In arrivo Skialper 126 di ottobre-novembre

Torno subito. Che equivale a dire (anche se non è più politically correct) esco a prendere le sigarette. E torno chissà quando. È questo il tema del numero 126 di Skialper di ottobre-novembre, in distribuzione nelle edicole a partire dall’8 ottobre. Viaggi, esplorazioni, concatenamenti, spostamenti in velocità dal mare alla montagna e ritorno, ma sempre con quel briciolo di creatività (e non necessariamente con l’assillo del record) da renderli unici. Un numero nel quale il concetto di tempo gioca un ruolo importane. Come scrive Davide Marta nel contro-edito a proposito di un curioso negozio di La Grave, in Francia: «Desolé, trop de neige. Ouvert vers 16h00. Merci. Troppa neve, apro verso le quattro. Verso le quattro, un’approssimazione che dà il senso al tempo e alla vita. È un po’ come dire, non state lì a tamburellare sulla porta alle quattro in punto, più o meno a quell’ora arrivo, magari anche un po’ prima, ma senza impegno. Ecco, in questo numero che raccoglie storie di viaggi programmati e improvvisati, di avventure sognate una vita e poi portate a compimento, credo che il primo messaggio sia quello di prendersi cura del proprio tempo, delle proprie passioni, delle persone a cui si vuole bene. Ci sono oggetti che ci servono, che vogliamo, che riteniamo indispensabili, tra questi un paio di sci, degli attacchi, una giacca, ognuno ha i suoi. Ma c’è anche una corsa al troppo, al sempre di più, che probabilmente ci ha portati fuori strada, ad avere le notifiche sul telefono che scandiscono inevitabilmente il nostro calendario. Che ci impediscono di dire, come fa Bruno, arriverò verso le quattro». Prendetevi il giusto tempo e leggete con attenzione Skialper 126!

DESERT LOVE AFFAIR - Due pro skier e un fotografo alla ricerca di discese nella polvere. Ma è una polvere diversa, appiccicosa e abrasiva, le pelli sono sostituite dai cammelli e le tracce svaniscono dopo pochi secondi, cancellate dal vento del Sud. Tof Henry e Chad Sayers sono stati tra le alte dune di Merzouga, nel deserto del Sahara, in Marocco, per disegnare la loro traccia anche sulla sabbia. Un reportage dai colori caldi, con le foto di Daniel Rönnbäck.

© Daniel Rönnbäck
© Daniel Rönnbäck

LETTERE DAI QUATTROMILA - L’obiettivo era fare gli 82 quattromila delle Alpi in un mesetto, qualche giorno in più compresi gli spostamenti. Un vagabondaggio a bordo di un vecchio furgone Volkswagen che si è trasformato in un’esperienza di vita e di amicizia. Protagonisti Silvestro Franchini e Gabriele Carrara, coordinati dalla base da Francesco Carrara. Un diario di viaggio e di formazione.

LA SCATOLA MAGICA - Sei mesi e 20.000 chilometri su un vecchio pickup camperizzato a girovagare tra British Columbia, Alberta e Alaska. Per ri-scoprire lo sci e l’euforia della velocità sulla neve. Elena Adorni si è innamorata di Fiona, un vecchio pickup con cellula camper che giaceva nel cortile di un capannone di Vancouver, lo ha rimesso a posto ed è partita, trovando la scusa per rimettere gli sci e provare anche le linee di Valdez. «Stavo vivendo nello stesso posto da due mesi, e quando mi abituo ad avere l’acqua corrente e a fare una doccia al giorno, significa che è tempo di tornare sulla strada e ripartire».

© Elena Adorni

AVVENTURE KIRGHIZE - Uno sguardo su Google, tanta immaginazione e la voglia si esplorare. È nata così la vacanza di Pietro che la scorsa Pasqua è volato in Kirghizistan con il padre, che non aveva mai messo piede fuori dall’Europa. Non una vacanza qualunque, ma un viaggio con fuoristrada, sci e pelli alla scoperta di sei cime inviolate del selvaggio Tien Shan, in Kirghizistan. Dormendo in un vecchio centro termale abbandonato e condividendo la natura selvaggia con i pastori locali e gli yak.

© Pietro Mercuriali

PELLEGRINAGGIO DI UN DANZATORE DELLA NEVE - La prima discesa con gli sci di una montagna in una remota zona della Colombia, popolata da una delle ultime tribù del mondo antico rimasta ancora intatta. L’autore, Ptor Spricenieks, è una delle poche persone a essere stata autorizzata a esplorare le terre abitate da questa tribù a patto di non parlarne sul web. E per questo non possiamo dirvi di più… vi toccherà leggere l’avvincente articolo su Skialper.

PROBLEM YOK - Un vecchio furgone Volkswagen, l’idea di partire da Istanbul e andare a sciare in Georgia ma… con la quinta marcia rotta non si può andare a più di 80 all’ora. E così Elena e Achille vengono calamitati nelle valli rurali della Turchia, tra i selvaggi monti del Ponto. «Tempo perso o speso meglio?» si chiede Elena Gogna. Quindici pagine di reportage alla scoperta della powder a due passi dal Mar Nero, ma anche dell’ospitalità di Ahmed, Emre, Fatma, persone diverse ma che sono tutte pronte ad aprirti la porta di casa.

© Achille Mauri
© Achille Mauri

RITORNERÒ PRESTO A CASA - Hans Gmoser è emigrato a 19 anni dall’Austria in Canada alla ricerca di fortuna. Ed è finito per inventare l’heliski. Ma la sua idea originaria era di utilizzare l’elicottero per portare gli sciatori in zone remote a fare scialpinismo, come sta tornando di moda. La penna di Emilio Previtali racconta la storia di questo incredibile personaggio e delle sue idee visionarie.

HÉLIAS MILLEROUX - Le vere avventure dovrebbero avere una parte riservata alle incognite e all’improvvisazione. È quello che cerca Hélias Millerioux, lo si legge nei suoi occhi. Piolet d’Or 2018, Guida, alpinista, sciatore, soli 32 anni e un curriculum top con ottomila, ascensioni di alto livello in giro per il mondo, discese estreme, spedizioni e viaggi nei quattro continenti per esplorare i luoghi più verticali del pianeta. Andrea Bormida e il fotografo Federico Ravassard hanno incontrato Hélias sul Monte Bianco. Ne è nata una piacevole conversazione sull’impresa al Nuptse e sull’ultimo viaggio al selvaggio Monte Logan, nello Yukon.

© Hélias Milleroux

5 SUMMITS, 1 RECORD - Cinque vette, le cinque vette che vede dalla finestra di casa, a Sauze d’Oulx. L’idea di salirle in velocità, con le scarpe da trail, in cinque giorni consecutivi, battendo i record di ascesa e stando sotto le cinque ore totali. Per ricordare il suocero, recentemente scomparso e che quelle montagne le amava. Ecco l’ultima invenzione di Simone Eydallin.

© Damiano Benedetto

MARE AMARO - Prima alle montagne voltava le spalle, guardano verso il mare. Poi il gruppo della Majella è diventato il giardino delle avventure di Alex Tucci e così si è inventato di andare e tornare in giornata, correndo, dal mare dell’Abruzzo, dalla splendida Costa dei Trabocchi, alla vetta del Monte Amaro, a oltre 2.700 metri.

© Mirko Picco

IL CAMMINO SOSTENIBILE - Si può pensare di fare un trekking lasciando meno tracce possibili del nostro passaggio? Ci ha provato Carlotta Montanera che la scorsa estate ha percorso l’Altavia 4 delle Dolomiticercando di ridurre il più possibile i rifiuti prodotti, ma anche di utilizzare abbigliamento a bassa dispersione di microfibre e di mangiare a km 0. Scoprendo che…

© Giuseppe Ghedina

MUST HAVE - I furgoni d’epoca Volkswagen sono un leit-motiv di molte delle avventure raccontate da Skialper 126 e allora abbiamo pensato di usarne uno come set per la nuova sezione Must Have, che tornerà su tutti i numeri: 18 pagine di oggetti dei desideri fotografati ogni volta in un contesto diverso e particolare. Dimenticate la cara di credito…

© Daniele Molineris

E ANCORA… - Il primo contatto con la Scott Supertrac 2.0, scarpa da trail presentata lo scorso agosto, le nuove calzature con Gore-Tex Invisible Fit e i guanti stretch e antivento, dieci pagine di portfolio fotografico con scatti selezionati da Federico Ravassard: si spazia dai grandi parchi americani, alla Groenlandia, alla Mongolia e all’Antartide.

© Marco Buttu

 

 

 

 

 

 

 


Skialper 125: the reason why

The reason why. Il motivo che ci fa alzare alle cinque del mattino per andare ad allenarci, che ci fa massacrare di fatica per portare a termine una cento miglia con le scarpe da trail ai piedi, oppure che ci fa salire l’adrenalina a mille quando ci infiliamo in un ripido canalino tra le rocce. È questo il tema di Skialper 125 di agosto-settembre, 160 pagine tutte da leggere durante le vacanze estive. E da guardare, a partire dalla copertina, uno scatto di Jimmy Chin, il regista del documentario Free Solo, premiato con l’Oscar, che immortala il climber Alex Honnold sulla vertiginosa parete di El Capitan. Dopotutto il perché è sempre stato all’origine della ricerca dell’uomo. Una domanda profonda, che abbiamo cercato di interpretare in modo leggero, nel nostro stile. Ma è un po’ come quei film di Checco Zalone che fanno ridere con la scusa di riflettere su problemi o argomenti seri. Skialper 125 sarà in edicola a partire dal 2 agosto.

FRANÇOIS CAZZANELLI, PROVA A PRENDERMI - La Guida valdostana ha chiuso un 2018 da incorniciare e aperto il 2019 con lo stesso ritornello. Il record alle quattro creste del Cervino e la Cresta Cassin al Denali affrontata in stile fast & light sono gli ultimi exploit ma, proprio mentre Skialper andava in stampa, François si è regalato anche l’integrale di Peuterey in meno di 16 ore. Lo abbiamo incontrato ai piedi del suo Cervino per parlare di alpinismo, velocità, leggerezza. E naturalmente del Denali. E lo abbiamo fatto fotografare da Achille Mauri, pensando proprio ai concetti di tempo e velocità.

