La Sportiva premiata per il passaggio generazionale

Lo scorso 29 novembre a Milano presso il Centro Svizzero ha avuto luogo la cerimonia di premiazione del Premio Di padre in figlio, giunto alla nona edizione, che ha visto l’alternarsi sul palcoscenico gli imprenditori delle aziende family owned italiane che hanno già realizzato passaggi generazionali di successo in anni recenti. Quarantasette i finalisti premiati nelle otto categorie previste. È andato a La Sportiva il premio per l’internazionalizzazione dedicato al passaggio generazionale in aziende a forte presenza sui mercati esteri, capaci di distinguersi sullo scenario globale senza perdere l’anima e la ownership data dalla gestione famigliare.

Fondamentale l’aspetto delle quote rosa che caratterizza anche La Sportiva grazie all’entrata nel consiglio direttivo di Giulia Delladio, responsabile marketing strategico e figlia del CEO Lorenzo Delladio.
«È un riconoscimento davvero importante per la nostra famiglia intesa come quella La Sportiva di cui fa parte ognuno dei nostri 360 collaboratori di oggi – ha dichiara Giulia Delladio – In questo momento in azienda convivono in armonia la generazione di Lorenzo che ha aperto le strade all’internazionalizzazione con intuizioni di prodotto fondamentali per chi va in montagna e la generazione che sta lavorando per trasformare la cultura calzaturiera costruita in 90 anni di storia, in quella di un brand capace di cogliere le nuove sfide globali. Si tratta della ricerca costante di un equilibrio dinamico tra tradizione e mantenimento dei valori che ci caratterizzano da un lato ed innovazione e sguardo rivolto al futuro dall’altro».


Fair Wear Foundation conferma il titolo di Leader a Orotovox

Per la seconda volta consecutiva Ortovox, l’azienda specializzata nella produzione di attrezzatura per l’alpinismo, è stata insignita del titolo di Leader dalla Fair Wear Foundation (FWF). L’organizzazione indipendente no profit punta a migliorare gli standard sociali e le condizioni di lavoro dell’industria tessile. Nonostante la continua crescita e l’apertura di nuovi stabilimenti di produzione, l’impresa bavarese è riuscita a monitorare il 98% della produzione come previsto dalle direttive FWF.

Secondo Stefanie Rieder-Haas, CSR manager di Ortovox «Il raggiungimento annuale del titolo di Leader assegnato dalla Fair Wear Foundation è parte integrante della nostra strategia di sostenibilità. Questo riconoscimento è la dimostrazione della trasparenza a lungo termine di e dei continui sforzi in qualità di azienda socialmente responsabile. Il fatto di aver ottenuto ancora una volta il titolo di Leader, con un risultato pari a 76 punti, ci gratifica e conferma che stiamo percorrendo la strada giusta».

Da alcuni anni Ortovox ha adottato una serie di misure per aumentare la sostenibilità dell’azienda, rendendo questo approccio più tangibile e misurabile su più livelli. Tra i vari passi citiamo le adesioni all’associazione per i tessuti sostenibili (Bündnis für nachhaltige Textilien) e alla Fair Wear Foundation, avvenute nel 2015. Nel 2016 inoltre ha aderito all’European Outdoor Conservation Association (EOCA). Nel 2017 è stato pubblicato l’Ortovox Wool Promise (OWP), ovvero un protocollo interno che fissa standard per la produzione e la lavorazione della lana conforme al Responsible Wool Standard (RWS). In qualità di membro della FWF, Ortovox si impegna ad applicare le rigide direttive dell’organizzazione negli stabilimenti di produzione. A tal fine l’azienda garantisce, tra i molti altri aspetti, una retribuzione adeguata, condizioni di lavoro sicure e salubri e orari di lavoro ragionevoli. Molti membri del team visitano regolarmente le fabbriche dove avviene la produzione. L’obiettivo, oltre al controllo del rispetto delle direttive, è quello di contribuire a un ulteriore sviluppo attraverso incontri e scambi di opinioni e l’analisi di esempi di best practice.


