Presentazione a Morbegno

Presentazione del Trofeo Vanoni, gara internazionale di corsa in montagna a staffetta e quest’anno anche prova unica di campionato italiano. Una festa di compleanno: sono ben sessanta le edizioni. Tanti invitati, da chi il Vanoni l’ha fatto nascere, crescere, a chi continua a portalo avanti. Giovani e meno giovani, protagonisti della gara che ha fatto la storia della corsa in montagna. Nella sala Consiglio del Comune di Morbegno le emozioni non sono mancate, a cominciare dalla ‘chiamata’ dei 13 atleti del G.S. CSI Morbegno che hanno corso la prima edizione nell’ormai lontano 1958. Alcuni ci hanno già lasciato, altri non escono più di casa a causa dell’età, ma in quattro erano presenti (Attilio Speziale, Renzo Meraviglia, Edoardo Rapella e Giuseppe Cornaggia) e tra gli applausi generali sono stati premiati mentre alle loro spalle scorrevano immagini in bianco e nero delle prime edizioni della gara. Un momento suggestivo, perché il Trofeo Vanoni è nato dalla voglia di fare di alcuni giovani dell’Oratorio di Morbegno che, guidati da don Davide Colico, hanno gettato un seme, cresciuto rigoglioso negli anni. Anche quest’anno saranno in tantissimi al via, sono attese 150 squadre di cui una quindicina straniere, più una cinquantina di staffette femminili e 400 ragazzi. Quasi mille atleti che il 22 ottobre faranno diventare Morbegno la capitale della corsa in montagna.
Tra i premiati durante la conferenza stampa anche coloro che il Vanoni l’hanno corso più di tutti: Giuliano Corti e Aurelio Mazzoni, entrambi con 40 partecipazioni, Mara Ciaponi 26 volte al via del Vanoni femminile ed infine Attilio Speziale che in veste di atleta/organizzatore/giudice è stato parte attiva di tutte le 60 edizioni. Dal passato al presente. Marco Leoni e Matteo Franzi hanno presentato il Vanoni di quest’anno, con il video promo registrato per l’occasione, la lunga lista di top runners al via e la bella iniziativa pensata per festeggiare i sessant’anni: segnare stabilmente con dei cartelli in legno il percorso maschile e quello femminile, che non sono solo due tracciati di gara selettivi e tecnici, ma sono anche due belle passeggiate sul versante orobico alla portata di tutti e fruibili tutto l’anno.