© Damiano Levati

A CLOSE CALL CON JESPER PETERSSON - Lo sciatore svedese, in coppia con Mikko Heimonen, è uno di quelli che ha sciato l’impossibile nella zona del Monte Bianco, aprendo linee in continuazione negli ultimi anni. Poi a maggio, mentre si trovava sul Khalitna Queen, in Alaska, è stato trascinato per 800 metri in uno stretto canale da una placca a vento, procurandosi diverse fratture alle vertebre e alle costole. «Se trascorri un sacco di tempo in montagna su pendii ripidi, la domanda non è se accadrà qualcosa, ma piuttosto quando accadrà qualcosa – ha detto Jesper-. Però se sei preparato e utilizzi tutta la tua esperienza e conoscenza, ritengo che non sia davvero più pericoloso che guidare una macchina ad alta velocità incrociando auto in senso opposto distanti solo qualche metro».

© Mikko Heimonen

LE RAGIONI DI FRANCO - Giornalista di successo, globetrotter, perché Faggiani, responsabile dell’ufficio stampa del Tor des Géants, ha iniziato a scrivere libri in cui la montagna e comunque la natura non mancano mai? Simone Sarasso ha intervistato l’autore dei libri La Manutenzione dei Sensie Il guardiano della collina dei ciliegi.

ALEX HONNOLD, LA LIBERTÀ È PERFEZIONE - Tempo fa, quasi un anno, La Sportiva ci ha chiesto di scrivere il libro per celebrare i primi 90 anni di attività. Tra i vari capitoli ce n’è uno che racconta della visita in azienda del climber americano, fresco di Freerider slegato. Poi quell’impresa ha portato alla realizzazione del documentario Free Solo, premiato con l’Oscar, e per celebrare il riconoscimento abbiamo adattato il testo, scritto da Emilio Previtali, trasformandolo in un articolo da leggere con molta attenzione. Più the reason why di così...

© Jimmy Chin

ANDREA GALLO, IL FUTURO HA UN CUORE ANTICO - Freerider, skateboarder, climber e uno dei pionieri di Finale Ligure; ma anche regista di video clip di alcuni dei più famosi trapper. Andrea Gallo continua ad attraversare mode e attività sportive con leggerezza e ha più di qualche cosa da dire su alcuni degli sport che amiamo di più. E poi ha appena pubblicato Finale 51, la nuova guida cartacea per il climbing nella località ligure…

© Federico Ravassard

LA CONFRATERNITA DI BARKLEY MARATHONS - Purtroppo sei stato ammesso alla Barkley Marathons. Già la risposta alla domanda d’iscrizione lascia presagire quanto faticosa sia la gara sulle colline del Tennessee, considerata la ultra più difficile al mondo. In più di 30 anni sono state accettate oltre mille iscrizioni, una quarantina all’anno, ma solo in 18 volte un concorrente ha tagliato il traguardo. Ci sono poche certezze sulla Barkley, la lunghezza e il dislivello sono stimati, la partenza può avvenire tra mezzanotte e le dodici e i concorrenti vengono avvertiti un’ora prima dal suono della conchiglia… Eppure c’è chi farebbe carte false per provarla tutti gli anni. Quattordici pagine di storie, con le stupende fotografie di Alexis Berg.

© Alexis Berg
© Alexis Berg

PRIMA/DOPO LA LUT - La La Sportiva Lavaredo Ultra Trail è la gara simbolo delle lunghe distanze in Italia. Per documentare volti, ma anche gambe e fisici prima e dopo i 120 chilometri Federico Ravassard si è presentato sulla linea del traguardo e ha fotografato alcuni dei protagonisti. Naturalmente prima e dopo…

© Federico Ravassard
© Federico Ravassard

DENTRO LA DOLOMYTHS RUN ULTRA - Il racconto di Luca Carrara della Sellaronda in versione estiva e i consigli per affrontare al meglio il giro dei passi. Con il pettorale o senza.

© Martina Valmassoi

URMA - Una gara clandestina, a inviti. Cinquanta chilometri per riscoprire le vere motivazioni che ti fanno alzare la mattina e allenarti. Cinquanta chilometri per riscoprire il trail come scusa per stare insieme e andare oltre lo stereotipo iscrizione-certificato-pacco gara-medaglia-classifica-punteggio ITRA.

© Sara Lando

DREI ZINNEN ALPINE RUN, CORRERE NEL MITO - Si arriva ai piedi delle montagne simbolo delle Dolomiti. Eppure questa grande classica della corsa in montagna è molto di più di quel panorama che ti dà forza sul traguardo. E merita di essere percorsa anche senza il pettorale. Siamo andati a provare il percorso della gara in programma il 14 settembre con il presidente del comitato organizzatore e ci siamo fatti dire tutte le dritte per vivere un’esperienza unica in uno degli angoli più belli dei Monti Pallidi, anche senza il pettorale, magari per una vacanza all’insegna dello sport.

© Giuseppe Ghedina

LA GRANDE MURAGLIA CAMUNA - Alla Bocchetta di Valmassa, in Valcamonica, è rimasta praticamente intatta la seconda linea di fortificazioni della Grande Guerra. Interamente costruite a secco, è impressionate come queste strutture abbiano resistito all’usura del tempo, al vento, alla pioggia e alle nevicate, qui particolarmente abbondanti. «Qui i soldati salirono, utilizzando la strada militare appositamente realizzata, solamente nei periodi più caldi della guerra, quando si temeva, appunto, lo sfondamento del fronte e quindi l’invasione da parte degli austrici – scrive Tatiana Bertera su Skialper - Ma aspettarono, a volte anche per lungo tempo, fino al segnale di cessato allarme, per poi tornarsene a valle ed essere, magari, spediti su un altro fronte».

© Gabriele Facciotti

ANTICIPAZIONI E PROVE - Le ultime novità presentate alla fiera Outdoor by Ispo, ma anche la prova della prima scarpa da trail termoformabile, Tecnica Origin, della nuova Hoka One One Arkali, ideale per hiking e approach, e della new entry Scott Kinabalu RC 2.0.

PORTFOLIO - Abbiamo ampliato la sezione fotografica a inizio rivista, ora di dieci pagine, e con questo numero la rubrica volta pagina: verrà curata ogni volta da un affermato fotografo che selezionerà non solo i suoi scatti, ma anche quelli dei colleghi. Naturalmente cercando di restare fedele all’argomento del numero. Abbiamo iniziato affidando il lavoro a Damiano Levati.

© Damiano Levati

In arrivo Skialper 124 di giugno-luglio

«Una linea difficile ed effimera come lo sono quelle sugli ottomila, in balia dei forti venti e del meteo, che ora scarica neve, ora dissemina roccia che impedisce la discesa con gli sci, se mai si riesce ad arrivare in vetta. Una linea unica e irripetibile. Ma ognuno ha la sua linea». scrive così Claudio Primavesi nell’editoriale di Skialper di giugno-luglio per introdurre la foto di copertina e il tema del numero 124: fedeli alla linea. Si parte, appunto, dall’estetica Dream Line di Hilaree Nelson e Jim Morrison sul Lhotse, ma scriviamo anche di trail running, escursioni dolomitiche, discese norvegesi, vacanze in bici e sci, concatenamenti alpinisti in velocità, rifugi del massiccio francese degli Écrins. Dopotutto, sono tutte traiettorie in cui si sviluppa un movimento se vogliamo rimanere fedeli alla definizione di linea. E sono linee tracciate o sognate da uomini e donne, come scrive il direttore editoriale Davide Marta. «Una linea si può tracciare. Si può seguire, ci si può discostare. Si può senz’altro studiare, sognare, immaginare. Se ne può avere una sola, oppure più di una. Una linea può essere dritta, oppure curvilinea, può girare attorno a degli ostacoli. Può assecondare, ma può anche filare dritto per dritto. Noi abbiamo un’idea di fare riviste che poi è una linea. Parlare di persone, prima di tutto, usando il pretesto della montagna, dello sci, dell’arrampicata, della corsa. Che senso avrebbe, se no, tutto questo? Le linee sono cose che hanno a che fare con la vita delle persone, tutti i giorni». Skialper 124, 160 pagine, è in distribuzione nelle edicole a partire da martedì 11 giugno.

LA LINEA DI DISCESA PRIMA DI TUTTO - Quella di Hilaree Nelson e Jim Morrison sul Lhotse del settembre 2018 è stata, insieme alla discesa del K2 di Bargiel, l’impresa dell’anno. Per conoscere i retroscena della sciata sulla Dream Line abbiamo intervistato Hilaree. Una chiacchierata che non si è fermata al Lhotse, ma è arrivata al Papsura, al ruolo di mamma e sciatrice estrema-esploratrice e tanto altro. 

© The North Face/Nick Kalisz

ICE & PALMS - Dal Sud della Germania a Nizza. Una vacanza in bici per arrivare al mare. E in mezzo un po’ di cime con gli sci e le pelli. È la pazza avventura della scorsa primavera di due simpatici tedeschi (che è diventata anche un film, Ice & Palms, appunto). Con qualche imprevisto, come il passo del Furka ancora chiuso affrontato con 50 chili sulle spalle tra zaino e bici, fio da pagare per qualche sciata indimenticabile. E naturalmente non è mancato il bagno finale nelle acque del Mediterraneo.

© Ice & Palms
© Ice & Palms

THE GODMOTHER OF ALL COULOIRS - Una linea netta, tra le rocce a picco sul fiordo. Un nome invitante (la madrina di tutti i couloir). Non si poteva non andare alla scoperta di quella sottile fessura. Ed è quello che hanno fatto Alice, Alberto, Marco e Carolina. Ma non avevano calcolato che fiordo e tormentato territorio norvegese avrebbero richiesto molto più tempo del preventivato. Alla fine la soddisfazione di una discesa molto estetica ha ripagato la tanta fatica, ma non per tutti gli escursionisti. 

© Alice Russolo

TOUR DE LA MEIJE, 4 GIORNI AU REFUGE - Unire i rifugi attorno al quasi quattromila del Sud della Francia in un unico tour scialpinistico. È quello che hanno fatto Andrea Bormida e Federico Ravassard. Scoprendo, oltre a bellissime montagne e altrettanto invitanti discese, che rifugi e rifugisti di questo angolo di paradiso hanno ancora un’anima. E che la tarte au chou è più calorica delle barrette energetiche.

© Federico Ravassard
© Federico Ravassard

IO SONO MATTEO EYDALLIN - Cinque trofei Mezzalama in bacheca. Ma anche un vecchio Nokia come telefono, l’avversione per i selfie, i cd al posto degli mp3, l’allenamento di testa sua e la lingua senza peli. Siamo stati nel ritiro estivo di Matteo Eydallin per scoprire meglio il metodo steppen. E come si fa a rimanere competitivi per così tanti anni.

