Altra lancia la nuova Superior 6

Light weight. Fast Trail. Non serve aggiungere Altra

Con la bella stagione alle porte anche per i brand del mondo trail è arrivato il momento di comunicare le novità SS2023. Altra, il brand americano che ha spopolato in tutto il mondo grazie alla ricerca e all'innovazione nel campo del comfort nella corsa, quest'anno compie dieci anni di vita e arriva sul mercato con Superior 6, la novità del brand  disegnata appositamente per lo speed trail e le giornate di allenamento intense.

Superior 6 è la scarpa pensata per offrire tutto l'essenziale di cui un runner ha bisogno. Il suo campo di gioco preferito è la corsa veloce sui sentieri, la performance è l'obiettivo principale e a dirla tutta sembra che ancora una volta il brand abbia centrato in pieno l'obiettivo. 

Partiamo dal peso: soli 269 grammi per un prodotto che non accetta rivali e che vi permetterà di esprimere il massimo del vostro potenziale. La tomaia è realizzata in mesh solida traspirante e la suola MaxTrac è garanzia di grip estremo, anche su terreno fangoso o bagnato, senza però rinunciare alla durevolezza della gomma. L'intersuola Altra EGO è sinonimo di ammortizzamento e reattività e, nonostante la leggerezza del prodotto, consente di utilizzare la scarpa anche per medie e lunghe distanze e per gli allenamenti quotidiani. Il ben noto foot shape specifico Altra, infine, permette alle dita di distendersi in maniera naturale, per maggior comfort e stabilità. Disponibile in diversi colori, è acquistabile online su www.altrarunning.eu e presso i rivenditori autorizzati al prezzo consigliato di 130,00€.


Le novità running firmate Oxyburn

Oxyburn presenta la nuova collezione spring-summer 2023

Anche in casa Oxyburn è arrivata dirompente la primavera, accompagnata da nuovi capi all’insegna del benessere e della funzionalità. Le proposte del marchio made in Italy di intimo tecnico sportivo mixano perfettamente tradizione, qualità e innovazione, dimostrandosi nelle stagioni più calde l’ideale outwear per la pratica all’aria aperta.

LE MAGLIE VICTORY ED ÉLITE
La maglia da uomo extra light (solo 93 gr) Victory contribuisce a preservare il corretto microclima corporeo del runner. La struttura a microrete accelera, infatti, la dispersione del calore in eccesso anche negli sport più intensi. Lo strato
interno è batteriostatico e anallergico in fibra Dryarn® per una pelle costantemente fresca e asciutta. Al femminile, anche la t-shirt Élite (solo 89 gr di peso) favorisce la traspirazione, garantendo proprietà antibatteriche con una vestibilità meno aderente.

GLI SHORTS X-LIGHT E RISE UP
Lo short da uomo ultraleggero X-Light, dal fitting elasticizzato, anatomico e performante, consente ampia libertà di movimento, mentre la cintura in vita dona  comfort e stabilità. Lateralmente è dotato di inserti in microrete che agevolano la massima traspirazione, oltre a dettagli rifrangenti per migliorare la visibilità e a una tasca posteriore per riporre piccoli oggetti.
Lo short da donna Rise Up si presta a un utilizzo trasversale grazie all’ottima vestibilità, che scende fino a metà coscia. La vita alta, con una trama più sostenuta per supportare l’assenza di cuciture e di bordi, copre appena sopra l’ombelico la zona addominale, più contenitiva per mantenere lo short immobile. Il tessuto, morbido, pensato per le pelli più sensibili e dall’elevata traspirabilità, non perde il proprio adattamento anche dopo svariati lavaggi. Dimostra, quindi, resistenza all’usura e alla trazione proteggendo il capo anche a distanza di tempo.

LE CALZE STRIDE E CHANGE

Stride è la nuova calza di Oxyburn con una versatilità senza pari. Realizzata in filato Microlon® dimostra i suoi alti standard prestazionali anche nelle attività più estreme e nelle condizioni climatiche più difficoltose. Con proprietà antibatteriche, la spugna dal minimo ingombro assicura ammortizzazione e non permette l’accumulo di umidità.

La calza half-cut Change è prodotta, invece, con filato REPETITA®, il brand del poliestere riciclato dalle bottiglie di plastica (PET) certificato GRS che, grazie a processi di lavorazione di alta qualità italiani, trasforma i rifiuti di plastica in preziosa risorsa per il tessile sostenibile. Una fibra resistente e adattabile che, per mezzo di trattamenti antibatterici e idrorepellenti on demand, è studiata per creare sportswear performante e confortevole. Gli inserti in spugna della calza, inoltre, assorbono il sudore e ammortizzano gli impatti a livello plantare.

Trovate tutte le novità del brand disponibili su www.oxyburn.it


Mescalito TRK Planet GTX, innovazione in chiave sostenibile

SCARPA lancia il primo modello che combina sostenibilità e prestazioni

SCARPA rivoluziona la calzatura da trekking con il nuovo modello progettato per lunghe escursioni che presenta le migliori tecnologie e materiali sostenibili.

