Domenica e' il giorno tricolore della ZacUp

La sky del Grignone prova di campionato italiano

Iscrizioni ancora aperte e numeri che lievitano per la prova unica di campionato italiano in programma a Pasturo domenica 17 settembre. Il motivo?  La ZacUp non è una semplice corsa in montagna, è la ‘sky del Grignone’, una competizione che, nel ricordo di Andrea Zaccagni, ha saputo conquistare un intero paese. Una gara che è cresciuta anno dopo anno fino a diventare la gara più importante dell’anno a livello nazionale, visto che il primo uomo e la prima donna a tagliare il traguardo di Pasturo vestiranno la canotta tricolore.
Una crescita graduale voluta  - si potrebbe aggiungere – step by step per provare a costruire qualcosa di solido nei suoi legami con il territorio. Un progetto che ha come mission fare conoscere le spettacolari montagne della Valsassina a chi viene da lontano. Da qui la nascita del Team Pasturo, da qui l’idea di una super festa finale che è momento di aggregazione tra atleti e volontari. Tutto quello che serve, insomma, perché una gara non sia solo un semplice evento sportivo. Una prova nata per ricordare un appassionato delle Grigne come Andrea Zaccagni è diventata punto di riferimento nel panorama italiano delle skyrace più impegnative. E proprio il ricordo di Andrea Zaccagni portò ai nastri di partenza un campionissimo come Marco De Gasperi che sui 27,5 km del percorso lecchese con un dislivello positivo pari a 2.650 metri, stampò un 2h50’24” che è ancora il tempo da battere alla ZacUp: «Andrea mi fu vicino in un momento particolare e ho voluto onorare il suo ricordo correndo almeno una volta  la gara in suo onore – ha dichiarato il portacolori del Team Hoka One One -. La ZacUp ha un tracciato di vero skyrunning, tipico delle Grigne: severo sia in salita, sia in discesa e nel contempo molto spettacolare. Ricordo che arrivavo da un periodo di stop forzato causa infortunio. Non ero in gran condizione, ma motivato a fare bene. Forzai in salita, per poi fare correre le gambe dando quello che potevo in discesa. Per questo ritengo che il mio sia un record battibile, battibilissimo. Quindi, sotto chi tocca. La gara merita e, indipendentemente dal record, vi piacerà».
Per iscrizioni e maggiori informazioni è possibile visitare il sito: www.zacup.it


Sudtirol Drei Zinnen Alpine Run, la ventesima edizione

Sabato 16 settembre la gara a Sesto

Sabato 16 settembre alle ore 10 start della ventesima edizione della Südtirol Drei Zinnen Alpine Run. Complessivamente, anche quest'anno al nastro di partenza ci saranno 1000 atleti provenienti da 22 nazioni diverse. I posti nella Südtirol Drei Zinnen Alpine Run sono esauriti da oltre tre settimane, molto prima del solito. Nelle scorse diciannove edizioni, sono stati 14.767 gli atleti a tagliare il traguardo di questa gara dolomitica. Nella lista partenti spiccano due atleti che hanno già lasciato il segno nell'edizione 2015: il polacco Andzej Dlugosz, infatti, due anni fa ha vinto la gara di Sesto, mentre il trentino Cesare Maestri si è classificato secondo. Dlugosz ha partecipato anche lo scorso anno, ma sul percorso abbreviato a causa della neve non è riuscito ad affermarsi e ha concluso la gara nono, mentre a vincere è stato Petro Mamu che detiene anche il record del percorso oroiginale di 17,5 km e 1350 metri di dislivello con il tempo di 1h22'44". La Südtirol Drei Zinnen Alpine Run è diventata un appuntamento fisso anche per un grande dello sci, l’atleta del Liechtenstein Marco Büchel, medaglia d'argento nello slalom gigante ai Mondiali di Vail nel 1999, vincitore di quattro gare di Coppa del Mondo, con complessivamente 18 podi in Coppa del Mondo e attualmente impegnato come esperto di sci per la televisione  tedesca ZDF. Sua moglie Doris, invece, è responsabile del libro dell'anniversario che uscirà come edizione speciale in occasione del ventesimo compleanno della Südtirol Drei Zinnen Alpine Run. Al femminile al via la prima della scorsa edizione, Sara Bottarelli che rinnoverà la sfida con la svizzera Victoria Kreuzer che aveva già vinto la Südtirol Drei Zinnen Alpine Run del 2014. Un'altra favorita è Mariagrazia Roberti: tra il 2010 e il 2012 si aggiudicata la prova per ben tre volte di seguito. Un'altra atleta da tener d'occhio è l'austriaca Susanne Mair. 


