Presentate le tappe World Series in Valtellina

Oltre al Valtellina Wine Trail Scott Circuit

Nella sede sondriese del BIM, il comitato organizzatore dell’Alta Valtellina Skyrunning Experience ha presentato il duplice appuntamento del circuito di Skyrunner World Series 2016, cui sarà abbinato anche l’inedito Livigno Trail. Una tre giorni di corse, in programma da venerdì 24 a domenica 26 giugno, che per il momento hanno richiamato oltre 350 atleti iscritti al Santa Caterina Valfurva Vertical Kilometer e alla Livigno Skymarathon. Di questi, il 36% sono stranieri con concorrenti provenienti da ben 26 differenti nazioni. Al tavolo dei relatori, il vicepresidente del BIM Fernando Baruffi, il presidente dell’APT Livigno Luca Moretti, Nicola Gavardi a rappresentanza dello sponsor tecnico Scott e Dante Milani titolare dell’azienda Galletto Vallespluga hanno manifestato il loro supporto a un comitato organizzatore che in questi anni è stata una vera e propria fucina di idee.  
Dietro le quinte uno staff giovane guidato dal sei volte iridato della corsa in montagna Marco De Gasperi:«L’idea che sta alla base del progetto Alta Valtellina Skyrunning Experience è il volere riportare il gotha della specialità e il popolo dello sky nelle valli e sulle montagne dove negli anni ’90 grandi campioni del calibro di Adriano Greco e Fabio Meraldi  si sono allenati e posto le basi dei loro successi. Oggi entrambi questi campioni sono al nostro fianco nel ruolo di guide alpina e responsabili dei tracciati. Una garanzia di qualità per un evento tanto atteso che per noi sarà un vero e proprio banco di prova».
Il Valtellina Wine Trail Scott Circuit, il circuito di gare nato sulla scia del successo ottenuto dal trail autunnale disegnato tra cantine e vigneti, si arricchisce quindi di altri tre eventi di sicuro appeal: «Le location sono uniche, le gare di sicuro impatto – ha continuato Marco De Gasperi -. Partiremo venerdì 24 giugno con il Santa Caterina Vertical  Kilometer, una salita tecnica e spettacolare al cospetto di imponenti cime quali Ortles e Cevedale con start in linea nel centro di Valfurva e finish line sulla Cresta Sobretta dopo 3 km e 1000 metri di dislivello. Domenica, nella capitale degli sport outdoor avremo invece la Livigno Skymarathon: una prova da 34.5  km con 2700 metri di dislivello positivo che affronta un percorso inedito.  Una vera maratona alpina con tratti tecnici su cresta e passaggi a oltre 3000 metri di quota». Sempre domenica 26 giugno in programma anche il Livigno Trail, nato in collaborazione con il gruppo podistico Marathon Club Livigno, Carosello 3000 e APT Livigno (17.9 km con circa 1000m). «E’ disegnato in una delle valli più belle del comprensorio: la Val Federia – ha concluso De Gasperi -. La cosa bella è che nella discesa finale si potrà intercettare il tracciato dove si misureranno i big mondiali dello Skyrunner World Series e tagliare il traguardo nel centro di Livigno insieme al gotha mondiale della specialità».


