Ilvetto Martin, una decisione sofferta

Atto di grande professionalità da parte delle guide della Valsavara

Decidere di bloccare a gara avviata una fiumana di circa 500 persone che salgono alla volta del Gran Paradiso non dev'essere stato fatto a cuor leggero. In ogni caso, come è giusto aspettarsi da veri professionisti della montagna, è prevalso il senso di responsabilità e così gli atleti sono stati fermati alla piazzola del cambio pelli prima del tratto a piedi.
La zona caratterizzata da un ghiacciaio molto crepaccio non avrebbe d'altronde potuto offrire percorsi alternativi: guai far scendere in gara i concorrenti verso il Rifugio Chabod per decidere un'eventuale seconda in direzione Herbetet, ai gravi rischi di congelamenti si sarebbero aggiunti quelli della possibile caduta in crepaccio.
Sentiamo dalla voce di Martin come è maturata la difficile decisione.


Tour du Grand Paradis a metà

Sofferta decisione di interrompere la gara a 3500 metri

Ho vissuto in prima persona tutta la vicenda dal momento che sono stato io stesso preso alla sprovvista e vittima delle condizioni meteo. Quest'anno avevamo deciso di salire dal versante Chabod, dormire al rifugio e il giorno appresso seguire il tracciato per portarci il più possibile in alto e attendere il passaggio dei concorrenti. Condizioni meteo accettabili al mattino alle otto meno un quarto. Qualche addensamento nuvoloso intorno alla vetta e passaggio di nubi con i primi sprazzi di sole sul versante opposto. Il Rifugio Chabod si trova a quota 2750 metri, a 3200 le folate di vento si fanno più insistenti e le due tracce vengono spesso sommerse dalla neve portata dal vento. A quota 3350 è situata la piazzola dalla quale si percorre il tratto a piedi: Mottini sta allestendo con i suoi collaboratori la piazzola del cambio e mi consiglia di non salire perché lassù il vento è fortissimo. Non mi sembra possibile e incomincio a seguire le tacche nella neve che mi portano quasi sulla dorsale e devo garantire che nella parte alta, alla fine delle corde fisse il vento è veramente insopportabile, non riesco nemmeno a preparare macchina fotografica e cinepresa senza farmi riempire lo zaino di neve.
Mi confermerà il responsabile del percorso Ilvo Martin che nel versante opposto, quello del Vittorio Emanuele, le raffiche sono ancora più forti. E proprio mentre i primi raggiungono la piazzola - in sequenza Pedrini - Lanfranchi, Holzknecht - Lenzi e Seletto - Blac - arriva dall'alto la notizia che la gara è sospesa. Che rabbia: mi fossi fermato là sotto avrei almeno fatto qualche foto agli atleti...
Scendo il pendio proprio per sentire la guida addetta alla sosta che avvisa tutti di ridiscendere legati poiché il pericolo di crepacci è molto elevato in zona e soprattutto di non uscire dalla traccia di salita.
Alle tre del pomeriggio possiamo dire che di incidenti non ce ne sono stati segnalati ma probabilmente se la gara fosse proseguita congelamenti e malesseri non sarebbero certamente mancati.
Le classifiche che sono state stilate riportano esclusivamente il piazzamento al momento della sospensione.
Questa volta ha vinto la montagna - temperatura a -15 e raffiche oltre cento chilometri orari - perché anche questo è scialpinismo...

classifica femminile
1.  Mirò Mireia - Dusautoir Sophie
2.  Clos Corinne - Rocca Silvia
3.  Locatelli Tatiana - Nex Christiane
4.  Tomatis Katia - Gianotti Raffaella
5.  Gianatti Alessandra - Ferrandoz Marina
6.  Ponzo Silvia - Orlando Maria
7.  Stirparo Simona - Lupu Zinaida
8.  Berta Sara - Venturino Silvia
9.  Titolo Claudia - Endolfi Renata

classifica maschile
1.  Pedrini Daniele - Lanfranchi Pietro
2.  Lenzi Damiano - Holznecht Lorenzo
3.  Seletto Alain - Blanc Didier
4.  Reichegger Manfred - Brunod Dennis
5.  Antonioli Daniel - Boscacci Graziano
6.  Sbalbi Tony - Basolo Andrea
7.  Beccari Filippo - Moriondo Paolo
8.  Collè Franco - Stacchetti Matteo
9.  Filisetti Carlo - Zamboni Giovanni
10. Bondioli Marzio - Bernini Angelo