© Gabriele Facciotti

FAST IS THE NEW TRENDY - Salire per vie alpinistiche in velocità, partendo dal fondovalle. Un’escursione a metà  tra skyrunning e alpinismo ma in compagnia e con tutta l’attrezzatura da quota. «Dʼaltronde, esiste forse uno stile più logico ed elegante del partire dal fondovalle, scalare una o più montagne e tornare al punto di partenza con il minimo materiale indispensabile, in un solo, rapido, assalto?». Ed è quello che hanno fatto Denis Trento e Robert Antonioli l’anno scorso per allenarsi, con tre uscite tra Monte Bianco e Monte Rosa che abbiamo fatto in parte ripercorre ai protagonisti per realizzare le splendide fotografie a corredo dell’articolo. Non solo un reportage sulle escursioni, ma un articolo per scavare a fondo nella filosofia fast & light, nella storia e nelle diverse opzioni di materiale utilizzabile. 

© Stefano Jeantet

LA HAUTE ROUTE DEL TRAIL - Da Verbier a Zermatt: 225 chilometri e 14.000 metri di dislivello positivo ai piedi delle montagne più spettacolari d’Europa. È la Via Valais, il nuovo itinerario lungo di trail creato, dopo attente esplorazioni, dalla premiata ditta Kim Strom, Dan e Janine Patitucci, che i lettori di Skialper già conoscono. Uno spunto per le vacanze…

© Patitucci Photo

ALTA VIA - Da Tires alla Val Fiscalina, l’Alto Adige da Ovest a Est, attraversando le Dolomiti e incrociando le alte vie più frequentate. Un indimenticabile trekking di otto giorni in compagnia di Egon Resch, Guida alpina altoatesina, al cospetto di cime simboliche come Sciliar, Catinaccio, Tofane, Tre Cime. E alla scoperta di rifugi unici, alte cascate e ferrate molto panoramiche.

© Brey Photography

OLTRE LE ULTRA - Come si allena Michele Graglia, ex modello e soprattutto vincitore di due delle gare di corsa più estreme, la gelida Yukon Arctic Ultra e la torrida Badwater Ultramarthon? È un mix di training atletico, alimentazione, ma soprattutto testa. Un articolo sull’approccio alle lunghe distanze che diventano una vera e propria filosofia di vita perché «l’ultra è mentale al 90% e l'altro 10% è nella tua testa». 

© Dino Bonelli

SUL CAMPO - Le nuove New Balance Fresh Foam Hierro v4 provate da tre diversi concorrenti del  Chianti Ultra Trail, ma anche i nuovi zaini Trail Force di Camp testati da Franco Collé. Non mancano i test su Skialper 124 e anche le presentazioni delle novità, come le scarpe da hiking termoformabili Tecnica Plasma o la nuova collezione di calzature da trail RaidLight o ancora tutti gli highlight per l’estate 2020 di Dynafit.


Da oggi in edicola la Outdoor Guide 2019

288 pagine con 350 prodotti tutti testati. Sono questi i numeri della Outdoor Guide, un appuntamento fisso nelle edicole italiane per gli appassionati di trail running, escursionismo e alpinismo. L’edizione 2019, dal 15 maggio in tutte le edicole (se volete riceverla a casa si può preordinare solo qui) si presenta con tante novità. A partire dalla veste grafica e dall’organizzazione dei contenuti. Un restyling completo per prendere ancora più per mano il lettore e guidarlo in modo semplice alla scelta del migliore prodotto per le sue esigenze: scarpe, zaini, bastoni, GPS, lampade frontali, tende, materassini, sacchi a pelo, fornelletti.

NUOVE CATEGORIE – Rispetto all’anno scorso abbiamo completamente rivisitato il nostro approccio e la Outdoor Guide non è più divisa in tre mondi separati, ma in categorie che rispondono a precisi identikit di sportivi e appassionati outdoor. E ogni categoria ha una sua introduzione specifica. Trail running, ultra trail, sky & vertical, day hiking, multiday hiking, approach & multifunction e mountain i micro-mondi individuati.

COME PROVARE – All’inizio un ampio servizio sulla metodologia dei nostri test e a seguire un articolo con i consigli per provare i prodotti in negozio prima dell’acquisto. Esistono scarpe, zaini e bastoni di livello superiore, ma è importante scegliere i prodotti più adatti alle nostre esigenze e soprattutto della misura corretta.

AWARDS – Sono stati razionalizzati i riconoscimenti per i prodotti che abbiamo ritenuto i migliori: solo un prodotto dell’anno per ogni categoria (con qualche sotto-categoria) e le editor’s choice, assegnate agli articoli consigliati dalla redazione per il rapporto qualità/prezzo o l’equilibrio generale della proposta. Nell’assegnazione dei premi abbiamo privilegiato scarpe, zaini e bastoni fedeli alla filosofia della categoria e adatti a un ampio spettro di utilizzatori.

TEST TEAM – Più di 30 testatori di altissimo livello. Qualche curiosità? C’erano dieci tra Guide alpine e Aspiranti, ma anche accompagnatori di media montagna e tra i trail runner il palmarès comprendeva ben cinque vittorie al Tor des Géants. Un grazie a Roberto Beretta, Filippo Bianchi, Lisa Borzani, Oliviero Bosatelli, Franco Collé, Michael Dola, Katia Fori, Giorgia Ganis, Nicola Giovanelli, Camilla Magliano, Christian Modena, Melissa Paganelli, Graziana Pè, Giorgio Pulcini, Giuditta Turini, Elisabetta Caserini, Alessio Cerrina, Alberto Ciannamea, Luca Polo, Luca Macchetto, Sergio Pezzoli, Gianni Predan, HannahMacMillan, Alessandro Monaci, Alberto Bolognesi, Francesco Ratti, Carlo Gabasio, Guido Chiarle, Maurizio Pastore e Federico Foglia Parrucin.

TRAIL, ULTRA, SKY & VERTICAL – Scarpe, zaini, bastoni per correre nella natura, dalle porte della città alla montagna vera, da pochi chilometri alle cento miglia e alle gare endurance. E poi i modelli per i terreni più tecnici e per le gare di sola salita. Nella categoria ultra trail abbiamo inserito una sotto-categoria ‘adventure raid’, che racchiude le gare lunghissime o a tappe ma anche le avventure in autosufficienza nella natura.

DAY HIKING, MULTIDAY E CAMMINI STORICI – Per chi ama camminare, abbiamo individuato scarpe e zaini specifici per escursioni giornaliere e di più giorni. Calzature di taglio basso, mid o scarponcini e poi gli immancabili bastoni. Non mancano le scarpe per i cammini storici, un segmento che suscita sempre più interesse e al quale abbiamo dedicato una sezione del capitolo multiday hiking. Un capitolo, quello del multiday hiking, particolarmente ampio, con anche una sezione dedicata ai GPS cartografici e un’ampia rassegna di tende, materassini, sacchi a pelo e fornelletti per il campo base. Prodotti leggeri e performanti per l’escursionista moderno.

APPROACH & MULTIFUNCTION – Il mondo dell’avvicinamento o approach è uno di quelli più in fermento ed esistono sempre più scarpe versatili, valide anche per un avvicinamento non tecnico, ma nella realtà delle multifunzione. Ecco perché abbiamo diviso in due questa categoria inserendo i modelli più tecnici e quelli più poliedrici.

MOUNTAIN – Le scarpe per l’alpinismo, ma anche gli zaini da parete, in versione classic o fast & light. Dalle proposte più tradizionali o integrali da ghiaccio e cascata alle nuove calzature per una versione più veloce e spinta dell’alpinismo.

GPS DA POLSO – Come ogni anno ritorna puntuale anche la rassegna degli ultimi strumenti da polso per tracciare i nostri percorsi, ma soprattutto per monitorare le prestazioni, da Garmin a Suunto passando per Polar.

LAMPADE FRONTALI – Un’altra novità della Outdoor Guide 2019 è il test delle lampade frontali completamente rivisitato. Per mettere alla prova dieci modelli top non siamo andati solo sul campo ma anche in laboratorio in Germania, per rilevare durata e portata effettiva delle lampade. Ne sono usciti risultati molto interessanti…

I CONSIGLI DEGLI ESPERTI E DEGLI ATLETI – Non è una novità che la nostra casa editrice stia per mandare in stampa alcuni libri di atleti o esperti in materia e allora ecco che, di tanto in tanto, la Outdoor Guide propone i consigli di Emelie Forsberg sulla corsa in salita o come affrontare una cento miglia o quelli di Nicola Giovanelli su ultra trail e problemi gastro-intestinali.


Skialper 123 di aprile-maggio: do not pray for snow, do something!

«Un numero come questo della rivista è coraggioso, diverso, di rottura (modi diversi di dire: rischioso). Per una volta abbiamo abbandonato quel tono leggero che spesso ci contraddistingue, abbiamo voluto essere più rock che pop. Per certi versi anche un po’ punk. Abbiamo voluto, con tutto il cuore, che qualcuno storcesse anche il naso e ci trovasse fuori luogo, radical chic, autoreferenziali. Come i ragazzi che manifestano per strada». Sono le parole del direttore editoriale di Mulatero Editore Davide Marta a introdurre Skialper 123 di aprile-maggio, in edicola a partire dalla prossima settimana e interamente dedicato al riscaldamento globale e all’ambiente. Lo strillo di copertina è eloquente: Don’t pray for snow, do something. Ed è proprio questo il senso di un fascicolo di ben 224 pagine (record per Skialper), stampato interamente su carta riciclata: documentare lo stato di salute delle nostre montagne, dei ghiacciai, dei boschi, capire quali sono le prospettive per il futuro e che cosa ognuno di noi nel suo piccolo sta già facendo e soprattutto potrà fare per un futuro più verde. Ops, più bianco…

©Tomaso Clavarino

QUALE FUTURO? - Riscaldamento globale, investimenti sbagliati, dal Piemonte al Friuli sono centinaia le stazioni sciistiche che hanno chiuso i battenti lasciando in eredità acciaio, cemento e montagne disboscate. Per istituzioni e impiantisti l'unica soluzione sembra essere la neve programmata. Ma a che costo? Tomaso Clavarino, fotografo documentarista di fama internazionale, ha girato le Alpi tra Piemonte, Lombardia, Dolomiti e Austria alla ricerca di stazioni fantasma ed ecomostri, ma anche di esempi di riconversione green. Un lavoro durato mesi che ha portato alla realizzazione di un dossier di ben 28 pagine. Da leggere, guardare e conservare.

©Tomaso Clavarino

BIODEGRADABILE VS RICICLABILE - L’equazione della sostenibilità dell’abbigliamento outdoor è difficile. I materiali naturali sono biodegradabili (in determinate condizioni) ma sprecano risorse naturali e la loro fine vita produce gas serra; quelli sintetici teoricamente riciclabili all’infinito ma in parte all’origine dell’inquinamento da microplastiche. Un interessante articolo per saperne di più.

