Gravissima perdita per il mondo dell’alpinismo

Marco ‘Butch’ Anghileri è morto a poche centinaia di metri dalla vetta del Monte Bianco dopo aver completato la prima salita solitaria invernale della Jöri Bardill, sul Pilone Centrale del Freney.
‘Il Butch’, come tutti lo conoscono specialmente in Lombardia e nel vasto ambiente dei frequentatori del gruppo delle Grigne, stava preparando da tempo questa salita pur mantenendo riserbo come sempre. Di recente aveva anche partecipato a dibattiti nei forum di montagna intervenendo sul grado di pericolo presente a causa della neve nelle sue Grigne, che stava frequentando quotidianamente proprio in vista di questa salita.  

La notizia è stata diffusa nella serata di ieri. Il Soccorso Alpino Valdostano non aveva diramato la notizia perchè non era ancora riuscito a raggiungerlo a causa  del forte vento, ma questa mattina Butch è stato recuperato ai piedi del Pilone centrale del Freney. La salma è ora a Courmayeur.

Per ora si rincorrono solo supposizioni sull’accaduto. Forse l’incidente è successo nel tratto in cresta che dall’uscita della via Bardill porta alla vetta del Bianco, da dove il Butch sarebbe poi sceso a Chamonix per tornare a Lecco sabato. A far supporre che la caduta si sia innescata in cresta è il punto in cui il corpo è stato localizzato, molto distante rispetto alla linea della via Bardill.
L’ultimo contatto di Marco Anghileri con la famiglia risale a giovedì scorso, con un sms sintetico ma nella logica delle cose: ‘Notte fredda e ventosa, ma tutto bene’. Venerdì ha quindi attaccato la ‘Chandelle’, la colata verticale con gli ultimi tre tiri chiave della via. Amici valdostani lo seguivano con i binocoli, l’hanno visto uscire dalla Bardill e iniziare il tratto finale in cresta. Poi il silenzio, ma con la possibilità dell’esaurimento della batteria del cellulare.

Ma il troppo tempo trascorso dall’uscita della via faceva sospettare che potesse essere successo qualcosa. La guida alpina valdostana Arnaud Clavel, che da martedì stava seguendo col binocolo la scalata dell’amico, ha quindi deciso di richiedere un intervento dell’elicottero per sorvolare la zona, dove è stato presto individuato ai piedi del Pilone centrale. Intanto il padre Aldo aveva raggiunto Chamonix, dove era previsto l’incontro con Marco.

Marco Anghileri lascia la moglie Barbara, i figli Carlo e Giulio e i fratelli Sara e Luca. Per il padre ‘Aldino’ Anghileri (a sua volta fortissimo alpinista) e la madre si tratta di un duro colpo, dopo la scomparsa nel 1997 del figlio maggiore Giorgio, anch’egli alpinista, travolto in bicicletta da un Tir a soli 27 anni.

Quella del Butch è una perdita gravissima per i tantissimi che l’hanno conosciuto, di persona o di fama. Marco era sicuramente una presenza fondamentale nelle Grigne, che sono molto di più che un gruppo montuoso affacciato sul Lago di Como e sulla pianura lombarda a poche decine di chilometri da Milano. Le sue salite e le belle serate alpinistiche con cene e convivialità tra alpinisti presso il locale di famiglia ai Piani dei Resinelli richiamavano l’attenzione di tutto il mondo alpinistico. Il Butch suscitava l’affetto di tutti con la sua simpatia, il suo entusiasmo e la sua disponibilità.