotsch. Il trenino del catalano e dei due italiani sul muro finale del Crepa Neigra è una delle più belle immagini di tutta la stagione, non solo del Vertical.

SUPER TEAM - Il Team La Sportiva, però, non significa solo Urban Zemmer. E’ il team più completo e meglio organizzato nel panorama del Vertical internazionale. La stagione era già iniziata nel migliore dei modi con la vittoria di Marco Facchinelli all’Elbrus, in Russia. E’ poi seguita la vittoria di Zemmer e il secondo posto sempre di Facchinelli in Spagna, con la vittoria di Nejc Kuhar in Grecia ed è terminata, almeno in coppa del mondo, con la vittoria sempre di Zemmer e il Terzo posto di Marco Moletto nella finalissima di Limone sul Garda. Il verdetto finale delle World Series 2013, a dir poco impietoso; primo Urban Zemmer, secondo Marco Facchinelli, terzo Marco Moletto, sesto Nejc Kuhar e dodicesimo Nadir Maguet. Primo team al mondo, con 996 punti e un divario di ben 350 punti sul secondo classificato. Ciliegina sulla torta, nel tempio del verticale di Fully è arrivata la vittoria di Zemmer, il quarto posto di Marco Moletto e l’undicesimo di Nadir Maguet. Giusto per far capire ai più distratti che il 2014 in ambito interazionale inizierà esattamente da dove è finita questa stagione. E in una stagione così ricca di impegni, non poteva però mancare un occhio di riguardo all'Italia. Presto fatto, nel Campionato Italiano Skyrunning di Vertical, titolo a Marco Facchinelli e secondo posto a Nadir Maguet. La stagione del Super Team La Sportiva è servita.

I GIOVANI – Manca ancora un ultimo punto, forse il più importante. Un grande team è tale se presta attenzione anche verso i giovani, ovvero coloro che sarnno chiamati nel prossimo futuro a seguire le gesta dei senatori. E anche in questo ambito il Team La Sportiva non si è fatto mancare nulla. Marco Moletto e Nadir Maquet sono trai i due giovani più promettenti dell’intera scena mondiale. A dire il vero Moletto, che ha qualche anno di più, ventisei del piemontese contro i venti del valdostano, più che promettente è ormai una certezza. Sempre nei top 10 nelle gare internazionali, oltre ad alcune belle vittrie nazionali, ha anche centrato il suo primo podio nelle World Series e lo ha fatto in una delle gare più significative, ovvero nella finalissima di Limone sul Garda. Il suo terzo posto davanti a quasi tutti i mostri sacri della disciplina vale oro. Maguet è li che guarda e che impara, e lo fa da distanza ravvicinata. Quattordicesimo a Chamonix, sedicesimo agli europei di Canazei, decimo alla finalissima di Limone e undicesimo a Fully, pronto anche lui per entrare stabilmente nei top 10 anche in campo internazionale. si perchè in Italia, con la vittoria al Gran Sasso e il secondo posto nella generale del Campionato Italiano, Nadir è già un big..   


Super Bazzana e Boifava al Casto

Grande livello dei partecipanti a Biella

Avevamo ipotizzato una possibile sfida tra gli specialisti delo skyrunning e quelli del tral running e così è stato.

LA GARA MASCHILE - I pronagonisti, come per le ultime edizionoi del Trail del Monte Casto, neanche a dirlo, Fabio Bazzana, Daniele Fornoni e Stefano Butti. Bazzana ha concluso alla grande la stua stagione vincendo la prova di 46 km in 4h01’46’’, Fornoni ha resistito all’attacco dei corridori del cielo classificandosi secondo a 3’40’’ e distanziando stefano butti di circa 8’. Grandi prestazioni anche per Stefano Trisconi, quarto in 4h26’38’’ e per il giovane Fabio Toniolo che centra una delle migliri prove in carriera, quinto in 4h26’57’’. Per tutti gli altri, il distacco dal vincitore supera la mezz’ora.

