Arriva Topo Athletic MT-5
Un unico modello, per un utilizzo door to door, ideale per affrontare i sentieri di montagna dalla corsa all’escursionismo leggero, ma anche per un contesto ibrido dall’asfalto al trail. Grazie all’introduzione di nuove funzionalità, MT-5 si conferma la proposta più versatile della collezione Topo Athletic, rivolta a chi sia alla ricerca di un'opzione abbastanza ammortizzata da sfruttare su terreni da misti a moderati.
L’altezza da terra (28 mm x 25 mm) e il relativo drop (5 mm), infatti, aumentano rispetto alla precedente edizione per rendere la scarpa più accessibile, confortevole e protettiva soprattutto per i trail runner ai primi approcci con i drop bassi.
La calzata è quella che ha reso popolare Topo Athletic: l’ampio spazio in punta consente alle dita di distendersi e attivarsi, mentre il piede resta comunque stabilmente sicuro nella parte centrale e nell’area del tallone, favorendo così una rullata agile.
Come Ultraventure 3, si avvale della stessa intersuola di nuova generazione in ZipFoamTM, la performante mescola brevettata dal marchio a doppia densità, in grado di garantire maggiore morbidezza, leggerezza e reattività. Sempre dal modello riprende la suola Vibram XS Trek EVO per assicurare un’ottima trazione su vari terreni puntando su flessibilità e alleggerimento del peso.
La tomaia, invece, torna in mesh tradizionale, per la massima resistenza, con l’integrazione di un rocker della punta migliorato per permettere una transizione rapida e offrire una corsa o camminata più fluida. MT-5 utilizza, inoltre, materiali riciclati nella tomaia, nella fodera, nel plantare e nell'intersuola.
È dotata di due attacchi sul tallone e di un terzo anello alla base della linguetta compatibili con la ghetta performance del brand americano, insieme ad alette distanziate sulla suola per un contrastare l’accumulo di fango, detriti e neve.
La scarpa è ora disponibile su topoathletic.it e nei punti vendita specializzati.
DETTAGLI TECNICI
PESO: 272 g (taglia 9 M) - 221 G (taglia 7 W)
DROP: 5 mm
SUOLA: 6 mm Vibram® XS Trek EVO
INTERSUOLA: 18 mm (tacco) // 13 mm (punta)
PLANTARE: 5 mm Ortholite®
ALTEZZA TOTALE: 28 mm x 23 mm
PREZZO CONSIGLIATO: € 165
Bonnet rinnova con Salomon
Ha appena concluso una stagione scialpinistica strepitosa e già pensa a una altrettanto strepitosa stagione nel mondo del trail running. Naturalmente stiamo parlando di Rémi Bonnet che ha rinnovato con lo sponsor tecnico Salomon per la stagione estiva. Continuerà a correre con un kit completo da trail running di Salomon, che comprende calzature, abbigliamento e gilet da corsa.
Bonnet, 28 anni, è con Salomon da quando aveva solo 20 anni e ha vissuto il suo primo successo professionale utilizzando un kit completo di scarpe, abbigliamento e attrezzatura Salomon. «Rémi incarna realmente il DNA di Salomon», ha affermato Vincent Viet, Manager dell’International trail running team Salomon. Bonnet ha fatto parte del team di sviluppo prodotti Salomon per diversi anni, collaborando con la ricerca e lo sviluppo all'interno del brand per creare calzature tecniche, abbigliamento e borse progettate per gare di trail running da 20 a 40 chilometri, tra cui la recente S/LAB Pulsar 2, che utilizza per la maggior parte delle sue gare.
La stagione 2023 è stata quasi perfetta per Rémi Bonnet. Ha conquistato il titolo nella Golden Trail World Series salendo sul podio in tre gare. Ha vinto la Marathon du Mont-Blanc con un tempo record (3h35'), poi ha battuto il record della Pikes Peak Ascent, che resisteva da 30 anni, di 46 secondi in 2h00'20". Ha ottenuto un'altra vittoria negli Stati Uniti al Mammoth Trail Fest, rimanendo in testa quasi dall'inizio alla fine. Con un largo margine di vantaggio nella Finale del GTWS a Il Golfo dell'Isola, in Italia, si è piazzato al quarto posto e si è aggiudicato il titolo di Campione della stagione per il secondo anno consecutivo. L'unico momento negativo è stato a Sierre-Zinal, dove si è sentito male ed è stato costretto ad abbandonare la gara. «Il record della Pikes Peak è stata una scommessa folle, ma ho dato tutto me stesso, con un intenso allenamento specifico, che ha incluso molto tempo in alta quota, ed è stato fantastico dimostrare che questo record poteva essere battuto» ha raccontato Bonnet. «Sierre-Zinal sarà il mio obiettivo per la stagione 2024. Spero di poter mostrare lì la migliore versione di me stesso. Sono sempre felice quando vinco una gara, ma sono sempre concentrato sui miei prossimi obiettivi e cerco di non guardare mai troppo al passato. Lo farò quando la mia carriera sarà finita».
