Ad Andorra i Mondiali giovanili ISF

Venerdi' si parte con il vertical, domenica la SkyRace Arinsal

Dopo la prima edizione andata in scena nel 2016 in Italia, nuovo appuntamento con gli Youth Skyrunning World Championships in programma ad Andorra. 16 le nazioni al via, di 4 continenti, in gara per 54 medaglie per 3 categorie, A (16-17 anni), B (18-20 anni) e U23 (21-23 anni). Prima gara, venerdì 28 luglio con il vertical kilometer con partenza da Arinsal e arrivo al Alt de la Capa a quota 2.570 metri dopo 3.5 km. Domenica alle 9.15 ci sarà la SkyRace Arinsal su un tracciato di 15 km e 1.415 metri di dislivello, toccando i 2.748 metri del Pic de les Fonts.
Gli azzurri convocati per la rassegna saranno Daniele Felicetti e Alex Oberbacher nell’Under 23, Giorgia Felicetti, Marco Daniele, Giuseppe Fontana, Luca Lizzoli negli Youth B. Team leader della squadra Riccardo Montani, con Cristiano Carpente ad integrare lo staff tecnico.


Red Bull K3, sabato la grande sfida

3030 metri di dislivello per salire in vetta al Rocciamelone

Sabato, quarta edizione per il Red Bull K3, ormai una classica dello skyrunning. Meno di 10 km e 3030 metri di dislivello positivo: questi i dati impressionanti della gara che parte da Susa e arriva in vetta al Rocciamelone a 3538 metri di quota. Quest’anno la prova fa parte del Vertical Kilometer Wolrd Circuit, il circuito mondiale di gare di vertical kilometer.

IL PERCORSO - Un tracciato che solo a guardarlo fa sentire l’acido lattico che brucia i muscoli e il cuore che batte all’impazzata, difficile pensare a qualcosa di più ‘dritto’. Il Red Bull K3 in soli 9,7 km si sale dalla cittadina di Susa (con vero start al Santuario di Mompantero) ai 3538 metri del Rocciamelone, con ben 3030 metri di dislivello. I primi 4,4 km che portano al Trucco prevedono 1170 metri di dislivello, con alcuni strappi ‘severi’, ma con pendenza media accettabile. Poco dopo il sesto km inizia il leggendario pratone, il percorso è una linea retta inizialmente con pendenze umane, ma presenta un conto salatissimo nella parte finale, 500 metri con ben 300 metri di dislivello, un vero muro, al quale seguono alcune centinaia di metri per raggiungere il Rifugio Ca’ d’Asti. Qui si parte per il tratto ‘lunare’ della gara, tra pietraie e tratti attrezzati: manca solo un km e 600 metri al ‘Roccia’, ma sono ancora 700 i metri di dislivello da superare e la quota può farsi sentire. Ma quando si raggiunge la vetta, lo spettacolo è semplicemente grandioso. La statua bronzea della Madonna del Rocciamelone è meta ogni anno per pellegrini, amanti della montagna.

IN GARA - In campo maschile si presenta al via, lo svizzero Remi Bonnet detentore del record della gara. Ma per lui non sarà per nulla facile, perché si presentano molto agguerriti gli italiani Nadir Maguet (già vincitore del Vertical di Fully), Patrick Facchini (fresco vincitore al VK Dolomites) e Manuel Da Col. Non sono da meno, il norvegese Stian Angermund-Vik (dominatore dei primi vertical del VKWC e di Zegama), lo sloveno Nejc Kuhar, lo svizzero Martin Anthamatten, i francesi Alexis Sevennec  e William Bon Mardion, il rumeno Szabolcs Gyorgy Istvan. Tra le donne al via la vincitrice dell’anno scorso Vanesa Ortega, attenzione all’altra iberica Maite Maiora in formissima, alla norvegese Hilde Aders, alla rumena Ingrid Mutter, alle svizzere Jennifer Fiechter e Victoria Kreuzer. Tra le azzurre, Raffaella Miravalle e Barbara Cravello sono già salite sul podio al K3, Francesca Rossi, Chiara Giovando, Francesca Bellezza.

NUOVO REGOLAMENTO - Quest’anno non sarà più in vigore il regolamento con cancelli con numero di partecipanti, ma saranno previsti cancelli orari. Il primo, in località Trucco, i concorrenti dovranno passarlo entro 1h30’. Il secondo al Rifugio Ca’ d’Asti, gli uomini dovranno transitare entro 2h30’ e le donne entro 2h55’.