GHIACCIAI, UN FUTURO GRIGIO - La temperatura in salita è all’origine della fusione dei ghiacciai perché contribuisce pesantemente alla diminuzione di massa in estate e anche in inverno, quando le precipitazioni nevose sempre più spesso salgono di quota. Abbiamo fatto il punto sullo stato di salute dei ghiacciai italiani e non solo con Christian Casarotto, glaciologo del MUSE-Museo delle scienze di Trento.

©Fabio Pupin/MUSE

NEVE, SEMPRE MENO, SEMPRE PIÙ IN ALTO - L’aumento delle temperature porta anche a un minore innevamento, soprattutto sotto i 1.500 metri. E il futuro cosa ci riserverà? Ne abbiamo parlato con Michelle Freppaz, professore associato di nivologia e pedologia all’università di Torino e autore del libro ‘I giorni della neve’.

ALBERI, UN EQUILIBRIO PRECARIO - In Italia la superficie occupata dalle foreste è in aumento. Ma fenomeni sempre più estremi come la tempesta Vaia o le prolungate siccità mettono a rischio molte foreste e specie. Giorgio Vacchiano è ricercatore e docente di selvicoltura e pianificazione forestale all'Università Statale di Milano ed è stato inserito dalla prestigiosa rivista Nature tra gli 11 ricercatori emergenti al mondo. Per Skialper ha scritto un interessante articolo proprio su questi argomenti.

PERMAFROST, IL PROBLEMA NASCOSTO - Lo strato di terra perennemente ghiacciato, un ottimo collante per le rocce delle montagne, si sta riducendo. Ed è all’origine di molti crolli e frane in quota, alcune catastrofiche come quella del Cengalo del 2017. Su questo problema ha scritto per noi Riccardo Scotti, ricercatore in geomorfologia e permafrost presso l’Università di Bologna e responsabile scientifico del Servizio Glaciologico Lombardo.

THINK TANK DELLA NEVE ALLE LOFOTEN - La neve è in pericolo e per questo Patagonia, marchio di abbigliamento californiano pioniere della sostenibilità ambientale, ha chiamato a raccolta alle isole norvegesi Lofoten, minacciate dalle trivellazioni marine alla ricerca di idrocarburi (una battaglia che sembra, fortunatamente, vicina alla vittoria) ambassador, giornalisti, sportivi per cercare nuove strategie di comunicazione del problema del climate change e degli effetti che potrà avere sugli sport outdoor. Skialper, unico media italiano, c’era.

DIALOGHI SULL’ACQUA - Fare snowboard nel Canton Ticino può avere influenze su quello che succede nel Mediterraneo o nel Mar Nero. Perché la neve diventa acqua che attraverso i fiumi arriva al mare. Mattia Fogliani, splitboarder ticinese, ha ideato il progetto Alpsea, proprio per sensibilizzare sui legami tra neve e acqua e a uno stile di vita più pulito.

©Achille Mauri
©Kelvin Trautman

I SENTIERI EFFIMERI DEI THULE - La Groenlandia è uno dei luoghi più belli e remoti della terra. E anche uno di quelli dove gli effetti del climate change sono più evidenti. Pubblichiamo uno straordinario reportage del fotografo Kelvin Trautman che ha esplorato la costa orientale dell’isola in compagnia di velisti e trail runner (c’era anche Anna Frost).

©Kelvin Trautman
©Kelvin Trautman

GRANDE CIRCOLO - Cosa c’è di più ecologico che usare i propri sci (o al massimo una e-bike) come mezzo di trasporto? Il nostro Andrea Bormida ha percorso 150 chilometri da Sesto Pusteria a Colle Isarco, lungo i confini tra Alto Adige e Austria, by fair means. E non si è fatto mancare l’occasione di testare l’abbigliamento Salewa prodotto utilizzando gli scarti della lana delle pecore locali e trattamenti impermeabilizzanti green.

VOGLIO UNA VITA LOW IMPACT - Si può vivere senza inquinare? Purtroppo no, però si può adottare uno stile di vita, non solo nelle faccende di tutti i giorni, ma anche quando si praticano sport outdoor, più pulito possibile. È quello che sta cercando di fare da anni Luca Albrisi…

©Alice Russolo

UN INVERNO ‘EARN YOUR TURNS’ - Dalla prima all’ultima neve salendo e scendendo con le pelli, senza prendere mai un impianto di risalita. È la sfida di Eva Toschi.

GLOBETROTTER PER L’AMBIENTE - Vacanze in bici e sci, ma anche trasferte a Washington per parlare del climate change con i politici: Brody Leven è uno degli sportivi outdoor più originali e coinvolti nel progetto dell’associazione POW, Protect Our Winters.

©Mary McIntyre

AZIENDE E PRODOTTI GREEN - Da Vaude a Picture, da Mammut a La Sportiva e ATK, ecco cosa fanno i principali marchi Outdoor per rendere più sostenibili i loro prodotti. E poi tante storie all’insegna del recupero, dagli occhiali realizzati con le serigrafie dei vecchi snowboard alle cinture che nascono dalle pelli usate, senza dimenticare i consigli per gli acquisti eco.

PORTFOLIO - Ghiacciai quasi spariti, pranzi gourmet dai vestiti compostati, pareti trasformate dai crolli di roccia dovuti allo scioglimento del permafrost, sci che diventano combustibile per il cemento e tanto altro nella sezione dedicata alle fotografie più significative.

OUTDOOR RUNNING - Un allegato di 48 pagine con le schede delle più interessanti gare di trail, skyrunning e corsa in montagna del calendario italiano.


In arrivo Skialper 122, un numero dedicato all’old school

«Old school non è vintage. Non è revival. Old school è old school, è vecchia scuola, alla moda vecchia, come si faceva una volta. Quando abbiamo buttato sul tavolo il tema di questo numero, la sfida era di focalizzarci su cosa è rimasto e che cosa no del modo di andare in montagna con gli sci di venti, trent’anni fa. Così i nostri reporter e fotografi hanno viaggiato tra corsi CAI e serpentine, tra discese a raspa e scialpinisti che erano già così prima e sono rimasti tali, tra sci lunghi e dritti e altri rockerati e sbananati». Sono le parole del direttore editoriale Davide Marta a introdurre l’argomento del numero 122 di febbraio-marzo di Skialper, disponibile dal 12 febbraio in edicola. Un numero molto particolare, anche nello stile grafico, volutamente con un flow retrò, a partire dalla copertina di Enrico Zenerino che illustra uno sciatore che si tuffa a tutta velocità su un pendio vergine con la raspa. E. si badi bene, non è una foto d’epoca…

SUCAI 1951- È la più antica scuola di scialpinismo europea, quella del SUCAI di Torino. Il nostro Federico Ravassard ha partecipato alla prima uscita, con 140 iscritti. Un reportage da dentro il corso CAI tra levatacce, incubo inversioni e vin brulè.

©Federico Ravassard

I PROTAGONISTI - Arno, Domenico, Fabrizio, Fedora, Stefano. Ma anche Ezio e Pier Luigi. Sette scialpinisti, sei uomini e una donna da una gita ogni fine settimana. Con attrezzi da 85 al centro, salame al posto dei gel, un curriculum di tutto rispetto anche quando i gradi salgono e tanta voglia di divertirsi. Perché questo è lo spirito dello scialpinismo delle origini.

©Daniele Molineris/Storyteller-Labs

OSCAR BELETTI - Prima viaggiatore, poi alpinista, infine scialpinista. Bresciano ma innamorato delle Orobie, ai monti bergamaschi ha dedicato un libro di 400 pagine che è al tempo stesso guida con 100 itinerari sulla neve e manuale esistenziale. Lo abbiamo intervistato all’antica: sulla neve delle… Orobie.

©Achille Mauri

SERPENTINA FOREVER - Alberto Casaro, testatore della nostra Buyer’s Guide, non è nuovo a sfide impossibili. E allora ha rispolverato dei vecchi grissini da 207 centimetri per provare a fare serpentine davvero old school nella neve fresca. Non sono poche le sorprese a confrontare la sequenza fatta con i vecchi sci e quelli attuali!

©Filippo Menardi

YAK SUL MONTE ROSA - Classe 1967, Fabio Iacchini era sciatore estremo, freerider, skyrunner e alpinista fast&light quando ancora queste definizioni erano in incubazione. Lo ha intervistato Andrea Bormida, con le stupende foto realizzate nei dintorni del Monte Rosa da Paolo Sartori.

©Paolo Sartori

TÄSCHHORN - Diario della prima discesa conosciuta della diretta Nord-Ovest di uno dei 4.000 più isolati del Vallese.

LUNGA VITA ALLA RASPA - Enrico Marta, fondatore di Skialper, rievoca la storia della raspa nello scialpinismo, tra fatti, aneddoti e curiosità. Gabriele Ghisafi, già interprete dello skialp con la raspa, e Nadir Maguet si sono prestati come modelli per le foto di questo divertente servizio.

©Stefano Jeantet

IL MEZZALAMA ATTRAVERSO L’ATTREZZATURA - Amedeo Macagno, i fratelli Stella, Chicco Pedrini e Matteo Eydallin sono i nostri modelli per un portfolio fotografico nel quale mostrano l’attrezzatura usata alla regina delle gare di skialp dagli anni Trenta a oggi.

©Stefano Jeantet

ADAMELLO SKI RAID - Altri due modelli d’eccezione per scoprire tutti i segreti del prossimo Ski Raid, in programma il 7 aprile, e di quelli del passato: Davide e il padre Lodo Magnini.

©Alice Russolo

VIVE LA FRANCE - La nazionale d’otralpe, tra conferme e giovani leve.

MATERIALI - Una sezione tutta nuova che raggruppa le prove attrezzatura e le notizie sulle anteprime dell’inverno 2019/20.  La prova del nuovo Blizzard Zero G 95, della giacca Mythic di Vertical e dei ramponi Skimo Race e Skimo Nanotech di Camp, i nuovi Magico.2 e Mistico.2 di Ski Trab, lo scarpone Dalbello Lupo Air 130 e gli sci Völkl Mantra, il bastoncino Speed Twist by Amplatz, le novità Salomon, Atomic, Dynastar, La Sportiva, Scarpa, Movement, Salewa, Black Crows, Plum, Fritschi, K2, Atk Bindings, Hagan, Mammut, Vaude e tanto altro.

IL FUTURO DEL TELEMARK - Lo sci a talloni liberi è veramente morto come hanno scritto i nostri colleghi americani di Powder qualche tempo fa? L’opinione di Emilio Previtali.

