Adamello Ultra Trail al tedesco Wortmann e Graziana Pe'

Nella prova da 180 km

Colpi di scena alla quarta edizione dell’AUT. Sulla prova principe da 180 km (e 11.500m D+) il tedesco Tim Wortmann ha messo tutti alle spalle, presentandosi in solitaria al traguardo di piazza IV Luglio a Vezza d’Oglio. Per lui una vera a propria cavalcata trionfale condivisa sino a metà dello spettacolare percorso disegnato sulle montagne di confine tra Lombardia e Trentino, con Franco Collé. Quando quest’ultimo, per problemi fisici, ha dovuto alzare bandiera bianca, Wortmann ha proseguito in solitaria sino all’arrivo. Per lui finish time di  30h19’57”, secondo Guido Mossini, terzo Valerio Boninchi quindi Nicola Manessi e Piero Toffoli. Nella gara in rosa, lanciata, lanciatissima verso il traguardo Graziana Pé, che ha chiuso decima assoluta.


E' tempo di Adamello Ultra Trail

Venerdi' la partenza della quarta edizione

Adamello Ultra Trail atto quarto. Il countdown è cominciato per la grande corsa disegnata sulle montagne di confine tra Lombardia e Trentino. Chiuse le iscrizioni sulle prove long distance, restano apertissime quella della 30 Trail domenicale. Numeri alla mano, venerdì mattina saranno una novantina gli atleti al via della 180 km con 11.500 metri di dislivello. Per loro partenza e arrivo nella location di Vezza d’Oglio. Sfogliando la lista partenti spicca il nome dello spagnolo Pablo Criado, un personaggio molto conosciuto nel mondo ultra. Nella gara in rosa, attenzione alla bresciana Graziana Pè, super favorita dei pronostici. Sabato mattina sarà la volta dei 160 accreditati al via della 90 km con 5700 m D+ (con start da Ponte di Legno). In questa seconda e impegnativa competizione, riflettori puntati sul capitano del Team Crazy Idea Fulvio Dapit e sulla vincitrice 2016 Moira Guerini. Domenica ritmi decisamente più sostenuti con la 30 Trail proposta in partnership con Rosa e Associati (azienda leader nell’ambito del running). Rispetto al passato si presenterà molto più scorrevole (650m D+) e con solo 30% di asfalto su pista ciclabile. In Alta Valle Camonica, all’interno dei parchi nazionali dello Stelvio e dell’Adamello sta quindi per partire una nuova grandissima avventura, una tre giorni tra antichi borghi, sentieri panoramici, rifugi alpini e storiche mulattiere militari che andrà a toccare 8 comuni e vedrà schierati qualcosa come 200 volontari. Per maggiori informazioni e iscrizioni: www.adamelloultratrail.it   
 


