Pronti per l'Orobie Vertical?

Tempo di iscrizioni per la gara del 2 giugno, tappa Italy Series

Manca poco alla Orobie Vertical, la classica verticale che da Valbondione porta al Coca Merelli: la gara organizzata da Fly-Up, andrà in scena il 2 giugno. Sfida sui consueti 1000 metri di dislivello da coprire dopo aver percorso 4 km di cui il primo in piano, il classico ‘lancio’ a sgranare il serpentone di corridori che si inerpicherà poi per 3 km di fuoco fino a raggiungere il rifugio Merelli al Coca. Davvero una classica la Orobie Vertical, che negli anni ha visto alcuni dei maggiori interpreti succedersi in un albo d’oro che annovera tra gli altri, specialisti come Golinelli e De Gasperi o Nicola Pedergnana, fresco campione d’Italia FIDAL di Km Verticale dopo il trionfo ai campionati assoluti 2016 del Vertikal Nasego in Valsabbia.
Grandi nomi nel passato, altrettanto grandi nell’immediato futuro: Fly-Up ha infatti già annunciato alcuni degli élite che saranno al via di questa edizione 2016, valida tra l’altro anche per le Italy Series di vertical. Ci sarà ad esempio Manuel Da Col che vanta un personale di 31’30’’ al vertical elvetico di Fully, ci saranno Michele Boscacci e Fabio Bazzana, mentre nella gara femminile ufficiale la presenza di altra specialista dell’only up, Francesca Bellezza.
Il percorso di gara è già stato attentamente ripulito, mentre per tutti gli iscritti si è predisposto un pacco gara ‘importante’: con 20 euro (ed iscrizione online) si avrà infatti diritto ad un race-pack contente pettorale, buono pasta party ed un gadget tecnico rappresentato da un occhiale tecnico ad alta protezione UV griffato Fly-Up sport. Per i ritardatari iscrizioni aperte ad oltranza fino al giorno della gara, con una piccola maggiorazione di 5 euro, sarà infatti ancora possibile iscriversi sul posto. Info su www.fly-up.it.


Al via il La Sportiva Vertical Sunsets

A Piossasco successo di Andrea Rostan e Alessia Scaini

Mercoledì al via la seconda edizione del circuito La Sportiva Vertical Sunsets con la prima tappa a Piossasco: la Cronoscalata al Monte San Giorgio. 1,8 km e 420 metri di dislivello, partendo da piazza San Vito davanti all'omonima Chiesa sino in cima al Monte a quota 837 metri. Ben 219 iscritti e 209 classificati superando così il muro delle 200 presenze solo sfiorato l'anno passato. Partenza a cronometro, un atleta ogni 15" come da regolamento e dopo 50 metri di asfalto è subito vertical, un tracciato decisamente tecnico con molti tratti in cui i piedi cercano l'appoggio sicuro sulla viva roccia. Assente il vincitore della scorsa edizione, Marco Moletto che sta preparando i campionati italiani, si sono scatenati tutti gli altri: vittoria del giovane Andrea Rostan, classe 1998, ma con un anno in più di esperienza fatta su sentieri e strada.
Tempo da grande prestazione, quello del giovane portacolori dell'Atletica Saluzzo chiude la sua fatica in 16'59" migliorandosi di 25” rispetto alla gara dello scorso anno. Chiudono il podio maschile Simone Eydallin, che ormai chiusa la stagione dello sci punta decisamente dritto verso la K3 Red Bull, secondo con un ottimo 17'16", con Giovanni Bosio terzo in 17'20".
Al femminile senza la vincitrice dell'anno scorso di tappa e del circuito, Giulia Oliaro, la battaglia è tra Alessia Scaini, giovane e non più tanto promessa, ma solida realtà dell'atletica piemontese e nazionale e Nadia Re: alla fine la spunta la Scaini senza però battere il record di Alma Rrika del 2014 20'55". Al terzo posto si classifica Marina Plavan in 22'44", abituata ad altre distanze ma che non disdegna anche i vertical.
Ora qualche giorno di riposo, ma il 25 maggio il circuito ritorna allo stesso orario (le 19,30) a Porte in provincia di Torino a qualche passo da Pinerolo con la storica ‘Fontana degli Alpini’, dove il record appartiene a Gabriele Abate che chissà non decida di venire a riprovare questa classicissima della Val Chisone.


