Torna la Grignetta Vertical
Sabato 10 giugno va in scena una delle più tecniche e panoramiche vertical sul territorio nazionale
Manca poco meno di una settimana e finalmente sabato 10 Giugno 2023 torna la Grignetta Vertical!
La competizione di only-up, rispolverata dal team GSA Cometa nel "lontano" 2014 per far rinascere l'ex Trofeo Vidini, propone una salita di 3,4 km per 980 metri di dislivello positivo, con partenza dal Pian dei Resinelli e arrivo alla Cima della Grigna Meridionale, a quota 2.184 m.
Una delle gare Vertical più tecniche e panoramiche del territorio nazionale, vanta una collaborazione decennale con il brand Montura - Alpstation Brianza e garantisce ogni anno un pacco gara eccezionale con una t-shirt tecnica, diversi prodotti locali come il miele Ape d'Alpe dei Resinelli e un buono per il party del terzo tempo, da metà pomeriggio a tarda sera per una grande festa di sport.
I tempi da battere restano quelli stabiliti da Camilla Magliano (40'45") e dall'atleta della Nazionale skialp Michele Boscacci con 32'33", stampati entrambi nell'edizione 2021.
Le iscrizioni sono aperte fino a Giovedì 8 Giugno, per chi volesse maggiori aggiornamenti e novità può seguire su Facebook Grignetta Vertical!
ORTOVOX Spring Summer 2024
La nuova serie Westalpen con il pile in lana merino per l'arrampicata
Fin dal 1980 – anno della sua fondazione – Ortovox ha sempre avuto un obiettivo preciso: da un lato, proteggere chi fa sport in montagna attraverso prodotti innovativi leader del settore e la solida formazione offerta dalla Safety Academy; dall’altro, proteggere le montagne adottando un orientamento aziendale responsabile e
coerente.
Westalpen è una serie di prodotti innovativa per l’alpinismo, sviluppati dal brand bavarese per offrire un nuovo livello di protezione a chi si avventura ad alta quota. I prodotti della linea WESTALPEN 3L, ora nella nuova versione dal materiale stretch ottimizzato con membrana Dermizax® NX e numerosi dettagli tecnici, offrono una protezione tecnica hardshell specifica per i terreni più impegnativi. La linea WESTALPEN SOFTSHELL, invece, è realizzata con un nuovo materiale misto-Merino che protegge dall’abrasione pur offrendo tutta la traspirabilità che serve in alta quota.
La lana come materiale per l’abbigliamento tecnico: un’innovazione che, se nel 1988 valse a Ortovox lo scherno di qualche competitor, oggi si afferma come stato dell’arte nel settore degli sport di montagna. Da early mover nell’impiego della lana, Ortovox concepisce l’abbigliamento tecnico nella sua interezza, dal baselayer fino al terzo strato. Con FLEECE RIB, il brand propone ora una serie midlayer che, grazie al mix intelligente di materiali, offre un’elevata resistenza all’abrasione senza rinunciare al grande comfort della lana.
FLEECE RIB HOODY
La roccia è il suo elemento: nata per affrontare le pareti più impervie, la linea FLEECE RIB combina la traspirabilità con un’elevata resistenza all’abrasione grazie a un mix intelligente di materiali. La sofisticata struttura a canali
all’interno di FLEECE RIB assicura la giusta ventilazione e allo stesso tempo offre ottime proprietà isolanti. Inoltre, la lana Merino è piacevolmente morbida sulla pelle e, oltre a regolare l’umidità e la temperatura, aiuta a prevenire la formazione di cattivi odori. I punti più sollecitati, come gli avambracci e i fianchi, sono rinforzati con robusti inserti in Merino Shield Tec, che proteggono dall’abrasione provocata dalla roccia e dall’imbracatura da arrampicata. Grazie all’elevata elasticità, al taglio High Reach Fit e alla cerniera a doppio cursore, la giacca FLEECE RIB HOODY è comoda, affidabile e assicura una notevole libertà di movimento anche per i movimenti ampi. La compagna deale per ogni avventura in parete.
