Peter Kienzl, obiettivo Tor

Peter Kienzl viaggia deciso verso l’obiettivo di questa stagione, il Tor des Géants. «Ho vinto il 4K, - spiega l'altoatesino del Team Dynafit - mi piacerebbe ripetermi nell’altra direzione. Non sarà certo facile, lo so, ma le distanze sopra i 200 km sono quelle che preferisco. Ci vogliono le gambe, di sicuro, ma è soprattutto un discorso di testa: e questo è l’aspetto che mi piace di più».

Ma come si allenano così tanti km?
«Beh, non è facile con il lavoro. In settimana riesco ad allenarmi solo un paio di ore, mentre solo nel fine settimane posso dedicarmi al lungo. A meno che non ci siano le gare».

L’ultima la Grossglockner Ultra-Trail da 110 km.
«Siamo partiti forte, c’era anche la prova a coppie e noi individuali abbiamo tenuto il loro passo all’inizio. C’erano il lituano Gediminas Grinius e il catalano Pau Capell a fare l’andatura: per me era troppo e mi sono staccato. Rimanendo comunque tra i primi, sono risalito sino al terzo posto nonostante avessi preso una storta, poi nella discesa finale ho perso la posizione, ma è un quarto posto che va benissimo visto il livello».

Come ti alimenti in gare del genere?
«Non faccio programmi particolari, certo mi controllo prima della gara per vedere se ci sono carenze. Mi segue un medico ‘naturalista’: in questo periodo ha visto una carenza di proteine e nella dieta ho messo dentro un po’ più di uova. In gara un po’ lo stesso discorso, nessuna indicazione particolare, di solito, però, preferisco le zuppe che assimilo con più facilità».

Oltre al Tor altre gare in calendario?
«La Reunion, la Diagonale des Fous, anche se arriva un po’ troppo presto dopo in Tor, appena un mese dopo. Poi vorrei tornare alla Transgrancanaria (che ha già vinto nella versione 360° di 269 km).


Alpago Sky Super 3, ci siamo

A Chies d’Alpago è tutto pronto per la sesta edizione di Alpago Sky Super 3, la gara di corsa in montagna che vuole onorare la memoria di Maudi De March, David Cecchin e Andrea Zanon, i tre ragazzi del Soccorso Alpino caduti sul Monte Cridola il 10 agosto del 2012. La gara andrà in scena venerdì prossimo, 10 agosto, con start alle ore 8.45, sul consolidato tracciato di di 18,8 chilometri e 3.626 metri di dislivello (1.850 quelli positivi), con passaggio in cima del monte Venàl (a 2.212 metri, tetto della corsa). Oltre alla skyrace, la giornata proporrà anche la Camminata nella natura, 10 chilometri accessibili a tutti a Lamosano. Le iscrizioni alla sky race verranno chiuse al raggiungimento dei 250 iscritti.


Vertical Tovel a Manuel Da Col e Stephanie Jimenez

Ottime prestazioni (basti sapere che il vincitore assoluto ha abbassato il tempo di quasi due minuti rispetto alla scorsa edizione) e un caldo torrido, con temperature ben oltre i 30 gradi anche in quota, hanno caratterizzato il Vertical Tovel. Manuel Da Col e Stephanie Jimenez hanno iscritto i loro nomi nell’albo d’oro della manifestazione, giunta alla seconda edizione, e anche in quello della neonata Finstral Vertical Cup, che ha unito i tempi di DoloMyts Run Vertical Kilometer e Vertical Tovel.
Il primo a tagliare il traguardo, e a rispettare il pronostico che lo vedeva tra i favoriti, è stato il forte atleta veneto Manuel Da Col, portacolori del Team Scott. Vittoria che ha iniziato a costruire a metà gara, quando è riuscito a portarsi in testa seguito dall’altoatesino Alex Oberbacher, in forza al Team Tornado. All’ingresso a Malga Tuena Da Col vantava un vantaggio di una decina di secondi su Oberbacher. Un margine che, metro dopo metro, è riuscito a difendere e ad ampliare in maniera consistente, tanto da tagliare il traguardo con un vantaggio di oltre un minuto sul secondo classificato e con l’ottimo tempo di 40’ 26”. Prima tra le donne, e 20ª nella classifica generale, Stephanie Jimenez, atleta del Team Salomon, che ha preceduto - staccandola di quasi tre minuti - Paola Gelpi del Team La Sportiva.


