Il Vertikal di Punta Martìn diventa una special edition per gli amputati
«Genova quest’anno è stata travolta da una tragedia che ci ha lasciato in silenzio per molto tempo. Ha subito un’amputazione gigantesca che l’ha divisa, quasi come la vecchia Berlino, in Ovest ed Est. Il Martìn è sempre stato, nelle persone che lo rappresentano e lo animano, semplice, sensibile, puro, ma anche lungimirante e soprattutto innovatore. Lo scorso anno, mentre stavamo tracciando la linea perfetta verso la vetta, abbiamo avuto un’idea: creare una Vertikal Experience for the amputees - special edition. Poi il succedersi degli eventi ci ha fatto prendere la decisione che quest’anno il nostro Vertikal sarà dedicato solo a persone amputate che vorranno mettersi alla prova calpestando il sentiero della Direttissima». A scrivere è Alessio Alfier, presidente del comitato organizzatore del Vertikal di Punta Martìn, tradizionale appuntamento di fine stagione in Liguria, giunto alla settima edizione. Dunque la scalata di 4,73 km x 897 m D+ del prossimo 17 novembre sarà una special edition interamente dedicata ai concorrenti amputati. Una prima che trasforma il piccolo villaggio di Acquasanta, nell’entroterra genovese, nell’ombelico del mondo agonistico e solidale. Le adesioni sono già tante se si considera la particolarità dell’evento, con oltre una decina di partecipanti sicuri, capitanati da Moreno Pesce, ormai un veterano delle gare vertical. Tra gli iscritti ci sono storie di speranza e riscatto, come quelle della francese Fabienne Sava Pelosse, che ha subito l’amputazione tibiale 14 anni fa e ha un solo polmone. Fabienne ha partecipato anche al Tot Dret 2018. Oppure la storia di Alberto Braghieri che, dopo avere chiuso l’ultima maratona in 2h56’ è stato costretto a 16 interventi o quella di Paolo Bertello, che ha perso la gamba a causa di un incidente stradale. Sono solo alcuni esempi di come i limiti siano più mentali che fisici (parole di Massimo Coda, un altro iscritto). La partenza è prevista alle 11 di sabato 17 novembre, con arrivo in vetta entro le 15 e party finale alle 18 in paese. Un’occasione da non mancare! www.vertikalpuntamartin.it
Un Valtellina Wine Trail by night...
Ultimi giorni di intenso lavoro per il comitato organizzatore del Valtellina Wine Trail che, sabato 10 novembre, manderà in scena una sesta edizione… by night. Proprio così, la novità 2018 della corsa tra i vigneti e le cantine di Valtellina sta proprio nell’orario. Rispetto al passato, le gare principali da 21 e 42 km partiranno nel primo pomeriggio (ore 14) così da permettere a gran parte dei concorrenti di godersi la magia del tramonto tra i filari. E la lunga cavalcata verso Sondrio continuerà alla luce delle lampade frontali. A tal proposito i concorrenti della maratona dovranno avere nella dotazione obbligatoria una frontale funzionante così da godersi in assoluta sicurezza l’ultima parte del loro viaggio verso piazza Garibaldi. Come sempre per l’occasione alcune delle più prestigiose cantine della zona verranno aperte al pubblico e diventeranno vere e proprie aree supporter. Previsioni meteo incoraggianti per l’ultima grande classica di fine stagione. Passata l’allerta meteo si lavora per sistemare i terrazzamenti usciti malconci dalla forte perturbazione degli scorsi giorni e per sabato il percorso sarà completamente agibile. Per quanto riguarda la prova principe da 42 km i cancelli orari imposti per motivi logistici saranno: 4h30 a Chiuro (18.30) e 6h alla chiesa Santa Casa Tresivio (ore 20).
Quella in programma nel capoluogo valtellinese si preannuncia una lunga e intensa giornata di sport visto che la prima prova da 12 km partirà alle ore 10 da Castione Andevenno.
I numeri hanno ancora una volta premiato lo sforzo e la passione del comitato organizzatore: pettorali sold out con 2.500 concorrenti da 28 differenti nazioni pronti a vivere un’esperienza indimenticabile nella provincia al centro delle alpi.