LA GARA FEMMINILE - A proposito di belle prove che suggellano una grande stagione, Federica Boifava va a vincere tra le donne in 4h56’42’’ con un vantaggio di 1’30’’ su Marcella Belletti e di circa 2’ su Cinzia Bertasa. Grande prestazione per le tre, considerando che dietro di loro ci sono nomi di non poco conto nel panorama italiano; nell’ordine, Raffaella Miravalle Sonia Glarey e Cecilia Mora.

La gara ha anche assegnato i titoli italiani e Fabio Bazzana e Federica Boifava sono quindi i nuovi Campioni Italiani Trail della IUTA.

LA 21 KM - Nella prova più corta, sulla distanza dei 20 km, vittoria di Silvio Balzaretti in 1h40'30'' e un vantaggio di 1'23'' su Davide Ansaldo e di 2'40'' fu Franco Collè. Tra le donne, vittoria di Debora Cardone in 1h52'21'' e un vantaggio di 8' su virginia Oliveri e di 14' su Gabriella Boi.

TOP UOMINI

1. BAZZANA Fabio (TEAM CRAZY IDEA) 04:01:46
2. FORNONI Daniele  (TEAM TECNICA) 04:05:26
3. BUTTI Stefano (OSA VALMADRERA)  04:13:34
4. TRISCONI Stefano (TEAM RAIDLIGHT) 04:26:38
5. TONIOLO Fabio (TEAM SALOMON AGISKO) 04:26:57
6. MORETTON Andrea (TEAM LAFUMA ITALIA) 04:33:01
7. BERIA Paolo (ASD FALCHI LECCO) 04:34:29
8. VALSESIA Nico (TEAM BIKEADVENTURES)  04:37:04
9. VUILLERMOZ Diego (LA SPORTIVA MOUNTAIN RUNNING TEAM) 04:37:15
10. ROUX Fabrizio (TEAM SALOMON AGISKO) 04:39:49

TOP DONNE

1. BOIFAVA Federica  (ALPSTATION TRAIL TEAM) 04:56:42
2. BELLETTI Marcella  (GLI ORSI REWOOLUTION TEAM) 04:58:11
3. BERTASA Cinzia (TEAM TECNICA IZ SKYRACING) 04:58:49
4. MIRAVALLE Raffaella  (VALETUDO SKYRUNNING)  04:59:00
5. GLAREY Sonia (TEAM LAFUMA ITALIA) 05:15:39 


Thomas Lorblanchet, quarta vittoria ai Templiers

Grande ritorno del francese sulla scena che conta

Finale di stagione di altissimo livello ai Templiers con quasi tutti i big francesi in gara. Potevano esserci diverse chiavi di lettura alla vigilia della gara, come la possibile rivincita di Miguel Heras su Xavier Thavenard dopo l’UTMB, il ritorno in gara di Thomas Lorblanchet o la sfida tra gli stessi francesi. Alla fine, come ci si poteva aspettare, la chiave di lettura è stata solo una, ovvero tutti contro tutti senza risparmiarsi.

LANNE AL 30° KM - I riscontri cronometrici dopo 31 km di gara erano già abbastanza eloquenti. Tra il primo atleta transitato, il francese Michel Lanne e il decimo, il connazionale Nicolas Martin, solo 1’15’’ di differenza, il tutto sotto le 2h30’ di gara. Tra i due, gran parte del gotha della disciplina come Thomas Lorblanchet, Xabier Thevenard, Sylvain Court, Julien Rancon, Miguel Heras ed Erik Clavery.

HERAS AL 50° KM – Oltre la metà di gara, sembrava essere un’altra giornata di grazia per lo spagnolo Miguel Heras nonché la sua rivincita personale nei confronti degli atleti francesi dopo il secondo posto all’UTMB alle spalle di Xavier Thevenard. Per lui, un vantaggio di 3’ su Thomas Lorblanchet e di 5’ proprio su Thevenard e Michel Lanne.