CUET a Enzo Romeri e Giuliana Gionghi

Enzo Romeri e Giuliana Gionghi hanno iscritto il loro nome nell’albo d’oro della Comano Ursus Extreme Trail e si sono imposti nella gara lunga di 58 chilometri e 4580 metri di dislivello, emulati nella prova di 34 chilometri da Francesco Trenti e Sofia Scanziani.
Oltre 150 runner hanno risposto all’appello lanciato dalla Comano Mountain Runners del presidente Marco Buratti e si sono confrontati sul doppio percorso disegnato sul territorio delle Giudicarie Esteriori, con arrivo nel caratteristico borgo di Rango, conosciuto come uno dei più belli d’Italia. Romeri si è reso protagonista di una gara in progressione e ha fatto la differenza nella seconda parte del tracciato, la più tecnica, dopo che il candidato numero uno alla vittoria – il bergamasco Luca Carrara – era stato costretto al ritiro poco dopo metà gara a causa di un risentito muscolare, lui che era reduce dal successo al Gran Trail Orobie del weekend precedente.
Scattati da Comano Terme alle 6 del mattino, i partecipanti alla Cuet 58 si sono dati sportiva battaglia sul suggestivo percorso che prevedeva il passaggio sul Monte Casale, quindi sulla Cresta del Brento, al rifugio San Pietro, al Lago di Tenno, al Passo del Ballino e a Malga Nardis, a precedere il transito in vetta all’impegnativa ascesa del Doss della Torta, il giro delle Cime, la discesa da Malga Stabio e l’ultimo tratto verso il traguardo. Dopo il via si sono avvantaggiati in quattro, tra cui Romeri, Roberto Viliotti, Luca Carrara e il runner della Costiera Amalfitana Giovanni Ruocco, che ha provato il forcing. Romeri, che conosceva le insidie e le particolarità tecniche della seconda parte del tracciato, ha preferito non rispondere subito ed è andato in progressione, riuscendo a fare la differenza e a scavare un gap poi rivelatosi incolmabile per gli avversari.
Enzo Romeri ha raggiunto il traguardo di Rango in perfetta solitudine e ha portato a termine la propria fatica in 7h27’24” (media di 7’42” al km), staccando di oltre 16 minuti il secondo classificato, Giovanni Ruocco, che ha fermato il cronometro sul tempo di 7h43’31” e preceduto Roberto Viliotti nella sfida per la piazza d’onore. Più staccati tutti gli altri, Christian Insam che si è accomodato ai piedi del podio, quarto in 8h07’20”, seguito da Mirko Fioretti, Fabrizio Ridolfi e dall’atleta locale Ivan Serafini, settimo.
Più netta la vittoria al femminile di Giuliana Gionghi, atleta di San Lorenzo in Banale che correva sui sentieri di casa. La Gionghi ha preso il comando delle operazioni già nelle prime battute di gara e ha poi aumentato il proprio vantaggio di chilometro in chilometro, andando a chiudere a braccia alzate con il tempo di 10h05’06”, di 52 minuti più basso rispetto a quello fatto segnare da Daniela Montelli, seconda in 10h57’21”.

