Definito il calendario delle Skyrunner Italy Series

Definito il calendario delle Skyrunner Italy Series: nella quinta edizione tredici le gare, otto skyrunning e cinque ultra. Confermato il format 2017, con un’unica classifica combinata per il titolo assoluto, basata su cinque risultati utili, massimo tre per specialità. Si parte già ad aprile con il debutto della Sardegna con la Villacidro SkyRace.

Sky classic
Villacidro SkyRace, Villacidro (VS) - 15 aprile
Trenta Passi SkyRace, Marone (BS) - 6 maggio
Bella Dormiente Skyrace, Castelnuovo Nigra (TO) - 9 giugno
Trofeo Monte Chaberthon, Cesana (TO) - 24 giugno
Pizzo Stella SkyMarathon, Fraciscio di Campodolcino (SO) - 8 luglio
La Veia SkyRace, Valle Bognanco (VB) - 9 settembre
Zac Up SkyRace, Pasturo (LC) - 16 settembre
Bellagio SkyRace, Villa Melzi Bellagio (LC) - 22 ottobre
Sky Ultra
Ultra Trail del Mugello, Borgo San Lorenzo (FI) - 29 aprile
Doppia W Ultra 60, Valtellina/Valposchiavo, Tirano (SO) - 2 giugno
Trail Oasi Zegna 59km - Ultra SkyMarathon, Trivero (BI) - 17 giugno
DoloMyths Run Sellaronda Ultratrail, Canazei (TN) - 14 luglio
Ultra Maga SkyMarathon, Oltre il Colle (BG) - 2 settembre


La Grande Course, si parte. Sabato e domenica la Altitoy Ternua

Sabato e domenica parte La Grande Course: appuntamento con l’undicesima edizione della Altitoy Ternua. Condizioni ideali sui Pirenei con tanta neve fresca. Due giorni di gare con salite importanti al cospetto del Pic du Midi e del Grand Tourmalet. Campo base a Luz-Ardiden: sabato alle 7.15 la partenza. Chi sono i favoriti? Kilian Jornet parte con Jakob Hermann, gli azzurri rispondono con Matteo Eydallin e Damiano Lenzi e con Michele Boscacci e Nadir Maguet, ma occhio ai francesi William Bon Mardion e Xavier Gachet. Al femminile favorite nunero uno Axelle Mollaret e Jennifer Fiechter, con Alba De Silvestro e Katia Tomatis pronte a giocarsi le loro chance.


Perché?

Perché in un momento storico, ma al tempo stesso delicato, il mondo dello ski-alp si disunisce e dal prossimo anno si spacca?
Stiamo parlando di ISMF e LGC, ovviamente. Due mondi diversi, due filosofie diverse, ma pur sempre tutto ski-alp. Se quest’inverno c’è stata una sorta di ‘pace’, prima sulla Cina, poi sui calendari, con marzo dedicato alla LGC senza tappe di Coppa del Mondo ISMF (seppur con la concomitanza tra Sellaronda e Pierra Menta, anche se siamo in mondi ancora diversi tra loro), dal prossimo inverno non sarà così. Le date dei Mondiali ISMF in Svizzera coincideranno con quelle della Pierra Menta. Dove andare? Cosa faranno gli atleti top? Un vero e proprio scontro. E non certo un bel biglietto da visita per il movimento. Gli organizzatori svizzeri, dicono all’ISMF, non avevano altre date a disposizione, quelli della Pierra Menta non potevano cambiare un appuntamento fisso da oltre trent’anni. E crediamo lo scontro continuerà sulla Cina: la LGC ha già annunciato che ci andrà, l’ISMF è pronta a rinnovare per altri cinque anni. Le gare saranno negli stessi giorni?