Nasce Siamo Sport, il podcast di Scott Sports

Si chiama Siamo Sport, andrà in onda periodicamente, racconterà il dietro le quinte della corse e dello skialp e darà suggerimenti su come vivere al meglio la passione sportiva. L’obiettivo è quello di offrire un servizio e un contenuto sempre più vicino alle aspettative del consumatore finale. È il podcast firmato Scott Sports Italia, marchio in grado di coprire ‘head to toe’ le esigenze degli sport outdoor, della bici allo sci e alla corsa.

Nella terza puntata, dedicata alla Winter Sport Division di Scott, semplici consigli per  vivere al meglio la prima sciata della stagione. Si parla di check up dei materiali e degli accorgimenti da prendere in considerazione. L’episodio, disponibile gratuitamente sulla piattaforma Spreaker, dura circa sette minuti ed è, naturalmente, ascoltabile gratuitamente qui.


Rossignol trasforma il Black Friday in White Friday

Un acquisto scontato per dare un contributo alla lotta contro il cambiamento climatico. È questa la proposta di Rossignol che ha deciso di trasformare il Black Friday in White Friday. Ecco così che fino al 2 dicembre il 10% di ogni acquisto online su www.rossignol.com verrà destinato all’associazione Protect Our Winters che combatte contro il cambiamento climatico a difesa degli sport invernali e delle comunità montane.

«I cambiamenti climatici hanno ovviamente un effetto diretto su tutti noi – ha dichiarato Bruno Cercley, CEO del Gruppo Rossignol -. Sebbene siamo ancora lontani dall’essere perfetti, il nostro Gruppo ha silenziosamente fatto passi avanti verso la sostenibilità per anni attraverso la riduzione dei consumi energetici, l’ottimizzazione della logistica, considerazioni sul ciclo di vita dei prodotti e altro ancora. Stiamo lavorando per progredire in tutte queste aree e continueremo a diventare una voce più attiva nella conversazione sul clima. A questo proposito siamo abbastanza orgogliosi di continuare e aumentare la nostra collaborazione con POW».

Fondata nel 2007 da Jeremy Jones, Protect Our Winters Protect Our Winters (protectourwinters.org) è cresciuta fino a diventare la voce principale del settore degli invernali nella lotta ai cambiamenti climatici, sensibilizzando l’opinione pubblica e promuovendo una legislazione efficace in grado di contrastare gli impatti dei cambiamenti climatici su scala globale. Rossignol è stato uno dei donatori fondatori di Protect Our Winters quando Jones era un atleta del marchio.


Salewa trasforma il Black Friday in Green Friday

Il Black Friday diventa Green Friday. infatti fino al primo dicembre, sul negozio online salewa.com e presso i Salewa store, gli appassionati di montagna potranno acquistare tutti i prodotti del marchio altoatesino con uno sconto del 20% e il 3% verrà donato all'organizzazione non-profit EOCA per il progetto Plastic free: Mountain to Sea.

«Siamo un’azienda familiare che pensa a lungo termine. Pensiamo al mondo che lasceremo ai nostri nipoti e poi ai loro nipoti. Crediamo che la responsabilità ambientale non sia un obiettivo distante, ma un modo di pensare che si riflette nelle nostre azioni e scelte quotidiane - spiega Ruth Oberrauch, membro della famiglia proprietaria di Salewa e Head of Sustainability del Gruppo Oberalp - Quest’anno abbiamo deciso di sostenere EOCA -  European Outdoor Conservation Association. Si tratta di un'associazione senza scopo di lucro che raccoglie fondi per una vasta gamma di progetti di conservazione, tutti volti a preservare i grandi spazi aperti. In particolare la cifra verrà donata a Plastic Free: Mountain to Sea, un progetto di pulizia collettiva di 3.000 km di habitat, sentieri e spiagge dai rifiuti e dalla plastica nei prossimi 2 anni. Condividiamo la visione di EOCA e crediamo che, quante più persone riusciremo a coinvolgere, maggiore sarà l'impatto».