Giuliana Gionghi ©Pegasomedia/Samuele Guetti e Michele Puecheri

Prima dell’arrivo di Romeri e Gionghi erano stati decretati i vincitori della Cuet 34, che prevedeva 2400 metri di dislivello, con partenza e arrivo a Rango e un tracciato che ricalcava quello della seconda parte della gara lunga, con transiti da Malga Nardis, Doss della Torta e Malga Stabio. La prova maschile è stata caratterizzata dalla sfida a distanza tra Francesco Trenti e Davide Delladdio (già terzo lo scorso anno): ha avuto la meglio il fiemmese, che nella seconda parte di gara ha visto riavvicinarsi il rivale, ma è riuscito a difendere il proprio vantaggio, primo al traguardo in 4h08’10” (media 7’17” al km). Delladdio ha scalato un gradino del podio rispetto al 2017, argento in 4h09’42”, mentre il bronzo è andato al portacolori della società organizzatrice Andrea Titta (4h32’59”), seguito a poco meno di 4 minuti di distanza da Marco Gubert.
Sviluppo simile per la parallela gara femminile, vinta da Sofia Scanziani in 5h43’59”, con le due trentine Irene Zamboni e Luisa Salvadori a completare il podio, rispettivamente con il tempo di 5h51’28” e 6h28’53”. Attorno alle ore 17 della caldissima giornata di inizio agosto, si è abbattuto sulla parte finale del percorso un forte temporale che, per motivi legati unicamente alla sicurezza degli atleti, ha spinto la giuria di gara - pur con il dispiacere del caso - a fermare gli ultimi concorrenti sul percorso.


Nadir Maguet e Axelle Mollaret da record a Punta Helbronner

Un altro vertical da record. La quarta Uyn Courmayeur Mont Blanc ha portato sulle pendici del Monte Bianco oltre 450 concorrenti, 100 che hanno scelto di correre il K1000 di venerdì sera, gli altri che invece hanno puntato sulla doppia distanza di sabato. In Valle d’Aosta e nel cuore della catena del Monte Bianco sono state due giornate strepitose, con una sfida stellare tra i grandi favoriti e con i vincitori Nadir Maguet e Axelle Mollaret che hanno fatto segnare i nuovi record della gara verticale, partita da Courmayeur e arrivata sulla terrazza panoramica di Punta Helbronner.
Nel K2000 maschile gli alpini Nadir Maguet e Davide Magnini sono entrambi partiti per battere il record. I due ski-alper non hanno tradito le aspettative e già al passaggio del Pavillon hanno preso un buon margine sugli inseguitori. Con loro a metà gara anche lo spagnolo Oriol Cardona Coll che in mezzo al ripidissimo tratto di roccia ha poi perso terreno. Magnini voleva vincere, Maguet era invece in cerca della tripletta, arrivata dopo una gara corsa con le gambe e con la testa. L’alpino ha chiuso gli 11 chilometri in 1h 40’59”, abbassando di 18” il suo primato dello scorso anno. Alle sue spalle il trentino Magnini, staccato di 42”, con terzo gradino del podio per lo spagnolo Cardona Coll, a 4’41” dalla vetta. Record letteralmente frantumato nella gara femminile, dove la sci alpinista francese Axelle Mollaret - vincitrice di ormai tutte le prove de La Grande Course - ha dominato in 2h 01’11”, abbassando di 11’ il precedendo record firmato nel 2017 da Chiara Giovando, oggi terza a 12’17” dalla vetta. Il podio è stato completato da Ilaria Veronese, all’arrivo in 11’39”.

Davide Magnini e Nadir Msguet ©Acmediapress

Venerdì sera invece un centinaio di trailers hanno gareggiato nel K1000 serale con arrivo al Pavillon. Anche nella 7 chilometri hanno dominato gli atleti del Centro Sportivo Esercito di Courmayeur, applauditi anche dal nuovo colonello Patrick Farcoz. La prova maschile è stata vinta da Daniel Antonioli in 46’08”, davanti al compagno di squadra Damiano Lenzi (47’31”) e a Davide Cheraz (48’11”). Tra le donne successo per l’alpina Giulia Murada (57’01”), a precedere Marcella Pont (1h 05’12”) e la britannica Sophie Grant (1h 06’13”).
Applausi a scena aperta anche per sei concorrenti che hanno deciso di correre sia il K1000 di venerdì, sia il K2000 di sabato. Una doppia sfida da brividi per Enea Amato, Ruggiero Isernia, Jules Pijourlet, Paolo Pajaro, Alessio Albanese e Dominique Comte.
Nella mattinata di venerdì, sui tracciati del Pavillon, hanno corso anche una quarantina di bambini e ragazzi in una prova non competitiva. Gioia, entusiasmo, voglia di fare sport, senza pensare al cronometro. Per tutti premio e Nutella party finale.