Sabato il primo Rosetta Verticale Trail Run

Tappa finale del Trentino Vertical Circuit

Tutto pronto per il gran finale di Trentino Vertical Circuit, la challenge di quattro competizioni di corsa in montagna di sola ascesa che sabato 23 settembre vedrà la disputa dell’ultima competizione, il Rosetta Verticale Trail Run a San Martino di Castrozza. Alla prima edizione siano arrivate le preiscrizioni di Antonella Confortola e Cecilia De Filippo. Due nomi importanti, che vanno ad aggiungersi agli atleti che gareggiano per la conquista del podio nella prima edizione del circuito. A partire dal leader Patrick Facchini, che vanta 276 punti e dovrà ben guardarsi da Nicola Pedergnana, pure lui del Team La Sportiva, a quota 244, seguito da Daniele Felicetti a 216, Giacomo Calufetti a 180, Stefano Gretter a 166 e Gianfranco Marini a 166. Per la classifica finale verranno calcolati i tre migliori risultati su quattro prove. Grande incertezza anche in campo femminile, dove Michela Cozzini si presenta con 244 punti, seguita da Federica Iachelini con 212, Veronica Bello con 156, Elena Tomè con 134, Barbara Testa con 120.
In cabina di regia ci sarà l’associazione Primiero Ex3me, che in questi giorni sta ultimando la tracciatura del percorso, altamente spettacolare: si sviluppa su una distanza di 6,9 km, con un dislivello di 1.279 metri e si snoda sul versante ovest delle pendici del Cimon della Pala fino a Cima Rosetta. Lo start verrà dato alle ore 9 di sabato 23 settembre dal centro di San Martino di Castrozza, quindi i concorrenti risaliranno sotto l’impianto della cabinovia Colverde fino all’omonimo rifugio. Da qui l’itinerario prosegue sul sentiero 701, risanato completamente pochi anni fa dall’Ente Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino, per risalire a ripide svolte in direzione del Dente del Cimòn, attraversare sotto Cima Corona, giungere nei pressi del pilone della funivia Rosetta e quindi all’arrivo della Funivia. Con un ultimo breve salto verticale si giunge alla croce di vetta della Cima Rosetta, dove la gara termina.
Le iscrizioni si possono inviare attraverso il sito www.wedosport.net, versando la quota di 20 euro, fino alle ore 24 di giovedì 21 settembre; in seguito lo si potrà fare presso l’Hotel Regina a San Martino di Castrozza.
Al termine della gara è previsto il rientro in funivia, che si può utilizzare anche per salire in quota prima dello start per incoraggiare i protagonisti di questa avvincente sfida. Premiazioni di gara e di circuito alle ore 13,30 presso il Palazzetto dello Sport di San Martino di Castrozza.


Lago Maggiore Zipline, questione di famiglia

Vittoria dei fratelli Michela e Rolando Piana

Doppia vittoria per i fratelli Piana nella seconda edizione della Lago Maggiore Zipline Trail, gara andata in scena domenica con partenza e arrivo presso la Zipline dell'Alpe Segletta di Aurano. Michela e Rolando hanno vinto piuttosto nettamente nel percorso da 25 km con 1.200 metri di dislivello, ma lo spettacolo non è certo mancato alle loro spalle: nella gara maschile Rolando Piana (Valetudo Skyrunning Italia Racer) si è imposto in 1h58'02”, dietro di lui Cristian Minoggio (Valetudo Skyrunning Italia Racer) che ha chiuso in 2h00'11” e si è reso protagonista di un grande recupero nella seconda parte di gara. In terza posizione si è classificato il vincitore del 2016, Riccardo Borgialli, in 2h01'18”. Il giovanissimo Mattia Bertoncini, 18 anni, ha conquistato il quarto posto con 2h04'07” mentre il quinto è andato a Mauro Stoppini (2h06'42”).
La gara femminile ha visto grande protagonista Michela Piana (Avis Marathon Verbania) che, nonostante alcuni problemi fisici, si è imposta con il tempo di 2h39'52”; seconda classificata Monica Moia, in 2h45'47”, mentre Silvia Guenzani è salita sul terzo gradino del podio con il tempo di 2h46'35”. Romina Caretti (2h50'09”) ha conquistato la quarta piazza, dietro di lei Alice Pedroni in 2h50'24”.
Nel mini trail da 11 km Andrea Agnelli ha bissato il successo dello scorso anno, chiudendo in prima posizione con il tempo di 52'14” e precedendo Davide Borghi (53'25”) e Simone De Francesco (54'59”). Vittoria in campo femminile, come da pronostico, per Paola Varano (59'47”), davanti a Marilena Fall (h09'21”) e l'australiana Aisig Ruane (1h13'45”), che ha partecipato alla gara trovandosi in Italia in viaggio di nozze: il marito, Jerome Dupry, si è piazzato ottavo nella 25 km.


Kilian ed Emelie da record in Scozia

Grandi emozioni nella Salomon Glen Coe Skyline

Tappa scozzese per le World Series. Nel Salomon Mamores VK vittoria con record per Stian Angermund-Vik e Laura Orgué: 42’04” il crono del norvegese davanti Sam Tosh e Alexis Sévennec, con quarto Pascal Buchs e quinto l’atleta di casa Jacob Adkin; la spagnola si impone in 52’22” sul Beth Hanson, Emelie Forsberg, Jennifer Fiechter e Virginia Perez. Nella prova classic, il Salomon Glen Coe Skyline (29 km e 2.500 metri di dislivello) bis di Stian Angermund-Vik e Laura Orgué. Sul podio maschile anche Pascal Egli e Kris Jones, su quello rosa Sheila Avilés Castaño e Oihana Azkorbebeitia. Nella gara extreme (55 km e 4.700 metri dislivello) successo a tempo di record per Kilian Jornet in 6h25’40” davanti a Jonathan Albon, Alexis Sévennec, Bhim Gurung e Max King. Stesso copione al femminile: vince e firma il nuovo best crono Emelie Forsberg in 7h53’, davanti a Megan Kimmel, Ragna Debats, Malene Blikken Haukøy e Beth Pascall.