LORBLANCHET ALL’ARRIVO – Alla fine, dopo un lungo periodo di assenza dalle gare per problemi fisici, Thomas Lorblanchet torna alla vittoria e lo fa proprio in una delle gare più prestigiose in Francia, la stessa Templiers che lo aveva giù visto vincere nel 2007, nel 2008 e nel 2010 e arrivare secondo nel 2009 e nel 2011. Il suo vantaggio finale, 4’42''  su Xavier Thevenard e 5'31'' Michel Lanne.

Dopo l’UTMB, il Team Asics festeggia quindi con un’altra vittoria di peso.  

TOP UOMINI

1. Thomas Lorblanchet 6h43min04
2. Xavier Thévenard 6h47min46
3. Michel Lanne 6h48min34

TOP DONNE

1. Nuria Picas Albets (ESP) 7h57min49
2. Malika Coutant (FRA 8h19min19
3. Aurélia Truel (FRA 8h21min47


La stagione ultra del Salomon International

Da galacticos nel 2011 a grande team quest’anno

Mancano ancora all’appello almeno due gare prestigiose come la Saintelyon in francia e la Endurace Challenge di San Fransico, in america, ma alla luce dei risultati di oggi ai Templier è già possibile fare alcuni bilanci stagionali nel mondo delle lunghe distanze. Il primo riguarda uno dei più famosi e vincenti team al maschile, il Salomon International. Per farlo, è utile ritornare indietro di due anni, ovvero al 2011, per meglio comprenderne l’evoluzione.

Il 2011 per il Team Salomon International al maschile fu un anno di assoluto dominio nelle gare di lunga distanza. Tra le tante vittorie stagionali, rimarrà certamente alla storia il fantastico poker in tutte le più famose 100 miglia del panorama internazionale, ovvero Western States, Hardrock, Leadville, UTMB e Diagonale. Nel 2011, il Team Salomon International non ara unicamente il team più forte al mondo, era anche uno dei primi team professionalmente strutturato di tutto il panorama internazionale. Onore al merito al suo ideatore nonchè team manager, ovvero Gregory Vollet. A due anni di distanza, lo stesso team che qualcuno accostò ai più famosi galacticos del Real Madrid per la presenza di molti spagnoli, rimane uno dei più vincente team al mondo ma con una connotazione più umana, con grandi vittorie alternate a sconfitte più o meno importanti.
Di quel fantastico poker del 2011 quest'anno il Team Salomon International riesce a a portare a casa solo la Diagonale. Il livello nelle ultra distanze cresce ogni stagione, gli altri team si avvicinano sempre di più e le gare internazionali sembrano più equilibrate e quindi più avvincenti. Il 2014, con i vari Canaday, Krar, Olson e Thevenard ormai atleti consolidati e non più semplici promesse, si preannuncia quindi essere una stagione molto interessante. 

INCIPIT AUSTRAILIANO - A inizio stagione, Kilain Jornet vince in Australia seguito da due compagni di team, il francese Francois D’Haene e il sudafricano Ryan Sandes.  E’ il preludio di una grandissima stagione.

LA GIOVANE TRANVULCANIA – In quella che poi l’anno successivo diventerà una delle gare più internazionali al mondo, Miguel Heras e Iker Karrera vanno a prendersi la vittoria a parimerito demolendo il precedente record.

ANNECY – Nella gara di casa, arriva la vittoria di Iker Karrera e il terzo posto di Julien Chorier.

PUNTATA IN GERMANIA – Gli stessi due atleti dominatori della Transvulcania replicano poi in Germania alla Zugspitz con il primo posto di Miguel Heras e il secondo di Iker Karrera.

LA CAMPAGNA D’AMERICA - A giugno Kilian Jornet regala all’Europa la prima vittoria storica in una delle più prestigiose gare di 100 miglia americane, la Western States. Due settimane più tardi è la volta del francese Julien Chorier che s’impone all’Hardorck,  anch’essa una delle gare simbolo americane. Il tris americano viene calato ad agosto dal sudafricano Rayan Sandes che domina la Leadville. L’incubo maggiore per gli ultra runners americani si chiama Team Salomon International.