La corsa all’oro del trail running
La prima edizione delle Golden Trail Series non è passata inosservata. Premi importanti, controlli anti-doping intensivi e altre formule innovative hanno caratterizzato il circuito voluto da Salomon e da Greg Vollet, la mente dietro alle strategie agonistiche del marchio di Annecy, per permettere agli atleti top di confrontarsi nelle stesse gare, evitando la frammentazione. Il concetto di base che ha portato alla nascita delle Golden Trail Series è che la moltiplicazione di gare e circuiti diminuisce interesse e appeal dello sport. Ecco perché nel calendario, oltre alla finale neozelandese, c’etano cinque gare mitiche come Zegama, Sierre-Zinal, Marathon du Mont Blanc, Ring of Steall e Pikes Peak. Gare che, in alcuni casi, fanno parte anche di altri circuiti. Ora in prospettiva 2019 ci sono diverse novità e, in un’interessante intervista al sito del quotidiano sportivo francese L’Equipe, Vollet ha svelato alcuni retroscena dell’organizzazione. L’idea delle GTS nasce nel 2014 e vede coinvolti i principali marchi produttori di scarpe ma «malgrado diverse riunioni e sotto la pressione di alcune grandi organizzazioni, le altre marche si sono ritirate dalla discussione, hanno avuto paura di non essere abbastanza visibili in un circuito organizzato dalla nostra organizzazione» dice Vollet all’Equipe.
UNA NUOVA GARA - Tra le novità della prossima stagione l’ingresso di una nuova gara (si parla dell’italiana Dolomyths) e la ricerca di un title sponsor extra-settore, in modo che «le altre marche non abbiano paura a inviare i loro migliori atleti». La questione dei premi e quella del doping sono centrali nell’organizzazione del circuito. Mille euro per i primi cinque di ogni gara e 5.000 per i primi dieci della classifica generale, ma anche un viaggio per due persone per andare a correre la finale in Sud Africa sono dati che avvicinano il trail al professionismo e il montepremi è stato ripartito in modo uguale tra uomini e donne.
NON VALGONO LE AUTORIZZAZIONI A FINI TERAPEUTICI - Per quanto riguarda il doping l’idea di Vollet è di controllare sistematicamente i primi dieci del ranking generale un mese prima di ogni corsa e 24 ore prima mentre i primi tre (che diventeranno cinque dalla prossima edizione) della classifica di gara a ogni evento. «In caso di valori anomali impediamo la partenza per motivi di salute perché ne GTS né ITRA hanno potere sanzionatorio, anche se la federazione trasmette le analisi alla WADA che potrà decidere di dare seguito». GTS inoltre, a differenza delle gare ufficiali delle federazioni, non ammette le autorizzazioni d’uso di medicinali a fini terapeutici. «Troppi atleti giocano con le autorizzazioni per doparsi, se un atleta è malato e può beneficiare di un’autorizzazione, pensiamo che sia meglio che rimanga a casa». Infine comunicazione degli eventi sempre in primo piano. Trasmissione live quasi integrale sui canali social già quest’anno anche con l’utilizzo di mountain bike elettriche, ma per l’anno prossimo si pensa a un salto di qualità, trovando un accordo con una catena televisiva europea per la produzione delle immagini. Nell’ambiente si parla della televisione svizzera.
Concluso il primo raduno della Nazionale
Diciotto atleti e tre tecnici: alla fine la Nazionale italiana è riuscita a concludere il primo raduno della stagione. A Livigno e non allo Stelvio, vista la neve caduta al Passo. «Sono stati quattro giorni di lavoro con Senior e Under 23 - spiega il dt azzurro, Stefano Bendetti - uno in meno del programma a causa del maltempo, tre per gli Junior. Abbiamo trovato buone condizioni di innevamento: ci siamo allenati sulle piste ancora chiuse di Livigno, con sessioni di allenamento sulla condizione fisica e sulla tecnica di salita, cambi e discesa per i più giovani. Poi abbiamo fatto una serie di test da laboratorio all'ospedale di Sondalo, per misurare il VO2 di ogni atleta così da avere dei riferimenti sul lavoro di allenamento che devono eseguire. E grazie alla fisioterapista Lisa Cosi, che ci seguirà in tutte le gare di Coppa del Mondo e ai Mondiali, sono stati fatti esercizi di postura che aiutano a essere più efficaci sia nella tecnica di salita che di discesa che nella prevenzione degli infortuni. È venuto a trovarci anche Andrea Prandi che ha fatto una salita con le pelli con noi, sta reagendo molto bene, e sicuramente a primavera sarà ancora sui campi di gara».