Sabato il debutto della Cima d'Asta Skyrace

Il tracciato riprende quello della Scialpinistica

Tutto pronto per il debutto della Cima d'Asta Skyrace che andrà in scena sabato 29 luglio. Una nuova gara di corsa in montagna ai piedi del massiccio di Cima d’Asta nella catena del Lagorai, su un percorso di 25 km, con 1.800 metri di dislivello e con partenza ed arrivo in località Val Malene. Ad organizzarla lo Ski Team Lagorai Tesino, lo stesso staff della Scialpinistica Lagorai Cima d’Asta. Con i suoi 2.847 m di altezza, il massiccio di Cima d’Asta rappresenta un simbolo imponente della catena del Lagorai. Questa competizione rappresenta un’occasione di grande visibilità per il territorio Valsugana Lagorai e valorizzerà in particolare la Conca del Tesino, palestra naturale per questo sport. L’iscrizione - ancora aperta sul sito della manifestazione www.cimadastaskyrace.com sino alla mezzanotte del venerdì, mentre la mattina della gara sarà possibile iscriversi in loco fino a mezz'ora prima della partenza fissata per le ore 9 - include il ricco pacco gara composto da un gilet tecnico anti-vento ed antipioggia prodotto in collaborazione con CMP e marchiato con il logo della manifestazione. Oltre ai riconoscimenti per i vincitori delle varie categorie sono previsti anche numerosi premi a sorteggio per i concorrenti presenti alle premiazioni.


Disponibile Skialper di agosto/settembre

Tante idee per le vacanze nel numero 113

È scaricabile nelle applicazioni per dispositivi iOS e Android il numero 113 di Skialper, di agosto-settembre: 144 pagine dedicate al grande outdoor, dall’Italia alle isole Svalbard. Una celebrazione delle vacanze estive attive, partendo dalle destinazioni per arrivare ai materiali in anteprima della stagione 2018. Skialper 113 costa 6 euro e nei prossimi giorni arriverà anche nelle migliori edicole.

GRAVEL MANIA - Si chiama ‘the next big thing’ ed è una nuovo spazio fisso, subito all’inizio della rivista, dedicato a uno sport fuori dagli schemi classici di quelli solitamente trattati su Skialper: qualcosa di diverso, trendy e divertente. Questa volta abbiamo affrontato l’argomento gravel bike, vale a dire le bici con robusti telai da ciclocross e ruote più larghe, perfette per tour dal brecciolino all’asfalto, polivalenti anche se meno performanti nelle specifiche situazioni. Proprio come uno sci da 90 di ultima generazione sotto il piede.

HERVÉ E IL MANTRA DEL COME -
Messner gli ha messo sulle sue spalle il pesante fardello del futuro dell’alpinismo. Sulla soglia dei 40 anni abbiamo intervistato Hervé Barmasse, reduce dalla spedizione allo Shisha Pangma con David Göttler, con la vetta raggiunta in sole 13 ore. Una spedizione che ha significato molto per l’alpinista valdostano: il primo ottomila dopo un percorso che lo ha portato a cercare l’avventura dietro casa o ad andare lontano per cercare il difficile prima che la vetta mediatica. Una spedizione dopo tante operazioni e infortuni, frutto del duro lavoro di allenamento, una spedizione che si è fermata a tre metri dalla vetta, che rischiava di franare sotto i piedi di Hervé e David. Una spedizione proprio nei giorni in cui l’amico Ueli moriva in Himalaya. Un dialogo per capire che in Himalaya conta cosa si fa, ma conta soprattutto come lo si fa.

TOPTURFESTIVALEN, ROTTA PER IL NULLA - Una nave da crociera artica al posto del rifugio o della ‘solita’ camera d’albergo. E poi una baia circondata dalle acque cristalline al posto del ‘solito’ parcheggio come punto di partenza della gita con le pelli. Infine, last but not least, una spiaggia invece del party al ‘solito’ rifugio. Ecco, questo festival dello sci fuoripista e dello scialpinismo dal nome impronunciabile che si tiene a giugno alle isole Svalbard, territorio norvegese nel Mar Glaciale Artico, è tanto diverso da quello che avete visto finora quanto unico. Emilio Previtali racconta la sua esperienza sotto il sole senza fine del nord e con sciatori armati di fucili per difendersi dagli orsi polari.