A tu per tu con Marc Ràdua
Per essere la sua prima volta sulle nevi valdostane, non se l’è cavata affatto male lo spagnolo Marc Ràdua Ivern, atleta esordiente del team Millet. In coppia con il francese Noé Rogier, hanno concluso un ottimo Millet Tour du Rutor Extrême, con un dodicesimo posto nella classifica generale. Marc si è anche aggiudicato il primo posto nella nuova categoria Under 23. «Non avevo mai visto queste montagne, ed è stato davvero emozionante» ha commentato il catalano, subito dopo il tappone di La Thuile. Marc Ràdua Ivern, classe 2002, ha già in curriculum una vittoria nel Spanish National Championship 2024 e dei risultati promettenti nelle sprint di Coppa del Mondo. Lo abbiamo incontrato a Valgrisenche, dopo una tre giorni di gare intensa.
Il primo Tour du Rutor non si scorda mai…
«Per me è stata una prima volta in tutti i sensi: prima volta su queste montagne, prima volta in questa gara ma anche prima volta che faccio una salita così lunga. Normalmente mi dedico alle sprint e non ero abituato a uno sforzo prolungato di questo tipo. È stata dura ma ne è valsa davvero la pena. Penso che almeno una volta all’anno bisognerebbe fare una gara lunga».
È un modo diverso di vivere lo scialpinismo.
«Sì, le sprint sono veloci, nervose. Sei su una pista e devi solo andare forte. La montagna aperta è un’altra cosa. È più tecnica, hai tante inversioni non sempre facili, la qualità della neve può variare molto lungo il percorso. E poi c’è l’incognita meteo. Il primo giorno del TDR mi sono davvero divertito, mentre salivamo mi guardavo intorno estasiato dalla bellezza di queste cime. Le altre due tappe, invece, sono state più toste a livello metereologico. Devo dire, però, che normalmente mi alleno sui Pirenei, dove spesso fa bello e caldo. Un po’ di brutto tempo non mi ha fatto male, anzi».
La settimana prima del Rutor eri alla Pierra Menta.
«Sì, anche lì è stata una prima per me. La sognavo da tempo. Nel mio paese d’origine, in Catalogna, c’è un foltissimo gruppo di appassionati che ogni anno gareggia alla Pierra Menta. Sono cresciuto con le loro storie e con i souvenir che ogni anno mi portavano da quei monti. Per me era una gara mitica. Certo, ero preoccupato di riuscire a riprendermi in fretta per affrontare anche il TDR ma per fortuna ho recuperato bene. Ho fatto due/tre giorni di riposo ed è bastato».
Quando hai iniziato?
«A sciare a quattro anni. Facevo sci alpino. Da adolescente mi sono avvicinato allo scialpinismo: facevo una o due gite all’anno con sci pesantissimi. Poi a sedici ho iniziato con le gare».
Intanto studi anche all’università.
«Sì, studio comunicazione e mi piace. Studio a distanza e questo mi permette di allenarmi e organizzarmi come voglio. Approfitto delle lunghe trasferte sulle Alpi per ripassare o ascoltare le lezioni. Ho dei bei voti, magari la comunicazione potrebbe essere il mio futuro dovessi mai terminare la carriera agonistica».
Obiettivi?
«Sfruttare bene l’estate. Voglio allenarmi al massimo per fare un bel salto di qualità nella prossima stagione, il mio target sono le sprint. Ma sicuramente ci sarà spazio anche per qualche gara lunga».
I capi Millet che preferisci?
«Il piumino Trilogy Edge Aircore. Leggero, traspirante ma isola bene dal freddo. E anche il Rutor Alpha Hoodie, perfetto per le giornate di cattivo tempo».
Ancora Francia nella Mixed Relay delle finali di Coppa del Mondo
Il sigillo della Francia nell’ultima giornata delle Finali della Coppa del mondo 2023-2024 di scialpinismo, andata in scena oggi a Cortina Ampezzo. L’atto conclusivo è stato dedicato alla Mixed Relay, la gara a squadre, con teatro di gara lo spettacolare tracciato di Col Gallina, nei pressi del Passo Falzarego: 1,47 chilometri di sviluppo, 150 metri di dislivello, due salite e due discese impegnative, con cinque cambi di assetto. Dopo tre giornate di splendido sole e di temperature estive, l’ultima giornata di Cortina SkiMo Cup si è disputata in condizioni prettamente invernali: sotto una fitta nevicata e con costanti raffiche di vento.
Dopo aver vinto il Vertical e l’Individual con Axelle Gachet Mollaret nelle prime due giornate e le sprint con Emily Harrop e Thibaut Anselmet nella terza giornata, la Francia si è portata a casa anche la Mixed Relay (due giri a testa per ogni atleta), con gli stessi Harrop e Anselmet. Mai stata in discussione la vittoria dei due transalpini che hanno imposto il loro ritmo fin dai primi metri, aumentando progressivamente il vantaggio. Alla fine, vittoria bianco-rosso-blu con 8” di distacco sugli austriaci Johanna Hiemer - Paul Verbnjak, gli unici a tentare di resistere ai battistrada, e con 30” sugli azzurri Alba De Silvestro – Michele Boscacci. Per gli azzurri si tratta del terzo podio stagionale dopo le vittorie di Boí Taüll, sui Pirenei spagnoli, e di Val Martello. Il piazzamento odierno permette all’Italia di conquistare la coppa di specialità e di concludere al terzo posto nella graduatoria finale complessiva per nazioni, con 3.345 punti, alle spalle di Francia (3.765) e Svizzera (3.714).