Tutto pronto per la Stivo on the Rock
Domenica prossima, 4 novembre, va in scena la terza edizione della Stivo On The Rock, organizzata dalla S.A.T. sezione di Mori (TN) e dalle associazioni non solo del comune trentino ma anche di Ronzo Chienis e Isera. Il percorso corre interamente sulla montagna che sovrasta l’abitato di Mori e raggiunge quota 2.079 metri. La gara quest’anno vedrà gli atleti impegnati sulle due distanze già proposte nell’edizione 2017: un percorso corto di 26 km con 1.700 metri di dislivello positivo e uno lungo 36 km con un dislivello di 2.700 metri. Ma la grande novità di questa edizione sarà la possibilità di affrontare il percorso più lungo (36 km e 2.700 m D+) anche in modalità staffetta. Il primo staffettista percorrerà la prima parte della gara, dal centro di Mori fino a Passo Bordala, superando anche la cima del Monte Biaena. Il secondo affronterà la temuta rampa dei geroni del Monte Stivo per rientrare successivamente a Mori attraversando l’abitato di Lenzima.
TOP E STRANIERI - Quest’anno sono attesi sulla griglia di partenza della gara, domenica mattina alle 8.30 nel piazzale dell’auditorium comunale di Mori, in via Scuole, più di 300 atleti provenienti da tutta Italia e anche dall’estero. Sarà la Stivo On The Rock più internazionale di sempre con atleti provenienti da Stati Uniti, Gran Bretagna, Olanda, Germania, Repubblica Ceca, Austria e Svizzera. Tra gli iscritti anche numerosi top runner del panorama dello skyrunning italiano, tra cui il vincitore dell’edizione 2017 Andrea Debiasi che proverà a riconfermarsi re dello Stivo, l’altoatesino Andreas Reiterer e l’atleta di casa Christian Modena che smetterà i panni di organizzatore per misurarsi con il suo percorso. In campo femminile invece si confronteranno tra le altre Graziana Pè, Cristiana Follador e Giulia Botti. L’arrivo dei primi atleti che gareggeranno sulla distanza più breve è previsto verso le 11, sempre in zona partenza in via Scuole a Mori, mentre quello dei partecipanti alla gara lunga è previsto per le 12. Le premiazioni si svolgeranno nel pomeriggio alle 15.30.
RAGAZZI E BAMBINI - Quest’anno Stivo On The Rock ha pensato anche ai più piccoli, organizzando un miniTrail, un percorso ludico per avvicinare i più piccoli al mondo della corsa in natura. Si tratta di un anello di circa due chilometri che si svilupperà sul Monte Nagià Grom percorrendo le trincee della Prima Guerra Mondiale. L’evento, gratuito, è rivolto a bambini e ragazzi di età compresa tra i 5 e 14 anni e l’appuntamento è per domani alle 14.30 a Manzano presso la baita degli alpini. Per informazioni e iscrizioni: www.stivontherock.com
Annullato il Bergtrail
Ecco il comunicato del sindaco di Bergeggi e del presidente del Bergteam, Ernesto Ciravegna.
Sono stati giorni terribili per Bergeggi e per tutta la Liguria. L'eccezionale ondata di maltempo e la forte mareggiata hanno lasciato il segno, portando danni e devastazione sul paese, con il litorale e le attività balneari praticamente cancellati. Domenica prossima, 4 novembre, avrebbe dovuto tenersi a Bergeggi e nel Golfo dell' Isola, il Bergtrail, gara e manifestazione podistica diventata da parecchi anni un appuntamento fisso e un riferimento per centinaia di atleti e famiglie che animano il nostro borgo. Con estremo rammarico mi trovo costretto ad annunciare l' annullamento della gara. Le forti criticità presenti sul percorso, le incerte condizioni meteo previste per il weekend, le "ferite" evidenti del nostro territorio e delle attività economiche danneggiate, mi hanno spinto a valutare l' inopportunità che si svolgesse tale gara, scelta pienamente condivisa dalla società organizzatrice Bergteam.
E' stato convenuto che in un delicato momento come questo tutte le "risorse" a disposizione (squadre di Protezione Civile, Pubbliche Assistenze, Forze dell' Ordine, volontari a vario titolo) debbano essere impiegate nella risoluzione delle situazioni di emergenza e di supporto ai cittadini e alle attività economiche in difficoltà.
In accordo con il coordinatore del nostro gruppo di Protezione Civile, abbiamo deciso di dirottare le squadre che sarebbero state impegnate nella gara e i tanti volontari delle altre associazioni che lo vorranno, nell' aiuto agli stabilimenti balneari fortemente danneggiati.