Ultimi giorni per iscriversi al Trail del Monte Soglio

Sabato 28 maggio la seconda tappa del circuito ultra delle Italy Series

Tutto pronto per l’ottava edizione del Trail del Monte Soglio, seconda tappa del circuito ultra delle Italy Series, in programma sabato 28 maggio a Forno Canavese. Come sempre tre i tracciati disegnati dagli organizzatori: il Gir Lung da 66 km e 3.600 metri di dislivello, il Gir curt di 35 km e il Gir Vulei di 16. Sicura la presenza dei vincitori della prima tappa delle Italy Series, la Ultra Trail del Mugello, Luca Carrara e Cristina Follador, ci saranno anche habitué della gara canavesana, come Stefano Trisconi e Daniele Fornoni, ma potrebbe aggiungersi anche Giuliano Cavallo. Domenica 22 maggio il termine ultimo per le iscrizioni: info su www.trailmontesoglio.it


Aperte le iscrizioni al Grignetta Vertical

In programma sabato 11 giugno

Come da tradizione, per il terzo anno consecutivo la GSA Cometa organizza per sabato 11 giugno il Grignetta Vertical (ex Trofeo Marco Vidini), gara affiliata alla Fisky di sola salita: partenze (a crono ogni 30" dalle ore 14) dal Pian dei Resinelli e arrivo in cima alla Grigna Meridionale, al Bivacco Ferrario a quota 2.184 metri.
I tempi da battere sono ddi Nicola Golinelli (32'45”) e di Giovanna Cavalli (43'45"), entrambi lecchesi doc. L'anno scorso Golinelli si è dovuto arrendere a Michele Boscacci che alla sua prima vertical è riuscito a salire sul gradino più alto del podio con un tempo di 33'23"; terza piazza per Marco De Gasperi con ai piedi del podio l'atleta di casa, 10 volte campione italiano di winter-triathlon Daniel Antonioli, a testimoniare come il Grignetta Vertical sia una gara molto ambita.
Al femminile l'edizione 2015 ha visto trionfare Martina Brambilla davanti ad Elisa Sortini (Team Crazy) e Serena Vittori (La Sportiva): anche quest'anno se ne vedranno delle belle. Iscrizioni aperte tramite circuito My Sdam su www.grignettavertical.it con costo molto contenuto (15 €) e pacco gara di altissima qualità grazie agli sponsor, Alpstation - Montura su tutti. E poi la festa finale organizzata al Forno della Grigna è un evento da non perdere assolutamente.


Tempo di sky in Lombradia

Le gare in programma nel fine settimana

La stagione delle sky entra nel vivo, il prossimo week-end in Lombardia in programma tre prove con percorsi piuttosto interessanti.

ESINO SKYRACE - 2.000 metri di dislivello positivo e negativo per la seconda edizione della Esino Skyrace con partenza in linea domenica mattina alle ore 9 dal Campo Sportivo di Esino Lario. Il percorso si snoda per 25 km lungo la dorsale sul ramo orientale del Lago di Como e i due cancelli orari sono posti al decimo km dopo 2h15', in prossimità dell'Alpe Cainallo (Gpm di giornata) e al Monte Croce (km 20, 5h 30').  A fianco della  ‘sorella maggiore’, alle ore 8.45 partirà la Esino Sprint Race (16 km e 800 m D+/-). Prezzi contenuti a 20 euro per l'iscrizione entro il 20 maggio, 25 fino al giorno della gara. Confermata la presenza (si cimenterà in una corsa ‘breve’ dopo la vittoria alle Porte di Pietra di domenica scorsa), l'atleta del Team Vibram, Stefano Ruzza e quella di Marco Zanchi. Ci sarà inoltre la possibilità per tutti i concorrenti di provare il nuovo modello di scarpa The North Face, la Ultra Endurance.