«Sono davvero soddisfatta della mia stagione, erano parecchi inverni che non facevo un’annata di così alto livello» ha commentato Alba De Silvestro. «Ho chiuso al secondo posto nella coppa di Vertical, seconda anche nell’Individuale e terza nella generale. Questo podio a Cortina è la ciliegina sulla torta di una stagione che mi ha vista anche conquistare l’argento nel Vertical agli Europei».
«Gli avversari erano veramente forti oggi» così Michele Boscacci. «Noi abbiamo lottato dal primo all’ultimo metro, difendendo con le unghie e coi denti questo terzo posto che vale tanto».
Positivo il bilancio dell’organizzazione. «Questa terza edizione di Cortina SkiMo Cup, abbinata alle finali della Coppa del Mondo, era per noi un orgoglio e una sfida» ha sottolineato Michele Di Gallo, direttore generale di Fondazione Cortina. «I riscontri che abbiamo ricevuto sono stati positivi, credo che questa sfida l’abbiamo vinta. Un bel successo organizzativo dal quale vogliamo partire per continuare a investire nello scialpinismo, disciplina che a Cortina trova un territorio dalle grandissime potenzialità».
Ad Anselmet e Harrop Coppa della Sprint e generale
Risuona la Marsigliese tra le Dolomiti Ampezzane, dove oggi la Cortina Skimo Cup, evento valido per le Finali della Coppa del mondo 2023-2024 di scialpinismo, ha celebrato la terza giornata, dedicata alla Sprint, ultima gara individuale del circuito.
Sullo spettacolare tracciato di Col Gallina, poco sotto il Passo Falzarego, è stata la Francia a primeggiare sia in campo maschile che femminile.
Tra gli uomini, davanti a tutti Thibault Anselmet che ha preceduto lo svizzero Arno Lietha di 3″47, e un altro rossocrociato, Loic Dubois, di 8″30. In quarta e quinta posizione, rispettivamente, lo spagnolo Iñigo Martinez de Albornoz e il francese Florian Sautel. Giovanni Rossi e Nicolò Ernesto Canclini, undicesimo e dodicesimo, sono stati i primi azzurri.
Con la vittoria nella Sprint di Cortina, Anselmet ha messo il sigillo sia alla Coppa di specialità sia a quella generale complessiva. Il primo degli azzurri sia nella graduatoria sprint sia in quella generale è Nicolò Canclini, dove occupa rispettivamente la sesta e la quinta posizione.
Per quanto riguarda le ragazze, sul primo gradino del podio è salita Emily Harrop. L’atleta francese ha preceduto la svizzera Marion Fatton di 6″80 e la connazionale Célia Perillat-Pessey di 8”71. A completare la top five la tedesca Tatjana Paller e un’altra elvetica Caroline Ulrich. Decima la prima delle azzurre, la lombarda Giulia Murada. Anche per Emily Harrop il successo cortinese mette il sigillo a una stagione da dominatrice che la vede imporsi nella coppa della Sprint, in quella dell’Individual e in quella generale. Nella graduatoria generale trova un posto sul podio l’azzurra Alba De Silvestro al terzo posto, alle spalle delle francesi Emily Harrop e Célia Perillat-Pessey.
Le Finali della Coppa del Mondo di scialpinismo, organizzate da Fondazione Cortina in stretta collaborazione con Guide Alpine Cortina, Scoiattoli Cortina e Sci Club Cortina, e con il supporto delle società impianti Ista Spa e Lagazuoi Spa, si concluderanno domani, mercoledì 10 aprile, con la Mixed Relay. Teatro di gara della gara a squadre (due atleti) sarà il tracciato di Col Gallina. Il via è previsto per le 8.40.
La gara potrà essere seguita in diretta streaming al seguente link: https://www.youtube.com/live/hjUp2r_ztdg?si=G7xmjxF4nDpR_4lY.
Al termine della gara ci saranno le premiazioni di giornata e quelle generali complessive della Coppa del Mondo.
Per gli spettatori, gastronomia e musica al PalaSkiMo Delicious, la tensostruttura creata grazie alla sinergia tra Fondazione Cortina, Cortina Delicious e ISTA Ski Area, aperta dalle 10.30 al tardo pomeriggio.
Bis di Bonnet e Gachet-Mollaret nell'individual delle finali di Coppa del Mondo. Alba De Silvestro seconda nella coppa di specialità
Dopo aver vinto la gara inaugurale di Cortina Skimo Cup, il Vertical di sabato 6 aprile, Rémi Bonnet e Axelle Gachet-Mollaret hanno imposto la propria legge anche nella seconda giornata delle Finali della Coppa del mondo di scialpinismo, l’Individual di oggi. Tracciato vario, quello di Col Gallina: un giro di 6,5 chilometri (dislivello positivo di 700 metri) da percorrere due volte, con passaggi di grande suggestione come quello nella galleria risalente alla Grande Guerra e il transito a 2.518 metri di Croda Negra, “tetto” della gara.