RONDA DELS CIMS - Miguel Hera vince anche la Ronda dels Cims di 170 km ad Andorra a metà luglio

IL TRIONFO ALL’UTMB – La più importante corsa al mondo di ultra distanza, l’UTMB, nel 2011 verrà ricordata per il famoso trenino a tre nei pressi di Champex, composto dagli spagnoli Kilian Jornet, Miguel Heras e Iker Karrera.  Heras si deve poi fermare per un problema fisico ma il Team Salomon International piazza Kilian e Iker al primo e secondo posto davanti al francese Seb Chaigneau.

CAVALLS DEL VENT –Miguel Heras si riscatta al Cavalls del Vent vincendo davanti al compagno di team Tofol Castanyer.

LA DIAGONALE - Sull’isola della Réunion, il francese Julien Chorier vince la Diagonale des Fous di 161 km con 24’ di vantaggio su Pascal Blanc.

TEMPLIERS – La stagione 2011 del Team Salomon International si conclude con il dominio dell’inglese Andy Symonds in uno dei templi sacri del trail running francese, i Templiers. Alle sue spalle, in terza posizione il compagno di team Thomas Lorblanchet.

Il 2013 per il Team Salomon International sarà ricordato come una grande stagione ma non più di un dominio assoluto come avvenuto nel 2011. Se da un lato pesano eccome tutte le vittorie di Kilian Jornet nelle World Series, Transvulcania, Ice Trail, Trans D’Havet e Materhorn Ultraks, dall’altro non possono non essere considerate nel bilancio finale anche la sua debacle alla UROC e l’infortunio alla Diagonale. Il Team Salomon International, onore al merito, si porta comunque a casa il titolo delle World Series nelle Ultra e il titolo europeo con Kilian, e il titolo mondiale IAU con Rickey Lightfoot. Assente alla Western States, all’Hardrock e alla Leadville, quest’anno il Team Salomon International, tra le grandi gare stagionali, porta comunque a casa il Tor des Géants con Iker Karrera e la Diagonale con Francois D’Haenne più altre gare prestigiose come il Cavalls del Vent con Miguel Heras, i Pyrenées con Iker Karrera, la 80 km di Chamonix con Francois D’Haenne e Michel Lanne e la Ronda dels Cims con Julien Chorier.  Si lascia però scappare, tra le altre, UTMB, Mt. Fuji, Speedgoat, UROC e Templiers.

UTMB 2013 - Nel bilancio annuale non può macare un riferimento all’UTMB. Se da un lato il secondo posto di Miguel Heras può essere considerato un grande risultato, dall’altro non va dimenticato che Julien Chorier ha disatteso le aspettative. Escludendo l’edizione del 2010, quella dell’interruzione e della fuga di Kilian Jornet verso il successo al Kima, era dal 2008 che il Team Salmon International non vinceva la corsa francese. E non possono neanche non pesare i 20 minuti che lo stesso Heras si è preso da Xavier Thevenard. Per le vittorie e per i record, l’UTMB 2013 parla quasi esclusivamente Asics al maschile e The North Face al femminile.

IN AMERICA -  L’assenza degli europei nelle gare americane più prestigiose americane, poteva a priori essere letta come una sorta di delega nei confronti degli atleti locali, primo su tutti Cameron Clayton. Un atlata di indiscusso talento ma non accostabile al concetto di galacticos del 2011, perlomeno non ancora. E’ vero che Clayton ha salvato baracca e burattini con un grande terzo posto alla UROC ma è altrettanto verso che, unico portacolori del Salomon International, ha disatteso le aspettative alla Speedgoat con il quattordicesimo tempo finale. La campagna europea di Clayton era incominciata abbastanza bene con il settimo posto alla Transvulcania ma è terminata in modo disastroso con il venticinquesimo posto della Matterhorn Ultraks.