Tour du Grand Paradis

Punto della situazione con Ilvo Martin sulle condizioni del percorso

Le condizioni sono certamente buone fino a quota 3800 metri, nei pressi della Schiena d'Asino: neve compatta che non può più essere spostata dal vento forte di questi giorni. Qualche problema in più per l'ultimissima parte di gara, quella che dalla Becca di Moncorvé - la guglia rocciosa che si affaccia sul versante canavesano della montagna - sale fin sotto la vetta: la neve caduta in questi ultimi giorni probabilmente è stata spazzata via dal vento per cui è possibile che il ghiaccio che caratterizzava l'erta finale sia ancora scoperto. In questo caso il giro di boa sarebbe appunto fissato alla Becca di Moncorvé punto altrettanto panoramico e suggestivo poco distante dalla vetta vera e propria.
Intanto scorrendo l'ordine di partenza abbiamo potuto constatare che anche Roberta Pedranzini e Francesca Martinelli compaiono nella lista: vita dura quindi per le altre due forti squadre composte da Clos - Rocca e Mirò - Dusautoir. In campo maschile oltre a Reichegger - Brunod, Lenzi - Holzknecht, Seletto - Blanc, a giocarsi la vittoria compaiono anche Pedrini e Lanfranchi. Una bella gara potrebbe venire anche dall'inedita coppia Sbalbi - Basolo.
Appuntamento domani pomeriggio dopo l'arrivo.


Condizioni perfette per il Tour du Grand Paradis

220 squadre al via domenica alle ore 8

Le condizioni meteo che fino a questa mattina non erano per niente buone fra Piemonte e Valle d'Aosta sono migliorate nettamente nel pomeriggio e dovrebbero rimanere buone fino a tutto il giorno della gara.
Ilvo Martin e Giorgio Pellissier, due guide della Valsavarenche, hanno visionato il percorso e confermato le perfette condizioni di innevamento che permetteranno di partire e arrivare sci ai piedi. Il passaggio nei pressi della vetta verrà deciso in base alle condizioni del ghiacciaio e dello strato di neve che coprirà il ghiaccio vivo. Se queste condizioni non fossero tali da garantire lo svolgimento della gara in perfetta sicurezza si opterebbe per un cambio pelli più basso, nei pressi della Schiena d'Asino, punto altrettanto panoramico e spettacolare di questa suggestiva montagna.
 
Riepilogo dislivelli percorso di gara:

1° salita: Pravieux-Terminale del Gran Paradiso: metri 2160
1° discesa: Terminale del Gran Paradiso-Rifugio Vittorio Emanuele: metri 1280
2° salita: Rifugio Vittorio Emanuele-Colletto Ciarforon: metri 300
2° discesa: Base Monciair-Pont di Valsavarenche: metri 1050
Tempo di percorrenza: (indicativo per le prime squadre) 2 ore e 30 minuti/3 ore.
Per info, consultare il sito www.tourdugrandparadis.it

Programma

Sabato 27 marzo 2010

Dalle ore 14.00 alle ore 19.30 l’ufficio gara c/o sala consiglio del Municipio di Valsavarenche in località Degioz sarà aperto per:
• Conferma iscrizione e comunicazioni logistiche
• Distribuzione pettorali
• Consegna premio di partecipazione
Alle ore 17.30 c/o capannone sito in località Degioz briefing con presentazione della gara e proiezione di slides e filmati sulle precedenti edizioni.

Domenica 28 marzo 2010

• Ore 6.30/7.30  conferma iscrizione e consegna pacchi gara
• Ore 7.30/7.50  ingresso area di partenza e controlla arva
• Ore 8.00 partenza gara in linea da Pravieux
• Ore 13.00 pranzo di chiusura
• Ore 15.00 premiazione c/o il capannone sito in località Degioz

FANTASTICI PREMI A SORTEGGIO

Per info:
Segreteria operativa, Silvia cell. 339-8909283 - Fax: 0165-905742
Internet: www.tourdugrandparadis.it
Email: info@tourdugrandparadis.it
Per informazioni sul percorso di gara:
Ilvo Martin cell. 347-8773097
Paolo Pellissier cell. 335-6614311


Florent Troillet, obiettivo Olimpiadi

Ski-alp diventerà disciplina olimpica?