Una versione "estiva", in tessuto, dall'aspetto fresco e con un'attenzione particolare all'impatto sul pianeta, caratterizzata dal design e da caratteristiche tecniche di una scarpa da avvicinamento con la stabilità, la durata e il comfort di una scarpa da trekking.

La grande novità risiede nell’innovativo tessuto Perspair®performanteleggero traspirante, realizzato in un’unica tomaia senza cuciture con il 45% di filati riciclati, combina zone funzionalmente diverse ad inserti in PUTEK HYPERTEX® resistenti ad ogni tipo di abrasione.

Inoltre troviamo la nuova membrana Gore-Tex Bluesign®, che contiene il 98% di tessuti riciclati, e la suola Vibram Ecostep Evo una mescola che contiene fino al 30% di gomma riciclata, un’innovativa combinazione di sostenibilità e performance.

Più info su it.scarpa.com


50 anni di business non convenzionale - PATAGONIA

L'azienda festeggia il cinquantesimo anniversario dalla fondazione e si concentra sul futuro

What's Next? così s'intitola il cortometraggio realizzato in occasione del cinquantesimo anniversario dalla fondazione del brand americano, che ripercorre la storia di una strategia di commercio sostenibile orientato alla salvaguardia dell'ambiente. 

«Sin dalla sua nascita, Patagonia si è impegnata a realizzare prodotti di qualità arrecando meno danni possibile al pianeta: in particolare, siamo davvero orgogliosi di 10 momenti cruciali in cui abbiamo dato priorità al pianeta e non ai profitti economici:

  1. Quando abbiamo cambiato il nostro modello di business per proteggere i luoghi che amiamo, passando dai chiodi per l’arrampicata alle protezioni mobili, come i friends e nuts (1972)
  2. La prima sovvenzione a favore di un’organizzazione no-profit per contribuire a salvare una spiaggia per il surf locale (1972), che ci ha portato a iniziare a donare l’1% dei profitti annuali (1985) e a co-fondare 1% for the Planet (2002)
  3. Il passaggio dal cotone convenzionale a quello biologico dopo che la formaldeide aveva fatto ammalare i nostri dipendenti (1996)
  4. L’inserzione pubblicitaria “Don’t Buy This Jacket” durante il Black Friday (2011)
  5. Quando siamo diventati la prima azienda certificata B Corporation in California (2012)
  6. Quando abbiamo istituito Patagonia Provisions (2012)
  7. Quando abbiamo trovato nuovi modi per risarcire il pianeta, donando il 100% delle vendite del Black Friday ad associazioni ambientaliste (2016)
  8. La causa all’amministrazione Trump per proteggere il Bears Ears National Monument (2017)
  9. Quando “Siamo in business per salvare il nostro pianeta” è diventato il nuovo scopo aziendale (2018)
  10. Il nuovo assetto societario: il nostro unico azionista ora è il pianeta (2022)

Nei suoi prossimi 50 anni, Patagonia si concentrerà senza sosta sulla qualità: prodotti di qualità, legami di qualità con la natura, capitalismo di qualità. Ci allontaneremo da ciò che ci frena, aspettandoci più collaborazione anziché competizione, soprattutto di fronte a crisi cruciali come il cambiamento climatico.

Insieme risponderemo alle domande più difficili: il capitalismo può evolversi? Che aspetto ha il capitalismo di qualità? Come possiamo mobilitare al meglio la nostra community per affrontare le cause profonde della crisi climatica ed ecologica? Chi sono i partner inaspettati che si uniranno lungo il percorso?»

Patagonia compie 50 anni e si concentra su cosa accadrà da qui in avanti. What’s next?
https://www.youtube.com/watch?v=eV_753wIUzo


Apple x winter

Una selezione di prodotti del brand di Cupertino
consigliati per l'utilizzo invernale

Apple, leader indiscusso nel settore mobile e smartwatch, per il 2023 punta tutto sull'inverno, con una selezione di prodotti destinati all'utilizzo su neve, piste e tracciati scialpinistici. Tecnologia, efficienza, design, tutto ciò che serve a disposizione anche nelle condizioni più estreme, per soddisfare ogni necessità. Ecco gli highlights consigliati dal brand di Cupertino.

Apple Watch SE

Apple Watch SE ha un processore dual-core avanzato, che lo rende più veloce (20%) rispetto alla generazione precedente, e soprattutto integra il Rilevamento incidenti. Il dispositivo è, infatti, in grado di rilevare le cadute: se non rileva il movimento per più di  un minuto, contatterà automaticamente i servizi di emergenza e condividerà la posizione indicando le coordinate di latitudine e longitudine, oltre ad avvisare i contatti di emergenza.