Si avvicina il giorno del Trofeo Monte Chaberton

La gara di Cesana in programma domenica 26 giugno

Si avvicina il giorno del Trofeo Monte Chaberton, la gara organizzata per il secondo anno dall’Associazione Bousson di Corsa con il patrocinio del Comune di Cesana Torinese e la collaborazione dei comuni di Claviere e Monginevro.
Quando alle 9 di domenica 26 giugno gli atleti saranno al via basterà alzare lo sguardo per vedere la vetta dello Chaberton (con i suoi 3130 metri): il percorso sale passando da Fenils, a 2700 metri si transita dal colle Chaberton dove ci sarà un grande ristoro per poi affrontare l’ultima salita di circa un chilometro e 400 mt di dislivello che porta in vetta. Da qui si scende ripassando dal colle Chaberton e proseguendo dal versante che porta a Claviere per poi tornare a Cesana attraverso le caratteristiche Gorge di San Gervasio, passando sotto il ponte tibetano più lungo del mondo.
Lo sviluppo complessivo sarà di 25,5 km, con un dislivello positivo di 2000 metri, gara tosta soprattutto quest’anno a causa della parecchia neve che al momento è ancora presente sul percorso oltre i 2300 metrie che impegnerà ulteriormente gli atleti e l’organizzazione.
Grazie alla partnership con la Federazione Italiana Skyrunning (Fisky), quest’anno la manifestazione sarà gara qualificativa per le selezioni Mondiali giovanili 2016 (per ragazzi dai 18 ai 23 anni), oltre ad essere gara unica per l’attribuzione del titolo Skyrace 2016 per il Piemonte.
Iscrizioni sempre aperte e sempre a 45 euro, on-line sul sito www.trofeomontechaberton.it fino a venerdì 24 giugno, sabato 25 giugno dalle 13 alle 19 e domenica 26 giugno dalle 6.30 alle 8.30 iscrizioni e ritiro pettorali solo a Cesana in piazza Vittorio Amedeo nella saletta sopra l’ufficio del turismo.
Pacco gara ricco, con gilet tecnico Mizuno e altri omaggi offerti dagli sponsor, e in più quest’anno per tutti gli atleti un grande pasta party con birra a fiumi dopo la gara, tutti insieme grazie all’aiuto dell’Associazione Nazionale Alpini di Cesana Torinese e del supermercato Gria sempre di Cesana Torinese (pasta party per gli accompagnatori 10 euro). Enorme impegno come di consueto viene dedicato agli atleti con la messa in campo di circa 100 volontari tra generici, paramedici e infermieri CRI, Soccorso Alpino, Soccorso Alpino della Guardia di Finanza, 3 medici, 4 ambulanze di cui una su Defender 4x4, 9 defibrillatori sul percorso, un elicottero a disposizione, 6 punti di ristoro, il tutto per garantire lo svolgimento in totale sicurezza della manifestazione.


Belladormiente, buona la prima

Domenica vittoria di Carrara e Miravalle

Finalmente è andata in scena. La Belladormiente Skyrace (29 km, 2.200 m D+), che si è corsa su questa montagna dal profilo femminile visibile molto chiaramente anche dalla redazione di Skialper, con partenza da Castelnuovo Nigra, in Piemonte, è entrata negli annali della corsa tra i monti domenica mattina. Inizialmente prevista per sabato, era stata posticipata a causa delle condizioni meteo, mentre l’anno scorso era stata programmata e annullata due volte tra settembre e ottobre. Prima di edizione di una prova tecnica, seppure con affaccio sulla pianura, che ha visto al via alcuni atleti top. La vittoria infatti è andata a Luca Carrara in 3h17’02’’su Stefano Giaccoli e Diego Vuillermoz. Al quarto posto Luigi Papiro e al quinto Daniele Fornoni. Tra le donne, decima assoluta, ha vinto Raffaella Miravalle (3h55’39’’) su Maria Rosa Erario e Alessandra Bresciani.


Presentato l'Adamello Ultra Trail

Novita' su tutti i percorsi

Presentazione in pompa magna questa mattina per la terza edizione dell’Adamello Ultra Trail che ha voluto idealmente creare un trait d’union con il Lago d’Iseo dove sta per essere aperta l’opera ‘The floating piers’ dell’artista Christo. La sede dell’evento era proprio a pochi passi dalla passerella galleggiante e tra gli ospiti c’era anche il presidente della provincia di Brescia Pierluigi Mottinelli. Tra gli altri ospiti, oltre ai sindaci dell’alta valle e numerosi amministratori locali, da segnalare anche la runner Rossana Pé e la presidentessa del Tor des Geants Alessandra Nicoletti. Tante le novità della gara in programma dal 23 al 25 settembre alla quale è già iscritto Pablo Toca Criado.