La scelta di un progetto che affronta in modo pragmatico il problema dei rifiuti in plastica è la conseguenza dell’approccio critico di Salewa al problema dell’utilizzo della plastica nell’industria dell’outdoor. In particolare, Salewa ha avviato una collaborazione con altri trenta brand e rivenditori del settore a livello mondiale per cercare di ridurre l’utilizzo di sacchetti in plastica monouso nella catena di approvvigionamento. Se allo stato attuale i sacchetti sono ancora indispensabili per il trasporto dalla fabbrica fino ai magazzini di Bolzano, è stato avviato un progetto pilota per sperimentare un ciclo virtuoso di riutilizzo. Per questo i sacchetti in plastica vengono ora rimossi e raccolti prima di spedire gli articoli ordinati online, e inviati a un centro di riciclaggio che li trasformerà in materie prime per produrre altri sacchetti in plastica. Se i risultati della sperimentazione saranno positivi, il sistema potrebbe essere implementato definitivamente.

www.salewa.com


Salomon, la scarpa che diventa scarpone da sci

Una scarpa da running che può essere completamente riciclata in uno scarpone da sci. Ecco il progetto presentato ieri da Salomon. Frutto di oltre un anno e mezzo di ricerca e sviluppo, il concept propone una scarpa a tutti gli effetti riciclabile: può essere sminuzzata alla fine del suo utilizzo, consentendo a Salomon di reimpiegare le parti, combinarle con un nuovo materiale e adoperarle per costruire uno scarpone da sci. Salomon sta lavorando per implementare questo progetto nelle calzature da running che saranno disponibili nel 2021. «Riconosciamo che dobbiamo fare il meglio per l'ambiente creando calzature Salomon che riducano drasticamente l’impatto sul pianeta», afferma Guillaume Meyzenq, VP di Salomon Footwear. «Creando questo concetto di scarpa che può essere riciclata in uno scafo di uno scarpone da sci, stiamo dimostrando che è possibile trovare materiali alternativi per creare calzature performanti. È uno sviluppo entusiasmante che ci aiuterà a realizzare soluzioni per calzature più sostenibili in futuro». Circa il 30% dell'impatto ambientale globale causato dall'industria calzaturiera è dovuto alle materie prime utilizzate nei prodotti. L'ingrediente chiave nella ricetta di questa nuova concezione della scarpa Salomon riciclabile è il poliuretano termoplastico (TPU). Invece di utilizzare più materiali per creare la scarpa, come nel caso della costruzione di calzature tradizionali ad alte prestazioni, il nuovo modello utilizza solo TPU per costruire sia la parte superiore sia inferiore. Questa costruzione innovativa consente di poter ridurre in piccole parti e riutilizzare la materia prima, senza limitare le prestazioni della scarpa. Quando la scarpa da running raggiunge la fine del suo utilizzo, Salomon è in grado di ridurla in piccoli pezzi di TPU, che vengono quindi mescolati con un po' di TPU nuovo e inseriti in una macchina a iniezione per diventare uno scarpone da sci. Il risultato finale: gli scarponi da sci presentano le stesse caratteristiche prestazionali delle versioni tradizionalmente presenti nell'attuale gamma Salomon, che già utilizza plastica riciclata. La maggior parte delle costruzioni di calzature tradizionali si basa su materiali come cotone, poliestere, EVA (Etinile Vinil Acetato) e gomma. L'utilizzo di più materiali richiede colla e cuciture per legarli insieme. Ciò rende la maggior parte delle calzature quasi impossibili da riciclare completamente perché i materiali devono essere separati l'uno dall'altro e con la colla che in qualche modo va recuperata. Nel processo di creazione della nuova scarpa Salomon, in più, vengono registrati meno consumi energetici e nessun altro materiale di eccesso. Tutto è riutilizzato. Per garantire che la tomaia di questa nuova scarpa sia sufficientemente traspirante, gli ingegneri Salomon si sono affidati a due tipi di poliuretano termoplastico (TPU). Uno ha un aspetto estremamente leggero, quasi trasparente. L'unità inferiore della scarpa, invece, offre un'ammortizzazione con prestazioni migliori rispetto alla schiuma EVA attualmente utilizzata nella maggior parte delle calzature da corsa.


