E adesso Becca di Nona

Domenica la grande classica di skyrunning

Mancano quattro giorni a uno dei più importanti eventi di corsa in montagna della Valle d'Aosta. Puntuale come ogni anno a inizio settembre gli atleti del settore si daranno battaglia sulle ripide rampe che portano in vetta alla Becca di Nona. Una parte finale da skyrunning e una parte iniziale da corridori: potremmo dire una corsa completa.
La partenza da Piazza Chanoux  per poi inoltrarsi lungo i sentieri che risalgono il versante di Pila, quindi i pascoli sotto la Becca egli ultimi tratti fra le rocce della vetta.
Iscritti di rilievo per ora Brunod, Pellissier, Semperboni, Colombo, Yeuilla, Lenzi, in campo maschile, Vassalli e Pellissier in quello femminile.
Tempi da battere: 1 ora e 52 per la sola salita che appartiene a Jean Pellissier, 2.48.06 ancora di Jean Pellissier e Dennis Brunod mentre il miglior tempo in discesa lo ha fatto segnare Bruno Brunod con 52 minuti.
Appuntamento domenica sera per i commenti e le classifiche.


Super trekking fra Gran Paradiso e Vanoise

Dal Serrù al Nivolet, ma non per la provinciale...

Le bellissime giornate di questa seconda metà di agosto hanno ispirato un grande trekking attraverso le panoramiche cime che separano Piemonte, Valle d'Aosta e Val d'Isère. Ecco in sintesi la descrizione.
Lasciata l'auto nel tornante sopra la Diga del Serrù (2300 m) ci si incammina verso il Rifugio Ballotta. Il sentiero viaggia a curva di livello fino al rifugio, qui si risale la prima balza di rocce - due le scelte: o dal tetto del rifugio e nel canalino di fianco, entrambi i passaggi sono ben attrezzati con corde fisse e scalini di tondino - e si raggiunge il Pian Ballotta da dove si prosegue in direzione ovest risalendo gli sfasciumi che portano sotto il Passo della Losa (2970 m) che si raggiunge dopo aver superato il tratto ripido finale anch'esso ben attrezzato con corde fisse e gradini di ferro.
Panorama stupendo sulla Val d'Isère e sulla Grand Motte, a est tutto il gruppo del Gran Paradiso.
Dal passo si scende seguendo il sentiero che porta al Rifugio Prariond ma solo fino a quota 2700 circa. Ora si ricomincia a salire in direzione nord dopo aver superato un ampio pianoro. Il Colle della Galisia è alla nostra destra. Punto di riferimento da seguire sono delle rocce bianco - giallastre ben visibili anche da lontano solcate dal torrente che sbuca dal sovrastante Ghiacciaio di Bassagne. In questo tratto non c'è più sentiero ma si risale a destra per roccette e sfasciumi per evitare di affrontare il ghiacciaio che in questa stagione è ghiaccio vivo nella parte bassa e presenta qualche spaccatura insidiosa. Sempre superando roccette e nevai si supera il contrafforte che sorregge il ghiacciaio. In questo tratto meglio non spostarsi troppo a destra per evitare di doversi impegnare in un'arrampicata vera e propria.
Ci troviamo nei pressi del Col Basagne (3105 m), rimanendo sul bordo di destra salendo, puntiamo decisamente verso est alla volta della Punta Galisia ben riconoscibile per un grande omino di pietre della vetta. Qui il ghiacciaio non presenta difficoltà alcuna ed è ancora ben coperto di neve. La Punta della Galisia (3346 m) - vetta famosa fra gli amanti dello ski-alp che l'affrontano in primavera partendo dal Benevolo - è un punto panoramico di incredibile suggestione, su di essa si incrociano i confini di Rhemes, Ceresole e Val d'Isère, il colpo d'occhio sulle montagne circostanti è totale a 360°.
Dalla Punta Galisia l'itinerario prosegue in direzione della Punta Bousson (3330 m) ben visibile a nord - est a 600 metri in linea d'aria. Dalla Punta Bousson si deve ora raggiungere la Punta Basei (3338 m) attraverso una cresta di sfasciumi con qualche breve balzo roccioso. Questo tratto richiede molta attenzione dal momento che sia la parte piemontese che quella valdostana sono caratterizzate da un salto notevole - soprattutto verso il Serrù il vuoto è di 700 metri - e a poche decine di metri dalla Punta Bousson ci si ritrova a dover superare un intaglio nella roccia abbastanza problematico che richiede un po' di attenzione anche per la mancanza di buoni appigli per la pessima qualità della roccia. Superato questo ostacolo si prosegue ora sul filo di cresta seguendo delle traccette a destra o sinistra. Nei pressi della testa rocciosa della Basei si prosegue a sinistra attraversando un pendio di sfasciumi non troppo impegnativo e dopo un centinaio di metri ci si ritrova sull'ultimo tratto che si percorre normalmente per salite alla croce della vetta. Ora non resta che scendere lungo il sentiero estivo alla volta del Nivolet dove non rimane che cercare un passaggio per raggiungere l'auto al Serrù. (5 km)