©Damiano Levati

PORTFOLIO - C’è chi scia ancora con il monoski, chi organizza raduni con sci e pelli da più di 30 anni che sono diventati dei veri e propri happening e chi come Bruno Compagnet sa divertirsi ancora come un bambino quando in Austria arriva una delle più grandi nevicate del secolo. Sono i click del nostro portfolio fotografico.

 

 

 

 

 


Le più belle storie del 2018

Un anno è volato, come sempre. Speriamo almeno che sia stato un 2018 ricco di sciate nella polvere. Per noi è stato un 2018 pieno di soddisfazioni e sempre più numerosi avete letto gli articoli di Skialper. Ecco una playslit dei nostri favoriti. Buon 2019!

La redazione

Lo sci come scusa - «Faccio click nei miei attacchi sulla parte più alta del Ghiacciaio Margherita. Si tratta di un caos frammentato di ghiaccio soffocato dai detriti che precipita dalla terza cima più alta dell'Africa prima di fondersi in una lussureggiante giungla equatoriale e di fluire a valle per formare il Nilo. Nonostante si sia stia sciogliendo molto velocemente, il Ghiacciaio Margherita è il più grande rimasto in Africa. Il climate change ha ridotto quelli sul Kilimangiaro e sul Monte Kenya a minuscole schegge, semplici ricordi della loro originaria grandezza. Ed è per questo che siamo qui, dopo sei giorni di avvicinamento, a mettere gli sci ai piedi per la prima volta». Lo sci per Mary McIntyre, al suo primo fotoservizio su Skialper, è una scusa. Una scusa per entrare in contatto con persone lontane anni luce dal nostro modo di vivere, culture ancestrali e montagne che sorgono da foreste pluviali. Questo articolo è stato pubblicato sul numero di dicembre 2018, qui trovi tutte le informazioni.

Andrzej Bargiel ©Marek Ogien/Redbullcontenpool

K2 Ski Challenge - «Sono esausto. Mi sento vuoto, devo assolutamente riposare. Avevo già avuto un momento simile di stanchezza e di capogiro quando ero più in alto, raggiungendo Janusz al campo due, per avere bevuto e mangiato troppo poco: non so perché non avessi fame, probabilmente per la tensione. Ho tentato di bere un drink con un isotonico, ma non sono riuscito per i conati di vomito. (…) Il mio corpo tollera solo la neve, in questo momento. Scendo, sono quasi alla fine. Alla base della parete c’è un piccolo cocuzzolo e ci monto sopra con gli sci. A quel punto sento che tutto è finito, alzo le mani al cielo e urlo. Poi, dopo qualche minuto, riprendo a scendere e faccio le ultime curve prima di togliere gli sci. Marek Ogień, che mi parla alla radio, mi sta osservando dai piedi della parete. Lo vedo e lo raggiungo». La discesa del K2 con gli sci di Andrzej Bargiel è stata l’impresa dell’anno. Ne abbiamo parlato sul numero di ottobre, con uno speciale di più di 30 pagine: le informazioni qui.

©Roberto De Pellegrin

Dolomites Wildest Path - Luca ha 38 anni, per lui gestire il rifugio Pramperet non è stata una scelta ma una necessità: «Ero senza lavoro e ho preso un’occasione al volo. Ora però mi trovo bene e vorrei continuare, vorrei che non diventasse come i rifugi che ci sono a Nord, dove ormai è stato addomesticato tutto. Elena e Gavino sono sedici anni che gestiscono il rifugio Pian de Fontana. Lei vicentina e lui di Alghero, cercavano un posto dove lavorare in montagna e l’anno trovato qui, su un antico pascolo in vista della Schiàra. «Quando devo dire non ce l’ho a chi mi chiede l’acqua calda, la camera doppia, il tiramisù o i gelati, vedo che rimangono un po’ perplessi - dice Elena -. Abbiamo tutti molte cose e questo è un posto che ne offre meno, ma ti dà un’esperienza in più. Poi la maggior parte delle persone al mattino mi dice: Sono stato bene, grazie dell’atmosfera. Allora sono io che mi stupisco perché non ho fatto niente di speciale». Questa e altre interessanti storie nel bellissimo reportage sulla nuova Altavia delle Dolomiti Bellunesi. Se volete saperne di più, cliccate qui.

©Achille Mauri

La Promenade - Fra i legni lunghi due metri e dieci e i palettoni da 106 millimetri sotto il piede scivolano via cinquant’anni. Come niente fosse. Decenni di vite, senza che la montagna se ne sia neppure accorta. Corse, salite, discese, gare, neve, pioggia e sole. E lei sempre uguale a se stessa. Sempre lì, a due passi da casa. È il 1970, nello sconfinato bianco della Val d’Aosta, in condizioni di neve perfette e abbondanti, tre ragazzi. Guido, Ruggero, Carlo. Ad aprile, primi di sempre, tracciano il loro sogno: attraversare la regione sugli sci, da Champorcher a Gressoney. Tredici tappe, due giorni di sosta per maltempo, 37.000 metri di dislivello. Anno 2017, mese di maggio. La storia si ripete. Sulle stesse linee che ogni anno decine di persone ripercorrono, sugli stessi passi che gli atleti del Tor des Géants inanellano frenetici, il sogno di Guido, Ruggero e Carlo rinasce. È lo spirito a dettare le regole: nessuna sfida contro il tempo, nessun bisogno di leggerezza per correre più veloci. Lì, a due passi da casa, Shanty Cipolli e Simon Croux decidono semplicemente di ripercorrere quel che qualcuno ha già fatto. Tutte le informazioni su questa stupenda avventura qui.

©Federico Ravassard

C’era una volta il West  - «A fine febbraio ho deciso di curarmi. La meta del mio rehab era una valle nell’Ovest, dove il freeride esiste da più di vent’anni e non è stato inventato ieri da un marketing manager di una multinazionale, dove lo sci libero non lo si pratica, lo si vive in tutti i suoi eccessi e i sacrifici che ti richiede. Dove tra l’essere e l’apparire si sceglie lo sciare, e se la neve è bella magari al lavoro ci si va un’altra volta, pazienza se il conto in banca a fine mese piange. Così sono andato a disintossicarmi a Gressoney da Zeo e i suoi amici, alla Baitella». Inizia così l’articolo di Federico Ravassard su Gressoney pubblicato sul numero di aprile-maggio di Skialper: se volete saperne di più

La Caroline Face

Caroline Face - La Caroline Face è stata l’ultimo problema alpinistico neozelandese negli anni ’70 e, con l’avvento dello sci su grandi pareti, nell’ultimo decennio una delle più grandi linee al mondo rimasta da sciare. Era stata addirittura inserita in una top ten di discese ancora da realizzare, insieme alla sud del Denali (poi scesa da Andreas Fransson), al K2 e altre ancora. L’ultimo tentativo, quello di Andreas Fransson e Magnus Kastengren nel 2013, terminò al Porter con la fatale caduta di Magnus, senza la quale probabilmente i due avrebbero sciato l’intera parete. Il problema è stato risolto nell’autunno 2017 da Enrico Mosetti, Tom Grant e Ben Briggs e su Skialper 116 di febbraio-marzo lo stesso Mosetti ha scritto un interessante articolo sulla sua discesa. Info qui.

Sci con vista tra le meringhe ghiacciate delle Alpi Giulie ©Federico Ravassard

Alla Fiera dell’Est - Saranno montagne basse, almeno per uno che arriva dall’Ovest, però in mezzo a queste montagne è cresciuto uno degli scialpinisti italiani più cool del momento, Enrico Mosetti, detto il Mose. «Classe 1989, sponsorizzato da quel marchio molto hipster di Chamonix che ne riflette in pieno l’immagine, quattro spedizioni all’attivo e discese pazzesche su giganti di cinque o seimila metri in Perù, Georgia e Nuova Zelanda, più un tentativo al Laila Peak in Pakistan, ovvero una delle più belle montagne del mondo. Tutto questo per dire che, insomma, se uno così impara a sciare da queste parti, allora le Alpi Giulie devono avere un qualcosa dentro di selvaggio». E per questo, dopo l’esperienza di Benvenuti al Sud, Federico Ravassard ha passato qualche settimana a sciare con il Mose e altri local su queste montagne così selvagge e ricche di fascino. Per saperne di più.

Heitz sullo Zinalrothorn ©Tero Repo

Quello che volevamo chiedere a Jérémie Heitz - A quasi due anni dall’uscita di La Liste, abbiamo chiesto a Jérémie quello che era rimasto nella gola da tanto tempo. Non c’è dubbio che La Liste sia uno skimovie fuori dai canoni, dove tutto quello che è rimasto impresso nella nostra mente dopo la prima visione è una saetta che squarcia un muro bianco. Lo fa a pezzi, letteralmente. Un film che ha segnato profondamente il movimento dello sci ripido, che ha creato discussioni e anche qualche critica. In meno di cinquanta minuti tutte le certezze su come si sciavano le classiche big face alpine sono state prese a calci. Qualche anticipazione sulle domande che Andrea Bormida ha fatto a Jérémie e sulle riposte… qui.


Disponibile Skialper 121 di dicembre-gennaio

È disponibile nell’edicola digitale di Skialper e in consegna agli abbonati e nelle edicole il numero 121 di dicembre-gennaio 2018: 192 pagine con tante storie di neve, persone e materiali. Con un sottile fil rouge a collegare gli articoli principali: my way, a modo mio. «Dopotutto rompere gli schemi, andare controcorrente, non è una moda fine a se stessa - scrive il direttore di Skialper Claudio Primavesi nell’editoriale - E non è per forza un concetto positivo. È solo e semplicemente il coraggio di non farsi omologare, di scegliere la propria strada. Giusta o sbagliata che sia. (…) A modo mio. Come in quella stupenda canzone scritta, tra gli altri, da Paul Anka cantata da Frank Sinatra…».

COVER - Un’immagine evocativa per la copertina: uno sciatore su un profilo che sembra quasi finto tanto è perfetto e uno sciatore a sollevare polvere pura. Una new entry nell’elenco dei fotografi che hanno pubblicato su Skialper: Reuben Krabbe, dal Canada.