PERCORSI -  180 km e 11.500 metri D+ per la prova più lunga, modificata sulla base delle segnalazioni dei runner e dell’esperienza delle passate edizioni. La media misura ora 80 km contro i 70 della scorsa edizione, con 5.700 m D+. Anche in questo caso diverse novità. Da segnalare la bella salita da Ponte di Legno alla Conca di Pozzuolo e alla Bocchetta di Casola e il passaggio al Lago d’Aviolo. In calendario anche quest’anno la 30 km, gara veloce e meno tecnica, ideale per chi prepara una maratona autunnale, che graviterà interamente su Ponte di Legno.

LE NOVITÀ DELLA 180 KM - Passate le baite di Pirli si percorre il sentiero/mulattiera militare e si guadagna quota fino al Dosso delle Graole; con un lungo e agevole traverso, su sentiero si perviene alla Malga di Forgnuncolo. Scesi in breve all’alpeggio di Case di Viso, il percorso ricalca i numerosi tornanti della strada militare sterrata che sale al Rifugio Bozzi. Su un tratto dell’Alta Via Camuna n. 2, con un lungo traverso, il tracciato segue la vecchia mulattiera e, aggirata Cima le Sorti, degrada fino al Passo del Tonale. I Forti Zaccarana, Mero e Strino, un tempo  Austro-Ungarici, ormai sono a un passo e il percorso li tocca, passando da Cima Biolca e dalla Città Morta. Tornati al Passo del Tonale, su comoda strada sterrata, si oltrepassano le baite e i pascoli di Vescasa per poi scendere su largo sentiero alla località Talas e in breve a Ponte di Legno. Ora nel Parco dell’Adamello, il tragitto prevede la salita al campo da Golf di Valbione e, su mulattiera erbosa, alla Conca di Pozzuolo. Da qui, in un ambiente veramente selvaggio, si continua in salita su un sentierino che a tornanti calca il ripido pendio finale fino alla Bocchetta di Casola. Si scende sul versante opposto, da prima su traccia ripida e stretta e successivamente, dopo un lungo diagonale, su comoda mulattiera militare. Passata un’area di picnic, la traccia rimonta nuovamente, ora nel bosco e in traverso raggiunge la chiesetta di Santa Giulia. Superate le baite di Mezzullo, su strada sterrata, ci si abbassa a Temù. Un breve tratto di asfalto porta a Stadolina per poi continuare in salita con un buon dislivello, su mulattiera e in fine sentiero, fino ai resti militari della Piana dei Morei e della Cresta Salì. Persa quota comodamente in Val Paghera fino al Rifugio La Cascata, riprende a salire su sentiero sassoso e ripido fino al Rifugio S. Occhi all’Aviolo. Costeggiato il grande Lago Aviolo sulla sinistra e superata la piana paludosa, il sentiero sale a tornati il canalone che dà accesso alla Val Galinera, tramite il passo omonimo. Lasciato il Bivacco V. Festa alle spalle, si perde ora quota, inizialmente zigzagando, sul primo tratto un po’ ripido e successivamente più comodamente in una vallata severa e incontaminata. In traverso con diversi saliscendi, sul versante orografico destro della valle, si perviene al Rifugio Malga Stain. Da qui la vecchia e lunga mulattiera si abbassa e con tratti un po’ ripidi raggiunge l’abitato di Edolo. Un’altra lunga strada, a tratti cementata, rimonta la Costa e successivamente, aggirato il Dosso di Turicla, attraversa i pascoli di Mola. Su sentiero si rimonta costeggiando la grossa frana della Dorena per poi superarla e degradare sulla Costa Bella, con un lungo diagonale, fino al Rifugio al Lago del Mortirolo nel comune di Monno. Con l’ascesa al Monte Pagano e al complesso di opere difensive che lo circondano, il trail lungo esaurisce il dislivello in salita e chiudendo il giro consuma quello in discesa in Val Bighera e in Val Grande, tagliando il traguardo nuovamente in piazza a Vezza d’Oglio.