QUATTRO PASSI IN CASA NOSTRA - Dopo un anno di assenza (nel 2015 era stato il percorso dei campionati nazionali junior di corsa in montagna) ritorna la Sondalo Skyrace come prima tappa del circuito Valetudo Lombardia Running alla riscoperta del territorio valtellinese. 1600 metri di dislivello spalmati su 23 km per una sky veloce e molto corribile con due salite e due discese con partenza dal centro sportivo di Sondalo. Di Tadei Pivk il trionfo all'ultima edizione, nel 2014, in 2h 05' 50" davanti a Xavier Chevrier e Fabio Congiu mentre la gara in rosa aveva visto Dimitra Theocharis su Monia Acquistapace e Michela Benzoni. Info ed iscrizioni su sondaloskyrace.it e www.atleticaaltavaltellina.it.

TROFEO JACK CANALI - Giunto alla sua 72esima edizione, da Albavilla (CO) ci sarà la partenza del Trofeo Jack Canali, gara storica Fidal in cui si sono cimentati i migliori atleti della corsa in montagna. 6,7 km di sviluppo per 900 metri di dislivello solo positivo, dalla Chiesa del Paese fino alla Cima del Monte Bolettone, sulla cresta della dorsale lariana, affacciata sulla sponda comasca del Lago di Como. Prima parte del percorso su asfalto, la salita non si fa attendere che poche centinaia di metri: si entra presto nel bosco (1km) e si percorre una mulattiera fino all'Alpe del Vicerè; attraversata la strada si riprende la mulattiera e psi sale fino al mostruoso pratone finale (200 metri per 100 di dislivello) fino alla Croce di vetta a quota 1.294 m. 10 euro per l'iscrizione on-line (www.trofeojackcanali.it) fino a venerdì 20 maggio, 12 fino al giorno della gara. Tempi record da battere sono di Marco De Gasperi (35'42" fatto registrare nell'edizione 1997) e di Viviana Rudasso (45'58" nel 2012). Antonio Armuzzi e Fabio Bazzana hanno già confermato la propria presenza.


Virginia Oliveri: 'Che emozione vincere la 100 Porte'

Tra gli obiettivi stagionali anche la CCC

Virginia Oliveri, protagonista nello scorso fine settimana con la vittoria alla 100 km della Porte di Pietra.

Raccontaci la tua gara.
«Avendo fatto tutte le distanze della manifestazione, volevo provare la 100 Porte. Alla partenza per me era una incognita perché non ero sicura di avere la distanza e il dislivello, ma mi sentivo bene e volevo provarci. Sono partita con un buon ritmo e le gambe rispondevano bene: ero molto sorpresa quando sono arrivata al primo ristoro in prima posizione, anche della gara più corta. Davide Ansaldo che mi faceva assistenza mi ha detto di rallentare un po’. Così mi sono risparmiata a metà gara perché conoscevo la difficoltà del finale. Non ho mai corso tranquilla perché dietro c'era la Zimmerman. L'arrivo è stato veramente emozionante perché questa gara rappresenta tanto. Sono veramente felice della mia prestazione, perché è stata condivisa con tanti amici».

Presentati, per chi non ti conoscesse.
«Ho provato il trail per caso nel 2003 e poi è diventata una passione, non mi considero una montanara, sono una persona che corre gare di ultramaratona che si è innamorata della montagna».

Sull’Appennino tu vinci spesso a prescindere dalla distanza: dal Gorrei alla 100 delle Porte di Pietra. C’è qualche motivo?
«Le mie prime gare sono state proprio nell’Appennino, mi trovo molto bene perché non si va mai in quota, io di solito ho problemi quando vado oltre i 2000 metri. Poi il terreno e molto simile a quello di casa».