Apple Watch Series 8 & Apple Watch Ultra

Apple Watch Series 8 ha lo stesso amato design di Apple Watch, incluso un ampio display Retina always-on e un robusto cristallo frontale resistente agli urti. Con una batteria che dura 18 ore, estende le funzioni pensate per la salute e la sicurezza un nuovo sensore della temperatura, la funzione Rilevamento incidenti e il roaming internazionale. Apple Watch Ultra ha un design audace e un'ampia serie di funzioni pensate per resistenza, esplorazione e avventura. Ha una cassa in titanio da 49 mm e cristallo di zaffiro piatto anteriore che mostra il display più ampio e luminoso mai montato su un Apple Watch. Il tasto Azione personalizzabile consente, inoltre, di accedere al volo a un’ampia gamma di utili funzioni. Ha più autonomia di ogni altro Apple Watch: fino a 36 ore in normali condizioni di utilizzo.

 

iPhone 14 Pro

Se ti piace fare video mentre scii, le modalità Cinema e Azione fanno al caso tuo. Con iPhone 14 Pro è possibile girare fantastici contenuti video sulle piste da sci utilizzando la modalità Cinema, che offre riprese cinematografiche garantendo un’alta qualità video su uno smartphone, e la possibilità di modificare l'effetto di profondità. Se le discese sono più movimentate, puoi girare video straordinari in modalità Azione e, grazie alla stabilizzazione integrata, otterrai riprese fluide che catturano tutti i dettagli di una corsa travolgente.

 

Apple AirTag

AirTag è un accessorio piccolo ed elegante che permette a chi ha un iPhone di non perdere di vista e ritrovare gli oggetti a cui tiene di più usando l’app Dov’è di Apple. Se sei in viaggio, potrebbe essere una buona idea applicare Apple AirTag al bagaglio, in modo che nessuno prenda accidentalmente la tua valigia o i tuoi sci. Sono disponibili anche custodie AirTag che consentono di agganciare l’AirTag agli sci o al casco quando li si lascia all'aperto.

 

Apple MagSafe Battery Pack

Il MagSafe Battery Pack si aggancia in un attimo, è compatto e facile da usare, e permette di ricaricare al volo ovunque sei. I magneti si allineano alla perfezione e lo tengono saldamente unito ad iPhone 12, iPhone 12 Pro, iPhone 13, iPhone 13 Pro, iPhone 14 o iPhone 14 Pro per una ricarica wireless sicura e affidabile. Con tutta probabilità non ne avrai bisogno, ma per non trovarsi impreparati dopo una lunga giornata sulle piste, è utile tenere sempre in tasca un MagSafe Battery Pack carico. Si tratta di una soluzione semplice e veloce per evitare inutili stress sulle piste da sci

App Store

 

Su App Store sono disponibili diverse app che possono contribuire a rendere indimenticabili le discese sulla neve e anche a garantire una maggior sicurezza a chi le utilizza. 

Di seguito alcuni esempi:

  • Slopes: Sci e Snowboard – Registra le giornate trascorse sulla neve e scopri statistiche dettagliate (di cui vantarti) dei giorni trascorsi a sciareL’app è disponibile per iPhone e Apple Watch e recentemente si è aggiunto il supporto per il tasto Azione di Apple Watch Ultra, diventando così una delle poche app di terze parti ad avere un supporto nativo per questa funzione. Maggiori informazioni sull’app Slopes: Sci e Snowboard sono disponibili qui.
  • Dov’è – L’app Dov’è è preinstallata sui dispositivi Apple ed è un metodo efficace che permette di monitorare gli spostamenti dei nostri familiari e dei nostri amici sulle piste da sci. L’app permette anche di tracciare gli altri dispositivi che si possiedono, nel caso capitasse di perderli. Maggiori informazioni sull’app Dov’è sono disponibili qui.
  • Ski Tracks – Creata appositamente per gli sport invernali, l’app Ski Tracks registra l’intera giornata sulle piste senza utilizzare i dati mobili. Permette di confrontare le esperienze in montagna con gli amici, dai principianti fino ai grandi esperti, e di unirsi ai milioni di sciatori che l’hanno già scaricata. L’app è disponibile su App Store per iPhone e Apple Watch. Maggiori informazioni sull’app Ski Tracks sono disponibili qui.
  • what3words – Con what3words è molto semplice individuare località precise. A ogni quadrato di 3m è stata assegnata una combinazione di 3 semplici parole: un indirizzo univoco con cui puoi individuare, condividere e raggiungere qualunque luogo con estrema precisione. Maggiori informazioni sull’app what3words sono disponibili qui.
  • SOS emergenze – SOS emergenze chiama automaticamente il numero di emergenza locale e invia la posizione attuale, in modo che i soccorsi arrivino il più in fretta possibile. Anche i contatti di emergenza riceveranno la posizione, e verranno aggiornati in caso di spostamenti. L’utente può sempre modificare in impostazioni la funzione SOS emergenze. Maggiori informazioni sull’utilizzo di SOS emergenze sono disponibili qui.
  • Meteo – L’app Meteo permette di tenere d’occhio eventuali tempeste di neve e di controllare che ci sia il tempo perfetto per una giornata di sci. È possibile usare l’app Meteo di Apple o installarne una a tua scelta. Maggiori informazioni sull’app Meteo sono disponibili qui.
  • FatMap – Esplora le montagne con la mappa in 3D più avanzata del mondo. Puoi creare e condividere posizioni personalizzate e rivivere la tua avventura in 3D. L’app fornisce anche strumenti avanzati di analisi del terreno, tra cui pendenze, elevazioni e valanghe. Maggiori informazioni sull’app FatMap sono disponibili qui.
  • Metro – Questa applicazione è già preinstallata su iPhone e permette di misurare le dimensioni degli oggetti e la loro distanza. L'applicazione è comunemente usata dagli sciatori per misurare la montagna da cui sono appena scesi. Maggiori informazioni sull’app sono disponibili qui.
  • Primo Soccorso – Croce Rossa – L’app ufficiale di Primo soccorso FICR dà accesso immediato alle informazioni che si devono conoscere per gestire le più comuni emergenze di primo soccorso. Grazie a video, quiz interattivi e semplici consigli passo a passo, conoscere il primo soccorso non è mai stato così facile. Maggiori informazioni sull’app sono disponibili qui.