Colori: Donna: wild berry, dark arctic grey, aquatic ice; Uomo: arctic grey, sly fox, wild herbs
Peso: 345 g / 390 g
Materiali: Materiale principale 1: 66% poliestere (riciclato) + 21% lana (OWP-MERINO) + 8% elastan + 5% poliammide (riciclata); materiale principale 2: 74% poliammide + 15% lana (OWP-MERINO) + 11% elastan
Prezzo di listino: HOODY: 230 EUR; JACKET: 220 EUR
WESTALPEN 3L JACKET E PANTS
L’alpinismo d’alta quota è considerato la regina tra le discipline alpinistiche. E con buona ragione: creste, terreni misti e ghiacciai riservano sfide sotto ogni aspetto. Ed è qui che entra in gioco la linea WESTALPEN 3L, che in alta quota è nel proprio elemento. La JACKET e i PANTS, impermeabili e antivento, offrono la massima libertà di movimento grazie al materiale 3L shell stretch dotato di membrana Dermizax® NX. La JACKET ha un nuovo taglio High Reach Fit con maniche più lunghe e torso lungo, che le permette di seguire ogni movimento senza che la
giacca scivoli fuori dall’imbracatura e senza che restino zone non protette in corrispondenza dei guanti. I robusti PANTS hanno un taglio a gamba stretta e spiccano per i numerosi dettagli tecnici, come la larghezza della gamba regolabile che si adatta agli scarponi, e la ventilazione funzionale sulla coscia. La linea WESTALPEN 3L è stata testata e approvata dall’associazione tedesca delle guide alpine e sciistiche (Verband Deutscher Berg und Ski-führer – VDBS).
Colori: JACKET Donna: wild berry, arctic grey; Uomo: arctic grey, deep ocean; PANTS Donna: dark wild berry, dark arctic grey Uomo: dark arctic grey, deep ocean
Peso: JACKET: 468 g / 518 g; PANTS: 594 g / 635 g
Materiali: MATERIALE PRINCIPALE: Esterno: 100% poliammide, Membrana: 100%
poliuretano,Interno: 100% poliestere; DETTAGLI: 52% lana vergine (OWP-MERINO) + 33% Lyocell (TENCELTM) + 15% poliammide
Prezzo di listino: JACKET: 620 EUR PANTS: 550 EUR
WESTALPEN SOFTSHELL
JACKET E PANTS
La flessibilità è indispensabile per fare alpinismo d’alta quota: si parte nel gelo quando fa ancora buio e si arriva in vetta col sole, affrontando di tutto, dalle tormentose traversate sul ghiacciaio fino alle più “tranquille” arrampicate sulle creste. Ed è qui che la linea WESTALPEN SOFTSHELL, con il suo innovativo mix di materiali, dà il meglio di sé. Dall’intreccio della lana Merino senza membrana con un materiale schoeller® nasce Naturetec, un tessuto estremamente traspirante ma che protegge dal vento e dalle precipitazioni leggere. Nei punti più sollecitati, il robusto Merino Naturetec-Rips protegge dall’abrasione e dagli strappi. E quando è il momento di piantare la piccozza sulle pendenze ripide, la giacca resta perfettamente a posto grazie al suo taglio High Reach Fit, che si distingue per il busto lungo e le maniche più lunghe.
Colori: JACKET Donna: ice waterfall, wild berry; Uomo: clay orange, arctic grey; PANTS Donna: dark arctic grey, dark wild berry; Uomo: deep ocean, black raven
Peso: JACKET: 470 g / 484 g; PANTS: 450 g / 470 g
Materiali: MATERIALE PRINCIPALE 1: NATURETEC: 86% poliammide + 7% lana (MERINO) + 7% elastan; MATERIALE PRINCIPALE 2: NATURETEC RIPS: 85% poliammide + 9% lana (MERINO) + 6% elastan
Prezzo di listino: JACKET: 400 EUR; PANTS: 400 EUR
ORTOVOX Safety Academy summer edition
Sono online i corsi estivi della Ortovox Safety Academy per un'estate su roccia
I corsi invernali della Ortovox Safety Academy, una delle maggiorni iniziative di formazione alpinistica a livello mondiale, sono ormai un must in fatto di professionalità e divertimento. Dal 2016 l'offerta formativa propone anche corsi estivi di arrampicata sportiva e multipitch, che hanno l'obiettivo di aiutare i neofiti ad approcciarsi alla disciplina e far progredire i più esperti nel campo della sicurezza e delle tecniche di manovre e soccorso. L'intero programma formativo è sviluppato in collaborazione con le scuole di alpinismo associate e propone 3 tipologie di percorsi in base alla preparazione e alle necessità dei partecipanti.
Dalla palestra alla roccia è il corso di arrampicata basic della durata di un giorno pensato per chi solitamente scala indoor e vuole provare l'esperienza di arrampicare in natura. Gli argomenti trattati sono quelli del materiale, dei nodi e della gestione della corda da capocordata.