PONTE DI LEGNO/TONALE OUTDOOR DESTINATION - Non capita tutti i giorni di salire in bici per i tornanti del passo Gavia con un campione del mondo di ciclismo, né di affrontare un single track con una medaglia olimpica di mountain bike. Eppure quando si sceglie una località come Ponte di Legno/Tonale, che crede profondamente nell’outdoor, non solo in salsa invernale, è possibile. Ecco perché per presentare ai lettori di Skialper tutto quello che si può fare ai piedi dell’Adamello siamo saliti al Gavia con Alessandro Ballan, abbiamo pedalato con Paola Pezzo sugli infiniti itinerari per le MB e abbiamo anche provato le emozioni della discesa sui percorsi serviti dalle seggiovie in compagnia di un altro campione, Lorenzo Suding. Ma non di sola ruota vive l’outdoor addicted ed ecco che abbiamo provato un vertical con Valentina Belotti e corso con Davide Magnini. Però si tratta di itinerari alla portata di tutti, che potrete fare anche voi con un minimo di allenamento. Intanto guardatevi le stupende fotografie di Alice Russolo.

VALLE DELL’ORCO OUTDOOR DESTINATION -
Doppio appuntamento con le idee per le vacanze su questo numero. La seconda destinazione è la Valle dell’Orco, sul selvaggio versante piemontese del Gran Paradiso. Una destinazione molto particolare, per veri amanti della montagna. Gli sport all’ordine del giorno sono tre: ciclismo, trail e arrampicata. Il terzo indubbiamente ha il posto d’onore, visto che da queste parti ci sono granito e fessure degne di un piccolo Yosemite. E visto che qui sono state scritte alcune delle più belle pagine di storia dell’arrampicata e sono passati big del calibro di Edlinger e Honnold. Per il trail non si può non parlare dello stupendo percorso della Royal Ultra Skymarathon e farlo con una veterana della gara come Raffaella Miravalle è ancora più bello. Magari dopo essere saliti con le due ruote al Colle del Nivolet.

LA VIA DEL CONFINE PACIFICO -
Spesso snobbate a favore delle tradizionali Dolomiti, le Vette Feltrine offrono paesaggi unici con lo sguardo che corre proprio verso il cuore dei Monti Pallidi da una parte e la pianura dall’altra. Oltre a quel senso di isolamento e silenzio che i posti più turistici hanno perso. Ma camminare su questi crinali dove passava il confine tra Repubblica di Venezia e Tirolo vuol dire anche fare incontri che non scorderai, come quello con Ruggero e Linda che ogni estate, con i bimbi, abbandonano la comoda vita della valle per fare i malgari, o come quello con Silvano, custode forestale dei boschi del comune di Mezzano. Un racconto di Teddy Soppelsa, corredato dalle fotografie di Federico Ravassard, da leggere per arricchire il riposo vacanziero.

CRONACHE DI UNA STAGIONE ORDINARIA - Ad agosto si tirano le somme… lo sanno ormai i lettori di Skialper e lo sa Andrea Bormida, che ha scritto il consueto articolo di riassunto della stagione, purtroppo grama, dello sci ripido. Non sono mancati però spunti interessanti, nella zona del Monte Bianco e degli Écrins in particolare, ma non solo. E poi aumentano le ripetizioni in stile Jérémie Heitz…

È ARRIVATO IL FUTURO - O almeno, arriverà, nell’estate 2018. Sembra essere così a giudicare dalle novità presentate alla fiera Outdoor di Friedrichshafen. Ci saranno scarpe da trekking termoformabili, come gli scarponi, scarpe da running con intersuole eterne ma anche prodotti validi per più sport. Insomma, le novità sono davvero tante, sarebbe impossibile elencarle qui, non resta che leggere l’articolo pubblicato su Skialper.

IN VACANZA PER SPORT - Unire la propria passione con la possibilità di visitare luoghi unici al mondo, magari in compagnia della famiglia. Chi non l’ha mai sognato? E noi nella sezione Up & Down vi proponiamo le gare di trail più belle nei posti più insoliti raccontate da chi le ha fatte. Qualche idea? Sud Africa, Malesia, Bassa California, Canada, Perù… E poi un reportage dall’Iraq, dove un cooperante italiano non ha smesso di correre, a pochi chilometri dall’orrore e dalla distruzione di Mosul.

MATERIALI - Volete sapere come nascono i capi outdoor di Dynafit? Siamo stati in azienda e ne abbiamo parlato con designer e product manager. Cercate una scarpa che vada bene sia per camminare che per arrampicare su difficoltà classiche. C’è la nuova Montura Change 93, che abbiamo messo ai piedi della Guida alpina Massimo Faletti sulle falesie di Nago, in Trentino.

