La situazione prima dei Campionati europei

Nel fine settimana si disputeranno i Campionati europei di scialpinismo in Andorra. Un’edizione limitata a sole due gare, Vertical e Individual race, con il dichiarato obiettivo di limitare i costi per tutti: includere anche Sprint, staffetta e Team race avrebbe significato un’intera settimana di gare. E così una parte dell’attenzione viene inevitabilmente suddivisa tra i soli due titoli continentali in palio e la situazione attuale di Coppa del mondo…anche perché quest’ultima sembra davvero aperta a molti possibili sviluppi.

CLASSIFICA CORTA E AFFOLLATA –
Se nel 2013 la Coppa del mondo era stata ‘ammazzata’ dalla superiorità costante di William Bon Mardion, Mathéo Jacquemoud e Kilian Jornet, in questa stagione l’andamento dei risultati è molto più vario. Lo scorso anno i due francesi e lo spagnolo erano stati regolarissimi sul podio delle gare in ambiente. Un oligopolio, letteralmente.

Quest’anno invece sono partiti forte salendo sui podi di tappa anche altri, tra cui Robert Antonioli e Damiano Lenzi che hanno perfino conquistato una vittoria a testa (Individual e Vertical di Courchevel). Sono saliti sul podio anche Manfred Reichegger e Alexis Sevennec, spalmando così i punti disponibili su un numero di atleti cui non eravamo più abituati.

SITUAZIONI –
Alcuni singoli episodi e situazioni hanno così potuto influenzare sensibilmente la classifica generale: il malessere di Kilian Jornet, che ha dovuto dare forfait praticamente all’intera tappa di Courchevel; e poi il rinvio di quella italiana della Pitturina, che gli ha consentito di guarirne completamente; problemi di materiali per William Bon Mardion, addirittura con la rottura degli sci a Courchevel, che si sono aggiunti al ritardo di forma causato da problemi di salute. La forma influenzale che ha colpito Robert Antonioli alla Pitturina Ski Race, dove avrebbe potuto fare dei gran punti in entrambe le gare Sprint e Individual, proprio nel suo momento di migliore forma. Problemi di materiali a Verbier e poi di salute anche per Mathéo Jacquemoud, che ha dovuto addirittura rinunciare alla tappa italiana.

IL LIVELLO È SALITO –
Ma è evidente anche una ragione più generale, che sta creando questa situazione aperta a tanti risultati: Kilian sembra avere una marcia in più con due Individual Race nel sacco, ma il livello generale tra i primi 6-10 atleti di Coppa è cresciuto, e soprattutto davanti i valori si sono ravvicinati.

Tutti hanno lavorato bene, e sembra di notare che ognuno abbia lavorato in particolare sulle proprie lacune nelle singole fasi (discesa, cambi d’assetto, partenze ecc). Per dire, Kilian Jornet e Manfred Reichegger stanno sciando più forte, Damiano Lenzi tiene molto più a lungo le sue partenze infernali, Robert Antonioli è tornato a fare la differenza in discesa.

Nel Vertical di Verbier i primi 10 sono compresi in 40 secondi e tutte le classifiche sono più corte in termini di distacchi. È chiaro che non c’è più spazio per recuperare un errore o un imprevisto. E anche che, portando la preparazione sempre più verso i limiti personali, è più facile ammalarsi.

LE DONNE E I GIOVANI –
Trend naturale, che ci si poteva aspettare con la maturazione internazionale della disciplina, e confermato anche tra le donne…naturalmente alle spalle della fenomenale Laetitia Roux che vanta punteggio pieno. Ad accorciare la classifica (dal secondo posto) ci sono la potente svizzera Maude Mathys, che può forse essere competitiva con Laetitia Roux nelle Sprint (come a Sappada), il ritorno di Sophie Dusautoir, Axelle Mollaret, Emelie Forsberg in crescita ora anche in discesa. Aria fresca anche tra gli Junior, tra i quali sta emergendo velocemente il sorprendente spagnolo Oriol Cardona Coll. Altri giovani si alternano nelle prime posizioni tra gli italiani Federico Nicolini, Pietro Canclini e Luca Faifer.

E ORA? –
Ora i pronostici sono apertissimi, almeno per quanto riguarda le prime quattro posizioni. William Bon Mardion è ritornato competitivo, come dimostra il doppio podio della Pitturina, anche se la Sprint attribuisce meno punti.

Damiano Lenzi è in debito con la sfiga, ma finora ha dimostrato con regolarità di avere più margine dello scorso anno per gestire gli imprevisti di gara. Infatti si trova ora in testa alla classifica parziale di Coppa, avvicendatosi ad Antonioli, e freme dalla voglia di realizzare in una individuale il colpo che sente di avere in canna.

Kilian Jornet è tranquillo come sempre, consapevole della sua forza che forse non ha ancora espresso del tutto. Robert Antonioli ha molta testa dalla sua, oltre al funambolismo nelle discese e nei cambi.

GIRO DI BOA –
Sono in palio ancora la metà dei punti totali realisticamente disponibili per i primi della classifica overall che si piazzino sui prossimi quattro podi, ricominciando da quelli di Les Diablerets l’1 e 2 marzo. 

Prevedibilmente risulteranno decisivi gli inserimenti dei terzi incomodi di lusso, anche se per loro sarà più difficile che in questo inizio stagione ricco di episodi. Anton Palzer fa sempre più paura, Alexis Sevennec aspetta solo una discesa veramente lunga e difficile per fare la differenza, Mathéo Jacquemoud prima o poi spariglierà le carte dei primi pur essendo ormai fuori dalla corsa per la vittoria finale, salvo miracoli.
E poi c’è sempre Manfred Reichegger a un millimetro, che non perdona gli errori degli altri (difficilmente lui ne fa). 
Tra le donne, l’unico imprevisto sarebbe che Roux non vincesse una gara.