Scott Ultra Trail del Mugello a Luca Carrara ed Elisabetta Mazzocco
Domenica tempo di Scott Ultra Trail del Mugello, tappa delle Italy Series e del Trofeo Bper Banca Agisko Appennino Trail Cup. Sigillo vincente di Luca Carrara: il portacolori del Team Salomon è arrivato sull’arrivo di Badia di Moscheta, dopo 60 km e 3200 metri di dislivello, in 6h08’54”, piazza d’onore per Marco Tramet in 6h10’23”, terzo Davide Schiaratura in 6h26’20”, quindi ai piedi del podio Marco Franzini e Alberto Ghisellini.
Al femminile a segno Elisabetta Mazzocco, undicesima assoluta in 6h42’13”; seconda Cristiana Follador in 7h13’19”, con Moira Guerini in 7h29’15” a completare il podio. Quarta Chiara Boggio, quinta Anna Biasin.
Nel Mugello Trail di 23,5 chilometri con 1280 metri di dislivello positivo, successo di Eddj Nani in 1h54’59” su Daniele Cappelletti (1h58’42”) e Gabriele Pace (2h04’01”), mentre sul podio femminile sono salite Ginevra Cusseau al traguardo in 2h30’45”, la svizzera Sophie Andrey (2h41’21”) ed Elisabetta Negra (2h45’26”).
Tour du Grand Paradis a Oriol Cardona Coll e Marc Pinsach Rubirola
Non era mai finito ‘in mani straniere’ il Tour du Grand Paradis. O almeno non completamente: nella prima edizione s’imposero Jean Pellissier in coppia con il francese Patrick Blanc. Oggi, nell’ottava edizione, non aiutata dalle condizioni meteo e percorso accorciato con giro di boa a quota 3200 metri, a trionfare sul traguardo di Pont di Valsavarenche, la coppia spagnola Oriol Cardona Coll e Marc Pinsach Rubirola, che ha preceduto di due soli secondi i francesi Arnaud Equy e Yoann Sert.
Partenza anticipata per le 112 coppie, in condizioni di scarsa visibilità; in quota il tempo è migliore, ma il vento è molto forte e, ancora una volta, o meglio, per l’ottava volta, la cima del Gran Paradiso si nega: la testa della corsa è fissata a quota 3200 metri. Gara di testa e prime posizioni subito delineate, con spagnoli e francesi a dettare il ritmo sin dai primi metri. L’arrivo è una volata lunga, in pratica dalla fine della discesa del vallone del Grand Etret; a spuntarla, in 2h09’53” sono gli spagnoli Oriol Cardona Coll e Marc Pinsach Rubirola.
Piazza d’onore, con un ritardo di 2”, ai francesi Arnaud Equy e Yoann Sert (2h 09’55”) e, terzi, attardati di 6’36”, il veterano trentino Filippo Beccari e il giovane gardenese Alex Oberbacher (2h 16’19”). Al quarto posto Denis Trento (Cse) e il francese Bastien Fleury (2h 19’13”) e, quinti, i trentini Alex Salvadori e Ivo Zulian (2h 22’45”).
Dominio straniero anche al femminile, grazie alle francesi Lorna Bonnel e Sophie Mollard, al traguardo in 2h 42’26”, che rappresenta il 19° tempo assoluto. Alle loro spalle, attardata di poco più di 90”, la cuneese Ilaria Veronese e la trentina Margit Zulian (2h 43’57”) e, terze, la bresciana Corinna Ghirardi e Tatiana Locatelli (Sc C. Gex; 2h 45’09”).
Nei Master, successo dei valtellinesi Graziano Boscacci e Marco Varvassori (2h 31’36”; 10° assoluti); al femminile, vittoria delle svizzere Marlen Knutti e Monika Ziegler (3h 11’22”).
Filippo Bianchi pigliatutto in Val Bregaglia
Val Bregaglia Trail ovvero oltre 400 persone a sfidarsi oggi lungo i sentieri a cavallo tra Italia e Svizzera sulle distanze 42 k e half. La gara clou di giornata staccava anche due sicure candidature per la composizione della prossima nazionale lunghe distanze ed è stata caratterizzata al maschile dalla dalla sfida tra il lariano Fabio Ruga (La Recastello) ed il bresciano Filippo Bianchi (Libertas Valle Sabbia).
LA CRONACA - La salita verso Uschione, primo vero banco di prova della gara, è stata subito dominata da Bianchi ed a grande sorpresa da un inatteso Manuel Bortolas (Pod. Torino). Ruga ha saputo rintuzzare il colpo facendo leva sulle proverbiali doti di discesista tecnico e con il percorso reso ancora più difficile dalle abbondanti piogge della vigilia si è riportato sugli avversari più pericolosi formando un terzetto che ha proceduto appaiato fino al giro di boa di Promontogno, in terra elvetica.