RUBRICHE -
Tutte le ultime novità sul progetto La Sportiva Outdoor Paradise, per smantellare gli impianti al Passo Rolle e trasformarlo in un parco per gli sport outdoor, ma anche i personaggi del mese (siete curiosi? Vabbé, ve li sveliamo: Ryan Sandes, Alex Honnold, Giorgio Calcaterra e Nico Valsesia) e le scarpe per praticare almeno due sport, oltre alla consueta rassegna stampa del meglio pubblicato dalle riviste straniere e dai quotidiani nelle pagine Log in, dove presentiamo anche dettagliatamente il nuovo zaino Eghen 35 di Camp.

Skialper 113 di agosto-settembre sarà disponibile dai prossimi giorni nelle migliori edicole al costo di 6 euro ed è già scaricabile nell’apposita app Skialper per dispositivi Android e iOS, disponibile gratuitamente nell’App Store e in Play Store.


Venerdì è tempo di Monte Rosa Walser Trail

Partenza da Gressoney-Saint-Jean

Si avvicina l’appuntamento con la quinta edizione del Monte Rosa Walser Trail. I primi a partire saranno gli atleti del trail da 114 km venerdì, alle ore 21, dalla piazza del Capoluogo di Gressoney-Saint-Jean. I concorrenti iscritti a questa prova saranno monitorati per tutta la durata della competizione, che si sviluppa lungo un suggestivo itinerario tra i Comuni di Gressoney-Saint-Jean, Gressoney-La-Trinité, Brusson e Ayas, attraverso un sistema Tracker Gps. Monte Rosa Walser Trail sposa l’agonismo, ma anche il fattore sicurezza: alla consegna dei pettorali (con chip elettronico), i trailers ritireranno anche il dispositivo che consentirà la localizzazione su una mappa sempre controllata dalla centrale di Gressoney-Saint-Jean (Sport Haus) e consultabile online sul sito della manifestazione. La 50 chilometri, la 20 chilometri competitiva e la 20 chilometri EcoTrail partiranno domenica 30 luglio rispettivamente alle ore 6 e alle ore 11. Mezz’ora prima (ore 10.30) spazio alla prova riservata alle persone con disabilità e ai minorenni. Sabato sarà il giorno dedicato agli arrivi dei primi concorrenti della 114 chilometri, con la segreteria a pieno regime per la consegna dei pettorali e dei pacchi gara di tutte le altre prove.
MWT è sport, divertimento e cultura perché chi non indosserà il pettorale potrà trascorre il tempo e sfruttare le tante iniziative organizzate. Un’occasione per rilassarsi alla Terme di Champoluc o in piscina a Gressoney-Saint-Jean oppure per scoprire e conoscere la cultura Walser. Durante l'evento l'Eco Museo Walser di Gressoney-La-Trinité sarà aperto a tutti sabato 29 luglio dalle 15 alle 18.00 e domenica 30 luglio dalle 9,30 alle 12,30. (info e prenotazioni al numero 0125 366137). I concorrenti potranno usufruire di un voucher valido per due ingressi gratuiti usufruibile fino al 31 dicembre 2017. Si tratta di un percorso a cielo aperto che comprende tre edifici museali che illustrano la vita della popolazione Walser nel corso dell’anno: Casa Rurale Puròhus, Casa Museo Pòtzschhus e Baita di Binò Alpelté
Tutti i trailers iscritti potranno godere di numerosi benefit: pacco gara, maglia finisher per chi taglierà il traguardo, assistenza e rifornimenti lungo il percorso e alla base vita di Champoluc (per la 114 km), beer bar e buffet, l’accesso alla piscina coperta della Sport Haus di Gressoney-Saint-Jean e il servizio massaggi. Le iscrizioni sono ancora aperte sul sito wedosport.net fino alle ore 24 del 26 luglio (114 km) e alle 18 del 27 luglio (altre gare). In seguito ci si potrà iscrivere solo in loco, a Gressoney-Saint-Jean, fino a un’ora prima dell’inizio della gara. Partecipare alla 114 km costa 140 euro, mentre la quota della 50 km è di 65 euro. Si scende a 40 euro per la 20 km e a 10 per la 5 km non competitiva.