JULIEN TRA ALTI E BASSI – Abbiamo da sempre apprezzato Julien Chorier come un autentico cecchino delle ultra distanze, ovvero poche gare e tante vittorie. Per il francese una stagione anomala, culminata con la vittoria alla Ronda dels Cims ma che non può non tenere conto del suo sesto posto all’UTMB e del secondo al MT. Fuji dove ci si aspettava una sua riconferma dopo la vittoria dello scorso anno.

I NON PERVENUTI – In questa stagione per il Team Salomon International è anche mancato l’apporto del sudafricano Ryan Sandes. Nelle ultime stagioni aveva sempre dato il suo prezioso contributo, come con le vittorie alla Hong Kong 100, alla TNF 100 Australia e il secondo posto alla Western States nella passata stagione. Quest’anno ha vinto la Transgrancanaria nella distanza inferiore di 80 km a inizio stagione e lo si è poi rivisto solo a fine settembre con la vittoria alla Patagonian Marathon. Dallo straordinario risultato alla CCC dello scorso anno, dove vinse con 40’ di vantaggio sul secondo, molti speravano in una seconda carriera di Tofol Castanyer nelle ultra distanze. Ciò non è avvenuto, o perlomeno solo in parte, e il campione spagnolo ci ha deliziato con la sola vittoria nella Salomon 4 Trails, corsa a tappe di 160 km e il secondo posto al Cavalls del Vent in Spagna..  


Fabio Bazzana al Trail del Monte Casto

Al Casto consueto confronto tra Sky e Trail

Ritorna il consueto appuntamento di fine stagione del Trail del Monte Casto, in programma domani ad Andorno Micca, sopra Biella,  e ancora una volta si preannuncia un’interessante sfida tra gli specialisti del trail running classico e quelli dello skyrunning. Tra quest’ultimi, come per le passate edizioni, saranno infatti presenti anche Fabio Bazzana e Stefano Butti.

LA STAGIONE DI FABIO - Quella di Fabio Bazzana è stata una stagione non priva di soddisfazioni, a partire dalla vittoria con record alla Como Valmadrera. Ed è propria questa vittoria la perla stagionale di Bazzana che con il tempo finale di 3h06’31’’, a detta di un grande specialista come Paolo Gotti difficilmente battibile, si è concesso il lusso di rifilare ben 10’02’’ a Franco Sancassani , 13’47’’ a Stefano Butti e 19’05’’ allo stesso Gotti. Ma quello della Comon-Valmadrera non è stato l’unico grande risultato di Bazzana. Al suo attivo, tra le altre, anche la vittoria alla Maddalene SkyMarathon, l’ottavo posto al Sentiero 4 luglio e il nono alla Stava SkyRace. 

SKYRUNNING VS TRAIL - Il finale di stagione di Bazzana prevede quindi nuovamente il Casto. Dopo la sua vittoria dello scorso anno, c’è nuovamente grande attesa per il confronto tra gli specialisti dello Skyrunning e quelli del trail running. Nel 2011 la gara fu a vantaggio dei secondi con la vittoria di Daniele Fornoni e Bazzana arrivò quarto a 4’39’’. Lo scorso anno, invece, il verdetto fu a favore dello skyrunning con il primo posto proprio di Bazzana e il secondo di Stefano Butti. Si preannuncia quindi una bella sfida quella lungo i 46 km del Casto e per l’occasione saranno presenti alcuni dei migliori trailers italiani come Matteo Pigoni, Daniele Fornoni, Christian Insam, Stefano Trisconi, Nico Valsesia, Massimo Tagliaferri e Marco Zarantonello.


Tor e Rai, accordo sui diritti media

La gara valdostana presentata a Montecarlo

Nuovo riconoscimento per il Tor des Géants che anche quest’anno si è confermata essere una delle manifestazioni sportive nell’ambito della corsa outdoor internazionale con il maggior impatto mediatico, e non solo verso il pubblico di settore. Nella fattispecie, si tratta di un accordo con la RAI Radio televisione italiana per la commercializzazione dei diritti media della gara. Ed è proprio per questo fine che la stessa RAI  ha portato il Tor des Géants nienete meno che al World Sports Content Media Convention di Montecarlo, ritenuto il principale mercato internazionale di commercializzazione dei diritti televisivi degli eventi sportivi di tutto il mondo. L’obbiettivo finale è appunto quello di commercializzare il video dell’edizione 2013 del Tor i cui eventuali ricavati saranno divisi tra la stessa RAI e la Regione Valle d’Aosta.

