Canepa, quinta per ISF, trentesima per ITRA
Le prime analisi sui ranking di quest’anno
Se pur ancora parziali e solo riferiti alle lunghe distanze, i dati forniti in settimana dalla ISF (International Skyrunning Federation) sul ranking 2013 si prestano a un primo confronto con quelli più completi forniti dalla ITRA (International Trail Running Federation). Per capire a fondo i meccanismi di calcolo dei due ranking, abbiamo preso come riferimento le posizioni di Francesca Canepa, quella che da molti è considerata la miglior atleta italiana delle lunghe distanze.
I DUE RANKING – I due metodo di calcolo adottatti da ISF e ITRA partono da un presupposto differente e di conseguenza si prefiggono lo scopo di rappresentare la realtà dell’outdoor running in modo altrettanto differente. In estrema sintesi, rimandando il’analisi dettagliata al numero di Ski-alper di dicembre, la ISF tende a offrire una panoramica di quanto è accaduto nella stagione in corso in termini di piazzamenti e performance nelle singole gare selezionate mentre la ITRA tende a offrire una panoramica sulle prestazioni atletiche assolute nel corso delle ultime tre stagioni. Con questi due fini, la prima considera le posizioni in classifica, i distacchi dal vincitore e la presenza di atleti elite nella singola gara, la seconda trasforma le singole prestazioni in un indice di riferimento, basato sulla traformazione del dislivello positivo in km equivalenti in pianura e confrontabile quindi nei diversi eventi stagionali. Ed è per questo motivo che la ITRA, a differenza della ISF, esprime anche un ranking complessivo che contempla tutti i tipi di distanze. In estrema sintesi, per ISF conta quanto si è arrivati nella gara e per ITRA quanto nella stessa si è andati veloce. Infine, la ISF si limita a considerare le lunghe distanze quelle superiori ai 42 km mentre la ITRA entra nel dettaglio suddividendole in fasce, da 42 a 69 km, da 70 a 99 km e oltre i 100 km. Per il ranking ITRA, il miglior atleta al mondo in termini di prestazione potrebbe quindi essere quello che ha fatto registrare grandi performance anche in sole gare di livello secondario, addirittura in gare esclusivamente locali, mentre per la ISF quello stesso atleta non comparirebbe in classifica perché vengono considerate unicamente le gare ritenute di livello internazionale.
FRANCESCA CANEPA – Il caso di Francesca Canepa è abbastanza eloquente perché porta a dei risultati molto differenti. Per il ranking ISF, l’atleta italiana è la 5° al mondo nelle gare di lunga distanza. Per il ranking ITRA, invece, è 30° nelle gare oltre i 100 km, 81° in quelle da 70 a 89 km e 226° in quelle da 42 km a 69°. Dando per scontato che in entrambi i ranking le formule siano state utilizzate correttamente cerchiamo quindi di interpretare i risultati. Per il ranking ISF, le migliori tre gare stagionali di Francesca sono state, nell’ordine, Tor des Géants, Ronda, e UROC mentre sono state scartate la Ice Trail e la Speedgoat in quanto nelle stesse ha totalizzato un punteggio inferiore. Il mondiale IAU, invece, non ha assegnato punteggio a Francesca in quanto classificatasi oltre il 15° posto. Alla luce di questi rusultati, e senza quindi considerare quelli ottenuti in gare non rientranti tra quelle selezionate, Francesca è risultata essere la 5° atleta nella disciplina. Per il ranking ITRA, invece, inerente al suo 30° posto nelle gare oltre i 100 km, sono state considerate le migliori, nell’ordine, The Abbots Way 2012, UTMB 2012, Lavaredo 2012, UROC 2013 e Ronda 2013. Come prima lettura, balza subito agli occhi che non sono risultate tra le sue migliori prestazioni, le due vittorie al Tor des Géants. Unendo i concetti espressi dai due ranking, sempre per le distanze oltre i 100 km, risulterebbe che Francesca Canepa è quindi la 5° atleta al mondo per risultati e la 30° per prestazioni sportive, ovvero per velocità.
UN DISCORSO ALLARGATO – Al pari di Francesca Canepa, ci sono altri risultati che si prestano ad essere analizzati come il 4° posto nelle distanze di oltre 100 km di Kilian Jornet per il ranking ITRA o il primo posto assoluto, quindi nel ranking generale, di Rory Bosio.