Tutto questo mentre resta in ballo il discorso Giochi Olimpici. Da PyeongChang è arrivata una sorta di doccia fredda per Pechino 2022, senza l’annuncio di nuove discipline per le prossime olimpiadi invernali cinesi, ma in casa ISMF resta la speranza di poter ancora rimanere in corsa. Una delegazione è volata in Cina proprio alla fine degli Europei siciliani, per parlare non solo di Coppa del Mondo, ma anche di Giochi Olimpici. Intanto a quelli giovanili del 2020 ci sarà. Snatura lo sport, si dice. Quello non è vero ski-alp, le critiche dei più. Le stesse frasi sentite nei giorni del passaggio olimpico dello snowboard o della mountain-bike. L’arrampicata sportiva ci è arrivata ai Giochi: ha avuto una sola medaglia, ha cercato un compromesso su come assegnarla e a Tokyo tra due anni ci va. Ora è chiaro che alle Olimpiadi non ci sarà mai una prova d’alta montagna, ma resta pur sempre che sarebbe una gara di ski-alp ai Giochi Olimpici. Agli Europei sull’Etna (negli stessi giorni di PyeongChang …) parlando con gli atleti, la maggioranza vuole i Giochi. Perché una Olimpiade è tutto per un atleta. Qualcuno ti arriva a dire con qualsiasi specialità, basta che si vada.

Lo sappiamo bene: una gara LGC non è una individual (né tantomeno una sprint o un vertical) ISMF, ma possiamo considerarle entrambe ski-alp agonistico? Se la risposta è sì allora dobbiamo fare in modo che le immagini di un Mezzalama siano anche una vetrina di Coppa del Mondo, altrimenti sarà sempre e solo scontro. Che non giova a nessuno, aggiungiamo noi. Lo dicono anche i numeri in calo degli iscritti alle gare, il poco interesse di certe aziende, l’appeal verso sponsor e media, e via di seguito. Mai come quest’anno ci sono state individual lottate sul filo dei secondi; vedremo le prossime LGC, ma negli ultimi anni la lotta era limitata a pochissime squadre. Insomma nessuno ha la bacchetta magica per avere la gara perfetta.
Certo l’ISMF deve lavorare molto di più per far crescere l’interesse della Coppa del Mondo. Creare eventi come quelli della LGC. Arrivare a delle classiche di Coppa del Mondo come nello sci alpino, per esempio. O come le LGC.
Intendiamoci non che a certe gare di Coppa del Mondo della FIS, sci alpino e alcune di fondo a parte, ci sia il finimondo a seguirle (quelle di ski-cross per esempio sono per pochi intimi…), ma rendere tutto più spettacolare, visibile (e comprensibile) al pubblico quello deve farlo. Come ad Andorra dove in tanti vanno a incitare gli atleti, non come a Puy St. Vincent, quando il vertical è partito alle 8.30 con gli impianti della stazione sciistica ancora chiusi.

Creare delle Premana e delle Zegama nello ski-alp per la Coppa del Mondo ci ha detto Kilian a Nicolosi. Ecco su questo l’ISMF deve ancora fare passi avanti. Trovare i posti giusti dove c’è passione e tradizione, organizzare manifestazioni di contorno, anche solo uno stand dove atleti e appassionati si ritrovino per una birra insieme, sfruttare di più l’Austria (dove lo ski-alp è entrato nella potente ÖSV, la stessa federazione di Hirscher…), oppure la Germania.
Lasciamo da parte Kitz o Wengen nello sci alpino, ma siete mai andati a vedere una gara di biathlon ad Anterselva? Certo l’IBU è altra cosa, anche per i soldi che ha a disposizione, grazie soprattutto alla televisione, ma l’ISMF se taglia il traguardo olimpico deve puntare a qualcosa di più della Coppa del Mondo attuale.

Fare un passo indietro tutti, capire le criticità che ci sono e provare a risolverle tutti insieme, mettendo a frutto l’esperienza di tutti quanti. Tutti dalla stessa parte, quella dello ski-alp.
Basterebbe che la festa del Grand Mont ci fosse per una individual di Coppa del Mondo. Chiediamo troppo?


Week-end Pitturina

In Val Comelico è tempo di Pitturina Ski Race: sabato 3 marzo si alzerà ufficialmente il sipario della manifestazione organizzata dallo Spiquy Team. Sarà la Vertical Race sulle piste della Ski Area di Padola ad aprire la kermesse bellunese: partenza alle 18, 730 metri di dislivello in poco più di 3 chilometri di percorso fino al rifugio Col d’la Tenda. Domenica mattina invece sarà la volta de La Pitturina Ski Race: dopo un anno di pausa e dopo aver disputato l’ultima edizione ‘in pista’ per mancanza di neve, la gara a squadre ritorna sul percorso originale con 2400 metri di dislivello positivo e con uno sviluppo di 20 chilometri.