I NUMERI DEL GRANDE EVENTO - Nata per promuovere il territorio valdostano, i risultati raggiunti sembrano legittimare tutti gli sforzi organizzativi e i relativi investimenti economici necessari per la messa in atto di un evento di simile portata, unico nel panorama internazionale. Fin dalla sua prima edizione, il Tor des Géants ha quindi prestato molta attenzione all’aspetto promozionale dell’evento. A fronte di un preventivo di spesa complessivo di 626.000 euro per l’organizzazione della quarta edizione del Tor des Géants, come da delibera regionale, la voce comunicazione e stampa anche quest’anno ha assunto un ruolo primario rappresentando quasi il 20% della spesa, ovvero 122.000 euro. Di questi, 35.000 euro erano inerenti proprio alla realizzazione video e web TV.

I DIRITTI MEDIA – Per la vetrina internazionale, la RAI ha chiesto alla Regione Valle d’Aosta un video aggiuntivo, oltre quindi a quelli già preventivati, della durata complessiva di durata 54 minuti da accompagnare allo spot promozionale di presentazione. Un nuovo progetto, quindi, finanziato da entrambe le parti che ha richiesto risorse aggiuntive per potersi presentare al meglio al grande evento di Montecarlo. Nella fattispecie, un operatore video ed un giornalista durante la settimana di riprese, per incrementare la quantità di materiale girato e popolare una struttura narrativa del film più complessa e articolata, ed un secondo montatore per accelerare i tempi di post produzione e rispettare le nuove scadenze. Una volta detratti i costi sostenuti da RAI e direttamente imputabili alla promozione, commercializzazione e distribuzione (come di volta in volta adeguatamente documentate) e una volta recuperato il Minimo Garantito, RAI si impegna a corrispondere alla Regione Valle d’Aosta la royalty del 50% del fatturato effettivamente incassato da RAI (trattenendo la relativa quota del 50%), secondo le modalità successivamente definite tra le parti. Resta fermo il diritto della Regione Autonoma Valle d’Aosta e della Società Valle d’Aosta trailers s.s.d.r.l. di distribuire i Video e i Promo agli atleti che hanno partecipato alla quarta edizione della gara, di proiettarli in occasione di presentazioni pubbliche della manifestazione e di rendere disponibili isoli Promo su You tube e sul sito della corsa.   


Adriano Favre a capo del soccorso valdostano

Nuova nomina per il presidente della Crande Course

Riportiamo la notizia riportata questa mattina dall’Agenzia Ansa.

(ANSA) - AOSTA, 25 OTT - Adriano Favre è il nuovo responsabile del Soccorso alpino valdostano. Lo ha ufficializzato oggi la Giunta regionale con un decreto. Guida alpina della società delle Guide di Champoluc-Ayas, già direttore dal 2003 al 2008 e attuale consigliere nazionale del Soccorso alpino e speleologico, succede a Alessandro Cortinovis. Gli altri due candidati all'incarico erano Paolo Comune e Carlo Cugnetto.

Adeiano Favre, classe 1956, Guida alpina dal 1980, in carriera tra le altre ha scalato tre 'Ottomila', il Manaslu, Dhaulagiri e lo Shisha Pangma e ha partecipato ad altre spedizioni himalayane come Everest, K2, Kangchentjunga, Annapurna, Churen e Himal. In Africa ha raggiunto la sommità di tutte le principali vette come Kenia, Kilimangiaro, Ruwenzori, Hoggar e Atlas. In ambito ski-alp, è il presidente del circuito La Grande Course nonché il direttore tecnico del Trofeo Mezzalama. 