Da tempo ci si domanda perché, e soprattutto quando, lo ski-alp diventerà sport olimpico. Spettacolarità e contenuti non mancano di certo a questa disciplina e tutti gli altri ingredienti decoubertiniani ma a quanto pare proprio non ce la fa ad essere presa in considerazione. A far gridare allo scandalo la proposta di disciplina olimpica per le racchette da neve sempre viste un po' con sufficienza dagli sciatori del fuoripista e dai patiti dello scialpinismo.
Alcuni atleti, in pieno mese olimpico, hanno preso posizione per far sentire la loro sull'argomento.
In occasione della recente Pierra Menta e dei Mondiali di Andorra atleti del calibro di Troillet e di Kilian Jornet hanno minacciato lo scisma se gli indirizzi dell'Ismf non fossero cambiati e andati nella direzione olimpica. Si è palesata una minaccia nemmeno troppo larvata di costituire un circuito professionistico internazionale svincolato dal discorso nazionale.
Al riguardo abbiamo sentito Troillet ad Areches che ci ha concesso una breve intervista qui riportata in video.
 


Glo, faccio il bambino e ritorno

Forse...

Nel parterre della gara dei Mondiali di scialpinismo Militari di Flassin c'era anche lei, Gloriana Pellissier, in versione pre-maman. Era lì per incoraggiare i suoi compagni dell'Esercito e suo marito Massimo in gara anche lui.
Una Gloriana abbronzata e un po' paffuta ma in perfetta forma. Nessun aumento di peso eccessivo, insomma una Gloriana che si allena tuttora anche al sesto mese in previsione di un ritorno al mondo dell'agonismo. Chissà, adesso che in valle sta salendo la forma di Corinne Clos potrebbe trovare stimolo nella nuova compagna…
Sentiamo la breve intervista.


Reichegger e Brunod, en plein a Flassin

I due atleti dell'Esercito si aggiudicano il mondiale militare

A Flassin questa mattina pioveva a dirotto, poi ad un certo punto ha anche nevicato, in quota vento freddo e neve, ma alle 8.30 in punto la gara ha preso il via. Tratto pianeggiante sulla pista di fondo e poi su, sulla traccia che porta al Citrin. A tirare è subito la coppia dell'Esercito che prende la testa della gara e non la molla più fino alla fine nonostante Brunod abbia perso uno sci nella fase di lancio. Alle loro spalle si fanno spesso minacciosi Seletto e Blanc, dietro Sbalbi che tira il compagno Jan Gachet e a distanza regolare Basolo e Cazzanelli.
Queste saranno anche le posizioni sul podio dopo la salita al Passo Valletta, la discesa sul Citrin e ultima ascesa al Flassin. Intanto al traguardo molte divise e molti graduati ad attendere i corpi militari, ma qui non c'è storia: la classifica del mondiale è scontata da subito mentre per la gara complessiva Reichgger e Brunod vincono con circa un minuto e mezzo su Seletto - Blanc.
In campo femminile le soldatesse in gara sono solo le tedesche che però arrivano ultime mentre la gara viene vinta dalla coppia Nex - Locatelli.
Un centinaio le coppie al via che hanno sfidato le inclemenze del tempo
Poi grande pranzo nel capannone allestito nel piazzale del foyer du fond.

classifica

1. Reichegger - Brunod 1.34.38
2. Seletto - Blanc 1.35.18
3. Sbalbi - Gachet 1.40.20
4. Basolo - Cazzanelli 1.42.11
5. Collé - Stacchetti 1.47.33

femminile

1. Nex - Locatelli


Trofeo Fiou

Mondiale militare e gara nazionale

Domenica prossima si corre a Flassin il classicissimo Trofeo Fiou. Quest'anno sarà gara a coppie per assegnare il titolo mondiale militare ma ci sarà anche quella aperta a tutti sempre a coppie. I favoriti dovrebbero essere i portacolori dell'Esercito Brunod e Reichegger. La Francia schiererà Toni Sbalbi che sta cercando un compagno militare alla sua altezza. Sono solo nove per ora le squadre che gareggiano per il mondiale mentre quelle per il Trofeo Fiou dovrebbero essere piuttosto numerose.
Il percorso che sta prendendo la sua fisionomia definitiva è quello che prevede la partenza dalla piana di Flassin a quota 1350, salita all'Anticima Valletta 2450 m, discesa alla Tsa di Citrin 2300 m, sdalita al Col Citrin 2492 m e quindi alla Punta Flassin 2757 con discesa finale alla piana di Flassin lungo il vallone omonimo.
Il dislivello positivo è di 1720 metri e la partenza della gara è fissata per le ore 8.30.