Alle Porte avevi una avversaria di livello come la Zimmerman a cui hai rifilato 45 minuti. All’UTMB 2015 ti aveva dato ore...
«Denise Zimmerman è un mito, anche lei fa le 24 ore su strada, penso che in questa occasione io stavo molto bene ed ero molto motivata, mentre lei probabilmente era un po’ stanca perché fa tante gare: il distacco di 45 minuti non me lo aspettavo, ma dipende spesso e volentieri della giornata. La ruota gira, all’UTMB io non riesco a esprimermi e sicuramente lei va molto, ma molto meglio di me, ed è per questo che quest'anno provo a fare la CCC».

Lavori, sei una mamma, come concili tutto con una preparazione di livello?
«Lavoro in un albergo come receptionist: un lavoro duro mentalmente. Abitando a 8 km (di sentieri) dal lavoro, vado e torno molto spesso di corsa e mi alleno anche sulla sabbia dopo il lavoro, poi faccio tante gare e anche questo, nella giusta misura, aiuta a rimanere in forma».

Mi sembra che sei vegetariana. Quanto conta l’alimentazione?
«Per me è tutto, è come la benzina che metti alla macchina: io mangio vegetariano, senza latticini e senza uova, e seguo uno stile di vita molto ordinato che per me è importante come l'allenamento».

Tu passi una parte dell'anno in Argentina: com’è il trail lì?
«Da qualche anno il trail è cresciuto tantissimo anche in Argentina, ma noi abitando sul mare in un posto senza dislivello prendiamo quel periodo per staccare dalle gare e fare un po’ di lavori di velocità».

Fare ultra su pista e strada è un vantaggio oppure è un handicap per il trail?

«Non è facile coniugare queste discipline ad alto livello, ogni anno diventa più difficile: siamo nati sulle ultra su strada e siamo capaci di passare ai sentieri tecnici, non è facile fisicamente, ma per la testa a volte fa bene cambiare un po’».

Che consigli puoi dare alle giovani che iniziano con il trail?
«Di divertirsi e fare tutto con passione, se deve succedere succederà. Facendo yoga ho imparato che bisogna avere pazienza, lavorare tanto, ma non fare mai il passo più lungo della gamba».

Prossimi obiettivi?
«Come ‘lunghi’ Cromagnon, Orobie, CCC e la Spartathlon, poi sicuramente tante altre gare più corte».
 


Ruzza: ‘bisogna ricaricare fisico e testa’

A tu per tu con il vincitore delle Porte di Pietra

Con la vittoria dello scorso fine settimana, è tornato al successo in gare di livello in una stagione che lo ha visto già secondo al Trail del Bric dei Gorrei e quarto alla Maremontana. Stefano Ruzza, uno dei più promettenti ultra-trailer italiani, settimo alla Diagonale des Fous 2014, nella scorsa stagione aveva attraversato un momento agonistico sotto le aspettative. Ora eccolo di nuovo al top. 

Stefano, presentati come persona e come atleta
«Compio 34 anni il 20 maggio, vivo a Busto Arsizio, lavoro come soccorritore in Croce Rossa da oltre 10 anni. Da sempre appassionato di sport, ho iniziato a correre quasi per scherzo nel 2004, e da allora continuato, fino a quando nel 2010 ho scoperto il trail. Inoltre sono appassionato di musica e letteratura».

Tu curi un blog su psiche e sport: nelle gare quanto conta la testa e quanto le gambe ? C'è differenza tra queste componenti in funzione delle distanze?
«Quello che si nota nei dialoghi del mio ‘socio’ Cesare Picco (psicologo e psicoterapeuta) con i campioni di vari sport, è che per tutti testa e fisico vanno di pari passo. E lo penso anch'io. Anche senza indicare percentuali, credo che quando manca qualcosa, che sia nella testa o nelle gambe, ne risente anche l'altra parte. Di certo all'aumentare della distanza, la testa diventa essenziale per reggere alle difficoltà fisiche che diventano quasi inevitabili».