Questo grandioso tour lo abbiamo chiamato «supertrekking» per via della complessità dei vari passaggi. Ci sono pochissimi tratti alpinistici ma nonostante questo lo consigliamo a persone ben preparate e con una certa esperienza dal momento che non ci si muove sempre su sentieri segnalati.
Indispensabili corda e attrezzature per l'assicurazione, piccozza e ramponi nel caso i nevai e il ghiacciaio Basagne presentino neve dura al mattino. Il casco potrebbe essere utile per evitare di essere colpiti da qualche pietra smossa da eventuali altre comitive nei tratti delle corde fisse e comunque per proteggersi nella cresta finale.

Meglio ricorrere ad una guida alpina (Guide Alpine Gran Paradiso Canavese - www.4026.it) per poter godere al meglio della panoramicità dei luoghi ed evitare il maggior numero di rischi.


I 1000 metri del guardaparco a Mersi

Nella splendida cornice delle montagne di Ceresole

Le devastanti valanghe dell'inverno scorso che sono partite proprio da questi pendii - quelli che si spingono fino alla base della parete ovest del Courmaon - non hanno alterato l'andamento a zig-zag del sentierino che dal cimitero di Ceresole porta alla casa di caccia per poi proseguire fino alla quota 2587 dove è stato posto l'arrivo.
Un vert che ha richiamato un'ottantina di concorrenti - molte le donne al via - che a dispetto del giorno di Ferragosto non hanno voluto mancare a questo grande appuntamento di corsa in montagna.
E' Mersi a farla da padrone che gestisce la gara sin dall'inizio fino a vincere senza problemi. Alle sue spalle a intervalli regolari Fornoni Daniele, per gli amici Cristo Redentore, quindi Bordet Ezio e Andrea Basolo. Poi il vuoto. Nessuno di questi quattro è riuscito a guadagnare posizioni rispetto agli avversari: come sono passati alla Casa di Caccia così all'arrivo.
Bella sorpresa la partecipazione di Elisa Brocard, azzurra del fondo, che è arrivata al traguardo con il decimo tempo assoluto seguita ad un minuto dalla Rika e dalla Miravalle, più a suo agio quest'ultima sulle lunghe distanze dell'Ultra Royal.
Premiazioni e premi ad estrazione subito dopo la gara, quindi pranzo nel capannone organizzato, per chi lo desiderava, dalle guide alpine del Canavese che per l'occasione hanno conferito il diploma di guida emerita al vescovo Bettazzi di Ivrea.

Classifiche
1. Mersi Enzo 39.01
2. Fornoni Daniele 39.45
3. Bordet Ezio 39.49
4. Basolo Andrea 40.37
5. Attardi Fabrizio42.52
6. Costa Giancarlo 43.19
7. Giacoletto Maurizio 44.03
8. Vailanc Felice 44.06
9. Lasina Massimo 45.25
10. Galisse Walter 45.51

femminile
1. Brocard Elisa 45.41
2. Rika Alma 46.32
3. Miravalle Raffaella 46.52


Nicolini e Oprandi sulle vie di Detassis

Un altro exploits delle due guide sulle Dolomiti

Mister 4000 e il suo amico Omar Oprandi stanno ripetendo, nello stile che è loro congeniale, tutte le vie dolomitiche di Bruno Detassis.
Un grande impegno soprattutto pensando che i due alpinisti stanno effettuando più scalate al giorno e che molto spesso devono superare delle difficoltà non proprio indifferenti. Seguiremo questo loro grande exploit con il nostro sito.