Climbing Advanced è il modulo rivolto a chi padroneggia con sicurezza le vie di IV grado ed è incentrato sulle vie plaisir a più tiri. Durante la formazione i partecipanti apprenderanno le nozioni tecniche sull'allestimento di una sosta, sulla composizione di una cordata e sulla discesa in doppia.
Alpine Climbing si concentra invece sulle vie a più tiri con ingaggio, richiede una conoscenza fornita o dal corso Climbing Advanced o da pregresse esperienze in montagna. Il contenuto del corso comprende anche l'utilizzo di protezioni mobili come friend e nut.
Oltre ai corsi di arrampicata sono previsti anche corsi di primo soccorso in ambiente alpino con la collaborazione dell'esperta di primo soccorso Dani Hornsteiner.
Per consultare il programma dei corsi con tutte le informazioni dettagliate e iscriversi è sufficiente visitare la pagina dedicata sul sito ORTOVOX.
Manuel Bonardi con Topo Athletic ai Mondiali di Mountain e Trail Running
Il 9 giugno l’atleta comasco gareggerà con la Nazionale Italiana correndo con le scarpe del brand americano Ultraventure 3 su distanza Long
Con le Ultraventure 3 di Topo Athletic partirà alla volta di Innsbruck per onorare la sua prima convocazione in maglia azzurra in occasione di una illustre e attesa sfida, i Campionati Mondiali di Mountain e Trail Running 2023, in programma dal 6 al 10 giugno.
«Sono molto motivato a far bene in questo Mondiale – commenta il trail runner comasco - La speranza è riuscire a dare un buon contributo anche per la classifica a squadre. A marzo mi sono presentato al via del Campionato Italiano consapevole di potermi giocare un posto nella squadra azzurra e sono felice di esserci
riuscito. Sono stato recentemente a Innsbruck con la Nazionale per provare il percorso e devo dire che l’ambiente alpino in cui si correrà è davvero stimolante. A ottobre ho testato per la prima volta il modello MTN Racer 2 di Topo Athletic, mi ha subito convinto. Poi ho provato Ultraventure 3, trovandolo perfetto per le
competizioni lunghe».

Ultraventure 3 è il modello trail running ammortizzato di Topo Athletic, leggero, flessibile e super comodo. Ideale per lunghi soft trail e anche per lo speed hiking, è costruito per lunghe distanze su terreni da leggeri a moderati. La tomaia in engineered mesh riciclato offre una vestibilità comoda e sicura. Una nuova piattaforma
con drop di 5 mm assicura ancora più ammortizzazione e protezione sotto i piedi, con una ampia spaziatura in punta per una transizione rapida e una corsa fluida. L'intersuola a densità singola è realizzata nella speciale mescola ZipFoam TM mentre il design aggiornato della suola Vibram® XS Trek EVO garantisce notevole
flessibilità e risparmio di peso con un'eccellente trazione multi-superficie.
#UPFORANYTHING, la nuova collezione trail di Millet
Il brand francese presenta la prima collezione per i trail running, concepita sui principi della sostenibilità
Sono stati necessari due intensi anni di sviluppo a braccetto con il team Sidas Matryx per lanciare la nuova linea di prodotti dedicati alla corsa in montagna e al trail running. Alla base della creazione di Upforanything ci sono i principi della sostenibilità che prevedono la realizzazione di prodotti altamente resistenti e duraturi, simbolo di affidabilità per utilizzo prolungato nel tempo. La collezione è completa e si compone di abbigliamento, calzature, zaini e tutti quegli accessori indispensabili per chi pratica lo sport come sacche idriche, cinture d'idratazione, e la prima scarpa 100% made in France.

Aku insieme al Soccorso Alpino Veneto
Sono Aku le nuove calzature ufficiali degli istruttori del corpo nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico del Veneto
È stato siglato l'accordo ci collaborazione che prevede l'utilizzo esclusivo dei modelli da alpinismo AKU Rock, Croda e Viaz da parte dei 24 istruttori che compongono la scuola dei tecnici del Soccorso Alpino Veneto. La volontà è quella di sviluppare un progetto di comunicazione congiunto per promuovere il tema della sicurezza in montagna.
“Siamo davvero soddisfatti per l’intesa raggiunta con la scuola di Soccorso Alpino del Veneto” ha dichiarato Paolo Bordin amministratore delegato di AKU all’indomani della sigla di un accordo che conferma la fiducia nei confronti di AKU da parte di un target di utilizzatori professionali esperti, costantemente impegnati sul campo nello specifico ambito della sicurezza in montagna.
