Confermato il percorso CCC, ottimismo per la gara regina del programma

«Quando ho visto il livello degli atleti al via ho pensato che non potevo non esserci, nelle gare più corte, nello scialpinismo, sono in 10, 20 a potere vincere, nell’ultra-trail di solito due, tre». È un Kilian Jornet assediato da giornalisti e fotografi quello che risponde alle domande subito dopo la conferenza stampa di presentazione dell’UTMB. I suoi 20 minuti per il botta e risposta con i giornalisti sono i più affollati. Ti senti in forma? «Non so, alla Sierre Zinal è andata bene, vedremo». E il meteo, previsto brutto, con temperature fredde, cambierà i piani degli atleti? «Non faccio mai piani in gara, se li fai non riesci a rispettarli, bisogna ascoltare il proprio corpo e le proprie sensazioni, se qualcuno scappa valutare se si ha voglia di andare a prenderlo subito o se controllarlo. Certo, preferisco le temperature fresche, che permettono ai miei muscoli di recuperare più velocemente». Il percorso dell’UTMB è considerato facile, poco tecnico, almeno per gli standard europei. «È facile arrivare, ma difficile vincere, bisogna sempre prepararsi per la difficoltà, qui la difficoltà è a velocità».

LA NOTTE DELL’ULTRA-TRAIL – Kilian non ha piani, ma gli altri? Jim Walmsley è uno che corre veloce, molto veloce. «Credo che domani bisognerà essere pazienti, è la prima volta che corro qui, farà brutto, ci sono così tanti atleti forti» dice invece lo statunitense. François D’Haene qualche piano l’ha fatto, naturalmente dipenderà anche dagli altri: «Credo che, pur essendo così tanti atleti forti, si inIzierà a decidere la gara dopo il Col du Grand Ferret o La Fouly, penso che vorremo correre insieme nella notte, almeno me lo auguro, ho fatto delle notti da solo e non so se vorrei riprovare questa esperienza». Un po’ diverso il pensiero di Xavier Thévenard: «Ho le mie tabelle dei tempi e cercherò di rispettarle, vedremo in che posizione sarò e se riuscirò a stare nei crono previsti». Ma cosa ha aggiunto all’UTMB la presenza di Kilian? «Non ho la presunzione di pensare di batterlo, voglio cercare di stare con lui il più a lungo possibile» dice Xavier Thévenard. «Sono molto contento che sia qui perché è sempre un piacere correre con lui, ha dimostrato di essere fortissimo, lo conosciamo tutti, poi in una gara di cento miglia non si può mai sapere in partenza come finirà, credo che lo stesso Kilian non sappia mai come finirà la sua gara, ci sono tanti fattori, la sua presenza ha reso ancora più frizzante l’atmosfera» ha detto D’Haene. Mai folta come nel 2017 la platea degli americani. Che (al maschile) non hanno ancora vinto l’UTMB. Sarà la volta buona? Sono tutti convinti di sì: «altrimenti non saremmo qui, sono cambiate tante cose, gli statunitensi sono più abituati al terreno alpino» hanno detto all’unisono. Intanto Kilian potrebbe correre con delle scarpe Salomon senza stringhe: «Devo ancora decidere, se farà brutto, con tanta pioggia, sicuramente no, meglio le stringhe». Caroline Chaverot, la grande favorita femminile, è prudente: «In una gara così lunga bisogna sempre essere umili, non sai cosa può succedere. Mi auguro di non avere i crampi che mi hanno tormentato l’anno scorso, non ne soffro mai, chissà perché mi vengono solo qui».

CCC OK, UTMB PROBABILMENTE – Intanto ci sono alcune novità sul programma delle gare di domani: la CCC sarà sul percorso normale. «Sarà freddo, ma siamo riusciti a organizzare logistica e squadre di soccorso» ha detto Catehrine Poletti. «Per quanto riguarda l’UTMB – ha aggiunto – non c’è ancora una decisione ufficiale che verrà presa domani mattina, posso però dire che le possibilità che non si corra sul percorso normale sono poche: la perturbazione si sta diradando, con un calo generalizzato dell’intensità delle precipitazioni, accompagnato però anche da un calo delle temperature. La quota neve scenderà fino a 2.000-1.700 metri, però saranno precipitazioni deboli, ci sarà vento che aumenterà la sensazione di freddo». Ma, nonostante il clima, sarà una UTMB molto ‘calda’.