 


Daniel Antonioli e Denisa Dragomir vincono la Zacup

Titolo italiano all'alpino e a Lisa Buzzoni

«È proprio la mia gara» ha confessato un soddisfatto Daniel Antonioli al traguardo della quinta edizione della Zacup Skyrace del Grignone. Sole, pioggia, neve, percorsi alternativi: al traguardo passa quasi sempre per primo il triathleta del CS Esercito. È questa la sentenza della gara ai piedi del Grignone. Sentenza ancora più pesante perché a Pasturo oggi si assegnavano anche i titoli italiani di Skyrunning. Doppia vittoria dunque per Antonioli e vittoria di tutto il comitato organizzatore di una gara che in soli cinque anni ha saputo inserirsi tra le grandi classiche. Oggi ad applaudire i nuovi campioni italiani c’era il pubblico delle grandi occasioni e l’entusiasmo era contagioso.

UOMINI - Partenza ritardata e infine la decisione sofferta di accorciare il percorso a 24 km e 1.900 m D+ per la sicurezza degli oltre 400 skyrunner al via. In quota neve e ghiaccio e una temperatura di - 4 gradi. Ecco dunque che il GPM è ai Comolli, a quota 1.900 m, passaggio al Pialeral al Rifugio Antonietta, traversata in direzione San Calimero, picchiata verso il Rifugio Riva e discesa finale verso il traguardo di Pasturo. Sulla linea di partenza anche una leggenda dello skyrunning come Mario Poletti. Antonioli è subito partito forte, per lui passaggio in solitaria con un discreto margine ai Comolli. Alle sue spalle, tutti i migliori: Davide Invernizzi, Andrea De Biasi, Paolo Bert e Daniele Cappelletti. Crono di 1h16'41" al Pialeral per Antonioli con un margine di 2'54" su Invernizzi. A 3'37" dal fuggitivo l'altro alpino Daniele Cappelletti. Rimarrà la classifica finale della gara, con Antonioli a chiudere in 2h04’21’’ e Invernizzi (atleta di casa della ASD Pasturo, impegnato anche come organizzatore) a 1’41”. Terzo Cappelletti a 4’10”. Nella top ten, a seguire: Nicolò Francescatto (Aldo Moro Paluzza), Andrea De Biasi (Team Crazy), Palici Violel Andrei (ROM, Valtudo Skyrunning), Giacomo Forconi (Team Scott), Mattia Gianola (Team Crazy), Paolo Bert (Team La Sportiva), Roberto Artusi (Team Pasturo). Scudetto ad Antonioli, argento per Invernizzi e bronzo per Cappelletti.

DONNE - Gara in solitaria anche per la vincitrice, la rumena della Valetudo Denisa Dragomir, che ha chiuso in 2h26’42’’. «È destino che non riesca a correre sul percorso completo, mi toccherà tornare anche l’anno prossimo» ha detto al termine della gara. Alle sue spalle, a 7’19’’, la bergamasca Lisa Buzzoni (ASD Altitude Race), che chiude una stagione di grande livello con il titolo italiano di Skyruning, dopo avere vestito la maglia azzurra ai Mondiali di Premana (oro a squadre) e avere vinto il circuito La Sportiva Mountain Running Cup. Terza la lecchese Francesca Rusconi a 8’35’’. Quarta Arianna Oregioni (ASD Santi Nuova Olonio) e quinta la polacca della Valetudo Viktoria Piejak. Scudetto per Lisa Buzzoni, argento per Francesca Rusconi e bronzo ad Arianna Oregioni.