Il design circolare di Polartec e North Face

Dopo trent'anni di collaborazione nasce il nuovo progetto Circular Design

Da quando The North Face ha lanciato il suo iconico Denali Fleece nel 1988, Polartec® e The North Face sono sempre state unite, un po’ come due gambe in un monosci. Oggi, più di trent’anni dopo, le due aziende continuano a collaborare sul nuovo progetto di The North Face: Circular Design. 

Dopo un attento studio sul design, The North Face ha trovato un modo per produrre i suoi pile iconici utilizzando materiali riciclati – e li ha progettati per essere riciclati di nuovo alla fine del loro ciclo di vita. 

Oggi, Polartec è orgogliosa di fornire a The North Face tessuto in pile riciclato al 100% per la linea Alpine Polartec®, la prima delle collezioni Circular Design del brand.

Nell’autunno del 2022, The North Face ha lanciato la collezione Alpine Polartec®, la prima linea Circular Design, pensata sia per uomini che per donne. Prodotta con materiali riciclati e studiata per poter essere nuovamente riciclata, la collezione mantiene l’aspetto, la sensazione e la funzionalità dei suoi capi fleece più iconici, applicando allo stesso modo i principi di design circolare. 

Per facilitare il processo di riciclo, The North Face ha ulteriormente migliorato la propria politica di recupero con il nuovo Renewed Takeback Program. I clienti possono lasciare i propri capi usati in un negozio al dettaglio oppure in un outlet e The North Face darà ai prodotti una seconda vita. 

I vestiti vengono controllati, lavati e riparati, se necessario. In base alla loro condizione, i capi potranno essere rivenduti, riciclati o donati. Qualsiasi sia il capo d’abbigliamento che porterete, ogni prodotto è destinato a vivere un’altra vita dopo quella passata sui sentieri!
https://www.youtube.com/watch?v=ON-hWephHSk


É arrivata ALTRA Lone Peak 7

L'iconico prodotto del brand statunitense evolve e arriva alla sua settima versione

Non c’è dubbio che la Lone Peak 7 sia la scarpa icona di Altra, quella da cui è nato tutto. E la settima edizione, da qualche settimana nei negozi, raccoglie l’eredità di quel modello, adattandolo ai tempi. 

Sembra meno estrema, pur mantenendo il drop zero, come tutte le altre, ma a prima vista è sicuramente più strutturata della 6. A cambiare sono soprattutto la tomaia e la linguetta, decisamente più imbottite. Rimane invariata l’altezza da terra di 25 mm e sale leggermente la lancetta della bilancia, da 300 a 314 gr. 

L’intersuola è la collaudata EGO e la suola MaxTrac, che però è stata in parte ridisegnata in funzione del grip. Non ci resta che metterla ai piedi per i test della nostra Outdoor Guide. 

Lone Peak 7 costa 160 euro. altrarunning.eu 




ALTRA presenta la nuova famiglia Lone Peak

La rinomata collezione da trail/hiking del brand americano continua ad espandersi con i nuovi modelli All WTHR Low, Mid e Hiker 2

Altra, azienda statunitense leader nel settore della calzata a pianta larga,  rinnova anche quest'anno la sua offerta legata al mondo trail/hiking con l'inserimento nella collezione di tre nuovi modelli destinati a diventare un must per chi ricerca il giusto compromesso tra comfort e prestazione. 

I prodotti della linea Lone Peak sono concepiti per utilizzo in montagna durante escursioni su uno o più giorni, in qualsiasi condizione meteo, ma si adattano perfettamente anche alla quotidianità grazie all'incredibile fit estremamente comodo e mai stressante per la pianta del piede. 