A questo punto difficile dire quale dei due risultati rappresenti meglio la situazione reale. Noi ci proveremo appunto sul prossimo numero di Ski-alper.
Mondiali trail 2015, salta la candidatura italiana
Francia e Lussemburgo le candidate
Fonte la prestigiosa rivista francese Trail Endurance Mag, il 2 novembre è stata presentata ufficialmente la candidatura da parte degli organizzatori della gara francese Maxi Race du Lac d’Annecy per i mondiali trail che saranno orgazizzati dalla IAU (International Association of Ultrarunners) nel 2015.
LA CANDIDATURA - Durante l’incontro svoltosi proprio ad Annecy, erano presenti lo spagnolo Paco Rico, rappresentante europeo della IAU e responsabile della commissione trail della stessa, il francese Michel Poletti, presidente della International Trail Running Association nonchè, organizzatore dell’Ultra-Trail du Mont-Blanc e membro del gruppo di lavoro trail della IAAF, Michel Huertas, vice presidente della FFA, il direttore della corsa Stéphane Agnoli e il responsabile dello sponsor tecnico della corsa, Tecnica, Xavier Bloem. La candidatura francese dovrà però fare i conti con quella presentata dal Lussemburgo. La decisione finale sull’assegnazione del mondiale 2015 verrà presa dall stessa IAU nel mese di gennaio 2014.
LA GARA – Il percorso dovrebbe rimanere pressochè identico a quello già sperimentato nel 2012. Se venisse accettata la candidatura della Maxi Race du Lac d’Annecy si tornerà quindi a disputare un mondiale trail senza i giri ad anello che hanno caratterizzato l’ultima edizione in Galles. Considerata la tipologia del percorso, dopo l’edizione di Serre Chevalier del 2009, si tornerebbe anche a disputare un mondiale con un significativo profilo altimetrico. Si tratterebbe infatti di una gara di 86 km e 5.300 metri di dislivello positivo che nel 2012 è stata vinta dal tedesco Philipp Reiter in 9h45’32’’ tra gli uomini e dalla neozelandese Anna Frost in 10h15’23’’ tra le donne, quest’ultima con il quarto tempo assoluto. La gara rimmarà open con l’aggiunta delle selezioni nazionali sfruttando in questo modo l’ampia partecipazione di concorrenti che nelle ultime due edizioni hanno mostrato grande interesse per la stessa prova. La gara francese, fermo restando la data di fine maggio, attualmente utilizzata per l’evento, andrebbe inoltre a cadere in un periodo della stagione non concomitante con altre manifestazioni di portata internazionale.
ECLUSIONE ITALIANA – Da quanto riportato da Trail Endurance Mag, quindi, sembrerebbe essere stata scartata la candidatura presentata in passato dalla Trans D’Havet, quest’anno già prova valida per il campionato europeo Skyrunning e quindi con un bagaglio d’esperienza acquisito che potrebbe essere prezioso anche in ottica di una prova mondiale. Gli organizzatori della gara italiana, dal canto loro, dicono di non aver mai ritirato la loro candidatura e di essere sorpresi dell’apparente esclusione. Sempre dalle stesse fonti, stando così la situazione, sembrerebbe essere stata scartata da parte della IAU anche la candidatura di un’altra gara italiana, il Trail del Monte Soglio che la IUTA aveva proposto a inizio stagione alla stessa IAU.
Catania e Brizio vincono la maratona dell'Etna
Ottava edizione della gara sul vulcano siciliano
Ottava edizione dell'Etna Valetudo Sky Marathon, i 42 km e 1100 metri di dislivello, sui sentieri del vulcano siciliano. Vittoria di Vito Massimo Catania che si è imposto con il tempo di 2h59', davanti a Mikhail Mamleev e al palermitano Giuseppe Giuseppe Cuttaia. In campo femminile a segno Emanuela Brizio in 3h35' davanti a Graziella Bonanno e a Martina Norma.
Il record dell'ultramaratoneta Cristiano Campestrin
L'Alta Via numero 1 delle Dolomiti in 22 ore e 12 minuti
Di solito la si percorre in una dozzina di tappe.