Ringrazio a titolo personale, della mia amministrazione e di tutta la comunità di Bergeggi la società sportiva Bergteam per la comprensione dimostrata e per la completa condivisione della scelta, rinunciando all' evento su cui sono stati spesi mesi di lavoro e preparazione.
Siamo certi che anche i tanti atleti già iscritti comprenderanno le motivazioni di tale scelta, sperando di rivederli al più presto a Bergeggi. Sarebbe bello, come già abbozzato con il Bergteam, organizzare una manifestazione alternativa a scopo benefico appena passata la fase emergenziale.
Non ho parole: il rammarico è immenso, prima di tutto per tutti voi, per ognuno di voi che ha creduto nel Bergtrail e nella voglia di correre in questi luoghi bellissimi, dove tuttavia la Natura comanda e detta le leggi.
Come runner sarei il primo ad essere adirato; le gare si preparano, si mette in gioco la famiglia, i weekend, si prenotano alberghi, si sacrificano ore ed ore per la preparazione della competizione.
Come organizzatore lo sono ancora di più. Una gara a novembre offre spesso scenari e clima ideale per la corsa, ma allo stesso tempo, il calendario la mette fortemente a rischio, e vedere vanificare tutto il lavoro di questi due mesi, le riunioni, i contatti con gli sponsors, le spese gia sostenute per i ristori, i pacchi gara, la ristorazione, la SIAE, dover telefonare a tutti i collaboratori, i volontari, i grandi uomini che lavorano incessantemente nell'ombra (uno per tutti Filippo Minuto) e tutti coloro che si sarebbero messi a disposizione per un’ottima riuscita dell’evento, fa veramente molto male.
Ora il pensiero va sicuramente a tutti coloro proprietari di attività commerciali, stabilimenti balneari, esercizi che hanno avuto danni enormi, per un evento metereologico straordinario: in 52 anni non ho mai visto una mareggiata di questa portata.
Il nostro lavoro adesso sarà quello di cercare in qualche modo di rinviarla, ma non sarà facile a causa si tutto ciò che c’è in gioco e della disponibilità di tutti per trovare un weekend libero nel prossimo mese, in primis il Circolo di Bergeggi, location dell’evento . Oltre tutto rimandare la gara a novembre/dicembre vorrebbe dire esporsi a meteo sempre meno stabile e la primavera è già “intasata” di trail . Nonostante ciò ci proveremo e vi faremo sapere appena avremo preso una decisione . Inutile dire che coloro che hanno prato l’iscrizione, potranno utilizzarla a loro piacimento per qualunque gara da noi organizzata, anche nel 2019.
Con tristezza e nella speranza di avere la vostra comprensione nel rispetto della reale tragedia che si è verificata lunedì notte.
In Valle d'Aosta parte il progetto FuturAsiva per lo ski-alp
La squadra Asiva di ski-alp si presenta al via della nuova stagione sempre con tre atleti, Alberto Gontier, Fabien e Sebastien Guichardaz, tutti del Corrado Gex, e sempre seguiti da Emanuel Conta. Ma si lavora per allegare la base: è nato infatti il progetto FuturAsiva. Sono in otto i giovani atleti che hanno partecipato al secondo raduno di fine ottobre, Didier Chaberge (Aosta), Erwin Montrosset, François Payn, François Battendier, Laurent Battendier (Corrado Gex), Isolde Adelaide Duclair (Champorcher), Noemi Junod (Valgrisenche) e Dennis Berthod (Drink), mentre a quello di metà mese c'erano anche Davide Coslovich (Mont Nery), Emil Busso (Gressoney), Thierry Grivel (Crammont), Lorenzo Bin (Fallère), Elia Demicheli (Courmayeur), Gabriele Folco (Granta Parey), Adelaide Ducler e Gabriel Challancin (Champorcher).
«Il progetto FuturAsiva - spiega il presidente Asiva, Mosso - nasce per avvicinare ancora di più gli atleti alle squadre regionali; per lo ski-alp si tratta soprattutto di un lavoro di introduzione, visto che non sono agonisti in questa disciplina».
Sabato 3 novembre aprono gli impianti del Presena
Il ghiacciaio è pronto, la stagione sciistica del comprensorio Pontedilegno-Tonale può prendere il via. Sabato 3 novembre aprono gli impianti del Presena: si potrà sciare dai 3.000 metri di Passo Presena ai 2.500 metri di Passo Paradiso, sulle le piste Ghiacciaio Presena, Variante Paradiso e Variante Presena Paradiso. Le abbondanti nevicate che hanno preso il via durante il fine settimana hanno portato due metri di neve fresca in quota.