ORIGAMI BIANCO - Tre ragazzi e una ragazza, quattro freerider. Alla ricerca di qualcosa di diverso del solito Hokkaido. Ecco allora, sempre in Giappone, Hakuba. Magari meno cool, ma ricca di spine, boschi e villaggi sommersi dalla neve per chi ha voglia di pellare per qualche centinaia di metri. Tanto bianco a increspare tutto, a trasformare il paesaggio come l’arte di piegare la carta. Diario on the road di un viaggio con gli sci in Giappone di Alberto Casaro, Giulia Monego, Michele Valle Da Rin e Filippo Menardi. Guardare bene le foto…

LO SCI COME SCUSA - Se abiti nello Utah, andare sciare in qualsiasi altra parte del mondo è un di più. Ma andare a cercare un fazzoletto di neve sciabile nel cuore dell’Africa è un vero e proprio pretesto. E infatti per Mary McIntyre gli sci non sono altro che una scusa per viaggiare lontano, un mezzo per mettersi in comunicazione con luoghi e persone nuovi. Come per esempio il Monte Margherita, al confine tra Uganda e Congo, dove è andata alla ricerca di uno degli ultimi ghiacciai africani. Non è stata certamente una sciata estetica, ma l’esperienza e gli incontri indimenticabili.

100% CHAMONIARD - Classe 1984, nato ai piedi del Monte Bianco, anello di congiunzione tra freeride puro e sci estremo come pochi personaggi. Il suo marchio di fabbrica? Velocità e fluidità portate ai massimi livelli su linee classiche e le grandi pareti glaciali del Monte Bianco. Siamo stati a casa di Tof Henry. Per farci raccontare tutto, ma proprio tutto, sul suo stile di sciata, la sua storia, i suoi progetti, i suoi attrezzi.

SMART, STEEP & DEEP - Le Pale di San Martino: 250 chilometri quadrati di wilderness nel cuore dei Monti Pallidi dove lo sci di canale vive la sua massima espressione. Itinerari aperti dai pionieri del ripido locale e ancora meno frequentati delle altre Dolomiti. Ci siamo stati con Arnaud Cottet, Aaaron Durogati e il local Eric Girardini, sulle tracce del pioniere delle traversate con gli sci tra queste torri dolomitiche, Piero de Lazzer. Ma ci siamo anche fatti raccontare da Bruno Compagnet che cosa ha trovato di così particolare in questi canali. Diciassette pagine tutte da leggere, ma soprattutto da guardare.

SKIALP RACE, DOVE VAI? - Qual è lo stato di salute del movimento agonistico in Italia? Quanti praticanti ci sono, quante gare e soprattutto, rispetto a qualche anno fa ci sono più tutine o meno? Quali sono le prospettive? Non è facile dare una risposta definitiva, ma le tendenze sono chiare e le abbiamo affrontate sentendo gli addetti ai lavori e riassumendo i numeri in tabelle e grafici.

LENZI, UN’ALTRA STAGIONE AL VIA - È uno dei veterani dello skialp agonistico e, dopo avere messo su casa e firmato un contratto importante con Dynafit, che lo vedrà coinvolto anche nello sviluppo dei materiali, pronto a ripartire con l’entusiasmo di un bambino. Abbiamo incontrato Damiano Lenzi nel suo nuovo chalet.

MIKY’S WAY - Dopo la stagione perfetta (e altre due ad altissimo livello) Michele Boscacci si presenta al via con la scomoda etichetta di uomo da battere. Ma non sembra preoccuparsene troppo. Abbiamo intervistato l’atleta valtellinese che ha appena rinnovato con La Sportiva, il marchio che lo segue da sempre e con il quale chiuderà la carriera.

I NEGOZI DELLE MERAVIGLIE - Sono ventidue e uno diverso dall’altro: ospitano funivie, elicotteri, piscine, bar di ghiaccio e ristoranti gourmet. Siamo stati nel rinnovato Alpine Flagship Store di Sportler a Bolzano per conoscere meglio la filosofia di questo marchio della grande distribuzione pronto a sbarcare anche nel Nord-Ovest.

DIETRO I WAYBACK - La linea da backcountry firmata K2 è da sempre sinonimo di sciabilità e divertimento, da questa stagione anche di leggerezza. Un risultato ottenuto coinvolgendo direttamente in tutte le fasi dello sviluppo quattro affermate Guide alpine: Gilles Sierro, Francesco Tremolada, Hans Solmssen e Miles Smart. A loro abbiamo chiesto come sono nati questi sci Guide inspired.

A PROVA DI GHIACCIO - Il ghiaccio bagnato è il terreno più insidioso che ci sia. Per scoprire come nascono le suole Arctic Grip, pensate proprio per queste condizioni, siamo stati ad Albizzate, in provincia di Varese, nel test center Vibram, a vedere come vengono testate.

PORTFOLIO - Otto pagine dedicate a immagini che fanno riflettere. Dall’irriverente video dello sci sulla luna partorito dalla mente di Enak Gavaggio, alias Rancho, all’impegno dei freerider statunitensi per sensibilizzare gli americani sull’importanza di votare per chi si prende cura dell’ambiente, dal film Zabardast, la storia di una spedizione per sciare una bellissima montagna nelle zone più remote del Pakistan, a Patrick Vallençant, padre dello sci ripido al quale la nostra casa editrice ha appena dedicato il libro El Gringo Eskiador.

 


Disponibile Skialper 120 di ottobre-novembre

È disponibile nell’edicola digitale di Skialper (a breve in consegna ad abbonati e nelle edicole) il numero 120 di ottobre-novembre 2018: 176 pagine ricche di informazioni e spunti, aspettando la neve. Un numero che si apre con un long form sull’impresa di Andrzej Bargiel al K2: 32 pagine per sapere tutto, ma proprio tutto, sull’integrale con gli sci della montagna himalayana. E poi tante storie, con una predominanza femminile. «La montagna è generatrice di idee, c’è forse della femminilità, un lato glamour, nel modo di pensare e affrontare certe sfide. Ecco il senso di questo numero: non un vademecum di quote rosa, ma un inno a un modo di guardare oltre l’apparenza» scrive il direttore Claudio Primavesi nell’editoriale. Ecco dunque le storie di Mira Rai, Clare Gallagher, Stephanie Case, Catherine Poletti, ma anche quella di Carole, Tiphaine e Boris, i tre francesi che hanno sciato per primi il Laila Peak.

L’IMPRESA DI BARGIEL - Il 22 luglio, dopo avere rinunciato l’anno scorso, il polacco Andrzej Bargiel è riuscito a sciare integralmente il K2. Dopo quasi venti anni di tentativi anche la montagna degli italianiè stata sciata. Skialper, in collaborazione con Storytel, dedica all’impresa un long form di 32 pagine a inizio rivista. È il racconto in prima persona di Andrzej e degli altri componenti della spedizione, dai preparativi al giorno decisivo, dalle difficoltà all’euforia. E poi tante curiosità, per esempio sui droni utilizzati, che sono stati fondamentali per il successo finale e potranno aprire nuove strade all’alpinismo di domani. A chiudere un intervento di Emilio Previtali sulla storia dello sci ripido in Himalaya e sul K2 e il senso di quello che ha fatto Bargiel.

Andrzej Bargiel ©Marek Ogien/Redbullcontenpool
Andrzej Bargiel ©Marek Ogien/Redbullcontenpool

QUELLI DEL LAILA - Si chiamano Carole Chambaret, Tiphaine Duperier e Boris Langenstein e sono assunti all’onore delle cronache la scorsa primavera, quando hanno sciato per primi (e qualche giorno prima di Cala Cimenti) il Laila Peak, una delle montagne più sognate dagli adepti del ripido, con quel suo profilo così iconico. Di loro nessuno o quasi sapeva nulla fino ad allora. Andrea Bormida è andato a trovarli ai piedi del Monte Bianco, scoprendo che quella del Laila è l’ultima di mille avventure, tutte da scoprire.

in discesa dal Laila Peak ©Carole Chambaret
Carole Chambaret, Tiphaine Duperier e Boris Langenstein ©Federico Ravassard

MIRA RAI - Chi non la conosce la runner nepalese National Geographic Adventurer of the Year… Su di lei è stato fatto anche un film, eppure ci sono tanti aspetti della sua incredibile storia, fonte d’ispirazione per migliaia di giovani asiatiche in cerca di riscatto attraverso lo sport, che non sono conosciuti. E c’è un seguito alla storia raccontata dal film. Quattordici pagine per ripercorrere i momenti più intensi della sua incredibile storia.

Mira Rai ©Andrea Salini/Outdoorstudio

CLARE GALLAGHER - Statunitense, vincitrice con record della CCC nel 2017 e da qualche mese parte del nuovo Ultra Running Team La Sportiva. Ma dietro alla runner c’è molto di più, c’è una ambientalista convinta, che ha cambiato il proprio modo di vivere per lasciare meno segni possibili del suo passaggio.

ALBA DE SILVESTRO: QUESTA È LA MIA VITA - Come è cambiata la più forte skialper italiana? Come si allena? Quanto? Siamo stati al Passo dello Stelvio con Alba De Silvestro per seguire i suoi allenamenti ma anche per conoscere la ragazza che c’è oltre sci, scarponi e scarpe da running.

Clare Gallagher ©Alice Russolo

DOLOMYTHS PER TRE - La mitica gara di Canazei, la Dolomites Skyrace, ha cambiato nome. E noi l’abbiamo rivissuta attraverso il racconto di tre protagoniste: Hillary Gerardi, Maite Maiora e Martina Valmassoi.

STEPHANIE CASE, FREE TO RUN - Terza al Tor des Géants 2018, l’avvocatessa canadese, oltre a correre veloce, ha legato la sua storia a quella dei diritti umani. Lavora per l’Alto Commissariato per i Diritti Umani dell’ONU e al Tor avrebbe voluto portare a correre cinque donne afghane.

Stephanie Case ©Stefano Jeantet/TDG

LA SIGNORA UTMB – Catherine Poletti è al tempo stesso la persona più influente e temuta del mondo ultra-trail. L’abbiamo incontrata a Chamonix qualche giorno prima dell’UTMB. E ne è uscito un ritratto moto particolare, oltre le apparenze.

ÖTZTAL, GRANDE NORD - Ghiacciai dalle dimensioni artiche, rifugi accoglienti, neve in abbondanza: siamo stati a Obergurgl, nella vallata austriaca, dove Salewa ha organizzato il suo Get Vertical.

©Brey Photography

CRISTINA PARISOTTO, OLTRE LA SIEPE - È la creativa della famiglia Scarpa, il volto dietro a tante calzature di successo e d’immagine (Mojito dice qualcosa?) del marchio veneto. L’abbiamo incontrata in quelli che diventeranno i nuovi uffici di Scarpa per parlare di industria calzaturiera, ispirazione, donne, viaggi e tanto altro.