La gara maschile ha visto il dominio – l’ennesimo della stagione – di Rémi Bonnet: l’elvetico ha imposto il proprio ritmo fin dai primi metri, andando a vincere in perfetta solitudine con il tempo di 1h26’24. La piazza d’onore è firmata Italia con Davide Magnini, secondo a 1’26”3 dal vincitore. Terza piazza per William Bon Mardion, al traguardo con un ritardo di 2’16”6. A completare la top five un altro transalpino, Xavier Gachet, e Michele Boscacci.
Sfumature bianco-rosso-blu sulla gara femminile: a dominare sulle nevi ampezzane è stata infatti la Francia con una doppietta: Axelle Gachet-Mollaret a imporsi con 1’44” sulla connazionale Emily Harrop. A completare il podio (che le era sfuggito nel Vertical, concluso in quarta posizione) Alba De Silvestro, terza a 4’46”5.
Al termine delle gare si sono svolte le premiazioni di giornata dell’Individual e quelle del Vertical ma anche quelle relative alle classifiche finali delle due specialità. Nel Vertical vittoria finale per Rémi Bonnet sul connazionale Werner Marti (oggi all’ultima gara di Coppa del Mondo)e sul francese Thibault Anselmet e per l’austriaca Sarah Dreier su Alba De Silvestro ed Emily Harrop.
Per quanto riguarda l’Individual, in campo maschile successo per Rémi Bonnet davanti al francese Xavier Gachet e al belga Maximilien Drion du Chapois, tra le donne per Emily Harrop su Alba De Silvestro ed Axelle Gachet Mollaret.
La Cortina SkiMo Cup – Finale della Coppa del Mondo 2023-2023 prevede per lunedì 8 aprile una giornata di riposo prima delle due giornate conclusive che saranno martedì 9 aprile, dedicata alla Sprint e mercoledì 10, dedicata la Mixed Relay. Entrambe le gare si svolgeranno con partenza e arrivo a Col Gallina ed entrambe saranno trasmesse in diretta streaming sul canale Youtube dell’Ismf, la federazione internazionale dello scialpinismo.
Link per la Sprint: https://www.youtube.com/live/hjUp2r_ztdg?si=iMrd1evnB1n1TK4h
Bonnet e Gachet-Mollaret dominano il Vertical di Cortina, la Coppa di specialità femminile a Sarah Dreier
Oggi a Cortina d’Ampezzo è andato in scena il Vertical che ha aperto le finali della Coppa del Mondo ISMF di scialpinismo. Un Vertical che proponeva 2,6 chilometri di sviluppo e 680 metri di dislivello, con il via da Col Gallina, a quota 2.054 e arrivo su una delle vette di maggior suggestione ambientale e storia delle Dolomiti Ampezzane, il Lagazuoi, a quota 2.734.
Senza storia la gara maschile: l’elvetico Rémi Bonnet, dominatore della specialità, ha iniziato una cavalcata in solitaria che lo ha portato a vincere in 24’05”. Alle sue spalle, due connazionali: Werner Marti, staccato di 33”, e Aurélien Gay, al primo podio nella specialità, al traguardo con un ritardo di 36”1. A completare la top five gli austriaci Christof Hochenwarter (+43”) e Daniel Ganahl (+51”). Altri due svizzeri nella top ten, a completare un autentico trionfo rossocrociato: i gemelli Robin e Thomas Bussard, rispettivamente sesto e settimo. «Pendenze impossibili oggi, le gambe bruciavano ma la vista che il tracciato offriva era stupenda e ha reso meno dura la fatica» così il vincitore, Rémi Bonnet. «Dal 2021 vinco tutti i vertical? Sì, è vero e spero di continuare a farlo il più a lungo possibile». Appena fuori dalla top ten il primo degli azzurri, Alex Oberbacher, undicesimo a 1’24” dal vincitore.
Senza storia anche la gara femminile. Davanti a tutte la francese Axelle Gachet-Mollaret: la transalpina ha tagliato per prima il traguardo fermando le lancette del cronometro sul tempo di 27’35”. La seconda classificata, l’austriaca Sarah Dreier ha accusato un ritardo di 1’24”. Per lei una piazza d’onore che le regala il successo nella coppa di specialità. Terza piazza di giornata per la svedese Tove Alexandersson, a 1’36”dalla vetta. «Non ero sicurissima della mia condizione ma il tracciato mi si addiceva molto, con pendenze davvero impegnative» ha commentato la vincitrice Axelle Gachet-Mollaret. «Subito dopo la partenza ho preso il comando e tutto si è svolto in maniera perfetta. Sono davvero contenta di aver chiuso la stagione dei vertical con questa vittoria».