Venerdi' il via della Sudtirol Ultra Skyrace

Quinta edizione della gara sull’alta via Hufeisentour nelle Alpi Sarentine

Quinta edizione della Südtirol Ultra Skyrace. Tre le gare in programma: Il via della prova di 121 km e 7554 metri di dislivello, sulll’alta via Hufeisentour nelle Alpi Sarentine, sarà venerdì alle ore 20 in piazza Walther a Bolzano, mentre sabato nella zona di partenza/arrivo sui Prati Talvera a Bolzano, alle 7 partirà la Südtirol Skyrace (69 km/3930 D+), mezz'ora dopo la Südtirol Sky Marathon (42,2 km/2863 D+). A Bolzano i primi ‘finisher’ sono attesi per le ore 13.30. Tanti gli atleti al via: nel 2016, a questa gara avevano partecipato 519 concorrenti; quest'anno, le iscrizioni sono aumentate di 116 atleti, ossia del 22,35 percento, e al via ci saranno ben 635 corridori. Anche il numero delle nazioni di provenienza è aumentato, da 19 a 29, un aumento nientedimeno che del 53 percento. Cifre che riempiono di orgoglio il capo dell'organizzazione Josef Günther Mair. Tra gli iscritti, pronti a sfidare il vincitore della scorsa edizione Daniel Jung, ci saranno tra gli altri, il gardenese Georg Piazza e lo svizzero Adrian Brennwald, mentre nella Marathon occhi puntati su Hannes Perkmann.


Io Sono Futuro Vertical ad Amatrice

Dopo la gara di ski-alp, anche la prova estiva

Si è svolta domenica ad Amatrice-Pizzo di Sevo, la prima edizione di ‘Io Sono Futuro Vertical’, secondo appuntamento dell'Abruzzo Vertical Cup-Trofeo La Sportiva.
Il progetto ‘Io Sono Futuro’, nato dopo il sisma del 24 agosto 2016, pensato in primis da Angelo Bellobono, ha voluto assegnare allo sport e alla montagna in particolare, un ruolo fondamentale nel processo di costruzione di un futuro diverso per tutte le frazioni immerse negli spettacolari scenari dei Parchi Nazionali Gran Sasso Monti della Laga e dei Monti Sibillini
Così dopo l'appuntamento della prima storica tappa di scialpinismo dello scorso 26 marzo, la Sezione CAI di Amatrice con la collaborazione tecnica di Live Your Mountain, si è fatta promotrice, sulla stessa vetta che domina la valle amatriciana, di un appuntamento estivo che ha concluso una manifestazione (‘Tutti i colori della Laga’) di due giorni dedicata alle potenzialità del territorio. Si sono svolti infatti un convegno, diverse escursioni e delle esposizioni di prodotti tipici.
Il vertical con partenza dalla località di Macchie Piane (1.550 metri), con percorso diretto verso la vetta di Pizzo di Sevo (2.419 metri) si svolto su un tracciato di circa 3 km e 900 metri di dislivello su un terreno incredibilmente verde nonostante il periodo siccitoso, ciò dovuto alla caratteristica tipica dei Monti della Laga, ricchi di acqua in ragione della tipologia di roccia arenaria che li costituisce. Tra gli uomini vittoria di Carlo Colaianni (37’41”) che ha preceduto Gino Camarra (38’03”) e Francesco d'Aurizio (39’50”). In campo femminile affermazione di Annalisa Cipollone (48’06”) davanti ad Alessandra Di Marco (52’51”) e Giovanna Galeota (55’03”).


Max Di Gioia e Katarzyna Kuzminska primi a Tavagnasco

Nel km vertical che nel 2018 potrebbe essere Tricolore FIDAL

Ben 68 le edizioni della Tavagnasco-Santa Maria Maddalena ai Piani, un km verticale fin dalle sue origini: la prima edizione si disputò nel 1952 per scommessa tra i ragazzi del paese, una corsa che è stata portata avanti negli anni da tutta la comunità di Tavagnasco, sia come Amministrazione comunale, che come Associazione Corsa ai Piani, con i Priori che da sempre animano il lungo dopo gara, che inizia con l’arrivo dell’ultimo concorrente e finisce con l’ultima premiazione del pomeriggio. Un centinaio di corridori al via su un percorso che dal Ponte sulla Dora di Tavagnasco porta fino alla Chiesa di Santa Maria Maddalena ai Piani, 4,475 Km per 1051 metri di dislivello, su un sentiero segnalato perennemente per chi vuole allenarsi su queste pendenze, anche in previsione del possibile campionato italiano FIDAL di km verticale del 2018. Il più veloce di tutti è stato Max Di Gioia, torinese portacolori dell’Atletica Palzola, che si è messo in testa fin dal lancio su strada dei primi 700 metri e non l’ha più mollata, nonostante le impegnative pendenze della parte centrale e il finale dove a volte bisogna attaccarsi con le mani alle radici e alle pietre per guadagnare dislivello verso l’arrivo. Il suo crono finale di 40’32”, pur lontano dal record di Piergiorgio Chiampo di 37’36” di 30 anni fa, gli consente di inserire il suo nome in un albo d’oro che ha visto passare il meglio della corsa in montagna nazionale (nel 2006 fu prova di campionato italiano vinto dall’allora campione europeo Marco Gaiardo). A fargli compagnia sul podio la sorpresa di giornata, il giovane e promettente Andrea Patrucco secondo in 41’30” e il vincitore del 2016 Giovanni Bosio che sale sul terzo gradino del podio in 41’40”. Completano la top ten Silvio Balzaretti 4° in 41’44”, Enzo Mersi 5° in 42’10”, Edward Young 6° in 42’26”, Luca Vacchieri 7° in 42’50”, Henri Grosjacques 8° in 43’38”, Daniele Pierotti 9° in 44’31” e Matteo Siletto 10° in 44’38”. Gran livello anche nella gara femminile, dove a vincere è stata la terza del campionato italiano di km verticale 2017, anche se di passaporto polacco, tesserata per l’Atletica Canavesana: Katarzyna Kuzminska. Con il gran tempo di 45’48” ha messo in fila Ornella Bosco seconda in 48’30”, Chiara Giovando terza in 50’04”, Elisa Terrazzino quarta in 50’17” ed Elisa Arvat quinta in 51’24”.


