Sempre da brividi il vertical della Dolomyths Run: riviviamo per immagini le emozioni della gara

Davide Magnini, Nadir Maguet, Nejc Kuhar quasi una gara di ski-alp. E all’inizio della partita anche Michele Boscacci che poi ha chiuso quindicesimo. «Una sfida avvincente fra compagni di squadra del Centro Sportivo Esercito - racconta il ‘Mago’ -. Sembravamo un team del Mezzalama. All’inizio è stato Boscacci a fare l’andatura, poi Davide e io all’inseguimento. Nella parte centrale siamo rimasti io e Davide. Speravo che piegasse la gamba nel finale ed invece ha allungato. Non potevo fare di più. Sempre un bel Vertical questo di Canazei, senza pause. Prima o poi spero di vincerlo».
E allora la parola al vincitore Davide Magnini: «Sono molto felice del risultato. Nel finale è stata una bella sfida con Nadir Maguet, con il quale sono rimasti appaiato fino all’uscita del bosco, dove ho provato ad allungare guadagnando qualche metro importante. Di rilievo anche la prestazione assoluta, anche se ad un minuto dallo straordinario record di Götsch. All’inizio c’era anche Boscacci a darci filo da torcere, poi si è staccato. Vincere una gara con una storia importante ed un paesaggio superlativo come questa è straordinario».


Le emozioni del DoloMyths Run Ultra

Una giornata da incorniciare quella che ha celebrato il primo atto del nuovo evento DoloMyths Run nella versione Ultra. Dai protagonisti di giornata che hanno avuto pure il tempo di apprezzare la straordinarietà di questo percorso, al presidente del comitato organizzatore, soddisfatto per questa nuova formula. «La lunga settimana di DoloMyths Run - spiega Diego Salvador - è iniziata nel migliore dei modi. Una super giornata e tanti apprezzamenti per il percorso. Non posso che essere soddisfatto anche perché la Ultra con l’incorporamento nel nuovo evento ha avuto un valore aggiunto straordinario, e gli iscritti lo testimoniano. Ora aspettiamo tutti venerdì per il Vertical e domenica per la Sky, senza dimenticare i test materiali, le uscite con i campioni Salomon e tre serate sulla tecnica e alimentazione per chi pratica la corsa in montagna. E un ringraziamento a tutti i volontari delle quattro valli. E’ un successo di tutti».
E allora riviviamo le emozioni della gara.


Maratona del Cielo, sarà una domenica di record?

A Corteno Golgi domenica si corre la 23ª edizione della Maratona del Cielo. Più di 200 gli iscritti alla gara principe da 42 km, superati i 100 sulla mezza.
E allora è tempo di pronostici: sulla marathon femminile, nessun dubbio, super favorita è la rumena della Valetudo Serim Denisa Dragomir. Già vincitrice di questa gara, la pupilla del presidente Giorgio Pesenti, ha un solo obiettivo: il primato in rosa di 5h10’43” appartenente alla più forte italiana di sempre Emanuela Brizio. Un record che resiste dal 2010.
A proposito di primati storici, salvo sorprese dell'ultima ora, ancora una volta difficilmente attaccabile appare quello maschile di Mario Poletti, datato 2003. Nonostante la taglia messa dal comitato organizzatore e un ulteriore premio in denaro posto dallo stesso Poletti, nessun big di caratura internazionale se l’è sentita di cogliere il guanto di sfida. Sfogliando la lista partenti sembra difficile che quel mitico 4h08’24” possa cadere, ma mai dire mai.
Una cosa è certa, tra esperti atleti e giovani in cerca della definitiva consacrazione, ancora una volta all’università dello skyrunning lo spettacolo sarà garantito. A giocarsi un nome nell’albo d’oro troviamo ancora una volta due Valetudo: il piemontese Christian Minoggio e il bergamasco Fabio Bazzana. Attenzione però anche all’alpino di Trento, ma d’istanza al Tonale Daniele Cappelletti. Ruolo di outsider per il bergamasco Riccardo Faverio, i lecchesi Davide Invernizzi, Mattia Gianola e il friulano Matteo Piller Hofer.
Come di consueto la 22ª edizione della Maratona del Cielo propone una mezza di livello nella quale si cimentano tanti atleti della corsa in montagna e agonisti provenienti anche da altre discipline. Quest’anno riflettori puntati sull’azzurrino di skialp Andrea Prandi che dovrà guardarsi le spalle dall'argentino Diego Simon. Al femminile una corona per tre vista la presenza di Lorenza Combi, Elisa Compagnoni e Chiara Gianola.