Mireia Miro' si ritira

La catalana ha annunciato la fine della carriera agonistica di alto livello

«È stata senza dubbio una delle decisioni più difficili della mia vita perché questi anni mi hanno dato molto... mi piace pensare che la vita è fatta di tappe e ci sono dei cambiamenti e che questi cambiamenti non vengono a caso e portano al meglio». Con queste poche righe Mireia Mirò ha annunciato oggi la fine della sua carriera agonistica ad alto livello nello scialpinismo e nel trail running. La catalana aveva problemi al ginocchio dal settembre 2011 e non esclude la partecipazione a qualche gara ma con obiettivi ben diversi da quelli che ha avuto fino a oggi. «Inizio ora un nuovo capitolo della mia vita, continuerò a fare attività legata agli sport e alla montagna, parteciperò a dei progetti, iniziative personali o viaggi».  


Gui (Adidas) e il futuro del trail running

La visione del manager sul presente e futuro della disciplina

Fred Bousseau, riferimento indiscusso della rivista francese Trail Endurance Mag, alla vigilia dei Templier ha intervistato Olivier Gui, manager del Team Adidas nonché consulente per la Federazione d’Atletica Francese (FFA).  Ne sono usciti spunti interessanti sulla sua visione attuale e futura del trail running con riflessi di non poco conto nell’ambito più prettamente politico della questione. Le questioni principali, la Federazione, i team commerciali, i media non di settore, il livello crescente con la necessità di programmazione da parte degli atleti e l’antidoping.

STAGIONE POSITIVA - Per Olivier Gui la stagione che è ormai alle porte, l’ottava  nel trail running per il marchio tedesco, è stata estremamente positiva. Parla dei tanti successi conseguiti, partendo dall’Eco Trail de Paris passando poi per la 6000D e il campionato francese di Gap, dalla prima vittoria di Aurélien Dunand-Pallaz alla più recente di Gilles Guichard. 

IAAF (IAU & WMRA), FFA , ITRA E SKYRUNNING -  Bousseau viene quasi subito al dunque chiedendo a Gui se la varietà delle istituzioni presenti non possa costituire un danno per lo sport in questione. Gui risponde che il settore è ancora in evoluzione e che le verità di oggi non è detto che siano talia in futuro. Li vede come attori differenti nel legittimo tentativo di spartirsi la torta. Sostiene anche che, nonostante ci sia chi pensa di avere la corsa più bella del mondo nel più bel luogo del mondo e chi crede che la qualità di un corsa debba essere misurata esclusivamente in termini d’altitudine, il trail è giusto che sia praticato ovunque, su tutto il territorio francese e all'estero, dove tutti possono trovare qualcosa.

FEDERAZIONI. TEAM E MEDIA - Gui ritiene che la federazione internazionale dovrebbe rendersi conto rapidamente che è necessario organizzare un campionato del mondo “vero e degno di questo nome”. Aggiunge anche che il compito delle federazioni nazionali deve essere quello di lavorare sulle selezioni per consentire lo svolgimento di manifestazioni di alto livello.  Se la disciplina non sarà strutturata, per Gui difficilmente i media non prettamente di settore si avvicineranno. Non crede infine che possa essere un’icona isolata che possa dare credibilità a questo sport.  

IL FUTURO, TEAM E PROGRAMMAZIONE – Alla domanda di come si immaginerà il trail running nel 202°, Gui sostiene che le gare da sogno organizzate all’altezza, saranno quelle più seguite in un tempo molto breve, così come avviene per le grandi corse su strada. Si augura anche che la federazione integri il concetto di Team che attualmente sono gli attori che investono maggiormente nel settore. Gil  sostiene anche che la performance sarà ulteriormente migliorata richiedendo agli atleti di orientare meglio i loro obiettivi perché con un livello maggiore non potranno essere al top per tutto l'anno. La sua speranza è che gli atleti sappiano preservare la loro salute, accettando l'idea che un normale essere umano non può correre per lunghe distanze ogni fine settimana. E infine, si augura che l'anti doping per gli atleti di tutti i livelli sia intensificato per garantire l'equità.