“Ci troviamo particolarmente a nostro agio” ha continuato Bordin “nel dialogare con un utilizzatore molto esigente sul piano della prestazione tecnica e dell’affidabilità del prodotto. Un utilizzatore professionale la cui scelta premia la nostra specializzazione produttiva, maturata in oltre 40 anni di esperienza nella progettazione di calzature per la montagna di alta qualità, con una speciale attenzione nei confronti della precisione e del comfort di calzata. Una collaborazione dalla quale ci aspettiamo un ulteriore stimolo al costante miglioramento delle calzature del segmento alpinistico nel quale figurano già oggi i modelli selezionati dal CNSAS, a fianco di altre proposte di uguale valore tecnico e funzionale” ha concluso Bordin.
Altra lancia la nuova Superior 6
Light weight. Fast Trail. Non serve aggiungere Altra
Con la bella stagione alle porte anche per i brand del mondo trail è arrivato il momento di comunicare le novità SS2023. Altra, il brand americano che ha spopolato in tutto il mondo grazie alla ricerca e all'innovazione nel campo del comfort nella corsa, quest'anno compie dieci anni di vita e arriva sul mercato con Superior 6, la novità del brand disegnata appositamente per lo speed trail e le giornate di allenamento intense.
Superior 6 è la scarpa pensata per offrire tutto l'essenziale di cui un runner ha bisogno. Il suo campo di gioco preferito è la corsa veloce sui sentieri, la performance è l'obiettivo principale e a dirla tutta sembra che ancora una volta il brand abbia centrato in pieno l'obiettivo.
Partiamo dal peso: soli 269 grammi per un prodotto che non accetta rivali e che vi permetterà di esprimere il massimo del vostro potenziale. La tomaia è realizzata in mesh solida traspirante e la suola MaxTrac è garanzia di grip estremo, anche su terreno fangoso o bagnato, senza però rinunciare alla durevolezza della gomma. L'intersuola Altra EGO è sinonimo di ammortizzamento e reattività e, nonostante la leggerezza del prodotto, consente di utilizzare la scarpa anche per medie e lunghe distanze e per gli allenamenti quotidiani. Il ben noto foot shape specifico Altra, infine, permette alle dita di distendersi in maniera naturale, per maggior comfort e stabilità. Disponibile in diversi colori, è acquistabile online su www.altrarunning.eu e presso i rivenditori autorizzati al prezzo consigliato di 130,00€.
Le novità running firmate Oxyburn
Oxyburn presenta la nuova collezione spring-summer 2023
Anche in casa Oxyburn è arrivata dirompente la primavera, accompagnata da nuovi capi all’insegna del benessere e della funzionalità. Le proposte del marchio made in Italy di intimo tecnico sportivo mixano perfettamente tradizione, qualità e innovazione, dimostrandosi nelle stagioni più calde l’ideale outwear per la pratica all’aria aperta.
LE MAGLIE VICTORY ED ÉLITE
La maglia da uomo extra light (solo 93 gr) Victory contribuisce a preservare il corretto microclima corporeo del runner. La struttura a microrete accelera, infatti, la dispersione del calore in eccesso anche negli sport più intensi. Lo strato
interno è batteriostatico e anallergico in fibra Dryarn® per una pelle costantemente fresca e asciutta. Al femminile, anche la t-shirt Élite (solo 89 gr di peso) favorisce la traspirazione, garantendo proprietà antibatteriche con una vestibilità meno aderente.
GLI SHORTS X-LIGHT E RISE UP
Lo short da uomo ultraleggero X-Light, dal fitting elasticizzato, anatomico e performante, consente ampia libertà di movimento, mentre la cintura in vita dona comfort e stabilità. Lateralmente è dotato di inserti in microrete che agevolano la massima traspirazione, oltre a dettagli rifrangenti per migliorare la visibilità e a una tasca posteriore per riporre piccoli oggetti.
Lo short da donna Rise Up si presta a un utilizzo trasversale grazie all’ottima vestibilità, che scende fino a metà coscia. La vita alta, con una trama più sostenuta per supportare l’assenza di cuciture e di bordi, copre appena sopra l’ombelico la zona addominale, più contenitiva per mantenere lo short immobile. Il tessuto, morbido, pensato per le pelli più sensibili e dall’elevata traspirabilità, non perde il proprio adattamento anche dopo svariati lavaggi. Dimostra, quindi, resistenza all’usura e alla trazione proteggendo il capo anche a distanza di tempo.