Le bormine, patrimonio dello ski-alp

Ma un altr'anno saranno ancora al via?

Ci siamo abituati negli anni a dare per scontato che le bormine non avrebbero fallito i grandi appuntamenti, che anche in situazioni poco felici per i colori azzurri poi alla fine sarebbero arrivate loro a tirare su le quotazioni della squadra azzurra…
Io le chiamo le bormine, forse anche qualcun altro le chiama così. Questo termine è il nome di un trattore a quattro trazioni, inarrestabile. Proprio come le due ragazze di Bormio che viaggiano in assetto costante con Francesca davanti e Roberta dietro: il loro ritmo, anche a questa Pierra Menta, è stato molto elevato, frequenze alte, mai strappi o variazioni di ritmo, movimenti all'unisono e via!
Roux e Mirò hanno tentato di insidiarle nel terzo giorno di gara ma questo tentativo deve aver inciso duramente nelle riserve di carburante della catalana che ci è sembrata meno sorridente del solito nei passaggi chiave.
E se la Franci e la Roberta decidono di mollare? Guardando indietro non vediamo nessuno in lontananza che possa prendere il loro posto. Clos e Rocca hanno fatto un grande balzo di qualità proprio nelle ultimissime gare importanti ma non hanno ancora quel passetto che contraddistingue le due grandi quando fanno sul serio.
E dietro ancora? Cazzanelli ha trovato una compagna, la Martha Beuchod. Le due tuttavia non sono ancora in grado di far male, ma c'è tempo… E poi? Per ora all'orizzonte non vediamo nulla o ben poco. Martina Valmassoi si è persa un po' con il cambio di categoria e la Piccagnoni dovrebbe trovare una compagna in grado di competere ad alto livello.
Intanto assaporiamo queste lezioni di classe delle due bormine, forse saranno le ultime.


Pierra Menta ecco i video

Palcoscenico mondiale dello ski-alp

Già solo esserci è un sogno per molti appassionati. Nei video che stiamo caricando nella finestra di destra si possono cogliere solo alcuni dei momenti chiave di quest'ultima Pierra Menta. Muovendoci con sci e pelli è stato per noi difficile coprire tutti i settori di gara, dalla partenza al traguardo, ma questo è il nostro modo di lavorare che ci permette di provare a nostra cvolta il percorso degli atleti raggiungendo al mattino presto i passaggi chiave della gara.
L'ultimo giorno abbiamo salito la prima salita posizionandoci sotto il Col de Dard in un punto in cui la traccia era rischiarata dal primo sole. Ci siamo poi spostati sulla penultima discesa e sull'ultimo cambio per andare a filmare la discesa in mezzo al bosco come sempre molto impegnativa.