Invece Cristiano Campestrin, atleta azzurro di ultramaratona e runner del team Salomon ha deciso di affrontare l'intera «Alta Via numero 1 delle Dolomiti» di corsa, in un unico giorno e in completa autonomia. Ce l'ha fatta in 22 ore e 12 minuti: un'impresa che non è solo atletica, ma anche di scoperta naturalistica e umana.
COMPLETA AUTONOMIA - 125 chilometri e 7.300 metri di dislivello positivo portando con sé tutto quanto può servire, senza il supporto di organizzatori o volontari a indicare la strada o a fornire liquidi e alimenti lungo il tragitto; un cammino, o meglio una corsa, dentro se stessi. Campestrin non è nuovo a queste distanze e a questo tipo di fatiche, avendone affrontate anche di più lunghe nell'ambito di molte competizioni. All'inizio dell'estate, però, ha deciso di preparare questa sfida dai risvolti epici.
IL PERCORSO - L'Alta Via numero 1, ideata nel 1966, parte dal Lago di Braies in Alto Adige per giungere a Belluno dopo aver attraversato i luoghi più celebri e ricchi di fascino delle Dolomiti: Croda del Becco, Fanes, Lagazuoi, Tofane, Giau, Pelmo, Civetta, Moiazza, San Sebastiano, Pramper, Cime de Zità e Schiara.
LA PREPARAZIONE E L'ATTESA - Cristiano voleva partire in giugno, per sfruttare le giornate più lunghe dell'anno, ma un calo di forma fisica lo ha costretto a posticipare. Ha quindi ripreso ad allenarsi ma i mesi successivi sono stati caratterizzati da una lunga serie di temporali. Con attento occhio al meteo, ha trovato una 'finestra' tra una precipitazione e l'altra, il 29 agosto: lì è cominciata l'avventura.
UN VIAGGIO DI SCOPERTA DEI LIMITI - «Avendo l'idea della completa autonomia - racconta - mi sono posto l'obiettivo di esserlo dall'inizio alla fine, dunque anche nel percorso di avvicinamento. Ci sono voluti quattro diversi autobus e una mezza giornata per arrivare al punto di partenza, al Lago di Braies. Alle 14.30 avevo lo zaino in spalla, pronto a cominciare la corsa». L'impresa dura il pomeriggio, la notte e il giorno seguente; le difficoltà non mancano. «Questo affrontare la fatica rappresenta un processo di conoscenza dei propri limiti. Mano a mano che si va avanti si tolgono tutte le maschere, i comportamenti e le abitudini: si resta soli con ciò che si è. È in questa situazione che ho scoperto in me risorse nascoste».
SUPERARE LE DIFFICOLTÀ - Risorse con cui affrontare alcuni seri ostacoli: il più impervio, lo stomaco che si chiude e non accetta più né i liquidi né i gel zuccherini che Cristiano ha nello zaino. «Quella di non riuscire a bere è una difficoltà che mi ha accompagnato per ben 10 ore, da circa la metà e fino alla fine della corsa, tanto che poi si è fatta sentire anche nei giorni seguenti».
Non è stata comunque l'unico imprevisto: «In piena notte ho trovato un cantiere forestale, poco dopo Passo Duran, con tronchi di abete abbattuti a precludere il cammino e a trasformare il sentiero in un intricato labirinto. A un certo punto ho anche sbagliato strada: un rischio che avevo messo in preventivo, specialmente di notte, e che invece mi ha sorpreso all'albeggiare, probabilmente perché vedere le prime luci mi aveva portato un lieve calo di concentrazione. È avvenuto nei pressi del rifugio Sommariva al Pramperet: un punto dove la montagna è meno frequentata e i sentieri meno segnati. Sono tornato sui miei passi, ho ritrovato la via e ho proseguito. L'allungamento del percorso avrebbe potuto procurarmi qualche brutto scherzo a livello emotivo, ma ho trovato la forza e la lucidità per superare anche questo. Temevo poi molto la parte finale, con la ferrata che scende per 800 metri: piuttosto tecnica e dunque rischiosa dopo tanta fatica».
E NEL FUTURO? - Normale, ora, chiedersi se Cristiano tenterà altre imprese come questa. «La mia idea è quella di procedere con questa conoscenza: delle Dolomiti e di me stesso».
Cristiano durante la stagione ha partecipato con il Team Salomon anche a numerose competizioni, fra le quali il Sellaronda Trail Running, al termine del quale ha ottenuto la 14esimo piazza conquistando il secondo posto assoluto nel circuito Salomon Trail Tour Italia 2012.