Sabato il Sellaronda Trail Running

Tappa finale del Salomon Trail Tour Italia

Tutto pronto per  la settima edizione del Sellaronda Trail Running, che sabato 16 settembre a Canazei decreterà anche i vincitori del circuito Salomon Trail Tour Italia e assegnerà punti anche per le classifiche delle Italy Series.
La gara organizzata dallo staff capeggiato da Diego Salvador ha raggiunto quota 250 iscritti e per garantirsi un pettorale ci sarà tempo fino a giovedì 14 settembre, consultando l'apposita sezione sul sito ufficiale dell'evento www.sellarondatrailrunning.com.
Confermato il percorso che ricalcherà quello della passata edizione: una lunga corsa attorno al gruppo dolomitico del Sella. Partenza e arrivo saranno come sempre a Canazei, nel cuore della Val di Fassa: nel mezzo, ci saranno 61 chilometri e 3378 metri da coprire, caratterizzati dal transito nei centri abitati di Selva Gardena, Corvara ed Arabba, da Passo Sella, dalla salita lungo la pista da sci Dantercepies, quindi da Passo Campolongo, dal Bec de Roces e da Passo Pordoi. I trail runner prenderanno il via di buon mattino, alle 5.30 da piazza Marconi a Canazei, con arrivo del primo concorrente atteso dopo circa sei ore e tempo massimo per portare a termine la gara fissato in 12 ore. Il Sellaronda Trail Running 2017 assumerà valore come ultima prova del Salomon Trail Tour Italia, che proprio a Canazei conoscerà i nomi dei propri vincitori. Dopo cinque delle sei tappe in programma, a comandare la classifica maschile è Luca Carrara, lanciato verso la vittoria finale e seguito a distanza in seconda e terza posizione da Giorgio Pulcini e da Mirco Ferrazza. Si annuncia appassionante e incerta fino all'ultimo, invece, la lotta per la conquista della leadership femminile, con Sara Lavino Zona incalzata dalla trevigiana Cristiana Follador. Le due sono attualmente prima e seconda, ma staccate di appena 30 punti l'una dall'altra, mentre a occupare l'ultimo gradino del podio provvisorio c'è la friulana Angela De Poi.


Frasassi Sky Race a Giacomo Forconi

Martina Testarmata vince la gara rosa

Sono stati Giacomo Forconi e Martina Testarmata i primi due a tagliare il traguardo della seconda edizione di Frasassi Sky Race, nel Parco Naturale Regionale della Gola Rossa di Frasassi. Ventuno chilometri e 1350 metri di dislivello nel cuore verde delle Marche, tratti veloci, single track tecnici, l’emozionante lastricato che conduce all’eremo di Santa Maria Infra Saxa e alla grotta del Tempietto del Valadier ed i passaggi sky da brivido sui ‘gradoni’ del monte Frasassi. Aggiungiamo il meteo che è stato clemente regalando ai partecipanti una giornata di sole. Questi gli ingredienti per il successo di Frasassi Sky Race powered by Scott, organizzata da Total Training e Sport Adventure Team presieduta da Maurizio Marini e svoltasi sabato 9 settembre.
Giacomo Forconi (Total Training Team - Scott Italia) ha impiegato 1h55’39”, seguito da Emanuele Ludovisi e Mattia Tanara, aggiudicandosi così anche il titolo di campione regionale Marche di skyrunning. La prima donna, anche lei quindi campionessa regionale, è stata Martina Testarmata (2h 49’ 34”): sul secondo e terzo gradino del podio sono salite Rita Settimio e Barbara Brandi. Per la prima volta inoltre si è corsa anche una distanza ridotta e accessibile ad una gamma più ampia di runner, la Frasassi Trail, su una lunghezza di 11 chilometri con 650 metri di dislivello, vinta da Guido Barbuscio e Serena Marcucci.