Gli impianti del ghiacciaio saranno in funzione dalle 8 alle 15 (cabinovia Presena) e fino alle 16 (cabinovia Paradiso) fino al 9 novembre, poi gli orari potrebbero venire leggermente modificati. Lo skipass giornaliero, in questa primissima parte della stagione invernale, sarà in vendita presso la biglietteria della cabinovia Paradiso a 33 euro, 23 euro per gli Junior e 14 per i Baby. La biglietteria di Ponte di Legno sarà aperta da giovedì 1 a domenica 4 novembre con orario 9-12.30 e 14-17:30, per agevolare chi fosse interessato ad acquistare lo skipass valido per l’intera stagione sciistica 2018-2019.
Zabardast, arriva in Italia il film di sci girato nelle zone più remote del Pakistan
Un giorno Thomas Delfino, sfogliando distrattamente libri in una libreria, s’imbatte in Le più belle montagne del mondo e rimane ipnotizzato da una cima pakistana. Un pendio troppo bello per essere vero. Da quel momento diventa la sua ossessione. La vetta in questione è la torre nord Biacherani in una delle zone più remote del Paese. E l’obiettivo diventa organizzare una spedizione di freerider e cercare di sciarla. Nasce così Zabardast, il film di 54 minuti prodotto da Picture Organic Clothing, il marchio francese di abbigliamento eco, e Almo Film. Diretto da Jêrome Tanon, Zabardast sta riscuotendo molto successo oltralpe e verrà proiettato in diverse location italiane a partire da metà novembre (vedi elenco alla fine di questo articolo).
https://youtu.be/rBvsaIBsVJY
LA TRAMA - Girato in 4k in primavera, il film vede la partecipazione degli skier Léo Taillefer e Thomas Delfino e dello snowboarder Zak Mills. È a tutti gli effetti il diario di un’incredibile avventura freeride in una delle zone più remote del pianeta, che ha comportato un loop di 150 chilometri in autosufficienza, con slitte cariche di cibo liofilizzato, pannelli solari e tende. «Ho pensato il film come un diario collettivo e per questo ho chiesto ai protagonisti di scrivere ogni giorno una pagina di testo e il risultato finale è la trasposizione di questo viaggio, anche intimo, di ognuno di loro» ha detto il regista. Il viaggio è durato cinque settimane e ha comportato la partenza dal villaggio di Askole e la traversata del selvaggio ghiacciaio Nobande Sobande. Fino a qui la crew ha potuto contare sull’aiuto dei portatori Balti, poi tre settimane in totale autosufficienza. Superato lo Skam La Pass, a quota 5.660 metri, la spedizione ha raggiunto il ghiacciaio Sim Gang e lo Snow Lake Basin, uno dei luoghi più belli del mondo. Il rientro è avvenuto lungo il ghiacciaio Biafo. Zabardast non è solo sci, ma è anche un viaggio verso Islamabad con treni, improbabili motociclette, cavalli, un viaggio fatto di tanti incontri. Nel team, oltre agli sciatori, anche Helias Millerioux, Guida alpina di Chamonix con all’attivo oltre 15 spedizioni, e l’alpinista Yannick Graziani, con diversi 8.000 in curriculum.
CURIOSITÀ - Il regista Jêrome Tanon ha perso 10 chili ed era reduce da un infortunio ai legamenti crociati. I progetti iniziali hanno dovuto adeguarsi alle difficoltà tecniche incontrate e la tecnica di ripresa si è adeguata. Tanon ha voluto ispirarsi al capolavoro di Terrence Malick La sottile linea rossa, un film di guerra del 1998. «Zabardast offre l’atmosfera poetica di un film di guerra e anche le musiche, composte da Jonathan Saguez, sono simili a quelle utilizzate nei movie di guerra». Le riprese sono state effettuate da Pierre Fréchou & Julien Nadiras.