Vertical Tovel atto secondo

Vertical Tovel atto secondo. Sabato la gara in salita organizzata nel Parco Naturale Adamello Brenta concederà il bis, dopo il fortunato esordio della scorsa estate: saranno in tanti al via a Plan dele Glare. Fra loro ci sono nomi di peso, come quelli di Manuel Da Col, Alex Oberbacher, Nicola Pedergnana, Thomas Holzer e Luca Binelli, ai quali potrebbero aggiungersi avversari assai temibili, quali Patrick Facchini e David Thöni, che lo scorso anno concluse davanti a tutti la prima edizione. Fra le donne le favorite sono Stephanie Jimenez, Paola Gelpi ed Edeltraud Thaler.
Al di là delle posizioni di vertice, ciò che attrae i concorrenti è però il percorso, ricavato fra il Plan dele Glare e la Busa de l'Om, 1.105 metri di dislivello con 4.300 di sviluppo lineare per buona parte tracciati su terreno erboso, a vantaggio dei concorrenti e del pubblico, che li potrà tenere sotto controllo. È importante ricordare che la classifica del Vertical Tovel combinata con quella del DoloMyths Run Vertical Kilometer darà vita a quella della nuova Finstral Vertical Cup.


Lavaredo Ultra Trail: La Sportiva è il nuovo title sponsor

Tremilaseicento atleti iscritti per oltre sessanta nazioni rappresentate da ultra e trail runner di livello internazionale, unica tappa italiana del circuito Ultra Trail World Tour con la qualifica di gara ‘Series’ dedicata alle sei gare ultra più prestigiose al mondo: immersa in uno degli scenari più spettacolari delle Dolomiti, la Lavaredo Ultra Trail è senza dubbio il sogno di tutti i trail runner. Dodici le edizioni disputate sino ad oggi in un percorso di crescita costante in termini di iscritti, servizi offerti ai partecipanti e comunicazione: tre le gare, con una quarta lunghezza pronta ad affiancarsi nel 2019 alle ormai classiche Ultra Trail (120 Km con partenza dal centro di Cortina d’Ampezzo), Cortina Trail (48 Km), Skyrace (20 Km) oltre alla Cortina Kids dedicata ai più piccoli.
Percorso di crescita analogo sviluppato in oltre novant’anni di storia, lo ha compiuto La Sportiva: la storia dell’azienda nel settore del trail running è di quelle di lunga data e vede il lancio della prima calzatura da Mountain Running®, marchio registrato proprio da La Sportiva, già nei primi anni 2000.
Percorsi convergenti dunque che culminano, dopo qualche anno di corteggiamento, in un accordo di sponsorizzazione per i prossimi tre anni: dal 2019 la LUT si farà chiamare La Sportiva Lavaredo Ultra Trail, un passaggio importante in termini di immagine che andrà a sottolineare ancora di più il carattere dolomitico e territoriale della manifestazione.
«Non abbiamo mai nascosto il nostro interesse per la LUT, una gara dal carattere internazionale e riconosciuta non solo per la spettacolarità del suo percorso e delle sue cime, ma anche per il livello di organizzazione e servizi offerti ai runner – commenta Lorenzo Delladio, CEO & president de La Sportiva - si tratta di una competizione di assoluta eccellenza, oltretutto a pochi km da casa nostra: sarà un’ottima occasione per comunicare l’appartenenza a questo territorio».
«I prossimi tre anni rappresentano un’ulteriore sfida per la LUT – affermano Simone Brogioni e Cristina Murgia ideatori ed organizzatori della manifestazione – l’intento è di continuare a crescere aggiungendo anche un’ulteriore competizione su un percorso di 90 km che porterà il nome di UltraDolomites e garantendo i servizi e l’immagine che la Lavaredo si è costruita in questi 12 anni di storia: La Sportiva è stata una scelta naturale in questo senso, è un’azienda italiana che crede nel nostro sport e da sempre si impegna per farlo crescere in interesse e partecipanti: la partnership per i prossimi 3 anni ci permette di programmare i prossimi passi con molta serenità».
Inizia quindi il countdown per La Sportiva Lavaredo Ultra Trail edizione 2019 che si terrà a Cortina d’Ampezzo con partenza dal celebre corso Italia, dal 27 al 30 giugno prossimo: le Tre Cime, le Cinque Torri, le Tofane ed il Cristallo si tingeranno per la prima volta di giallo.