Domenica il trail Terre di Mezzo
Partenza e arrivo alla Palazzina della cultura di Daverio
Domenica appuntamento con la quarta edizione del trail Terre di Mezzo. 35 km, con dislivello positivo di 970 metri con partenza e arrivo alla Palazzina della cultura di Daverio (VA). Non cambia il percorso rispetto all'ultima edizione, passando per la piana di Vegonno, il crinale boschivo che porta a Caidate, poi discesa su Montonate, passaggio al laghetto del Pietro per raggiungere il guado del fiume Strona, per toccare Villadosia dove inizia la salita al monte Carbonino. Altra salita al monte San Giacomo per una antica scalinata in pietra, passaggio in località Gaggio dove è posto il ristoro al km 29. Altra ascesa dietro la cava di Bernate sino al bacino idrico di Casale Litta per poi rientrare sul versante verso Daverio, attraversando la vallata in zona cascina Spazzacamino, sino all’arrivo. Partenza alle ore 9, mentre sabato ore 20,30 presso la Palazzina della Cultura di Daverio presentazione del trail con l'incontro 'Dagli Altipiani alle Alpi' con ospiti Bruno Brunod, Scilla Tonetti, Hirum Mwangi Wandangi (atleta keniano al suo primo trail) e lo psicologo degli ultra Pietro Trabucchi.
Gli azzurri dello ski-alp a Skipass di Modena
Premiati i vincitori della Coppa Italia e presentata la nuova tuta da gara
Nell'ambito del consueto programma di eventi della FISI presso la fiera Skipass di Modena, anche lo scialpinismo ha avuto il suo spazio. «Si tratta di uno sport che sta crescendo in modo esponenziale, da disciplina di nicchia ci stiamo affacciando al grande pubblico» ha commentato il presidente Flavio Roda, che non ha voluto mancare all'evento. Sono stati chiamati sul palco gli atleti azzurri insieme al DT Oscar Angeloni ed è stata presentata al pubblico la nuova tuta da gara che verrà indossata nelle gare di Coppa del Mondo e ai Campionati Europei di Andorra. Inoltre c'è stata la premiazione dei vincitori della Coppa Italia - Trofeo Scarpa: Lorenzo Holzknecht e Matteo Eydallin a pari merito nei Senior, Federica Osler davanti a Gloriana Pellissier in campo femminile. La campionessa azzurra, nell'occasione, ha annunciato l'addio alla squadra nazionale. Da segnalare anche i vincitori della Coppa Italia Master, Giancarlo Lira e Monica Sartogo. Last but not least il video di presentazione della Pitturina Ski Race, importante evento nel calendario 2013, unica tappa italiana di Coppa del Mondo, in programma l'ultima settimana di gennaio in Val Comelico.
Ranking ISF, la prima analisi donne
Abbiamo provato ad entrare nel dettaglio dei calcoli
La prima analisi sul ranking ISF riguarda alcuni esempi della classifica femminile presi a riferimento.
PRIMA DEL RANKING - Prima della pubblicazione del ranking, senza quindi avere alcuna indicazione in merito, è interessante immaginare cosa avremmo potuto rispondere all’ipotetica domanda di chi fosse la miglior atleta al mondo in riferimento alla stagione 2013. Con molta probabilità, al netto di considerazioni che abbiano a che fare con il legittimo tifo sportivo per un singolo atleta, il quesito non sarebbe stato di facile risposta per nessuno. Questo per due motivi principali: da un lato le ultra distanze andrebbero suddivise almeno nella fascia che va dai 42 km ai 100 km, dall’altro perché non è poi così usuale assistere a scontri diretti tra le migliori atlete al mondo. Fatte queste dovute considerazioni, personalmente avrei ragionato su un numero ristretto di cinque atlete. Sono, in ordine alfabetico di nome, Emelie Forsberg, Francesca Canepa, Nathalie Mauclair, Nuria Picas e Stephanie Howe. Se la domanda mi fosse stata posta a inizio anno, al posto della Mauclair e della Howe avrei inserito Elisabeth Hawker ed Elli Greenwood. Riguardo all’ordine, avrei detto Forsberg, Mauclair e Picas.