Raccontaci la tua gara alle Porte di Pietra.
«All'inizio volevo cercare di rimanere con il gruppetto di testa, che comprendeva anche forti atleti della 100 km, con Ornati, Rabensteiner e Ludovisi, oltre a Pellegrini, che non conoscevo ancora di persona ma sapevo essere insidioso per la mia gara. Presto però li ho lasciati andare e ho preso il mio passo. Sapevo che davanti avevano due o tre minuti e, quando ho iniziato a vederli sulle creste intorno al km 45, ho continuato aspettando di accelerare negli ultimi 15 chilometri, dove ho fatto la differenza».

Hai vinto con un buon tempo non troppo lontano dal record del 2011...
«Mi ero studiato i tempi degli anni scorsi e speravo in un tempo intorno a 7h45'. Fino al ristoro di Cap. di Cosola del km 49 ero spaccato al minuto con le mie previsioni, ma nel finale mi sono sorpreso io stesso di quante energie avessi ancora, guadagnando molto sulla mia tabella di marcia. A parte quel tempo di Fedel irraggiungibile, ho fatto un crono simile agli altri vincitori, tutta gente molto forte che mi ha quasi sempre battuto. Spero di non essere stato avvantaggiato troppo dal meteo…»

Sei in un buon periodo di forma: dopo la bella gara di La Reunion del 2014, hai avuto una pausa...
«L’anno scorso avevo puntato sul circuito Ultra Trail World Tour e sul Mondiale IAU di Annecy, ma purtroppo sono andate tutte male. In inverno di solito faccio sempre un po' di pausa, quest'anno inoltre dovevo curare anche la fascite plantare e altre ferite interne. Credo di esserci riuscito».

Hai cambiato modo di allenarti?
«In parte sì, ma senza rivoluzioni. Diciamo che sono tornato a fare un po' meno dislivello e ore per sentieri, cerco di variare sempre molto, facendo molta più bicicletta e tenendo brillantezza anche sulla corsa in pianura. Mi viene anche più comodo, visto che per fare salite lunghe devo sempre spostarmi per 30'-40' in auto almeno fino a Varese. Di sicuro ho cambiato l'approccio mentale e l'alimentazione in gara, diminuendo gli zuccheri semplici».

Quali sono le emozioni più forti che hai provato come trailer (e se vuoi come uomo)?
«Ne ho provate tantissime. Penso che La Diagonale des Fous del 2014 sia stata qualcosa di unico. Ma anche l'arrivo alla Trans d'Havet dell'Europeo 2013 è stato qualcosa di davvero emozionante. E poi, sembrerà scontato, ma sentire tutto l'affetto e la stima nei miei confronti dopo la vittoria delle Porte di Pietra è stato veramente incredibile. Queste non sono solo emozioni sportive, ma anche umane».

Corri nel team Vibram: raccontaci qualcosa di questa organizzazione.
«È una famiglia che ogni anno si amplia e cresce. Nel 2011 era un piccolo team che puntava soltanto a finire l'UTMB, nel 2013, quando sono entrato nel gruppo, gli obiettivi erano un po' più alti, ora è definitivamente tra i team di trail running più importanti al mondo».

Il marchio Vibram punta molto sull'Asia. Tu hai fatto prevalentemente gare in Italia, mentre i tuoi compagni di team vanno molto all'estero sia a livello maschile (Grinius) che femminile (Uxue Fraile).
«Dopo la mia Diagonale de Fous del 2014 l'anno scorso ho provato anch'io a buttarmi nella mischia del circuito, ma in effetti potrei solo accontentarmi di discreti piazzamenti. Quest'anno farò sì tre gare del circuito UTWT, ma è normale che atleti come Grinius, Dominguez, Fraile vadano a confrontarsi più spesso di me con i più forti al mondo, perché hanno le carte in regola per giocarsi podi e vittorie».