LONE PEAK HIKER 2

Che sia un trekking sui sentieri più difficili o una serata in compagnia di amici, Lone Peak Hiker 2 ti accompagnerà ovunque ti porti lo spirito di avventura. Più leggera rispetto alla V1 e con una tomaia rivisitata per un look moderno, unisce comfort e stile per partire alla scoperta dei sentieri e delle strade di città. La pianta veste la classica Original Footshape Fit Altra, che unita all'intersuola Altra EGO fornisce il massimo della comodità mentre la suola MaxTrac garantisce ottima presa su terreni irregolari. La scarpa perfetta per ogni situazione, con un peso di soli 362g.


LONE PEAK ALL-WTHR

Il supporto ideale per le giornate più intense: Lone Peak All WTHR unisce le caratteristiche di una scarpa da trail al supporto di uno scarpone da trekking, mantenendo un peso estremamente contenuto (428 g nella versione mid e 374 g nella versione low). Le caratteristiche strutturali di fit, suola e intersuola sono le stesse della versione Hike, mentre i materiali sono più leggeri e orientati al fast hiking. Un prodotto ideale per i percorsi più lunghi che si adatta perfettamente anche a qualche chilometro di corsa in natura, la scarpa all in one che potrebbe svoltare le vostre giornate in montagna.



I prodotti della collezione Lone Peak Family di Altra sono disponibili online a questo link e presso migliori rivenditori autorizzati.


Il progetto di SCARPA e Politecnico di Torino

L'azienda veneta si appoggerà al Politecnico di Torino per realizzare un progetto di studio triennale sull'analisi dell'isolamento termico degli scarponi per alpinismo

É di pochi giorni fa la notizia della collaborazione tra SCARPA e Politecnico di Torino, un progetto a tre anni che ha l'obiettivo di definire un modello scientifico che indaghi l'analisi dell'isolamento termico degli scarponi da alpinismo. Lo studio, mai realizzato prima nell'industria calzaturiera, punta a definire una scala di valutazione del comfort termico in condizioni estreme che permetta di realizzare calzature ancora più sicure e performanti.  

A questo scopo è stato attivato un dottorato di ricerca con borsa finanziata al 50% dall'azienda e al 50% dal Ministero dell'Università e della Ricerca, che si concluderà nel 2025, esaurita la fase di test pilota, le successive fasi serviranno per la costruzione di un modello attraverso sofisticati software e nuovi test sul campo, identificando così una scala di performance per scarponi da alpinismo, che attualmente non esiste, in grado di definirne le prestazioni al variare dei materiali utilizzati e delle condizioni ambientali nelle quali questi vengono utilizzati.

«Fino ad oggi nessuno aveva mai pensato di realizzare dei test scientifici per misurare la capacità di isolamento del piede in alta montagna, poiché l’industria si è sempre basata su prove empiriche, esperienze sul campo e conoscenza storica – sottolinea Francesco Favilli, Brand Manager di SCARPA - Grazie alla collaborazione con il Politecnico di Torino avremo a disposizione dati scientifici precisi e reali, con i quali potremo arricchire il nostro know-how in fase di progettazione dei nuovi prodotti. Performance ed eccellenza sono i valori in cui crede la nostra azienda e questo progetto conferma la vocazione di SCARPA alla continua ricerca e innovazione».

 




TOPO e la terza generazione di Ultraventure

Arriva anche in Italia la V3 del modello ideale per gli amanti dell'off road e della camminata su sterrato

Topo Athletic inaugura il 2023 con il lancio della terza edizione del best seller Ultraventure. Ultraventure 3 è il prodotto perfetto per chi cerca il giusto equilibrio tra comfort e ammortizzazione, per un utilizzo su lunghe distanze in allenamento quotidiano o per le ultramaratone su terreni da lievi a moderati.

Tra le novità il modello presenta una tomaia in mesh ingegnerizzato traspirante realizzata per il 30% in materiali riciclati che mantiene il piede fresco e al sicuro; una punta più larga (caratteristica distintiva del brand) e un'altezza da terra incrementata a 35mm, che forniscono comfort e ulteriore protezione e cushoning sotto al piede. Ultraventure 3 è infatti la scarpa più ammortizzata della collezione off road del marchio americano, grazie all'utilizzo di un'intersuola in ZipFoam a doppia densità. La suola Vibram XS Trek EVO, con un design tutto nuovo, offre infine flessibilità e leggerezza mantenendo comunque l'ottimo grip che la contraddistingue.

Il prodotto pesa solo 278g in taglia 9US ed è disponibile ad un prezzo di listino di 190€ su topoathletic.it e nei punti vendita specializzati. 




SCARPA lancia Rush Polar GTX

Uno scarpone pensato per le ciaspolate e le escursioni sulla neve: pratico, confortevole e caldo

C'è un nuovo arrivato nella famiglia Rush, si chiama Rush Polar GTX ed è lo scarpone perfetto per chi vuole affrontare la montagna in inverno. Ideale per escursioni e ciaspolate, unisce il comfort di una scarpa versatile e dinamica come la Rush TRK al calore e all'impermeabilità di uno scarpone da neve. 