Magnini-Maguet, si rinnova la sfida a Courmayeur

Sul tetto d’Europa, con il Monte Bianco in bella vista, a esaltare il gesto tecnico dei runners. L’attesa è finita e Courmayeur si prepara ad accogliere oltre 400 atleti che venerdì e sabato parteciperanno alla quarta edizione della Uyn Courmayeur Mont Blanc, la spettacolare gara che percorrerà i ripidi sentieri verso il Pavillon e Punta Helbronner, nel cuore del celebre Quattromila.
Tutto esaurito nel K2000 (sabato 4 agosto), la gara regina dell’intero evento organizzato dalla Trail Mountain. Dal centro di Courmayeur (piazza Brocherel, ore 7,30) ai 3.560 metri di Punta Helbronner, una salita che toglierà il fiato per le sue pendenze e per i panorami che regalerà. Una gara che dopo 11 chilometri (dislivello positivo di 2.200 metri) arriverà sulla terrazza panoramica e che ha catturato l’attenzione di molti stranieri, provenienti da Belgio, Brasile, Russia, Finlandia, Francia, Australia, Gran Bretagna, Svezia e Germania.
Nadir Maguet e Chiara Giovando faranno ancora una volta una grande andatura per provare a vincere, proprio come nel 2017 quando tagliarono il traguardo con il tempo di 1h 41’ 15” e 2h 12’35”. Al femminile, Giovando sfiderà Barbara Cravello e Christiane Nex, mentre con Maguet ci sarà anche Henri Grosjacques, ma soprattutto Davide Magnini. Venerdì 3 agosto sarà un’altra giornata ricca di eventi. Rimanendo in ambito agonistico, alle 21 partirà il K1000 con un percorso che da Courmayeur porterà fino al Pavillon, a quota 2.173 metri. Una prova di 7 chilometri (900 metri dislivello positivo) che si correrà con le frontali accese e che è stata scelta da Enzo Benvenuto, Lisa Borzani, Marco Béthaz, Marcella Pont, Denis Trento e da tanti altri concorrenti.

NON SOLO CORSA - Venerdì alle 11 toccherà invece ai bambini che saranno protagonisti di una prova Kkids non competitiva in zona Pavillon. Nessuna classifica, ma gadget ricordo e un grande Nutella party per il futuro del vertical. Sempre venerdì, alle 18, il Jardin de l’Ange di Courmayeur ospiterà un dibattito incentrato sulla disabilità e la montagna, organizzato dalla Trail Mountain e da Technos Media, partner ufficiale del Tour Trail della Valle d’Aosta e del Défi Vertical, circuito all’interno del quale è inserita anche la prova lunga della Uyn Courmayeur Mont Blanc. Interverranno il preparatore atletico Alessio Alfier, la psicologa dello sport Federica Farcoz, il maestro di sci Andrea Borney e Moreno Pesce, atleta amputato e protagonista di numerose imprese in montagna.

PROGRAMMA - I pettorali potranno essere ritirati venerdì dalle 17 alle 20,30 all’auditorium delle scuole elementari di Courmayeur e sabato mattina dalle 5,30 alle 7 negli stessi locali. Le iscrizioni per la gara bambini verranno prese venerdì mattina alla partenza della funivia Skyway oppure nel negozio Les Pyramides di Courmayeur. Gli atleti, mostrando il pettorale, avranno la discesa gratuita sulla Skyway, mentre gli accompagnatori potranno beneficiare di prezzi agevolati sia per la discesa, sia per la cena di venerdì o il pranzo di sabato al ristorante del Pavillon. Il main sponsor della manifestazione Uyn omaggerà tutti i partecipanti con una maglietta celebrativa della quarta edizione del vertical, riservando un gilet a tutti i finisher del K2000. Ma i premi saranno davvero tanti altri, lo spettacolo garantito.