Alle spalle di Bianchi, Ruga e Bortolas si assestava ben presto una situazione con gruppetto sgranato formato in sequenza da Giovanni Tacchini (CSI Morbegno), Matteo Bossetti (Valli Bg Leffe) e Donatello Rota (GS Orobie). Schermaglie, attacchi, continui sorpassi animavano la gara fino all’assestamento delle posizioni con Bianchi bravo e tenace a piegare la resistenza di Ruga nel tratto tra Soglio e le Cascate dove si presentava con quesi 6 minuti di distacco !
SUPER BIANCHI - Per Filippo Bianchi vittoria in 4h00’54” e maglia azzurra prenotata per la Polonia, secondo Fabio Ruga in 4h08’39”, comunque felice per la nascita da pochi giorni della secondogenita Lia cui ha dedicato questo grande piazzamento. Chiude il podio Manuel Bortolas, la grande sorpresa di giornata, per lui 4h10’35”
DONNE - Al femminile conferma i pronostici Barbara Bani in una gara davvero combattuta con la portacolori della Pod. Torino Camilla Magliano. Spartito come da previsione: Magliano a sfruttare la prima salita, a lei più congeniale, e poi brava a resistere al ritorno dirompente della bresciana in forza alla Freezone che si riportava però ben presto sull’avversaria e facendo leva su una migliore condizione e muscolarità ne fiaccava infine la resistenza nella parte finale. Vicine al traguardo: Bani vittoriosa in 4h28’28”, Magliano d’argento con 4h30’49”, lontana la terza classificata Giuliana Arrigoni (Bergamo Stars Atletica).
HALF TRAIL - Nella gara Half Trail tutto da copione al femminile: Arianna Oregioni bissa il successo del 2016 e chiude in 2h06’28”, lontane le avversarie, Fabiana Rapezzi a 8’50 e Fabiana Del Grosso terza a 13’13”. Al maschile vittoria del Valchiavennasco Michele Penone (1h47’42”) che mette in fila rispettivamente Luigi Pomoni (1h48’52”) e Phil Gale (1h49’02”).
STAFFETTE - Nelle staffette è Malonno pigliatutto, il club camuno vince la categoria maschile con Alessandro Gelmi e Stefano Pelamatti e si porta a casa anche il terzo posto con Gabriele e Daniel Mariotti. Secondi classificati i padroni di casa dell’ASD Amici Madonna della Neve Lagunc con Silvani Stefano e Rosina Mirko
Davide Cheraz vince la Marathon di Madeira
Vittoria per il lituano Andris Ronimoiss alla MIUT, Madeira Island Ultra Trail (115 km). Il lituano si è imposto con il tempo di 1357’10’’ sul francese Aurelien Dunand-Pallaz e sullo spagnolo Jordi Gamito. Prima italiano Emanuele Ludovisi, ottavo. Nella top ten: Sebastien Camus, Javi Dominguez-Ledo, Damian Hall, Joaquin Lopez, Emanuele Ludovisi, Francisco Freitas e Sebas Sanchez Saez. Tra le donne vittoria solitaria della svedese del team Salomon Mimmi Kotka in 15h51’31’’ con oltre due ore di vantaggio su Audrey Bassac e Juliette Blanchet.
ULTRA – Nella gara di 85 km successo del francese Germain Grangier (9h59’29’’) sullo svizzero Alexis Montagnat-Rentier e sul francese Julien Zorro. Al femminile l’ha spuntata Katie Schide (10h33’38’’) su Audrey Tanguy e Yulia Baykova del team Vibram.
MARATHON – Vittoria italiana con Davide Cheraz che chiude in 3h47’14’’ sul francese Alvin Lair (3h52’35’’) e il portoghese Ricardo Gouveia (3h58’38’’) mentre tra le donne l’ha spuntata Sarah Vieuille in 4h29’37’’ su Aroa Sio ed Emmanuelle Duchaine.
LA PAROLA A CHERAZ - «Sapevo che il francese Alvin Lair e il portoghese Ricardo Gouveia sarebbero stati veloci sul passo e abili discesisti. Così è stato sin dal primo metro di gara, prima salita veloce ma regolare, nella prima discesa mi sono staccato dai due e in sicurezza ho proseguito con Abdel Mouj (Marocco). Nella seconda salita ho raggiunto i battistrada ed ho continuato a spingere. A -15K mi hanno detto che avevo circa due minuti di vantaggio, ho proseguito senza forzare cercando di gestire al meglio ogni dettaglio in questi chilometri che avevo provato giovedì. Ambiente, percorso e organizzazione fantastici. Sicuramente tornerò a Madeira nel 2019. Ora qualche giorno di vacanza qui a Madeira, poi continua l’avvicinamento a Zegama, prima prova di Golden Trail Series».