Janata Milan vince la Misurina Sky Marathon

Elisabetta Mazzocco prima nella gara rosa

Domenica dalle sponde del lago di Misurina hanno preso il via 250 atleti alle due gare inserite nel programma della Tre Cime Experience by Scarpa. Purtroppo le nuvole basse non hanno lasciato ammirare le maestose pareti delle Tre Cime di Lavaredo. Sono state proprio le Tre Cime di Lavaredo e i Cadini di Misurina il teatro naturale ‘nascosto’ del weekend dedicato alla corsa a fil di cielo. Le due gare in programma, la Misurina Sky Marathon, e la Cadini Sky Race, hanno subito alcune modifiche ai tracciati che non hanno permesso di percorrere i sentieri più esposti dei Cadini, modifiche dettate dalla situazione meteorologica avversa. La perturbazione che sta interessando le montagne che si affacciano sul lago di Misurina, ha lasciato ben poche possibilità agli organizzatori di correre lungo i percorsi originali. I responsabili della sicurezza, sabato pomeriggio, una volta presa la decisione di accorciare i tracciati, hanno iniziato a ridisegnare i percorsi di gara. Subito dopo la partenza, data a pochi metri dalle sponde del lago di Misurina, i ragazzi in lizza per la vittoria finale hanno preso l’iniziativa mettendosi in testa al lungo serpentone che saliva verso il Rifugio Città di Carpi. Gli atleti della gara più breve, Eddy Nani, Giorgio Dell’Osta e Marco Dalle Mole avevano iniziato ad avere un buon vantaggio sui loro diretti inseguitori. Nel gruppetto di testa anche Janata Milan e Daniel Jung e Pawel Krawczyk, in gara su tracciato lungo. Nella gara più lunga, dopo il passaggio a Col de Varda, gli atleti hanno iniziano l’ascesa verso il Rifugio Auronzo per poi portarsi in forcella Lavaredo, e continuare la loro corsa verso il Rifugio Locatelli. Janata Milan taglia il traguardo con il tempo di 4h00’39’’, in seconda posizione il porta colori del Team Scarpa International Daniel Jung. Jung ha fermato il cronometro in 4h06’44’’, mentre il podio è stato completato da Pawel Krawczyk in 4h07’13’’. In quarta e quinta posizione rispettivamente Simone Corsini e Manuel Gietl. In campo femminile Elisabetta Mazzocco, rimanendo al comando per tutta la durata della gara, vince in completa solitudine con il tempo di 5h17’27’’. In seconda posizione si classifica la portacolori dell’United Trail&Running Giulia Gallo. Il podio è completato da Cristiana Follador con il tempo di 5h34’35’’.

CADINI SKY RACE - La Cadini Sky Race, gara più breve di 20 chilometri con 1000 metri di dislivello, partita con i colleghi della gara più lunga sempre dalle sponde del lago di Misurina, è stata dominata dal giovanissimo Eddy Nani (Asd San Marco) con il tempo di 1h34’30’’. In seconda posizione l’atleta della Dolomiti Belluno Giorgio Dell’Osta in 1h35’42’’. Il podio è completato da Marco Dalle Molle (Team Peggiori). Al femminile è stata la portacolori del Team Scarpa Giulia Scardoni a vincere davanti a Barbara Giacomuzzi (Atletica Cortina) Paola Gelpi con in tempo di 2h02’26’’. Sul terzo gradino del podio è salita Federica Zuccollo. Kinga Pachura ed Elisa Zaratin sono rispettivamente quarta e quinta.


Manuel Da Col vince l'Auronzo Vertical Contest

Al femminile successo di Cecilia De Filippo

Manuel Da Col (Marciatori Calalzo) ha vinto ieri per la terza volta consecutiva l’Auronzo Vertical Contest, mentre in campo femminile è Cecilia De Filippo (Dolomiti Ski-Alp) a salire sul gradino più alto del podio. Da Col si impone davanti a Enrico Bonatti (Team Mud and Snow) e Cristian Sommariva (Atl. Dolomiti Belluno). Nella gara in rosa, dietro alla De Filippo si classificano Francesca Scribani (Atl. Cortina) e Martina Valmassoi (Team Salomon).  â€¨Come vuole la tradizione l’Auronzo Vertical Contest ha aperto ufficialmente il weekend di corse a fil di cielo delle Tre Cime Experience by Scarpa. Obiettivo di questa prima giornata la gara di sola salita con 780 metri di dislivello positivo che da Piazza Santa Giustina, nel cuore di Auronzo di Cadore, conduce al traguardo posto dinnanzi al Rifugio Monte Agudo.


UOMINI -
Manuel Da Col, a differenza della passata edizione, non è riuscito a migliorare il record della gara, infatti ha fermato il cronometro in 32’52’, un minuto e ventidue secondi in più rispetto al 2016. Sul podio Enrico Bonati – 34’42”- e Cristian Sommariva - 36’36”-. Nella top ten di giornata si sono invece piazzati Fabrizio Da Pra, Piergiorgio Crepaz, Olivo Da Prа, il giovanissimo Pietro Festini Purlan, Niila Ahokas, Marco Baldissarutti e Davide Doriguzzi Corin.  â€¨

DONNE - Nella gara femminile Cecilia De Filippo ha tagliato il traguardo in 42’24’’. Secondo posto per Francesca Scribani con il tempo di 43’32”-, mentre il terzo posto è di Martina Valmassoi. Nelle cinque anche Ester Valle eD Erica Turi.