ISCRIZIONI - Sul sito adamelloultratrail.it. Il costo per la 180 km + di 170 euro e per la 80 km di 70 euro. Per la 30 km la quota è di 30 euro.


Bettelmatt UltraTrail incontra i Giganti della Montagna

Giovedi’ serata a Domodossola con Bruno Brunod e Marco Olmo

Nuovo appuntamento nel percorso di avvicinamento al weekend del 16 e 17 luglio, quando si disputerà il Bettelmatt Ultra Trail: giovedì 16 giugno, presso la Sala dell'Ex Comunità Montana Valle Ossola a Domodossola, si terrà alle ore 21 la serata dal titolo ‘Bettelmatt Ultra Trail incontra i Giganti della Montagna’.
E di veri giganti si tratta, perché all'incontro moderato da Gianluca Barp, presidente di Formazza Event, che organizza la BUT, saranno presenti Bruno Brunod e Marco Olmo, due nomi ormai entrati nella leggenda sia per i risultati ottenuti sia per la filosofia di vita.
Bruno Brunod, nato ad Aosta nel 1962, ha detenuto per 18 anni, dal 1995 al 2013, il record di salita e discesa del Cervino da Breuil Cervinia in 3 ore e 14 minuti. E poi quello di salita e discesa dal Monte Rosa da Gressoney in 4 ore e 45 minuti, salita e discesa del Aconcagua in 5 ore e 57 minuti, salita al Kilimanjaro lungo la via Marangu Rout in 5 ore e 38 minuti. Ogni giorno effettua due allenamenti, il primo al sorgere dell'alba e l'altro dopo il tramonto. Il resto della giornata lavora come muratore, specializzato in rivestimenti e tetti in pietra.
Marco Olmo, classe 1948, vegetariano, ha intrapreso l'attività podistica tardi, a 27 anni, “quando gli altri smettevano”, come dice lui. Dopo un periodo passato a gareggiare - spesso vincendo - nella corsa in montagna e nello scialpinismo, all'età di quarant'anni ha iniziato ad affrontare competizioni estreme dalla montagna al deserto africano. Tra le sue molte vittorie possiamo ricordare quella dell’Ultra Trail du Mont Blanc, nella Desert Marathon in Libia, della Desert Cup in Giordania e ancora Grand Raid du Cro-Magnon, Transgrancanaria, Gran Trail Valdigne, Le Porte di Pietra, Chaberton Marathon, Oman Raid, Runiceland.
L'ingresso alla serata è libero.


Domenica si assegnano i titoli di skyrace

Alla International Skyrace Carnia

Dopo l’assegnazioni dei titoli a coppie alla Maratona della Valle Intrasca, domenica 19 giugno a Paluzza appuntamento con il campionato italiano Fisky di skyrace, alla International Skyrace Carnia che sarà anche valida come gara di selezione mondiale assoluto e giovani, per la rassegna iridata in programma dal 22 al 24 luglio a Vall de Boí. Appuntamento nel cuore della Carnia con la nona edizione della gara su una lunghezza di 24,500 chilometri con 2004 metri di dislivello positivo. La gara partirà dalla località Laghetti alle 8.30: sulle pagine ufficiali della competizione www.aldomoropaluzza.it è possibile scaricare la traccia GPS del percorso per utilizzarla successivamente con gli smartphone e con gli orologi. Gli atleti si ‘arrampicheranno’ per raggiungere inizialmente il Rifugio Marinelli passando per il Monte Floriz. Il percorso scenderà verso Passo Monte Croce Carnico e risalirà per la seconda ascesa, verso il Monte Pal Piccolo e Pal Grande. I concorrenti in questa fase attraverseranno il museo a cielo aperto della Grande Guerra, correndo tra le trincee Dopo questo salto nella storia il percorso inizierà a scendere per ritornare alla Pista Laghetti. E sabato sera alle 19, a Paluzza, ci saranno premiazioni delle graduatorie individuali e di società del 2015.