535 in Condotta a Hannes Perkmann e Valentina Belotti
Nella seconda edizione della 535 in Condotta si impone l'altoatesino specialista delle prove vertical Hannes Perkmann. Il portacolori del Team La Sportiva ha completato la salita in 17'26”. Seconda posizione in 17'30” per il compagno di squadra Emanuele Manzi, distaccato di soli 4 secondi. Sul terzo gradino del podio il campione di casa Alex Baldaccini, tesserato per l'Atletica Valle Brembana, che stoppa il cronometro su 17'39”. Baldaccini rimane detentore del record della gara, ottenuto l'anno scorso con 17'11”. Al quarto posto si posiziona Tommaso Caneva, al quinto Fabio Bazzana. Seguono al sesto posto Matteo Bonzi, al settimo Fabrizio Triulzi, all'ottavo Elia Balestra, nono Ivan Milesi e decimo Vincenzo Milesi.
In campo femminile si aggiudica la gara Valentina Belotti del Team La Sportiva con il tempo di 20'53”. L'atleta camuna è una delle colonne portanti della nazionale femminile di corsa in montagna. Alle sue spalle Nives Carobbio dell'Atletica Paratico in 22'30”; terzo gradino del podio per Cecilia Pedroni della Valetudo Serim in 22'44”. Al quarto posto si piazza Angela Serena, al quinto Daniela Giupponi, al sesto Chiara Cattaneo, al settimo Helene Papetti, all'ottavo Francesca Rebecchi, al nono Paolina Ferrantini, e al decimo Francesca Collareda. Nemmeno in campo femminile è stato battuto il record precedente ottenuto nella prima edizione da Lisa Buzzoni con 20'29”.
Vertical di Fénis nel segno dei gemelli Dematteis
Atleti di prestigio che hanno infiammato (e vinto) la terza edizione del Vertical di Fénis, la prima prova del Défi Vertical, il circuito abbinato al Tour Trail della Valle d'Aosta. Gli iridati di corsa in montagna Bernard e Martin Dematteis hanno dominato la terza edizione del Memorial Brunier che ancora una volta ha fatto il pieno di iscritti per una giornata che è andata oltre l'agonismo.
A vincere il K1 di 5 chilometri è stata l'irlandese Sarah Mccormack con il tempo di 46'58”. Una gara tutta all'attacco per la medaglia di bronzo iridata ai Mondiali a squadre del 2014. Ha staccato la triathleta, due partecipazioni ai Giochi Olimpici, Charlotte Bonin, all'arrivo in 51'32”. Terzo gradino del podio per Chiara Fumagalli in 51'32”.
In campo maschile grande gara del cuneese Martin Dematteis che ha abbassato di 31” il precedente tempo, vincendo con il crono di 39'55”. Il secondo e terzo posto sono stati conquistati dal lombardo Massimiliano Zanaboni in 40'23” e dal valdostano Henri Aymonod in 41'17”.
Spettacolare anche il K1.5, leggermente accorciato per la tanta neve ancora presente nella parte alta del percorso. La gara femminile è andata alla torinese Chiara Giovando in 1h 08'08”, brava a precedere due grandi favorite: la biellese Barbara Cravello (1h 09'37”) e la valdostana Christiane Nex (1h 09'40”), accreditate con due tempi differenti, ma arrivate al traguardo insieme, in seconda posizione pari merito.
Al maschile il favorito Bernard Dematteis non ha sbagliato e ha battuto tutta la concorrenza, prendendosi il successo con il tempo di 52'13”. Secondo e terzo posto per il valdostano Dennis Brunod (55'02”) e per l'elvet ico Emmanuel Vaudan (56'23”).I due traguardi volanti, riservati ai primi passaggi assoluti, sono stati vinti dal valdostano Thierry Brunier, decimo assoluto nel K1 e dal cuneese Bernard Dematteis, già davanti a tutti dopo poche centinaia di metri.
Manny dice basta
La Ötzi Alpin Marathon è stata l’ultima gara da atleta per Manfred Reichegger. Classe 1977, Manny dice stop alla sua lunga carriera da atleta.
Che emozione tagliare per l’ultima volta un traguardo?