Dominio svizzero al Collontrek

vincono Dubois-Rollier e Yerly-Chollet 


Il cambio di percorso a causa delle avverse condizioni meteo non ha rovinato la festa del Collontrek, la gara transfrontaliera che avrebbe dovuto attraversare il Colle Collon e che invece si è corsa ieri nell’Alta Valpelline. Il ‘piano C’, con il passaggio nei Comuni di Valpelline, Ollomont e Doues per un totale di 24 chilometri di lunghezza con un dislivello di 1.450 metri, è comunque stato apprezzato. Una giornata uggiosa di inizio autunno che ha portato in griglia di partenza 850 concorrenti: solo una minima parte di atleti ha scelto di non partire.
Il maltempo ha vinto sul Collontrek, ma ancora una volta la macchina organizzativa ha risposto in modo positivo allestendo in poche ore la partenza e l’arrivo a Valpelline, il nuovo percorso e l’accoglienza non solo per la cena iniziale ma anche per il pranzo post-gara.

CRONACA -
Anche la gara, pur senza tratti di ghiacciaio e duri strappi con il naso all’insù, è stata accesa e combattuta, sorridendo in gran parte ai tantissimi elvetici presenti al via. È rossocrociata la vittoria maschile, per firma di Baptiste Dubois e Brice Rollier, all’arrivo dopo 2 ore 17’42”, davanti ai valdostani Didier Abram ed Enrico Cognein (2 ore 21’16”), bravi a dettare il ritmo nella parte iniziale ma in calo negli ultimi chilometri. A livello assoluto, terza posizione per Maxime e David Brodard in 2 ore 21’59”. A senso unico la gara femminile con la coppia Laurence Yerly e Maya Chollet a fare l’andatura. Le elvetiche hanno vinto in 2 ore 27’11”, facendo segnare l’ottavo crono assoluto di giornata. Seconda posizione per Marianne Fatton e Déborah Chiarello in 2 ore 49’44”, con terzo gradino del podio per le valdostane Stefania Canale e Irene Glarey, in 2 ore 56’44”. In gara anche le coppie miste. Il successo finale è andato ai favoriti della vigilia, gli svizzeri Thomas Delamorclaz e Simone Delamorclaz che hanno tagliato il traguardo di Valpelline in 2 ore 32’18. Seconda posizione assoluta per Michel Hiroz e Annelise Locher (2 ore 57’27”), con terza piazza per Nicholas Turin e Sandra Imhof (2 ore 59’38”). Mauro Buvet ed Esmeralda Toffano sono la migliore coppia italiana: settimi assoluti in 3 ore 09’21”. Il Collontrek ha già lanciato una nuova sfida e rinnova l’appuntamento al 2019. La gara italo-svizzera infatti si corre con cadenza biennale. Le immagini del Collontrek potranno essere riviste nelle prossime settimane sui canali Sky. Andrà in onda un servizio di cinque minuti su Icarus: ancora in via di definizione il palinsesto.


Javi Dominguez vince il Tor des Geants

Secondo Bosatelli, dopo il ritiro di Colle'

L’ottava edizione del Tor des Géants è stata vinta da Javi Dominguez. Il basco ha chiuso i 330 chilometri in 67 ore 52’ 15”, ribaltando ogni pronostico. Nella notte infatti Javi ha preso la testa della corsa dopo l’improvviso abbandono di Franco Collé. È arrivato alle 6.12 e dice di avere patito la parte conclusiva, dal Bertone fino al traguardo. Secondo Oliviero Bosatelli in 69h16’19”.