Ecco lo Scott Running Junior Team

Promotore e team manager Marco De Gasperi

Al punto vendita Jean Pellissier Sport di Martigny e successivamente sulle mitiche rotaie del Vertical di Fully, è andata in scena la presentazione dello Scott Running Junior Team. Sette gli atleti selezionati per questa nuova esperienza che come obiettivo finale ha quello di stimolare i giovani a vivere lo sport in modo leale senza tralasciare valori fondamentali come lealtà e amicizia.
Promotore e team manager di questa nuova realtà Marco De Gasperi. Le esperienze accumulate come atleta e poi come organizzatore di gare gli hanno permesso di soffermarsi su altri aspetti e di ampliare il suo campo d’azione. Proprio da questa visione nasce lo Scott Running Junior Team, un gruppo di giovani atleti accomunati dalla passione per la corsa e per la montagna. E Scott Sports sarà impegnata attivamente nel seguire queste nuove leve che saranno i protagonisti del futuro.
Marco de Gasperi spiega l'iniziativa: «La montagna è palestra di vita e ho voluto fortemente che i giovani coinvolti condividessero questo spirito. Lo stesso progetto Mountain Boy Dreams nasce da questa filosofia e mi piace pensare che questi giovani, che seguo più da vicino o da lontano da qualche tempo, possano essere ugualmente motivati da una passione per la montagna e la corsa come lo è stato per me. L'aspetto agonistico sarà in primo piano, anche se l’obiettivo principale sarà creare un vero e proprio gruppo, una squadra che condivida esperienze sportive e amore per la montagna». Uno degli obiettivi prefissati di questa stagione targata Scott Running Junior Team, sarà quella di portare i ragazzi a fare esperienze in ambito internazionale a 360° per far si che possano respirare l’atmosfera dei grandi eventi. Gli appuntamenti  selezionati saranno: World Series Santa Caterina e Livigno, Val d’Isere, Sierre Zinal, Limone Skyrunning Extreme e  VK Fully.
Andrea Prandi - 1998 Bormio (SO)
Mathieu Brunod - 1997 Chatillon (AO)
Mirko Cocco - 1998 di Castelgomberto (VI)
Florence Buchs - 1998  Les Hauts-Geneveys (SUI)
Julien Ancay - 1998 Fully (SUI)
Pascal Buchs - 1997 Les Hauts-Geneveys (SUI)
Marti Vigo - 1997 di Sesuè (SPA)

 


Gli assoluti di corsa in montagna a Casette di Massa

Doppio appuntamento sabato e domenica

Sabato 18 e domenica 19 giugno a Casette di Massa, sui percorsi che hanno ospitato i Mondiali, andranno in scena i campionati italiani 2016 di corsa in montagna a staffetta e la spettacolare 5Hundred Vertical Race, da Casette alla Cima del Monte Venedretta.
Sono due le prove, dunque: la gara simbolo della disciplina, le staffette, a braccetto con la spettacolarità del format più moderno ed accattivante: il vertical uphill, in questo caso proposto in uno sprint da 500 metri di dislivello only-up fino a conquistare il Monte Venedretta, proprio dove è posto il podio realizzato in marmo di Carrara che venne utilizzato per la flower ceremony delle gare mondiali nel 2014.
La bellezza del tracciato mondiale di Casette tornerà ad essere quindi protagonista per questo atto tricolore che incoronerà le squadre campioni d’Italia a livello Assoluto, Junior e Master. Si correrà nella fase intermedia del percorso iridato, quella che dall’abitato di Casette sale fino all’ingresso della Cava. Sentieri, passaggi e scorci di quell’evento che gli atleti riscopriranno al contrario, completando un anello che per ciascun partecipante sarà di 7km per la categoria Assoluta, Master A e B, Junior maschile e di 5km per Assoluta, Junior, Master femminile e Master C maschile.
Spettacolare chiusura del week end poi con l’atteso evento di domenica: la nuovissima vertical race chiamata 5Hundred + Vertical, ovvero cinquecento metri di dislivello in salita da Casette di Massa  alla cima del monte Venedretta. Una spettacolare ascesa su uno sviluppo di soli 1,4 km, percorrendo un vecchio sentiero utilizzato dai Cavatori, una cresta rocciosa ed il finale suggestivo sul monte Venedretta.