Marker presenta Duke PT, l’attacco touring in salita e alpino in discesa

Arriva Marker Duke PT (Pin Technology) il nuovo attacco touring con performance freeride in discesa grazie all’innovativo puntale con due funzionalità completamente differenziate. La principale rivoluzione del nuovo attacco ibrido è infatti la possibilità di essere utilizzato come un normale attacco a pin in salita, e di trasformarsi per la discesa in attacco di tipo alpino grazie ai braccetti che si sovrappongono a chiudere tutta la punta dello scarpone. Il gioco è semplice: per camminare basta ribaltare in avanti la parte alpina e bloccarla (oppure asportarla per ridurre il peso al piede di 250 grammi circa su risalite lunghe). In questa configurazione il puntale è quello di un attacco a pin. Riportando i braccetti in posizione Ski, Duke PT blocca la punta dello scarpone sotto gli sci e assicura sganci con valori da 6 a 16 nella versione PT 16, e da 4 a 12 (PT12). La tecnologia AFD garantisce lo sgancio laterale. Le operazioni di passaggio hike / ride e viceversa sono semplici e automatiche grazie alla tecnologia Auto Quad Lock. In pratica in salita Duke è molto simile a un KingPin (ma senza slitta né selettore ski-walk), mentre in discesa a un Jester. La talloniera è step-in, in tutto simile a quelle di Jester e degli altri Duke. La tecnologia Sole.ID rende compatibile il puntale con le suole alpine, touring e GripWalk. Duke PT 16, in vendita dalla stagione invernale 2020-2021, pesa 1.280 grammi in assetto di discesa e 1.000 in salita stivando la mascella nello zaino. PT 12 corrispondentemente 1.090 e 850 grammi.


Garanzia a vita per gli attacchi Dynafit

I dati di mercato mostrano che oltre il 70% degli attacchi da scialpinismo è privo di intelaiatura e che quasi tutti gli scarponi sono compatibili con gli attacchi pin.  Grazie all’intuizione di Fritz Barthel, Dynafit ha dato vita a questo sistema che è ancora oggi un punto di riferimento mondiale nella produzione di attacchi da scialpinismo. Nel catalogo dell’azienda sono presenti ben 12 modelli differenti, tutti prodotti in Germania, nei pressi della cittadina di Passau, a mano, e sottoposti a numerose prove di resistenza e sicurezza. L’azienda controllata dalla holding Oberalp per ribadire la totale fiducia che ripone nei propri prodotti e nella loro qualità, ha annunciato ieri l’introduzione di un’importante novità: a partire dalla stagione invernale 2019/20 offre per tutti gli attacchi a catalogo acquistati a partire da oggi la garanzia a vita. Una volta effettuato l'acquisto, il cliente dovrà registrare il prodotto sul sito web di Dynafit, inserendo il numero di serie. In questo modo il periodo di garanzia si estenderà dai due ai dieci anni, equivalenti alla durata di vita stimata di un attacco da scialpinismo oltre i quali i materiali impiegati e la struttura dell’attrezzo possono aver subito modifiche tali da non garantire il corretto utilizzo. La garanzia copre tutti i difetti del materiale e di fabbricazione e tutti gli attacchi difettosi saranno riparati da Dynafit gratuitamente. Qualora non fosse possibile la riparazione, l’attacco sarà sostituito con un modello del valore medesimo o superiore. La garanzia non copre l'usura dovuta al normale utilizzo e i danni a seguito di utilizzo improprio o di incidenti.