Sabato c'è la CUET

A pochi giorni dal via, va a delinearsi la starting list della Comano Ursus Extreme Trail, che sabato 4 agosto vivrà la propria terza edizione sul doppio percorso di 34 e 58 chilometri, con partenza e arrivo nel suggestivo borgo di Rango, nel cuore delle Giudicarie Esteriori.
Sfogliando la starting list della gara organizzata dalla Comano Mountain Runners, figurano anche alcuni big della specialità, tra i quali spicca il bergamasco Luca Carrara, atleta che nel weekend appena trascorso si è imposto per il secondo anno consecutivo al Gran Trail Orobie e che, sempre nel mese di luglio, aveva fatto sua anche la DoloMyths Run Ultra di Canazei.
Tra gli atleti locali, invece, gli osservati speciali saranno il runner di Fai della Paganella Enzo Romeri e il portacolori della società organizzatrice Ivan Serafini, impegnati al pari di Carrara sulla distanza di 58 chilometri. Per la gara ‘corta’ ha già garantito la propria presenza il vincitore della passata edizione, il trentino del Gs Fraveggio Luca Miori, al quale si aggiungono Davide Delladio (terzo nel 2017) e l’atleta del Team La Sportiva Francesco Trenti.
Al femminile, nel 2017, s’impose l’altoatesina Anna Pedevilla, che nelle prossime ore scioglierà le riserve in merito alla sua partecipazione. Medesimo discorso per la veneta Cristiana Follador, che come Carrara è reduce dal successo alla DoloMyths Run Ultra e ha manifestato agli organizzatori la propria volontà di prendere il via sabato prossimo.
La gara avrà anche un marcato profilo internazionale, garantito dalla presenza di atleti provenienti da sette nazioni, tra cui anche la lontana Cina, quindi Estonia, Polonia, Ucraina, Finlandia e Romania. Le iscrizioni alla CUET 2018, disponibili online sul sito della società organizzatrice www.comanomountainrunners.it, sono ancora aperte e la chiusura è stata prorogata alla mezzanotte di giovedì 2 agosto.
Lo start verrà dato alle ore 6 per la gara di 58 chilometri (4580 metri di dislivello positivo) e alle 8.30 per quella di 34 chilometri (2380 metri di dislivello). Partenza e arrivo verranno allestiti a Rango, conosciuto come uno dei più bei borghi d’Italia, con suggestivi passaggi sul Monte Casale, sulla Cresta del Brento, al rifugio San Pietro, al Lago di Tenno, al Passo del Ballino e in vetta all’impegnativa ascesa del Doss della Torta, a precedere il giro delle Cime, la discesa da Malga Stabio e l’ultimo tratto verso il traguardo.
Nel pomeriggio sempre di sabato 4 agosto, con partenza alle ore 14, ci sarà anche uno spazio dedicato ai più giovani, protagonisti in occasione del primo Mini TrAIL. Baby, Cuccioli, Ragazzi, Cadetti e Allievi si affronteranno su percorsi di differente difficoltà e lunghezza (da 1,5 km a 6 km) e il ricavato delle iscrizioni verrà devoluto interamente in beneficienza all’AIL, l’Associazione Italiana contro le Leucemie.


A Giulio Ornati la prima Monterosa EST Himalayan Trail

Favorito alla vigilia (e testimonial della gara), Giulio Ornati non ha tradito le attese e si è aggiudicato la prima edizione della Monterosa EST Himalayan Trail. Il portacolori del Team Salomon ha chiuso la 60 km con 4.450 metri di dislivello, sui sentieri sotto la parete est del Monte Rosa, tagliando il traguardo di Macugnaga in 8h51’16”; alle sue spalle Marco Gazzola (9h11’00”) e Giovanni Tacchini (9h18’51”), quarto Stefano Ruzza, quinto Simone Musazzi. Nella 25 km (1.850 m D+) a segno Silvio Belloni in 3h09’26” su Martin Vairoli (3h22’32”) e Davide Campiotti (3h23’20”); sul podio rosa sale sul gradino più alto Sofia Scanziani (4h04’30”) su Chiara Cerlini (4h08’52”) e Monica Moia (4h15’53”).