«Più che altro mi sono tolto un peso! Alla fine non ce la facevo più a mantenere la pressione da professionista. Domani esco ancora con le pelli, ma senza la necessità di fare dislivello, di andare in soglia, di pensare alle prossime gare. Per me è stata ancora una bella stagione (ha vinto la Coppa Italia, ndr), ma era davvero duro andare avanti: continuerò ad allenarmi, ma con grande tranquillità».
Avrai perso il conto delle gare…
«Sono entrato nell’Esercito nel 1995: prova a fare tu il conto… E prima ci sono le gare, anche nel fondo, tra sci club e comitato…».
Soddisfazioni tante.
«Mi ricordo soprattutto quelle da giovane. Come alla Pierra Menta del 2004 con Dennis Brunod: ci dicevano che dovevamo fare esperienza, invece abbiamo vinto. Ma sono contentissimo della mia carriera: non ho rimpianti».
Parlano i numeri di Manny: cinque medaglie (e due d’oro) ai Mondiali, una Coppa del Mondo, e sempre in Coppa del Mondo ventidue podi e sette vittorie, due Pierra Menta e due Mezzalama, titoli europei e italiani: non c’è che dire, di spazio nella bacheca della sua casa a Selva dei Molini ce n’è poco.
E adesso?
«Vorrei rimanere nell’ambiente. Non ho ancora parlato con i vertici dell’Esercito, ho il ‘patentino’ da allenatore federale e mi farebbe piacere portare la mia esperienza da tecnico. Più altro con i giovani: sarebbe strano dire cosa fare a quelli che sino a oggi sono stati i miei compagni…».
Ötzi Alpin Marathon, la sfida da Naturno al ghiacciaio della Val Senales
Quindicesima edizione della Ötzi Alpin Marathon: da Naturno fino a quota 3212 metri sul ghiacciaio della Val Senales, per un totale di 42,2 chilometri e 3266 metri di dislivello, nelle frazioni di mountain bike, corsa e scialpinismo.
Il migliore (3h18’27”) è stato l’austriaco Christian Hoffmann, bravo a piazzarsi davanti al connazionale Robert Berger e all’idolo di casa Oswald Weisenhorn, mentre tra le donne a trionfare è stata Anna Pircher (4h19’10”), su Verena Krenslehner-Schmid e Alexandra Hagspiel.
Lisa e Maria Rabensteiner assieme alla skialper Alba De Silvestro hanno avuto la meglio fra le donne a squadre, imponendosi su Benzoni-Rossi-Balzarini e Steger-Tschurtschenthaler-Stuffer, mentre fra i maschi primato per Obwaller-Cagnati-Götsch su Depaul-Spada-Reichegger (quest’ultimo all’ultima gara della propria carriera) e Fenaroli-Rambaldini-Facchini. In gara anche gli azzurri dello sci alpino Simon Maurberger, Riccardo Tonetti e Werner Heel, con il primo a pedalare, il secondo a correre e il terzo a calzare gli sci chiudendo al 35° posto assoluto.
Maschile individuale
1. Christian Hoffmann (Goldsemmel Racing Team) 3h18’27”; 2. Robert Berger (La Sportiva Mountain Attack) 3h22’28”; 3. Oswald Weisenhorn (Martini Speed Team) 3h26’34”; 4. Andreas Reiterer (La Sportiva/Telmekomteam) 3h34’00”; 5. Daniel Antonioli (C.S. Esercito) 3h39’52”
Femminile individuale
1. Anna Pircher (Martini Speed Team) 4h19’10”; 2. Verena Krenslehner-Schmid (Maloja/moutain-rider.com) 4h24’12”; 3. Alexandra Hagspiel (Allgaeu Outlet Raceteam) 4h35’06”; 4. Nina Brenn (Skinfit) 4h41’18”; 5. Jacqueline Brandl (Böhmler Einrichtungshaus) 4h57’10”
Team maschili
1. Team Crazy Idea (Hans Peter Obwaller, Luca Cagnati, Philip Götsch) 2h57’40”; 2. Team Karpos/Beppiani (Gabriele Depaul, Nicola Spada, Manfred Reichegger) 3h00’42”; 3. Isolpi Racing Team (Diego Fenaroli, Alessandro Rambaldini, Patrick Facchini) 3h10’42”
Team femminili
1. Team Intercom (Lisa Rabensteiner, Maria Rabensteiner, Alba De Silvestro) 3h45’24”; 2. Enjoy the Silence (Michela Benzoni, Raffaella Rossi, Bianca Balzarini) 3h47’10”; 3. STS (Elisabeth Steger, Agnes Tschurtschenthaler, Birgit Stuffer) 3h50’13”
Team misti