Quarta la prima delle azzurre, Alba De Silvestro, staccata di 2’02” e seconda nella classifica finale di specialità, quinta la leader della generale Emily Harrop. Altre due azzurre nella top ten: Giulia Murada, settima, e Lisa Moreschini, nona. «Le prime tre hanno fatto una gara nella quale io non sono mai entrata» commenta Alba De Silvestro. «Nonostante ciò, nel finale mi sono avvicinata tantissimo e chiudere nelle tre non mi sarebbe dispiaciuto affatto per l’ultimo vertical di stagione. In ogni caso mi porto a casa un quarto posto che vale molto. Ottenuto nella gara di casa, in uno scenario di bellezza incomparabile».
Domani appuntamento con l’Individuale, con partenza e arrivo a Col Gallina. Durante le giornate di gara, in finish area Col Gallina, tifosi e appassionati potranno divertirsi al PalaSkiMo Delicious, una tensostruttura creata grazie alla collaborazione tra Fondazione Cortina, Cortina Delicious e ISTA Ski Area. Il PalaSkiMo Delicious sarà aperto tutti i giorni di gara dalle 10.30 al tardo pomeriggio e offrirà una vasta gamma di proposte enogastronomiche e musica.
Da sabato le finali della Coppa del Mondo di scialpinismo a Cortina
A Cortina d’Ampezzo è tempo di scialpinismo. La Cortina Skimo Cup, evento che in questo 2024 è valido per le finali della Coppa del mondo è in programma da venerdì 5 a mercoledì 10 aprile. Si comincia nella serata di venerdì 5 con la cerimonia inaugurale per continuare sabato 6 con il Vertical, domenica 7 con l’Individual, martedì 9 con la Sprint e mercoledì 10 con la Mixed Relay.
Un programma intensissimo quello curato da Fondazione Cortina (l’ente organizzatore dei grandi eventi sportivi nella conca ampezzana e braccio operativo regionale veneto per le Olimpiadi e Paralimpiadi Invernali di Milano Cortina 2026).
Gli atleti in gara saranno 165, in rappresentanza di 26 nazioni: Italia, Andorra, Australia, Austria, Belgio, Brasile, Canada, Cile, Cina, Colombia, Repubblica Ceca, Spagna, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Giappone, Olanda, Norvegia, Polonia, Romania, Slovenia, Svizzera, Slovacchia, Svezia, Stati Uniti. 23 saranno gli azzurri al via. La prova inaugurale, il Vertical, si svolgerà sabato 6 aprile da Col Gallina, poco sotto il passo Falzarego, fino alla stazione d’arrivo della funivia del Lagazuoi: i chilometri di sviluppo sono 2,6 mentre i metri di dislivello 680. La partenza della gara maschile è prevista per le 9.30, quella delle ragazze alle 10.15. Al termine, Flower Ceremony nei pressi dell’arrivo. Grazie alla collaborazione con la società Lagazuoi Spa, il pubblico potrà salire al Lagazuoi con una speciale corsa andata/ritorno al prezzo di 15 euro. Per la giornata del 6 aprile è prevista una limitazione al traffico, nei pressi della zona partenza, della strada regionale 48 dalle 9.15 alle 10.30.
La gara del giorno successivo, l’Individual (nella foto in apertura di Matteo Agreiter, la ricognizione del percorso degli azzurri Hermann Debertolis e Matteo Sostizzo per conto di Skialper) di domenica 7 aprile, si svolgerà con partenza e arrivo nei pressi del rifugio Col Gallina: il tracciato, da percorrere due volte, sarà di 6,5 chilometri, con un dislivello di 700 metri. Il punto più alto è costituito dalla cima della Croda Negra, a quota 2.518. Il via è previsto alle 9.30 per gli uomini, alle 10.15 per le donne. A partire dalle 12.30 si svolgeranno, in zona arrivo, le premiazioni di giornata e quelle delle classifiche finali di Vertical e Individual.
Le due ultime gare, la Sprint di martedì 9 (partenza alle 9.30) e la Mixed Relay di mercoledì 10 aprile (il via alle 8.40), si disputeranno sulla pista Ovest 6 Col Gallina: la Sprint su un tracciato di 746 metri di sviluppo e 70 metri di dislivello, la Mixed Relay su un tracciato di 1,47 chilometri e 150 metri di dislivello. Anche in questo caso le premiazioni, di giornata e finali, si svolgeranno a partire dalle 12.30.
Per l’Individual saranno allestiti alcuni spazi adibiti al pubblico lungo il percorso, mentre Sprint e Mixed Relay possono essere viste comodamente dalla Finish Area di Col Gallina negli spazi adiacenti e lungo il percorso nelle zone dedicate.
Per tifosi e appassionati, durante le giornate di gara in finish area Col Gallina funzionerà il PalaSkiMo Delicious, una tensostruttura creata grazie alla sinergia tra Fondazione Cortina, Cortina Delicious e ISTA Ski Area per valorizzare le eccellenze enogastronomiche del territorio, celebrare la tradizione culinaria ampezzana e festeggiare le Finali di Coppa del Mondo per la prima volta a Cortina d’Ampezzo. Al PalaSkiMo Delicious, aperto tutti i giorni di gara dalle 10.30 al tardo pomeriggio, non mancherà la musica. I momenti clou saranno le giornate di sabato 6 e di mercoledì 10, dedicate agli “aprés-skimo”.