LE CALZE STRIDE E CHANGE
Stride è la nuova calza di Oxyburn con una versatilità senza pari. Realizzata in filato Microlon® dimostra i suoi alti standard prestazionali anche nelle attività più estreme e nelle condizioni climatiche più difficoltose. Con proprietà antibatteriche, la spugna dal minimo ingombro assicura ammortizzazione e non permette l’accumulo di umidità.
La calza half-cut Change è prodotta, invece, con filato REPETITA®, il brand del poliestere riciclato dalle bottiglie di plastica (PET) certificato GRS che, grazie a processi di lavorazione di alta qualità italiani, trasforma i rifiuti di plastica in preziosa risorsa per il tessile sostenibile. Una fibra resistente e adattabile che, per mezzo di trattamenti antibatterici e idrorepellenti on demand, è studiata per creare sportswear performante e confortevole. Gli inserti in spugna della calza, inoltre, assorbono il sudore e ammortizzano gli impatti a livello plantare.
Trovate tutte le novità del brand disponibili su www.oxyburn.it
Hervé Barmasse nuovo ambasciatore Montura
È stato annunciato ufficialmente durante il Trento Film Festival: l'alpinista valdostano sarà il nuovo ambasciatore del marchio italiano di abbigliamento outdoor. Il sodalizio tra Montura ed Hervé era forse atteso e scontato. Al tempo è stato affidato il compito di far maturare quelle affinità, innate per entrambi, principali indiziate di questa fusione di ideologie, visioni ed intenti tra un uomo ed un’azienda che parla agli uomini.
«Vediamo in Hervé tutto quello che c’è dietro l’alpinista, vediamo una persona che attraverso passione ed esperienza si fa portavoce indiscusso della filosofia e dei valori che la nostra azienda promuove e difende da sempre. Hervé è in grado di raccontare a chiunque il nostro mondo e, soprattutto, ha preso un impegno: difenderlo» ha detto Claudio Marenzi, presidente Montura.
«L’incontro con Montura è stato da subito di grande intesa - ha risposto Barmasse -. Una nuova collaborazione con un’azienda che sposa i valori della solidarietà, dell'inclusione sociale, della salvaguardia dell'ambiente, rappresenta per me una grande occasione. Dopo tutti questi anni sono sempre più convinto che l’unica strada percorribile è quella di un alpinismo sostenibile, che non lascia traccia se non quella della sua storia, che non si piega all’ego dell’uomo ma è capace di accogliere i propri limiti. Un impegno che non riguarda solo l’ambiente ma è fortemente connesso con la realtà sociale. Basti pensare solo che i primi a pagare le conseguenze dell’inquinamento e della devastazione del pianeta sono le fasce deboli della nostra società».
La partnership con Montura darà vita a nuove avventure, dove poter sviluppare e testare prodotti innovativi e sostenibili per l'alpinismo e le attività outdoor, coinvolgendo Hervé anche nelle iniziative culturali e solidali dell'azienda che da oltre un ventennio vengono realizzate dal laboratorio Montura Editing. «Crediamo che la conoscenza della natura e del territorio sia il primo passo per la loro conservazione. Insieme ad Hervé prosegue il nostro percorso fatto di cultura e innovazione, per essere sempre più il trait d’union tra chi vive la montagna e chi la guarda da troppo lontano per poter comprendere che molto del nostro futuro dipende da lì» ha concluso Claudio Marenzi.
Il 5 maggio al via il Malcesine Baldo Trail, la prima delle gare firmate ASICS
ASICS da diversi anni rivolge particolare attenzione alla categoria trail running, ma è dal 2022 che l’azienda giapponese ha deciso di rafforzare la propria presenza in Italia attraverso l’organizzazione e la sponsorizzazione di gare di settore. Per il secondo anno consecutivo il marchio giapponese organizza la Malcesine Baldo Trail, gara di trail running su 4 distanze che si terrà dal 5 al 7 maggio, con partenza e arrivo dal paese di Malcesine. La perfetta cornice del lago di Garda e del Monte Baldo ospiterà la race nata nel 2022 e che vede in ASICS il suo Title Sponsor, sfidando i partecipanti in quattro diversi chilometraggi: 3,91k (dislivello 1.000 m D+), 6k (dislivello 1.185 m D+), 24k (dislivello 1.994 m D+) o 50k (dislivello 3.355 m D+).