1. Dorfmanns-Mair (Fabian Dorfmann, Joachim Mair, Melanie Dorfmann) 3h41’23”; 2. Team Woul (Daniel Kiebacher, Elena Casaro, Armin Kiebacher) 3h43’23”; 3. Team Zerz.com (Wilmar Gerstgrasser, Petra Steinhauser, Jürgen Zerz) 3h55’29”
La Duerocche Trail da dentro
Cornuda, 25 aprile, ore 7.15. Fa già caldo e i 400 runner della Duerocche Trail, gli ‘eroi’ della 48 chilometri (e 2.300 metri D+), sono in pantaloncini corti e canotta. Di prima mattina. I sorrisi stampati in faccia, nonostante l’ora. C’è chi viene dai comuni vicini e chi arriva da lontano. Chi come me, che per essere allo start, è dovuto arrivare la sera prima. C’è gioia, attesa, tensione, emozione. Per qualcuno è la prima volta mentre per altri è semplicemente un ‘lungo’ in vista di qualcosa di più importante. C’è la voce degli speaker e c’è la musica dei Green Day a darci quella scarica di adrenalina… come se già non ce ne fosse abbastanza. C’è elettricità e infine c’è il conto alla rovescia, quello in cui è bello chiudere gli occhi e pensare che, per i prossimi 48K, le gambe non si fermeranno più. Sono qua, ancora una volta, allo start. Sono qua per vivere, oggi come sempre, la grande avventura della corsa. E si parte tutti insieme, sull’asfalto già caldo per poi imboccare, dopo meno di un chilometro, lo sterrato. Verso i colli dolci che fanno da cornice alla Marca Trevigiana. Una gara, la Duerocche, che da 47 edizioni non smette di emozionare e che di anno in anno, grazie alla professionalità degli organizzatori, è diventata un grande classico della corsa veneta. Questa edizione poi è stata da record: 6.480 iscritti che, spalmati sulle diverse distanze, si sono divertiti e, perché no, hanno anche sofferto sui chilometri di strade e sentieri perfettamente in ordine e puliti che contraddistinguono la gara.
Il caldo si fa presto sentire e la fatica si accumula nelle gambe. A stemperare il tutto c’è la gentilezza dei volontari che, dal primo fino all’ultimo ristoro, non fanno che incoraggiarti. Si corre e si socializza, perché per me il trail è anche questo. Conosco Matteo, che di professione fa l’enologo. Lavora col vino, lui. Mica male. Durante una lunga discesa, cercando di riprendere fiato, discutiamo sulla fortuna di fare un lavoro che piace. Perché quando si corre si finisce che non si parli mai di corsa, ma di altro. Per staccare la testa e far passare tempo e chilometri. Sentieri, salite, discese, panorami che si ripetono come in una pellicola che scorre. Si passa dal verde delle colline fino a vigneti, attraversando paesini e borghi incantevoli. E i chilometri passano, veloci, fino al quarantesimo. Sento quasi la voce dello speaker che, al traguardo, batte il cinque ai finisher. Ma poi, vuoi il caldo, vuoi lo scarso allenamento, vuoi che non bisogna mai urlare vittoria fino agli ultimi 100 metri, inizio ad avere qualche problema di stomaco e mi ritrovo a fermarmi più volte lungo il sentiero, col fiato corto e quel senso di fastidio che da giù sale fino alla gola. E proprio mentre mi sfiora l’idea di non potercela fare, dal sentiero dietro di me arriva Matteo, che avevo lasciato ad un ristoro e mai più incrociato fino a questo momento. Sale con passo ancora deciso… Come il mio, fino a un chilometro fa! Mi chiede come sto. Non voglio essere d’impiccio ma un sostegno morale ora come ora è davvero di grandissimo aiuto. Lo esorto ad andare, ma si offre di stare con me fino all’ultimo ristoro, per decidere se terminare la gara o desistere. All’ultimo ristoro, dopo cinque minuti di pausa a suon di acqua e limone, decido di continuare. Con Matteo che mi scorta fino al traguardo. Con pazienza. Correndo quando possibile e camminando a tratti.