Per saperne di più visitare il sito: 

https://www.dynafit.com/lifelong-guarantee-dynafit-bindings 


Arriva l’occhiale che mostra i dati dell'attività fisica sulle lenti

Si chiama EVAD-1 ed è stato presentato da Julbo a fine settembre alla fiera dell’ottica di Parigi. È il primo occhiale sportivo in grado di proiettare sulle lenti i dati dell'attività fisica rilevati dal dispositivo GPS sportivo o dalle app degli smartphone: distanza, velocità, battito cardiaco, cadenza. La trasmissione avviene tramite Bluetooth e la tecnologia Activelook sviluppata da Microleed di Grenoble. Una soluzione adottata già nell’automotive, dove il display di alcune auto viene proiettato sul parabrezza, ma che era inedita nell’occhialeria sportiva. EVAD-1 arriverà nei negozi a febbraio 2020 ed è dotato di lenti fotocromatiche e ricarica USB, la batteria garantisce una durata di 12 ore.


ATK Bindings porta il service a Milano e presenta il nuovo R12

Non è necessario andare alle gare di skialp per trovare il furgone di ATK Bindings e fare un bel check-up dei propri attacchini. Il servizio di assistenza del marchio di Fiorano Modenese, infatti, sarà presente a Milano Montagna Week, durante i Sustainable Outdoor Days, dal 17 al 20 ottobre. Presso BASE Milano si potranno fare controllare gratuitamente gli attacchi e farsi consigliare. L’obiettivo di ATK Service on tour è propri quello di sensibilizzare gli utilizzatori sulla corretta manutenzione del materiale tecnico per una maggiore sicurezza e perché il rapproto con il cliente non si ferma dopo la vendita ma continua per tutta la vita tecnica dei prodotti. Il Service sarà operativo giovedì dalle 19 alle 24, venerdì e sabato dalle 11 all’una di notte e domenica dalle 10 alle 22. La presenza di ATK a Milano durante i Sustainable Outdoor Days non si esaurisce con il Service. Sabato 19 ottobre dalle 17 allo Sporting San Lorenzo di Via Carroccio 6 verrà presentato il nuovo R12. Sarà un evento con interventi tecnici e verrà proiettato un video realizzato da Adventure Addicted. La collaborazione con Adventure Addicted sta a significare proprio che R12 non è un attacco solo per professionisti o per l’élite, ma per tutti i veri appassionati di freetouring, che va a colpire anche la fascia di scialpinisti emergenti che arrivano dal mondo del freeride.


Patagonia aderisce allo sciopero per il clima chiudendo i suoi negozi

Patagonia, azienda di abbigliamento outdoor con una lunga storia di attivismo ambientale, chiuderà tutti i suoi negozi nel mondo per supportare gli scioperi per il clima, che si terranno il 20 e 27 settembre, e per fare in modo che i dipendenti possano prendervi parte.

Diverse manifestazioni, organizzate a livello globale, chiederanno la fine dell’epoca dei combustibili fossili ed esigeranno giustizia climatica per tutti. In molti paesi del mondo si terranno venerdì 20 settembre, mentre nei Paesi Bassi e in Italia avranno luogo venerdì 27 settembre, giorno in cui negli store di Cortina, Milano e Montebelluna le casse rimarranno chiuse. I negozi Patagonia, e tutti gli uffici in Europa, consentiranno così ai propri lavoratori di prendere parte alle manifestazioni locali.

Ryan Gellert, General Manager EMEA di Patagonia, ha così spiegato la decisione dell’azienda: «La crisi climatica è una questione umana che riguarda tutti noi. Siamo ispirati dai giovani attivisti che stanno portando avanti un movimento globale e, come loro, Patagonia sta richiedendo un’azione urgente e decisiva per il bene delle persone e del pianeta. In quanto azienda internazionale, chiuderemo i nostri negozi il 20 e il 27 settembre, manifesteremo con i giovani attivisti e domanderemo ai governi di tutto il mondo di intervenire. Invitiamo le imprese e chiunque sia preoccupato per il destino della Terra e del genere umano a reagire concretamente e unirsi a noi».