Grandi sfide al Vertical Km Col de Lana

Successi di Nejc Kuhar e Cecilia De Filippo

Quasi duecento concorrenti (un record) al via della quinta edizione del Vertical Km Còl de Lana, seconda prova del Südtirol Vertikal Tour 2017. Percorso classico, con 1000 metri di dislivello in 2 km di sviluppo, con start dalla piazza di Pieve di Livinallongo e arrivo sulla cima del Còl di Lana a quota 2425 metri. A vincere è stato lo sloveno Nejc Kuhar del Team La Sportiva che ha chiuso in 34’08" davanti a Manfred Reichegger e Manuel Da Col. Quarto il francese Wiliam Bon Mardion, quinto Rok Bratina e sestoAlexis Sevennec. Il record rimane, però, quello di Manuel Da Col del 2016 di 33’22”.
Anche al femminile c’è stato un livello altissimo con la vittoria di Cecilia De Filippo in 42’35”. Seconda Alba De Silvestro e terza la norvegese Eli Anne Dvergsdal. Quarta Astrid Renzler e quinta la svizzera Jennifer Fiechter.


Giulio Piana e Lidia Mongelli primi alla Cima Tauffi

Enrico Bonati vince il Light Trail e resta leader Trofeo BPER Banca Agisko

A Fanano, tempo di Cima Tauffi Trail, tappa del Trofeo BPER Banca Agisko Cup. Vittoria di Giulio Piana che ha chiuso i 60 km del tracciato disegnato sui sentieri dell’Alto Appennino Modenese dominato dal Monte Cimone, in 7h05’42”. Alle sue spalle Giuseppe Marazzi in 7h39’51”, con terza Lidia Mongelli in 7h59’36” che si aggiudica così la classifica rosa. Quarta assoluta la seconda donna, Katia Fori in 8h34’04”, quindi Marco Pedrolini, Roberto Rizzardi, Mirko Frabbotta, Federico Falsini, Adeodato Ceci e Roberto Ardeni a completare la top ten. Terza nella classifica femminile Daniela Montelli. Nel Light Trail da 35 km affermazione di Enrico Bonati (che così mantiene la leadership del circuito) e Antonella Bignardi, nell’Easy Trail da 12 km primi Andrea Cassinelli e Valeria Poltronieri.


Hans Paul Pizzinini vince la Trans d'Havet

A Francesca Pretto, nona assoluta, la gara rosa

Hans Paul Pizzinini e Francesca Pretto sono i vincitori della Trans d’Havet 2017. Il portacolori del Vicenza Marathon chiude gli 80 km del tracciato in 10h09’04”, precedendo Mirko Miotto (10h24’55”) e Fabio Di Giacomo (10h50’02”), quarto Marco Bonfante, quinto Alessio Zambon, quindi Thomas Springhetti, Nicola Manessi, il britannico Andrew Brown con nona assoluta Francesca Pretto in 12h05’41”. Sul podio rosa anche Mariangela Boschetto, seconda in 13h30’34”, mentre al terzo arrivo in coppia per Alessandra e Federica Boifava in 13h33’32”.
Sul podio maschile della 40 km sono saliti Luca Miori (3h42’29”) Francesco Lorenzi (3h49’59”) e Cocco (3h55’58”), sul quello rosa vittoria per due con Giulia Gallo e Giulia Vinco insieme sul traguardo in 4h44’19”, terza la lituana Kristina Aluzaite.