Quali sono le gare più adatte alle tue caratteristiche?
«A livello generale mi trovo meglio con i percorsi molto vari. Non eccello in niente di specifico, ma mi difendo un po' ovunque, sul corribile o in salita ripida o sul tecnico. Come distanza è un po' più difficile capirlo: mi sono sempre sentito uno da 100 miglia, eppure ne ho finita solo una, benché durissima. Di solito mi trovo molto bene su percorsi intorno ai 70-80 km, diciamo tra le 8-10 ore di gara, ma per come arrivo bene nei finali di queste gare, penso che su distanze più lunghe potrei andare meglio».

Prossimi obiettivi?
«Ora due gare agli antipodi, la Esino Skyrace e l'Ultratrail dell'Asinara, che sarà però una specie di vacanza. Da lì la seconda parte di stagione sarà quasi esclusivamente per le gare internazionali, LUT, UTMB, Diagonale de Fous». 

Dai tre consigli al giovane emergente.
«Mettersi in gioco contro gente affermata, anche in gare internazionali. Rubare i piccoli aneddoti e consigli dei più esperti, ma senza imitarli, sperimentando e sbagliando. Non dimenticarsi mai di divertirsi, pur cercando di essere professionali se si vuole crescere atleticamente».    


Debutta la Pasturo-Grignone tutt d'un fiàa

In programma sabato 28 maggio

Ancora una volta le Grigne saranno terreno preferito dagli skyrunner lombardi. In pochi giorni sono andati letteralmente a ruba i 150 pettorali messi a disposizione dal Team Pasturo per la prima edizione della Pasturo-Grignone tutt d'un fiàa in programma sabato 28 maggio. Il percorso è completamente disegnato sulle pendici del Grignone e prevede la partenza in linea da Pasturo e l’arrivo in cima al Rifugio Brioschi per uno sviluppo totale di 7,5 km e circa 1800 metri di dislivello positivo. La Pasturo Grignone tutt d’un fiàà riprende in parte il Trofeo Antonietta organizzato per anni dal gestore del Rifugio Pialeral. Vista la logistica non proprio ottimale i ragazzi del Team Pasturo, capitanati da Davide Invernizzi e Alberto Zaccagni, hanno ripreso in mano il progetto portandolo a uno step successivo e offrendo agli appassionati una gara i cui suoi punti di forza sono la pendenza, l’impegno muscolare e lo spettacolo delle cime che fanno da contorno allla Grigna Settentrionale. «Francamente non ci aspettavamo un successo così immediato - spiegano gli organizzatori -. L’obiettivo di questa prima edizione sarà di testare il percorso e lavorare per il futuro. Ad oggi abbiamo aperto una waiting list sul sito www. teampasturo.it».


Sabato la Quadrifoglio Ultratrail della Valtaro

Prova del circuito BPER Banca-Agisko

Sabato 21 maggio torna la Quadrifoglio Ultratrail della Valtaro, prova del circuito BPER Banca-Agisko. Come sempre quattro tracciati - 10, 24, 60 e 100 km - disegnato sulla caratteristica forma a quadrifoglio del percorso. Ogni ‘petalo’ tocca il punto più alto di ogni lato della valle per poi ritornare al centro: ottimo per provare (o allenare) una 60 o una 100 km. Novità della quarta edizione un nuovo tracciato per la 24 km. Il ritrovo dei concorrenti della 100 e dellla 60 km è fissato a Borgo Val di Taro per le 7, alle 7.30 si terrà il briefing pre-gara e alle 8 sarà dato il via. Per le altre distanze il briefing pre-gara è previsto per le ore 13.30 con start alle ore 14.
«Puntiamo molto anche sui prodotti del nostro territorio - spiegano gli organizzatori - così il pacco gara, oltre al capo tecnico Rock Experience, contiene Parmigiano Reggiano, funghi e marmellate locali. I pasta party e il ristoro centrale, infine sono interamente curati dalla Scuola Alberghiera di Bedonia». Tra gli iscritti Davide Ansaldo, Claudio Chiarini, Katia Fori e Yulia Baykova nella 100, nella 60 al via Matteo Pigoni, Gianluca Cola e Lara Mustat e potrebbe aggiungersi Christian Modena. Iscrizioni su Wedosport e info su www.3tvaltaro.com.