«Guarda, c’è il ponte della ferrovia e da quello saranno 400 metri al traguardo. Da là però facciamo la ‘finta’ e corriamo» dice ridendo. E io quasi non ci credo. Gli ultimi 400 metri. Quelli che fanno tornare la forza nelle gambe anche se stai strisciando. Ed è così! Tagliamo il traguardo insieme. Ringrazio lui, per avermi portata fino alla fine, e ringrazio il trail, perché ti aiuta a scoprire che esistono ancora persone così. Intanto all’arrivo la festa è in pieno svolgimento. Sì perché la Duerocche, oltre ad essere una gara, è anche e soprattutto una festa. È forse proprio per questo che Scarpa, da ben sette anni a questa parte, ha deciso di sostenerla. Con una birra in mano si assiste alle premiazioni e si rimane a bocca aperta davanti ai tempi dei fortissimi. Stefano Fantuz e Silvia Rampazzo nella 21 chilometri, Roberto Cassol e Isabella Lucchini nella 48 chilometri. Sulla 21K anche Moreno Pesce, l’atleta amputato che l’ha chiusa con la sua protesi in fibra di carbonio e titanio, dopo quasi sette ore di fatica e sofferenza. Sulle spalle, lungo il rettilineo d’arrivo, aveva la figlia Elisa. A completare il quadro di questa gara anche una 6 e una 12 chilometri non competitive e una 14 km storica da Asolo fino a Cornuda. Bella la gara, il percorso, le persone, belle la festa finale e la gioia di chi lavora un anno perché tutto ciò possa realizzarsi ma, soprattutto, bello essere ancora una volta a ridere davanti a una birra e con la medaglia finisher al collo.
La Duerocche è nata nel 1972 per iniziativa di un gruppo di appassionati. Giunta alla quarantasettesima edizione, è una delle corse più longeve del Triveneto e si svolge sempre nella stessa data: il 25 aprile. Il nome deriva dai luoghi di partenza e di arrivo che caratterizzavano il percorso originario: la Rocca monumentale di Asolo e il Santuario della Madonna della Rocca di Cornuda. Siamo nel cuore della Marca Trevigiana e la Duerocche coniuga al meglio le caratteristiche di un territorio unico: gli splendidi scorci naturali e le tradizioni di una terra che ha scritto pagine importanti della nostra storia. Cinque i percorsi: 6 e 12 chilometri per tutti, 14 chilometri per il Nordic Walking, 21 e 48 chilometri per gli appassionati di trail. Nell’ultimo decennio la Duerocche ha conosciuto una progressiva crescita di presenze, passando dai 1.700 partecipanti del 2006 ai circa 6.000 del 2017. Circa 45.000 gli atleti che hanno preso parte alle gare dal 2006 ad oggi, a testimonianza di un evento ormai imperdibile per moltissimi appassionati provenienti da tutto il Nord Italia, e non solo. Appuntamento al 25 aprile 2019!
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Sabato è tempo di Ötzi Alpin Marathon
Quindicesima edizione della Ötzi Alpin Marathon in rampa di lancio a Naturno: sabato 28 aprile torna la sfida tra mountain bile, running e ski-alp sino al ghiacciaio della Val Senales.
PROGRAMMA - Entrata in griglia degli atleti alle ore 8.45 e partenza quindici minuti più tardi dei triatleti individual. Il primo cambio dopo lo start tra mountain bike e corsa è previsto a Madonna di Senales, secondo ‘change’ dalle ore 11.30 a Maso Corto, affrontando l’ultima frazione con le pelli dopo essersi sfilati le scarpette da corsa. Arrivo alle ore 12.30 circa con flower ceremony alla Grawand. Le premiazioni ufficiali si svolgeranno in questo caso alle ore 16.30 alla Casa della Comunità a Madonna di Senales, con taglio della torta e party con dj Scholly per festeggiare i quindici anni di vita della manifestazione intitolata alla leggendaria ‘Mummia del Similaun’. 182 partecipanti, 60 staffette, 7 nazioni a darsi battaglia in questa sfida di 24.2 km in mountain bike, 11.3 km di corsa e 6.7 km di scialpinismo, portando a termine ben 42.2 chilometri e 3266 metri di dislivello da Naturno al ghiacciaio della Val Senales, ove per 5.300 anni riposò Ötzi…
FAVORITI - Nell’individuale ci saranno Oswald Weisenhorn del Martini Speed Team, vincitore dell’edizione 2017, Daniel Antonioli del C.S. Esercito classificatosi al secondo posto, e Robert Berger de La Sportiva Mountain Attack Team, a completare il podio della scorsa edizione. Attenzione però a Roland Osele dell’S.C. Meran Triathlon, conquistatore delle edizioni 2004 e 2014, Andreas Reiterer de La Sportiva/Telmekomteam, terzo nel 2016, a Stefan Kogler dell’USC Abersee, re assoluto della Ötzi Alpin Marathon nel 2007 e 2008, e ai più recenti successi 2012 e 2016 di Georg Piazza de La Sportiva. Christian Hoffmann del Goldsemmel Racing Team trionfò invece nel 2013 lungo un percorso ridotto, e ‘ridotta’ sarà anche la prova degli atleti che concorreranno in team, poiché essi si divideranno la fatica affrontando una frazione ciascuno: 24.2 km in mountain bike, 11.3 km di corsa e 6.7 km nell’ultimo tratto di scialpinismo, completando come i concorrenti singoli 42.2 chilometri e 3266 metri di dislivello, partendo da Naturno ed arrivando sul ghiacciaio della Val Senales, in un finale che fa dell’epicità il proprio carattere distintivo.