Monte Rosa Walser Trail, Marco De Gasperi e Tatiana Locatelli vincono la 50k

Gran finale a Gressoney-La-Trinité con le prove da 50 e 20 km. Messa in archivio la kermesse principe da 114 km, spazio alle sorelle minori. Super favorito dei pronostici, Marco De Gasperi non ha disatteso le aspettative della vigilia. Nell’albo d’oro della 50 km (3940 m D+) c’è adesso la sua firma. Sempre davanti, il portacolori del Team Hoka One One ha compiuto una cavalcata trionfale dal primo all’ultimo metro. Per lui finish time di 6h21’11”. Seconda piazza per il rumeno Ioan Maxim (6h57’03”), mentre terzo si è piazzato Ivan Camurri (7h00’44”). Nei 5 anche Marco Mangaretto e Enrico Ferrari.
Nella gara in rosa assolo per Tatiana Locatelli. Per lei ingresso in piazza Tache a Gressoney-LaTrinité in 8h05’23”. Sul podio sono salite anche Marina Cugnetto (8h18’18”) e Agnese Valz Gen (8h36’16”).

Tatiana Locatelli ©Maurizio Torri e Luca Facco

Nella 20 km (850 m D+), nonostante alcuni acciacchi il campione di casa Dennis Brunod ha onorato al meglio la MWT vincendo per la quarta volta questo evento, anche se su differenti distanze. Per lui crono di 1h36’11”. Secondo Simone Peyracchia in 1h40’14”, mentre terzo è giunto Luigi Cristani in 1h45’04”. Nella top five di giornata Mathieu Brunod e François Cella Ronc. Al femminile la fortissima triatleta delle Fiamme Azzurre Charlotte Bonin ha vinto facendo letteralmente gara su gli uomini e stoppando il cronometro sul tempo di 1h58’03”. Sul podio con lei sono salite Elisabetta Negra (2h07’14”) e Selena Bernardi (2h14’28”).

Charlotte Bonin ©Maurizio Torri e Luca Facco

Ultimi a scattare dai blocchi di partenza alle 11.15 le giovani leve del mini trail da 4.5Km. Quest’ultimo evento era aperto anche ai concorrenti diversamente abili e aveva un importante sfondo sociale. Parte dell’iscrizione sarà devoluta a www.lnd-it.com.


Rambo re della Bagolino Alpin Run

Uno strepitoso Alessandro Rambaldini e una splendida Ana Nanu hanno vinto la nona edizione della Bagolino Alpin Run, disputata oggi a Bagolino (BS). 303 gli iscritti alla gara competitiva (di 16 km) e 50 alla non competitiva (di 9 km) che alle 9.10 sono partiti dal parco Pineta. Vittoria del campione del mondo 2018 di corsa in montagna lunghe distanze Alessandro Rambaldini in 1 ora 21 minuti e 22 secondi, precedendo nell’ordine Marco Zanoni (vincitore nel 2017), Davide Danesi, Patrick Facchini  (campione italiano vertical alla prima esperienza a Bagolino), Andrea Bottarelli, Davide Bottarelli  e Roberto Bresciani. Tra le donne la vittoria è andata ad Ana Nanu che ha tagliato il traguardo in 1 ora 49 minuti e 40 secondi. Alle sue spalle Lara Bonora, Monica Vagni e Daniela Vassalli. La corsa, che valeva anche come ultima prova del Grand Prix di Corsa in montagna Valle Sabbia ed Alto Garda, ha assegnato anche i titoli di campione regionale FIDAL di corsa in montagna. Ed ora la BAR si appresta a vivere l’anno prossimo il decimo anniversario con un’edizione tutta da scoprire!