L’alpinista svizzero e’ morto ieri sull’Everest

«Ueli Steck è morto mentre tentava di scalare l’Everest e il Lhotse. La famiglia ha saputo della sua morte oggi e le circostanze esatte sono ancora ignote. La famiglia è infinitamente triste e chiede ai media di astenersi da speculazioni sulla circostanza della morte nel rispetto di Ueli. Non appena ci saranno informazioni attendibili sulle cause della sua scomparsa verranno informati i media». Con questo scarno comunicato pubblicato su uelisteck.ch l’addetto stampa dell’alpinista svizzero ha confermato le indiscrezioni sulla possibile morte di Steck che si trovava nella zona dell’Everest per tentare il concatenamento di Everest e Lhotse. La scomparsa sarebbe avvenuta nella zona del Nuptse. Con Steck se ne va uno dei più grandi protagonisti dell’alpinismo moderno. Innumerevoli le sue imprese, tra le quali, per ricordarne solo quattro, la salita in velocità delle nord dell’Eiger, delle Grandes Jorasses e del Cervino e soprattutto della parete sud dell’Annapurna, nel 2013, in sole 28 pre. Un’impresa al limite dell’incredibile. Nel 2015 aveva raggiunto la vetta di tutti i quattromila alpini, 82 vette in 62 giorni. Skialper aveva intervistato The Swiss Machine sul numero 100 di giugno 2015. «… l’Annapurna è la fine.Mi è assolutamente chiaro che se provassi a rifarlo morirei. Non è una gara, qui c’è in gioco la vita» aveva dichiarato in quella occasione. Non si è fatta attendere la reazione di Kilian Jornet alla triste notizia, direttamente dall’Himalaya: «Grazie Ueli per essere stato un mentore nell’alpinismo e una costante fonte di ispirazione».