Oltre al ruolo chiave del brand per la promozione del territorio, la volontà sempre presente di diffondere il potere edificante dello sport sulla mente si traduce in un’offerta di prodotto innovativa che quest’anno vede in Gel-Trabuco 11 il modello di punta. Sarà possibile testare le nuove scarpe da Trail SS23 presso il villaggio della manifestazione, nelle giornate di sabato 6 e domenica 7 maggio. Allo stand saranno presenti i brand trainer di ASICS per guidare gli interessati nella scelta della scarpa giusta, fornendo tutte le caratteristiche tecniche dei modelli disponibili per il test, Gel-Trabuco 11 e Trabuco Max 2.
Malcesine Baldo Trail è la prima di sei gare sostenute da ASICS. Il 27 maggio a Ottaviano è in programma la Vesuvio Ultra Marathon, il 25/27 agosto a Sarentino la Südtirol Ultra Skyrace, il 27 agosto a Susa il Memorial Partigiani Stellina, il 2 settembre a Verona il Trail delle Mura e il 15 ottobre a Massafra l’Amastuola Wave Trail.
Per iscriverti alla gara, visita www.malcesinebaldotrail.run.
Quattro chiacchiere con Francesco Puppi
Sempre impegnato, sei un atleta a 360 gradi. Attivo sui social ma non solo. Hai un blog, sei creatore e coach su Vert.run, produttore del tuo podcast Any Surface Available, co-fondatore della Pro Trail Runner Association e, per ultimo, ma non per importanza, laureato in fisica. Cosa vuol dire quindi essere un atleta nel 2023?
Che significato daresti a questa parola?
«Il trail è in costante evoluzione, soprattutto dopo la pandemia. La parte mediatica di questo sport è entrata prepotentemente nelle vite private degli atleti, che ad oggi sono chiamati ad essere non solo competitor di questa disciplina con risultati da ottenere, ma anche ad esprimersi con opinioni e prese di posizione. Questo si traduce in un lavoro a tempo pieno e richiede il dispendio di tante energie. Va da sé che un atleta, seguendo il significato della parola stessa, non è obbligato a essere socialmente attivo, ma rispetto alla mia personalità non potrei fare diversamente. Esprimendo dei concetti e delle opinioni, cerco di dare una visione a 360 gradi dell’atletica».
Vorrei fare due parole sull’ultimo progetto nato: la Pro Trail Runner Association. Quali sono i principi per cui è stata creata e gli obiettivi a breve e lungo termine?
«Il senso di community nel trail è sempre stato molto sviluppato ed è una consapevolezza che un ampio gruppo di atleti élite ha verso questo sport. Cerchiamo di preservare i valori che rendono questa disciplina interessante e diversa dalle altre. L'ecologia, ad esempio, è un principio a cui teniamo molto, visto che il trail running si pratica prettamente nei boschi o comunque in luoghi incontaminati. È la seconda volta che lanciamo questa associazione: prima durante la pandemia e poi a fine del 2022. Attualmente abbiamo una buona risposta: sicuramente la voce di Kilian, tra i fondatori della Pro Trail Runner Association, ha dato una grande spinta al progetto. Grazie a questa unione riusciamo ad avere una sola voce di fronte a istituzioni, organizzatori di gare e brand, tutelando gli atleti sotto molti punti di vista. Le quattro tematiche principali e quindi obiettivi da perseguire sono ambiente; competizioni ( per esempio lavorando con UTMB per le regole di accessibilità alle loro gare); i diritti degli atleti, con particolare attenzione alle donne; sport pulito - antidoping.
Nike, un brand che non rappresenta solo uno stile, ma cerca di trasmettere valori imprescindibili tra cui l’inclusione tra generi, accettazione di sé e rottura degli stereotipi nello sport femminile. Che significato ha per te essere parte di questo team? Come li hai conosciuti e com'è iniziata la vostra collaborazione? Avete dei progetti per il 2023 oltre al tuo calendario gare?