E' la Dolomites dei giovani

Margarit e Magnini beffano Dega, super Orgue' tra le donne

Si tinge di giallorosso, i colori della Spagna, ma soprattutto della Catalogna, la Dolomites SkyRace del ventennale. A portare in trionfo la regione iberica sono stati una colonna portante dello skyrunning degli ultimi anni, che risponde al nome di Laura Orgué Vila, e un ventenne di cui sentiremo parlare a lungo d'ora in poi, che risponde al nome di Jan Margarit Solé. Se nel primo caso si tratta di un successo annunciato, che fa seguito a quelli conquistati dalla Orgué nel 2014 e nel 2016, nel secondo si tratta di un colpo a sorpresa, giunto in una giornata che ha forse segnato il passaggio del testimone da una generazione di skyrunner ad un’altra. Sul secondo gradino del podio, giunto ad un soffio dal vincitore, troviamo infatti un altro ragazzo del 1997, il solandro Davide Magnini, che ha disputato una gara di grande spessore, sempre davanti a dettare il ritmo, beffato solo nel finale. I due giovani terribili si sono messi alle spalle un big come Marco De Gasperi, classe 1977, tornato a Canazei dopo quattro anni di assenza per puntare al bersaglio grosso: la sua ottima prova è bastata per mettersi alle spalle il temutissimo Tadei Pivk, vincitore delle ultime due edizioni, ma oggi meno brillante del solito, e molti altri fenomeni, ma non per vincere la resistenza dei due scatenati protagonisti. La portata del cambio generazionale la dà anche il quarto posto dello svizzero Remi Bonnet, che di anni ne ha 22. Il podio femminile è stato completato dall’americana di passaporto francese Hillary Gerardi, coetanea della Orgué (classe 1986), e dalla norvegese Hilde Aders, del 1991, con Silvia Rampazzo ottima quarta. Della top ten femminile stupisce il numero di nazionalità rappresentate, visto che appaiono le bandierine di Spagna, Stati Uniti, Norvegia, Italia, Repubblica Ceca, Polonia e Danimarca.

CRONACA - In mille, provenienti da 41 nazioni, si sono dati appuntamento in Piazza Marconi per prendere il via. Lo start è stato posticipato di mezz’ora a causa della pioggia e quindi fissato alle ore 9, inoltre le incerte condizioni climatiche hanno costretto gli organizzatori ad eliminare dal percorso il suggestivo passaggio del Piz Boé, immerso nelle nuvole, un intervento che ha riportato il tracciato su lunghezze assai simili a quelle del precedente (22,3 chilometri con 1.710 metri di dislivello positivo secondo i rilevamenti ufficiali Suunto).
Dopo la partenza si piazzano subito davanti a tutti i grimpeur, quelli che sanno di doversi giocare le proprie cartucce nella parte ascendente, primi fra tutti lo svizzero Remi Bonnet, già secondo nel Vertical di venerdì ed ancora in possesso di incredibili riserve di energia, che passa a Col dei Rossi davanti a tutti, staccando di dieci secondi Magnini, di 16 il giapponese Ueda, di 23” Anthamatten, di 24” Maguet, di 32” Egli, di 1 minuto De Gasperi e di 1 minuto e 12 Solé. Già a questo punto Pivk paga quasi due minuti di distacco. Più avanti, a Forcella Pordoi, Bonnet vanta 6 secondi su Magnini, un minuto e 15” su Anthamatten, due minuti su Ueda, due e mezzo su Egli e De Gasperi, 2 e 40” su Solé. Poco cambia a Rifugio Boé, dove comincia la discesa e dove le posizioni vengono frullate: Magnini e Anthamatten attaccano con decisione, Bonnet cede, sbaglia una svolta, e viene superato anche da Solé e De Gasperi. La corsa lungo la Val Lasties è lanciata, nella prima parte, più tecnica, Solé paga dazio, ma non appena si torna sui sentieri di montagna e si può correre liberamente, il catalano cambia marcia, si porta davanti e vola verso Canazei. Magnini, mai domo, risponde e si riporta sotto, ma poi alla fine cede e amministra la seconda piazza. Marco De Gasperi saluta la truppa svizzera e va a prendersi il podio con un finale tutto grinta. Sul traguardo è un trionfo del Team Salomon, che piazza al primo posto Jan Margarit Solé con il tempo di 2 ore 6 minuti e 20 secondi, impossibile da accostare a quelli dei suoi predecessori in quanto conquistato su un percorso nuovo, al secondo Davide Magnini in 2 ore 6 minuti e 42 secondi, al quarto lo svizzero Rémi Bonnet in 2 ore, 7 minuti e 40 secondi e al quinto il connazionale Martin Anthamatten con lo stesso tempo. In mezzo a loro, come accennato, il sondrino De Gasperi del Team Hoka 11 giunto a Canazei in 2 ore 07’05”. Ancora Svizzera al sesto posto grazie a Pascal Egli (Dynafit), che chiude in 2 ore 08’41”, poi compare coppia del team La Sportiva, composta dal friulano Tadei Pivk (2 ore 09’43”) e dall’altoatesino Martin Stofner. Chiudono fra i primi dieci anche il giapponese Ruy Ueda (Montrail & Mhw) in 2 ore 11’09” e il valdostano Nadir Maguet (La Sportiva) in 2 ore 12’37”. Per Solé si tratta del quarto successo stagionale, dopo quelli conquistati al Trail Cap de Creus, alle Olla de Nuria e al Vertical Cabanera.