QUI l’intervista completa di Fred Bousseau  


Ecco la squadra di sci alpinismo del Comitato Veneto

Nove gli atleti convocati

Ufficializzate le squadre di sci alpinismo del Comitato Veneto: nove gli atleti 'convocati', cinque Juniores e quatto Cadetti. «Siamo pronti per un’altra stagione intensa - spiega il presidente della commissione sci alpinismo del Comitato Veneto, Mario Curto -. Durante l’estate i ragazzi hanno lavorato bene sotto la guida dei tecnici Vittorio Romor, Luciano Fontana e della new entry Luca Palla, giovane allenatore di sci alpinismo che è anche maestro di sci alpino. L’ambito della discesa è un elemento che acquista sempre maggior peso e vogliamo curarlo con la massima attenzione. L’abbiamo già fatto nel raduno in Senales di qualche settimana fa e lo faremo anche nel prossimo raduno programmato, sempre in Senales, per inizio novembre. Il gruppo è motivato e affiatato, pronto a fare bene in una stagione che in Veneto proporrà un appuntamento di Coppa Italia per i giovani a Misurina, il 22 dicembre, poi la Coppa del Mondo in Comelico e a Sappada, con la Pitturina a fine gennaio, e infine per i Seniores i Campionati Italiani top class alla Transcavallo a fine febbraio. Sono tutti eventi - conclude Curto - che contribuiscono a fare crescere il movimento dello sci con le pelli e che sono importanti occasioni di confronto, e dunque di esperienza, per i nostri ragazzi».
Juniores: Jacopo Facchin (1995, Ponte nelle Alpi), Fabio Pettinà (1996, Cai Schio), Alba De Silvestro (1995, Dolomiti Ski Alp), Martina Da Rin Zanco (1995, Dolomiti Ski Alp), Matteo Rossi (1995, Centro Agonistico Arabba - Fodom).
Cadetti: Enrico Loss (1997, Valdobbiadene), Laura Corazza (1997, Dolomiti Ski Alp), Erwin Ronzon (1997, Valdobbiadene), Daniele Soppelsa (1998, Dolomiti Ski Alp).


Quindici big francesi ai Templiers

Tra gli iscritti anche Heras, Dapit e Picas

Domenica 27 ottobre si svolgerà a Millau, in Francia, la diaciannovesima edizione del Grand Trail des Templiers, ormai una classicissima del panorama internazionale.

GRANDE PARTECIPAZIONE - La prova, che lo scorso anno è stata la finale delle Skyrunner World Series, si svolgerà sul classico percorso di 73 km e 3.400 metri di dislivello positivo. I riferimenti cronometrici, entrambi dello scorso anno, sono le 6h10’35’’ del francese Fabien Antolinos e le 7h02’10’’ della spagnola Nuria Picas. Come ogni anno, grande la partecipazione con oltre 7.000 atleti schierati al via in una delle prove in programma.

I BIG FRANCESI - Tra gli oltre 2.700 iscritti sulla distanza classica di 73 km, si preannuncia un vero e proprio campionato nazionale ultra con i migliori specialisti francesi al via. Sono Thierry Breuil, Patrick Bringer, Erik Clavery, Sylvain Court, Yann Curien, Alexandre Daum, Maxime Durand, Emmanuel Gault, Michel Lanne, Thomas Lorblanchet, Christophe Malarde, Clement Petitjean, Nicolas Pianet, Julien Rancon, Xavier Thevenard. 

A cercare di contrastarli, lo spagnolo Miguel Heras, secondo lo scorso anno e l’italiano Fulvio Dapit, decimo sempre lo scorso anno.

LA SFIDA FEMMINILE - E tra le donne la fsida per la vittoria si preannuncia essere altrettanto interessante con spagnola Nuria Picas, le francesi Mad Combarieu, Sandrine Motto-Ros, Fiona Porte, Aurelia Truel, Anne Valero e la tedesca Julia Bottger.  


Test 2014, video backstage

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