Terza tappa del circuito la Sportiva Vertical Sunsets

A Li Viol di Ramie primi Nadia Re e Paolo Bert

A Pomaretto terza tappa del circuito La Sportiva Vertical Sunsets. 223 iscritti, 201 classificati, 2,5 km il percorso della gara, con partenza davanti alla Scuola Latina e salita fino alle Borgate di Cerisieri (1047 metri) e Faure (a quota 1.208) dove era posto il traguardo dopo 600 metri di dislivello.
Considerata come la gara più dura del circuito, voluta fortemente dal GSP 80 Pomaretto e dal Comune sui sentieri e sui terrazzamenti delle vigne del paese, si è presentata al tramonto dopo l'ormai classico temporale. Vittoria di Paolo Bert che ha fermato il cronometro a 21'07'', seguito dal vincitore delle prime due tappe Andrea Rostan col tempo di 21'22'', sul gradino più basso del podio Giovanni Bosio che chiudeva in 22'01'. Al femminile a segno Nadia Re col tempo di 27'18'', sul secondo gradino del podio Alma Rrika in 27'37'' quindi Martina Chialvo che con il tempo di 28'36'' andava a conquistare il terzo gradino.
Appuntamento per mercoledì sempre al tramonto, sempre alla stessa ora ma in Valpellice con la seconda edizione della Salita a Pertusel.


Canepa, dal Licony alla LUT

Calendario intenso per la valdostana, iscritta anche a UTMB e 4K

È decisamente una stagione intensa quella di Francesca Canepa, che sabato ha vinto il Licony Trail e nei prossimi due fine settimana sarà impegnata alla Mozart100 e alla Lavaredo Ultra Trail. Il calendario di Francesca è fitto e all’orizzonte si intravede la UTMB, principale obiettivo di una stagione partita con la vittoria alla 100 Miles of Istria. Pochi giorni dopo un altro impegno di grande fatica come la 4K, nuova endurance di 200 miglia voluta dalla regione Valle d’Aosta, alla quale Francesca ha deciso di iscriversi proprio nei giorni scorsi. Dunque un’accoppiata delle due endurance ai piedi del Bianco come già altre volte Francesca ha fatto con UTMB e Tor des Géants. La valdostana, che ha sempre partecipato a tante gare stagionali, utilizzate spesso come forma di allenamento, aveva cambiato strategia, puntando su allenamenti specifici e meno gare, un metodo che non ha funzionato al cento per cento sul suo fisico e sulla sua testa. Ora un ritorno alle origini… Intanto nel video ecco cosa pensa dell’introduzione del GPS alla 4K e perché ha deciso di partecipare.


