Facciamo un gioco di parole per gli auguri del 2021. Powder to the people. Eh sì, questo terribile 2020 – come effetto collaterale rispetto a lutti e disagi, sia chiaro – si è portato via anche una delle riviste simbolo di un modo di interpretare la montagna e lo sci, la statunitense Powder. Anche per uscire di scena ci vuole stile. E l’ultimo numero di Powder, in distribuzione dallo scorso 20 novembre, è come una linea inaspettata e da fuoriclasse disegnata da Doug Coombs nella powder dell’Alaska. Powder 40.2 esce con una copertina che è la celebrazione moderna della prima cover, del 1972: uno sciatore che volteggia in aria, sullo sfondo della luna. Virata in bianco e nero, con lo stesso logo e lo stesso strillo annual portfolio of the other ski experience. L’alfa e l’omega, quella forza rivoluzionaria dell’uscita 1 del volume 1 celebrata con uno scatto di Nic Alegre che aggiorna lo stile sciistico e cita alla perfezione la foto originaria, con il dettaglio da intenditori della luna duplicata più piccola nell’angolino in alto a sinistra.
Su Skialper 133 di dicembre-gennaio abbiamo voluto dare il nostro tributo a un media che era diventato barometro culturale del mondo della neve con un’intervista all’ultimo capo redattore, Sierra Shafer, e pubblicando alcune delle copertine più originali.
«Nei nostri 49 anni come The Skier’s Magazine, abbiamo cercato di essere una rappresentazione onesta dello sci in neve fresca. A volte abbiamo mancato il bersaglio, ma nel nostro sforzo di trovare e raccontare le storie più essenziali dello sci, avere una voce autentica – da parte degli sciatori e per gli sciatori – è stato l’obiettivo» ha detto Shafer. «Non ci sarà mai più un altro Powder Magazine. Però, se vinceremo la nostra battaglia contro il cambiamento climatico e il coronavirus, ci sarà sempre lo sci. Finché ci saranno sciatori, ci saranno storie da raccontare – chi siamo, come lo facciamo, perché lo facciamo -. Nell’industria dello sci si comincia a vedere la luce in termini di inclusione di storie su sciatori provenienti da contesti più diversi. Non possiamo smettere di farlo; c’è ancora tanto lavoro per rendere lo sci un luogo sicuro e inclusivo non solo per sciatori bianchi, ricchi ed eterosessuali. Ecco perché perdere qualsiasi piattaforma, non solo Powder, sarebbe devastante per l’industria dello sci e per la nostra comunità». Chiudiamo l’anno con questo augurio, che lo sci «diventi un luogo sicuro e inclusivo non solo per sciatori bianchi, ricchi ed eterosessuali».
Noi di Skialper ci siamo e andremo avanti per la nostra strada, cercando di andare oltre l’apparenza delle cose, cercando le storie e l’autenticità. E contiamo anche sul vostro sostegno. Buon 2021 e, visto che là fuori la neve non manca, powder to the people!