PERCORSO - La prima salita sarà la più dura con 1000 metri di dislivello per raggiungere forcella Poipera a quota 2100 metri, non prima di aver affrontato la ‘variante DeLo’. Dopo il primo cambio d’assetto ci sarà una veloce discesa in ambiente per raggiungere la piazzola del cambio di Pian della Mola. La seconda salita prevede 850 metri di dislivello positivo con tratto a piedi finale per raggiungere la spettacolare forcella Pitturina. Si scenderà sulle nevi austriache fino al lago Stukensee per poi risalire il crinale della cresta della Pitturina e la vetta di Cima Vallona a 2532 metri. Dal GPM di Cima Vallona si scenderà verso il traguardo di Sega Digon per ben 1200 metri di dislivello negativo.

NON SOLO SKI-ALP - Il comitato organizzatore, coordinato da Nicola Zambelli Spezier, è al lavoro anche per allestire al meglio le iniziative collaterali come il raduno ‘Io c’ero a Km zero’ con musica, pietanze tipiche e gadget speciali pensati per l’occasione. Inoltre ci saranno due eventi associati alla scialpinistica: l’ormai classica Pitturina Winter Lottery, con grandi premi ed estrazione in occasione della manifestazione, e il WInter Comelian Music Tour del 3 marzo, un vero e proprio tour dei migliori musicisti del triveneto nei locali della vallata.

 


Ski Alp Lagorai Cima d'Asta, domenica è tappa di Coppa Italia

Si va completando la lista dei partenti della Ski Alp Lagorai Cima d'Asta, tappa di Coppa Italia: oltre 150 atleti, con tanti azzurri in gara. Sarà Davide Magnini, uno più 'osservati', anche perché affronterà per la prima volta il tracciato del Zimon (soprannome che i tesini danno alla Cima d'Asta), ma in gara ci saranno Federico Nicolini, Valentino Bacca, Enrico Loss, oltre a Manfred Reichegger e Denis Trento, che lascia il ruolo di tecnico per rimettersi un pettorale addosso. In campo femminile tra le iscritte troviamo Dimitra Theocharis. Tra i giovani al via Matteo Sostizzo, oltre alla squadra del Brenta Team.

PERCORSO - Gli organizzatori lo Ski Team Lagorai Tesino in queste ore stanno ultimando la preparazione del tracciato: la gara raggiungerà la vetta di Cima d'Asta, a quota 2.847 metri. La partenza sarà data ai 1300 di Prà della Regola e l'arrivo della competizione sarà ai 1100 metri del campeggio Val Malene. Senior e Master affronteranno un percorso con quattro salite con due tratti a piedi e quattro discese. Il dislivello positivo sarà di 1.900 metri, mentre quello in discesa sarà di 2.115, lo sviluppo di 23 chilometri. In gara senior, junior, cadetti e master, maschi e femmine. Decisi in queste ore i tracciati per le categorie junior e cadetti: i primi affronteranno un dislivello positivo di 1115 metri e negativo di 1340 metri, per una lunghezza di 11 chilometri con due salite e un tratto a piedi. I cadetti affronteranno lo stesso tracciato degli junior, con la seconda ascesa più breve, per un totale di 915 metri di dislivello positivo e 1140 metri di dislivello in discesa, lunghezza 10.5 chilometri.