Tor des Geants: finita la gara, inizia la festa

Vittoria di Javi Dominguez e Lisa Borsani

Sabato si è conclusa l’ottava edizione del Tor des Géants, con la solita grande festa di piazza: bandiere, musica, balli, filmati, fotografie (il più ripreso Makoto Yashimoto, l’atleta giapponese che per tutti i 330 km del percorso si porta dietro il bagaglio di una settimana, ombrello compreso, in uno zaino enorme e pesantissimo). Che cosa uniscono il basco Javi Dominguez e il malese Seow Kong NG? I 330 chilometri che entrambi hanno percorso, da Courmayeur a Courmayeur (ma facendo il periplo dell’intera Valle d’Aosta). Poco importa che il primo abbia impiegato 67 ore e 30 minuti e il secondo ben più del doppio. Il Tor è andato al basco, dopo l’incredibile uscita di scena di Franco Collè, con due azzurri sul podio, Oliviero Bosatelli e Andrea Macchi, mentre al femminile dominio di Lisa Borzani su Silvia Trigueros Garrote e Marina Plavan. Nel Tor Dret, al debutto, vittoria di Cesare Clap su Gianluca Caimi e Jarno Venturini, mentre al femminile primato per due con Giuditta Turini e Tatiana Locatelli con Guendalina Simona a completare il podio.


Stop per la Sudtirol Drei Zinnen Alpine Run

Gara fermata per il maltempo

Tutto era pronto per celebrare i vent'anni della Südtirol Drei Zinnen Alpine Run. Invece, il tempo ha mandato a monte tutti i progetti del comitato organizzatore dell'associazione Sextner Dolomiten capitanatA da Gottfried Hofer. Dopo una partenza regolare, alle 11 davanti alla Casa Sesto, la gara ha dovuto essere interrotta dopo 7 km per motivi di sicurezza. Tutti hanno gioito quando, alle 10:29, gli speaker hanno annunciato che la ventesima Südtirol Drei Zinnen Alpine Run sarebbe partita, come da programma, alle 11 e che i 1000 corridori iscritti sarebbero corsi fino al Rifugio Locatelli nonostante la pioggia battente. La gara si sarebbe svolta su un percorso alternativo abbreviato che, dal Rifugio Fondo Valle avrebbe condotto attraverso la Val Sasso Vecchio (13,4 km/1105 N D+), ma l'importante era raggiungere le tre steli di roccia famose in tutto il mondo.
Pochi minuti dopo il via, invece, per il direttore Gottfried Hofer e per i suoi collaboratori è arrivata la delusione. A causa della fitta nebbia, l'elicottero, assolutamente necessario per trasportare gli indumenti dei concorrenti al traguardo davanti al Rifugio Locatelli, non avrebbe potuto volare. Inoltre, i sacchi che erano già arrivati a 2500 metri di altitudine erano in cattive condizioni (bagnati, senza numero di pettorale). «Sarebbe stato irresponsabile - spiega Hofer - mandare i concorrenti lassù con questi presupposti. Sarebbero arrivati completamente bagnati e, a 2500 metri di altitudine e con una temperatura di pochi gradi sopra lo zero, non avrebbero avuto indumenti asciutti per cambiarsi oppure non sarebbero stati in grado di trovare i loro sacchi. Inoltre, se un concorrente fosse caduto e si fosse ferito gravemente, l'elisoccorso non sarebbe potuto volare a prenderlo. Certo, la delusione è grande, anche perché abbiamo dovuto interrompere la nostra corsa delle Tre Cime proprio quest'anno, nell'edizione del ventesimo anniversario. Soprattutto per tutti i miei collaboratori, che negli ultimi mesi e nelle ultime settimane hanno lavorato davvero duro per organizzare questa edizione, è davvero un brutto colpo. Mi dispiace infinitamente anche per gli atleti che sono arrivati qui da oltre 20 nazioni diverse. Abbiamo fatto davvero di tutto per riuscire a effettuare la gara anche con queste condizioni avverse, ma la sicurezza e la salute degli atleti viene prima di tutto».

