Un pomeriggio nel negozio di Canazei

Lo faccio oramai da anni e anche per questo non mi smentisco, una Marmolada con pelli al mattino e poi giù a scaldarsi da Amplatz, questa volta mi organizzo e chiamo il nostro Archimede dello scialpinismo, «Diego passo da te facciamo due chiacchiere per la rivista?». Il negozio è tutto un via vai di persone, pochi metri quadrati ma carichi di energia, ovunque chiacchiericci su questa novità, su quello che va e quello che non va. Senza dare nell’occhio mi avvicino a un gruppo di persone concentrate su uno scarpone giallo che passa di mano con rapidità come se fosse bollente, le impronte digitali non si contano, ognuno dice la sua con gli occhi ammirati, i commenti sono misurati quasi a bassa voce; lo scarpone merita rispetto, è arrivato proprio ieri, è quello di Martin Riz. Diego mi sfugge come una biscia, impegnato a bucare sci, così lo seguo nel cuore del negozio, la sala operatoria dove sono nate le modifiche dei TLT 4 per capirci. Lo trovo più a suo agio, così a ruota libera, lasciandolo andare a getto come nel suo stile, mi parla  della novità del primo salone dello scialpinismo Prowinter che si terrà ad aprile a Bolzano, dove gli è stato chiesto di partecipare attivamente: il discorso scivola sugli scarponi race e gli chiedo se gli sono piaciute le novità di quest’anno. Mi sorride accondiscendente, lasciandomi intuire però che se fosse per lui si sarebbe potuto fare meglio. Incontentabile questo Diego. Ci salutiamo ad orario di chiusura, accanto alla vera novità di quest’anno. Dopo avere praticamente inventato tutto, gli mancavano gli sci… ed eccolo nella foto accanto alla nuova creatura che porta la sua firma.