La combinazione Goretex Duratherm e Primaloft Gold Insulation Eco garantisce la massima protezione contro il freddo, mentre la tomaia in pelle scamosciata a 3 ganci nella parte superiore assicura un ottimo sostegno alla caviglia senza generare fastidi e pressioni grazie al sistema 3D Autofit

La suola Presa è realizzata in mescola SW (Supergum Winter) per maggiore adattabiltà al terreno e migliore aderenza su ghiaccio e neve e offre la tecnologia IKS (Interactive Kinetic System) che aiuta a ridurre l'affaticamento del piede, sostenendo in modo progressivo il peso del corpo durante le escursioni.

Il prodotto è disponibile online sul sito https://it.scarpa.com/ e presso i rivenditori autorizzati.


TABELLA TECNICA

Taglie: 36 - 46 (con 1⁄2 taglie) 47 - 48 (senza 1⁄2 taglie) 

Tomaia: Suede idrorepellente 1,7-1,9 mm + Mesh Gore-Tex Insulated Comfort Footwear

Intersuola: P-Flex Lite

Suola: Presa® TRK-02 

Peso: 680 g (taglia 42)


Skialper Archive / Balkan express

Un biglietto ferroviario di sola andata Monaco-Salonicco. Due biciclette e gli sci legati al telaio. Duemilacinquecentoventi chilometri in autosufficienza per tornare a casa ed esplorare i Balcani, tanto sulle alpi c'era poca neve. Diario di 31 giorni indimenticabili.

Testo e foto di Max Kroneck e Jochen Mesle

D1 0-68 km 

Finalmente siamo qui, alla stazione ferroviaria di Salonicco. Le ultime settimane sono state piuttosto stressanti. Durante i tre giorni di viaggio in treno siamo riusciti a recuperare un po’ di sonno, ma ora finalmente si comincia.

D2 68-123 km 

Ieri siamo rimasti subito bloccati. Ora dobbiamo togliere il fango dalle ruote, poi proseguiremo lungo la costa sotto il nevischio. Freddo e umidi- tà, però il cibo greco fa dimenticare tutto. La gente del posto parla di un buon inverno sul Monte Olimpo, quindi il nostro obiettivo è salvo.

D3 123-142 km

È l’alba quando lasciamo Litochoro. La strada non è ancora stata ripulita e rimaniamo presto bloccati nella neve, continuando a spingere le biciclette finché non passiamo agli sci. Attraversiamo un bosco da favola e arriviamo in un bivacco invernale, che raggiungiamo al buio. Fa piuttosto freddo, ma la zuppa è calda.

D4 142-167 km

Siamo saliti attraverso la neve profonda fino alla vita. In cima soffia un forte vento. Ci sfoghiamo nel bosco. Polvere profonda e vista sul mare: c’è di meglio? Poi, una divertentissima discesa nel sottobosco per tornare alle nostre biciclette. Che esordio con gli sci!

D5 167-286 km

Finalmente esce il sole, ma fa ancora troppo freddo per i pantaloncini. Oggi copriremo un po’ di distanza: la prima tappa di oltre 100 chilometri è alle porte e non vediamo l’ora di tornare a sciare, questa volta nella Macedonia del Nord. Quindi una rapida sosta al supermercato e via...

D6 286-392 km

Tanta pioggia, che poi si trasforma in neve. In bici è fastidiosa, ma potrebbe essere molto meglio con gli sci. Oggi non è stata la giornata più facile del viaggio, ma - lo diciamo a bassa voce - ci siamo divertiti un po’. Al confine ci consigliano le migliori discese e i migliori après-ski del Paese.

D7 392-422 km

Raggiungiamo il comprensorio sciistico di Kopanki pedalando, su una strada per una volta già liberata dalla neve. Jonche, una Guida alpina, ci mostra orgoglioso la sua montagna. Usciamo dall’area sciistica e saliamo sul monte Pelister. Un’altra giornata di neve fresca fino alle ginocchia e nessuna traccia in vista. Non riusciamo a fermarci, è troppo bello e troppo diverso dalle Alpi nelle scorse settimane, per questo raggiungiamo le nostre biciclette con il buio.

D8 422-515 km

Dopo un lungo commiato dal nostro ospite, che si è preso cura di noi nelle ultime due notti, abbiamo iniziato a pedalare verso la nostra destinazione, il monte Korab. Vicoli ciechi, gomme sgonfie e telai oscillanti non ci impediscono di raggiungere il lago di Ohrid. Un posto meraviglioso, ma siamo troppo stanchi per guardarlo da vicino.

D9 515-624 km 

Il percorso costeggia lunghi bacini artificiali e grandi discariche in mezzo ai fiumi. Prima dell’ultima salita, un abitante del luogo ci ha avvertito che negli ultimi giorni qui sono stati avvistati dei lupi. Ma, soprattutto, dobbiamo stare attenti agli automobilisti ubriachi. Dopo un lungo spostamento notturno attraverso la tempesta, abbiamo raggiunto Radomirë, un piccolo villaggio albanese di montagna ai piedi del monte Korab.

