Limitazioni, distanziamento, paure. Lockdown permettendo, potrebbe essere l’inverno dello scialpinismo. Sarà davvero così? Ne parliamo diffusamente su Skialper 133 di dicembre-gennaio in un dossier di 60 di pagine, partendo dalla situazione generale, dai dati economici, per poi analizzare le prospettive con i professionisti, le Guide alpine, e i negozianti. E per affrontare le tematiche della sicurezza e i consigli per iniziare, dalla tecnica (con i suggerimenti di Alberto Casaro), all’abbigliamento e all’attrezzatura, che trattiamo anche nelle pagine dedicate al must have dove abbiamo divido sci e scarponi per tipologia di newcomer. Oltre 40 attrezzi perfetti per chi sa già sciare, anche bene, e vuole provare a mettere il naso fuori dalle piste. In mezzo a tanta incertezza, l’unico dato certo è che lo scialpinismo era già uno sport con numeri in crescita prima della pandemia e l’inverno diverso che stiamo vivendo ha dato un’ulteriore spinta. Prima dei lockdown autunnali è stata una corsa all’acquisto di sci e scarponi, che si è poi fermata ma ora è difficile trovare attrezzatura da skialp perché spesso è andata esaurita. Però regna l’incertezza sul futuro, anche quello prossimo. Così le Guide alpine si sono organizzate e hanno adattato i loro programmi, per esempio trasformando in streaming le lezioni teoriche in presenza e promuovendo i corsi con quattro-cinque uscite per iniziare, proposti a poche centinaia di euro. L’importante è adattare la propria tecnica alla neve polverosa o rovinata ma non battuta e magari individuale set-up che possa funzionare sia dentro che fuori. «Al netto di tutto, e soprattutto di ragionamenti oggi impossibili da fare, resta allora una sensazione – scrive Veronica Balocco nell’introduzione – Qualcosa comunque cambierà. Tanti o pochi che siano, un po’ per la paura della malattia, un po’ sulla scia di tendenze già in atto, un po’ invogliati dalle restrizioni, i migranti esisteranno. E la loro transizione alle discipline più free, meno socialmente invasive, farà la differenza di un’intera stagione. Soprattutto in termini di approccio, sicurezza, formazione e preparazione. Le voci dall’interno, quelle che seguono la filiera intera, dall’acquisto alla pratica, confermano che sarà così».

© Alice Russolo