LE PROIEZIONI
Per informazioni sulle prime due serate: info@boardcore.it
Per informazioni sulle altre serate, nell’ambito del festival Montagna in Scena: www.montagnainscena.com
Bergamo - Giovedì 15 novembre
Cinema Conca Verde
Aosta - Martedì 20 novembre
Cittadella dei Giovani
Milano - Lunedi 10 dicembre
20.30-23.30 (apertura porte 20.00)
Cinema Orfeo - Viale Coni Zugna, 50
Torino - Martedì 11 dicembre
20.30-23.30 (apertura porte 20.00)
Ambrosio Cinecafè - Corso Vittorio Emanuele II, 52
Bologna - Mercoledì 12 dicembre
20.30-23.30 (apertura porte 20.00)
Cinema Teatro Antoniano - Via Guido Guinizelli 3
Firenze - Martedì 18 dicembre
20.30-23.30 (apertura porte 20.00)
Cinema La Compagnia - Via Camillo Cavour, 50/R
Roma - Mercoledì 19 dicembre
20.30-23.30 (apertura porte 20.00)
Teatro Orione - Via Tortona, 7
Tanta neve allo Stelvio...
Tanta neve allo Stelvio: strade chiuse per salire o scendere al Passo. La Nazionale italiana che lunedì doveva salire per cinque giorni di raduno ha così optato per Livigno. Su al Passo c’è invece la squadra di comitato Veneto, salita sabato per sette giorni di lavoro sul ghiacciaio. Sono rimasti all’hotel Folgore, bloccati. «Ma stiamo benissimo - ci ha raccontato il coach Luca Palla, che via WhatsApp ci ha mandato anche le foto - tutti al caldo in albergo, ci stiamo allenando a mangiare… Hanno chiuso le strade per sicurezza, la neve è tanta, ma soprattutto c’è forte vento: abbiamo provato ad uscire ma è impossibile. Siamo in attesa: appena ci saranno le condizioni è previsto che sia organizzata una colonna per scendere a valle. In ogni caso, qua non ci manca nulla».
Graduatorie Fisi, primato per l'Esercito
Pubblicate dalla Fisi le graduatorie delle società per la stagione 2017/2018. In quella dedicata allo sci alpinismo naturalmente primo il Centro Sportivo Esercito, davanti allo sci club Alta Valtellina e alla Polisportiva Albosaggia, rispettivamente primo e seconda, però nella classifica per l’attività giovanile. Seguono Brenta Team, Corrado Gex, Sondalo, Sud Est Ski Team Aetna (per l’organizzazione dei campionato europei), Valtartano, Tre Rifugi Mondovì, Sci CAI Schio, Dolomiti Ski-Alp, Adamello Ski Team, Lanzada, Premana, Gromo, Bogn da Nia, 13 Clusone, Aldo Moro, Valle Anzasca e Vigolo Vattaro nelle prime venti posizioni. Nella generale primo Esercito davanti a Carabinieri, Fiamme Oro, Fiamme Gialle e Gardena.
Graduatoria_Generale_Merito 2017-2018
Graduatoria_Sci_Alpinismo 2017-2018
Bergtrail, domenica si corre
A novembre si corre, eccome. Nella riviera ligure per esempio. Domenica 4 novembre è tempo di Bergtrail, prova giunta alla sesta edizione che si sviluppa nel golfo dell’isola di Bergeggi, in provincia di Savona. Due i tracciati da 31 e 17 chilometri, rispettivamente di 1480 e 780 metri di dislivello. Cuore della manifestazione il centro di Bergeggi, in piazza XX settembre dove alle 9 ci sarà il via delle gare. Poi di corsa, sulla spiaggia e sui sentieri delle pendici del monte Mao, sino alla sughereta. Tanti gli iscritti (info per chi vuole ancora un pettorale su www.bergteam.it); scorrendo la lista troviamo (in ordine alfabetico) presenti Davide Ansaldo, Pablo Barnes, Federico Capurro, Stefania Cena, Alessandro Civitiello, Samantha De Stefano, Michael Dola, Stefano Emma, Alberto Ghisellini, Maxim Ioan, Gianni Maiello, Andrea Matteucci, Virginia Oliveri, Gabriele Pace, Valeria Parodi, Ivan Pesce, Marina Plavan, Corrado Ramorino, Giulia Sapia… Tanti local, ma non solo. Per tutti un ricco fine gara: sin dalla prima edizione nel 2012 Salomon e Suunto hanno fornito materiale e premi al Bergtrail e anche quest’anno saranno numerosi i premi dei due marchi. A gara ultimata tutti gli atleti potranno godere del pasta-party offerto dal Circolo di Bergeggi mentre gli accompagnatori avranno la possibilità di pranzare alla sagra dello sportivo. Sempre a ritmo di musica.