Colpo di scena al Tor des Géants. Franco Collé alza bandiera bianca quando l’impresa sembrava ormai compiuta. Una cavalcata inavvicinabile, tabelle orarie stravolte, tempi da record assoluto. Da storia del Tor des Géants. Invece tutto è stato stravolto poco dopo Bosses, quando Franco Collé ha deciso di ritirarsi dalla corsa.  Bisogna però fare un passo indietro, alla mezzanotte di ieri, perché Collé nella lunga discesa dallo Champillon è caduto, ha perso la frontale e pare anche essersi addormentato. A Bosses era atteso per le 10 di martedì sera, poi un lungo ritardo e l’arrivo alle 00.20. Non sta bene, dorme e poi prova a ripartire. Nel frattempo arriva la rimonta di Javi Dominguez che passa a Bosses alle 23,48. Ormai sembra cosa fatta, anche solo sotto il profilo psicologico. Poi la notizia clamorosa, subito dopo le 2: Franco Collé si ritira dall’ottava edizione del Tor des Géants. La situazione, alle 5 di questa mattina, vede dunque al comando Javi Dominguez, davanti al bergamasco Oliviero Bosatelli, che ha perso qualche minuto.

MARTEDÌ ORE 21 - Continua la galoppata di Franco Collè verso Courmayeur. Il valdostano è uscito dalla base di Ollomont alle 16.52, mentre Dominguez è uscito con quasi tre ore di ritardo, alle 19.43. Si avvicina Oliviero Bosatelli, vincitore dell'edizione 2016, che è uscito da Ollomont alle 20.15. Lisa Borzani, prima donna, è decima assoluta. È uscita alle 18.43 da Valtournenche.

MARTEDÌ ORE 8 - Cambio al vertice! Franco Collé è uscito dalla base di Valtournenche alle 6.15, Javi Dominguez alle 7.08 e Oliviero Bosatelli alle 8.18. Lisa Borzani è l'unica donna transitata da Niel, da dove è uscita alle 4.40.

LUNEDÌ ORE 21 - I primi due, Javier Dominguez e Franco Collé, viaggiano a tempo di record: alla base di Donnas, al km 151,3 dell’intero percorso, sono passati in poco meno di 24 ore. Mezz’ora al di sotto del ritmo tenuto dallo spagnolo Iker Karrera, che vinse la quarta edizione del Tor in 70 ore, record al momento imbattuto. Stanno viaggiando verso la base vita di Gressoney con il basco che sta aumentando il vantaggio sul valdostano. Sempre terzo Oliviero Bosatelli. Al femminile Lisa Borzani sempre leader con un margine di quasi due ore su Silvia Trigueros Garrote.

LUNEDÌ ORE 15 - Javi Dominguez resta al comando del Tor. Al campo base di Donnas è sembrato in gran forma, si è fermato appena due minuti ed è ripartito. Resta secondo Franco Collè, che sta recuperando minuti al battistrada. Terzo Oliviero Bosatelli: a Donnas due birre e via. Tanti i ritiri, compreso quello di Peter Kienzl. Al femminile sempre più leader Lisa Borsani.

LUNEDì ORE 8 - Questa mattina il Tor des Géants arriverà a Donnas, il punto più basso della corsa dove poi riprenderà la lunga salita verso Gressoney-Saint-Jean. È ancora sfida serrata tra il basco Javi Dominguez e il valdostano Franco Collé, che si sono invertiti le posizioni. Questione di minuti perché i due sono praticamente insieme. Nella notte Javi Domiguez è passato in testa: alle 2.02 al Rifugio Sella aveva tre minuti su Franco Collè che comunque è rimasto in scia. Alla base vita di Cogne lo spagnolo è arrivato alle 3 ed è uscito alle dopo 12 minuti, il valdostano è rimasto anche lui 12 minuti, ripartendo con un ritardo di 4’. Al passaggio a Champorcher alle 7.40, margine di 9’ tra i due. Resta terzo Peter Kienzl atteso a Champorcher intorno alle 8.35. Poi un gruppetto, Lionel Trivel, Andrea Macchi, Oliviero Bosatelli, Michele Quagliaroli e Carlo Sà, usciti da Cogne alle 4.38, con passaggio previsto a Champorcher alle 9.28, tallonati a 5’ da Gianluca Galeati. Lisa Borzani è sempre al comando della gara femminile. La padovana che ormai ha scelto di vivere in Valle d’Aosta è uscita alle 7.08 da Cogne, la sua rivale, Silvia Ainhoa Trigueros Garrote è invece uscita a Cogne dopo un'ora. Terza Raffaella Miravalle.
Intanto arriva il primo ritiro di lusso: è quello dello svizzero Jules Henri Gabioud, già vincitore nel 2011.

DOMENICA ORE 22 - Si annuncia una notte dura, viste le basse temperature, in una tratto impegnativo del percorso verso Cogne. Lotta serrata al vertice: Franco Collè è uscito per primo dalla base vita di Valgrisenche, ma Javi Dominguez è molto vicino. E non è lontano Peter Kienzl, inseguito da Gianluca Galeati, Lionel Trivel e Oliviero Bosatelli. Lisa Borzani al comando al femminile davanti a Silvia Trigueros Garrote e Jamie Aarons, quondi Raffaella Miravalle e Scilla Tonetti.