Europei sull'Etna, Italia leader nello ski-alp. Prima anche nel ranking YOG

Bilancio in casa Italia dopo gli Europei sull’Etna. C’è il medagliere, ci sono i titoli europei, ma c’è soprattutto da guardare il ranking Cadetti, quello che conta per definire il contingente per i Giochi olimpici invernali giovanili di Losanna 2020. Non è definitivo ovviamente, visto che sarà ‘completato’ dopo i Mondiali del 2017 (che andranno in scena proprio in Svizzera e proprio sulle stessi nevi che saranno il palcoscenico di quelle degli YOG, a Villars), ma era importante partire bene in Sicilia. Italia in testa nel ranking con 860 punti e cinque medaglie (tre d’oro, una d’argento e una di bronzo), tallonata dalla Svizzera a quota 827 (ma ben nove medaglie conquistate...), quindi Spagna (589), Francia (434) e Austria (235).
Testa a testa Italia-Svizzera, anche nel ranking assoluto degli Europei: 1738 punti per gli azzurri, 1500 per gli elvetici. Poi Francia (1494), Spagna (1039), Russia (464), Austria (339), Andorra (330), Romania (172), Bulgaria (140) e Svezia (137) a completare la top ten.
Stesso numero di medaglie per Italia e Svizzera, 21 (18 quelle francesi), ma in testa al medagliere ci sono saldamente gli azzurri con 11 ori, 5 argenti e 5 bronzi, rispetto ai 4 ori, 8 argenti e 9 bronzi degli svizzeri. Di ori ne ha più la Francia, cinque. Due per Spagna e Russia.
Le medaglie azzurre allora. A livello assoluto i campioni europei sono due: Robert Antonioli nell’individual (con argento per Michele Boscacci) e Nicolò Canclini nella sprint (la gara lo ricordiamo è stata fermata dopo le qualifiche e sono stati considertai validi i tempi proprio delle qualifiche). Tra gli Espoir, oro ovviamente per Canclini nella sprint, due titoli per Davide Magnini (nell’individual e nel vertical, dove ha chiuso secondo assoluto alle spalle di Kilian) e per Alba De Silvestro (ancora individual e vertical, dove si è piazzata terza assoluta).
Negli Junior un solo oro, quello di Andrea Prandi nell’individual (con bronzo nel vertical), nei Cadetti doppia affermazione per Samantha Bertolina (sprint e vertical, con argento nell’individual), vittoria anche per Matteo Sostizzo nel vertical. A medaglie, a livello giovanile, anche Sebastien Guichardaz (argento nel vertical), Giulia Murada (argento nel vertical e bronzo nell’individual) e Fabien Guichardaz (bronzo nella sprint) tra gli Junior, Anna Folini (bronzo nel vertical) tra i Cadetti.


Rise Up with Gloriana & Millet

Correre una gara insieme a Gloriana Pellissier? Il sogno di molte (purché ben allenate)… ma solo una ci riuscirà! Sì, perché grazie a Millet, title sponsor del Tour du Rutor Extrême, Skialper a gennaio ha organizzato una selezione per trovare la compagna migliore per portare a termine la gara insieme proprio a Gloriana. Una selezione, in realtà, con un duplice scopo perché bisogna essere allenate ma anche e soprattutto comunicative. La vincitrice, Chiara Musso, sarà infatti la nostra inviata da dentro la gara: diciamo che è un contest giornalistico-sportivo… Su Skialper di febbraio marzo (disponibile nelle migliori edicole oltre che nell’edicola digitale e acquistabile anche nella versione cartacea sul nostro sito) vi sveliamo come si sono svolte le selezioni di Valgriscenche.

©Stefano Jeantet

EMOZIONI - Alla fine la più emozionata era lei, lei che di Tour du Rutor ne ha vinti otto. Quando ha consegnato la stessa felpa che indossava alla vincitrice, come segno della nuova squadra che parteciperà al prossimo Rutor, Gloriana Pellissier era davvero al settimo cielo. Un’avventura tutta nuova per lei, come per Chiara Musso, la prossima compagna di gara. La cuneese è stata la più brava sulla neve, si è ‘difesa’ nella video-presentazione e alla fine ha prevalso sulle altre candidate: la lombarda Anna Moraschetti, la veneta Linda Menardi, la valdostana Claudia Titolo e l’altra piemontese Rosanna Morandini.

©Stefano Jeantet

IL PERCORSO - La simulazione di gara consisteva in un anello molto completo, con diverse inversioni, salita a piedi e con gli sci, discesa in neve fresca, da percorrere tre volte e poi il lancio e il traverso finale. Circa un’ora il tempo di gara. Glo ha percorso l’anello in circa 18 minuti, le altre poco sopra i 20 minuti…

©Stefano Jeantet
©Stefano Jeantet
©Stefano Jeantet
©Stefano Jeantet

Pietro Lanfranchi e Claudia Boffelli a segno alla ValcanUp!