Cristina Parisotto ©Achille Mauri

PORTFOLIO UTMB ROSA - La gara delle gare in immagini. Martina Valmassoi ha catturato con il suo obiettivo alcuni dei momenti più significativi della gara al femminile: non solo l’arrivo, ma le pause ai rifornimenti, il tifo lungo il percorso, i passaggi nei boschi…

©Martina Valmassoi

WINTER RUNNING SHOES - Quattro scarpe ‘integrali’, per correre sulla neve, e quattro in Gore-Tex, a prova di pioggia e fango. Le abbiamo messe ai piedi di Marta Poretti e Melissa Paganelli, due che di corse al freddo se ne intendono…

©Stefano Jeantet

PROVE - La nuova scarpa per le lunghe distanze Scott Supertrac Ultra RC, ma anche la Salomon Sense Ride GTX, con l’innovativa tecnologia Gore-Tex Invisible Fit e i leggerissimi guanti con Gore-Tex Infinium, utili anche quando si usa lo smartphone, grazie alla tecnologia tattile.


Già disponibile nell'edicola digitale Skialper 119 di agosto-settembre

È già disponibile nell’edicola digitale di Skialper il numero 119 di agosto-settembre, 160 pagine con uno strillo di copertina inequivocabile: a piedi. Un numero per riscoprire il piacere di rallentare, per riscoprire se stessi e gli altri, per dare uno sguardo diverso sul mondo, camminando. Più o meno veloci. Perché «camminare non è un’attività di serie b, ma un dono prezioso» come scrive Claudio Primavesi nell’edito. Chiedete Skialper 119 al vostro edicolante di fiducia a partire dal 2 agosto oppure, se proprio non lo troverete, potrete sempre acquistarlo direttamente sul sito di Mulatero.

ENRICO BRIZZI, PARTIRE ADESSO - Simone Sarasso, scrittore che ha appena ritirato il prestigioso premio Bancarella Sport con la biografia di Loris Capirossi, intervista un altro scrittore, Enrico Brizzi. Uno scrittore che ha fatto del camminare una ragione di vita, percorrendo a piedi i cammini storici, le Alpi, il Medio Oriente. E ha scritto bellissime pagine sull’argomento. Enrico Brizzi nel cammino ha ritrovato l’ispirazione per scrivere e lo confessa a Sarasso in un’intervista tutta da leggere durante le vacanze estive.

GREAT HIMALAYA TRAIL - 24 giorni. Per percorrere il Nepal da ovest a est: 1.500 km e 70.000 m di dislivello. Ma i numeri sono solo un dettaglio e il tempo record fatto registrare un aspetto secondario della straordinaria impresa dell’ultra runner sudafricano Ryan Sandes e del connazionale Ryno Griesel, di 24 giorni che hanno cambiato il modo di guardare la vita dei due. Undici pagine di reportage con le spettacolari immagini del fotografo Dean Leslie, un viaggio dei piedi ma anche della mente. Un altro spunto di riflessione per le vacanze…

©Red Bull Content Pool/Dean Leslie
©Red Bull Cotent Pool/Dean Leslie

10 ZAMPE, UN UOMO E DUE CANI - Giorgio Garello nella sua vita di appassionato runner non si è fatto mancare certo l’adrenalina. Oltre un centinaio di gare dalla maratona in su e poi secondo ai Campionati italiani di corsa su strada 24 ore e secondo alla Nove Colli. Ma da qualche anno è iniziata una seconda fase della sua vita, quella del cammino. In compagnia di Walk e Noosa, due splendidi cani Border Collie. Con loro percorre migliaia di chilometri ogni anno. E anche questo vuol dire a piedi… «Uscire con i cani, per un paio di ore o per giri più lunghi, mi permette di passare tanto tempo con loro, sono un po’ il capobranco - dice Giorgio - . È un percorso graduale, non so come è successo, ma ora associano decine di suoni e gesti e mi capiscono: Walk, quando vede un capriolo, mi guarda e mi chiede il permesso di seguirlo».

Daniele Molineris

RITORNARE - Giacomo Frison e Glorija Blazinšek percorrono gli altipiani da un punto all’altro, alla scoperta di luoghi, villaggi e soprattutto persone fuori dalle rotte di massa e dalla storia. E amano ritornare, per ritrovare quelle stesse persone e quegli stessi luoghi. Come per esempio nell’Alto Atlante marocchino, dove è ambientato il bellissimo articolo che pubblichiamo in questo numero di Skialper, alla scoperta dei villaggi berberi.

©Giacomo Frison

TREKKING AL FRONTE - Sono esattamente cento anni dalla fine della Prima Guerra Mondiale e nel comprensorio turistico Pontedilegno Tonale ci sono due percorsi che permettono di andare alla scoperta di fortificazioni e trincee dove si è scritta la storia di questo conflitto. Forti tra i boschi, ma anche gallerie, passerelle e feritoie a 3.000 metri di quota, dove si trovano ancora munizioni e gavette dei soldati. La giornalista Tatiana Bertera e il fotografo Matteo Pavana sono partiti alla scoperta del facile Giro dei Forti e del più impegnativo sentiero attrezzato dei Fiori.

©Matteo Pavana

ALTAVIA DOLOMITI BELLUNESI - Sta nascendo dall’idea di un visionario illuminato come Teddy Soppelsa e dalla forza di volontà di un gruppo di ragazzi del CAI di Feltre quello che gli ideatori stessi definiscono Dolomites Wildest Path, il sentiero più selvaggio delle Dolomiti. Ed effettivamente è proprio così, il nuovo trekking di sette tappe (noi l’abbiamo percorso in sei) percorre uno degli angoli più belli e selvaggi dei monti pallidi, lontano dal turismo di massa e dai rifugi cinque stelle. Se volete scoprire il lato più autentico delle Dolomiti eccovi accontentati!

©Roberto De Pellegrin
©Roberto De Pellegrin

TERMINILLO, STORIA DI UN’EVASIONE POSSIBILE - Quattro ragazzi, la fuga da una Roma infuocata per il caldo e, con i mezzi pubblici, l’arrivo alle pendici del Terminillo. Fuggire dalla città per camminare e scoprire la natura e piccoli borghi come Micigliano è possibile!

©Luca Parisse/Risk4Sport

PERÙ, SOGNA IN GRANDE E OSA FALLIRE - Voli in Sud America per andare a sciare una parete ripida dell’Ausengate, Cordilllera Vilcanota e poi… dopo trasvolate, interminabili trasferimenti in pullman, cavallo e a piedi, ti rendi conto che quella montagna è insciabile. Non importa perché, come scrive Federico Ravassard, autore del testo e delle splendide foto, curvare con gli sci sulla neve «è sempre una figata». E partire alla scoperta di luoghi quasi inesplorati un privilegio. Un reportage di nove pagine in compagnia di Enrico Mosetti e Davide Limongi, da non perdere!

©Federico Ravassard

NORTH3 - Scalare la Nord di tre montagne simboliche raggiungendole in bici e in meno di 48 ore. Ecco l’ultima sfida di Simon Gietl e Vittorio Messini. Vinta. O quasi. Le tre montagne sono Ortles, Tre Cime di Lavaredo e Grossglockner e Skialper pubblica in esclusiva per l’Italia il reportage di questa bella avventura.

©Storyteller-Labs

19 ANTEPRIME PER… IL 2019 - Abbiamo voluto scherzare un po’ con i numeri, ma le 19 novità per la primavera-estate 2019 che presentiamo sono davvero interessanti! Non solo gli highlight della fiera Outdoor di Friedrichshafen, ma anche quelli delle aziende che sul lago di Costanza non erano presenti.

GRAND HOTEL SOTTO LE STELLE - Ovvero, una tenda, un materassino e un sacco a pelo: sei tende tre stagioni e light e cinque materassini in prova e poi, le ricette vegane di uno chef appassionato campeggiatore.

©Federico Ravassard

CAMPO BASE FERRINO - Fondata bel 1870, Ferrino è una delle aziende storiche del mondo outdoor. Siamo stati nella sede torinese e nel campo test estivo ai 3.500 metri del rifugio Quintino Sella per renderci conto di come vengono progettati e soprattutto testati zaini e tende.

MAI PIÙ SENZA ACQUA - Quando hai sete… è troppo tardi. Ecco perché è importante idratarsi correttamente prima, durante e dopo allenamenti e gare di trail running. Siamo stati ad allenarci con il portacolori del team Salomon Giulio Ornati e abbiamo provato gli ultimi soft flask e reservoir Salomon. Non mancano i consigli del medico Alessandro Da Ponte.

©Andrea Salini/Outdoor Studio

KAPTIVA, DI NOME E DI FATTO - È una delle scarpe da trail più attese del 2019 e l’abbiamo fatta provare in anteprima al trail runner Michele Tavernaro. Stiamo parlando, naturalmente, di La Sportiva Kaptiva…

KIENZL 200 E LODE - Il 2018 è iniziato con la vittoria alla Transgrancanaria 360°. Ma l’altoatesino Peter Kienzl a vincere è abituato. Basta che le gare siano più lunghe di 200 chilometri, la sua distanza preferita. E ora punta al Tor des Géants… Lo abbiamo intervistato sul suo terreno di allenamento, a Merano 2000 e gli abbiamo fatto provare il nuovo Ultra Set Up di Dynafit.


Arriva la Outdoor Guide 2018

È già disponibile nell’edicola digitale di Skialper e a partire dalla prossima settimana nelle migliori edicole Outdoor Guide 2018. Cercatela dal vostro edicolante oppure fatela ordinare. Se proprio non la trovate, potrete sempre ordinarla anche sul sito di Mulatero Editore. La seconda edizione di Outdoor Guide (304 pagine, 9,90 euro) si arricchisce di contenuti e categorie merceologiche ed è la guida all’acquisto che non può mancare nello zaino di trail runner ed escursionisti, con le prove di tutte le migliori scarpe, degli zaini, dei bastoni, delle lampade frontali, dei gps e degli smartphone rugged.

©Federico Ravassard

L’OUTDOOR IN TRE MONDI – Per semplificare la vita degli appassionati degli sport outdoor abbiamo suddiviso in tre mondi gli articoli sportivi: running, walking, mountain. Tre aree dove abbiamo inserito le migliori scarpe, zaini e bastoni che presentiamo in schede molto dettagliate frutto del lavoro di analisi ed elaborazione dei giudizi dei nostri testatori.

@Paolo Sartori

TEST TEAM – Sono ben 21 i nostri testatori, dai campioni dello skyrunning e del trail alle Guide alpine. A loro abbiamo affiancato qualche consumer di ottimo livello per avere il maggior numero possibile di giudizi qualificati. I test dei mondi running e walking sono stati portati a termine nello splendido paesaggio di Finale Ligure, una delle capitali dell’outdoor, mentre per la parte alpinistica siamo stati a Gressoney.