Royal Ultra alla guardiaparco volante

Giornata radiosa per la durissima Teleccio - Ceresole

Verrebbe da pensare che i bracconieri dovrebbero avere vita dura nell'Alta Valle dell'Orco vedendo la straordinaria prestazione della guardiaparco Miravalle Raffaella proprio sui sentieri che attraversano il versante sud del gruppo del Gran Paradiso dal Vallone di Piantonetto al Lago di Ceresole. Un'incredibile cavalcata di più di 3000 metri di dislivello con un arrivo tutto da correre come maratoneti nel lungolago di Ceresole. E i maschi in gara hanno dovuto inchinarsi alla supremazia femminile: al passaggio del Colle della Terra a circa 3000 metri e ultimo baluardo in salita per i concorrenti è stata lei a transitare in testa con un distacco piuttosto consistente sul secondo. Nella discesa che non è il suo forte la vincitrice ha comunque potuto contare su un ragguardevole numero di minuti raggranellati nelle salite che ha ben custodito e addirittura incrementato fin sul traguardo.
I numerosi nevai da attraversare hanno reso più insidioso il percorso della Royal Ultra ma allo stesso tempo hanno accorciato i tempi di percorrenza in quanto le altrettanto insidiose pietraie erano completamente coperte da una spessa e dura coltre di neve.
Gara dura, abbiamo detto, dal momento che in essa sono racchiusi tutti gli aspetti della corsa in montagna: neve, ripido, pietraia, discesa, diagonali, tratti a curva di livello molto corribili e un finale decisamente corsaiolo con qualche chilometro di asfalto.
Grande finale in riva al lago con polenta e premiazioni, il tutto improntato sulla semplicità e sulla valorizzazione degli artigiani locali: bellissimi campanacci da transumanza in premio a ricordo delle nostre valli, conosciute anche all'estero per i suoi «magnin».

calassifica
1. Miravalle Raffaella 6.03.4
2. Actis Gros Gian Maria 6.09.17
3. Milano Simone 6.20.17

seconda donna al traguardo: Matté Rosanna 8.23.17


E Fondo ski-alp diventa Ski-alper

Da novembre in edicola la nuova testata

Era nell'aria da tempo, da anni si può dire, ma da oggi la decisione è ufficiale: Fondo ski-alp non conterrà più notizie e servizi relativi allo sci di fondo ma esclusivamente dedicati allo scialpinismo. Ovviamente uno ski-alp a 360°, che va dal mondo dei super appassionati agli agonisti, dai principianti agli amanti dello sci largo con cui si usano le pelli per fare poco dislivello per poi scatenarsi nella discesa. Itinerari a 5 stelle con servizi sulle località. Non si esclude qualche servizio sul fondo in misura di come esso venga usato dagli scialpinisti per allenarsi ad inizio stagione o per rimanere in forma in attesa di poter calzare le pelli.
Prove materiali con rubriche particolarmente «sul campo»: verranno presi in considerazione tutti i particolari anche quelli apparentemente più banali. La tecnica spazierà su tutti settori: da come chiudere gli scarponi alla curva condotta con sci di nuova generazione. E poi le news materiali provati da noi prima ancora che escano sul mercato.
La sicurezza con ampi servizi sull'insidia che grava su questo nostro mondo: le valanghe!
I personaggi avranno grandi servizi con interviste: dai supercampioni ai grandi del passato che non hanno gareggiato ma che hanno solcato ogni itinerario delle Alpi quando la disciplina non era diffusa come oggi.
E poi ce ne saranno ancora di chicche, inutile volerle elencare tutte anche perché strada facendo, di qui a novembre, ne salteranno fuori molte altre di idee. Con una rivista di 120 pagine tutta sullo ski-alp abbiamo praticamente una prateria davanti!
Quella in fotografia non è che una bozza della probabile testata: occhio quindi a Ski-alp...er in edicola. Noi abbiamo inventato questo neologismo che tutti oggi adottano, è quindi ovvio che dopo la disciplina - ski-ap - ci permettiamo di inventarne il praticante - ski-alper.

Ma i fondisti non devono sentirsi trascurati: da ottobre il sito fondoskialp.it si sdoppierà: un sito solo per il fondo e uno per lo scialpinismo.
Potendo concentrare tutti gli sforzi sul web non mancheranno primizie come i filmati della tecnica e tutti i test vissuti dal vivo, le gare e le news giorno dopo giorno. Il nostro impegno per questa disciplina non diminuisce anzi... L'ingresso di un collaboratore come Dario Puppo sarà la garanzia di nuovi servizi e informazioni sempre fresche.


Corso allenatori di ski-alp?