Tempo da lupi in Valcanale! La nebbia fitta e le pessime condizioni del manto nevoso hanno messo a rischio fino all’ultimo il regolare svolgimento della ValcanUp!. Con un poco di audacia, gli organizzatori, forti di una macchina ben rodata, hanno voluto comunque dare soddisfazione ai 57 che non hanno esitato a presentarsi ai nastri di partenza, offrendo un percorso che è rimasto tecnico, nervoso e avvincente, con oltre 1650 m di dislivello e 17 km di sviluppo. Poco più di un’ora e quaranta ci è voluto a Pietro Lanfranchi, per tre volte consecutive vincitore della ValcanUp!, per aggiudicarsi la prova bergamasca valida per l’assegnazione del titolo provinciale. Alle sue spalle, lotta serrata a tre con Norman Gusmini che nell’ultima discesa attaccava e riusciva a staccare i diretti inseguitori, conquistando la seconda piazza, lasciando che sul gradino più basso del podio giungesse l’amico rivale Andrea Olivari, che staccava di pochi secondi l’intramontabile Giovanni Zamboni. Quinta piazza per Michel Cinesi. Al femminile, superlativa prova di Claudia Boffelli, sorella d’arte, che fa gara in solitaria e regola per distacco Silvia Cuminetti e Paola Pezzoli.


Tecnica Zero G Tour Pro, la potenza della leggerezza

Tecnica crede sempre più nello scialpinismo e lo dimostra con l’arrivo sul mercato per la stagione 2018/19 di Zero G Tour Pro, erede di Zero G Guide Pro, rispetto al quale rappresenta un deciso passo in avanti. Uno scarpone interessante in chiave freetoruing ma che potrebbe posizionarsi a metà del guado con la categoria ski touring che abbiamo provato sulla neve in anteprima con Stefano Mantegazza, validation manager del progetto, e la Guida alpina Davide Alberti, collaudatore della nuova scarpa, sulle nevi dell’Alta Badia. La prova completa su Skialper 116 di febbraio-marzo, disponibile nell’edicola digitale e acquistabile anche nella versione cartacea sul nostro sito oltre che in edicola.

©Alice Russolo

AL BANCO - Nella numerazione 26/26.5 la bilancia si ferma a poco più di 1.315 grammi con lunghezza suola di 306 millimetri e la forma è abbastanza affusolata e anatomica. Per la suola è stata scelta una Vibram tra le più leggere presenti sul mercato, con tre diverse mescole, una delle quali grigia e omologata ISO Touring 9523, indispensabile per scarponi di questa categoria. La forma è rockerata per facilitare la rullata e anche la zeppa interna è rockerata in poliuretano espanso con sistema C.A.S e disegno superiore a puntini di 1,5 mm per agevolare il lavoro di boot fitting e un buon grip della scarpetta. Gli inserti certificati Dynafit sono stati arretrati di 1,5 millimetri rispetto al vecchio Guide Pro per ridurre il braccio leva, mantenendo l'omologazione ISO Touring 9523 e una valida ramponabiltà.

©Alice Russolo

LA LEVA SKI/WALK - Uno dei segreti di Zero G Tour Pro è la leva posteriore ski/walk self-adjusting system a doppio armamento, nel gambetto e nel tallone, dove c’è un uncino di sicurezza. Il gambetto ha un’inclinazione di 12° (13° invertendo la piastra di fissaggio del meccanismo), mobilità di camminata anteriore di 15° e posteriore di 40°. Zero G Tour Pro viene fornito con scarpetta preformata ready to go con lacci, soletta plantare e pad in gel.

©Alice Russolo
©Alice Russolo

TECNICA ZERO G TOUR PRO

Scafo: Grilamid

Gambetto: co-iniettato in Pebax/Carbonio

Mobilità gambetto: 55°

Leve: 4 Light Magnesium

Suola: ISO 9523 con Low Tech VIBRAM rubber toe & heel

Scarpetta: Ultralight-Light Fit ready to go con lacci

Last: 99 mm

Flex: 130


LIVE - Kilian vince il vertical sull'Etna, ma Davide Magnini è argento

Ultimo atto degli Europei sull’Etna. E anche nell’ultima giornata sul vulcano condizioni difficili. Si gareggia sul versante Sud, sopra Nicolosi, dal Rifugio Sapienza. Nebbia, neve pesante in pista e neve ghiacciata dall’alto. Vittoria di Kilian Jornet Burgada in testa a testa serratissimo con Davide Magnini, alla fine argento (e oro Espoir) con un distacco di di 4 secondi. Gara serratissima: bronzo a sette secondi da Kilian per Antonio Alcalde Sanchez (secondo Espoir), quarto Robert Antonioli, quinto Werner Marti, sesto Michele Boscacci. Al femminile a segno Axelle Mollaret con 45 secondi di margine su Victoria Kreuzer, terza Alba De Silvestro, ancora una volta oro Espoir, quarta Katia Tomatis.