 


World Series, fine settimana intenso in Scozia

Quattro le gare in programma al Salomon Glen Coe

Fine settimana intenso in Scozia per le Migu Run Skyrunner World Series con oltre 1.500 atleti di 30 paesi in gara nelle quattro prove. Si parte venerdì con il Salomon Mamores VK prova del nuovo Vertical Kilometer World Circuit. Sabato è tempo del Salomon Glen Coe Skyline, valido per lo sky classic: in lizza per il podio, dopo 29 km e 2.500 metri di dislivello, Stian Angermund-Vik, Kiril Nikolov, i fratelli Marc e Oscar Casal Mir, Jan Margarit, Eugeni Gil, Pascal Egli, ma soprattutto Marco De Gasperi, mentre al femminile si annuncia sfida a due tra Maite Maiora e Laura Orgué. E sempre sabato debutto del Salomon Ben Nevis Ultra, prova di 100 km con 4.000 metri di dislivello con partenza da Loch Ness. Chiusura domenica con la Salomon Glen Coe Skyline, terza e ultima del circuito sky extreme: 55 km e 4.700 metri dislivello. In gara anche Kilian Jornet ed Emelie Forsberg che se la dovranno vedere con i leader del circuito Jonathan Albon e Ragna Debats oltre a Tom Owens, Bhim Gurung, André Jonsson, Pere Aurell, Hector Haines, Alexis Sevennec, Benat Marmissolle, Cody Lind, Caroline Chaverot, Megan Kimmel, Ekaterina Mityaeva, Malene Blikken-Haukoy, Katie Schide e Zuzana Urbancova.


ZacUp, chi sono i favoriti?

Domenica la prova di campionato italiano

Giorni di frenetico lavoro per gli uomini del Team Pasturo che stanno definendo gli ultimi dettagli in vista della ZacUp. Domenica, sul selettivo tracciato di 27,5 km (2.650 metri D+) disegnato intorno alla Grigna Settentrionale, verranno infatti decretati i migliori skyrunner italiani della stagione, visto che la prova è campionato italiano. A caccia del titolo, il campione di casa Daniel Antonioli, il giovane premanese Mattia Gianola, il ‘local’ Davide Invernizzi, i piemontesi Paolo Bert, Cristian Minoggio e l’orobico Fabio Bazzana. Anche al femminile sarà gara vera con l’azzurra di mountain running Lisa Buzzoni, chiamata a guardarsi le spalle dalla lariana Arianna Oregioni, da Victoria Pejak del team Valetudo, dalla bergamasca Martina Brambilla e dalla genovese Cecilia Pedroni. Ruolo di outsider, al maschile, perClemente Belingheri, Franco Sancassani, mentre al femminile tifo delle grandi occasioni sarà riservato a Debora Benedetti. Pur non essendo in lizza per il titolo nazionale, i rumeni Viorel Palici e Denisa Dragomir contribuiranno ad alzare non poco il livello. Livello e tanti numeri per questa super classica di fine stagione. In vista della chiusura iscrizioni prevista per giovedì sera, presso la segreteria lecchese si sono già accreditati quasi 400 corridori. Per iscrizioni: www.zacup.it


Tor, cos’e' successo a Franco Colle'?