«Ci siamo conosciuti a fine 2019, un bel periodo perché arrivavo da un secondo posto mondiale in Patagonia. Poi si è fermato tutto a causa de Covid19. Nell’ottobre 2021, con piccole ripartenze nel mondo, sono entrato ufficialmente da atleta in Nike. La collaborazione, però, aveva già preso una bella piega durante il periodo pandemico, così da organizzare insieme a Cesare Maestri un FKT a Madonna di Campiglio, su Cima Tosa, punta più alta del gruppo del Brenta. Del lavoro con loro non posso che esserne orgoglioso. Mi sento ben rappresentato essendo il primo brand al mondo in molti sport con particolare attenzione all’atletica che seguo a tutto tondo anche se sono specializzato nel trail running. Non mi sentirei rappresentato così bene da nessun altro brand, perché la maggior parte sono specifici in una categoria precisa di questo sport, mentre Nike è presente in ogni ambito».
Scarpa preferita da quando hai iniziato a correre con Nike?
«Una risposta che potrebbe sorprendere: la Vomero, versatile e trasversale anche se non la più usata in casa Nike. Se avessi l’opportunità di scegliere solo una scarpa, non avrei dubbi. Mi permette di correre un po’ ovunque con i dovuti - pochi - compromessi».
Vorrei avere una tua opinione in merito a due scarpe in particolare, tanto attese in questa estate: le Zegama e le Pegasus Trail 4.
«La Zegama è una scarpa con inclinazione prettamente off road mentre Pegasus Trail 4 la definirei door to trail, dall’asfalto ai sentieri corribili, agli ampi stradoni bianchi. La Zegama chiama i terreni aggressivi. L’intersuola in zoomX è reattiva e leggera: il feeling che si percepisce è un senso di morbidezza con un alto grado di protezione, nonostante la sua prontezza nei cambi di ritmo.
È una scarpa da long distance, dai 30 km in avanti, coprendo anche i chilometraggi ultra. Il grip è ottimo e infonde sicurezza a ogni passo: sono le scarpe che ho usato maggiormente al rientro dall'infortunio al gomito in cui avevo bisogno di sentirmi stabile e certo dei miei passi.
Le ho anche utilizzate ai Mondiali in Thailandia, anche se credo possano performare al meglio NEGLI ambienti alpini come quelli dei Mondiali di Innsbruck, dove sarò impegnato nello short trail.
La Pegasus Trail 4 è una scarpa più leggera, ideale per terreni come quello di Pikes Peak, in cui c'è sola salita e non è necessario avere un grip importante. La utilizzo parecchio vicino a casa mia, dove è presente un ambiente di media montagna senza particolari difficoltà».

Sensibilità al terreno, cosa preferisci?
«Come in ogni situazione, anche in questo caso bisogna trovare il giusto compromesso tra sensibilità e protezione. Sicuramente una Pegasus Trail 4 rimane più sensibile al terreno, offrendo una maggiore precisione. La Zegama, nonostante visivamente possa essere una scarpa importante e spessa, risulta leggera e dà buone sensazioni con il terreno».
Consiglio all’amatore, Pegasus Trail 4 o Zegama?
«Direi Zegama, per le ottime sensazioni di sicurezza e comodità sul trail. L’appoggio del piede è sempre molto stabile, con una costante performance della scarpa. La Pegasus è una scarpa per l’amatore più esigente, che ricerca più sprint e velocità, ma sa anche come spingerla al meglio delle sue potenzialità».

Alex Txikon a Brescia racconta la prima invernale al Manaslu
L’alpinismo è empatia. Una nuova modalità per esercitare dell’arte di scalare le montagne viene testimoniata da Alex Txikon, l’alpinista basco che il 6 gennaio scorso (“il migliore regalo che abbia potuto ricevere dai re Magi”) ha portato a termine la salita invernale del Manaslu (8163 m). Appena rientrato in Europa, Txikon ha descritto questa e altre sue salite nel corso di un’affollatissima serata organizzata presso il negozio di Brescia di DF Sport Specialist assieme a Ferrino, partner fondamentale dello scalatore, nel corso della quale si è potuto ascoltare per la prima volta in assoluto il racconto della prima ascensione realizzata completamente in inverno dell’ottava montagna più alta della terra.
Txikon (classe 1981) ama la montagna e ama gli uomini. Per questo descrive il fattore umano che si delinea nel supportarsi vicendevolmente nel tentativo di realizzare difficili salite in alta quota come un elemento di valore assoluto dell’esperienza alpinistica. Le modalità che ha scelto per trascorrere i giorni e le settimane immediatamente successive al raggiungimento della vetta testimoniano questa visione: prima attraverso il suo impegno nel tentativo di riportare in basso il corpo di un alpinista deceduto, poi sostenendo i lavori di installazione di due impianti fotovoltaici al servizio di una scuola nepalese.