Dalla riunione in Fisi si delinea la nuova figura

In federazione si è parlato di istituire una nuova figura di tecnico per lo scialpinismo. Da tempo se ne parlava e finalmente si è iniziato ad ipotizzarne le caratteristiche.
Secondo le parole di Fabio Meraldi il nuovo tecnico accederà a corsi ed esami senza possedere titoli particolari - in un primo tempo si era pensato che solo maestri di sci e guide potessero entrare in questo ristretto giro - dal momento che si vorrebbe tenere in gioco quegli atleti di comprovata esperienza e dal grande curriculum di gare e vittorie ma non in possesso di alcun diploma. In questo modo si spalancano veramente le porte dei corsi nel tentativo di divulgare nel miglior modo possibile la disciplina per costituire le basi da cui attingere giovani talenti. Questo anche in vista dell'ipotizzato ingresso dello ski-alp come disciplina olimpica.
Si tratta comunque di ipotesi e di basi in cui non c'è ancora nulla di definitivo. In occasione delle prossime riunioni in federazione si potrà sapere qualcosa di più.


Da Teleccio a Ceresole sulle strade del re

Grande skyrunning in un paesaggio stupendo

Si sta lavorando per rendere perfettamente agibile e sicuro l'intero percorso. Alcuni tratti ancora innevati come quelli che portano al Colle della Porta sono stati preparati con trincee nella neve  per scongiurare ogni pericolo. Dove sarà necessario si allestiranno delle corde fisse.
Intanto arrivano le iscrizioni: molte le telefonate da fuori regione segno questo che la Royal Ultra incuriosisce e attira gli appassionati.
Stefano Roletti, l'organizzatore, ci ha illustrato i premi in palio. Oggetti di grande valore in rame come campanacci in rame per la transumanza, paioli sempre in rame e altri prodotti dell'artigianato locale. Il Rifugio del Teleccio offre un pernottamento e mezza pensione a chi transiterà per primo al Colle dei Becchi accanto alla famosa Becca Meridionale della Tribolazione.
La macchina organizzativa è in funzione e si attendono numerose iscrizioni durante la settimana.


Skyrace del Piz Boè sulla neve

Gara estrema per 650 concorrenti

Un cielo terso che sembrava di poter toccare le splendide pareti dolomitiche che hanno fatto da contorno a questa spettacolare skyrace. Freddo pungente e molta neve, quella che si è posata da 2200 metri in su durante i temporali di ieri.
Già la salita alla Forcella Pordoi presentava tratti ghiacciati e altri innevati poi la diagonale fino al Rifugio Boé e la successiva discesa tutta su neve. Una condizione che i concorrenti hanno affrontato con grande padronanza senza troppe remore e paure. Ma gli organizzatori per prudenza decidono di non transitare in vetta al Piz Boè obbligando la gara a seguire una lunga diagonale per raggiungere il Rifugio Boé.
Ne è nata una sfida di altissimo livello con Dennis Brunod che ha dettato i ritmi fin dall'inizio in compagnia degli spagnoli. Poi l'allungo decisivo verso la forcella che gli ha permesso di aggiudicarsi il gran premio della montagna. Al Rifugio Boé era ormai da solo inseguito a una manciata di secondi dal suo avversario di sempre Hernandez.
Alle loro spalle lotta serrata fra Tacchini, i due inglesi, Caballero, Garcia e Larger.
Nella lunga discesa finale Brunod è stato raggiunto da quattro concorrenti: tre spagnoli e Tacchini. «Mi sono reso conto che era molto rischioso mollare a tutta con la neve che nascondeva le insidie e allora ho preferito lasciar fare...» Questo il commento di Dennis Brunod. Ma sul finale sferra un altro attacco nella parte più corribile, gli risponde Raul Garcia che lo supera di nove secondi sul traguardo. Tacchini è terzo mentre Larger riesce ad infilare gli altri inseguitori e far segnare il quarto tempo.
Nessuna storia in campo femminile con Antonella Confortola che si aggiudica la gara con ampio margine.

Classifica
1. Garcia Raul 1.57.17
2. Brunod Dennis 1.57.26
3. Tacchini Giovanni 1.57.53
4. Larger Paolo 1.58.14
5. Caballero Miguel 1.58.26
6. Hernandez Jessed 1.58.43
7. Lightfoot Ricky 1.59.31
8. Hope Rob 1.59.49
9. Dapit Fulvio 1.59.58
10. Tavernaro Michele 2.00.47

femminile
1. Confortola Antonella 2.25.17
2. Ardid Monica 2.27.25
3. Scola Nadia 2.27.50
4. Riva Luisa 2.29.16
5. Miori Giulia 2.29.28