Una vittima dei fulmini al Trail dei Tre Castelli

Lo sfortunato trail runner e' stato scaraventato a una decina di metri

È successo quello che non vorremo che succedesse mai, né mai scrivere. Un concorrente è morto ieri mentre partecipava al Trail dei Tre Castelli, nei pressi di Gemona, in Friuli. Mario Pantanali, 42 anni, è stato colpito da un fulmine e scaraventato a una decina di metri di distanza. Sembra che si sia trattato di un temporale limitato nel tempo, di una ventina di minuti e che l’organizzazione avesse bloccato alcuni atleti nei punti di ristoro. Probabilmente una pura fatalità che riporta però di attualità il problema sicurezza delle manifestazioni in montagna. Già qualche anno fa la Trans D’Havet fu sospesa proprio per temporali e fulmini, mentre la morte di un concorrente alla Maremontana 2013 fece parlare a lungo, con eco mediatica sui principali quotidiani, come quella dello sfortunato cinese al Tor des Géants 2013. Recentemente anche in Spagna c’è stata una tragedia con la morte di un concorrente per arresto cardiocircolatorio al Trail RAE Otanes. 


Domenica e' tempo di La Velenosa

Lungo il perscorso anche musica e sculture

Appuntamento domenica prossima 22 marzo con la terza edizione de La Velenosa, manifestazione podistica aperta a tutti che si correrà alle pendici del Monte Terne, all’ombra del Monte Schiara, simbolo, insieme alla Guselà del Vescovà, di tutta la Valbelluna, in Veneto. Un appuntamento molto particolare tra corsa, musica e scultura.

MUSICA LIVE - La Velenosa attraversa dei luoghi immersi in un contesto paesaggistico straordinario come ad esempio il Bus del Buson dove la particolare conformazione morfologia regala a questa sorta di anfiteatro naturale un’acustica quasi perfetta. Non a caso, in questo luogo sono stati organizzati eventi musicali e durante il passaggio degli atleti i musicisti faranno sentire meno la fatica con le loro composizioni. I corridori non troveranno le note musicali dal vivo solo attraversando il Bus del Buson, ma lungo il tracciato ci saranno altri due gruppi musicali che scandiranno il ritmo a suon di musica. L’idea degli organizzatori è di avere tanti gruppi musicali quante saranno le edizioni, quindi il prossimo anno i gruppi saranno quattro. Un’altra iniziativa, in fase embrionale in questa terza edizione, ma che sarà consolidata nei prossimi anni è una sorta di ‘Ex Tempore’ di scultura su legno recuperando i tronchi abbattuti durante l’inverno lungo il tracciato di gara. Domenica saranno quattro gli scultori che lavoreranno durante l'evento.

PERCORSO SEMPRE TRACCIATO - La terza edizione partirà alle ore 9.30 da Bolzano Bellunese a pochi chilometri da Belluno. In questi giorni sono molti i runner che vogliono andare a visionare in anteprima il tracciato di gara, tutto questo grazie al Comitato Organizzatore che con collaborazione con Dynafit è riuscito a mappare e tracciare in modo permanente il percorso di circa 14 chilometri e 1.000 D+. Le iscrizioni on line, ospitate sul nuovo sito www.lavelenosa.it, sono state prorogate Fino al 18 maggio.
Da lunedì fino a sabato ci si potrà iscrivere anche anche presso il negozio Tuttosport Salewa Store e dalle ore 14 alle ore 23 di sabato prossimo presso la Festa di Primavera di Bolzano Bellunese. Le iscrizioni si chiuderanno anticipatamente al raggiungimento di 1.000 partecipanti.