La Pierra Menta a Kilian e Troillet

Spettacolare quarta tappa

Grande attacco della coppia Holzknecht e Lenzi che nell'ultima discesa riescono a superare i battistrada e vincere almeno la tappa. Questa impresa non ha permesso loro di guadagnare posti in classifica generale. Un percorso breve quello dell'ultimo giorno ma non per questo meno impegnativo: dapprima la stradina gelata poi il valloncello tutto da salire di forza in mezzo alle dune di neve dura, successivamente l'ambiente aperto nello spettacolare pendio che porta al Col de Dard con i suoi mammelloni innevati. Neve facile ma allo stesso tempo insidiosa che non ha condizionato la prestazione in discesa degli inseguitori di Kilian e Florent. Particolarmente spettacolare il passaggio di Damiano Lenzi che quando si è accorto dell'errore dei due battistrada al fondo della penultima discesa si è buttato diritto cercando di infilarli prima del cambio.
Molto attenta e tecnicamente di alto livello la prestazione di Perrier e Bon Mardion che hanno difeso strenuamente il secondo posto in classifica finale.
Sempre  molto impegnativa l'ultima discesa nel bosco che man mano che i concorrenti sono transitati è diventata via via più insidiosa obbligando i concorrenti a dei numeri spettacolari per superare le gobbe che si sono formate per via dei numerosi passaggi.
Ancora una grande prova della nostra super coppia femminile, Martinelli e Pedranzini che sono riuscite ad imporre un ritmo impossibile alla gara fin dalla prima salita, soprattutto nel tratto del vallone in cui bisognava andar via di forza usando molto le braccia.
Grande prova anche nei giovani per i nostri colori con la vittoria di Antonioli - Boscacci davanti a Cazzanelli - Righi. Nei cadetti secondo posto finale per Ferrari - Nicolini davanti a Stradelli - Feifer.
Classifica di tappa
1. Lorenzo Holzknecht – Damiano Lenzi (IT, 1’28’53) 
2. Kilian Jornet – Florent Troillet (ES-CH, 1’29’07) 
3. William Bon Mardion – Florent Perrier (FR, 1’29’12) 
4. Manfred Reichegger – Dennis Brunod (IT, 1’29’14) 
5. Yannick Ecoeur – Martin Anthamatten (CH, 1’32’18) 
6. Alexandre Pellicier – Didier Blanc (FR, 1’33’12)
 7. Daniele Pedrini – Pietro Lanfranchi (IT, 1’34’40)
 8. Philippe Blanc – Nicolas Bonnet (FR, 1’35’47)
 9. Marc Pinsach – Javier Martín (ES, 1’36’46) 
10. Raphel Bordet – Adrien Piccot (FR, 1’39’44)
 11. Marco Bulanti – Paolo Moriondo (IT, 1’39’44)
 Donne
 1. Francesca Martinelli – Roberta Pedranzini (IT)
 2. Laetitia Roux – Mireia Miró (FR-ES)
3. Corinne Clos - Silvia Rocca (IT)
Classifica generale
Uomini 
1. Kilian Jornet – Florent Troillet (ES-CH, 1’02’21)
 2. William Bon Mardion – Florent Perrier (FR, 10’09’00)
 3. Manfred Reichegger – Dennis Brunod (IT, 10’10’24)
 4. Lorenzo Holzknecht – Damiano Lenzi (IT, 10’10’46)
 5. Yannick Ecoeur – Martin Anthamatten (CH, 10’16’17)
 6. Daniele Pedrini – Pietro Lanfranchi (IT, 10’31’17)
 7. Alexandre Pellicier – Didier Blanc (FR, 10’34’40)
 8. Marc Pinsach – Javier Martín (ES, 10’50’24)
 9. Peter Svatojansky – Andrej Bargiel (SK-PL, 10’57’10)
 10. Raphel Bordet – Adrien Piccot (911’19’52)
 Donne 
 1. Francesca Martinelli – Roberta Pedranzini (IT) 
2. Laetitia Roux – Mireia Miró (FR-ES)
3. Corinne Clos - Silvia Rocca (IT)
 


Pierra Menta, domani l'epilogo

La vittoria finale alla portata di Kilian e Troillet

La coppia catalano - svizzera conduce la classifica generale con più di sei minuti di vantaggio e oggi i due atleti ci sono sembrati veramente in forma smagliante. Solo un incidente di percorso potrebbe togliere loro la vittoria finale. Diverso il discorso podio che vede Perrier e Bon Mardion impegnatissimi ad ottenere almeno il secondo posto: corrono in casa e il tifo è tutto per loro. Per il terzo posto c'è invece una lotta intestina fra le nostre due squadre Reichegger - Brunod e Lenzi - Holzknecht, a separarli pochi secondi, e la tappa breve ma nervosa di domani potrebbe ancora sconvolgere le posizioni sul podio.
Una piacevole sorpresa l'affiatamento che si è creato fra Holz e Lenzi: sodalizio nato per caso ad Andorra e che adesso sta dando i suoi frutti. Oggi hanno attaccato duro e ci sono sembrati in forma, domani potremmo vederne delle belle...
Pedranzini e Martinelli hanno ceduto più di tre minuti a Roux e Mirò, distacco dovuto anche ad uno sbaglio di percorso nell'ultima discesa. Ci sembra comunque decisamente difficile che la coppia franco - spagnola possa recuperare altri quattro minuti nella tappa più corta delle quattro.
I giovani sono andati alla grande: Antonioli e Boscacci guidano con quattro minuti su Cazzanelli - Righi e nove sulla coppia francese.
Nicolini e Ferrari sono secondi fra i cadetti con 1.52 appena di ritardo. Stradelli - Feifer sono subito dietro ad una manciata di secondi.
Più difficile per Cazzanelli - Beuchod in campo femminile junior acciuffare il podio: il distacco di oggi è stato di 10 minuti.
Domattina salita al Dard e noi saremo nei punti nevralgici del percorso, come sempre.