A Maurer la Salewa IronFly, ma a vincere è stato il pubblico

Con gli ultimi arrivi si è conclusa sabato la prima edizione della Salewa IronFly, la seconda gara di hike & fly più lunga al mondo con 458 chilometri in linea d’aria da percorrere e partenza e arrivo nei pressi di Lecco. Un evento solo alla prima edizione ma che ha avuto una grande eco mediatica ed è stato seguito da tanti appassionati lungo il percorso. Alle 08:57 di sabato mattina è arrivato al traguardo anche Giovanni Gallizia, il primo e unico italiano ad aver completato il percorso, sesto in classifica. La vittoria è andata all’austriaco Christian Maurer, dominatore incontrastato di questa disciplina negli ultimi dieci anni.

L'arrivo di Christian Maurer

GARA PER DURI - La durezza della gara è dimostrata dal limitato numero di atleti che sono riusciti ad arrivare al goal finale di Suello. Alle 10:56 è infatti arrivato in volo l’ultimo finisher, il polacco Michal Gierlach. Quella che nel pronostico di molti atleti avrebbe dovuto essere una competizione da tre giorni è stata resa complicatissima dal meteo, caratterizzato da pioggia, vento e nuvole basse, con previsioni spesso smentite dalla realtà atmosferica. In questa situazione gli atleti hanno dovuto camminare molto più del previsto, e una volta in quota spesso sono stati costretti ad aspettare una finestra favorevole per volare. Dura per tutti, dalla prima posizione fino all’ultima, quella occupata da Carlo Maria Maggia: «Da due giorni il riconoscimento facciale del mio smartphone non mi riconosce più».

il podio

LA CAVALCATA DI MAURER - Alle 15:05 del 16 maggio, 4 giorni, 4 ore e 50 minuti dopo il via, Chrigel Maurer ha concluso da vincitore il percorso. Il campione svizzero ha comandato dal primo all’ultimo giorno di gara. Partito da Lecco la mattina di sabato 15 maggio, Maurer ha passato le boe di Macugnaga - Monte Rosa, Bormio, Presolana prima di atterrare vittorioso a Suello, sede del Club Scurbatt, organizzatore della competizione. La sua è stata una leadership senza incertezze, riuscendo a mantenere a distanza gli attacchi di Von Kanel e Anders, che fino all’ultimo si erano portati a pochi chilometri dal primo posto.

ORGANIZZAZIONE OK - «Ero molto motivato per la Salewa IronFly, perché è una gara nuova che attraversa dei posti molto belli - ha detto Maurer al traguardo -. All’inizio è stata difficile, poi molto facile e poi di nuovo difficile, con molti cambiamenti di paesaggio e diverse opzioni tattiche. La gara è stata gestita molto bene dal team organizzatore che ci ha reso le cose facili per gareggiare e anche lo sponsor Salewa vestendo tutti gli atleti ha dato una bella mano. Sulla strada ho trovato tanti fan che sono venuti a salutarmi e fare il tifo, sembrava di stare alla Red Bull X-Alps. Quindi si vede che molti hanno seguito il live tracking e che alla sua prima edizione la Salewa IronFly è già una gara famosa». Soddisfatti anche gli uomini del club Scurbatt, la società organizzatrice. «Siamo molto felici di aver organizzato questa gara e di tutti gli atleti italiani e stranieri che hanno aderito con entusiasmo - ha detto Martina Troni, presidente -. Soprattutto siamo orgogliosi del successo di pubblico che abbiamo avuto alla nostra prima edizione. Tantissime persone hanno seguito e si sono entusiasmate a questa nuova disciplina che sta prendendo rapidamente piede anche in Italia».

LE REGOLE - Gli atleti potevano gareggiare solo dalle 07:00 alle 20:00, dovendo ripartire la mattina successiva a una distanza non superiore ai 200 metri dalla posizione registrata alla conclusione della giornata precedente. Unica eccezione, la possibilità di utilizzare il night pass, una sorta di jolly disponibile una sola volta per atleta, per continuare a camminare fino alla mezzanotte. Chi volava oltre le ore 20:00 subiva una penalizzazione, così come chi non rispettava le no fly zone, cioè le aree interdette al volo, che erano particolarmente complesse almeno fino alla boa del Monte Rosa.