DOPO IL RANKING - Il ranking ISF vede nell’ordine, Forsberg, Picas, Mauclair, Howe e Canepa. E molto interessante cercare di capire il meccanismo del ranking e in particolare da cosa è stato generato il divario di 25 punti tra la Picas e la Mauclair. In riferimento al concetto di ranking, il più significativo il più conosciuto e utilizzato è quello del tennis, dove non solo viene assegnato un punteggio, ma si è soliti a indicare un atleta con la sua posizione mondiale.
FORSBERG VS MAUCLAIR - Le due atlete in questione, Forsberg e Mauclair, si sono confrontate direttamente nel corso della stagione due volte. Nella prima, la Transvulcania, vinse la Forsberg e la Mauclair arrivò quarta a 33’ minuti dalla svedese. Nella seconda, la Diagonale des Fous, vinse la Mauclair e la Forsberg arrivò seconda a 2h43’ dalla francese. Nel corso della stagione la Forsberg ha disputato 5 gare tra quelle selezionate, la Mauclair 4. Per la prima, i tre migliori punteggi conseguiti sono stati alla Transvulcania, Trans D’Havet e UROC, mentre sono stati scartati quelli dell’Ice Trail, pur avendola vinta, e della stessa Réunion. Per la Mauclair i tre migliori punteggi sono quelli del mondiale IAU, della TDS e della Réunion. In entrambi i casi, quindi, sono stati scartate le sconfitte dirette. Inoltre, in entrambi i casi i tre punteggi contemplati rigardano altrettante vittorie. A questo punto è quindi interessante cercare di capire da cosa siano dipesi i 25 punti di distacco tra la Forsberg e la Mauclair visto e considerato che entrambe hanno tre vittorie. In questo caso, il discorso si riferisce unicamente al livello di partecipazione delle stesse gare, ovvero individuato dalla ISF in base al numero atlete elite presenti. Le cinque gare stagionali che al femminile hanno registrato il maggior numero di elite, con quattro atlete ciascuna, sono state, nell’ordine, Transvulcania, Trans D’Havet, Speedgoat, UTMB e UROC. Tre di queste sono state vinte dalla Forsberg e nessuna dalla Mauclair. La Mauclair ha vinto una gare con tre atlete elite, mondiale IAU, una gara con un’atleta elite, la Diagonale des Fous, e una gara senza nessun atleta elite, la TDS. I punti di distacco derivano da questa differenza.
IL FATTORE DISTACCO - Il ranking ISF tiene conto, tra le altre variabili, del fattore distacco. Questo è calcolato in percentuale e, ovviamente, non in valore assoluto altrimenti sarebbero avvantaggiate le gare corte su quelle lunghe. E’ un parametro che forse per mentalità siamo poco abituati a considerare dando più risalto alla posizione in classifica. Un riferimento su tutti è quello che riguarda l’atleta italiana Katia Fori, la cui posizione in classifica, 46° assoluta e 9° italiana, sembra non renderle giustizia. Dico questo perché, almeno secondo me, Katia Fori è realmente una delle più forti atlete italiane. Nel caso di Katia, incidonono sostanzialmente due fattori. Il primo è che ha disputato solo due gare rientranti tra quelle selezionate e che quindi la sua media punteggio ha subito una penalizzazione dell’11%. Nella prima gara, i mondiali in Galles, Katia ha ottenuto un buon punteggio in funzione del suo splendido quinto posto e un distacco contenuto di poco superiore ai 30’. Nella seconda, quella più prestigiosa a livello mediatico, ovvero l’UTMB, è arrivata quarta ma ha inciso molto il distacco di oltre 5 ore dalla vincitrice. Per fare un raffronto, l’atleta che la precede, Chiara Colonnello, nel corso della stagione non ha conseguito dei piazzamenti in classifica al pari di Katia ma avendo disputato tre prove tra quelle selezionate la sua media non ha subito penalizzazioni. Dal punto di vista dei distacchi, inoltre, Chiara ha avuto dei risultati in linea con la stessa Katia Fori. Il fattore tempo ha anche influito molto, in termini positivi, per un’altra atleta, Federica Boifava che si è classificata tredicesima assoluta in classifica e seconda tra le italiane dietro al quinto posto di Francesca Canepa. Anche per Federica ha pesato molto il fatto di aver disputato tre gare e il miglior punteggio l’ha ottenuto alla Lavaredo con il secondo posto e principalmente per il distacco contenuto a 23’ dalla vincitrice.