Essere grandi alpinisti chiama alla responsabilità di essere anche grandi uomini, sostiene Txikon, che ha condiviso tutte le fatiche e i pericoli della spedizione che l’ha portato sulla vetta del Manaslu assieme a Pasang Nurbu Sherpa, Chhapel Sherpa, Gelu Sherpa, Maila Sherpa, Mantere Lama Sherpa e Gamje Babu Sherpa. Racconta Alex: «I nepalesi sono persone meravigliose: umili, amabili, affabili, sempre con il sorriso. Senza di loro non sarebbe possibile compiere spedizioni in Himalaya. Il lavoro di quadra è stato fondamentale anche in questa spedizione: ognuno deve remare nella stessa direzione in cui remano gli altri».
Txikon è uno degli scalatori contemporanei più preparati e vanta un curriculum alpinistico di rilievo: vie nuove in Himalaya e undici dei quattordici ottomila saliti, tra i quali la prima invernale assoluta del Nanga Parbat nel 2016 in cordata con Simone Moro e Alì Sadpara, oltre a spedizioni in Antartide, Groenlandia e altre cime di altezza compresa tra i 5000 e i 6000 metri. Ma non c’è la minima traccia di superomismo nelle sue parole, e anche questo atteggiamento ha contribuito a creare feeling con il pubblico presente: «Non mi metto mai in competizione con nessuno né devo dimostrare niente. In quello che faccio voglio solo crescere come persona, e questa è l’unica pressione che mi sento addosso. Non mi interessa essere riconosciuto, ma poter condividere e dare agli altri. La conquista reale è rappresentata dall’empatia e dalla condivisione. Il peggiore nemico di un alpinista sono il suo ego e la sua ambizione».
Cosa ti spinge ad affrontare le grande cime himalayane nella stagione più severa?
«L’inverno mi regala maggiori soddisfazioni perché quando aumentano le difficoltà si mostra la versione più vera della montagna. La bellezza si rivela soprattutto in questa stagione».
E’ anche quella più difficile e più pericolosa…
«L’alpinismo invernale richiede una pianificazione attenta, anche in relazione ai cambiamenti climatici che stanno investendo direttamente gli ambienti di alta quota. Ho avuto l’opportunità di confrontarmi con Reinhold Messner: alcuni decenni addietro gli inverni erano caratterizzati da condizioni severe che si manifestavano una certa regolarità. Negli ultimi anni invece c’è molta più variabilità, anche nelle precipitazioni nevose. I jet streams rappresentano un’incognita totale, e sul Manaslu abbiamo riscontrato raffiche di vento a 147 chilometri orari. La montagna non parla ma tu devi essere in grado di capire cosa vuole dirti. Ho imparato molto dal mio amico Simone Moro che in questo ambito ritengo la persona strategicamente più esperta a livello mondiale. Un piano di salita sviluppato bene ti regala da solo il 40 per cento delle possibilità di successo».
Le novità più importanti dall’alpinismo in Himalaya nei prossimi anni arriveranno dalle salite invernali?
«Credo che questa sia solo una delle tante strade praticabili. A ciascuno la sua. Il periodo d’oro dell’himalaysmo per me è finito, ed è stato quello compreso tra il 2004 e il 2013, che ha visto protagonisti tra gli altri Silvio Mondinelli, Mario Panzeri e Mario Merelli».
Proseguirai nel tentativo di raggiungere i tre ottomila che ti mancano?
«No, non sono proprio interessato a salirli tutti. Ci sono già almeno un centinaio di persone che hanno completato questa collezione. Non è che per me non sia importante, ma preferisco fare qualcosa di nuovo piuttosto che ripetere la salita di una vetta, magari in primavera, come componente di una grande spedizione. Se qualcuno ha questo tipo di motivazione non è assolutamente un problema per me, e non muovo critiche verso di loro. Ognuno può fare quello che vuole, ma io non sono più interessato».
Hai fissato qualche obiettivo futuro?
«Mi piacerebbe tornare sulla parete nord del Kangchenjunga e sul Makalu in stile alpino».
La passione per le vette può svilupparsi in numerose forme oltre a quella dell’alpinismo estremo. Quali consigli daresti a chi si avvicina alla montagna per la prima volta?
«Divertitevi e basta! È questo il mio suggerimento, andate con i vostri migliori amici, andate nella natura, scoprite voi stessi attraverso quello che vi aspetta là fuori. Fatelo solo per voi stessi, non per gli altri».
di Ruggero Bontempi