Le squadre favorite in questo caso saranno probabilmente il Team Crazy Idea composto da Hans Peter Obwaller, Luca Cagnati e Philip Götsch, con quest’ultimo vincitore anche di due Ötzi Alpin Marathon individuali (2011 e 2015) e il Team Karpos/Beppiani, schierato al via con Gabriele Depaul, Nicola Spada e Manfred Reichegger. Completerà il parterre il team azzurro di sci alpino ai nastri di partenza con Simon Maurberger, Riccardo Tonetti e Werner Heel.
Dove si corre nel fine settimana?
Le gare del fine settimana: come sempre vi rimandiamo al nostro calendario per tutti gli appuntamenti.
MADEIRA ISLAND ULTRA TRAIL - Tappa dell’UTWT sull’isola portoghese nell'Oceano Atlantico: 115 km per 7200 metri di dislivello, i numeri della MIUT. Scorrendo la lista degli iscritti, occhi puntati sul lituano Gediminas Grinius, lo spagnolo Javi Dominguez-Ledo, la statunitense Timothy Olson, i francesi Fabien Antolinos, Aurelien Dunand-Pallaz e Emmanuel Gault, il neozelandese Scotty Hawker. In casa Italia c’è Giulio Ornati del team Salomon, Emanuele Ludovisi del Team Hoka, oltre a Michele Quagliaroli e Saverio Monti. Ma come sempre, anche gli atleti di casa vorranno dire la loro. Al femminile tanta Francia con Caroline Chaverot, Emilie Lecomte, Juliette Blanchet e Sylvaine Cussot, con Katia Fori del Team Columbia pronta a giocarsi un posto sul podio. La partenza alla mezzanotte di sabato.
YADING SKYRUN - Opening il 30 aprile in Cina delle Migu Run Skyrunner World Series: 29 km e 2345 metri di dislivello della prima tappa del circuito sky classic. Tra gli atleti al via gli statunitensi Hillary Gerardi, Andy Wacker e Cody Lind, gli spagnoli Sheila Avilés, Eduard Hernandez e Nuria Domínguez, gli andorrani Oscar e Marc Casal Mir e Sintu Vives, i britannici Finlay Wild e Holly Page, il ceco Robert Krupicka, i neozelandesi Ruth Croft e Ryan Carr.
SCOTT ULTRA TRAIL DEL MUGELLO - E in Italia? L’appuntamento più atteso è quello toscano: prova delle Italy Series e del Trofeo BPER Banca Agisko Appennino Trail Cup. La gara lunga da 60 km e 3200 metri di dislivello, partirà da Badia di Moscheta alle 6 di domenica 29 aprile. Prova sold out: tra gli iscritti Luca Carrara, Michael Dola, Enrico Bonati, Gianluca Caimi, Andrea Calcinati, Alfonso Siracusa, Marco Franzini e Fabrizio Ridolfi; si annuncia una bella sfida al femminile con Cristiana Follador, Francesca Canepa e Anna Biasin.
THE ABBOTS WAY - 125 km e 5500 metri di dislivello da Bobbio a Pontremoli sulla via degli Abati. La partenza alle 7 di sabato 28 aprile, i primi alle 7 di sera. .
VAL BREGAGLIA TRAIL - Tra Italia e Svizzera con partenza e arrivo a Chiavenna. Domenica scatta la Eolo Trail Cup 2018 e saranno grandi firme tra gli 400 atleti al via: Emanuele Manzi nella short trail, Arianna Oregioni nell’half, 'derby' tra Barbara Bani e Camilla Magliano nel trail e grande attesa per il golden boy Filippo Bianchi a caccia della maglia azzurra contro Matteo Bossetti, Giovanni Tacchini, Francesco Trenti e Davide Invernizzi . Menù ricco ed alla portata davvero di tutti quindi: la tradizionale 42.1 km, l'Half Trail 22.5 km, la staffetta da disputare in coppia con frazioni da 19.6 km e 22.5 km e infine, novità di quest'anno, lo Short Trail di 8. Start domenica 29 aprile alle 8.30.