Le sue impressioni dopo il ritiro mentre era al comando

Cos’è successo a Franco Collè, mentre stava dominando il Tor? È lo stesso campione valdostano a raccontare i suoi ultimi momenti in un post sulla sua pagina Facebook
Ciao a tutti, appena sveglio sono sul letto a leggere tutti i bei messaggi che in tanti mi avete mandato. Sarà durissima rispondere a tutti in tempo record. Davvero GRAZIE a chi mi ha scritto e a tutti voi che in questi giorni siete stati in tantissimi ad incitarmi in qualsiasi luogo e ora. Spero un giorno di potervi ringraziare personalmente.
Sono contento di essere riuscito, come qualcuno mi ha scritto, a “farvi sognare”.
Comunque sia andata, per me questo Tor é stato un bellissimo sogno: l’ho preparato nel migliore dei modi sognando un tempo da record, avevo un'ottima condizione sia fisica che mentale. Me lo sono goduto metro per metro, ho seguito la mia tabellina di marcia minuto per minuto rispettando tutto quello che mi ero programmato, con serena lucidità sempre.
Purtroppo alle volte, quando meno te la aspetti, capita di fare qualche sciocchezza che può sconvolgere i tuoi piani: appena dopo il Col Champillon mi sono fermato con l’intenzione di fare il mio primo “microsonno” dopo 3 gg e 2 notti di gara. Ho pensato: “ho un buon vantaggio e mi manca solo più un colle, potrò concedermi un momento di relax?”. Ed ecco l’errore che mi è stato fatale: il microsonno da 1 minuto si è trasformato in una dormita di un'ora e mezza che a quelle quote e con quel freddo mi ha distrutto. Mi sono svegliato infreddolito al buio e ho impiegato un quarto d'ora solo per cercare lo zaino e indossare la frontale perché nel frattempo si era fatto buio. Purtroppo non trovavo più il sentiero e il telefono in quella zona non prendeva. Fortunatamente, dopo un po' di sali e scendi dal versante cercando invano un sentiero, sono stato raggiunto da un commissario della gara. Indicatami la strada giusta, ho ripreso il mio percorso. Le ore passate fermo a quelle temperature hanno però messo a dura prova le mie energie sia mentali che fisiche, proprio quelle che, sino a un paio d’ore prima erano il mio punto forte. Sono arrivato al ristoro nel vallone del Menouve molto provato. Ho provato a continuare fino a Saint Rhemy, ma è stata un'agonia. Una sensazione che nulla aveva a che vedere con il bel Tor che avevo tanto sognato per 2 anni e che tutti ci immaginiamo. Per me il Tor è una cosa unica e strepitosa e così voglio che rimanga anche nella mia testa. Così dopo una bella dormita ho saggiamente deciso di fermarmi.
Penso che comunque anche questa edizione sia stata onorata con la superprestazione da record di Xavi, con il quale è stato davvero bello confrontarsi ed al quale faccio i miei complimenti.
Ringrazio di cuore tutte le persone che mi stanno scrivendo per sincerarsi delle mie condizioni. Dopo una bella dormita sono tornato come nuovo (contrariamente alle edizioni del 2012, 2013, 2014 che mi avevano un po' devastato) e andrò a vedermi la partenza del Totdret a Gressoney e poi a gustarmi un po' di questa bellissima manifestazione in giro per le basi vita e per i rifugi. Mi dispiace se vi ho fatto preoccupare per qualche ora ma, come mi avete scritto in tanti, vi ho regalato anche un bel po' di emozioni. Vero?'


Sellaronda Trail Running annullata per neve

Anche 40 centimetri sul tracciato

La settima edizione del Sellaronda Trail Running è stata annullata. Decisione presa martedì sera al termine di una riunione fra i quattro referenti organizzativi delle valli di Fassa, Gardena, Badia e Livinallongo: «Valutata la situazione meteo attuale - si legge nel comunicato dell’organizzazione - con la presenza di 20-40 cm di neve oltre i 1800 metri e su gran parte del tracciato di gara ed il significativo abbassamento delle temperature che presumibilmente non favorirà lo scioglimento della neve in quota, oltre all’arrivo di una nuova perturbazione per il fine settimana, il Comitato Organizzatore ha deciso con rammarico di annullare la competizione, poiché con queste condizioni non è nemmeno possibile individuare un percorso alternativo in quota. Tale decisione si è resa necessaria a garanzia dell’incolumità dei concorrenti stessi, non potendo assicurare in caso di forte maltempo, adeguata assistenza in quota e per evitare ai concorrenti che devono raggiungere Canazei dall’estero o da lontano, inutili spostamenti. La montagna riserva anche queste sorprese e riteniamo che non si debba rischiare inutilmente poiché la sicurezza dei concorrenti viene prima di ogni altra cosa. È con grande rammarico pertanto che abbiamo deciso di cancellare la Sellaronda Trail Running, una competizione molto attesa da tutti gli iscritti, consapevoli anche del disagio che presumibilmente questa decisione potrà generare. Vi attendiamo comunque per l’edizione del prossimo anno fra le nostre meravigliose Dolomiti sperando in una situazione meteo più clemente».