GIOVANILI - Doppietta azzurra nei Cadetti con il titolo per Matteo Sostizzo e Samantha Bertolina, bronzo per Anna Folini. Negli Junior successo dello spagnolo Pau Coll Turra con argento per Sebastien Guichardaz e bronzo Andrea Prandi, nella gara rosa detta legge Ekaterina Osichkina: la russa chiude davanti a Giulia Murada e la francese Malaurie Mattana.


Rampazzo, Kienzl e Gross: Italia protagonista a Gran Canaria

Continua la sua marcia vincente, dopo una stagione 2017 indimenticabile, Silvia Rampazzo. La veneta del team Tornado ha vinto la maratona della Transgrancanaria davanti alle francesi Lucie Jasmin e Julie Roux. 3h12’50’’ il tempo di Silvia (dodicesima assoluta). Tra gli uomini terzo posto di Simone Wegher del team Tornado e vittoria per il tedesco Janosch Kowalczyk sull’atleta di Capo Verde Danilson Silva Pereira. È dalla modalità Trans 360 (269 km, 12.000 m D+), la prima gara partita, il 21 febbraio, che arrivano i migliori risultati azzurri, con le vittorie di Peter Kienzl (Dynafit - 46h35’57’’) e Annemarie Gross (67h04’52’’ – Telekom Sud Tirol), oltre al terzo posto di Luca Papi (team WAA). Nella gara regina, la Transgrancanaria di 125 km e 7.500 m D+, sfiora il podio l’altoatesino Daniel Jung (Gore-Scarpa), quarto, mentre la vittoria va allo spagnolo Pau Capell (12h42’08’’) sul francese Aurélien Collet e lo spagnolo Cristofer Clemente. Al femminile vittoria della polacca Magdalena Laczak (15h18’37’’) sulla svizzera Andrea Huser e sulla russa Ekaterina Mytiaeva. Prima italiana Chiara Bertino (CMP Podistica Torino, dodicesima). Infine nella Advanced di 64 km vittorie degli spagnoli Pablo Manuel Villa González e Monica Vives Vila.


Robert Antonioli re dell'Etna: vince l'individual degli Europei

La ‘muntagna’ come chiamano qui l’Etna, concede una tregua. C’è il sole dopo la tempesta, ma il vento continua a soffiare. Neve tirata dalle folate: un percorso nervoso con tre salite, in mezzo alla lava che affiora. Gara veloce, un giro da ripetere due volte senza tregua: Kilian Jornet prova a forzare sin dall’inizio, tallonato da Michele Boscacci. Dietro Bon Mardion e un terzetto azzurro con Robert Antonioli, Davide Magnini e Damiano Lenzi. Antonioli colma il vuoto in discesa e sull’ultima salita passa anche davanti. In discesa non lo prendono: 1h10’21” il suo tempo, Boscacci riprende e passa Kilian nella volata finale con 19 secondi di ritardo. Doppietta azzurra, dunque, con il catalano terzo; Davide Magnini è quarto e primo Espoir, Damiano Lenzi, quinto. Completano la top ten William Bon Mardion, Martin Anthamatten, Oriol Cardona Coll, Marc Pinsach Rubirola e Armin Höfl.
Al femminile detta legge Axelle Mollaret: Laetitia Roux ed Emelie Forsberg viaggiano di coppia per riprenderla, ma non ce la fanno. Oro per la Mollaret, argento Roux, bronzo Forsberg, quarta Claudia Galicia Cotrina, quinta Victoria Kreuzer, sesta Katia Tomatis, ottava e prima Espoir Alba De Silvestro.

Andrea Prandi

GIOVANILI - Andrea Prandi si aggiudica la sfida con lo svizzero Julien Ancay divisi sul traguardo da appena tre secondi, terzo il francese Arthur Blanc, quinto Sebastien Guichardaz. Sul podio rosa sale sul gradino più alto la russa Ekaterina Osichkina, seconda la francese Justine Tonso, bronzo per Giulia Murada. Tra i Cadetti titolo per lo svizzero Léo Besson, con quarto Matteo Sostizzo, settimo Alessandro Rossi, ottavo Rocco Baldini, al femminile argento per Samantha Bertolina alle spalle della svizzera Caroline Ulrich.