Sono 865 i concorrenti che sono partiti al Tor des Géants. Da Courmayeur è iniziata domenica mattina la gara di 330 chilometri che percorrerà le Alte Vie della Valle d’Aosta. Una maratona che si corre di giorno e di notte, con 24 mila metri di dislivello da affrontare. La gara ha preso il via con diversi minuti di ritardo rispetto all’orario previsto (10), questo per lasciare il tempo all’organizzazione di attivare correttamente tutti i dispositivi GPS. A differenza delle ultime previsioni, c’era il sole alla partenza, ma una temperatura davvero bassa. Si preannuncia una settimana difficile con temperature rigide e con il maltempo che dovrebbe tornare a metà corsa. Obbligo di ramponcini nello zaino per tutti i concorrenti.


Dolomiti di Brenta Trail per due

Primi Gianni Penasa e Christian Modena, al femminile vince Cinzia Bertasa

È stato un Dolomiti di Brenta Trail all’insegna delle rivincite. Sul secondo gradino del podio lo scorso anno, hanno trionfato sul traguardo nei pressi del lago di Molveno sia Christian Modena con un arrivo ex aequo col veterano Gianni Penasa nella sfida più attesa sui 64 chilometri, sia il polivalente atleta di casa Federico Nicolini, che ha dominato con autorità dal primo all’ultimo metro la competizione short sui 45 km. Riscatto e straordinaria rimonta in discesa poi per la trevigiana Silvia Serafini che ha fatto sua la 45 km ladies, mentre nella lunga femminile si è imposta la bergamasca Cinzia Bertasa, al comando sin dalle prime battute. Grande successo organizzativo dunque per la seconda edizione della competizione organizzata dal consorzio Molveno Holiday e da Trentino Trail Running, che ha visto complessivamente al via 650 corridori del cielo, provenienti da tutta Italia e da 12 nazioni, seppure il meteo non sia stato particolarmente clemente in quanto a visibilità in quota.

LA GARA - Insolito per una competizione di 64 km e 4280 metri di dislivello l’esito finale, con un arrivo a pari merito fra l’esperto di competizione lunghe Christian Modena e il veterano Gianni Penasa, ex ciclista della Val di Sole e con un legame particolare con questo evento che aveva battezzato in una precedente edizione sperimentale. I due hanno percorso assieme ad un gruppetto di 8 atleti i primi chilometri, quindi hanno forzato il ritmo nei pressi di Tovel, conquistando la testa della corsa e mantenendo la leadership nei vari passaggi al rifugio Graffer (33,5 km), rifugio Casinei (38,6 km), rifugio Tuckett (41,4 km), rifugio Pedrotti (48,8 km) e rifugio Croz dell’Altissimo (55,5 km). Dopo 64 km di fatica la coppia è giunta a Molveno, facendo registrare il tempo finale di 7h48’08”, ma l’aspetto curioso è che anche la lotta per il terzo gradino del podio vede un ex aequo, visto che Alfred Psenner e il modenese Roberto Viliotti hanno concluso assieme con il tempo di 7h58’29”, con il sudtirolese bravo a recuperare nel finale, superando Samuele Bertò del Brenta Team (alla fine quinto) e ad agganciare Viliotti. Prestazione da record poi per l’azzurro di sci alpinismo Federico Nicolini, che ha dominato la prova short sui 45 km e 2850 metri di dislivello, sin dai primi chilometri, staccando subito il rivale Luca Miori, che lo aveva battuto lo scorso anno, ed andando in straordinaria progressione sino al traguardo, concludendo la sua prova con il tempo di 4h40’09”, di ben 18 minuti inferiore rispetto a quello fatto registrare da Miori dodici mesi fa. L’atleta della Valle dei Laghi ha invece portato a termine la sua prova dopo 21 minuti dal vincitore, mentre in terza e quarta posizione troviamo i due alfieri dell’Atletica Trento Francesco Baldessari e Fabiano Roccabruna, a seguire Matteo Perli ed Alessandro Giovannini.
Senza storia anche la sfida lunga femminile, che ha avuto una protagonista indiscussa, la bergamasca di Albino Cinzia Bertasa, sempre al comando e autrice di un buon tempo finale di 9h50’02”. Alle sue spalle Daniela Montelli, giunta dopo 19 minuti e la norvegese Frida Strand Kristoffersen, a 40 minuti.