Per sapere di più su Patagonia, la sua storia di attivismo e la sua missione è possibile visitare il sito ufficiale. Inoltre, attraverso il finder online è possibile scoprire tutte le manifestazioni in programma nella propria area.


Suunto 5 fa sul serio

Per chi non ha bisogno di un orologio GPS multisport molto orientato alla performance come Suunto 9, ma è motivato oltre il fitness supportato dai programmi personalizzati proposti da Suunto 3, è da poco stato lanciato dalla finlandese Suunto il nuovissimo Suunto 5. Il target è ben definito: utilizzatori sportivi evoluti, non solo occasionali ma anche very addicted, magari col vizietto dei carichi intensi e dei grandi volumi, alla ricerca di uno strumento allo stato della tecnologia ma dall’ingombro limitato. Oltre che di un buon rapporto qualità prezzo. E pure bello, portabile 24/7. Operazione impossibile? Sicuramente non facile, ma sotto molti punti di vista Suunto 5 centra l’obiettivo.

In pillole

Il cuore di Suunto 5 è il monitoraggio dell’attività sportiva e di quella extra-sportiva, con rilevazioni davvero complete per atleti anche evoluti. È quasi come avere un person al trainer che, in base all’indicazione di obiettivi e livelli, monitora tutte le attività fisiche 24/7, qualità del sonno compresa, e rileva gli stati di forma e di affaticamento fornendo indicazioni sull’alternanza carico-recupero. Anche il singolo allenamento viene guidato in tempo reale per intensità e durata. I dati che servono durante le attività ci sono tutti e sono pre-configurate 80 modalità sport diverse, che si possono poi personalizzare ulteriormente. È possibile perfino crearne di originali, casomai vi inventiate un nuovo sport. In più ci sono rilevazioni e statistiche utili nel quotidiano, oltre allo sport e al pari dei più evoluti activity tracker: dal grafico della frequenza cardiaca 24/24 alla spesa calorica, fino agli orari di alba e tramonto e alle fasi lunari. La rilevazione cardiaca avviene tramite sensore ottico al polso, ma per utilizzi che richiedono massima precisione e valutazioni funzionali dell’attività elettrica del cuore è utilizzabile la fascia cardio Suunto Smart Sensor, acquistabile a parte. Suunto 5 è implementato dalla app Suunto, piattaforma per mobile iOS e Android sincronizzabile con numerosi altri servizi sportivi tra i quali Strava, Training Peaks e Relive.

  • Il prezzo: 329 euro per un prodotto completo, con un software affidabile
  • Il celebre design finlandese Suunto sobrio e pulito, sia con la ghiera color acciaio che bronzo, e le dimensioni accettabili anche su polsi piccoli
  • La completezza delle funzioni che ne fa un vero e proprio monitor del nostro stato di allenamento e di salute, con tanti dati e funzioni molto dettagliate
  • L’usabilità: dopo una veloce ricognizione delle funzioni disponibili (consigliabile, vista la loro quantità), la navigazione nei menù risulta semplice. Ma ci sono anche tanti tutorial su YouTube - Suunto Channel, molto immediati.
  • App Suunto completa e intuitiva, facile il collegamento, utilissime le heat map che mostrano gli itinerari di altri utenti nelle vicinanze
  • Profili di sport praticamente infiniti, inclusi alpinismo, scialpinismo, trail e trekking

  • La ricerca della posizione GPS non è sempre velocissima, ma in ogni caso negli standard di orologi simili e più che accettabile.
  • La leggibilità del display risulta difficoltosa in penombra se non viene attivata l’illuminazione (costante dallo start per tutto il move, oppure con un click al bisogno)

No

  • Non c’è altimetro barometrico, quindi le misurazioni verticali sono rilevate tramite satellite. La parte meteo è un plus integrato in Suunto 9 per chi si muove molto in montagna, ma incide sensibilmente su peso e dimensioni. Suunto 5 punta su compattezza e leggerezza.
© Stefano Jeantet