Le Finali di Coppa del Mondo prenderanno ufficialmente il via nella serata di venerdì 5 aprile: a dare il la all’evento sarà la sfilata delle nazioni partecipanti che avverrà, con l’accompagnamento del Corpo Musicale di Cortina d’Ampezzo, a partire dalle 18.15, nel centralissimo Corso Italia. Seguirà la cerimonia di inaugurazione in piazza Angelo Dibona.
Info: cortinaskimocup.com
Sportler porta la montagna a Milano
Sportler sbarca a Milano. Per la prima volta il marchio altoatesino con 28 punti vendita in Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Austria sbarca in Lombardia con uno store di 4.000 metri quadrati inaugurato lo scorso 15 marzo a Carugate, nell’hinterland del capoluogo. Quattro piani dedicati a montagna, bike, running e neve. Ed è proprio questa la filosofia dietro all’arrivo del grande gruppo altoatesino alle porte della metropoli lombarda. Lo ha detto senza mezzi termini Jakob Oberrauch, CEO di Sportler alla nostra domanda: perché, nel sovraffollato panorama della grande distribuzione sportiva milanese uno sportivo dovrebbe scegliere Sportler? «Un negozio così specializzato nell’alpinismo e negli sport che si praticano in montagna, di queste dimensioni, non esiste nell’area, vogliamo distinguerci per dimensione e competenza, ma anche soprattutto per il servizio». È il metodo Sportler. Che potrebbe venire esportato anche a Bologna e Torino, aperture previste dal piano strategico per il futuro.
Un altro aspetto importante dell’apertura milanese riguarda la sostenibilità. Coerentemente con la strategia ESG dell’azienda, Sportler ha selezionato per questa apertura un immobile esistente, evitando dunque l’impatto di un nuovo cantiere, e ha installato pannelli fotovoltaici che garantiranno un’autonomia energetica quasi totale.
Il marchio pensa al domani nell’ideare servizi e soluzioni che siano responsabili e che rispettino il legame del brand con il territorio, le montagne e la natura. Con questa convinzione e l’obiettivo di ottimizzare e allungare la vita dei prodotti, il negozio di Carugate offre servizi di manutenzione: officina bici, ski lab, noleggio sci e una Circularity Area, con servizi di riparazione di capi tecnici e risuolatura calzature, ritiro e riciclo dei capi usurati, e negozio Second Life. «Per il repair abbiamo un partner molto bravo, una delle poche realtà retail partner di Gore-Tex, con una grande esperienza nella riparazione dei capi tecnici e tutti i macchinari necessari» ha detto Florian Dusini, CSR Manager di Sportler. «Il progetto Second Life è una novità, lo abbiamo sperimentato in un altro negozio, c’è tanta richiesta ma è necessario che i nostri clienti inizino anche a portarci i capi usati, questa sarà una grande sfida». I punti vendita Sportler sono tutti particolari, con location e arredamento non comuni e anche Carugate si distingue per un dettaglio, oltre agli ampi e luminosi spazi interni: la storica cabina della funivia di Merano 2.000 che accoglie i visitatori all’esterno. Come ha detto Jakob Oberrauch all’inaugurazione ufficiale: benvenuti in montagna!
Bon Mardion e Gachet vincono anche il Millet Tour du Rutor Extrême
Robert Antonioli e Mathéo Jacquemoud ci hanno provato fino alla fine ad aggiudicarsi il Millet Tour du Rutor Extrême: sono riusciti a vincere due tappe su tre, ma non ad alzare al cielo l’ambito trofeo in legno. Galeotta la prima tappa e quel distacco che ha fatto la differenza per la coppia del momento, quella formata da William Bon Mardion e Xavier Gachet, già trionfatori alla Pierra Menta. Per Antonioli Jacquemoud un gap in classifica generale di 1’02” dai leader di classifica che hanno vinto il TDR con un tempo complessivo di 5h17’12”. Completano il podio della 21ª edizione gli atleti dello Sci Club Corrado Gex William Boffelli – Nadir Maguet a (+16’08”). Nella top five anche Julien Acay -Julien Bernaz e i carabinieri Andrea Prandi – Matteo Sostizzo.
Al femminile Lorna e Lena Bonnel hanno dominato anche la tappa conclusiva e stravinto il TDR in 6h42’26”. Seconda piazza per le giovani italiane Claudia Boffelli – Lisa Moreschini (+12’06”) e terza per le due nazionali polacche Anna Tybor – Iwona Januszyk che hanno accusato un ritardo di 35’56” dalle vincitrici. Bene anche il team franco americano di Anne Lisa Desjacques – Kelly Wolf 4° e quello valdostano composto da Gloriana Pellissier e sua figlia Noemi Junod, quinte.
Se il tampone inaugurale da La Thuile alla Valgrisenche, quello che destava più preoccupazioni, è filato via liscio grazie a una giornata meteorologicamente perfetta, la tappa di ieri e quella di oggi sono state condizionate dal maltempo. Nonostante la scarsa visibilità e le forti raffiche di vento che in quota hanno fatto precipitare le temperature (ai 2.950 m del Ghiacciaio Château Blanc la temperatura percepita era di -22 °C), le 165 squadre a rappresentanza di 15 differenti Paesi hanno comunque potuto confrontarsi su un tracciato in vero TDR Style con 1650 m up spalmati su tre salite nei quali erano presenti due tratti a piedi da affrontare con gli sci nello zaino.