C'è un nuovo record sul Monviso

Bernard Dematteis sale in vetta da Pian del Re in 1h40’47"

Il sogno si è avverato. Il nuovo record di salita sul Monviso alla fine lo ha realizzato solo Bernard Dematteis, ma è come lo avesse firmato insieme al gemello Martin. Un legame incredibile tra i due: prima, durante e dopo la corsa; da sempre si potrebbe dire. Una simbiosi perfetta. Sulla montagna simbolo del Piemonte, il Re di Pietra, emozioni forti. Dalla pianura cuneese non si vedeva la punta inconfondibile per le nubi basse, invece salendo ecco il sole. In tanti ci hanno creduto e sono partiti a sostenere i gemelli. Chi già dalla sera precedente, salendo anche in vetta all’alba, chi al mattino presto per far sentire il loro incitamento. I Dematteis sembrano tranquilli, salutano tutti, ma un po’ di tensione mescolata alle tante emozioni si fa sentire prima della partenza. Poi lo start da Pian del Re e tutto scompare. I due salgono forte, Berny sembra averne di più, Martin subisce le non perfette condizioni dei giorni precedenti. Il terreno nonostante i temporali dei giorni precedenti è ‘a posto’, magari qualche tratto un po’ fangoso all’inizio, ma le rocce sono asciutte. Anche perché in ‘non sicurezza’ avrebbero rinviato il tentativo. I due si separano. I tempi sulle tabella di marcia sono buoni, sopra il minuto nella parte centrale, ma la progressione di Bernard nel tratto più difficile è impressionante: arrivare a toccare la croce in 1h40’47”, otto minuti in meno del record di Dario Viale. Martin arriva anche lui in vetta, a soli cinque secondi in più del precedente record. Ma la festa è di tutti e due. Piangono, piangono insieme al fratello Miculà, un po’ l’artefice di questa impresa. Scendono al Rifugio Sella in elicottero, recuperano e iniziano i primi festeggiamenti. Ma non è finita: nuova discesa (questa volta a piedi) e nuova festa a Pian del Re. Sono rimasti tutti: abbracci, selfie, autografi… I gemelli saranno ancora su a festeggiare.

DARIO VIALE - 1h48'54”, realizzato nel 1986. Dario Viale avevano realizzato un ‘tempone’ sul Monviso. E cosa ha fatto il giorno che i Dematteis provavano a togliergli il primato? È salito in vetta. «Non potevo fare altrimenti - spiega il limonese - loro sono persone davvero speciali. Quando solo salito ho rivissuto le emozioni di trent’anni fa. All’epoca eravamo un po’ visionari: ero un runner e un alpinista e mi son detto: perché non provarci? Ero andato su forte, nonostante ci fosse la neve sul percorso e non avevo a disposizione l’attrezzatura di oggi. Ma quello che ha fatto Bernard è qualcosa di incredibile: credo che durerà per altri 31 anni».


Collontrek, cambia il percorso

Previsti forti temporali, si corre solo in Italia

Bionaz, Colle Collon, Arolla: i sentieri della gara transfrontaliera erano tutti segnati e pronti ad accogliere i mille concorrenti iscritti alla quinta edizione del Collontrek. Purtroppo, però, ancora una volta - così come accadde nel 2015 - le previsioni meteo annunciano pioggia e temporali. Troppo rischioso partire dall’Italia e arrivare in Svizzera, troppo pericoloso attraversare il ghiacciaio con le attuali previsioni. Gli organizzatori, coordinati da Laurent Pitteloud e Maurizio Lanivi, per motivi di sicurezza hanno deciso di cambiare il percorso e correre sui sentieri del 'piano C'.  Un percorso sempre di 22 chilometri che si snoderà nel cuore della Valpelline, toccando i Comuni di Valpelline, Doues e Ollomont. Il programma di fatto rimane quasi invariato, tutti gli eventi che inizialmente erano previsti ad Arolla saranno spostati nel villaggio di Valpelline, quartiere generale della manifestazione. Oggi, venerdì 8 settembre, ritiro pettorali e pacchi gara a Valpelline, dalle 14,30 alle 19,15, poi alle 18 il briefing tecnico con tutte le novità. Sabato, dalle 7,30 alle 8 la consegna degli ultimi dorsali, alle 8,30 la partenza del gruppo A, mentre alle 9,30 quella degli atleti; premiazioni alle 14,30. L’organizzazione comunica inoltre che i ramponcini non saranno più necessari.
Cambia il programma, ma non gli atleti che potrebbero ricoprire un ruolo importante nella quinta edizione del Collontrek che si correrà solo sul territorio italiano. In campo maschile sarà battaglia tra la coppia elvetica Nicolas Philipona/Eloi Schornoz e quelle valdostane formate da Laurent Chuc/Henri Grosjacques, Christian Joux/Davide Sapinet, Matteo Savin/Fabrizio Cheillon e Massimo Farcoz/Marcel Martin. Occhi puntati anche su Yannik Zufferey e Yvan Moos e su Yvan Fatton e Joël Oppliger. In ambito femminile ci saranno quattro coppie pronte a conquistare un posto sul podio. Saranno le svizzere Florence Buchs/Eugénie Tornay e Marianne Fatton/Déborah Chiarello e le valdostane Katrin Bieler/Annie Bieler e Stefania Canale/Irene Glarey. Tra le coppie miste attenzione al duo Simone Delamorclaz e Thomas Delamorclaz. In gara anche due squadre dell’Esercito che ancora una volta sarà di supporto all’evento. Al via Mathieu Courthoud con il comandante del Centro Addestramento Alpino di Aosta, Simone Giannuzzi e Daniele Danne in coppia con Simone Truc.
Informazioni: www.collontrek.com