D10 624-668 km 

Dopo molti tira e molla, oggi abbiamo deciso di non mettere gli sci. Con il vento, la temperatura percepita dovrebbe essere di circa -30 °C... Così abbiamo il tempo di pianificare meglio le prossime tappe e di prendercela comoda e non è male quando le gambe sono appesantite da centinaia di chilo- metri e altrettante curve nella polvere. Però anche in bicicletta il vento non ci lascia in pace e ci fa quasi uscire di strada.

D11 668-748 km 

In un’altra discussione con i nostri contatti locali abbiamo preso la decisione: dobbiamo usare l’autostrada per attraversare il confine e risparmiare così una deviazione con molti metri di dislivello. Con la bici in autostrada? Già... partiamo piuttosto nervosi. Ma il viaggio si rivela meno selvaggio del previsto, anche se non certo piacevole. Arrivati in Kosovo, ci facciamo già un’idea su Prizren e dintorni direttamente dalla sella. Più tardi, abbiamo l’opportunità di parlare con Edis, che ci fornisce utilissime informazioni sul Kosovo e sulle sue montagne. Dopo una lunga pausa, riprendiamo le bici con temperature ben al di sotto dei -5 °C e risaliamo il passo verso i monti Sharr, dove ci aspetta tanta neve fresca.

D12 748-756 km 

Non possiamo creder ci. Ancora una volta abbiamo una montagna tutta per noi e la neve è di nuovo fresca e alta fino al ginocchio. Non salia- mo troppo, perché sopra gli alberi non c’è visibilità, ma le corte discese nel bosco sono piene di pillow e valgono come migliaia di metri di dislivello.

D13 756-891 km

Oggi è stato il primo giorno di bel tempo da quando siamo scesi dal treno. La partenza però ha lasciato il segno con il termometro che segnava -12 °C e una discesa di oltre 1.200 metri di dislivello da affrontare sulle due ruote. Brrr! Le bici hanno puntato verso la valle di Valbona, in Albania. Ti trovi da- vanti un enorme scenario di montagne, da tutte le parti; è uno dei giri in bici più belli che abbiamo mai fatto. Il sole stava già tramontando quando abbiamo attraversato il confine albanese e nell'ultimo tratto abbiamo pedalato di nuovo al freddo e al buio.

D14 891-901 km

Quattro telecamere riprendono Max mentre si gode la sua seconda linea e scende urlando di gioia. Non è facile documentare le emozioni e soprattutto... quanto è perfetto quas- sù. Il sole splende, anche se abbiamo iniziato la nostra gita con le pelli solo alle 11 del mattino, dopo una lunga dormita e una mattinata rilassata. C’è ancora la neve perfetta e tutta l’area (quasi tutta la valle di Valbona) per noi.

D15 901-950 km

La sveglia suona alle cinque. Passo dopo passo, attraverso la valle ghiacciata, poi metro dopo metro su per i cespugli fitti. Ieri siamo saliti sui fianchi della valle, oggi raggiungiamo il fondovalle e saliamo al Maja e Boshit. La vista in cima è più che grandiosa, ma ci accorgiamo che non è la cima giusta, quindi andiamo sull’altra, a 2.414 metri. Dopo aver goduto di questi enormi pendii incontaminati, dobbiamo lottare per tornare indietro facendo lo slalom tra i cespugli. Una volta arrivati in fondo, ci tocca ancora pedalare.


D16 950-1.076 km

Il traghetto allontana le linee e possiamo rilassarci un po’ mentre percorriamo una certa distanza. Dopo una lunga riflessione, abbiamo scelto di usare il battello lungo il fiume Drin, da Fierzë a Komani, invece di fare il giro dell’intera catena montuosa, per- ché così risparmiamo due giorni che non avremmo comunque avuto a disposizione. Siamo circondati da un paesaggio incredibile di gole, rocce a strapiombo e acque verdi. Quando attraversiamo il confine con il Montenegro, è già buio.

D17 1.076 km

Oggi è stato un giorno speciale, prima di tutto perché non abbiamo pedalato. A Podgorica abbiamo lasciato le bici in rimessa per un giorno e incontrato Srdja, un artista montenegrino che le ha dipinte. Ma soprattutto Srdja ci ha dato tante dritte sul cicloturismo in Montenegro e sui Balcani.

D18 1.076-1.196 km

Purtroppo dobbiamo rinunciare a sciare sulle montagne del Montenegro, perché mancano ancora tanti chilometri da percorrere, ma va tutto molto bene e raggiungiamo la Bosnia-Erzegovina poco dopo l’alba. Dove possiamo trovare cibo e riparo?

D19 1.196-1.304 km

Dopo una notte folle nel cuore di Bileća, circondati da persone ubriache e assordati dagli schiamazzi, le strade tortuose continuano e aumenta anche il vento laterale. Ci sorpassano così tanti camion che sembra di pedalare a 20 centimetri da un muro. Esausti, chiudiamo la giornata subito dopo Mostar e speriamo in una mattinata tranquilla...