Domani il Piz Boè

650 i partenti e sarà ancora grande skyrunning

Alle ore 8.30 il via nel centro di Canazei a quota 1450, salita a Passo Pordoi a quota 2238, quindi il ghiaione che sbuca alla Forcella del Pordoi a metri 2829.
Di qui fino alla vetta del Piz Boé (m 3152). Quindi passaggio al Rifugio Boè e discesa verso la Val di Lasties fino al Rifugio Pian di Schiavaneis (m 1850) e di qui fino al traguardo in centro a Canazei.
Scorrendo l'ordine di partenza possiamo tentare di fare delle previsioni: l'assenza di alcuni spagnoli ritornati in patria dovrebbe favorire  Dennis Brunod che ancora una volta dovrà vedersela con Hernandez.
Da non trascurare nomi come Dapit e Pivk. Al via anche Jean Pellissier già vincitore della gara dieci anni fa.
Fra le donne la lotta dovrebbe essere ristretta alla Confortola e alla Mudge: nell'ordine di partenza non vediamo chi potrebbe insidiarle...
Tempo permettendo la nostra redazione mobile sarà piazzata nella parte conclusiva della salita al Piz Boè per fare gli scatti più suggestivi.


Record del mondo nel Vertical Kilometer

Urban Zemmer trionfa sulla Crepa Neigra

Proprio di trionfo si può parlare per il trentanovenne altoatesino Zemmer che ha affrontato alla grande il sentiero verticale che da Alba di Canazei porta sulla vetta della Crepa Neigra. Una salita incredibile, qualcuno l'ha definito il più bel vertical di sempre: una traccetta in linea di massima pendenza scalinata nella terra come se fosse un canalino di neve, e così per 1000 metri di dislivello x 2000 di sviluppo.
I grandi specialisti come Roc Agusti sono stati sorpresi dall'outsider che ha allungato negli ultimi cento metri lasciandosi alle spalle il fortissimo spagnolo e Manny Reichegger detentore del titolo su questo tracciato e di un record mondiale di 33.59. Alle loro spalle una vera bagarre fra Dennis Brunod che se la deve vedere con Hernandez: un arrivo a spintoni e a tagli fuori dal sentiero ma lo spagnolo ha la meglio.
Zemmer oltre a vincere il titolo europeo migliora anche il record mondiale di 5 secondi fermando il cronometro sul tempo di 33.56.
In campo femminile la solita grande prestazione di Antonella Confortola che con il suo passo cadenzato dal ritmo dei bastoni ha fatto sua la gara senza peraltro avvedersi della pericolosa vicinanza della Mudge che grazie ad un look quasi maschile - capelli cortissimi - è arrivata al traguardo una manciata di secondi dopo l'azzurra del fondo.
Il tanto atteso Kilian Jornet è transitato in compagnia della Confortola. Intervistato al traguardo ha ammesso di essere stanco essendo arrivato a Canazei nella notte.
«Tutti gli scialpinisti sono partiti alla grande e la gara è stata subito durissima, mi sono comunque divertito molto dal momento che se non sei con i primi si fa molta meno fatica...» Questo il commento di Kilian sul traguardo.
Domenica mattina si replica da Canazei al Piz Boé e ritorno dove non saranno in gara né Kilian, né Roc Agusti e nemmeno Manny Reichegger.
Più tardi verrà pubblicata la classifica completa della gara e il filmato.


Dennis Brunod in grande forma

E il vert lo vedrà sicuramente protagonista

Lo abbiamo intervistato ieri chiedendogli del suo stato di forma in vista degli Skygames nei quali indosserà la casacca della nazionale di corsa in montagna. Come al solito si è un po' schernito dietro i soliti «Mah, c'è tanta gente forte... bisogna vedere... tutti i migliori sono là...» Poi, pressato dalle nostre domande sulle sue preferenze in vista dei due appuntamenti di Canazei ci ha confidato che «viste le grandi pendenze di cui mi hanno parlato sul percorso del chilometro verticale potrei quasi dire di preferirlo... Mi hanno detto che è talmente ripido che non si riesce a correre e questo per me potrebbe essere positivo...»
E il messicano Mejia?
«Fortissimo, lo stimo molto, ma credo che la conformazione del terreno non si addica alle sue caratteristiche.»
Poi non manca di elencarmi una sfilza di potenziali vincitori, da Roc Agusti a Jornet, fino a Manny, suo compagno, che la scorsa stagione proprio su questo tracciato fece, inaspettatamente, segnare il miglior tempo.
Una grande sfida dunque che genera una grande attesa: e domattina alle dieci e trenta cercheremo di posizionarci il più in alto possibile per assistere dal vivo all'impresa di questi eccezionali skyrunner.