Domenica di corsa sull'Etna
Con la Etna Valetudo Ecomarathon
Un percorso suggestivo che attraversa il Parco dell’Etna da Sud a Nord: domenica 3 novembre in programma la Etna Valetudo Ecomarathon. Un’altimetria 'importante' renderà il percorso della maratona decisamente impegnativo, dolci salite e lunghe discese dovranno essere superate dai maratoneti per raggiungere il traguardo finale. Partenza da Piano Vetore (1760 metri) Etna Sud, i primi chilometri sono gradevoli e tutti in leggera salita, si supera il Rifugio della Galvarina (1879 metri) per arrivare al Rifugio di Monte Palestra dove si sfiorano i 2000 metri di quota. Inizia una lunga discesa che conduce fino al Rifugio di Monte Spagnolo (1440 metri) dove inizia una lunga risalita che conduce fino al Piano dei Dammusi per poi lanciarsi nella discesa finale verso il traguardo.
Kilian ed Emelie primi al mondo nelle Ultra
Pubblicato il ranking della ISF
La ISF (International Skyrunning Federation) ha pubblicato la prima parte del lavoro inerente al Ranking 2014.
IL PRIMO ELENCO - Si tratta di un primo elenco di atleti, 100 uomini e 50 donne, della specialità ultra, ovvero quella con gare di distanza superiore ai 42 km. A seguire, la stessa ISF pubblicherà quindi i nominativi dei migliori atleti delle altre due discipline, Vertical e Sky, e successivamente l’elenco completo di tutti gli atleti rientranti nel ranking 2013, circa 3.000.
IL RANKING - Il ranking si basa su un algoritmo elaborato dalla stessa ISF e che ha come riferimento quello ormai collaudato utilizzato dalla FIS per lo sci alpino. I parametri utilizzati per l’assegnazione del punteggio di ogni gara sono la posizione in classifica, il distacco dal vincitore, e il numero di atleti elite che hanno preceduto e seguito l’atleta considerato. Per la stagione 2013 la ISF ha analizzato 54 gare a livello internazionale in funzione del livello dei partecipanti. Per le Ultra, le gare selezionate sono state 24 di cui 2 in Italia, Lavaredo Ultra Trail e Trans D’Havet. I singoli punteggi sono stati assegnati ai primi 30 uomini e alle prime 15 donne di ciascuna gara. Per ogni atleta è quindi stata calcolata la media dei migliori tre risultati stagionali con una penalizzazione dell’11% nel caso l’atleta abbia disputato solo due delle gare selezionate e del 22% nel caso ne abbia disputata solo una.
COME DA PRONOSTICI - Lo spagnolo Kilian Jornet e la svedese Emelie Forsberg si aggiudicano la prima posizione nel ranking 2013. Lo spagnolo è seguito dal connazionale Luis Alberto Hernando e dall'americano Sage Canaday mentre la svedese è seguita dalla spagnola Nuria Picas e dalla Francese Nathalie Mauclair. In campo maschile, tre nazioni si spartiscono i migliori atleti al mondo, Spagna Stati Uniti e Francia. Molto più variegata la situazione femminile con Svezia, Spagna, Francia, Stati Uniti, Italia e Nuova Zelanda.
I NUMERI COMPLESSIVI – Per le sole ultra, il ranking completo contempla un totale di 866 atleti, 613 uomini e 273 donne, di 38 nazionalità differenti.
GLI ITALIANI – Dopo questa prima pubblicazione, e in attesa di conoscere l’elenco completo, l’italia vede 5 atleti uomini nei primi 100 e 9 donne nelle prime 50. Fulvio Dapit è il primo degli italiani in 61° posizione seguito da Marco Zanchi e Christian Insam. Decisamente meglio la situazione femminile con il 5° posto di Francesca Canepa il 13° di Federica Boifava e il 30° di Alessandra Carlini.