D20 1.304-1.384 km

Wow, che bell’altopiano quello del Parco Nazionale di Blidinje. E non c’è nessuno qui, a parte noi. Le montagne sembrano selvagge e la sensazione è che non nevichi da giorni. Vediamo se riusciamo a trovare qualche bella linea da sciare domani.

D21 1.384-1.434 km

I nostri timori sono confermati: sotto i nostri piedi sembra che ci sia più ghiaccio che neve, ma il panorama è magnifico e ci godiamo il viaggio. Illuminati dagli ultimi raggi di sole, cambiamo assetto, legando gli sci alla bici, e partiamo verso il tramonto.

D22 1.434-1.576 km

Sole, pantaloni corti, strade sterrate: una bella giornata. Le nostre preoccupazioni per le condizioni della neve aumentano chilometro dopo chilometro: la vera domanda è piuttosto se troveremo ancora neve in Croazia.

D23 1.576-1.701 km

Scuotendo la testa, osserviamo gli incendi sul ciglio della strada. Abbiamo optato per un passo dove in inverno dovrebbe esserci un’area sciistica e speriamo di trovare qualche residuo di neve a Velebno, sui Velebit. Ci consoliamo comprando qualche altro spuntino e torniamo in sella; bisogna pedalare.

D24 1.701-1.776 km

Ammettiamolo... a volte, non è così facile come sembra. È tardi, non abbiamo ancora trovato la neve e ora dobbiamo tornare indietro di 15 chilometri, perché qui non c’è cibo né acqua. Dopo una pausa e un bicchiere di vino ci sono ancora 1.500 metri di dislivello, ma il nostro umore è migliore e saliamo metro per metro ben dopo il tramonto, al buio. Speriamo almeno che ci sia ancora della neve lassù, verso il monte Buljma.



D25 1.776-1.831 km  

Sopra a Stinica abbiamo trovato la neve. In Croazia, a marzo. Wohoo! Giusto qualche chiazza, ma c’è qualcosa di unico nel fare un paio di curve con una t-shirt, sciando nella pappa, tra i prati fioriti e con lo sguardo che corre sul mare. Abbiamo costruito un piccolo kicker e ce la siamo goduta, prima di scendere a tutta velocità verso il mare.

D26 1.831-1.971 km

Stiamo pedalando in riva al mare, perché dobbiamo stare vicini ai 200 battiti al minuto anche oggi? Be’, qui tra Croazia, Slovenia e Italia c’è molta salita. Anche la città di Fiume sembra essere tutta su e giù. Però siamo riusciti a ricavarci del tempo per un delizioso pranzo, prima di pedalare verso Trieste e chiudere la giornata con una pizza e un cappuccino.

D27 1.971-2.100 km

Saranno l’ottimo espresso triestino, il sole, i 25 °C, il tuffo rinfrescante in mare e la prospettiva di un’emozionante sciata sulle Alpi slovene, ma oggi abbiamo più voglia di pedalare degli ultimi giorni. Giusto il tempo di rilassarci ancora un po’ al mare e via verso la Slovenia, passando per Cividale del Friuli e il valico di Stupizza.

D28 2.100-2.127 km

Sembra impossibile: siamo tornati sulle Alpi, ma in Grecia c’era molta più neve. Una giornata piuttosto indecisa si conclude finalmente sul Passo di Vrsic e domani vogliamo fare qualche escursione con gli sci.

D29 2.127-2.163 km

Che montagne! Anche se non nevica da cinque settimane, iniziamo presto a camminare in una valle selvaggia. Il cuore di Max sobbalza, perché oggi ci aspettano due bei canali. A causa delle temperature calde e della mancanza di precipitazioni, nei couloir ci sono quasi più pietre che neve, ma è molto divertente e concludiamo la nostra ultima giornata di sci con un grande sor- riso, dopo aver raggiunto la vetta del Mala Ponca (2.468 m), sopra Kranjska Gora.

D30 2.163-2.310 km

Tre passi, due rapporti, una speranza. Il cambio elettronico di Max è ancora difettoso. Più precisamente, può scegliere tra la marcia più bassa e quella più alta, quindi è un gioco di equilibri tra allenamento e forza massima. Per fortuna, il negozio di bici che ci hanno consigliato mantiene le promesse e finalmente possiamo pedalare lungo la Drava in direzione di Katschberg e Obertauern, in Austria. Peccato solo che sia già passato mezzogiorno.

D31 2.310-2.520 km

Si torna a casa! :) Dato che non possiamo, come speravamo, arrivare a Monaco di Baviera quando c’è il sole e che anche nelle Alpi Bavaresi non è una stagione invernale da ricordare, non abbiamo dubbi: a tutto gas, via verso la tappa più lunga, gli ultimi 210 chilometri di un viaggio che non scorderemo mai.




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