DONNE - In campo femminile la cronaca è abbastanza succinta: a Col dei Rossi Laura Orgué vanta già un minuto sulla ceca Krchova, uno e dieci secondi sulla spagnola Azkorbebetia, uno e mezzo sulla norvegese Aders, uno e 40 sulla statunitense Gerardi e la francese Jimenez, poi ecco la polacca Kozielska e Silvia Rampazzo ad oltre due minuti. Al Rifugio Boé La Orgué vanta tre minuti e mezzo sulla Aders, tallonata a due soli secondi dalla Gerardi e dalla Krchova, non distante c’è anche la Azkorbebetia. In discesa la spagnola controlla la situazione, ma dietro di lei molte cose mutano, in particolare cambia decisamente marcia la mestrina Silvia Rampazzo, che recupera posizioni su posizioni, fermandosi però ad un asso dal podio, mentre vanno in difficoltà la Azkorbebetia e la Aders. Sul traguardo la portacolori spagnola del Team Salomon chiude in 2 ore 36 minuti e 29 secondi, seguita da Hillary Gerardi (Compressport) in 2 ore 37’55”, Hilde Aders (Tromso Lopeklubb) in 2 ore 39’55”, Silvia Rampazzo (Tornado Scarpa) in 2 ore 41’10”, Zuzana Krchova (Czech Skyrunning Team) in 2 ore 43’21”, Magdalena Kozielska (Polish Cross Country) in 2 ore 44’8”, Oihana Azkorbebetia (Euskal Mendizale Federazioa) in 2 ore 44’42”, Stephanie Jimenez (Team Salomon) in 2 ore 45’38”, Katrine Villumsen (Dynafit) in 2 ore 47’30” e Paola Gelpi (Maddalene Sky Team) in 2 ore 51’19”. Al traguardo giungono quasi novecento atleti, un record. Da segnalare anche che il tratto cronometrato dedicato a Diego Perathoner, sulla pista da sci che porta il suo nome, che assegnava un premio speciale al più veloce dei concorrenti con pettorale superiore al 100, ha visto prevalere il giapponese Ruy Ueda (davanti a Franco Torresani) e l'emiliana Paola Gelpi. Per quanto concerne il Memorial Diego Perathoner, che combina i risultati del Sellaronda Ski Marathon e di questa gara, si sono imposti in campo maschile Tadei Pivk e in campo femminile la norvegese Marianne Moretti. Domani chiuderà il lungo fine settimana della 20ª Dolomites Skyrace la gara riservata ai ragazzi fino ai 17 anni di età, suddivisi in tre gruppi. Start alle ore 11 da Piazza Marconi.


Iscriviti alla newsletter


Mulatero Editore utilizzerà le informazioni fornite in questo modulo per inviare newsletter, fornire aggiornamenti ed iniziative di marketing.
Per informazioni sulla nostra Policy puoi consultare questo link: (Privacy Policy)

Puoi annullare l’iscrizione in qualsiasi momento facendo clic sul collegamento a piè di pagina delle nostre e-mail.

Abbonati a Skialper

6 numeri direttamente a casa tua
43 €per 6 numeri

La nostra sede

MULATERO EDITORE
via Giovanni Flecchia, 58
10010 – Piverone (TO) – Italy
tel ‭0125 72615‬
info@mulatero.it – www.mulatero.it
P.iva e C.F. 08903180019

SKIALPER
è una rivista cartacea a diffusione nazionale.

Numero Registro Stampa 51 (già autorizzazione del tribunale di Torino n. 4855 del 05/12/1995).
La Mulatero Editore è iscritta nel Registro degli Operatori di Comunicazione con il numero 21697

Privacy Policy - Cookie Policy

Privacy Preference Center

X