Gara vera anche nel settore giovanile che, nella formula individuale, si è corso su un tracciato alpinistico che in gran parte ricalcava quello assoluto. Tra gli under 20 si è imposto Hermann Debertolis su Vincenzo Leonardo Taufer ed Erik Canovi. Al femminile primo posto per l’azzurrina di casa Clizia Vallet. Per l’Under 18 da segnalare il sigillo di Melissa Bertolina su Vanessa Marca e Martina Scola. Tra i loro pari età vittoria di Enrico Pellegrini che ha messo in fila Rafael Bonnaudet e Umberto Ferrazza. Nelle Under 16 vittoria di Teresa Schivalocchi che chiude il TDR davanti a Veronica Bandiera e a Sofia Bortolotti. Al maschile tutti dietro a Gioele Migliorati. Bene anche Luca Bazzani 2° e Matteo Blangero 3°.
Drion e Oberbacher mettono le mani sulla Sellaronda, al femminile dominio di De Silvestro e Murada
Anche quest’anno la Sellaronda Skimarathon non ha tradito le attese, proprio nell’anno del 30° anniversario, con ai nastri di partenza 568 coppie in rappresentanza di ben 20 nazioni, che hanno avuto la fortuna di gareggiare sotto le stelle e con temperature non troppo rigide.
Al traguardo di Canazei, da dove è partita la competizione proprio come nella prima edizione del 1995, sono stati festeggiati il gardenese Alex Oberbacher e il belga Maximilien Drion, che hanno iscritto per la prima volta il loro nome nell’albo d’oro della celebre maratona in notturna, mettendosi alle spalle i grandi favoriti della vigilia, i due portacolori del Centro Sportivo Esercito Davide Magnini e Michele Boscacci, mentre a completare il podio è stato il duo austriaco composto da Jakob Hermann e dal talento emergente Paul Verbnjak.
Gli skialper hanno affrontato in sequenza le ascese verso Passo Sella, Passo Gardena, Passo Campolongo e Passo Pordoi, con transiti anche nei centri abitati di Selva Gardena, Corvara e Arabba. Davide Magnini, che lo scorso anno si era imposto assieme a Matteo Eydallin, ha gareggiato nell’occasione con l’altro compagno di squadra e di nazionale Michele Boscacci, che si è presentato al via in non perfette condizioni fisiche, reduce dall’influenza. Il trentino di Vermiglio e il pluridecorato campione di Albosaggia sono comunque partiti con il piede pigiato sull’acceleratore, transitando per primi in vetta a Passo Sella, distanziati di una ventina di metri uno dall’altro. Alle loro spalle il giovane austriaco Verbnjak ha provato a tenere il ritmo dei due azzurri, ma il suo sparring partner Jakob Hermann – all’ultima gara della carriera – è stato costretto a mollare la presa, lasciando strada ai pimpanti Alex Oberbacher e Maximilien Drion, che hanno subito dimostrato di avere un eccellente passo.
L’altoatesino, già secondo nelle ultime due edizioni (nel 2023 assieme a William Boffelli e nel 2022 assieme a Davide Magnini), ha dimostrato di godere di un’ottima condizione, ottimamente supportato dal belga Drion, alla prima presenza in questa competizione. A Passo Gardena i due alfieri del Centro Sportivo Esercito sono transitati con un minuto di vantaggio sui due portacolori del team La Sportiva, mentre le due coppie austriache Hermann-Verbnjak e Oberauer-Lohfeyer registravano già 3 minuti di ritardo.
Il risultato della gara a questo punto sembrava segnato, ma Oberbacher e Drion, sfruttando la scelta tecnica di pelli veloci e la loro capacità di esprimersi bene sui tratti meno verticali, hanno iniziato a ridurre il gap dai leader, con un Michele Boscacci incapace di reggere i ritmi di Magnini. Fatto sta che a Corvara il divario fra le coppie di testa era quasi dimezzato e verso Campolongo c’è stato l’aggancio. Più pimpanti e lucidi nel cambio di Arabba Oberbacher e Drion sono partiti a razzo, andando in progressione e staccando i due alpini. Gustandosi il sapore di una vittoria ormai ad un passo il duo italo-belga non si è risparmiato nemmeno in discesa, tagliando per primo il traguardo, dopo 3h04’03” di fatica. Il campione in carica Magnini e il commilitone Boscacci hanno comunque conquistato un onorevole secondo posto a 1’41” dai vincitori, con gli austriaci Verbnjak e Hermann terzi a 5’24”. Appena fuori dal podio, con un ritardo di 9’42”, si sono piazzati Nils Oberauer e Hannes Lohfeyer, quindi a 13’48” Jocelyn Verdenal e Yoann Sert.