Stava Mountain Race verso l'undicesima edizione

Le gare in programma domenica 26 giugno

Dopo aver festeggiato il decimo anniversario lo scorso anno, con la vittoria bis di Tadei Pivk, la Stava Mountain Race si appresta a vivere l’undicesima edizione, che andrà in scena domenica 26 giugno. L'organizzazione del doppio appuntamento, come sempre, è affidata al collaudato staff dell'Unione Sportiva Cornacci, che riproporrà parallelamente nella stessa giornata anche il Verticale del Cornon, giunto alla sesta edizione. Ad aprire la lunga domenica di gare sarà proprio quest'ultimo, con partenza alle 8 da Tesero e arrivo al Monte Cornon dopo 5,05 km di fatica verticale, con 1080 metri di dislivello.
L'evento avrà validità internazionale e sarà anche quest'anno inserito nel circuito La Sportiva Mountain Running Cup (quinta edizione), come terza prova delle cinque in programma. La prima si è già disputata con la Trentapassi Skyrace, le prossime saranno la Reseg Up, la Stava Mountain Race, il Giir di Mont e la Rosetta Skyrace.

PERCORSO - Lo start della Stava Mountain Race verrà dato sempre da Tesero, nel piazzale delle scuole elementari, alle 9, con gli atleti al via chiamati a coprire 24,9 km e un dislivello positivo di 2125 metri (2125 anche i metri di dislivello negativo). Il percorso sarà quello tradizionale, particolarmente apprezzato dagli atleti, con i tre suggestivi passaggi in quota ai 2150 metri del Monte Cornon, sede d'arrivo della gara Verticale, ai 2358 metri del Monte Agnello e ai 2200 metri del Doss dei Branchi, ultima asperità prima della discesa conclusiva verso l'arrivo. La gara prevede un tempo massimo di 5h30' e due cancelli orari: il primo al Monte Cornon, 1h45' dopo la partenza, il secondo al Monte Agnello, 3h15' dopo lo start. La segreteria dell'evento, intanto, ha già raccolto le prime importanti adesioni in vista del doppio appuntamento del 26 giugno prossimo. È già sicura la presenza di alcuni atleti spagnoli del Team La Sportiva, che sarà al via in massa insieme agli skyrunner del Team Crazy Idea. Per il Verticale del Cornon è probabile la presenza dello specialista Urban Zemmer, così come quella del trentino Nicola Pedergnana e di Hannes Perkmann, tutti portacolori del Team La Sportiva. Per la Stava Mountain Race, quindi, c'è già stato l'interessamento da parte del forte rumeno Ionut Zinca, mentre nel verticale femminile gli occhi sono attualmente puntati sulla sfida tra la campionessa in carica Francesca Rossi e l'atleta di casa Beatrice Deflorian, che vorrà sicuramente ben figurare davanti al proprio pubblico. Lo scorso anno si imposero Philip Götsch e Francesca Rossi (già vittoriosa nel 2012) nel Verticale del Cornon, mentre nella Stava Mountain Race ci furono le vittorie del friulano Tadei Pivk (in 2h19'04”) e di Elisa Sortini, che fece segnare il nuovo record al femminile (2h55'35”). Una competizione in crescita continua, sia per la severità del suo percorso sia per le capacità organizzative degli organizzatori capitanati da Massimo Dondio, che quest'anno potranno avvalersi anche del sostegno di un nuovo sponsor, ovvero Adidas Eyewear, il segmento occhiali da sole dell'importante marchio sportivo internazionale. Le iscrizioni, effettuabili sul sito ufficiale dell'evento www.stavamountainrace.it grazie alla sezione dedicata, avranno un costo di 30 euro per la Stava Mountain Race e di 25 euro per il Verticale del Cornon, con chiusura prevista alle ore 12 di venerdì 24 giugno.