Manuel Da Col vince il Lattebusche Vertical Kilometer

Francesca Rossi prima nella gara rosa

35’31”: è questo il tempo fatto registrare da Manuel Da Col per percorrere il muro dei 2,7 chilometri per 1000 metri di dislivello del Lattebusche Vertical Kilometer, prova organizzata dal Gruppo Marciatori Calalzo e andata in scena domenica a Domegge di Cadore. Partenza alle 10 dai 750 metri di altitudine di Vallesella, subito un tratto in asfalto che si trasforma in strada bianca e poi su per un canale tra noccioli, abeti e faggi. In pochi minuti il primo piccolo salto con la scaletta in larice che fa salire sulla costa. Ancora ascesa attraverso un maestoso corridoio di larici che lascia tirare il fiato prima del picco più pendente del percorso, il secondo e ultimo salto di rocce, anch’esso agevolato da scale e scalini. Poi l’ultimo panoramico tratto tra praterie d’alta quota che conduce all’approdo dei 1750 metri di altitudine di Croda, un vero e proprio balcone con vista su alcune tra le più belle vette delle Dolomiti: Spalti di Toro, Antelao e Marmarole.
Da Col senza rivali fin dai primi metri, troppo intenso il suo ritmo per tutti gli oltre cento concorrenti al via. In cima il portacolori del Team Scott ferma il cronometro sul tempo di 35’31”, precedendo l’altoatesino David Thöni (Mammut) di quasi 2’ e Alessandro Follador di oltre 2’. Da Col succede così nell’albo d’oro allo stesso Follador (vincitore nel 2015) e a Lauro Polito (vincitore nel 2014).
«Pensavo di riuscire a stare sotto i 35’ - spiega il vincitore -. Il terreno bagnato a causa della pioggia caduta nei giorni scorsi ha reso tutto più difficile. In ogni caso sono soddisfatto e guardo con determinazione ai prossimi appuntamenti».
 Al femminile, pronti via gara tutta di testa per Francesca Rossi che ha fermato le lancette del cronometro sul tempo di 42’54”. Secondo e terzo posto rispettivamente per Cecilia De Filippo (Dolomiti Ski Alp, 46’30”) e per Lucia Boschetti (Aldo Moro Paluzza, 48’27”).


Trentin e Desco a segno alla Skyrace Alta Valtellina

230 atleti al traguardo

La riconferma di Elisa Desco, la bella prova di Walter Trentin. Sono loro i vincitori della Skyrace Alta Valtellina 2016 con 230 corridori al traguardo. Pronti, via e sul veloce tracciato da 20,8 km con un dislivello positivo di circa 850m è stata gara vera sia in classifica assoluta, sia nella prova in rosa. Nel gruppo di testa il furvese Walter Trentin ha subito provato a dettare il passo portandosi in fuga prima il mezzofondista Graziano Zugnoni e poi su fratello Davide Trentin. Tra i migliori di giornata si sono messi in luce anche lo svizzero Micha Stainer e il sondriese Andrea Morelli. All’altezza del Rifugio Viola, Walter Trentin ha di nuovo cambiato passo staccando tutti e presentandosi in solitaria al traguardo. Dopo due terzi posti, il forte atleta del Rupe Magna ha chiuso la sua prova in 1h37’19” davanti a Andrea Morelli (PT Skyrunning) in 1h40’44” e Davide Trentin (Rupe Magna) in 1h41’21”. Nella top ten di giornata si sono piazzati anche Andrea Prandi, lo svizzero Micha Stainer, Stefano Rossatti, Graziano Zugnoni, Franco Zanotti, Andrea Sorteni e Bruno Bedogné.   
Nella prova femminile super sfida tra Elisa Desco e la comasca Ivana Iozzia. Quest’ultima, nei tratti corribili e a lei più congeniali, ha provato a fare la differenza, ma con il passare dei chilometri la già due volte vincitrice di questa gara è risalita in cattedra siglando una storica tripletta. Per Desco finish time di 1h48’17”. Seconda piazza per l’azzurra di corsa in montagna Ivana Iozzia in 1h49’08” e terzo posto per l’azzurrina dello skialp Giulia Compagnoni 2h08’15”. Bene anche Cinzia Besseghini, Francesca Colturri, Sara Ruffoni, Natalia Confortola, Martina Besseghini, Myriam Cusini e Sara Pozzi. 
«Grazie a tutti gli atleti che hanno preso parte all'evento – ha commentato nel post race il presidente del comitato organizzatore Moreno Gurini -. Per fortuna, dopo due anni di pioggia, il meteo ci ha assistiti. Possiamo ancora fare tanto per migliorare la nostra gara, ma sono contento di aver visto tanti partecipanti anche da fuori provincia; tre addirittura dall'estero (Svizzera, Finlandia e Australia). Continueremo su questa strada, provando a crescere ancora, con la speranza che pubblico e spettatori si siano divertiti».