TOP 10 UOMINI
1. KILIAN JORNET BURGADA (ESP) 270,000
2. LUIS ALBERTO HERNANDO ALZAGA (ESP) 256,852
3. SAGE CANADAY (USA ) 252,642
4. TIMOTHY OLSON (USA ) 250,136
5. FRANCOIS D'HAENE (FRA) 240,533
6. XAVIER THEVENARD (FRA) 240,526
7. ROBERT KRAR (USA) 233,312
8. SEBASTIEN CHAIGNEAU (FRA) 227,975
9. JULIEN CHORIER (FRA) 223,884
10. MIGUEL ANGEL HERAS HERNANDEZ (ESP) 216,096
TOP ITALIANI
61. FULVIO DAPIT (ITA) 154,311
65. MARCO ZANCHI ITA (ITA) 153,030
85. CHRISTIAN INSAM (ITA) 142,714
90. FRANCO COLLE ITA (ITA) 139,464
93. STEFANO TRISCONI (ITA) 138,294
TOP 10 DONNE
1. EMELIE FORSBERG (SWE) 245,000
2. NURIA PICAS ALBETS (ESP) 221,158
3. NATHALIE MAUCLAIR (FRA) 220,000
4. STEPHANIE HOWE (USA ) 205,476
5. FRANCESCA CANEPA (ITA) 204,778
6. UXUE FRAILE AZPEITIA (ESP) 190,191
7. RUBY MUIR (NZL) 188,014
8. JODEE ADAMS MOORE (USA) 182,924
9. RORY BOSIO (USA) 181,794
10. AURELIA TRUEL (FRA) 180,538
TOP ITALIANE
5. FRANCESCA CANEPA (ITA) 204,778
13. FEDERICA BOIFAVA (ITA) 173,396
30. ALESSANDRA CARLINI (ITA) 154,631
33. EMANUELA SCILLA TONETTI (ITA) 150,233
34. SIMONA MORBELLI (ITA) 149,068
37. MARIA CHIARA PARIGI (ITA) 147,907
41. LISA BORZANI (ITA) 146,345
43. CHIARA COLONNELLO (ITA) 145,232
46. KATIA FORI (ITA) 144,440
QUI il ranking completi
Il circuito 'Dolomitisottolestelle' scopre le carte
Il via il 7 dicembre a Canazei
Il 'Dolomitisottolestelle' scopre le carte: presentato il calendario per la prossima stagione. 33 manifestazioni, nuovi appuntamenti extra-Dolomiti in Abruzzo e Toscana: tra gli organizzatori c'è la sensazione di un grande e generale entusiasmo. La consegna dell'opuscolo che presenta il calendario è prevista sabato 16 novembre, al Comune di Imer e alla Sezione CAI-SAT del Primiero del presidente Johnny Zagonel.
LE GARE - Il circuito si apre sabato 7 dicembre con il tradizionale Trofeo San Nicolò a Canazei, e proseguirà intensamente sino al 6 aprile, con il Vertical Civetta e la Pizolada.
Otto i raduni-rally: il debutto il 21 dicembre con la Lavaronda. All'interno del circuito 'Dolomitisottolestelle' si terranno anche la 'Prowinter Cup' (Trofeo Rodes Gherdeina, Tognola Ski Race, Lunàgaro, Carezza Trophy, Memorial Maurizio Zagonel, Skialp Vigili del Fuoco, Memorial Tita e Marco) e il 'Circuito 4 Valli' (Memorial Fausto Giacomuzzi, Moena Ski alp, Memorial Maurizio Zagonel, Trofeo Valle del Biois).
Il 7 marzo infine, all'Alpe Cermis, la novità dell'evento rosa: 'Verso la Festa della Donna...con gli sci d'alpinismo!'.
Info: www.dolomitisottolestelle.it
In allegato il calendario.
dolomitisottolestelle.pdf
In arrivo il nuovo Diamir Vipec 12
Fritschi aggiunge ai low-tech i valori DIN di sgancio frontale e laterale
Dopo quattro lunghi anni di sviluppo Fritschi Swiss ha presentato per la prima volta a gennaio alla OR Show di Salt Lake City, e poi a febbraio 2013 alla ISPO di Monaco di Baviera, il suo nuovo sistema Diamir Safety Pin.
Con questo attacco Fritschi esordisce nel mondo degli attacchi a tecnologia low-tech (pin), aggiungendo però una serie di upgrade decisivi e, per ora, assolutamente esclusivi di Vipec 12.