Domenica e' il giorno del Tor des Geants

867 al via da Courmayeur

Domenica è il giorno del Tor des Géants. Ore 10, piazza Brocherel di Courmayeur: per gli 867 iscritti parte la sfida sui 330 km con 24.000 metri di dislivello positivo. Una gara da sempre difficile da pronosticare: ci sono atleti che il Tor lo hanno già vinto come Oliviero Bosatelli e Franco Collé, o il francese Jules-Henri Gabioud, altri che lo hanno sfiorato come Gianluca Galeati, il francese Lionel Trivel o lo svizzero Marco Gazzola, altri ancora che non nascondono le loro ambizioni, primo su tutti il basco Javier Dominguez-Ledo. La pattuglia azzurra è bella agguerrita: Andrea Macchi, Michele Graglia, Alex Rabensteiner, Peter Kienzl, Jimmy Pellegrini e Christian Insam. E ancora il francese Jean Claude Mathieu o il giapponese Masahiro Ono. Un po’ lo stesso copione al femminile dove si rinnova la sfida tra la campionessa in carica Lisa Borzani e la canadese Stephanie Case, seconda nel 2016, oltre a Marina Plavan e Scilla Tonetti, ma soprattutto alla spagnola Silvia Trigueros Garrote.
Mercoledì poi il debutto del Tot Dret: in 374 in gara da Gressoney Saint Jean per 130 chilometri.

AMBIENTE - Sarà il marchio EcoLoTor a garantire la sostenibilità ambientale del Tor, grazie a un progetto realizzato da VDA Trailer e la Cooperativa ERICA e patrocinato dall’Assessorato attività produttive, energia, politiche del lavoro e ambiente della Regione Autonoma Valle d’Aosta e dal Ministero per l’Ambiente e la Tutela del Territorio e del Mare. È stata svolta un’accurata analisi delle forniture, con l’obiettivo di ridurre alla fonte la produzione complessiva di rifiuti. Gli approvvigionamenti sono stati selezionati valutando una minor presenza di imballaggio per quantità di materiale e la riciclabilità degli scarti. La racconta differenziata sarà garantita in tutte le basi-vita, grazie a ‘Eco Punti’ presidiati dai VolonTOR, per facilitare la separazione da parte di atleti, accompagnatori e spettatori. Per quanto riguarda la lotta agli abbandoni (il cosiddetto ‘littering’) è stato messo a punto un sistema di tracciabilità dei rifornimenti, con l’applicazione di appositi ‘tag’: sarà sperimentato su un numero selezionato di atleti partecipanti al Tot Dret. In tale occasione saranno anche attivati i ‘WasteBusters’, eco-volontari che forniranno un servizio di ‘scopa’ aggiuntivo per individuare e rimuovere eventuali rifiuti abbandonati sui tracciati. L’approvvigionamento energetico sarà garantito dalla tecnologia fotovoltaica a Courmayeur, nelle basi-vita (dove sarà presente un punto specifico di ricarica ‘green’ per smartphone, GPS e torce frontali) e in alcuni bivacchi, finora serviti da generatori tradizionali. In occasione del Tor è anche prevista l’inaugurazione delle colonnine di ricarica per veicoli elettrici a Courmayeur e Gressoney-Saint-Jean.