Kilian Jornet di nuovo in vetta all'Everest
In 17 ore dal campo base avanzato
Kilian Jornet è salito per la seconda volta sull’Everest. Era già arrivato in vetta il 22 maggio, ma problemi fisici allo stomaco avevano condizionato il suo programma. Così ci ha riprovato: partenza dal campo base avanzato a 6.400 metri alle 2 del 27 maggio, per arrivare in vetta 17 ore dopo, seguendo la via normale della parete Nord, che solitamente via conclusa in quattro giorni. Sempre senza ossigeno o corde fisse. Una salita lenta, ma costante, condizionata dal forte vento. Kiian è poi ridisceso al campo base dopo 28 ore e 30 minuti: è ancora lì, in attesa del rientro in Europa.
Kilian in vetta all'Everest in 26 ore
Ora si trova al campo base avanzato
Kilian Jornet è arrivato in vetta all’Everest (8.848 m) alla mezzanotte tra il 21 e il 22 di maggio. Queste le prime informazioni che arrivano da una nota di stampa. La salita senza ossigeno o corde fisse e in un’unica tirata. La partenza è avvenuta alle 22 ora locale del 20 maggio e l’arrivo al campo base avanzato (6.500 m) alle 12 e 15 di oggi, 22 maggio, 38 ore dopo la partenza. Kilian avrebbe dovuto proseguire fino al monastero di Rombuk (5.100 metri) da dove era partito, ma ha deciso di fermarsi a quota 6.500 a causa di un malessere, probabilmente un virus intestinale. Il virus lo ha debilitato anche durante la salita: «Fino a quota 7.700 metri è andato tutto molto bene e secondo i programmi, poi ho iniziato a sentirmi male, probabilmente per un virus intestinale, e ho dovuto procedere lentamente e fermarmi più volte per recuperare» ha detto Kilian. La salita è avvenuta dal versante nord sulla via tradizionale.
Il mondo della montagna piange Ueli Steck
L’alpinista svizzero e’ morto ieri sull’Everest
«Ueli Steck è morto mentre tentava di scalare l’Everest e il Lhotse. La famiglia ha saputo della sua morte oggi e le circostanze esatte sono ancora ignote. La famiglia è infinitamente triste e chiede ai media di astenersi da speculazioni sulla circostanza della morte nel rispetto di Ueli. Non appena ci saranno informazioni attendibili sulle cause della sua scomparsa verranno informati i media». Con questo scarno comunicato pubblicato su uelisteck.ch l’addetto stampa dell’alpinista svizzero ha confermato le indiscrezioni sulla possibile morte di Steck che si trovava nella zona dell’Everest per tentare il concatenamento di Everest e Lhotse. La scomparsa sarebbe avvenuta nella zona del Nuptse. Con Steck se ne va uno dei più grandi protagonisti dell’alpinismo moderno. Innumerevoli le sue imprese, tra le quali, per ricordarne solo quattro, la salita in velocità delle nord dell’Eiger, delle Grandes Jorasses e del Cervino e soprattutto della parete sud dell’Annapurna, nel 2013, in sole 28 pre. Un’impresa al limite dell’incredibile. Nel 2015 aveva raggiunto la vetta di tutti i quattromila alpini, 82 vette in 62 giorni. Skialper aveva intervistato The Swiss Machine sul numero 100 di giugno 2015. «… l’Annapurna è la fine.Mi è assolutamente chiaro che se provassi a rifarlo morirei. Non è una gara, qui c’è in gioco la vita» aveva dichiarato in quella occasione. Non si è fatta attendere la reazione di Kilian Jornet alla triste notizia, direttamente dall’Himalaya: «Grazie Ueli per essere stato un mentore nell’alpinismo e una costante fonte di ispirazione».
Berner Oberland: 2 montagne 3 discese
Su Skialper di aprile-maggio sci ripido tra Monch e Gross Fiescherhorn
«Quando i pendii iniziano a verticalizzarsi la sensazione di restare sospesi a volare sugli sci è unica». Inizia così l’articolo su Skialper di aprile-maggio della Guida alpina Mauro Soregaroli sulle discese con gli sci delle pareti sud ed est del Mönch e ovest del Gross Fiescherhorn, due quattromila del Berner Oberland, nella zona della Jungfrau. Discese affrontabili nel giro di due-tre giorni in quanto vicine. L’articolo è corredato dalle belle foto di Christian Penning.
TUTTO VICINO - Il circo attorno alla Jungfrau e alla lunghissima lingua di ghiaccio dell’Aletsch sembra disegnato su un plastico, con salite e discese a quota 4.000 non troppo lunghe e una accanto (o di fronte) all’altra, con un trenino, sicuramente costoso ma comodo, che porta in quota e rifugi dalla qualità svizzera a portata di mano. Un fine settimana lungo da queste parti, con la compagnia di una Guida alpina, diventa anche l’occasione per avvicinarsi al ripido e alle gioie che sa regalare per chi ancora non ha provato ad andare oltre i 40°.
LE PARETI - La sud del Mönch presenta un dislivello di 500 metri e pendio fino a 45-50 gradi, la est un dislivello di circa 100 metri in più e pendii fino a 45-47 gradi, mentre la ovest del Gross Fiescherhorn misura 600 metri e 45-50 gradi.
DISPONIBILE ANCHE SU APP - Skialper di aprile-maggio è disponibile nelle migliori edicole e già scaricabile su app. Per ogni info si può scrivere una mail o chiamare il numero 0124 428051. (Per la pagina abbonamenti cliccare qui). Per chi lo volesse acquistare la copia su smartphone o tablet, è sufficiente scaricare la app per iOS o Android e procedere all’acquisto direttamente in-app!
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