VIPEC 12 PRONTO PER LA DISTRIBUZIONE DA GENNAIO 2014 - Il momento è ora giunto: il sistema Pin ha ricevuto il suo nome definitivo e sarà presumibilmente disponibile nei negozi specializzati a partire da gennaio 2014. Diamir Vipec 12 apre una nuova fase tra i sistemi di attacchi a pin. Le tecnologie applicate nel Vipec realizzano un pacchetto completo di sicurezza, comodità d'uso e trasmissione degli impulsi.
CONTATTO, SICUREZZA E COMFORT - Lo sgancio laterale avviene tramite il puntale come nei moderni sistemi di sgancio degli attacchi per sci alpino. La compensazione longitudinale attiva assicura un valore di sgancio ben definito anche quando lo sci flette. Un ampio uso di strutture di rinforzo assicura elevata stabilità del sistema e trasmissione diretta degli impulsi.
LE CARATTERISTICHE DI VIPEC 12
• lo sgancio di sicurezza laterale anteriore definito
• lo sgancio di sicurezza frontale definito
• lo sgancio di sicurezza anche in modalità di salita
• la semplicità della conversione dalla modalità di camminata a quella di discesa
• la facilità di cambio dei livelli di camminata
• la trasmissione integrale degli impulsi anche nella zona della talloniera
• rampante con profondità di presa regolabile - La scala dei valori di sgancio è compresa tra DIN 5 e 12.
- Il peso è 480 grammi per il mezzo paio, senza skistopper.
Gli skistopper previsti sono quattro, per sci di 80/90/100/115 mm al centro
SAFETY PIN SYSTEM ANCHE IN FLESSIONE- Diamir Vipec 12 racchiude diverse tecnologie brevettate che consentono uno sgancio definito anche quando lo sci si flette. È compatibile con tutti gli scarponi da scialpinismo in commercio dotati di relativi inserti per il sistema Low-tech (che Fritschi denomina ‘Pin’).
TRAXION TECH: COLTELLI NELLA NEVE ANCHE CON L’ALZATACCO - Il rampante dedicato realizza una presa profonda e costante dei denti nella neve a tutti i livelli di camminata. Un meccanismo semplice ma raffinato regola la profondità di presa a seconda delle esigenze specifiche. Addirittura nel terzo livello di camminata, a 13°, il rampante penetra ancora profondamente nella neve, e garantisce pertanto costantemente una tenuta sicura ad ogni livello di camminata. La sua geometria dei denti incisiva offre all'utente nettamente più tenuta, comodità e sicurezza di un rampante tradizionale.
UN OCCHIO ANCHE AL FASHION - Gli utenti hanno esigenze molto individuali in termini di funzionalità e design. Lo stesso vale anche per i colori. Il Diamir Vipec 12 viene fornito con due clip nere, una sull'Easy Switch Toe e una sul Comfort Lever 2. Gli elementi in nero posti sapientemente sul fondo bianco conferiscono all'attacco un'eleganza di gusto classico. Tuttavia, chi preferisce tonalità più vistose può dare al suo attacco un tocco di colore.
PERSONALIZZARE L’ATTACCO E I SUOI COLORI - Le Color Clip in cinque varianti cromatiche addizionali, disponibili quali accessori, consentono di dare all'attacco un aspetto in sintonia con i gusti individuali. Magari un colore in sintonia con gli sci e gli scarponi, o che si abbina con i capi indossati.
Ogni combinazione crea effetti visivi diversi e trasforma l'attacco.
Le Color Clip creano l'effetto, ma a decidere sono i gusti personali
Tra un mese il circuito ISMF si apre negli Stati Uniti
Con la Irwin/LaSportiva a Crested Butte
Manca poco più di un mese alla Irwin/LaSportiva, la gara americana che apre il circuito ISMF (fa parte delle 'Series', mentre la Coppa del Mondo inizia il 18 gennaio a Verbier). Appuntamento a Crested Butte, in Colorado, sabato 7 dicembre. C'è una crescita del movimento ski-alp nel Nord America: non solo freeride, ma sempre più backcountry e con maggiore spirito agonistico. Tanto che ci saranno anche i campionati nordamericani a Brighton a metà marzo. La gara di Crested Butte sarà un'individuale di tre salite e altrettante discesa e si sviluppa su un tracciato di 10 miglia (circa 16 km) con più 1600 metri di dislivello. Iscrizioni aperte su elkmountainevents.com/irwinlasportiva-ismf-race.