Al femminile, invece, hanno dominato la scena le due azzurre Alba De Silvestro e Giulia Murada. La veneta, che lo scorso anno si era imposta assieme alla trentina Elena Nicolini, ha concesso il bis, mentre per Murada si è trattato di una prima volta sul gradino più alto della «Sellaronda Skimarathon», fra l'altro alla prima partecipazione. La bellunese e la valtellinese, reduci dal bel secondo posto conquistato alla Pierra Menta, si sono rese protagoniste di una lunga cavalcata trionfale, chiusa con il tempo di 3h39’45”. Seconda piazza per le austriache, favorite della vigilia, Sarah Dreier e Johanna Hiemer, che hanno replicato il risultato di dodici mesi fa. Un nuovo argento per loro, a 3'24" dalle vincitrici, mentre sul terzo gradino del podio sono salite la vicentina Martina Cumerlato in coppia con Anna Lena Hofer, sul traguardo dopo 19’36”. Nella categoria mixed team, infine, vittoria per marito e moglie Martin Anthamatten e Viktoria Kreuzer, che hanno fatto segnare il ventesimo tempo assoluto (3h38’32”).
Presentato il Millet Tour du Rutor Extrême
Settemila metri di dislivello positivo, 30 cambi d’assetto, 105 chilometri, 60 di salite, 45 di freeride, 6 di creste e canali con passaggi oltre i 3.000 metri. Questi, in sintesi, i numeri della ventunesima edizione del Millet Tour du Rutor Extrême, in programma dal 22 al 24 marzo. La tappa italia del circuito La Grande Course, che sarà anche finale di Coppa Italia, è stata presentata ieri a La Thuile, che sarà anche la località dove si inaugurerà la gara, con la partenza della prima tappa. Si tenterà infatti di raggiungere la Valgrisenche passando per il Rutor, come previsto già due anni fa. Trattandosi di un percorso in quota, in parte sul ghiacciaio, saranno necessarie condizioni meteo perfette. Per quanto riguarda l’innevamento non dovrebbero esserci problemi dopo le ultime, copiose, nevicate. Alla presentazione ufficiale erano presenti Renzo Testolin (Presidente Regione Autonoma Valle d’Aosta), Giulio Grosjacques (Assessore Turismo e Sport Regione Autonoma Valle d’Aosta), Mathieu Ferraris (Sindaco La Thuile), Marco Mosso (Presidente Comitato Asiva). A fare gli onori di casa il direttore di gara Marco Camandona e quello del percorso Roger Bovard. A pochi giorni dalla chiusura iscrizioni (termine ultimo per il settore assoluto lunedì 11 marzo alle ore 24:00, lunedì 18 per i giovani) sono accreditate oltre 130 squadre da 14 differenti nazioni. Le squadre top sono ancora in buona parte da definire ma filtra già qualche indiscrezione: Nadir Maguet correrà con Mathéo Jacquemoud, Robert Antonioli dovrebbe fare coppia con Matteo Eydallin, mentre dalla Francia lotteranno per uno dei gradini del podio William Bon Mardion e Xavier Gachet.
Percorso
Day one, la grande traversata: «La prova inaugurale prevede partenza dalle piste di La Thuile e arrivo a Valgrisenche - ha detto Roger Bovard - Sarà un garone con ben 2.400 metri di dislivello in salita che, in parte, ricalcherà l’itinerario del 1933; una spettacolare traversata su uno dei ghiacciai più grandi della Valle d’Aosta e delle alpi. Fidatevi, sarà una giornata memorabile con una vera e propria picchiata finale». Difficile fare previsioni, ma il tempo stimato dei più forti è di poco inferiore alle quattro ore.
Day two, into the wild: «Valgrisenche e Alpe Vielle sono nomi ormai familiari a chi mastica di scialpinismo anche al di fuori della nostra valle. Questa seconda tappa, rispetto a quella d’esordio, sarà più moderna e nervosa con tante salite, discese, canalini, cambi d’assetto e tratti alpinistici in cresta. Tutti gli ingredienti per una grande e memorabile giornata in vero stile La Grande Course».
Day Three, il gran finale: «La tappa di Planaval è un classico, il degno finale che tutti si aspettano con uno spettacolare anello intorno allo Château-Blanc. Ovviamente prevista anche la discesa finale di 2.000 metri».
Giovani: sono confermate le gare individuali su apposito percorso su due giorni, il sabato e la domenica, aperte alle categorie U14, U16, U18 e U20.
Iniziative e novità
Confermate tutte le iniziative che sono diventate un po’ il marchio di frabbrica del TdR, dal Mountain Village aperto dal 21 al 23 aprile ad Ardire, con gli stand delle più importanti aziende di materiale e abbigliamento, al concorso fotografico Photoalparvier fino alla collaborazione con tre università per la fisioterapia e i massaggi post-gara. La vera novità è Teamtdrx85, la salita non competitiva lungo il percorso della terza tappa, da Planaval fino alla base del ghiacciaio dello Chateau Blanc (1.250 m D+), con partenza tra le 6,30 e le 9,30 e giacca by Millet in premio per i primi 250 che arriveranno. La quota di iscrizione è di 45 euro e comprende anche il pasta party finale.