 

Classifica finale Salewa IronFly
1. Christian Maurer
2. Patrick Von Kanel (+ 06h 15m)
3. Markus Anders (+07h 48m)
4. Simon Oberrauner (+1d 23h 57m)
5. Thomas Friedrich (+2d 01h 44m)
5. Thomas Friedrich (+2d 01h 44m)
6. Giovanni Gallizia (+2d 22h 42m)
7. Michal Gierlach (+3d 00h 41m)
8. Garin Stephane
9. Dario Frigerio
9. Roberto Alberti
11. Nicola Donini
12. Roberto Marchetti
13. Alfio Ghezzi
14. Tiziano Di Pietro
15. Dominika Kasieczko
16. Marc Delongie
17. Bernardo Zeni
18. Peter Kobler
19. Matteo Gerosa
20. Carlo Maria Maggia

Filippo Gallizia - ritirato
Moreno Parmesan – ritirato
Fabio Zappa – ritirato

 


The King

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Sciacchetrail, ci siamo

A Monterosso cresce l’attesa per la quarta edizione di Sciacchetrail. Sabato alle 7.30 scatta la gara delle Cinque terre, su un tracciato di 47 km con dislivello positivo di 2.600 metri: una gara tecnica e impegnativa con partenza e arrivo in piazza Garibaldi. E attesa per la presenza di Anton Krupicka, ambassador di LaSportiva, main sponsor della manifestazione.
Non solo gara: confermatissimo lo Sciacchetrail Outdoor & Family Village con nuovi sport all’aria aperta da provare per tutto il weekend ed eventi collegati al mondo del vino, del cibo e dell’arte come il concorso pittorico ArTrail, dedicato alla valorizzazione del territorio e delle sue identità. Tra le attività previste climb station, skateboard, stretching a cura di Officina Posture e Blackroll Italia, poledance, rowing, slacke line, mountain bike, table boulder, yoga e gioca yoga, laboratori artistici…
Un vento che coinvolge tutte le Cinque Terre: si parte giovedi 22 marzo con lo Sciacchetrail Preview alle 18 da Cinque Terre Trekking a Manarola, venerdì alle 12 a Vernazza, inaugurazione Sciacchetrail alla presenza di atleti, organizzatori e istituzioni con degustazione di vino DOC Cinque Terre, mentre a a Monterosso alle 16,30 briefing e alle 18 si parla di ’Top runner e Top vignaioli: dialoghi sul vino e la corsa. I campioni del running e i vignaioli raccontano i due volti di una passione: quella per la verticalità’.


Millet Tour du Rutor, l'attesa è finita

Chiusa la Pierra Menta è tempo di Millet Tour du Rutor Extrême: da venerdì tre giorni di gare in Valle d’Aosta, o meglio in Valgrisenche. «Condizioni belle, ma delicate - spiega Marco Camandona - abbiamo iniziato ad attrezzare le creste, ma definiremo i percorsi solo nei prossimi giorni: il nostro ‘parco giochi’ ci permette grandi possibilità per tracciare. Nella sicurezza degli atleti, ma anche degli spettatori: certe zone saranno sicuramente off limit per loro, per non correre rischi». Tutto esaurito con 350 coppie al via, assente ovviamente Kilian, Herrmann comunque in gara ad Arvier con Filippo Barazzuol. Le squadre dell’Esercito sono pronte: Michele Boscacci sarà al via con Davide Magnini, mentre Matteo Eydallin farà coppia con Nadir Maguet. E ci sarà anche Manny Reichegger con William Boffelli, mentre turno di riposo per Robert Antonioli che prepara le finali di Coppa del Mondo e per Damiano Lenzi, out per un problema alla schiena alla Pierra. Francesi al completo, capitanati dalla coppia Bon Mardion-Gachet, al via anche il team svizzero, protagonista al Sellaronda, Marti-Anthamatten, con Bonnet presente con Sevennec. Al femminile Axelle Mollaret sarà in gara con Jennifer Fiechter, torna la coppia azzurra Katia Tomatis e Alba De Silvestro, regine dell’Altitoy.

CLASSIFICA LGC - Dopo la Pierra Menta la classifica Grande Course vede al comando (sui due anni di gare) Michele Boscacci con 916 punti e Axelle Mollaret con 942. Solo Italia nelle prime posizioni della graduatoria maschile con Nadir Maguet (a quota 878), Damiano Lenzi e Matteo Eydallin (762), in quella rosa al secondo posto Jennifer Fiechter e Laetitia Roux con 770 punti, poi Katia Tomatis a 757.

GLO E CHIARA - Attesa per la prova di Gloriana Pellissier con Chiara Musso, la vincitrice del contest organizzato da Millet e la nostra rivista che metteva in palio un pettorale per correre il Tour du Rutor con Gloriana.


Katia Tomatis: «La mia vittoria più bella»

Stanca, nelle gambe e nella testa, ma Katia Tomatis ha coronato un sogno: vincere la Pierra Menta. Lo ha fatto insieme alla beniamina di casa Axelle Mollaret. Ecco allora le parole della cuneese.


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