RUNNING – Per noi running significa trail running e skyrunning e infatti abbiamo suddiviso le scarpe in queste due macro-categorie. 66 scarpe messe alla frusta da Roberto Beretta, Oliviero Bosatelli, Nicola Giovanelli, Christian Modena, Yulia Baykova, Camilla Magliano, Giorgio Pulcini, Filippo Bianchi, Pablo Barnes, Virginia Oliveri, Alessandro Brunetti. E poi 45 tra zaini vest e cinture nelle pagine curate da Gianluca Gaggioli e 18 bastoni dal vertical al trail. I best seller e le novità dei principali marchi ci sono tutti.

©Federico Ravassard

WALKING – Camminare, su terreno più o meno tecnico. E dunque hiking e trekking sono le due macro-categorie. 37 scarpe provate da Elisabetta Caserini, Lorenzo Cavanna, Alessio Cerrina, Alice Arata ed Enrico Sasso, oltre a 37 zaini e 14 bastoni.

@Paolo Sartori

MOUNTAIN – Le tante vie dell’andare in montagna con obiettivi verticali contemplano ben tre marco-categorie: approach, media quota (scarpe che accettano ramponi semi-automatici) e alta quota (ramponi automatici). In totale 37 scarpe provate da Guido Chiarle, Carlo Gabasio, Paolo Tombini e Francesco Ratti. Non mancano 19 zaini.

©Stefano Jeantet

ABBIGLIAMENTO – I migliori capi d’abbigliamento per trail, escursionismo e alpinismo di 16 marchi: li abbiamo fatti indossare non a modelli professionisti ma a veri sportivi outdoor e vi spieghiamo tutte le particolarità.

SCARPE TRAVEL – Sono sempre più di tendenza, si tratta di modelli ispirati a quelli da outdoor ma pensati per la vita di tutti i giorni o per le vacanze, sono un po’ tecnici, un po’ modaioli. Nella Outdoor Guide ne presentiamo otto.

FRONTALI, GPS & SMARTPHONE – 10 i modelli di lampade frontali provati, ai quali si aggiungono 5 GPS cartografici e 6 sportivi da polso nel test a cura del medico dello sport Massimo Massarini. In più quest’anno abbiamo aggiunto la sezione dedicata agli smartphone rugged, quelli cioè super-protetti e a prova di caduta o immersione. Ne abbiamo provati tre.

©Federico Ravassard

AWARD – Per ogni mondo e categoria abbiamo individuato il prodotto dell’anno e una selection dei migliori, oltre a indicare gli articoli che si sono distinti perché particolarmente innovativi. Una scelta non facile quest’anno perché abbiamo riscontrato un innalzamento del livello generale, con tantissimi prodotti validi soprattutto nella fascia media.

LE MARCHE – Abbiamo testato prodotti di Adidas, Altra, Aku, Arc’teryx, Asics, Asolo, Black Diamond, Blue Ice, Brooks, Camelbak, Camp, Cassin, Cat, Columbia, Craft, Crazy Idea, Crosscall, Deuter, Dynafit, Dolomite, Ferrino, Fitbit, Fizan, Garmin, Garmont, Gregory, Häglofs, Hoka One One, Kayland, Komperdell, Inov-8, Instinct, La Sportiva, Lafuma, Leki, Lowa, Luce, Led Lenser, Lupine, Mammut, Masters, Meindl, Merrell, Millet, Mizuno, Montura, Moonlight, New Balance, Nathan, Nike, Odlo, On, Ortovox, Osprey, Patagonia, Petzl, Polar, Raidlight, Salewa, Salomon, Scarpa, Scott, Spot, Suunto, Tecnica, Thule, The North Face, Under Armour, Ultimate Direction, Ultraspire, Vaude, Vertical, Viking, Zamberlan.

@Paolo Sartori

Disponibile Skialper 117 di aprile-maggio

Proprio quando le giornate si allungano e il clima diventa più mite questo mitico inverno 2018 continua a regalarci tante belle sorprese. E allora anche il numero 117 di Skialper, già disponibile nell’edicola digitale e in distribuzione nelle migliori edicole italiane nella versione cartacea (oppure prenotabile su www.mulatero.it) è ricco di spunti per un finale di stagione indimenticabile. Un inverno - come scrive Davide Marta nell’edito - che ha finalmente unito le varie anime dello skialp e del freeride in un meltin pot dove tutine e braghe molli hanno capito che una cosa non esclude l’altra, che si può essere freerider con sci da 80 sotto il piede oppure salire veloci con aste da 110.

NON SONO UN EROE - Primo articolo della rivista dedicato a Zen, il cane del Soccorso Alpino che lo scorso 6 marzo ha salvato un escursionista travolto da una valanga nel cuneese. Siamo stati a trovarlo e abbiamo parlato con il suo conduttore Seba. Una storia per ricordare le tante persone e cani impegnati ogni giorno a garantire la nostra sicurezza, degli angeli custodi che non finiremo mai di ringraziare.

Zen ©Federico Ravassard

HOJI, IL VISIONARIO - Eric Hjorleifson, canadese, freerider, tra i primi a saltare e fare evoluzioni con gli attacchini, sviluppatore di scarponi per il freetouring (i famosi Hoji di Dynafit), ski movie star. Insomma un innovatore, un visionario, oltre gli stereotipi. Federico Ravassard lo ha intervistato per noi.

SIAMO TUTTI FIGLI DELLO STESSO DIO - Freerider, tutine, skialper tradizionali, splitboarder. Tutti sotto la stessa bandiera, tutti pronti a salire, scendere e divertirsi. È quello che succede a Les Arcs, in Francia, dove il Community Touring Club organizza il Big Up & Down. Una festa dello sci con le pelli, con raduni e gare dallo spirito particolare e un unico obiettivo: tutti insieme appassionatamente. Per divertirsi. Luca Giaccone è andato per noi a scoprire (e a raccontarvi) questa incredibile festa dello skialp.

Mathéo Jacquemoud alla Big Up & Down ©Marc Daviet

CRANS MONTANA RANDO PARC - 40 chilometri di itinerari per lo scialpinismo segnalati e suddivisi per difficoltà. Una campionessa come Séverine Pont-Combe e il marito Nicolas che amano la loro montagna e si sono battuti perché nascesse un parc per gli skialper. Crans Montana è il nuovo eldorado dello speedfit, lo skialp accanto alle piste, e Tatiana Bertera, con il fotografo Stefano Jeantet, è andata alla scoperta di queste nuove tracce.

Nel Rando Parc di Crans Montana ©Stefano Jeantet

DETERMINAZIONE MAGNINI - Davide Magnini, per molti il nuovo Kilian. Sicuramente il giovane trentino, che si divide tra skialp e corsa (anche se si definisce skialper) ha le idee chiare (e la stoffa del campione, visto che ha vinto il Tour du Rutor…). E Luca Giaccone, con la fotografa Alice Russolo, è andato a trovarlo a casa sua e a fare una gita sulle montagne attorno al Tonale.

C’ERA UNA VOLTA IL WEST - Dopo la puntata a est, Federico Ravassard è andato a ovest, alla Baitella di Zeo, vicino a Gressoney, per scoprire che il freeride è sempre esistito. E che ai piedi del Monte Rosa c’è uno dei massimi santuari mondiali dello sci off piste. Un reportage intenso, fatto di powder, luci e persone. Sedici pagine da leggere, guardare e conservare.

La luce dipinge la powder di Gressoney ©Federico Ravassard

BAR VALERUZ - Chi non conosce Tone Valeruz? L’uomo simbolo di una certa visione dello sci estremo ha dato appuntamento al nostro Andrea Bormida in un bar della sua Val di Fassa. Per parlare di quello che è stato lo sci de peinte raide, di quello che è ora, ma anche di cosa vuol dire fare il maestro di sci o la Guida alpina. Insomma, riflessioni a ruota libera con un autentico mito dello sci.

TOUR DU RUTOR, SELLARONDA & CO - La primavera è la stagione dei grandi appuntamenti agonistici e allora ecco che i nostri inviati sono stati a seguire e raccontare da un’altra prospettiva il Millet Tour du Rutor Extrême, ma anche la Pierra Menta. E poi per una volta avevamo due inviati un po’ più speciali da dentro le gare: Chiara Musso al Rutor e Jacopo Da Campo alla Sellaronda. Due appassionati che grazie alle iniziative di Skialper, Millet e Dynafit hanno potuto partecipare alle due gare e raccontarle per noi.

ANTEPRIME MATERIALI - La linea K2 Wayback e il nuovo attacco ATK Crest, ma anche la scarpa da trail New Balance Summit Unknown sono le anteprime che abbiamo provato per voi questo mese.

Correndo con la Summit Unknown ©Federico Ravassard

CONTRO VENTO - Greatest Italian Treks, vale a dire i più interessanti e curiosi trekking italiani, selezionati da Skialper e Ferrino. Questo mese vi presentiamo il trekking delle isole Eolie, tra vulcani, suggestioni cinematografiche e una natura incredibile. Che dire, voglia di mare ma… non manca qualche accenno allo sci. Leggere per credere!

La magia del tramonto alle Eolie ©Pillow Lab

AKU SPIRIT - La nota azienda veneta che produce scarpe da montagna e comodi modelli ‘mountain inspired’, per la vita di tutti i giorni, è una fucina di storie e curiosità. Siamo stati a visitare la sede di Montebelluna. Un reportage molto diverso dai soliti reportage aziendali…

Galliano Bordin, fondatore di Aku ©Andrea Salini

47 GITE DI PRIMAVERA - La sezione Tracce è giunta alla terza uscita. Trentadue pagine interamente dedicate agli itinerari con sci e pelli, suddivisi per aree geografiche alpine. Itinerari attentamente selezionati dal curatore del progetto, Andrea Bormida, in collaborazione con tanti ‘local’ molto ma molto esperti… Per ogni itinerario le indicazioni pratiche e una cartina. Quando si parte per la prossima gita?

LOG IN - È la sezione all’inizio della rivista, il log in del nostro numero, ma qui ne parliamo alla fine dell’articolo di presentazione. Eppure ci sono tanti spunti: la campagna Save The Blue Heart of Europe di Patagonia per salvare i fiumi balcanici dalla costruzione di migliaia di dighe, la rubrica dedicata ai libri, un interessante articolo sugli zaini fotografici per andare in montagna, anche quelli con airbag, la consueta rubrica sulla fauna (questa volta parliamo di scoiattoli) e tanto altro… Non resta proprio che comprare il numero 117 di Skialper!