VERTICAL DI FÉNIS - Sabato 28 aprile al via il circuito Défi Vertical in Valle d’Aosta. Anche lungo i sentieri del Memorial Beppe Brunier la neve non è ancora completamente sciolta, tanto da costringere gli organizzatori a rivedere parte del percorso lungo. Il K1.5 viene infatti accorciato: il traguardo non sarà più posto ai 1.961 metri di Bren, ma ai 1.810 metri di Fontaine Froide. Solo venerdì verrà tracciato in modo definitivo il percorso che presenterà ancora qualche piccolo tratto innevato. Per questo motivo gli organizzatori consigliano i ramponcini. Tutto confermato e sentiero completamente pulito nel K1 che arriverà in località Les Druges, a quota 1.567 metri. La partenza delle due gare Vertical è in programma sabato mattina dall'area verde di Tsanté de Bouva, la sede anche di tutto il quartiere generale. Alle 9,30 toccherà ai concorrenti del K1, alle 10,15 scatterà la gara del K1.5. Tutto esaurito per la terza edizione del Vertical di Fénis. I 400 pettorali a disposizione per le due prove competitive sono andati a ruba in pochissimo tempo: im griglia di partenza ci saranno i gemelli Martin e Bernard Dematteis, Dennis Brunod, Mathieu Brunod, Bruno Brunod, Massimo Farcoz, Nicolas Statti, Henri Aymonod, Simone Eydallin.... Al femminile occhi puntati su Christiane Nex, Barbara Cravello, Charlotte Bonin, Jessica Gerard ed Enrica Perico.
535 IN CONDOTTA - Seconda edizione in programma sabato. Atleti e principianti (la partecipazione è aperta anche ai non tesserati) affronteranno i 2527 gradini che, partendo dalla centrale Enel di Bordogna nel territorio di Moio de' Calvi, affiancano la condotta forzata. La salita ha uno sviluppo di 1250 metri e un dislivello di 535 metri. L'ascesa toccherà la punta massima dell'80%, con pendenza media del 75% negli ultimi 400 metri.
Valzurio Trail, buona la prima
Con il pienone di partecipanti, ben 350, e le vittorie di Marco Zanoni sulla guest star argentina Diego Simon e in rosa di Samantha Galassi, va in archivio la prima edizione della Valzurio Trail.
GARA MASCHILE - Il vincitore arriva da Bione in Valle Sabbia: si tratta di Marco Zanoni, classe ‘85, veste i colori bianchi e blu della Gp Pellegrinelli e ha scelto la gara orobica come primo allenamento intenso in vista delle prossime gare di corsa in montagna. Si è portato in testa intorno al secondo chilometro e nessuno fra gli inseguitori è mai riuscito ad impensierirlo. Ha guadagnato un discreto vantaggio che ha amministrato fino al termine. Ha tagliato il traguardo nella piazza di Valzurio, sotto l'arco costruito con enormi tronchi di abete rosso locale, stoppando le lancette su 1h55'21”. La guest star argentina Diego Simon del team Salomon ha conquistato la seconda posizione di giornata in 1h56'25” davanti al locale Paolo Poli del team Valetudo Serim (2h02'13”) e alla giovane promessa dello Scott Running Team Mattia Tanara, che si è fermato ai piedi del podio. Nei migliori dieci Clemente Belingheri, Fabio Bonfanti, Luigi Rota, Denny Epis, Christian Nodari e Giambattista Micheli.
GARA FEMMINILE - Sui 24 chilometri e 1300 metri di dislivello positivo della Valzurio Trail la runner della Recastello Radici Group / Scott, Samantha Galassi ha coronato l'obiettivo di incidere il proprio nome nell'albo d'oro al femminile. Azzurra del mountain running, toscana residente da anni in bergamasca, l'ex ciclista professionista ha concluso la performance in 2h20'45” distanziando di 13'18” la seconda classificata, Maria Eugenia Rossi del team Valetudo Serim (2h34'03” il suo crono). Sul terzo gradino del podio Giulia Zanotti in 2h36'10”. Completano la top ten Elisa Presa del team Scott, Giovanna Cavalli, Lara Birolini, Nadia Panna, Sara Belotti, Silvia Boroni e Federica Giudici.
Il capo di Fly-Up Mario Poletti è raggiante. «Lo ammetto, stiamo già pensando alla prossima edizione, perché è stato un debutto in cui tutto è filato liscio e gli atleti si sono innamorati della Valzurio. Grazie all'intero team Fly-Up, al Gs Nasolino e a Gigi, e ai fantastici volontari di Valzurio. Le persone del paese hanno accolto con favore l'iniziativa e hanno lavorato sodo sin dai giorni precedenti, a loro vanno i miei ringraziamenti ma anche i complimenti!». La prossima data evidenziata nel calendario Fly-Up è il 2 giugno, il giorno dell' Orobie Vertical, mille metri di dislivello up sulle montagne di Valbondione al culmine dell'Alta Valle Seriana.